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#costa del Pacifico
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Descubriendo la ruta hacia la costa del Pacífico desde Castro
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Amanece un nuevo día radiante, y tomamos el mapa mientras desayunamos para investigar la ruta que nos lleve a la costa de Isla sobre el Pacífico.
Atravesando la isla hacia Cucao y su encantadora playa
Terminamos de desayunar, nos subimos a la Tiguan y nos ponemos en marcha. En realidad, no hay 2 rutas para llegar al Pacífico desde Castro, así que fue fácil decidir. La ruta es asfaltada y angosta hasta que llegamos a Cucao, y de ahí en adelante se vuelve de tierra. Al atravesar la isla, hay una vegetación muy típica del sur, con sus alerces, abetos, pinos, etc., y el camino es bastante llamativo.
Como dije, al llegar a Cucao, una pequeña aldea donde hay un par de hoteles u hostales, especialmente para turistas europeos, el camino se vuelve de ripio, y seguimos adelante hasta toparnos con una amplia playa que forma una medialuna, acogiendo al océano. Dejamos el auto y nos ponemos a caminar rumbo a una casa sobre la playa con toda la pinta de parador, y al llegar, lo confirmamos: un salón comedor bastante amplio, muy ordenado y prolijo que, por lo visto en épocas veraniegas, recibe mucha gente y también tiene cuartos para huéspedes. Pedimos café y nos lo traen, siendo este muy bueno. Nos sorprendió que en esa soledad del mes de noviembre, que todavía hace frío y estaba medio lloviznando, se pudiera encontrar un lugar donde sentarse, tomar algo y, si quisiéramos, comer algo.
Terminando el café, salgo hacia la playa con la intención de tocar el Pacífico, ya que pocas veces tuve la oportunidad de hacerlo. No se me ocurre bañarme en él, porque me moriría en el intento, creo. Sin mucho más que hacer ahí, ya que ya habíamos visto el Océano Pacífico, lo habíamos tocado y tomado café, retomamos el camino de regreso al auto y de ahí hacia Castro. Las vueltas siempre son más cortas, no sé por qué.
Llegamos al hotel y entre una cosa y otra, y alguna vuelta más por la región, se habían hecho casi las 20 horas, hora de lavarse las manos, probar un pisco en el hotel y dirigirnos a otro restaurante que habíamos ojeado durante el regreso.
De regreso a Castro: Delicias culinarias y la búsqueda de cordero asequible
Nos sentamos a la mesa, pedimos un vino blanco Chardonnay y para comer, yo me pido un cordero a la olla que parecía tener una preparación más que buena, y así fue. Estaba tierno y delicioso, y la carne de cordero me parece una de las más sabrosas. Siempre digo lo mismo, pero es una lástima que en CABA sea tan difícil conseguir carne y cortes de cordero, una carne que debería ser asequible como cualquier otra, fresca y en presentaciones para consumo familiar.
Originally published at on https://marcelohidalgosola.com.ar/ May 1, 2023.
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mezzopieno-news · 1 year
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IL GIACIMENTO TORNA RISERVA NATURALE DELLE TRIBÙ NATIVE
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Un grande giacimento petrolifero nei pressi della costa di Newport Beach, in California, è stato chiuso e restituito alla popolazione tribale che occupava le sue terre da millenni, per ricreare un parco naturale e ripristinare la natura e l’ecosistema originario.
Banning Ranch è stato al centro di una battaglia legale durata decenni ed è l’ultimo tratto di proprietà costiera non sviluppata rimasta nel sud della California. Per anni gli speculatori hanno preso di mira questa fascia di terra sull’Oceano Pacifico come un luogo privilegiato per tentare di costruire case, negozi e un imponente hotel ma i leader indigeni locali hanno combattuto per restituire questa terra alla natura. Queste terre ancestrali degli Acjachemen e dei Tongva divennero prima un immenso ranch di bovini e ovini e dagli anni ’40 un giacimento petrolifero. Il lavoro dei leader tribali e di un nutrito gruppo di associazioni umanitarie, ha permesso al Trust for Public Land e alla Banning Ranch Conservancy di raccogliere 97 milioni di dollari per l’acquisto della proprietà e per restitiurla alle comunità tribali locali. Il loro sforzo è stato sostenuto anche da una donazione di 50 milioni di dollari da parte di una coppia di residenti di lunga data di Orange County, i coniugi Frank e Joan Randall.
Banning Ranch ospita chilometri di paludi e macchia ripariale, macchia costiera che fornisce l’habitat per specie sensibili come gufi delle tane, gamberetti fatati, falchi pellegrini e il zanzariere blu della California a rischio di estinzione.
