#detto zen
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lunamarish · 8 months ago
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Ribalta l'albero. Ciò che dà la vita sono le radici. Le foglie se ne vanno.
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ragazzoarcano · 5 months ago
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“Non è la quiete a mancare, è la tua mente che non smette di agitarsi”
— detto zen
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ilblogdellestorie · 1 year ago
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Non lasciamoci intrappolare dal passato, non permettiamo che interferisca e crei ostacoli sul nostro cammino... limitiamoci ad affrontare e superare i tanti che già il presente ci pone davanti... gli unici legittimati a metterci alla prova e a rafforzare il nostro spirito...
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sognatore89 · 1 year ago
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Se vuoi raggiungere la serenità, prendi la decisione di abbandonare tre cose: il bisogno di controllare tutto, la necessità di essere approvati e il bisogno di giudicare gli altri.
(Detto zen)
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serenamatroia · 2 years ago
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occhietti · 2 months ago
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La felicità è una scelta.
L' accettare è una scelta.
Il perdono è una scelta.
La rabbia è una scelta.
L' amore è una scelta.
- Detto Zen
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susieporta · 1 year ago
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Un detto zen recita: "La conoscenza è imparare qualcosa ogni giorno. La saggezza è lasciar andare qualcosa ogni giorno." Liberarsi dalle illusioni, dalla paura, dall'ignoranza, dall'orgoglio, dalla rabbia, dall'invidia e dall'odio significa essere liberi dalla sofferenza.
-- Alexander Green, Oltre la ricchezza
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turuin · 27 days ago
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Co-Star mi dice: "Journal"
Ed in effetti, è un po' che non ne faccio uno. Quindi.
Cominciando dalle basi: due dottoresse mi hanno detto che la mia totale assenza di attività fisica era una condanna a morte, considerate peso, altezza e abitudini. Quindi, su loro consiglio e da allora (circa il 9 di Maggio) sto sforzandomi di infilare 40 minuti di tapis-roulant al mattin, riuscendoci tutti i giorni con rarissime eccezioni che poi cerco comunque di recuperare a sera.
Sull'alimentazione non riesco più a trovare una quadra: mangio fuori tutti i giorni, non può essere un parametro corretto (ok, cerco di variare gli ingredienti e i piatti ma si tratta sempre di piadina / ristorante self / pizza e non va bene). Forse potrei provare a prepararmi qualcosa da casa, ma il fattore tempo mi rema contro. Non ho ancora trovato il modo di metterci dentro anche questa cosa.
Infatti, il contrappasso dei 40 minuti di esercizio fisico è un po' di tempo in meno dedicato all'esercizio sulla chitarra. C'è da dire che, in ogni caso, il mio lavoro sulla chitarra deve, su consiglio del maestro, concentrarsi sull'autocontrollo: suonare meno, suonare meglio, non lasciare andare la mano e la mente quando mi esercito ma imparare a "costringermi" su certe cose che non ho ancora acquisito. Mi ricordo gli insegnamenti di Zen Guitar; l'esercizio si acquisisce senza pensare e senza deviare, si ricomincia a deviare una volta che si è acquisito come una seconda natura. Al primo passo la montagna è la montagna, etc. etc. Ma un conto è recitare koan e un conto è vivere koan.
A una compagna di classe di mia figlia, in quarta primaria, è morto il papà all'improvviso. Lei ha deciso, d'accordo con le altre compagne e le maestre, di partecipare al funerale. E' bellissimo che vogliano stare vicino alla compagna, ma sono onestamente un po' preoccupato che faccia questo tipo di esperienza e spero che gli adulti (genitori, maestre) che saranno con loro stamattina siano in grado di fargliela comprendere al meglio. Gliene ho parlato, negli scorsi giorni, e mi è sembrata davvero convinta ma, ancora una volta, trovarsi di fronte a un rito funebre non è la stessa cosa che sentirne parlare.
Ho iniziato a sospettare che i miei guai - la cattiva circolazione al risveglio in particolare - derivino da una qualche forma di apnea notturna. Devo ricordarmi di prendere appuntamento dal dottore e parlargliene (e sperare che non mi risponda "dieta e fermenti lattici" come al suo solito).
