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#carrozzina
delinquenzanews · 2 years
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Rugby in carrozzina: Padova campione d'Italia per la quinta volta consecutiva
Rugby in carrozzina: Padova campione d’Italia per la quinta volta consecutiva
Il Padova Rugby si conferma campione d’Italia di rugby in carrozzina per la quinta volta consecutiva: i patavini, infatti, hanno superato in finale la Polisportiva Milanese per 41 – 37. Al Centro Sportivo San Filippo di Brescia il Padova gioca una gara determinata e concreta, la Polisportiva non molla mai ma non riesce nell’impresa di recuperare ed imporsi contro il Padova che cosí rimane leader…
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sardies · 2 months
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La Dinamo Lab conferma Esteche, Lindblom e McIntyre
In attesa dei nuovi arrivi il club si assicura per un’altra stagione le prestazioni dei tre stranieri protagonisti lo scorso anno Continue reading La Dinamo Lab conferma Esteche, Lindblom e McIntyre
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ilbasketlivornese · 8 months
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BASKET IN CARROZZINA: DOPPIA SCONFITTA PER IL TDS LIVORNO
(foto by TDS Livorno) Gli amaranto sono ancora alla ricerca del primo successo in quest’anno 2 sconfitte ma tanti segnali positivi nella doppia trasferta che la Akern TDS Livorno ha affrontato sabato 13 e domenica 14 in Sardegna, rispettivamente contro l’Asinara Basket di Porto Torres e il Banco di Sardegna Dinamo Lab di Sassari, corrispondenti alla seconda e terza giornata del campionato di…
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"- Mamma devo raccontarti una cosa che ti farà morire dal piangere.
- Dimmi (adoro quando per dare il senso delle sue emozioni, parla così).
- Oggi a scuola mi hanno messo al banco con un bambino down, cioè non è che è proprio down è che sta su una carrozzina, guarda sempre in su, muove la testa e gli esce la saliva dalla bocca.
- E cos’ è che ti ha fatto “morire dal piangere”?
- Per i primi due giorni è stato sempre zitto, mamma non ha mai parlato con nessuno, te lo giuro. Oggi che stava al banco con me, mi ha preso la mano e ha riso.
- Tu che gli avevi detto?
- Niente, gli ho fatto vedere il mio temperino, quello tutto chiuso che abbiamo comprato ieri, gli ho dato una matita e insieme abbiamo temperato. Lui teneva la matita e io giravo il temperino. Mi veniva da piangere da quanto ero felice che rideva. Spero che anche domani sto al banco con lui. Gli faccio temperare tutte le mie matite."
(Marilena Pallareti)
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5oliloquio · 22 days
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"Mamma devo raccontarti una cosa che ti farà morire dal piangere".
- Dimmi
Oggi a scuola mi hanno messo al banco con un bambino down, cioè non è proprio down, è che sta su una carrozzina, guarda sempre in su, muove la testa e gli esce saliva dalla bocca.
- E cos'è che ti ha fatto " morire dal piangere" ?
Per i primi due giorni é stato sempre zitto, mamma non ha mai parlato con nessuno, te lo giuro. Oggi che stava al banco con me, mi ha preso la mano e ha riso.
- Tu che gli avevi detto?
Niente, gli ho fatto vedere il mio temperino, quello tutto chiuso che abbiamo comprato ieri, gli ho dato una matita e insieme abbiamo temperato.
Lui teneva la matita ed io giravo il temperino....mi veniva da piangere da quanto ero felice che rideva.
Spero che anche domani sto al banco con lui...gli faccio temperare tutte le mie matite.
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veroves · 1 year
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la mia idea di romanticismo è papà, che ieri sera porta la mamma in carrozzina al fiume, per vedere la luna.
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arreton · 4 months
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Non so se è perché devo guidare all'andata e al ritorno, ma quando arrivo nella rsa dove lavoro mi sento al sicuro. Inizio a fare le mie cose e non penso più a niente, non che quando non sono a lavoro penso a qualcosa di specifico, ultimamente ho il cervello troppo saturo per riuscire a fare un pensiero anche solo minimamente articolato, però c'è molta pesantezza, molta ansia, e una sorta di paralisi che non mi fa fare altro che o fissare il vuoto o dormire. Invece quando arrivo nella rsa tutto si disperde, resta una pressione nella testa, magari un tono basso, ma guardo ciò che ho intorno e allora mi distraggo.