___________________
Fonte: Trust for Public Land
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goodbearblind · 2 years
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"Era il 21 Maggio del 1976. In seguito ad un incidente stradale la diagnosi riportava un semplice trauma al ginocchio destro, niente di grave in relazione alla portata dell'impatto avuto in quella sfortunata giornata autunnale. Tuttavia nei mesi seguenti il dolore aumentava e il fastidio divenne insopportabile. Sebbene i medici tendevano a sminuire arrivò, feroce e spietato, il risultato delle indagini diagnostiche: osteosarcoma (tumore maligno del tessuto osseo che colpisce in particolare le ossa lunghe quali femore, tibia e omero con la vigliacca predisposizione ad estendersi ai polmoni e al midollo osseo).
A poco meno di 20 anni dovette subire l'amputazione della gamba destra, sostituita da una protesi meccanica (non certo quelle dinamiche che fortunatamente si applicano oggigiorno).
Tutti a questo punto si sarebbero lasciati andare, ma non lui, non così.
A soli 3 anni dall'amputazione, il 12 Aprile del 1980, intraprese la più grande e memorabile impresa sportiva che l'umanità possa raccontare.
Partì dalla costa atlantica del Canada per raggiungere quella del pacifico. A piedi.
(non è un errore di battitura, avete letto bene.. a piedi, senza una gamba!).
L'idea era quella di raccogliere 1 dollaro per ogni cittadino canadese incontrato per strada con l'obiettivo di devolvere tutto il ricavato per la lotta contro il cancro.
Percorse ogni giorno 42 chilometri (e neanche questo è un errore) attraversando Terranova, la Nuova Scozia, l'Isola del Principe Edoardo, il Nuovo Brunswick, il Québec e l'Ontario.
Ogni giorno una maratona. Con una gamba sola!
La sua corsa infinita fu battezzata la "maratona della speranza" e purtroppo non riuscì mai a portarla a termine.
Dopo aver percorso 5373 km in 143 giorni dovette smettere di correre. Non aveva più fiato. E non perché non era più in grado di combattere, ma perché gli furono diagnosticate diverse metastasi polmonari che lo costrinsero ad arrendersi.
La sua corsa finì il 1 Settembre del 1980 nei pressi di Thunder Bay. Fino a quel momento riuscì a raccogliere 24 milioni di dollari!
L'anno successivo alla sua impresa entrò in coma e dopo qualche settimana, il 28 Giugno del 1981, morì.
Non aveva ancora compiuto 23 anni!
La sua corsa fu completata anni dopo da Steve Fonyo, sopravvissuto al cancro (che gli ha portato via la gamba sinistra) con mille difficoltà.
Così la "maratona della speranza" vide il traguardo.
Scriviamo questo post per devota ammirazione e per rabbia.
Oggi milioni di ragazzini (e non) si affannano a fare file per comprare magliette e gadget dei loro idoli (Messi, Cristiano Ronaldo, LeBron James e così via).
Nessuno ha mai indossato una t-shirt con l'immagine che proponiamo di seguito. Nessuno probabilmente conosce la storia di questo ragazzo canadese che ha cambiato per sempre la vita di milioni di persone in difficoltà.
Ci sono Eroi ed eroi. Miti e leggende. Storie e storie.
Poi c'è TERRY FOX !
Terrance Stanley Fox, detto Terry (Winnipeg, 28 Luglio 1958 - Port Coquitlam, 28 Giugno 1981)"
(Antonio Perspicace)
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gcorvetti · 11 months
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Tanto per.
Dopo una lettura veloce e direi anche senza interesse, le notizie sono più o meno sempre quelle, tranne per il fatto che la guardia di finanza dice che gli evasori fiscali totali salgono in maniera esponenziale, allora quando i governi vogliono fare qualcosa di concreto ci riescono, perché non lo fanno al contrario? Biden da del dittatore a Xi, questo l'ho letto, lo insulta praticamente e come al solito parte all'attacco con l'arroganza che lo contraddistingue, dice che la Cina ha l'economia a pezzi, sicuro? Dice che Xi si è arrabbiato per i palloni spia, è successo quando un anno fa?, perché i dittatori lo fanno quando non sanno cosa sta accadendo, ma veramente sto magna hamburger crede che il dragone li spia con un pallone aerostatico? Almeno questo è quello che vuol fare intendere alla gente, poi dice che le sue alleanze nella zona del pacifico sono più forti, ma nell'articolo c'è scritto che con l'ambasciatore yankee sono arrivati a diversi accordi sull'economia e altre cose, ma allora sta minchiata di Biden è perché è rincoglionito? Bah.