Le band continuano il loro corso. La principale ha integrato mia moglie come corista, soprattutto dopo averla sentita cantare Gimme Shelter (è caduta la mascella anche a me), e forse faremo una comparsata nel concerto di una delle altre band dell'altro chitarrista. Non sono super-convinto, e noto che alcuni di questi adulti (mi riferisco ai membri di queste band) si comportano come degli adolescenti che pensano di essere grandi musicisti; non ho pazienza per questo tipo di visione del mondo, ma sono abbastanza sereno da lasciar correre ed evitare di farmici il sangue acido; andrà come andrà. L'altra band, quella più piccolina, si vede in modi alterni, l'ultima volta abbiamo fatto un pezzo di Fiona Apple che, contro ogni mia aspettativa, è venuto davvero bene; ed anche Cinnamon Girl di Lana Del Rey non è venuta male. Mi piace l'idea di affrontare cose davvero molto distanti da me, musicalmente.
Tant'è che mi sono segnato su alcuni pezzi per i saggi di fine anno della scuola; tra un Girasole di Giorgia (che ha una parte di chitarra veramente splendida), un Destinazione Paradiso di Grignani (idem) e una tale Kelly Clarkson che non so chi sia ma vabbé, ci abbiamo infilato pure Italodisko - la canteranno gli studenti più giovani. Non vedo l'ora di provarla.
Adesso vado a completare questa settimana lavorativa che non passava più.
Cheers.
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alonewolfr · 2 years ago
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Solo chi ha il coraggio di scrivere la parola fine, può trovare la forza per scrivere la parola inizio.
|| Detto Zen
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ragazzoarcano · 1 year ago
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“Rendi il tuo spirito simile al vento,che passa su tutte le cose senza attaccarsi a nessuna di esse.”
— Detto zen
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lunamagicablu · 1 year ago
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Non sempre gli occhi chiusi dormono. Non sempre gli occhi aperti vedono. (Detto zen) art by Anne Davidova *********************** Eyes closed don't always sleep. Open eyes don't always see. (Zen saying) art by Anne Davidova
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sognatore89 · 1 year ago
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So che il cielo mi sorride ,anche quando piove!!!!
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judobirrarock · 1 month ago
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Allora mentre alcuni anziani sono sulla via per Riga, Lettonia, per gli Europei Master, cadetti e Juniores del Judo fanno medaglia ai campionati italiani, sotto la guida del Maestro Mauro D'Angelo. Come nella migliore tradizione, ogni bushi che si rispetti è anche calligrafo e poeta. Lo stesso Jigoro Kano praticò queste arti, che si possono considerare parte della 'via'.
Tratto da Stevens, John. The Way of Judo : A Portrait of Jigoro Kano and His Students. First edition, Shambhala, 2013.
"Dopo il judo del Kodokan e l’istruzione, la terza grande passione di Kano era la calligrafia. Come già detto, quando Kano era allievo presso l’Accademia Ubukata, doveva consegnare ogni giorno tre quaderni di esercizi di calligrafia. Ubukata, calligrafo di grande prestigio, lo formò nei fondamenti di quest’arte. A casa, Kano si esercitava usando fogli di giornale, solitamente chiacchierando con la moglie mentre scriveva, finché la carta non diventava completamente nera. Quando la famiglia si trasferì in una casa più grande, Kano si riservò una stanza apposita per la calligrafia. Durante la sua vita, scrisse a pennello migliaia di opere per amici, studenti e per essere esposte nei dojo e negli istituti di istruzione. Non rifiutò mai una richiesta di calligrafia, indipendentemente da quanto fosse impegnato. A volte scriveva perfino nell’ufficio del capostazione mentre attendeva un treno. L’ultima notte che trascorse al Kodokan lavorò fino al mattino per completare una montagna di calligrafie promesse.
C’è un detto: “I grandi calligrafi non producono molte opere formali”, poiché un’eccessiva produzione ne ridurrebbe il valore, sia in termini economici che di apprezzamento. Quando altri professori gli fecero notare questo, Kano rise e rispose: “Considero la mia calligrafia come un libro di testo. Voglio che tutti possano avere un mio scritto.”
