Tumgik
#cioè buon pranzo ormai va beh
dreamerwriter18mha · 4 years
Text
CRONACHE DI YUUEI - GROUND ZERO Capitolo 10 - Legame pt. 1
Tumblr media
PAIRING: KIRISHIMA X BAKUGO   RATING: +18   GENERE: Fantasy AU
Quando Kirishima si svegliò la mattina dopo, fu inizialmente sorpreso dal corpo caldo premuto contro di lui, dal dolce odore di fuoco e zucchero che lo avvolgeva e dal respiro che gli solleticava la pelle del collo. Poi si ricordò esattamente di come era finito nel letto del Re e si sentì avvampare.
"E' presto, dormi" brontolò una voce ovattata contro la sua spalla.
Passò qualche altro minuto. Kirishima cercò di restare più fermo e rilassato possibile, per non disturbare ulteriormente il sonno del Re.
"Oh, al diavolo" esclamò il biondo, allontanando il viso dalla spalla di Eiji, quel tanto che bastava per scoccargli un occhiata infastidita.
"Mi dispiace" disse il rosso con un sorriso.
Diavolo, Bakugo era carino da morire appena sveglio. Con i capelli arricciati in posizioni strane e lo sguardo annebbiato.
In risposta Katsuki si premette ancora più forte contro di lui, strofinandosi come un gatto, finché improvvisamente non si bloccò, molto più sveglio e con espressione stranita.
"Che succede?" chiese Kiri, perplesso.
Lentamente il Re sollevò le pellicce e guardò in basso. Anche il drago curioso seguì il suo sguardo e quando vide cosa aveva attirato l'attenzione del biondo, arrossì vistosamente.
Un lungo arto arricciato, spesso alla base e sottile sulla punta, coperto di squame rosso brillante era saldamente avviluppato attorno ai fianchi del Re, con la punta che oscillava qua e là, dotata di vita propria.
"Umh...scusa..." mormorò Eiji imbarazzato, concentrandosi per spostare la sua grande coda.
"No...va bene...credo...non me l'aspettavo" ribatté Bakugo, senza togliere gli occhi dal bizzarro arto.
Fece per toccare le squame, ma si fermò con la mano a mezz'aria.
"Posso?" chiese, guardandolo in attesa.
"Oh...certo..." rispose l'altro sorpreso.
Il Re sfiorò una delle scaglie con un dito e ci picchiettò contro per saggiarne la durezza. Kiri lo osservò curioso.
"Sono bellissime" mormorò Bakugo, facendo scorrere la mano sulla distesa cremisi.
"Grazie" rispose il drago arrossendo.
Qualcosa nel fatto che a Katsuki piacessero le sue squame lo fece sentire immensamente orgoglioso.
"Ti da fastidio se le tocco?" chiese il Re curioso.
"In realtà non sento gran che...credo che siano troppo spesse" rispose Kiri.
"Mmh...capisco..."
"Dovremmo alzarci?"
"Devi dirmelo tu, Capelli di merda. Sei tu che mi stai trattenendo" ridacchiò il Re, indicando la coda.
Anche Kirishima rise, imbarazzato.
Appena la lunga appendice si fu srotolata via dai suoi fianchi, Bakugo uscì dal letto, ma non prima di essersi sporto a baciare il suo drago.
"Potrei abituarmi a quest'immagine" commentò.
"Non posso lamentarmi, il tuo letto è davvero comodo" ribatté Eiji,  gettando via le pellicce e rotolando sulla schiena con un sorrisetto malizioso.
Gli occhi rossi di Bakugo scivolarono avidi sulla sinuosa figura, per lo più nuda, che giaceva nel suo letto.
"Bada bene alle proposte che avanzi, drago. Potresti doverne rispondere in seguito" lo avvertì, ma con un ghigno giocoso "Dai alzati, andiamo a mettere qualcosa in quel buco nero che hai al posto dello stomaco"
Effettivamente, rispetto a quando era arrivato, l'appetito di Kirishima era cresciuto in modo più che esponenziale. Se i primi giorni faticava a finire due piatti pieni, ora poteva far sparire un pranzo completo di otto portate senza troppe difficoltà e avere anche il coraggio di scendere in cucina per la merenda a metà pomeriggio. Da ciò che Katsuki aveva letto, per un drago era normale mangiare come un esercito.
Dopo che il Re ebbe indossato il suo solito mantello con tutti i gioielli tribali e Kirishima uno dei suoi soliti completi comodi e resistenti, scesero insieme per le scale. Una volta attraversata la porta segreta, però, il rosso si accorse di essere solo.
"Kat?" esclamò, ruotando su se stesso.
Bakugo era fermo a pochi centimetri dall'uscita della torre, con occhi sbarrati e viso pallido.
"Katsuki? Qualcosa non va?" chiese, sentendo l'istinto di protezione del suo drago emergere con prepotenza.
"Puoi restare lì tutto il giorno se vuoi, piccolo Re, ma non te la scamperai" brontolò Amane con un sorriso divertito.