A me piace infatti osservarli e mi piacerebbe anche capirli se non parlassero in dialetto. La cosa che più li lega, oltre alla malattia, è la forte concentrazione che hanno. Sono molto focalizzati, non so bene su che cosa ma pochissimi di loro sembrano svampiti, la maggior parte invece è molto concentrata. Ci sono i casi diciamo meno gravi dove magari ormai vivono nel "loro mondo" ma camminano e riescono ad essere anche chiacchierini e vivaci: Venanzio o Venazio non riesco a capire, è un po' il burlone del gruppo va sempre di qua e di là, chiede se può aiutare, ieri andava dietro ad una ASA e le voleva portare il sacco della spazzatura, poi dice che ha sempre mal di pancia così ieri chiedeva all'infermiere qualcosa per il mal di pancia, l'infermiere gli diceva "Sì ora te la do" ma a Venanzio non gliela si fa e allora "non prendermi in giro"; poi c'è Mina o Nina anche qua non ho capito, lei dice che era una barista ed infatti a volte gli fa trovare le sedie sul tavolo o lava le mani nel water, lei fa sempre avanti e indietro molto indaffarata e concentrata, non si capisce cosa vuole dire perché emette perlopiù dei balbettii e l'altro giorno voleva togliermi il mop per lavare a terra; qualche altra signora poi si prende la borsa e cammina con la borsa come se fosse lì solo in visita; pio c'è Anna, un signora forte che l'altro giorno spazzava a terra e si incazzava perché gli camminavano sopra e allora iniziava a dire qualcosa che sembrava poco carino in bergamasco; poi ci sono almeno un paio di Marie una chiede sempre cosa deve fare adesso e voleva fare la pizza in bagno ma non sapeva come, l'altra invece è una donnina piccola dal viso rotondo che sembra una bambina e se ne esce sempre dicendo "che vita di meerda" e lo dice sempre sorridendo. I primi giorni che sono arrivata c'era una signora molto chiacchierona che a quanto pare era arrivata anche lei da poco, era ordinata nell'aspetto e parlava tantissimo con tutti ed era molto concentrata nel discorso che faceva pure se abbastanza sconnesso, adesso invece sentivo il medico parlare con la famiglia che le avevano cambiato il farmaco ed era per questo che era abbattuta ma se ne sta seduta in silenzio sulla sedia col capo chinato e anche l'aspetto è trasandato.
Si vedono infatti spesso anche scene strazianti: c'è ad esempio una signora che gira sempre disperata, l'altro giorno era venuta a trovarla non so chi forse il marito e allora lei ansimava e come a voler piangere e farfugliava qualcosa ed il marito le teneva il viso tra le mani guardandola intensamente negli occhi preoccupato e impietosito nel vederla così; alcuni poi li tengono legati sulle sedie forse per impedire loro di alzarsi perché non ce la fanno a stare in piedi da soli e non lo capiscono; altri invece sono in una carrozzina di quelle elettriche molto alte, come una signora che la mettono sempre nella seconda sala da pranzo e ogni volta che arrivo mi segue fissa in quello che faccio con lo sguardo che sembra incuriosito, poiché sulla sedia a rotelle non sempre può seguirmi con lo sguardo e quando non mi guarda più sembra molto assorta nei suoi pensieri, poi si accorge nuovamente della mia presenza e mi guarda e muove le labbra molto lentamente come se volesse dirmi qualcosa, ieri allora le ho sorriso e lei ha ricambiato facendomi un sorriso così bello che mi ha commossa. Anche le Asa o Oss che sono sembrano molto gentili pure se a volte ricevono dei dispetti o delle brutte parole, alcune soprattutto sembrano dispiaciute di vedere quelle persone in quello stato, li trattano come dei bambini ma non come degli stupidi.
Questo forse è il primo luogo di lavoro che non vorrei lasciare, infatti penso spesso che se potessi permettermi un part time resterei volentieri qua. Nonostante addetta alle pulizie non vengo schifata da nessuno, mi salutano quasi tutti anche i familiari e hanno rispetto per quello che faccio. Mi sono anche riscoperta chiacchierina: a volte scambio qualche parola coi malati, altre volte con qualche assistente. Fino ad ora insomma questo posto mi ha fatto bene.
