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#autoironicamente
terezayamashita · 2 years
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Autoironicamente intitulada de “ ‘HINO’ AO INOMINÁVEL”
Autoironicamente intitulada de “ ‘HINO’ AO INOMINÁVEL”
Hino ao Inominável No ar o “ ‘HINO’ AO INOMINÁVEL”! Feito pra lembrar, pra sempre, esses anos sob a gestão do mais tosco dos toscos, o mais perverso dos perversos, o mais baixo dos baixos, o pior dos piores mandatários da nossa história. E pra contribuir, no presente, pra não reeleição do inominável. Com letra de Carlos Rennó e música de Chico Brown e Pedro Luís, a canção – autoironicamente…
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paulocarrano · 2 years
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"Hino" ao inominável
“Hino” ao inominável
No ar o “ ‘HINO’ AO INOMINÁVEL”! Feito pra lembrar, pra sempre, esses anos sob a gestão do mais tosco dos toscos, o mais perverso dos perversos, o mais baixo dos baixos, o pior dos piores mandatários da nossa história. E pra contribuir, no presente, pra não reeleição do inominável. Com letra de Carlos Rennó e música de Chico Brown e Pedro Luís, a canção – autoironicamente intitulada de “hino” – é…
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#Spiegazione #Marmellata25
"Ci sono le tue scarpe ancora qua, ma tu te ne sei già andata". Comincia così questa canzone scritta a Bologna verso le 4 di mattina, in pochi minuti, con la chitarra, davanti agli oggetti "dimenticati" da una Lei dopo il suo addio. Dedicata ad Erica, amore vero. Una casa che rimane impregnata di odori, di ricordi, di suoni e di oggetti appartenuti ad una storia d'amore. La canzone però descrive cronologicamente ciò che succede dal momento in cui ci si accorge della solitudine determinata dall'abbandono, fino a quando tutto si risolve accettandola, esorcizzandola, facendo sì che i ricordi siano i compagni della propria solitudine, loro stessi la cura, la guida alla via d'uscita. La "Marmellata", ("...quella che mi nascondevi tu, l'ho trovata", dice l'ultimo verso della canzone), è la metafora della propria felicità. È possibile ritrovarla, se si indaga su se stessi, autoironicamente, su quello che è accaduto. Non c'è tristezza del cuore che non si possa sanare tramite se stessi. Il prezzo da pagare è la maturità, la fine della serenità inconsapevole dell'adolescenza, ma questa è la vita, non c'è via di scampo. Per questo ho aggiunto il numero 25 al titolo, la mia età. Perché l'età conta, in amore, eccome. 25 anni per me sono stati la fine di un periodo di confusione, di perdite, di abbandoni, ed è a 25 anni che ho trovato seriamente la mia "marmellata". Ma l'ho trovata solo ed unicamente perché sono stato costretto, come tanti, alla solitudine. È quando si è soli che si iniziano a cercare le cose perdute, e con coraggio le si può trovare.
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La "Marmellata", ("...quella che mi nascondevi tu, l'ho trovata", dice l'ultimo verso della canzone), è la metafora della propria felicità. È possibile ritrovarla, se si indaga su se stessi, autoironicamente, su quello che è accaduto. Non c'è tristezza del cuore che non si possa sanare tramite se stessi. Il prezzo da pagare è la maturità, la fine della serenità inconsapevole dell'adolescenza, ma questa è la vita, non c'è via di scampo. Per questo ho aggiunto il numero 25 al titolo, la mia età. Perché l'età conta, in amore, eccome. 25 anni per me sono stati la fine di un periodo di confusione, di perdite, di abbandoni, ed è a 25 anni che ho trovato seriamente la mia "marmellata". Ma l'ho trovata solo ed unicamente perché sono stato costretto, come tanti, alla solitudine. È quando si è soli che si iniziano a cercare le cose perdute, e con coraggio le si può trovare.
Cesare Cremonini ("Marmellata #25")
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burnxs · 5 years
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“Ci sono le tue scarpe ancora qua, ma tu te ne sei già andata”.
Comincia così questa canzone scritta a Bologna verso le 4 di mattina, in pochi minuti, con la chitarra, davanti agli oggetti “dimenticati” da una Lei dopo il suo addio. Dedicata ad Erica, amore vero. Una casa che rimane impregnata di odori, di ricordi, di suoni e di oggetti appartenuti ad una storia d’amore. La canzone però descrive cronologicamente ciò che succede dal momento in cui ci si accorge della solitudine determinata dall’abbandono, fino a quando tutto si risolve accettandola, esorcizzandola, facendo sì che i ricordi siano i compagni della propria solitudine, loro stessi la cura, la guida alla via d’uscita. La “Marmellata”, (“…quella che mi nascondevi tu, l’ho trovata”, dice l’ultimo verso della canzone), è la metafora della propria felicità. È possibile ritrovarla, se si indaga su se stessi, autoironicamente, su quello che è accaduto. Non c’è tristezza del cuore che non si possa sanare tramite se stessi. Il prezzo da pagare è la maturità, la fine della serenità inconsapevole dell’adolescenza, ma questa è la vita, non c’è via di scampo. Per questo ho aggiunto il numero 25 al titolo, la mia età. Perché l’età conta, in amore, eccome. 25 anni per me sono stati la fine di un periodo di confusione, di perdite, di abbandoni, ed è a 25 anni che ho trovato seriamente la mia “marmellata”. Ma l’ho trovata solo ed unicamente perché sono stato costretto, come tanti, alla solitudine. È quando si è soli che si iniziano a cercare le cose perdute, e con coraggio le si può trovare”.
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