Poi c'è la notizia del sommergibile disperso nei fondali dell'oceano per una gita a vedere il relitto del Titanic, roba che il biglietto costa quanto un'automobile e ci sono solo pochi posti; io dico, avete la testa piena di merda se andate nel fondo dell'oceano per il semplice fatto che là giù non sappiamo che pericoli ci siano, io anche gratis non ci andrei, poi in una notizia di oggi c'è che l'ex direttore della compagnia del sommergibile aveva sollevato preoccupazioni per la sicurezza prima di essere licenziato, della serie "stai zitto coglione che è l'affare del secolo", infatti mi sa che il tizio l'ha scampata bella, se quelli 'in fondo al mar' muoiono siccome sono miliardari penso che la compagnia avrà un pò di problemi legali. Sti ricchi non sanno più cosa farci dei soldi, che li dessero alla povera gente che sa cosa farci o che magari li investissero in maniera intelligente, non sia mai, tutto il futile possibile è sempre la cosa migliore per tutto; quando si pensa alle piramidi egiziane, alle grandi opere dei romani la cosa che ci si chiede è "come hanno fatto?", si ok avevano gli schiavi e tanti, ma quello che avevano era il tempo, non lo sprecavano e lo utilizzavano al meglio; c'è la leggenda dello Zed, questo manufatto enorme che fletteva il tempo, ma penso che è una cosa irreale e ha attinenza con la realtà solo come metafora. Va bè, divagare è inutile, parto con la routine giornaliera e buona immersione :D
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palmiz · 2 years
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Era il 21 Maggio del 1976. In seguito ad un incidente stradale la diagnosi riportava un semplice trauma al ginocchio destro, niente di grave in relazione alla portata dell'impatto avuto in quella sfortunata giornata autunnale. Tuttavia nei mesi seguenti il dolore aumentava e il fastidio divenne insopportabile. Sebbene i medici tendevano a sminuire arrivò, feroce e spietato, il risultato delle indagini diagnostiche: osteosarcoma (tumore maligno del tessuto osseo che colpisce in particolare le ossa lunghe quali femore, tibia e omero con la vigliacca predisposizione ad estendersi ai polmoni e al midollo osseo).
A poco meno di 20 anni dovette subire l'amputazione della gamba destra, sostituita da una protesi meccanica (non certo quelle dinamiche che fortunatamente si applicano oggigiorno).
Tutti a questo punto si sarebbero lasciati andare, ma non lui, non così.
A soli 3 anni dall'amputazione, il 12 Aprile del 1980, intraprese la più grande e memorabile impresa sportiva che l'umanità possa raccontare.
Partì dalla costa atlantica del Canada per raggiungere quella del pacifico. A piedi.
(non è un errore di battitura, avete letto bene.. a piedi, senza una gamba!).
L'idea era quella di raccogliere 1 dollaro per ogni cittadino canadese incontrato per strada con l'obiettivo di devolvere tutto il ricavato per la lotta contro il cancro.
Percorse ogni giorno 42 chilometri (e neanche questo è un errore) attraversando Terranova, la Nuova Scozia, l'Isola del Principe Edoardo, il Nuovo Brunswick, il Québec e l'Ontario.
Ogni giorno una maratona. Con una gamba sola!
La sua corsa infinita fu battezzata la "maratona della speranza" e purtroppo non riuscì mai a portarla a termine.
Dopo aver percorso 5373 km in 143 giorni dovette smettere di correre. Non aveva più fiato. E non perché non era più in grado di combattere, ma perché gli furono diagnosticate diverse metastasi polmonari che lo costrinsero ad arrendersi.
La sua corsa finì il 1 Settembre del 1980 nei pressi di Thunder Bay. Fino a quel momento riuscì a raccogliere 24 milioni di dollari!
L'anno successivo alla sua impresa entrò in coma e dopo qualche settimana, il 28 Giugno del 1981, morì.
Non aveva ancora compiuto 23 anni!
La sua corsa fu completata anni dopo da Steve Fonyo, sopravvissuto al cancro (che gli ha portato via la gamba sinistra) con mille difficoltà.
Così la "maratona della speranza" vide il traguardo.
Scriviamo questo post per devota ammirazione e per rabbia.
Oggi milioni di ragazzini (e non) si affannano a fare file per comprare magliette e gadget dei loro idoli (Messi, Cristiano Ronaldo, LeBron James e così via).
Nessuno ha mai indossato una t-shirt con l'immagine che proponiamo di seguito. Nessuno probabilmente conosce la storia di questo ragazzo canadese che ha cambiato per sempre la vita di milioni di persone in difficoltà.
Ci sono Eroi ed eroi. Miti e leggende. Storie e storie.
Poi c'è TERRY FOX !