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libero-de-mente · 8 months
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DIALOGO CON UN CANE
Questa mattina, complice un ictus nottambulo (sicuro altrimenti non mi darei altra spiegazione), ho deciso di approfittare della gradevole temperatura per fare una camminata.
La salute, lo staccare mentalmente, bruciare calorie... niente di tutto questo, volevo uscire di casa. Punto.
Così intraprendo un percorso che ho fatto altre volte, sfruttando piste pedonali e ciclabili che mi danno moltissime alternative qui in zona, che mi permettono di camminare nella natura e lontano da strade trafficate. Insomma il silenzio tra alberi e campi, interrotto solo dalle voci di chi, chiacchierando tra loro, incontro sul mio cammino e i passi ritmati, come il respiro affannato, di chi m'imbatto mentre corre.
Già, quelli che corrono. Che impegno e costanza, i volti paonazzi, il sudore che fa brillare la loro pelle come se fosse quella dei vampiri alla luce del sole, quelli della saga di Twilight per intenderci.
Si vede, dalla loro espressione, che un divano a casa non ce l'hanno. Diversamente da me che mentre cammino so già dove mi butterò appena rincasato.
Poco dopo aver intrapreso la camminata incrocio un ragazzo disabile, seduto sulla carrozzina, con un cane al guinzaglio. L'ho incrocio spesso quando faccio queste uscite insane per la mia indole, sempre cortese saluta tutti. E tutti ricambiano. Così fa con me e io ricambio.
Bello salutarsi col sorriso ed essere ricambiati. Decido anche io di adottare questa strategia con chi incontrerò. Risultato: nessuno mi caga. Zero. Anzi al mio saluto mi guardano stranito.
Evidentemente la sedia a rotelle ha quel suo perché che fa scattare la solidarietà, per uno sulle sue gambe no.
Così mentre cammino e vengo doppiato, triplicato e via a crescere dagli stessi volti o dalle stesse natiche, si quelle femminili a volte mi incitano a correre... dietro loro come stimolo motivazionale sia chiaro.
Dopo una curva mi ritrovo dietro una donna, capelli biondi ben curati, indossa dei jeans e un bellissimo cappotto. Scarpe rialzate con un tacco. Non è una mise da jogging ne da camminata. Intatti con lei e al guinzaglio c'è un magnifico esemplare di cairn terrier.
La bestiola mi "sente" e subito si gira, anzi si ferma a guardarmi e la sua accompagnatrice umana si accorge della mia presenza proprio perché il cane si è fermato. Tirandole il guinzaglio.
Cerco di superarli ma niente, il cane scodinzolando mi punta e vuole salutarmi. Mi cerca. Guardo la donna che lo sta portando al guinzaglio, cerco un'intesa con lo sguardo come per avere il suo consenso.
Ma avendo entrambi gli occhiali da sole scuri non riesco a interpretare nulla. Così prendo l'iniziativa decidendo di accosciarmi, con il cane che mi fa le feste.
- Sai - gli dico - lo so che non dovevo accosciarmi, che ora dovrò aspettare che passi uno robusto per aiutarmi a rimettermi in piedi - la donna sorride divertita - ma io devo dirti una cosa.
Vedi tutti questi umani che corrono? Ecco io li ammiro, un giorno sarò come loro, allenato, e correrò anche io.
Senza distogliere lo sguardo dal pelosetto sento lei ridere di più.
- Come dici? - rivolgendomi sempre al carin terrier - Si hai ragione. Meglio non correre che c'ho una certa età. Promesso non lo farò. Come scusa? - a questo punto porgo l'orecchio al cane come se lo stessi ascoltando, la padrona è completamente partita in una risata dietro l'altra - Si, si certo. Hai ragione! - prendendo il musetto del cane gentilmente tra le mie mani - Farò come mi consigli. Appena arriverò a casa prenderò quella fetta di pizza avanzata da ieri sera e la mangerò.
A questo punto lei, la donna si intromette nella conversazione privata: - Ma gli risulta simpatico, non è così avvezzo a farsi coccolare e scodinzolare agli estranei. In realtà risulta simpatico anche a me, ma cos'è tutta questa simpatia?
