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Le Community sono ora un'esperienza nativa nelle app iOS e Android. Ciò significa che non facciamo più affidamento sul browser interno (ad eccezione degli strumenti di moderazione, su cui stiamo ancora lavorando), quindi la tua esperienza con le Community sarà visibilmente più reattiva.
Abbiamo migliorato il modo in cui riordini le schede della dashboard. Ora è più intuitivo e, come bonus, funziona effettivamente sempre.
Potresti notare che l'icona del filtro Attività è ora diversa e più facile da toccare.
Alcuni mesi fa, abbiamo sponsorizzato i nostri nuovi amici di The Iconfactory perché condividiamo la loro passione per le fantastiche esperienze sui social media, e la loro nuova app Tapestry (solo in inglese), che supporta [tumblr], è ora disponibile pubblicamente! Se hai un iPhone o un iPad, dai un'occhiata!
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Come condividere lo schermo con ChatGPT
Se hai mai desiderato che ChatGPT ti guidasse in un'attività senza continui scambi di testo, la sua funzione di condivisione dello schermo ti consente di fare proprio questo, fornendo assistenza in tempo reale su qualsiasi progetto.
Nota: per utilizzare la funzione di condivisione dello schermo di ChatGPT, avrai bisogno di un abbonamento a ChatGPT Plus (20 $ al mese) e dell'app mobile ChatGPT.
Scarica l'app ChatGPT per Android o iOS e aprila per avviare una nuova conversazione.
Tocca l'icona della modalità vocale nell'angolo in basso a destra per accedere alla modalità vocale avanzata.
Tocca i tre puntini e seleziona Condividi schermo .
Quando richiesto, concedi a ChatGPT l'autorizzazione ad accedere al tuo schermo.
Scegli se condividere l'intero schermo o un'app specifica, quindi tocca Avvia .
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Come emulare un Amiga 1200 su tutte le piattaforme

L'Amiga 1200 è stato uno dei computer più popolari e amati degli anni '90, capace di offrire grafica, suono e giochi di alta qualità. Se vuoi rivivere le emozioni di questo mitico computer, puoi emularlo su tutte le piattaforme, grazie a diversi programmi gratuiti e facili da usare. In questo articolo, ti spiegherò come emulare un Amiga 1200 e quali passaggi effettuare su Windows, Mac, Linux e Android.
Come emulare l'iconico Amiga 1200 su qualsiasi piattaforma e rivivere l'esperienza di gioco! Da Windows a macOS, da Linux a Android
Questo leggendario computer è ancora amato da molti per la sua vasta libreria di giochi e la sua potenza grafica. Tuttavia, trovare un Amiga 1200 funzionante può essere un compito difficile e costoso. Fortunatamente, esiste una soluzione: l'emulazione. consentendoti di rivivere l'esperienza di gioco di questo iconico computer.
Cos'è l'emulazione?
Prima di addentrarci nel processo di emulazione di un Amiga 1200, è importante capire cosa significa esattamente "emulazione". In termini semplici, l'emulazione è la pratica di utilizzare un software o un dispositivo per riprodurre il comportamento di un sistema diverso da quello su cui viene eseguito. Nel nostro caso, stiamo cercando di emulare l'Amiga 1200, consentendoci di eseguire i suoi giochi e le sue applicazioni su piattaforme moderne come PC, Mac, Linux e persino dispositivi mobili Android.
Come emulare un Amiga 1200 su Windows
Per emulare un Amiga 1200 su Windows, il programma più usato e consigliato è WinUAE, che puoi scaricare gratuitamente dal sito ufficiale,

WinUAE è un emulatore molto completo e configurabile, che ti permette di emulare diversi modelli di Amiga, tra cui l'Amiga 1200, e di personalizzare le opzioni grafiche, sonore e di input. Per usare WinUAE, però, hai bisogno anche di due file indispensabili: il Kickstart ed anche il Workbench. Il Kickstart è il sistema operativo dell'Amiga, che contiene le istruzioni di base per avviare il computer e gestire le periferiche. Il Workbench è l'interfaccia grafica dell'Amiga, che ti permette di accedere alle applicazioni e ai giochi. Entrambi i file sono protetti da diritti d'autore, quindi non possono essere distribuiti liberamente. Tuttavia, puoi acquistarli legalmente dal sito AmigaForever, che offre diverse edizioni di Amiga. Troverai una suite che include tutti i file necessari per emulare l'Amiga, oltre a vari extra, come giochi, demo e video. La versione più economica di Amiga Forever costa 9,95 euro e include il Kickstart e il Workbench per l'Amiga 1200. Una volta scaricato e installato WinUAE, e acquistato e scaricato Amiga Forever, puoi procedere con la configurazione dell'emulatore. Segui questi passaggi: Avvia WinUAE e clicca su Configurations. Qui puoi scegliere una delle configurazioni predefinite o crearne una personalizzata. Per emulare un Amiga 1200, puoi scegliere la configurazione A1200 o A1200 + AGA. La differenza è che la seconda include il supporto al chipset AGA, che offre una maggiore qualità grafica. Al termine clicca su Load per caricare la configurazione scelta.