Terrance Stanley Fox, detto Terry (Winnipeg, 28 Luglio 1958 - Port Coquitlam, 28 Giugno 1981)
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Nuova Caledonia francese: il paradiso in rivolta
La Nuova Caledonia francese scossa da una nuova ondata di proteste contro la "madrepatria". La ex colonia, ora territorio d’oltremare francese, non ha accolto di buon grado la decisione di Parigi di estendere il diritto di voto ai nuovi abitanti francesi dell'isola. Il controllo della Francia sull'intero arcipelago è messo in discussione non solo dalle forze indipendentiste autoctone ma anche dagli interessi commerciali di altri colossi mondiali. Nuova Caledonia francese: dove si trova Nuova Caledonia è un'isola situata nell'Oceano Pacifico sud-occidentale, a circa 1.500 km a est della costa australiana. Un lingua di terra di oltre 18.000 chilometri quadrati, più di 270.000 abitanti, modello di biodiversità. Più di 3.000 sono, infatti, le specie di piante presenti e quasi 70 le specie di uccelli di terra visibili soprattutto nei numerosi parchi e riserve terrestri e marine. L'economia si basa due importanti settori: il turismo e l'estrazione e lavorazione del nichel. Quest'ultimo ha fatto della Nuova Caledonia non solo lo Stato più ricco dell'Oceania ma anche una delle maggiori potenze estrattive al mondo. La popolazione è costituita per il 40% da kanaki, i discendenti degli abitanti originari dell'isola, e per il 60% dai discendenti dei coloni e dei deportati francesi, definiti in modo dispregiativo caldoches dalle popolazioni indigene. I primi abitano per lo più nella zona settentrionale dell'isola, i secondi nella zona meridionale e nella capitale Nouméa. La Nuova Scozia L'isola fu infatti scoperta dall'esploratore britannico James Cook nel 1774 che volle chiamarla Nuova Caledonia in onore della Scozia con la quale condivideva le alte scogliere (Caledonia è il nome latino della Scozia). La sua posizione geografica strategica la rese da subito appetibile alle grandi potenze europee, Regno Unito e Francia in primis. I due Paesi se la contesero a lungo fino a quando nel 1853 la Francia ne assunse il controllo insieme alle vicine Isole della Lealtà (Maré, Lifou, Ouvéa, Tiga, Mouli e Faiava) e Isola dei Pini. Dal 1864 fino ai primi del Novecento fu una colonia penale. Nel 1946 l'arcipelago di Nuova Caledonia è diventato territorio d’oltremare francese. E' un’ex colonia che, pur trovandosi ancora sotto la sovranità dello Stato francese, si amministra in modo semi-indipendente. Dalla metà degli anni Ottanta hanno iniziato a farsi sentire le prime spinte separatiste grazie al Front de Liberation Nationale Kanak Socialiste (FLNKS). Negli anni 2018, 2020 e 2021 si sono svolti tre referendum per l'indipendenza che hanno espresso tutti la volontà della popolazione di rimanere francese. La rivolta antifrancese della Nuova Caledonia La scorsa settimana il parlamento francese ha approvato un emendamento della Costituzione che prevede l'estensione del diritto di voto anche agli abitanti francesi recentemente arrivati in Nuova Caledonia. Una riforma che aumenterebbe ulteriormente il peso della comunità francese a discapito di quella kanaka. Aumenterebbe, di conseguenza, il controllo della Francia sulla sua ex colonia. La notizia della nuova riforma è stata salutata dall'isola con violente proteste. Nella parte settentrionale dell'isola i forti scontri hanno hanno fatto 6 vittime e danni per più di 200 milioni di euro. Giovedì è stato dichiarato lo stato di emergenza e disposto il blocco dell'accesso ai social network. Chi c'è dietro le proteste? Il Fronte indipendentista, che già non aveva riconosciuto il risultato dell'ultimo referendum, è il primo sospettato ma potrebbe non essere l'unico. Una Nuova Caledonia indipendente e ricca di nichel è ambita dalla Cina che mira a conquistare l'egemonia nel Pacifico. Fa gola anche agli Stati Uniti che hanno grossi interessi nella zona, come dimostrano gli ultimi accordi commerciali con l'Australia. In copertina foto di Michael Baragwanath da Pixabay Read the full article
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carmenvicinanza · 1 month
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Cole Brauer
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Chi naviga in solitario deve essere in grado di fare tutto, anche se si è esausti. Il mio obiettivo è sempre stato quello di essere la prima donna americana a regatare intorno al mondo. Spero di aver dimostrato che questo sport e questa comunità, dominati essenzialmente da uomini, possono diventare più aperti e meno ‘tradizionali”.