Fino circa ai sessant’anni, Kano usava lo pseudonimo Konan (甲南), un riferimento al suo luogo natale, che significa “a sud dei monti Rokko”. Dai sessant’anni in poi adottò lo pseudonimo Shinkosai (進乎斎), ispirato a un macellaio taoista citato nel terzo libro dello Zhuangzi: l’imperatore notò che ogni volta che il suo macellaio tagliava la carne, questa sembrava separarsi da sola, come se non fosse necessario tagliarla. Quando gli chiese il segreto della sua arte, il macellaio rispose: “Seguo il Tao, non la tecnica. Ho imparato a far seguire al coltello le linee naturali della carne, così da non incontrare resistenza. Il coltello di un macellaio comune va cambiato ogni mese. Un buon macellaio lo usa per tre anni. Il mio è in uso da diciannove anni.” Shinkosai significa quindi: “Seguire la Via [del judo], non la tecnica [del judo]”.
Negli anni Settanta, Kano adottò lo pseudonimo Kiissai (帰一斎). Il filosofo cinese Xun Zi affermava: “I re hanno metodi diversi per governare, ma un solo principio fondamentale.” Verso la fine della sua intensa e ricca vita, Kano sentì il bisogno di tornare a quell’unico principio: la Via del ju.
Kano scrisse poche poesie. Le sue calligrafie erano composte da citazioni dei classici cinesi, alcune frasi zen e motti personali. Il suo allievo Muneo Shiotani compilò un elenco delle opere calligrafiche incorniciate di Kano esposte nei dojo e nelle scuole di tutto il Giappone. Ecco i risultati, in ordine di frequenza:
Jundo Seisho (順道制勝) – “Seguire la Via Porta alla Vittoria.” Jundo è un concetto confuciano che indica “comportamento corretto”, “mantenere alti principi”, “seguire il corso naturale delle cose”. In judo, seisho significa “ottenere la vittoria”. In ambito educativo, significa “raggiungere l’obiettivo” o “ottenere grandi risultati”. Con ottantuno esempi, è di gran lunga la calligrafia più comune. Kano vi aggiungeva talvolta un secondo verso: Gyofu Gaijin (行不害人) – “Il miglior comportamento non nuoce a nessuno”.
Seiryoku Zenyo (精力善用) – “Sforzo concentrato, massima efficienza.” Sessantasei esempi.
Riki Hittasu (力必達) – “Lo sforzo garantisce risultati.” Anche interpretabile come “Sforzati e arriverai.” Ventuno esempi.
Shinjin Jizai (心身自在) – “Mente e corpo perfettamente liberi.” Jizai significa “liberamente” o “con assoluta naturalezza.” Uno stato ideale dove pensiero, parola e azione sono in armonia. Dodici esempi.
Jinryoku (尽力) – “Sforzo totale.” Undici esempi.
Joko Ekise (成己益世) – “Perfeziona te stesso, migliora la società.” Se vuoi migliorare il mondo, inizia da te. Otto esempi.
Zenryoku Saizen Katsudo (精力最善活用) – “Usa il massimo impegno per la massima efficacia in ogni azione.” Cinque esempi.
Jita Kyoei (自他共栄) – “Benessere e mutuo vantaggio.” Cinque esempi.
Ketsuko Ketsujo (竭己竭成) – “Dai tutto per realizzare tutto.” Cinque esempi.
Shuko Chijin (修己治人) – “Lo sviluppo di sé crea il cittadino ideale.” Cuore del pensiero confuciano: coltivando se stessi si migliora la società. Cinque esempi.
Altri temi preferiti da Kano, ordinati in base al numero di caratteri nel verso:
Tando (探道) – Cerca la Via.
Wakei (和敬) – Armonia e rispetto.
Waku (和煦) – Armonia e calore.
Wakyo (和協) – Armonia e cooperazione.
Ryuho (流芳) – Lascia un segno (alle future generazioni). Letteralmente: “Fa scorrere il tuo profumo.”
Renketsu (廉潔) – Integrità.
Jinki (盡己) – Dai tutto te stesso.
Kinzeraku (勤是楽) – Il movimento è gioia.
Gabogo (我忘吾) – Dimentica te stesso.
Zenshokyu (善処窮) – Trova il miglior posto per essere.
Jinki Shisei (盡己竢成) – Grande sforzo, grande risultato.
