#controllo CITES
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pier-carlo-universe · 5 months ago
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Cambio al vertice dei Carabinieri Forestali ad Asti: il Capitano Valeria Delponte subentra al Capitano Claudia Santonocito
Nuove sfide e continuità nell’impegno per la tutela ambientale in provincia di Asti.
Nuove sfide e continuità nell’impegno per la tutela ambientale in provincia di Asti. Asti, settembre 2024 – Avvicendamento importante al Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale (NIPAAF) della provincia di Asti: il Capitano Claudia Santonocito ha ceduto il comando alla collega Capitano Valeria Delponte, in arrivo dalla provincia di Pavia. Il Capitano Santonocito,…
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corallorosso · 4 years ago
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Trento, ergastolo per gli orsi M49 e M57: il solito scaricabarile all’italiana Una sentenza storica, quella emessa dal Consiglio di Stato in merito alla detenzione dell’orso M57, uno dei due presenti al Casteller di Trento che ancora giacciono reclusi in gabbie di cemento, in condizioni davvero barbare. Una sentenza che evidenzia come i fatti che hanno determinato la cattura di questo orso siano, quantomeno, “sospetti”, poiché nella sentenza si rileva che l’orso era nel suo habitat naturale ed è stato disturbato dal giovane carabiniere con amica accompagnatrice, mentre era intento a rovistare in un bidone ai bordi del bosco, ovviamente non anti-orso, come la maggior parte di quelli esistenti all’epoca in Trentino. Una sentenza storica, dicevo, perché per la prima volta il Consiglio di Stato ha accolto un ricorso delle associazioni OIPA e ENPA, che appunto rilevavano gravi mancanze della provincia di Trento, rappresentata dal presidente in carica, il leghista Maurizio Fugatti che continua a perseguire una politica non certo di sostenibilità ambientale per questi animali protetti. Ma nella sentenza “storica” emessa dal Consiglio di Stato c’è nascosta una clausola molto pericolosa, che demanda ad ISPRA la decisione finale per poter liberare l’orso M57, seppure dichiarato in sentenza come ingiustamente imprigionato. Ebbene, viene incaricato l’organismo di controllo ISPRA di verificare se l’orso M57 sia pericoloso, vista la detenzione di oltre un anno, prima di poterne decretare la liberazione. Ma vi pare che non possa essere incazzato un orso che solitamente percorre 40 chilometri al giorno e da oltre un anno è recluso in una gabbia? Ma a me pare proprio ovvio che veda l’uomo come suo persecutore, dato che lo tiene rinchiuso forzatamente e, non dimentichiamo, l’orso è un animale molto intelligente. Quindi si attende il parere ISPRA, che arriva il 18 novembre e, udite udite, toglie le castagne dal fuoco al presidente Fugatti, dichiarando la pericolosità permanente dell’orso M57! Pericoloso perché vede l’uomo come nemico! E vorrei ben vedere, mi viene da dire. Quindi ora che succederà? Che se da una parte la sentenza del Consiglio di Stato aveva aperto una porta alla possibilità di libertà di questo orso, dall’altra ISPRA l’ha richiusa, condannando lo stesso all’ergastolo, come il suo compagno di cella M49. Arriva quindi il parere di ISPRA che dà ancora ragione a Fugatti sentenziando così la reclusione permanente anche di questo orso. Quell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA) che aveva evidenziato le criticità del Casteller, supportate anche da un rapporto tragico emesso dal CITES, è lo stesso istituto che ora decreta l’ergastolo anche per M57! Da una parte una sentenza che aveva illuso tutti sulla possibilità di ridare libertà ad un orso che era stato, proprio appurato in sentenza, disturbato nel suo habitat; dall’altra una controaffermazione che ne determina la prigionia perenne. Il solito scaricabarile all’italiana, la solita prassi di svicolamento delle responsabilità da parte degli uomini nel farsi carico di una politica di convivenza e sostenibilità. Ancora una volta l’uomo ha messo in risalto la sua crudeltà istituzionalizzata, perché radicata nel sistema che dovrebbe creare opportunità di rispetto della biodiversità; M57 potrebbe essere liberato e monitorato in un’area boschiva in alta quota, lontano dai centri abitati; conoscendo ciò che l’uomo gli sta facendo, sicuramente se ne starebbe ben lontano dagli umani, quegli umani che ancora una volta dimostrano davvero una crudeltà “bestiale”! Marco Ianes
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sciatu · 6 years ago
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Case Brizza (2 foto), Baglio Alveria, Baglio Piazza Armerina (2 foto), Baglio Scopello, Baglio Gigliotto, Baglio Soria Firrato, Baglio Amari Cusa, Baglio San Vincenzo.