Cole Brauer è stata la prima statunitense a completare il giro del mondo in solitaria in barca a vela.
Una spedizione durata 130 giorni nell’ambito della Global Solo Challenge, difficile gara di 26.000 miglia nautiche iniziata ad ottobre 2023 al largo della costa di La Coruña, nella Spagna nord-occidentale. Un viaggio che l’ha portata dalla costa occidentale dell’Africa all’Oceano Antartico, raggiungendo il Pacifico e il punto più a sud dell’America Latina, prima di fare ritorno proprio nella penisola iberica.
Ha documentato il suo viaggio a bordo della First Light, monoscafo a vela di 40 piedi capace di ospitare un equipaggio di massimo due persone – con i suoi 459.000 follower su Instagram, che ne hanno seguito in diretta anche l’atteso arrivo al traguardo.
La prima donna che aveva circumnavigato il mondo in solitaria, però, era stata  Krystyna Chojnowska-Liskiewicz, skipper polacca che ha percorso 31.166 miglia nautiche tra il 1976 e il 1978.
Velista poliedrica, Cole Brauer, nella sua carriera sportiva ha spaziato dalla vela offshore a quella inshore.
Nata il 24 marzo 1994, è cresciuta a Long Island. La passione per la vela è iniziata all’Università delle Hawaii, mentre studiava scienze della nutrizione. Ha iniziato a gareggiare per la squadra del college, diventandone presto la capitana della squadra. 
Dopo la laurea si è trasferita nel Maine, dove ha iniziato a insegnare vela al Boothbay Harbor Yacht Club e a fare transfer per consegnare barche sulla costa atlantica. Nel 2018 ha conseguito la licenza di capitana da imbarcazioni di 100 tonnellate.
Nel giugno 2023, con la sua co-skipper, Cat Chimney, ha vinto entrambe le tappe della regata Bermuda One-Two di 668 miglia nautiche da Rhode Island alle Bermuda e ritorno, nessuna donna l’aveva fatto in precedenza. 
Nella Global Solo Challenge 2023-2024, conclusasi il 7 marzo 2024, si è classificata seconda stabilendo un nuovo record di velocità intorno al mondo per barche da 40 piedi.
Aveva iniziato la gara il 29 ottobre 2023, era l’unica donna e la più giovane tra i sedici concorrenti.
Nel lungo periodo trascorso da sola in barca, si è ferita a una costola, ha sofferto di disidratazione e si è somministrata liquidi per via endovenosa. È riuscita a connettersi a internet tramite satellite e ha pubblicato sui social media i suoi progressi, diventando così un fenomeno del web.
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scienza-magia · 1 month
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Riscaldamento globale e cambio dei venti di El Niño
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El Niño non sta solo alterando il clima ma anche il mare. Tutti gli effetti di El Niño: non influenza nettamente soltanto il clima ma anche un aspetto chiave dei mari. Giornalista pubblicista ed esperto copywriter, ho accumulato esperienze in TV, redazioni giornalistiche fisiche e online, così come in TV, come autore, giornalista e copywriter. Per Libero Tecnologia scrivo nella sezione Scienza. Nel corso degli ultimi anni si è fatto un gran parlare di el Niño, considerando il contributo evidente di tale evento all’innalzamento delle temperature nel corso del 2023. Il suo impatto, però, non si è ancora concluso. Al tempo stesso occorre ancora comprendere al meglio tutti i suoi possibili impatti climatici e non solo. Gli scienziati hanno infatti confermato come possa anche alterare la chimica delle acque costiere. La ricerca su El Niño Chi ha ottenuto risposte a dir poco interessanti in merito a El Niño è un team del Jet Propulsion Laboratory della NASA. Sono state sfruttate delle osservazioni satellitari per riuscire a monitorare la salinità della superficie oceanica globale. Dati relativi a un decennio, precisamente dal 2011 al 2022. Questa caratteristica è molto importante, dal momento che può dirci tanto su come l’acqua dolce cada, scorra ed evapori tra terra, atmosfera e oceano. È quello che chiamiamo ciclo dell’acqua, come ci hanno ben insegnato a scuola. Le variazioni di salinità, da un anno all’altro, in prossimità delle coste, sono fortemente connesse a ENSO, ovvero a El Niño Southern Oscillation. Un’espressione che tiene conto tanto del fenomeno citato quanto della sua controparte, La Niña. L’ENSO influenza le condizioni meteo di tutto il mondo, seppur in maniere differenti. El Niño si lega a temperature oceaniche più calde della media nel Pacifico equatoriale. Ciò porta piogge e nevicate abbondanti negli USA sud occidentali e siccità in Indonesia. Schemi invertiti, invece, durante La Niña. Guardando ai dati del 2015, gli scienziati hanno rilevati come ci sia stato un effetto notevole sul ciclo dell’acqua globale. Minori precipitazioni sulla terraferma e minore deflusso fluviale, con conseguenti livelli di salinità al ribasso, fino ad aree distanti 200 km dalla costa. I dati sulla salinità Il riscaldamento globale ha mostrato ai ricercatori una trasformazione del ciclo