Anche le aiutanti di cucina ridacchiarono con lei.
Il clima ilare rassicurò Kirishima, qualunque cosa avesse spaventato Bakugo in quel modo, non si trattava di un vero pericolo per la sua vita.
"Vi giuro, se una sola di voi osa..." ringhiò il biondo, uscendo finalmente dalla torre con sguardo omicida.
"Buon compleanno Re Bakugo!" gridarono tutte insieme.
L'esclamazione fu subito seguita da delle piccole ma rumorose esplosioni. Bakugo sembrava un vulcano sul punto di eruttare.
"Ehi ehi ehi! Calmo, amico!" ridacchiò Kiri, avvicinandosi con le mani alzate "vogliono solo essere gentili, non mi sembra il caso di arrabbiarsi" mormorò dolcemente, posando una mano sul viso dell'altro.
Drago e Re si fissarono negli occhi nella cucina silenziosa per un lungo istante, il primo amichevole e rilassato e il secondo con i denti scoperti e gli occhi che mandavano fiamme. Il resto del personale pronto alla fuga e Amane con un enorme coperchio di latta in mano per difendere il povero ragazzo se il Re fosse esploso.
Non accadde.
Dopo qualche secondo, le spalle di Bakugo si abbassarono e le sue mani smisero di fumare.
"Sì...va bene...grazie Amane, e anche a voi ragazze. Ma che la cosa si fermi qui" brontolò indispettito, evitando l'altro ragazzo e marciando a grandi passi verso la porta "vieni o no, Capelli di merda?"
"Sissignore" sospirò Eiji, lanciandosi al seguito, dopo aver fatto un sorrisino tirato alle signore.
"Cosa ho appena visto?" esclamò la sguattera, dopo che furono spariti.
"I miracoli dell'amore, bambina" rispose la mezza-gigantessa con una forte risata.
Fuori dalla cucina, il Re imboccò il corridoio per la sala da pranzo con passo pesante e un aria a metà tra imbarazzato e incazzato nero.
"Umh...Re Bakugo?" mormorò Kiri con voce debole.
Il biondo sembrò sussultare alle sue parole, ma non si voltò.
"Sei arrabbiato con me?" continuò.
Stavolta Bakugo smise di colpo di camminare e lo guardò con il viso contratto.
La risposta alla domanda era praticamente dipinta su tutta la sua faccia, o almeno così pensò Kirishima. Nonostante fosse un drago e nonostante fosse ormai più grosso del Re, l'istinto radicato nel suo cervello di farsi più piccolo possibile ebbe la meglio.
In un battito di ciglia tutta la sua sicurezza svanì, le spalle si incurvarono e il viso si abbassò. Davanti al Re c'era una copia quasi perfetta del ragazzino incatenato e spaventato di molte settimane prima.
"Perché diavolo dovrei essere arrabbiato con te?" sbottò il sovrano.
I grandi occhi cremisi scattarono interrogativi dal pavimento al viso del Re.
Bakugo fece per avvicinarsi, ma si fermò nel suo movimento, chiuse gli occhi, prese un respiro lungo e rumoroso. Poi li riaprì. L'espressione rabbiosa si era in parte attenuata. Solo allora riprese il suo passo verso il drago.
"No, Eiji. Non sono arrabbiato con te. Ora mi spieghi perché cazzo l'hai pensato?" chiese, con un tono molto più dolce.
"Prima, in cucina io...insomma, dopo ieri sera...io non..." balbettò "non so come comportarmi con te, ecco"
"Ma che cazzo stai dicendo?"
"Dopo ieri sera...siamo ancora amici? O siamo qualcos'altro? Quello che sto cercando di dire...quali sono i confini?" chiese, con voce leggermente più ferma.
Dopo qualche secondo, gli occhi di Bakugo si accesero di comprensione.
"Oh...pensavi che fossi arrabbiato perché mi hai accarezzato il viso davanti alle domestiche?"
"Sì? Cioè, voglio dire...tu sei un Re...io sono solo..."
"Capelli di merda, se quello che sta per uscire dalla tua bocca è che sei solo uno schiavo giuro che ti colpirò. Forte" ringhiò Bakugo, puntandogli un dito contro con aria minacciosa.
"Beh, ma tecnicamente..."
"Tecnicamente un cazzo!" ruggì il biondo avanzando verso di lui "Tu non sei un fottuto schiavo! Mettitelo bene in testa! Non lo sei dal giorno in cui hai varcato la porta di questo castello! Tu sei uno dei miei Lord, sei il mio drago, sei uno dei miei consiglieri, diavolo, sei uno dei miei migliori amici. Forse dopo ieri sera sei qualcos'altro, forse no, non lo so, non ci avevo pensato, ma una cosa la so: Non. Sei. Un. Fottuto. Schiavo. Punto!"
Alla fine della sfuriata, Kirishima era con le spalle al muro e lo sguardo colmo di una tale adorazione da lasciare perfino il rumoroso sovrano senza parole.