Come secondo passo clicca su ROM. Qui devi indicare il percorso del file del Kickstart per l'Amiga 1200, che si trova nella cartella Sharedrom di Amiga Forever. Il file si chiama amiga-os-310-a1200.rom. Clicca sui tre puntini (...) per selezionarlo e poi su OK. Con il terzo passaggio Clicca su Floppy drives. Qui devi inserire il file del Workbench per l'Amiga 1200, che si trova nella cartella Sharedadf di Amiga Forever. Il file si chiama amiga-os-310-workbench.adf. Per selezionarlo clicca sui tre puntini (...) e poi su OK. Se vuoi, puoi anche inserire altri file in formato ADF, che sono le immagini dei dischetti dell'Amiga, contenenti giochi o applicazioni. Puoi inserire fino a quattro dischetti virtuali, usando i pulsanti DF0: DF1:, DF2: e DF3:. Puoi anche modificare la velocità di emulazione del drive, usando il cursore Floppy drive speed. Successivamente come passo successivo clicca su Display. Qui puoi modificare le opzioni grafiche dell'emulatore, come la risoluzione, il rapporto d'aspetto, il filtro e lo zoom. Puoi anche abilitare la modalità a schermo intero, spuntando la casella Fullscreen. Adesso clicca su Sound. Da qui puoi modificare le opzioni sonore dell'emulatore, come la frequenza, il volume e lo stereo. Puoi anche abilitare l'emulazione del suono Paula, spuntando la casella Enable sound emulation. Clicca su Game ports. Qui puoi configurare i controlli dell'emulatore, scegliendo tra mouse, tastiera o joystick. Puoi anche assegnare i tasti o i bottoni che preferisci, cliccando su Remap. Al termine di tutte le configurazioni clicca su Start per avviare l'emulazione. Dovresti vedere la schermata del Workbench, da cui puoi accedere alle varie funzioni dell'Amiga 1200. Per uscire dall'emulazione, premi il tasto F12.
Come emulare un Amiga 1200 su Mac
Per emulare un Amiga 1200 su Mac, il programma più usato e consigliato è FS-UAE, che puoi scaricare gratuitamente dal sito ufficiale. FS-UAE è un emulatore basato su WinUAE, ma ottimizzato per Mac, che offre le stesse funzionalità e opzioni di configurazione. Anche per FS-UAE, hai bisogno del Kickstart e del Workbench per l'Amiga 1200, che puoi acquistare da Amiga Forever, come spiegato nella guida precedente. Una volta scaricato e installato FS-UAE, e acquistato e scaricato Amiga Forever, puoi procedere con la configurazione dell'emulatore. Segui questi passaggi: Avvia FS-UAE e clicca su FS-UAE Launcher. Si aprirà una finestra dove puoi scegliere o creare una configurazione per l'emulatore. Per emulare un Amiga 1200, puoi scegliere la configurazione Amiga 1200 o Amiga 1200 (AGA). La differenza è la stessa spiegata nella guida per Windows. Clicca sulla configurazione scelta per selezionarla.
Clicca su Hard Drives. Qui devi indicare il percorso della cartella Shared di Amiga Forever, che contiene i file del Kickstart e del Workbench per l'Amiga 1200, oltre ad altri file utili. Clicca su + e poi su Add Directory per selezionare la cartella. Poi clicca su OK. Clicca su Floppies. Qui devi inserire il file del Workbench per l'Amiga 1200, che si trova nella cartella Sharedadf di Amiga Forever. Il file si chiama amiga-os-310-workbench.adf. Clicca su + e poi su Add Floppy per selezionarlo. Se vuoi, puoi anche inserire altri file in formato ADF, che sono le immagini dei dischetti dell'Amiga, contenenti giochi o applicazioni. Puoi inserire fino a quattro dischetti virtuali, usando i pulsanti DF0:, DF1:, DF2: e DF3:. Clicca su Settings. Qui puoi modificare le opzioni dell'emulatore, come la risoluzione, il suono, i controlli e altre impostazioni avanzate. Puoi anche abilitare la modalità a schermo intero, spuntando la casella Fullscreen. Al termine della configurazione clicca su Start per avviare l'emulazione. Dovresti vedere la schermata del Workbench, da cui puoi accedere alle varie funzioni dell'Amiga 1200. Per uscire dall'emulazione - Per uscire dall'emulazione, premi il tasto F12.
Come emulare un Amiga 1200 su Linux
Per emulare un Amiga 1200 su Linux, puoi usare lo stesso programma che hai usato per Mac, cioè FS-UAE, che puoi scaricare gratuitamente dal sito ufficiale. Questo è un emulatore compatibile con diverse distribuzioni Linux, che offre le stesse funzionalità e opzioni di configurazione che hai visto per Mac. Anche per FS-UAE, hai bisogno del Kickstart e del Workbench per l'Amiga 1200, che puoi acquistare da Amiga Forever, come spiegato nei paragrafi precedenti. Una volta scaricato e installato FS-UAE, e acquistato e scaricato Amiga Forever, puoi procedere con la configurazione dell'emulatore. Segui gli stessi passaggi che hai seguito per Mac, con le seguenti differenze: Per avviare FS-UAE, devi aprire il terminale e digitare il comando fs-uae-launcher. Si aprirà la finestra dove puoi scegliere o creare una configurazione per l'emulatore. Per indicare il percorso della cartella Shared di Amiga Forever, devi cliccare su Browse e poi su Other Locations. Qui puoi navigare tra le cartelle del tuo sistema e selezionare quella desiderata. Per inserire i file in formato ADF, devi cliccare su Browse e poi su Other Locations. Qui puoi navigare tra le cartelle del tuo sistema e selezionare i file desiderati.