Il primo a citare un Baglio in uno scritto, fu nel 1400 il conte normanno Manfredi Chiaromonte che, per descrivere una corte circondata da edifici in prossimità del  suo castello, usò il termine francese Ballium trasformato successivamente in Baglio o Bagghiu. Il termine restò a definire quelle costruzioni rurali costituite da abitazioni e magazzini che isolate  nella campagna sorgevano presso sorgenti d’acqua e in posizione di controllo del territorio. Le costruzioni non mostravano aperture verso l’esterno ed erano tutte circondate da un muro; se il baglio sorgeva in prossimità della costa o in luoghi dove erano frequenti le incursioni piratesche, erano fortificati ma non assumevano mai l’aspetto di un castello. Il bisogno di grano spinse gli spagnoli a concedere ai nobili siciliani la possibilità di popolare le zone non abitate dei loro vasti possedimenti con la costruzione di Bagli necessari ad ospitare i braccianti; per questo motivo i Bagli si diffusero in tutto l’interno della Sicilia. Al giorno d’oggi i Bagli vengono recuperati per trasformarli in aziende agricole o per l’agriturismo, oppure come ville di classe nel mezzo della campagna. 
The first to cite a Baglio in a writing, was in the 1400s the Norman count Manfredi Chiaromonte who, to describe a court surrounded by buildings near his castle, used the French term Ballium subsequently transformed into Baglio or Bagghiu. The term remained to define those rural constructions made up of dwellings and warehouses that isolated in the countryside rose near water springs and in positions of control of the territory. The buildings showed no openings towards the outside and were all surrounded by a wall; if the beam stood near the coast or in places where pirate raids were frequent, they were fortified but never assumed the appearance of a castle. The need for wheat prompted the Spanish kings to grant the Sicilian nobles the possibility of populating the uninhabited areas of their vast possessions with the construction of Bagli necessary to house the laborers; for this reason the Bagli spread throughout the interior of Sicily. Nowadays the Bagli are recovered to turn them into farms or farm houses, or as classy villas in the middle of the countryside.
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sinapsinews · 4 years ago
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MAZARA DEL VALLO. I CARABINIERI FORESTALI DEL DISTACCAMENTO CITES DI TRAPANI ESEGUONO CONTROLLI A TUTELA DEI SITI PROTETTI: 2 DENUNCIATI E UN’AREA SEQUESTRATA
I Carabinieri Forestali del Centro Anticrimine Natura di Palermo – Distaccamento CITES di Trapani, nel corso di un mirato servizio di controllo del territorio orientato al contrasto dei reati a danno della avifauna selvatica, hanno denunciato 2 persone e posto sotto sequestro un’area di circa 4 ettari. In particolare, i militari avevano constatato la presenza di alcuni mezzi pesanti intenti a…
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allnews24 · 7 years ago
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Bari, nel parcheggio del San Nicola con 50 pappagalli da vendere illegalmente: denunciati due baresi
Bari, nel parcheggio del San Nicola con 50 pappagalli da vendere illegalmente: denunciati due baresi
Più di cinquanta pappagalli monaci (Miyopsitta monacus) sono stati sequestrati a Bari dai Carabinieri del CITES nel corso di attività di controllo per la tutela di specie animali e vegetali minacciate di estinzione.