- Vede - le rispondo - credo si tratti di empatia tra esseri viventi, ogni tanto capita sa? E come se si fosse connessi tra di loro. Vede? Il suo cane mi sta leccando e mi dà dei piccoli leggeri morsi come a dire "Ti voglio bene", ora mi chiedo una cosa...
- Cosa? Se posso sapere?
- Essendo stato leccato e morso dallo splendido cucciolotto, come nei film sui licantropi, con la Luna piena mi trasformerò in un Carinmannaro? Oppure sarà il cane a trasformarsi in uno Scemoumano? Guardi che se fossi in lei mi preoccuperei. Tanto anche.
Mentre lei ride oramai senza ritegno buttando la testa all'indietro, io rapido ne approfitto per rialzarmi. Un po' per cercare di sfuggire al suo sguardo mente goffamente mi rialzo, un po' perché le gambe stavano per andarmi in cancrena.
Quando torna a fissarmi sono in piedi. Mi guarda e io le dico: - Si mi sono alzato senza dire "oplà", lo so è un patetico tentativo di dimostrare meno anni di quelli che ho. Però guardi, se vuole, mentre ammiro il suo cane mi posso mettere le mani dietro la schiena. Come gli umarell.
- Sto morendo giuro - mi dice mentre con la gamba sinistra leggermente piegata verso la gamba destra piega il busto in avanti dal ridere - Ah ah ah ah!
Guardo il cane, scodinzola come se percepisse questa ilarità nell'aria. Lo saluto, accarezzandogli amorevolmente la testa.
Mi guarda con uno sguardo particolare. Che non comprendo.
Saluto l'umana con il cane che si lascia scappare "magari ci rivediamo" e riprendo la camminata come se nulla fosse.
Penso allo sguardo del cane, cerco di interpretarlo.
Ma l'unico pensiero che mi esce è del tipo "Dai non fare lo stronzo. Mi costringe a guardare Beautiful tutti i giorni, con me sul divano. Mentre da anni guardiamo quella pallosa soap opera in cui Brooke Logan si è sposata ventordici volte, lei è sempre single. Speravo che almeno tu..."
Bastardo! Mi voleva fregare con quel musetto carino e coccoloso.
In tutto questo non le ho nemmeno chiesto il nome. Del cane dico, che frana sono.
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ilpianistasultetto · 2 years
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STORIA DI UN ARRESTO.
30anni. Uno aspetta 30 anni e non merita qualcosa di molto piu' eclatante? L'impresa nell'impresa? Vi ricordate la cattura de "il contabile" nel film " Gli intoccabili" con De Niro nella parte di Al Capone? Il treno del contabile partiva alle 23.. poco prima un mafioso si assesta sulla banchina, uno in sala d'attesa e due accompagnano il contabile tenendolo sottobraccio. Tutti e 4 con mitra sotto l'impermeabile. La polizia aveva avuto la soffiata giusta. In un attimo, un inferno. Pistolettate e mitragliate a non finire. Anche un neonato in carrozzina rischia di beccare raffiche di mitra. E parliamo del "contabile", mica di AlCapone!!.. e invece che e' successo a Palermo nella cattura del boss dei boss, del sanguinario Matteo Messina Denaro, latitante da 30anni e capo indiscusso della cupola mafiosa siciliana?
- di buon ora l'autista fidato del boss, tal riccarduzzo fiato mozzo (causa enfisema), mette in moto l'auto e accompagna il capomafia in una clinica palermitana per l'ennesima visita di controllo dopo l'operazione subita per un cancro al pancreas. Ha bisogno di chemioterapia causa metastasi ormai sparse in varie parti dell'organismo. Intorno alla nove , duecento carabinieri del ROS, incappucciati e armatissimi, circondano la clinica mentre altri irrompono all'interno. Il boss e' al bar a fare colazione. Con fucili, pistole e mitra spianati chiedono le generalita' e il boss risponde, calmo: "sono Matteo Messina Denaro" lasciandosi ammanettare senza un fiato. Nemmeno una scaramuccia, nessuna resistenza, manco un'arma addosso, un petardo, una miccetta. Arrestato come si arresta un anziano signore sorpreso a rubare una mela. Armi, no! Guardie del corpo, no! Tentativo di fuga, no! Nemmeno una scazzottata alla Bud Spencer..