Come emulare un Amiga 1200 su Android
Per emulare un Amiga 1200 su Android, il programma più usato e consigliato è UAE4All2, che puoi scaricare gratuitamente dal Google Play Store. UAE4All2 è un emulatore semplice e veloce, che ti permette di emulare diversi modelli di Amiga, tra cui l'Amiga 1200, e di personalizzare le opzioni grafiche, sonore e di input. Anche per UAE4All2, hai bisogno del Kickstart e del Workbench per l'Amiga 1200, che puoi acquistare da Amiga Forever, come spiegato nei paragrafi precedenti. Una volta scaricato e installato UAE4All2, e acquistato e scaricato Amiga Forever, puoi procedere con la configurazione dell'emulatore. Segui questi passaggi: Avvia UAE4All2 e clicca sul pulsante Menu in alto a destra. Si aprirà un menu con diverse opzioni. Clicca su Import ROMs. Qui devi indicare il percorso del file del Kickstart per l'Amiga 1200, che si trova nella cartella Sharedrom di Amiga Forever.

Il file si chiama amiga-os-310-a1200.rom. Clicca sul file per selezionarlo e poi su OK. Il file verrà importato nell'emulatore e potrai vederlo nella lista dei ROM disponibili. Torna al menu principale e clicca su Load Config. Qui puoi scegliere una delle configurazioni predefinite o crearne una personalizzata. Per emulare un Amiga 1200, puoi scegliere la configurazione A1200 o A1200 AGA. La differenza è la stessa spiegata nei paragrafi precedenti. Clicca sulla configurazione scelta per selezionarla. Clicca su Hardfile. Qui devi inserire il file del Workbench per l'Amiga 1200, che si trova nella cartella Sharedadf di Amiga Forever. Il file si chiama amiga-os-310-workbench.adf. Clicca sul file per selezionarlo e poi su OK. Se vuoi, puoi anche inserire altri file in formato ADF, che sono le immagini dei dischetti dell'Amiga, contenenti giochi o applicazioni. Puoi inserire fino a quattro dischetti virtuali, usando i pulsanti DF0:, DF1:, DF2: e DF3:. Clicca su Video. Qui puoi modificare le opzioni grafiche dell'emulatore, come la risoluzione, il rapporto d'aspetto, il filtro e lo zoom. Puoi anche abilitare la modalità a schermo intero, spuntando la casella Fullscreen. Clicca su Audio. Qui puoi modificare le opzioni sonore dell'emulatore, come la frequenza, il volume e lo stereo. Puoi anche abilitare l'emulazione del suono Paula, spuntando la casella Enable sound. Clicca su Input. Qui puoi configurare i controlli dell'emulatore, scegliendo tra mouse, tastiera o joystick. Puoi anche assegnare i tasti o i bottoni che preferisci, cliccando su Remap. Clicca su Start per avviare l'emulazione. Dovresti vedere la schermata del Workbench, da cui puoi accedere alle varie funzioni dell'Amiga 1200. Per uscire dall'emulazione, premi il pulsante Menu e poi su Quit.
Conclusione
In questo articolo, ti ho mostrato come emulare un Amiga 1200 su tutte le piattaforme, usando diversi programmi gratuiti e facili da usare. Ti ho anche spiegato quali sono i requisiti e i passaggi necessari per farlo, e come personalizzare le opzioni dell'emulatore. Spero che questo articolo ti sia stato utile e che ti sia divertito a rivivere le emozioni di questo mitico computer. Se hai domande o suggerimenti, lascia un commento qui sotto.