Gli esemplari, appartenenti ad una specie tutelata dalla normativa internazionale, sono stati rinvenuti in un’auto, opportunamente occultati, nei pressi…
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retegenova · 7 years ago
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Ricordiamo l’appuntamento con l’evento di rilascio di quattro esemplari di tartaruga Caretta caretta curate all’Acquario di Genova organizzato per sabato 12 maggio.
  QUATTRO ESEMPLARI DI TARTARUGA CARETTA CARETTA TORNANO IN MARE DOPO LE CURE RICEVUTE ALL’ACQUARIO DI GENOVA
Sabato 12 maggio alle ore 10.30 uno speciale evento aperto al pubblico per assistere al ritorno al mare di Zelda, Ariel, Tosca e Ciliegia in collaborazione con Esercito Italiano, Capitaneria di Porto, nucleo Carabinieri Cites di Genova
  I partecipanti potranno sostenere con una donazione i progetti della Fondazione Acquario di Genova Onlus per la conservazione e la salvaguardia delle tartarughe
  Sabato 12 maggio quattro esemplari di tartaruga marina della specie Caretta caretta – Zelda, Ariel, Tosca, Ciliegia – ospedalizzati e curati presso l’Acquario di Genova in questi mesi faranno il loro ritorno al mare con un evento pubblico che si svolgerà in Corso Italia n. 7b alle ore 10.30 presso il tratto di lido demaniale in uso all’Esercito Italiano. L’evento è organizzato in collaborazione con la Capitaneria di Porto, da sempre accanto all’Acquario di Genova nell’attività di recupero di questi animali in difficoltà e di successivo rilascio, il nucleo Carabinieri Cites di Genova, che coordina l’applicazione della Convenzione di Washington che tutela anche questi animali, l’Esercito Italiano, che ha concesso l’uso della spiaggia per l’evento, e la Fondazione Acquario di Genova Onlus.
In un’ottica interregionale, vanno citati l’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana e l’Osservatorio Toscano per la Biodiversità di Regione Toscana che hanno affidato la tartaruga Tosca all’Acquario di Livorno in prima battuta e in un secondo momento all’Acquario di Genova. Si ringrazia anche la Regione Toscana con cui gli Acquario di Genova e Livorno collaborano ormai da anni non solo per le tartarughe marine ma anche per i Cetacei.
  L’evento, in linea con la mission dell’Acquario di Genova, ha l’obiettivo di sensibilizzare ed educare il pubblico alla conservazione, alla gestione e all’uso responsabile degli ambienti acquatici attraverso la conoscenza e l’approfondimento delle specie animali e dei loro habitat.
L’appuntamento, a partecipazione libera, si terrà sabato 12 maggio alle ore 10.30 presso il tratto di lido demaniale in uso all’Esercito Italiano di Corso Italia: prima del ritorno al mare degli esemplari, il pubblico potrà vederli da vicino e, attraverso il racconto degli esperti, conoscerne la storia e scoprire l’attività di recupero, cura e rilascio che viene svolta dall’Acquario in collaborazione con i soggetti coinvolti nell’evento per la tutela delle tartarughe marine.
  Durante l’evento il pubblico potrà inoltre conoscere i progetti di salvaguardia e conservazione di tartarughe e testuggini condotti dalla Fondazione Acquario di Genova Onlus, tra cui il progetto della tartaruga palustre endemica della Liguria Emys orbicularis ingauna e potrà contribuire con una donazione volontaria.
  Per chi desidera approfittare dell’occasione del rilascio per passare un fine settimana a Genova, il tour operator C- Way propone diverse tipologie di pacchetti e soggiorni adatti a famiglie, coppie, individuali, alla scoperta della cultura, della storia, dell’arte e della gastronomia della città e della Regione. Per maggiori informazioni www.c_way.it.
  Le storie di Zelda, Ariel, Tosca e Ciliegia
Ritrovata fuori dalla diga del porto di Genova dal sig. Giorgio Gallia, pescatore professionista, Zelda è arrivata il 13 ottobre scorso presso l’Acquario di Genova. Pesava 15.3 kg per una dimensione di 49 cm di lunghezza e 44 cm di larghezza. Si tratta presumibilmente di una femmina, anche se la giovane età, tra i 4  e i 6 anni, non consente di diagnosticarlo con certezza.