dell’acqua. Nel processo rientra un aumento considerevole degli eventi estremi di precipitazione e deflusso. Gli impatti sono maggiormente rilevabili tra terra e mare, ovvero nelle acque costiere. Ecco le parole di Severine Fournier, l’autrice principale dello studio presso il JPL: “Data la sensibilità sia alle precipitazioni che al deflusso, la salinità costiere potrebbe fungere da campanello d’allarme. Si indicano altri cambiamenti in atto nel ciclo dell’acqua”. Ha osservato come alcune acque costiere nel mondo non siano ben studiate, nonostante il fatto che il 40% della popolazione mondiale, circa, viva nell’arco di 100 km dall’area costiera del proprio Paese. Uno dei motivi è rappresentato dal costo esoso dei misuratori fluviali e altri sistemi di monitoraggio. Si sottolinea così l’importanza degli strumenti satellitari. La missione Aquarius è stata lanciata nel 2011 e ha sfruttato la sensibilità dei radiometri per riuscire a evidenziare i più sottili cambiamenti nelle emissioni di radiazioni a microonde dell’oceano. Tutto ciò è frutto di una collaborazione tra NASA e CONAE, ovvero l’agenzia spaziale argentina. A ciò si aggiungono i dati della missione SMOS dell’ESA e la missione SMAP della NASA. L’insieme ha consentito ai ricercatori di scoprire che la salinità superficiale delle acque costiere riesce a raggiungere la media planetaria massima, 34,50 unità pratiche di salinità, ogni marzo. In seguito scende alla media globale minima verso settembre. Differente il discorso in oceano aperto, con un ciclo che vede il minimo della salinità superficiale da febbraio ad aprile e il massimo da luglio a ottobre. Ciò perché il volume d’acqua consente di subire meno l’effetto del deflusso dei fiumi e dell’ENSO. Read the full article
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newsnoshonline · 1 month
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L'eclissi solare del 2024 in foto da tutti gli Stati Uniti L’eclissi solare del 2024 negli Stati Uniti Oggi milioni di persone si sono riversate in una fascia del Nord America per assistere all’eclissi solare del 2024, creando una delle più grandi migrazioni della storia. Mazatlan Nella città di Mazatlán, sulla costa del Pacifico, lo stadio di baseball è stato aperto per gli spettatori. Anche il presidente Andrés Manuel López Obrador ha osservato l’eclissi da qui. Nazas Nazas, nel Messico centrale, ha vissuto la maggiore durata dell’eclissi: quattro minuti e 28 secondi. Migliaia di persone hanno assistito all’evento dal campo da baseball della scuola elementare Hidalgo de Dolores. Quattro Ciénegas In
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aresdifesa · 2 months
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Consegnato alla US Coast Guard il Fast Response Cutter "David Duren" Bollinger Shipyards (“Bollinger”) ha recentemente consegnato la USCGC David Duren alla Guardia costiera degli Stati Uniti a Key West, in Florida. Questa è la 182a nave che Bollinger ha consegnato alla Guardia Costiera degli Stati Uniti in un periodo di 35 anni e il 56° Fast Response Cutter  (“FRC”) consegnato nell’ambito del programma attuale. L’USCGC David Duren sarà il primo dei tre FRC ad essere stanziato nel settore Columbia River, ad Astoria, costa dell’Oregon, noto come “I protettori del Pacifico nordoccidentale”. Il settore è responsabile della sicurezza costiera, della protezione e della protezione ambientale, nonché della protezione e della messa in sicurezza delle infrastrutture vitali, del salvataggio
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foxpapa · 3 months
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MAGNIFICO !
CONSIGLIO DI ACCENDERE L'AUDIO
I ADVICE TO TURN ON THE SPEACKER
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Colombia, 130 rane velenose sequestrate all'aeroporto di Bogotà
Le rane arlecchino, o rane del dardo, essendo anche usate dagli Indios come punte per frecce, sono velenose, misurano meno di cinque centimetri e vivono nelle foreste umide lungo la costa del Pacifico tra l’Ecuador e la Colombia, così come in altri Paesi dell’America centrale e meridionale.La specie è in via di estinzione ed è molto richiesta dai mercati internazionali. source
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markluice721 · 4 months
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Explorando las Maravillas Costeras: Playas en Guatemala
Heading: Tesoros Escondidos a Orillas del Mar
Ubicadas a lo largo de las costas del Pacífico y del Caribe, las playas de Guatemala invitan a los viajeros a embarcarse en un viaje de descubrimiento costero. Estas costas acariciadas por el sol, adornadas con arenas blancas y enmarcadas por exuberantes paisajes, invitan a la exploración más allá de los caminos trillados. En esta exploración, desentrañamos los encantos costeros de las playas en Guatemala, donde la sinfonía de las olas se encuentra con el abrazo de la naturaleza.