Teisho Jidan (抵掌而談) – Persuasione, non aggressione.
Wachu Kyodo (和衷協同) – L’armonia fa miracoli.
Shinjin Mumu (眞人無夢) – Il saggio agisce, non sogna.
Kohi Shihyo (光被四表) – Diffondi la luce in tutte le direzioni.
Shuitsu Muki (主一無適) – Concentrati sull’obiettivo.
Jiga Sakko (自我作古) – Costruisci sul passato per creare il presente.
Jikyo Fusoku (自疆不息) – Mai dire mai.
Sanko Suicho (山高水長) – Le montagne sono alte, i fiumi lunghi. (Le buone azioni viaggiano lontano.)
Waraku Zesho (和楽之処) – L’armonia è un luogo felice.
Suiteki Sekisen (水滴石穿) – Le gocce d’acqua scavano la pietra.
Ryuryoku Kako (柳緑花紅) – I salici sono verdi, i fiori sono rossi. (Espressione zen: le cose sono semplicemente ciò che sono.)
Mushi Muhen (無私無偏) – Nessun ego, nessun limite.
Meikyo Shisui (明鏡止水) – Specchio limpido, acqua immobile. (La mente ideale: lucida, calma, serena.)
Zenyu Shadeki (善遊者溺) – Chi cerca di galleggiare nella vita, finisce per affogare.
Yose Shii (与世推移) – La vita è cambiamento.
Kaibutsu Seimu (開物成務) – Apri la mente, porta a termine ciò che inizi.
Hyakuda Fubatsu (百打不抜) – Cento colpi, nessuna resa.
Seinen Fujurai (盛年不重来) – La giovinezza non ritorna. (Verso del poeta cinese Tao Yuanming, 365–427.) Seconda parte del distico: Ichijitsu Nansaishine (一日難再晨) – Ogni giorno passa nel successivo.
Riso Kenpyoshi (履霜堅氷到) – Quando arriva la brina, seguirà il ghiaccio. (Riconosci i piccoli segni prima che diventino grandi eventi.)
Oseki Jichokujin (枉尺而直尋) – Rinuncia al piccolo, coltiva il grande.
Kikusui Getsu Zaite (掬水月在手) “Raccogli l’acqua, e la luna si riflette nelle tue mani.” Un altro noto verso zen. La seconda parte della coppia è: Roka Ko Man’i (弄花香萬衣) “Tieni in mano dei fiori, e profumeranno la tua veste.”
Rinshin Sokuchoro (林深則鳥楼) “Nel fitto della foresta, gli uccelli trovano rifugio.” La seconda parte della coppia è: Suiko Sakugyoyu (水広則魚遊) “Nell’oceano vasto, i pesci nuotano liberi.” Pensa al tuo mondo come a una grande foresta o a un profondo oceano, non come a uno spazio ristretto e limitante.
Kayoku Sokuhoshin (寡欲則保身) “Pochi desideri sono il miglior scudo.”
Ryuryu Kaishinku (粒々皆辛苦) “Ogni chicco di riso è frutto di fatica.” Il duro lavoro di un contadino nel coltivare ogni chicco di riso produce il cibo che sostiene il mondo. Dovremmo impegnarci con la stessa dedizione nel coltivare il nostro corpo e la nostra mente.
Dozaiji Jikyoshoen (道在邇而諸求遠) “La Via è vicina, ma la gente la cerca lontano.” Un detto del filosofo cinese Mencio (IV secolo a.C.).
Ryokin Sokijiro (良禽相木而楼) “Gli uccelli saggi sanno dove posarsi.”
Goshin Hiseki Fukasen (吾心匪石不可転) “Il cuore non è una pietra immobile.”
Shakuyushotan Sunyushocho (尺有所短 寸有所長) “Il lungo ha il suo corto, il corto ha il suo lungo.”
Hosomachu Fufujijaku (蓬生麻中 不扶而直) “Se piantate bene, anche le piante crescono dritte senza essere sostenute.”
Ryusuifufu Tosufuto (流水不腐 戸枢不蠧) “L’acqua che scorre non marcisce, il legno in uso non è rosicchiato dai tarli.”
Shunran Shuki Gufukahaiya (春蘭秋菊供不可廃也) “Le orchidee di primavera e i crisantemi d’autunno, entrambi sono incantevoli.”