Si presentava molto letargica e dai primi controlli veterinari e dall’esame radiografico effettuato, è stato diagnosticato un quadro di polmonite “ab ingestis”, presumibilmente legata alla precedente permanenza all’interno dell’animale di strumenti da pesca, quali ad esempio reti o lenze. Dopo aver ricevuto le cure necessarie, la tartaruga ha ripreso a respirare in maniera regolare, a mangiare, riprendendo peso fino ad arrivare agli attuali 17 kg.
  Ariel è arrivata il 15 ottobre 2017 dopo il ritrovamento da parte di un subacqueo a Savona che ha visto l’animale sostare in superficie vicino alla riva.
Presumibilmente femmina, pesava 35,7 kg per una dimensione di 66 cm di lunghezza e 61 cm di larghezza. Era in stato letargico, presentava in tutta la superficie del carapace e del piastrone numerosi parassiti; inoltre a livello cutaneo sono state individuate numerose sanguisughe marine del genere Ozonbrachus margoi, un parassita che si nutre quasi esclusivamente di sangue di tartaruga, con conseguente anemia evidenziata dagli esami ematici di controllo.
Lo staff veterinario dell’Acquario di Genova ha asportato tutti i parassiti presenti e iniziato le cure mediche necessarie a far tornare i parametri ematici nella norma.
Oggi Ariel mangia regolarmente ed ha aumentato il suo peso fino a 38,3 kg. Le apnee e il comportamento normale le consentono di tornare in mare.
  Tosca è stata portata all’Acquario di Livorno dalla Capitaneria di Porto lo scorso 28 agosto. L’esemplare di 14 kg per una dimensione di 50 cm di lunghezza e 47 cm di larghezza, era molto emaciato e presentava una lenza passante dalla bocca alla cloaca. L’esame radiografico non ha evidenziato la presenza di ulteriori corpi estranei metallici quali ad esempio ami o piombini da pesca.
Viste le condizioni molto critiche, con il consenso dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana e dell’Osservatorio Toscano per la Biodiversità di Regione Toscana l’esemplare è stato prontamente trasferito presso l’Acquario di Genova. Il caso di Tosca avrebbe comportato l’intervento chirurgico per l’asportazione della lenza, ma in considerazione del quadro clinico, si è optato per la stabilizzazione dell’animale e l’avvio di cure e misure per favorire l’espulsione del corpo estraneo senza intervento. Dopo circa 3 mesi Tosca è riuscita a ad espellere la lenza, lunga 115 cm.
La tartaruga mangia autonomamente, compie immersioni e apnee in maniera regolare, ha ripreso le sue funzioni organiche e può quindi tornare in mare.
  Ciliegia è arrivata il 6 aprile da Sanremo, dopo essere stata rinvenuta durante una regata galleggiante in superficie e letargica. All’arrivo pesava 18 kg e misurava 46 cm di lunghezza e 45 di larghezza. Ha iniziato a mangiare dopo un paio di giorni e grazie ad una terapia sintomatica potrà ritornare in mare.
  Prima di essere rilasciate, come tutti gli esemplari di Caretta caretta, Ariel, Zelda, Tosca e  Ciliegia vengono marcate – applicando alla pinna natatoria sinistra una targhetta di identificative e dotate di microchip.
Il sistema di marcatura permette, qualora l’animale venga riavvistato, di acquisire dati preziosi sulla biologia e sul comportamento di questa specie (tasso di crescita, direttrici migratorie nel Mediterraneo e transoceaniche, ecc.). Le targhette sono state gentilmente donate dalla Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli che da anni porta avanti progetti di ricerca e recupero di questa specie.