Note finali
E siamo arrivati alle note finali di questa guida. Come emulare un Amiga 1200 su tutte le piattaforme. Ma prima di salutare volevo informarti che mi trovi anche sui Social Network, Per entrarci clicca sulle icone appropriate che trovi nella Home di questo blog, inoltre se la guida ti è piaciuta condividila pure attraverso i pulsanti social di Facebook, Twitter, Pinterest e Tumblr, per far conoscere il blog anche ai tuoi amici, ecco con questo è tutto Wiz ti saluta. Read the full article
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Gli adattatori da HDMI a CarPlay e Android Auto stanno rapidamente diventando una nuova tendenza tra i produttori di accessori, che lanciano idee innovative per dispositivi da collegare alle porte USB delle auto. Caratteristiche e Design Nella confezione troverete un manuale di istruzioni cartaceo, l'adattatore stesso con il suo cavo integrato lungo 60 cm, e un adattatore da USB-A a USB-C per le moderne porte CarPlay e Android Auto USB-C. L'aspetto esteriore e le dimensioni dell'adattatore sono molto simili al modello non-pro. L'adattatore ha una forma quadrata con un dettaglio circolare texturizzato sulla parte superiore. Presenta le stesse luci di stato, loghi, porte HDMI e USB sull'esterno del modello precedente. Avvio e CarPlay e Android Auto Wireless Una volta collegato e alimentato, questo adattatore si avvia in 10 secondi e mostra due opzioni principali nel menu: CarPlay e Android Auto wireless e HDMI. In alto a sinistra c'è un pulsante più piccolo per tornare alla schermata del sistema dell'auto e alcune etichette di testo che informano sul numero di firmware attuale dell'adattatore. Toccando prima CarPlay, si viene portati a una schermata di connessione dall'aspetto familiare, che attende la connessione del vostro iPhone. In caso di Android Auto, il collegamento avviene immediatamente, mostrando l’interfaccia principale. Dal momento dell'accoppiamento Bluetooth all'attivazione del collegamento wireless sono necessari 23 secondi, un tempo che non regge il confronto con gli adattatori più veloci attualmente disponibili. A livello di prestazioni, si comporta come altri adattatori wireless di Ottocast, simile al modello U2-Air. Tuttavia, il Car TV Mate MAX ha un'altra caratteristica unica: l'ingresso HDMI. Prestazioni HDMI Toccando l'icona di uscita da CarPlay o Android Auto, si torna alla schermata del menu con due opzioni: CarPlay/Android Auto e HDMI. Selezionando HDMI, viene visualizzato un messaggio "nessuna connessione" mentre l'adattatore attende un dispositivo da collegare. In un test con Google Chromecast, l'animazione di avvio del dispositivo è apparsa in pochi secondi. L'audio era riprodotto attraverso tutti gli altoparlanti dell'auto, con interazioni fluide. Google Chromecast via HDMI Con YouTube, si è notata una scarsa sincronizzazione audio su una Honda VR-V, con un ritardo di -400 ms. Un test con Netflix ha mostrato risultati migliori, evidenziando che le prestazioni variano a seconda delle app. Per risolvere il problema, è necessario aggiornare il prodotto tramite l'app "OttoPilot" e la funzione Firmware Upgrade. iPhone via HDMI Collegando un iPhone 15 Pro tramite un cavo HDMI a USB-C del produttore UNI, lo schermo del telefono è apparso sul display CarPlay. Testando YouTube, si è riscontrato un ritardo di +380 ms, meno pronunciato rispetto ad altri dispositivi. Galaxy S24 Ultra e HDMI Collegando un Samsung Galaxy S24 Ultra, l'interfaccia è apparsa senza problemi. Con YouTube Music, la sincronizzazione audio-video era fluida, con un differenziale di +60 ms, praticamente impercettibile. Verdetto Finale Il Car TV Mate MAX di Ottocast rappresenta un passo avanti interessante nel mondo degli adattatori CarPlay, ma non è ancora perfetto. Punti di forza: - Integrazione di CarPlay wireless, Android Auto Wireless e ingresso HDMI. - Facilità di passaggio tra modalità CarPlay e HDMI. - Pulsante di regolazione dello schermo. Punti deboli: - Problemi di sincronizzazione audio-video. - Incompatibilità con alcuni dispositivi. Per chi è adatto? Adatto agli early adopter e agli appassionati di tecnologia, ma per l'utente medio potrebbe essere meglio attendere miglioramenti futuri. Prospettive future: Con aggiornamenti e ottimizzazioni, il Car TV Mate MAX potrebbe diventare lo standard per gli adattatori di prossima generazione. Acquisto Ottocast offre uno sconto di €10! Usa il codice Tecno10 per approfittare della promozione su Ottocast.it. Voto: 7.5/10 Un prodotto promettente che necessita di miglioramenti per giustificare pienamente il prezzo premium. Read the full article
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Meta avvia la sperimentazione del metaverso su Android
– Meta non abbandona il progetto del suo metaverso, anzi lo rilancia, puntando su Android. Il colosso americano ha infatti aperto la versione di anteprima, per utenti selezionati, di Super Rumble, un videogame che è incentrato sulla piattaforma Horizon Worlds, la porta di ingresso al metaverso del già Facebook. Nei mesi scorsi, l’accesso a Horizon World era rimasto un’esclusiva dei possessori…
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Androide | Come correggere l'errore "Android si sta avviando... ottimizza l'app 1 di 1" sul tuo smartphone | Tecnologia | Applicazioni | applicazioni | Messico | Stati Uniti | nda | nni | GIOCO SPORTIVO
Androide | Come correggere l’errore “Android si sta avviando… ottimizza l’app 1 di 1” sul tuo smartphone | Tecnologia | Applicazioni | applicazioni | Messico | Stati Uniti | nda | nni | GIOCO SPORTIVO
Chi possiede un cellulare con sistema operativo Google ha sicuramente visto il messaggio sui propri schermi ��androide si avvia, ottimizzando l’app 1 di 1″ (Android si avvia – Ottimizzazione dell’app 1 di 1″)Non ti consente di eseguire altre azioni sul tuo cellulare? Qui spieghiamo come risolverlo. VEDI ANCHE | Suggerimento per disattivare l’audio della fotocamera del tuo cellulare Android La…

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#Android inizia a ottimizzare l&039;app 1 di 1#Android si avvia e si riavvia#androide#app#avvia Android#Colombia#come rimuovere avvia Android#come riparare gli avvii Android#disattivare l&039;ottimizzazione dell&039;app#Messico#Peru#smartphone#stati Uniti#Tecnología
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Basketball Arena Trucchi Illimitate Diamanti e Oro Gratis
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State lottando per guadagnare più diamanti e oro in Basketball Arena? Se è così, allora Basketball Arena Trucchi è la soluzione ideale! Si tratta di un modo semplice per ottenere diamanti e oro gratuiti che funzionano su Android e iOS. Inoltre, la piattaforma è completamente sicura per gli utenti, che non dovranno spendere un solo centesimo per ottenere questi diamanti e oro. Non sembra solo interessante, ma è eccellente. Questo strumento generatore ha reso la vita delle persone molto facile e ha ridotto le difficoltà che si possono incontrare durante il gioco.