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Pacifico Sereno: Monterrico y Más Allá
Monterrico, con su abrazo del Pacífico, se erige como un refugio costero que personifica la serenidad de las costas del sur de Guatemala. Las arenas blancas se extienden por millas, ofreciendo un escape tranquilo para los amantes de la playa que buscan descanso. Las cálidas aguas del Pacífico dan la bienvenida a nadadores y entusiastas del surf por igual, creando una atmósfera armoniosa donde la relajación y la aventura coexisten.
Más allá de Monterrico, joyas menos conocidas salpican la costa del Pacífico. Playa Tilapa, con sus calas apartadas y piscinas de marea, brinda un refugio íntimo para aquellos que buscan soledad. Playa Hawaii, adornada con arenas negras volcánicas, presenta un contraste único con la imagen tradicional de playas de arena blanca. El Pacífico, con sus olas rítmicas, se convierte en un lienzo donde cada playa pinta su encanto distintivo.
Ritmos Caribeños: La Atracción Única de Livingston
En el extremo oriental de Guatemala, donde el Mar Caribe acaricia las costas, se encuentra la vibrante ciudad de Livingston. Accesible solo en bote, Livingston ofrece una fusión cultural influenciada por el pueblo Garífuna y las tradiciones afrocaribeñas. Las playas aquí resuenan con los ritmos melódicos de la música Garífuna, creando una atmósfera que distingue a Livingston de sus contrapartes en el Pacífico.
Playa Blanca, cerca de Livingston, se revela como un paraíso prístino con arenas blancas y aguas cristalinas. La belleza intocada de la playa refleja la armonía entre la exuberante jungla y el Mar Caribe. Los visitantes pueden sumergirse en las celebraciones Garífunas, saborear los sabores de la cocina afrocaribeña y presenciar una tapicería cultural que define la atracción única de la costa caribeña de Guatemala.
Manglares Místicos: Sipacate y los Humedales Circundantes
Sipacate, ubicado en la costa del Pacífico, presenta a los visitantes la belleza mística de los manglares y humedales. Los bosques de manglares, rebosantes de biodiversidad, crean un telón de fondo sereno para aquellos que buscan un escape natural. Pasarelas y recorridos en bote guían a los exploradores a través de este ecosistema costero, ofreciendo vislumbres de una vida aviar vibrante, especies marinas y la danza simbiótica de la naturaleza.
Junto a Sipacate, la comunidad de El Paredón revela una faceta diferente de la vida costera. Los entusiastas del surf acuden a El Paredón por sus olas consistentes, mientras que la atmósfera relajada invita a los viajeros a relajarse y conectarse con los ritmos de la costa de Guatemala. La yuxtaposición de los manglares y la cultura del surf muestra las diversas ofertas de las playas guatemaltecas.
Tesoros Ocultos: Playas Más Allá del Estándar
A medida que los viajeros se aventuran fuera de los caminos trillados, encuentran tesoros ocultos entre las playas de Guatemala. Playa Chiquirines, ubicada dentro del dominio privado de la Reserva Ecológica Hawaii, ofrece un retiro apartado rodeado de naturaleza prístina. Playa Dorada, con sus arenas doradas y aguas tranquilas, proporciona un refugio familiar para actividades playeras y picnic.
Explorando el Golfo de Honduras, los viajeros encuentran Punta de Manabique, un paraíso costero que abarca tanto Guatemala como Honduras. Este tramo prístino de playas y arrecifes de coral ofrece un escape utópico para aquellos que buscan una conexión con la naturaleza intocada. La ubicación remota y la riqueza ecológica de Punta de Manabique lo convierten en un destino codiciado para el ecoturismo.
Preservando el Paraíso: Esfuerzos de Conservación y Turismo Responsable
Las playas de Guatemala, con su diversidad ecológica y su importancia cultural, inspiran esfuerzos de conservación y turismo responsable. Organizaciones colaboran con comunidades locales para proteger sitios de anidación de tortugas marinas, promover prácticas de pesca sostenibles y preservar el delicado equilibrio de los ecosistemas costeros. Se alienta a los viajeros a participar en actividades respetuosas con el medio ambiente, apoyar iniciativas locales de conservación y dejar un impacto ambiental mínimo al explorar las maravillas costeras.