  L’Acquario di Genova interviene sulle tartarughe marine in difficoltà dal 1994 e dal 2009 è referente istituzionale per la Regione Liguria per l’ospedalizzazione delle Caretta caretta (in accordo Stato-Regioni). Nel 2017, ha ricevuto, insieme all’Acquario di Livorno, il riconoscimento per questa attività dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio; entrambe le strutture gestite da Costa Edutainment operano in collaborazione tra loro e con le autorità locali per garantire ad ogni individuo uno stato di salute consono al ritorno in mare.
A tale riguardo, è in corso di definizione un protocollo di intesa tra Acquario di Genova e Direzione Marittima della Liguria per definire la collaborazione tra le due realtà per gli interventi in casi di recupero di fauna marina in difficoltà.
  Ariel, Zelda, Tosca e Ciliegia sono tra gli esemplari di tartaruga marina che vengono rinvenuti in difficoltà e trasportati all’Acquario. Non tutte, purtroppo, sono storie con un lieto fine. Diverse sono le cause del ricovero, tra le principali: interferenze con gli strumenti da pesca, principalmente palamiti (è frequente la presenza di ami nella cavità boccale o nel tratto digerente, spesso evidenziato dal filo di nylon che fuoriesce ai margini della bocca) o alle reti (possono causare ferite, mutilazioni e, nel peggiore dei casi, il soffocamento degli animali); ingestione di corpi estranei, quali ad esempio sacchetti di plastica scambiati per meduse che fanno parte della dieta naturale di questi rettili; impatto con imbarcazioni a motore, che arrecano traumi e ferite sul carapace o sul capo (più di rado altrove), a volte letali; patologie varie e traumi, sopracitati, che provocano lo spiaggiamento dell’animale (la tartaruga marina si spinge sul litorale esclusivamente per deporre le uova, ma non sono mai stati segnalati casi di riproduzione sulle spiagge della Liguria); sversamenti o presenza di petrolio.
    Emanuela Ratto
Responsabile ufficio stampa
COSTA EDUTAINMENT SPA
Acquario di Genova
www.costaedutainment.it
  Cooperativa Battelieri del Porto di Genova
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Comuni-italiani.it
Il Secolo XIX
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Quattro esemplarri di tartaruga marina Caretta caretta tornano al mare dopo le cure ricevute all’Acquario di Genova Ricordiamo l’appuntamento con l’evento di rilascio di quattro esemplari di tartaruga Caretta caretta curate all’Acquario di Genova organizzato per sabato 12 maggio.
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italreport · 7 years ago
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Palermo. Contrasto al commercio illecito di specie  animali e vegetali in via di estinzione: Sequestrate 10 statuette, una collana e un effige di donna realizzate in avorio
PALERMO (PA) – E’ il risultato del controllo dei Carabinieri del Comando Unità Forestale Ambientale e Agroalimentare – Centro Anticrimine Natura – Nucleo CITES di Palermo effettuato ieri, presso  il mercato che tutte le settimane si svolge in Piazza Marina a Palermo, al fine di  verificare il rispetto della Convenzione Internazionale sul commercio delle specie…
Palermo. Contrasto al commercio illecito di specie  animali e vegetali in via di estinzione: Sequestrate 10 statuette, una collana e un effige di donna realizzate in avorio was originally published on ITALREPORT
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paoloxl · 8 years ago
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Parigi è grande catino urbano. Intorno ribollono le periferie. Lo sa bene il presidente francese, Francois Hollande, che è corso al capezzale di Theo, il ragazzo di Aulnay Sous Bois, pestato e stuprato con un manganello durante un “normale” controllo di polizia. Hollande, un presidente stracotto, arrivato a fine mandato con livelli di popolarità bassissimi, sperava di metterci una toppa. Non ci è riuscito. Nonostante le dichiarazioni del ministro dell’Interno, nonostante gli stessi appelli di Theo e della sua famiglia, le periferie hanno cominciato ad accendersi. Non è il fuoco delle rivolte del 2005, quando l’incendio si estese a tutta la Francia, ma certo al ministero dell’Interno, in piena campagna elettorale, non passano notti tranquille. Dopo le manifestazioni e le sommosse notturne delle prima settimana a Aulnay Sous Bois la