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Come vi aiuta l’Basketball Arena Trucchi? Ora, quando iniziate a usare il Basketball Arena Trucchi, dovete solo sfogliarlo. Vi chiederà di inserire il nome utente di Basketball Arena e il numero di diamanti e oro che volete aggiungere. Per esempio, inserite questo numero se circa 18000 diamanti e oro sono sufficienti per voi. Una volta inseriti i dettagli, il generatore si avvia ed effettua una verifica umana per verificare che non siate un bot. A tal fine, dovrete completare uno o due compiti che vi verranno assegnati. Quando riavvierete il gioco, otterrete tutti i preziosi diamanti che volete utilizzare senza scaricare file discutibili sul dispositivo. Vi consigliamo di utilizzare questo Basketball Arena Truco perché è completamente sicuro, in quanto non dovrete scaricare o installare alcuna applicazione o software. Ciò significa che non ci sarà alcun rischio di virus o di altre attività malware che possono derivare da un’applicazione di terze parti.
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Le applicazioni Android saranno invitate su Windows, iOS e Chrome OS

Le esperienze cross-device consentiranno di utilizzare un'app Android o un'interfaccia per app estesa su altri dispositivi, riprendendo da dove si era interrotta sul primo dispositivo. La funzione sarà prima supportata tra dispositivi Android, prima di estendersi ad altre piattaforme come Windows, iOS e Chrome OS.
Lo scorso maggio la conferenza di Google I/O è stata ricca di annunci, sia dal punto di vista hardware che software, anche se l'evento è piuttosto orientato verso quest'ultimo. Google aveva presentato una nuova funzionalità in fase di sviluppo, che consente di riprendere la propria attività su un'applicazione Android da dove l'avevi interrotta su un altro dispositivo, senza che fosse necessariamente su Android. La prima versione beta del Software Development Kit (SDK) per sviluppatori (Developer Preview) è stata appena lanciata.
Google afferma che questo sistema si basa su diverse API, che sono state progettate per essere "semplici e intuitive" da utilizzare. L'azienda di Mountain View spiega di masticare il lavoro per gli sviluppatori di applicazioni consentendo loro di evitare di dover tenere conto delle "complessità associate all'uso di rilevamento dei dispositivi, autenticazione e protocolli di connessione", per concentrarsi solo sulla creazione di un piacevole l'esperienza utente.
CONTINUA LA TUA ESPERIENZA CON UN'APP ANDROID SU WINDOWS, IOS O CHROME OS
Scopri e consenti la comunicazione con i dispositivi vicini. Condividi lo stato corrente di un'app con la stessa app su un altro dispositivo. Avvia l'app su un dispositivo secondario senza dover eseguire l'app in background. Stabilire connessioni sicure per consentire ai dispositivi di comunicare tra loro. Abilita l'inoltro delle attività, dando all'utente la possibilità di avviare un'attività su un dispositivo e continuarla facilmente su un altro dispositivo. Per questa prima versione di Developer Preview, Google sta aprendo le porte per far interagire tra loro smartphone e tablet Android. Nelle versioni future, altri dispositivi Android saranno compatibili con questa funzione, così come dispositivi di altri media, come Chrome OS, Windows o iOS. Tieni presente che in alcuni casi non si tratterà di avere un'applicazione Android su un dispositivo di terze parti, ma di godere di un'estensione dell'esperienza.
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🌟 Novità
Sul web, abbiamo rinnovato i filtri sulla pagina Attività per aiutarti a tenere sotto controllo ciò che ti interessa di più.
Nell'app iOS, ora puoi fare doppio tap per mettere Mi piace ai video e riattivarne l'audio premendo il tasto volume su.
🛠 Correzioni
Abbiamo identificato un problema che impediva la consegna delle email per il reset della password agli indirizzi email Yahoo, Hotmail/Outlook e AOL/AIM. Se ancora non ricevi le email di reset della password, ti invitiamo a controllare la cartella spam e a contattare l’assistenza se non le trovi nemmeno lì.