Shosofudoryoku Rodaijuyuhi (少壮不努力 老大徒優悲) “Chi non si impegna da giovane, da vecchio si ritrova solo con rimpianti.”
Gli insegnamenti di Kano sono diretti, chiaramente definiti e semplici. Si basano sulle virtù dei samurai: comportamento corretto, sobrietà, accettazione del proprio destino senza lamentele, lealtà, sincerità, equità, pazienza, coraggio, autosufficienza e una vasta conoscenza delle arti letterarie, figurative e marziali. I suoi insegnamenti sono facili da comprendere, ma la vera sfida — la nostra lotta per tutta la vita — è metterli in pratica.
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occhietti · 1 year ago
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Ci vuole tutta la vita per capire che non è necessario capire tutto.
- Detto Zen
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susieporta · 11 months ago
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Maestro perché si deve lavorare su sé stessi?
E il maestro:
Per smettere di aspettarsi che siano gli altri a farlo per noi"
Antico detto zen
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chez-mimich · 1 month ago
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RITROVARSI A TOKYO
Il taxi è sempre stato un punto di osservazione privilegiato sul mondo e se ne era già accorto Travis Bickle, il protagonista di “Taxi Driver” di Martin Scorsese, (leggendario film del lontano 1976)e, così come lui, anche Jerome detto Jay, (interpretato da Romain Duris) protagonista di “Ritrovarsi a Tokyo” ("Un part manquante") del regista francese Guillaume Senez, è un taxista, un giovane uomo francese che lavora a Tokyo, ma a differenza di Bickle, (disadattato ex marine reduce dalla guerra nel Vietnam e in guerra col mondo intero) Jay conduce una guerra con un mondo molto più circoscritto, ovvero quello della sua ex moglie e della sua ex suocera giapponesi che, dopo la loro separazione, gli hanno sempre impedito di incontrare la figlia, ormai adolescente.
Contro di lui sembra opporsi anche la burocrazia giapponese più ottusa, o almeno altrettanto ottusa, confrontata con quella occidentale. Proprio grazie al suo lavoro di taxista, Jay riesce a ritrovare casualmente la figlia Lily, anche in una città smisurata come Yokio. Insomma, si intuisce, che non si tratta semplicemente dell’incontro di un uomo occidentale con una cultura zen, fatta all’apparenza solo di inchini e buone maniere, ma del suo scontro con autorità algide e inflessibili in una città affascinante, ma ostile, come potrebbe succedere ad uno straniero in qualsiasi città del mondo.
Il film di Guillaume Senez, è pieno di sottili sensibilità, privo di qualsiasi retorica o lacrimose ridondanze, fatto di piccoli gesti, di dialoghi essenziali di una bellezza cristallina. Jay non riuscirà nell’intento di riavere la figlia anche un po’ per sé, ma verrà espulso dal Giappone, per aver ingannato la società dei taxi proprio per riuscire a star vicino a Lily. Ma il finale è un vero gioiello di finezza che magari non sto qui a disvelare.
Da un po’ di tempo il mondo del cinema sembra indugiare con piacere sul Giappone e su Tokyo in particolare, ricordiamo a questo proposito il recente e bellissimo “Perfect Days” di Wim Wenders (per il quale Tokyo ha avuto sempre un certo appeal), ma anche di altri film di minor richiamo. Sembra che il Giappone entri in scena, almeno nel cinema europeo e statunitense, quando vi sia una certa saturazione delle vicende roboanti, grandiose, epocali ed epiche del nostro cinema. Sembra un po’ un “buen ritiro” non solo per registi e sceneggiatori, ma anche per narratori, illustratori e scrittori, come una sorta di ritorno alle meditazioni intime o a storie minuscole (Jay il taxista di Senez o l’addetto ai bagni Hirayama di Wenders), che sembrano ancora più apprezzabili all’interno di una città gigantesca, ma piena di piccoli, delicati, impalpabili, angoli segreti. E’ evidente che Tokyo non sia solo il luogo dove è stato ambientato il film, ma sia anche il co-protagonista della vicenda stessa, proprio per quanto detto. Tra i film imperdibili di questa stagione metteteci anche questo piccolo “netsuke” cinematografico…
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