protesta si è estesa. Lo scorso sabato, di fronte al tribunale di Bobigny si sono ritrovate migliaia di persone. Le associazioni per i diritti dell’uomo e i gruppi che nella primavera dello scorso anno hanno animato la testa dei cortei contro la loi travail. La presenza più significativa era la gente, molti i giovanissimi, arrivata a Bobigny dalle alte periferie, dalle Cites, i non luoghi dove si concentra la popolazione di questi futuribili ghetti urbani. Grandi palazzi, passerelle sopraelevate, non un posto di ritrovo che non sia il tempio della merce, l’ipermercato. A Bobigny c’è il tribunale. Sabato scorso era completamente chiuso dagli sbarramenti della polizia, pronta allo scontro, pronta ad affrontare la canaille che osava sfidarla. Una vera provocazione per chi era lì a gridare “justice pour Theo!”. Il giorno prima lo stupro era stato derubricato da tribunale a lesioni non intenzionali, ponendo le basi, perché il poliziotto che gli ha infilato nell’ano il manganello, perforandogli l’intestino, possa cavarsela a buon mercato. Le “regole” del gioco sono chiare. Se sei nero o nordafricano hai dieci possibilità in più di essere fermato e controllato. La Repubblique gioca la sua partita di normalizzazione e sottomissione dei poveri anche in strada. La linea di cesura di classe si interseca e mescola con quella razziale. Theo, “colpevole” di essersi messo di mezzo durante una retata, è stato punito con botte condite da umiliazioni. Théo ha raccontato la sua storia ai giornalisti. È stato gettato a terra, gli hanno abbassato i pantaloni, poi l’hanno violentato e picchiato. Gli insulti: “negro”, “puttana”, “bambula”. Insulti razzisti, sessisti, retaggio di un passato coloniale che non passa. Nelle Cites la disoccupazione raggiunge il 45%, il futuro è un orizzonte chiuso. Davanti al tribunale di Bobigny sabato scorso faceva un freddo cane, a tratti pioveva. Tanti gli interventi al microfono, in un clima di forte tensione di rabbia latente. Che infine esplode. Un gruppo di giovani prova a forzare il passaggio al tribunale caricando la polizia sulle strette passerelle che sovrastano l’area del presidio. Pietre contro lacrimogeni. Cariche e contro cariche. Il furgone di una radio nazionale viene dato alle fiamme. Poi lo scenario è quello della sommossa urbana: negozi saccheggiati, barricate, macchine bruciate. Gli obiettivi sono bancomat, fermate di bus, quello che capita. Non ci sono molotov. Un segno della natura prevalentemente spontanea degli scontri. A fine giornata ci saranno 37 fermi. Un ragazzo smentisce la versione della polizia che si vantava di aver salvato una bambina da un’auto in fiamme. La bambina l’ha tirata fuori lui. È la prima volta che scende in piazza, è lì perché quello che è capitato a Theo potrebbe capitare a lui. Ha 16 anni, una faccia da bambino ed è nero. Nei mesi scorsi la polizia è scesa in piazza, reclamando e in parte ottenendo, maggiori garanzie di impunità. Le botte e le umiliazioni servono a mantenere l’ordine materiale e simbolico della Republique, un ordine nel quale, chi viene da un passato coloniale deve saper restare al proprio posto. La violenza poliziesca, le umiliazioni sono normali. A volte durante i controlli ci scappa anche il morto. La lista è troppo lunga per ridurli errori, eccessi casuali. I ragazzi delle periferie lo sano bene. L’ultimo morto risale allo scorso 19 luglio. Adama, 24 anni nel commissariato a Beaumont-sur-Oise c’era entrato vivo. Ne è uscito in un sacco nero. Adama scappava da un controllo di polizia, come scappavano Zyed e Bouna, i due ragazzini di 17 e 15 anni, morti fulminati in una centralina elettrica nel 2005, a Clichy sous Bois. Fu l’innesco della rivolta delle banlieaue. Il perdurare dello stato di emergenza, proclamato dopo gli attentati del novembre 2015, le irrisolte tensioni sociali emerse nei cinque mesi di lotta contro la lois travail, il ribollire delle periferie sono gli ingredienti di uno scenario complesso, di cui è difficile prevedere gli sviluppi. Sul piano politico, gli accenni di sommossa che emergono dalle periferie, vengono cavalcati dal Front National, che, in testa Marine Le Pen, si prepara alla battaglia per l’Eliseo. La Francia è attraversata da linee di cesura politiche e sociali molto nette. Ascolta la diretta dell’info di Blackout con Gianni Carrozza di radio Frequence Plurielle di Parigi.