Aggiungere tag dovrebbe ora essere più intuitivo nell'app Android.
Abbiamo anche risolto un raro crash durante l'aggiunta di foto nell'app iOS. Assicurati di tenere le tue app aggiornate!
🚧 In corso
Come forse avrai sentito, stiamo attualmente lavorando alla migrazione del backend di Tumblr su WordPress. Dai un’occhiata al blog Changes in inglese che è presente su WordPress dalla scorsa settimana. Se hai notato dei problemi, faccelo sapere!
🌱 In arrivo
Oggi non ci sono lanci in programma da annunciare.
Hai riscontrato un problema? Invia una richiesta di assistenza e ti risponderemo il prima possibile!
Vuoi condividere il tuo feedback su qualcosa? Dai un’occhiata al nostro blog Work in Progress e avvia una discussione con la Community.
Vuoi supportare Tumblr con una donazione diretta? Scopri il nuovo badge Sostenitore in TumblrMart!
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Tutte considerazioni interessanti e importanti, di cui si può discutere a lungo, ma dalle quali emerge evidente un grande rimosso: l’utente. È l’utente che dovrà pagare per questi servizi, sobbarcandosi un altro obolo mensile da aggiungere alla lunga lista di pagamenti ricorrenti, piccoli e grandi, che pesano su un budget per i servizi sempre più frammentato. Un utente che, in moltissimi casi, si avvia a grandi passi verso quella che gli americani chiamano “subscription fatigue”, l’esaurimento da abbonamento.
QUANTO SPENDETE AL MESE PER I VOSTRI ABBONAMENTI?
Fate questo test: provate a indovinare, con un veloce calcolo mentale, quanto spendete ogni mese per gli abbonamenti che hanno a che fare con la sfera digitale o dell’intrattenimento. Avete 10 secondi per stabilire una cifra, senza pensarci troppo. Fatto? Bene, ora prendetevi un po’ più di tempo e pensateci ancora. Mettete nel conto tutto: l’abbonamento all’ADSL e il piano dati del vostro smartphone e del vostro tablet. Spotify Premium o Apple Music (alla fine cosa sono dieci euro per tutta la musica di sempre)? Netflix ovviamente, ma anche Sky (o Sky Go), Mediaset Premium o magari
DAZN
. Amazon Prime? Ve lo siete ricordato
Amazon Prime
? Ah, già, ci sono anche Office 365, e lo spazio extra su iCloud (indispensabile per i backup remoti) o su Google Drive. Non vi scordate Playstation Now o servizi analoghi, se siete videogiocatori, ma anche gli abbonamenti a qualche app che vi siete dimenticati (sono solo pochi spiccioli al mese del resto), e quel vecchio modem in comodato d’uso che non avete mai restituito.
Fatto? Perfetto: ora provate a vedere la differenza fra la prima stima rapida e la seconda, più ragionata. Di quanto avete sbagliato? Per eccesso o per difetto?
Waterston Group, un’agenzia di consulenza di marketing statunitense, ha condotto questo test su un campione di 2500 americani. I risultati illustrano perfettamente gli effetti della nevrosi da abbonamento sul budget dell’utente medio: la cifra media stimata in un primo momento dal campione è stata di 79,74 dollari al mese. La seconda, ottenuta cercando di pensare un po’ meglio agli abbonamenti attivi, è salita subito a 111,61 dollari al mese. Aiutati dagli esperti di Waterstone, gli intervistati hanno poi condotto una revisione attenta del proprio budget, individuando con precisione i soldi spesi in abbonamenti ricorrenti. Sapete qual era la media reale? 237,33 dollari al mese, ovvero circa tre volte di più rispetto alla stima iniziale.
LA PSICOLOGIA DEGLI ABBONAMENTI: UN RISCHIO PER LE NOSTRE TASCHE
Che problema c’è, dirà qualcuno, chi quei soldi non li ha, non li spende. In fondo è solo una ridistribuzione della spese che una volta andava in musicassette e poi in CD, in VHS e poi in DVD, e poi in film acquistati su iTunes.
Non è così semplice, perché la condizione psicologica dell’acquisto una tantum è molto diversa da quella dell’abbonamento ricorrente, al quale spesso si rimane legati perché attratti dall’apparente basso costo mensile. L’acquisizione di nuovi clienti, poi, con un abbonamento diventa più semplice, perché si può ricorrere a soluzioni come il classico “mese di prova gratuito” (mentre tutta l’attenzione verso il cliente si sposta poi verso operazioni finalizzate alla “retention”).
Gli esperti di marketing comportamentale reputano particolarmente efficace questa strategia perché fa leva sulla pigrizia: annullare l’abbonamento di prova è spesso molto facile, ma la maggior parte degli iscritti se ne dimenticano, almeno per qualche mese.
Anche se mercati diversi hanno caratteristiche diverse, una considerazione generalmente valida è che la crescita dei servizi in abbonamento non va di pari passo con la crescita del potere di acquisto dei consumatori. In altre parole ci stiamo tutti iscrivendo a più abbonamenti mensili di quanti dovremmo, con un effetto negativo - che spesso passa inosservato - sulle finanze personali e sulle nostre capacità di risparmio.