Conclusión: Armonía Costera en Guatemala
En conclusión, las playas de Guatemala tejen una tapicería costera donde cada playa contribuye una nota única a la sinfonía de la naturaleza. Desde la serenidad del Pacífico en Monterrico hasta los ritmos caribeños de Livingston, los manglares místicos de Sipacate, los tesoros escondidos a lo largo de la costa y los esfuerzos de conservación que preservan el paraíso: los encantos costeros de Guatemala se despliegan como una oda armoniosa a la vida costera.
A medida que los viajeros navegan por las diversas playas de Guatemala, no solo encuentran la belleza de las costas acariciadas por el sol, sino también la rica herencia cultural y las maravillas ecológicas que definen la identidad costera de esta joya centroamericana. Las playas, con su belleza prístina y paisajes diversos, invitan a los exploradores a sumergirse en la armonía costera de Guatemala, donde el encuentro de tierra y mar se convierte en una cautivadora danza de la naturaleza.
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redtnjalisco · 5 months
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El pasado jueves, alrededor de ocho personas fueron trasladadas de emergencia al hospital de Ventura, California, luego de que una impactante ola superara la barrera de una playa, según informes de CNN. https://talajalisconoticias.com/tormentas-provocan-olas-gigantes-en-la-costa-del-pacifico-de-ee-uu/?feed_id=15905&_unique_id=658f0fac81be2
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alucardiv-tiburones · 7 months
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Tiburón Limón
El nombre de tiburón limón se debe al reflejo de la luz en el mar, ya que toma un tono amarillo igual que la piel de un limón, lo que le ayuda a camuflarse en la arena y hacer que este inmóvil a la presencia de enemigos.
Su proceso de alimentación se lleva a cabo en la noche (son, en su mayoría piscívoros). Comen salmones, rayas y bagres, pero también se alimentan de crustáceos y moluscos; por ejemplo camarones y cangrejos de orilla y en los casos más grandes de esta especie han cometido canibalismo.
Habita las aguas del oeste de oceánico Atlántico, desde la costa de Nueva Jersey en Estados hasta el su en el Golfo de México, el mar Caribe y las costas de Brasil. Principalmente esta en aguas tropicales y subtropicales. Su hábitat se encuentra en las aguas oceánicas de una profundidad en torno a los 90 metros. Manglares, arrecifes, estuarios y bahías muy cerradas. Soportan distintos niveles de salinos y estudios científicos afirman que pueden moverse en ríos de agua dulce.
Lamentablemente es una especie que esta considerada como "casi amenazada" por la pesca deportiva y comercial. Aunque también es gracias a la degradación de su hábitat. Hay una reducción muy considerable de tiburones limón en el este del océano Pacifico y del oeste de océano Atlántico debido a la sobre explotación.
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oktested · 7 months
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Un evento Apple da paura, nella notte di Halloween
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Apple ha annunciato che terrà un evento di lancio lunedì prossimo 30 ottobre. Si tratta del giorno prima di Halloween, ma in Europa la particolare collocazione oraria, spingerà la presentazione alle prime ore del 31 ottobre. Ecco perché l’azienda stessa non ha potuto fare a meno di legare insieme i due momenti, tanto che lo slogan dell’evento è “Scary fast“. Una fonte piuttosto affidabile aveva previsto un annuncio di Apple proprio per la fine di ottobre, spiegando che la presentazione dovrebbe incentratrsi su nuovi Mac. E così sarà! Visto il titolo, prepariamoci dunque a computer in grado di “spaventarci” con la loro velocità. Come si può leggere dall’invito che pubblichiamo in questa pagina, l’evento inizierà alle ore 17:00 del fuso della costa dell’Oceano Pacifico, che corrisponderà alle 20 di New York, a mezzanotte del 31 ottobre a Londra, alla 1 di notte del 31 ottobre in Italia. Senza dubbio un scelta bizzarra, che mostra come anche Apple oggi abbia bisogno di qualche escamotage originale per far parlare di sè (soprattutto quando l’argomento sono i computer e non gli iPhone). Ma cosa dobbiamo attenderci? Le voci parlano di un rinnovato iMac da 24″ e di un nuovo MacBook Pro, che molto probabilmente sarà proposto in due versioni (da 14″ e 16″). I nuovi computer saranno probabilmente alimentati dal chip M3 di Apple, le cui prestazioni, con molta probabilità, hanno ispirato il titolo “Scary fast”. L'articolo Un evento Apple da paura, nella notte di Halloween sembra essere il primo su Cellulare Magazine. Read the full article
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