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pier-carlo-universe · 6 months ago
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Collezionista abusivo di specie protette scoperto a Masserano: il sequestro di reperti e trappole dai Carabinieri Forestali
Un’indagine straordinaria che evidenzia l’impegno nella tutela della biodiversità.
Un’indagine straordinaria che evidenzia l’impegno nella tutela della biodiversità. Un’operazione di grande rilievo è stata portata a termine dai Carabinieri Forestali del Nucleo CITES di Alessandria in collaborazione con i nuclei di Asti e Torino. Lo scorso novembre, durante un controllo a Masserano, è stato arrestato un collezionista abusivo nella cui abitazione sono stati trovati 95 reperti di…
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sinapsinews · 5 years ago
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maltrattamento di animali. i carabinieri arrestano due persone
I Carabinieri della stazione di Campofelice di Fitalia, coadiuvati da personale del centro anticrimine natura di Palermo – Nucleo Cites -, hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, per furto venatorio e maltrattamento di animali,  A.s. e G.a. palermitani di 28 e 61 anni.
Nel corso di un servizio di controllo del territorio, volto alla prevenzione dei reati contro la fauna selvatica,…
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sinapsinews · 6 years ago
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Catania-Finalmente libero il Falco Pellegrino rubato da un bracconiere
Nelle scorse settimane il Nucleo Carabinieri CITES di Catania, congiuntamente al SOARDA Sezione Operativa Antibracconaggio e Reati a Danno degli Animali, dopo un’attenta e scrupolosa preparazione, ha effettuato numerose attività investigative e di controllo finalizzate alla repressione del fenomeno del prelievo in natura di specie protette, in particolar modo uccelli rapaci, per essere…
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sinapsinews · 6 years ago
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Napoli, caserta, Benevento - controlli dei Carabinieri CITES contro commercializzazione e utilizzo nelle pizzerie di legna derivante da illegal logging
Campagna di controllo 2018/19 del Nucleo Carabinieri CITES di Napoli contro la commercializzazione di legna derivante da illegal logging ed utilizzo nelle pizzerie: contestate a importatori e commercianti sanzioni per oltre 200mila euro 
Il Nucleo Carabinieri c.i.t.e.s. di Napoli, nell’ambito delle provincie di Napoli, Benevento e Caserta, ha posto in essere dall’aprile 2018 una campagna di…
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sinapsinews · 6 years ago
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Carabinieri Forestali del Nucleo CITES di Palermo: denunciano un soggetto che deteneva illegalmente due Poiane.
I Carabinieri forestali del Centro Anticrimine Natura di Palermo – Nucleo CITES, con il supporto dei militari della Stazione Carabinieri di Villagrazia di Carini (PA), nell’ambito di un servizio straordinario di controllo e repressione del fenomeno del commercio e detenzione di specie di avifauna protetta, hanno rinvenuto all’interno di un’abitazione di un incensurato due giovani esemplari di…
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allnews24 · 7 years ago
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multa di 5mila euro a turista italiana
multa di 5mila euro a turista italiana
Sequestrati 51 coralli e 6 conchiglie dai funzionari dell’Ufficio delle Dogane di Bari, nell’ambito delle attività di controllo sui passeggeri, assieme alla Guardia di Finanza. Il materiale sequestrato era privo della documentazione Cites all’importazione e alla detenzione nell’Unione Europea.
Le 6 conchiglie appartenenti alla famiglia Trinactidae e i coralli (27 della…
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