UN WEB A COMPARTIMENTI STAGNI
L’altro aspetto negativo della crescita dei modelli di business basati sull’abbonamento per l’accesso ai contenuti multimediali è il rischio di una frammentazione dell’esperienza del Web. L’accesso è sempre meno libero, c’è meno circolazione di sapere e di conoscenza, e il controllo di poche grandi piattaforme sulla nostra esperienza di consumo digitale cresce sempre di più. Qui non si vuole fare un elogio della pirateria, sia ben chiaro. I creatori e gli artisti vanno pagati adeguatamente, è chiaro, ma le tipologie di servizio in abbonamento con accesso a librerie illimitate non sembrano essere la soluzione più adeguata.
Questa frustrazione con un Web sempre più “a pagamento” la esprime perfettamente Danny Crichton, su TechCrunch, in un articolo intitolato semplicemente L’inferno degli abbonamenti: “Sono frustrato da questo inferno. Sono frustrato per il fatto che la promessa di un Web dove posso accedere a tutta l’informazione del mondo sembra destinata a morire. Sono frustrato che istituire un abbonamento significa spesso mettere dietro un paywall ciò che fino al giorno prima era gratuito. [...] Sono frustrato, infine, dal fatto che il prezzo degli abbonamenti raramente tenga conto degli altri abbonamenti che già pago, anche se le librerie di contenuti sono simili”.
I PRO DEGLI ABBONAMENTI
Non tutti gli abbonamenti vengono per nuocere. Le considerazioni delle righe precedenti sono generalmente applicabili agli abbonamenti a servizi di intrattenimento, che veicolano contenuti multimediali destinati al grande pubblico. Non valgono invece per il software, un settore in cui la popolarità di soluzioni in abbonamento è stata spesso funzionale alla nascita di prodotti di qualità, soprattutto nell’ambito delle web app per l’uso professionale. Anche realtà piccole, grazie ai pagamenti ricorrenti, riescono a garantire aggiornamenti costanti, sviluppo di nuove funzioni e supporto ai clienti. La trasformazione del software in un servizio in abbonamento, poi, è particolarmente utile ai professionisti, dove anche piccoli studi creativi o liberi professionisti sul lungo termine sono avvantaggiati dalla dilazione dei pagamenti delle licenze.
I pro esistono ovviamente anche nell’ambito degli abbonamenti dei servizi di intrattenimento: Netflix è, tout-court, una rivoluzione che ha riscritto le regole dell’industria televisiva e cinematografica e sovvertito schemi di potere e interesse immutati da decenni (basti vedere alla polemica sull’ammissibilità dei film di Netflix agli Oscar). Lo streaming musicale, pur non avendo risolto efficacemente il nodo dell’equo pagamento degli artisti, è un’altra rivoluzione da cui non si può più tornare indietro, che pure si accompagna a fenomeni positivi come il revival del vinile o l’esplosione dell’offerta dei concerti live (che per i musicisti sono ormai la principale e necessaria fonte di guadagno).
SERVIZI IN ABBONAMENTO: RIPENSIAMO IL BUDGET E TENIAMOLI SOTTO CONTROLLO
Scagliarsi contro la crescita dei servizi in abbonamento, nonostante una doverosa analisi delle loro criticità, sarebbe come abbaiare alla luna. L’arrivo di Apple in questo mercato è un’investitura pressoché definitiva: anche la più ricca azienda tecnologica al mondo ha legittimato le “subscription” come nuovo motore per alimentare la crescita stagnante delle vendite dell’hardware. Quello che ci possiamo aspettare nei prossimi mesi e nei prossimi anni è una declinazione dei servizi in molte salse diverse: Apple in particolare potrebbe usare i suoi servizi per giustificare il costo del suo hardware, associando un anno di abbonamento ai suoi servizi all’acquisto di un dispositivo. Potrebbe riuscire insomma dove Amazon ha (più o meno) fallito, provando a fare lo stesso (ma in senso inverso) con i suoi improbabili tablet.
Tornare indietro è impossibile, ma ciò in cui possiamo sperare è che l’inevitabile rischio dell’esaurimento da abbonamento possa convincere i grandi fornitori di contenuti ad adottare soluzioni che guardino al consumatore in maniera olistica, evitando di considerare la propria offerta come un’esclusiva a cui l’utente debba votarsi completamente. Per quanto la psicologia degli abbonamenti, come dicevamo, possa spingerci a sottoscriverne più di quanti ce ne possiamo permettere, le risorse del consumatore sono comunque finite. In quest’ottica lo sviluppo inevitabile sarà quello di offerte in bundle, che uniscano più servizi in uno offrendo uno sconto sul prezzo complessivo. Nel caso di Apple si tratterà quasi sicuramente di bundle “interni”, fra servizi offerti solo dall’azienda di Cupertino. Altri fornitori, come Spotify, sembrano invece più aperti ad esplorare la possibilità di abbonamenti cumulativi con realtà simili ma non direttamente concorrenti.