"Grazie, Kat"
"Tsk. Ora muoviti, ho fame" brontolò in risposta il biondo.
Afferrò saldamente la mano di Kiri con la sua e iniziò a trascinarlo con se verso la sala da pranzo.
Accanto a lui, un silenzioso drago elaborava un piano.
Appena varcarono la soglia della sala da pranzo, Eiji fu stritolato in un abbraccio spacca ossa da Uraraka.
"Stai bene Kiri? Ieri sera ero un po' preoccupata"
"Si, grazie Chako. Ero un po' sconfortato" confessò timidamente.
"Forse avremo dovuto mandare su qualcuno di un po' meno gretto. Bakugo è un vero stronzo, amico, qualunque cosa ti abbia detto, non ascoltarlo" commentò Sero, indicando il Re con una forchetta.
Katsuki fece per mandarlo a quel paese, ma fu anticipato da un ringhio gutturale.
"Chi sei tu, che osi insultare il mio Re" ruggì Eijiro, mentre il suo corpo iniziava a passare alla forma ibrida.
Sero e Uraraka indietreggiarono.
"Uraraka?" chiese Sero, posando la mano sull'elsa della spada.
Kirishima sibilò minaccioso e si spostò davanti a Bakugo, coprendolo con una delle sue ali.
"Lascia andare la spada, Sero. Se non vuoi finire sbranato" esclamò Katsuki, accarezzando la base della lunga coda con un ghigno divertito.
"Sei tu che dovresti allontanarti da questa bestia" gli fece notare Sero, estraendo la lama e puntandola verso Kirishima.
"Abbassa immediatamente quella spada, Sero, o non sarà di lui che dovrai preoccuparti" ordinò Katsuki, con tono duro e freddo. Ogni traccia di ilarità era scomparsa dal suo viso.
Il cavaliere spostò gli occhi un paio di volte tra il drago e il Re, poi lentamente ripose la spada nell'elsa, alzò le mani in segno di resa e fece qualche passo indietro.
"Kiri è un drago? E quando pensavi di dirmelo?" esclamò Uraraka con espressione imbronciata.
"È il suo segreto, non il mio. Non ero io a dovertelo dire" specificò il Re "Aspettate, ci penso io" aggiunse poi, vedendo che i due erano ancora restii ad avvicinarsi e Kirishima stava ancora guardando Sero con sospetto.
Allungò la mano per toccargli il viso e lo costrinse a guardarlo.
"Va tutto bene, Eiji. E' un amico, non è una minaccia" sussurrò, accarezzandogli la guancia.
L'espressione del drago si distese e lentamente tornò alla sua forma originale.
Appena fu nuovamente alla sua altezza, Bakugo posò la fronte contro quella di Eijiro, in quello che lui sapeva essere un bacio nella cultura dei draghi.
"Bravo il mio drago. Sei stato fantastico" mormorò, in modo che gli altri due non lo sentissero..
Gli occhi di Kirishima si illuminarono di gioia.
"Avete finito di flirtare voi due?" chiese Uraraka spazientita.
Tutta la dolcezza svanì dagli occhi di Bakugo, sostituita dal solito fastidio.
"Sei solo gelosa perché Eiji vuole più bene a me che a te" ribatté il Re, mostrandole la lingua.
La mora inarcò un sopracciglio al soprannome, ma decise di non dire nulla. Katsuki sembrava già abbastanza irritato.
"Kiri, questo è Hanta Sero, è il comandante del nostro esercito. E' appena tornato da un importante missione. Fa dei commenti un po' inopportuni, ma puoi fidarti" spiegò la mora, tornando pigramente alla sua colazione, come se non avessero appena rischiato una rissa.
"Ciao. Scusa, ma non sopporto chi parla male di Katsuki" disse Eiji, con sguardo serio.
"Cercherò di ricordarmelo. Non ci tengo ad essere fatto a pezzi da un drago" rispose il soldato, stringendosi nelle spalle con nonchalance.
"Vieni a mangiare, Eiji" esclamò il biondo, posando due piatti straripanti di cibo al suo posto e a quello accanto, dove si sedeva sempre il rosso.
Subito l'altro lo raggiunse e lo ringraziò prima di riempirsi la bocca di cibo.
Come sempre era tutto delizioso.
Sero e Uraraka finirono poco dopo, ma rimasero a chiacchierare. Bakugo stava sorseggiando del latte caldo e Kirishima aveva appena riempito il suo quarto piatto, quando una guardia fece irruzione nella saletta privata, con l'uniforme scombinata e il fiatone. Era un uomo grande come una montagna, con corti capelli marroni e occhi gentili.
"Sire...miei Lord..." ansimò.
"Che succede, Sato?" esclamò Bakugo con preoccupazione, avvicinandosi all'omone.
"Sire...armate di Lord Todoroki al confine Sud" spiegò.
"Cosa vogliono?" ringhiò il Re.
"Dovete consegnare subito il drago o distruggeranno il regno e lo porteranno via con la forza"
6 notes · View notes