Eppure stiamo parlando del capo dei Capi, di uno che uccideva gente come si beve un caffe' appena svegliati, di uno che ha fatto sciogliere bambini nell'acido e fatto seppellire gente sotto metri di cemento armato.
Adesso prepariamoci alla grancassa della retorica politica..
@ilpianistasultetto
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sardies · 8 months
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Per la Dinamo Lab è tempo di play off
Entra nel vivo la stagione dei biancoblù che domani alle 15:30 affrontano in trasferta la prima partita della fase a eliminazione contro Bergamo  Continue reading Per la Dinamo Lab è tempo di play off
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t-annhauser · 1 year
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contro il logorio dei pontefici moderni
Mi sa che anche Papa Francesco rassegnerà le dimissioni prima di essere dimesso dal padreterno, ormai ha preso quest'andazzo, c'è da capirli, oggi anche i papi giocano ogni due giorni e non ce le fanno più a recuperare, una volta senza le coppe era più facile. Una trasferta in Polonia, una in Mongolia, gli eventi degli sponsor, le conferenze pre-partita, insomma, la Chiesa è diventata un business che non ha più riguardi per i pontefici in perenne tour mondiale, e quando arrivano a fine carriera non hanno neanche più la forza di alzarsi dalla sedia, tocca portarli in giro in carrozzina. Il doping nella Chiesa è una piaga. E va be', pace. Buona santa domenica a tutti.
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ilblogdellestorie · 1 year
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“Nel momento del bisogno siamo tutti uguali, sia sulla carrozzina che sulle gambe buone”. Simone Baldini è l'angelo del fango sulla carrozzina.
O come dicono in Romagna un de chi burdél de paciug. E' bastata una foto, scattata di spalle, a sua insaputa, a Forlì, nel quartiere Cava, dove la melma si mischia alle lacrime di chi ha perso tutto o quasi, per farlo diventare un simbolo della resilienza, quella vera.
“Un esempio per quelli che hanno la vita facile” è stato uno dei tanti commenti, fra migliaia, che lo hanno reso virale sui social.
Simone, originario di Fiano Romano, abita a San Marino ma è di casa a Pesaro, dove lavora (“Alla Frassati Facility”) e dove vivono la sua compagna Ilaria e il suo preparatore Michele Ravagli.
In un passato recente, infatti, è stato atleta paralimpico di caratura nazionale sia nel triathlon che nel canottaggio. Ha vinto tante medaglie e sfiorato le Olimpiadi di Tokio: “Ho dovuto smettere perché, dopo anni di sacrifici, non riuscivo più a conciliare sport e lavoro”.
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marcogagnoni · 1 month
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Questa è una foto d’archivio che ho scattato circa un anno fa su Via del Corso a Roma. Ricordo di essere stato colpito da questa ragazza in carrozzina, tra la folla che le passava accanto. Mi ha fatto riflettere su quanto spesso passiamo accanto agli altri senza davvero vederli. Un momento semplice, ma che dice tanto sulla vita in città e sulle persone che incontriamo ogni giorno. Instax Square manipolata durante lo sviluppo
📍: Roma
🎞: Instax Square - manipolata
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vintagebiker43 · 3 months
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Ma non si dica che sono fasci.
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cutulisci · 1 year
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aradiascoven · 11 months
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Delle volte mi fermo a pensare, ed io non lo so.
Non lo so come ho fatto a resistere in questi ultimi mesi. Non so come ho fatto a non farmi vedere in lacrime mentre vedevo il declino di mia madre. Non so come ho fatto a spingerla sulla carrozzina a tutta velocità per i corridoi di oncologia con lei che mi diceva, ridendo "vai sul liscio che vibra tutto". Non so come ho fatto a metterle un piede davanti l'altro per farle salire le scale. Non so come ho fatto a sorreggerla, tutta ossa e gambe gonfie, per portarla ai prelievi di sangue. Non so come ho fatto a non farle percepire la paura che avevo. Non so come ho fatto a darle quell'ultima carezza senza crollare.
Non so se ho fatto abbastanza per lei. Dei giorni la sua mancanza mi schiaccia e cerco in tutti i modi di dirmi "no! Smettila! Perché queste crisi lei non le vorrebbe!".
Quanto è ingiusta la vita. Quanto è ingiusto che esista il cancro e tutto l'altro schifo.
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