L’utente, dal canto suo, dovrà riuscire a cambiare la propria mentalità nella gestione del budget digitale e armarsi per affrontare il cambiamento. Ad esempio con delle applicazioni che aiutano a tenere sotto controllo la spesa per gli abbonamenti ai servizi. Una di queste si chiama “Bobby”, è disponibile per Android e iOS, ed è gratuita. È un palliativo, ovviamente, ma nel suo piccolo è efficace: io l’ho già installata e ho scoperto (come gli utenti americani del sondaggio) che spendo in abbonamenti più di quanto dovrei e che continuo a pagare per inerzia servizi che non uso abbastanza spesso. Mi ha anche fatto ricordare che da qualche parte, in cantina, c’è un vecchio modem ADSL di cui pago ancora il comodato d’uso. Forse è venuto il momento di rispedirlo a Telekom Deutschland.
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Gli adattatori da HDMI a CarPlay e Android Auto stanno rapidamente diventando una nuova tendenza tra i produttori di accessori, che lanciano idee innovative per dispositivi da collegare alle porte USB delle auto. Caratteristiche e Design Nella confezione troverete un manuale di istruzioni cartaceo, l'adattatore stesso con il suo cavo integrato lungo 60 cm, e un adattatore da USB-A a USB-C per le moderne porte CarPlay e Android Auto USB-C. L'aspetto esteriore e le dimensioni dell'adattatore sono molto simili al modello non-pro. L'adattatore ha una forma quadrata con un dettaglio circolare texturizzato sulla parte superiore. Presenta le stesse luci di stato, loghi, porte HDMI e USB sull'esterno del modello precedente. Avvio e CarPlay e Android Auto Wireless Una volta collegato e alimentato, questo adattatore si avvia in 10 secondi e mostra due opzioni principali nel menu: CarPlay e Android Auto wireless e HDMI. In alto a sinistra c'è un pulsante più piccolo per tornare alla schermata del sistema dell'auto e alcune etichette di testo che informano sul numero di firmware attuale dell'adattatore. Toccando prima CarPlay, si viene portati a una schermata di connessione dall'aspetto familiare, che attende la connessione del vostro iPhone. In caso di Android Auto, il collegamento avviene immediatamente, mostrando l’interfaccia principale. Dal momento dell'accoppiamento Bluetooth all'attivazione del collegamento wireless sono necessari 23 secondi, un tempo che non regge il confronto con gli adattatori più veloci attualmente disponibili. A livello di prestazioni, si comporta come altri adattatori wireless di Ottocast, simile al modello U2-Air. Tuttavia, il Car TV Mate MAX ha un'altra caratteristica unica: l'ingresso HDMI. Prestazioni HDMI Toccando l'icona di uscita da CarPlay o Android Auto, si torna alla schermata del menu con due opzioni: CarPlay/Android Auto e HDMI. Selezionando HDMI, viene visualizzato un messaggio "nessuna connessione" mentre l'adattatore attende un dispositivo da collegare. In un test con Google Chromecast, l'animazione di avvio del dispositivo è apparsa in pochi secondi. L'audio era riprodotto attraverso tutti gli altoparlanti dell'auto, con interazioni fluide. Google Chromecast via HDMI Con YouTube, si è notata una scarsa sincronizzazione audio su una Honda VR-V, con un ritardo di -400 ms. Un test con Netflix ha mostrato risultati migliori, evidenziando che le prestazioni variano a seconda delle app. Per risolvere il problema, è necessario aggiornare il prodotto tramite l'app "OttoPilot" e la funzione Firmware Upgrade. iPhone via HDMI Collegando un iPhone 15 Pro tramite un cavo HDMI a USB-C del produttore UNI, lo schermo del telefono è apparso sul display CarPlay. Testando YouTube, si è riscontrato un ritardo di +380 ms, meno pronunciato rispetto ad altri dispositivi. Galaxy S24 Ultra e HDMI Collegando un Samsung Galaxy S24 Ultra, l'interfaccia è apparsa senza problemi. Con YouTube Music, la sincronizzazione audio-video era fluida, con un differenziale di +60 ms, praticamente impercettibile. Verdetto Finale Il Car TV Mate MAX di Ottocast rappresenta un passo avanti interessante nel mondo degli adattatori CarPlay, ma non è ancora perfetto. Punti di forza: - Integrazione di CarPlay wireless, Android Auto Wireless e ingresso HDMI. - Facilità di passaggio tra modalità CarPlay e HDMI. - Pulsante di regolazione dello schermo. Punti deboli: - Problemi di sincronizzazione audio-video. - Incompatibilità con alcuni dispositivi. Per chi è adatto? Adatto agli early adopter e agli appassionati di tecnologia, ma per l'utente medio potrebbe essere meglio attendere miglioramenti futuri. Prospettive future: Con aggiornamenti e ottimizzazioni, il Car TV Mate MAX potrebbe diventare lo standard per gli adattatori di prossima generazione. Acquisto Ottocast offre uno sconto di €10! Usa il codice Tecno10 per approfittare della promozione su Ottocast.it. Voto: 7.5/10 Un prodotto promettente che necessita di miglioramenti per giustificare pienamente il prezzo premium. Read the full article
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