Gli italiani bastonano il giornalismo schierato con l'inciucio M5S-PD. Il Fatto Quotidiano di lotta di governo perde 6000 copie in un mese (dati ADS)....
Gli italiani bastonano il giornalismo schierato con l’inciucio M5S-PD. Il Fatto Quotidiano di lotta di governo perde 6000 copie in un mese (dati ADS)….
(more…)
View On WordPress
1 note
·
View note
"I No Vax non sono tutti uguali. E chi ha paura può essere convinto"
(...) Ci sono stati errori di comunicazione sulla questione dei vaccini?
«Ci sono stati molti errori. Fin dall’inizio della pandemia la comunicazione istituzionale non è stata unitaria a livello internazionale, e la pluralità di soggetti non ha permesso a nessuna di accreditarsi come autorevole, nemmeno l’Oms. I messaggi sono stati persino contradditori tra loro. Sempre a livello istituzionale “alto”, era prevedibile che i vaccini sarebbero stati realizzati più velocemente, ma la comunicazione preparatoria è mancata: occorreva una comunicazione graduale che mostrasse gli scenari possibili, invece, quando i primi vaccini sono stati autorizzati, si è parlato di procedura “di emergenza” dando a questa espressione una connotazione di “poca scientificità”. Poi la comunicazione diretta da parte di esperti singoli (virologi, epidemiologi, immunologi e biologi) al pubblico e ai giornali, non mediata dalle società scientifiche o da altre istituzioni, ha generato una babele che ha giovato all’intrattenimento collettivo, ma non certo all’adesione alla campagna vaccinale contro il Covid».
Che cosa bisognava fare?
«Partire per tempo con studi nazionali e locali per capire chi e quanti sono i No Vax e gli “esitanti”, identificando le loro principali motivazioni (da quella politica alla paura, all’antagonismo, al libertarismo, eccetera). Serve una comunicazione differenziata per questi diversi tipi di persone, che possa armonizzarsi con la loro bolla informazionale. Semplificando: un quarantenne maschio No Vax complottista di estrema destra che vive in un piccolo centro non sarà sensibile alla campagna adatta all’“esitante” vaccinale mamma di tre bambini, vegana e ambientalista che vive a Milano, o a quella per gli anziani preoccupati per gli effetti avversi che il vaccino può avere sulle loro malattie croniche».
Come si può ragionare con chi ha paura?
«Prendendo sul serio la paura. Chi ha paura di volare in aereo non si convince dicendogli che è una paura ridicola - nessuna lo è, dal punto di vista di chi ne fa esperienza. Se il nostro interlocutore si fida, ed è la premessa necessaria, si può cercare di decostruire la sua paura. Ma chi si fa carico di una comunicazione così personalizzata?».
Il Green Pass viene vissuto da molti come una diminuzione delle libertà individuali.
«Credo che l’identità di gruppo giochi un ruolo nell’opposizione al Green Pass, perché è velocemente diventata una forma di identità politica, tendenzialmente di destra, ma anche genericamente anti istituzione. La diminuzione delle libertà individuali era molto maggiore nel 2020, nei mesi di lockdown, ma l’opposizione alle misure di contenimento è stata molto più moderata, e questo fa sospettare che la questione delle libertà individuali sia solo un elemento tra tanti».
Come si spiega la violenza esercitata da parte dei No Pass e dei No Vax?
«La violenza No Vax ricorre nella storia e in diverse parti del mondo industrializzato. A Montreal nel 1885 scoppiò una vera e propria rivolta contro il vaccino anti vaiolo, si schierarono 1.400 soldati. Allora come oggi, la questione era solo secondariamente la libertà individuale, e prima di tutto l’identità di gruppo contrapposta alle autorità, sanitarie e politiche. Oggi i No Vax violenti, come i gilet gialli francesi di qualche anno fa, sono un “noi contro loro”, un “io contro loro”. Il vaccino diventa il simbolo di tutte le imposizioni che la politica e l’economia calano dall’alto. Questa motivazione emotiva e politica, purtroppo strutturale, spiega perché i dati sull’efficacia dei vaccini non possono fermare la violenza No Vax».
Elisabetta Lalumera, docente dell’Alma Mater che si occupa di etica e medicina
0 notes
Riflessioni sul Quarto Potere (27) – Il caso dell’operaio Angelo Serra morto a Olbia e del pezzo de IL FATTO QUOTIDIANO in 8 righe. E sui giornali REPUBBLICA e IL FOGLIO snobbati anche dalla Politica.
Riflessioni sul Quarto Potere (27) – Il caso dell’operaio Angelo Serra morto a Olbia e del pezzo de IL FATTO QUOTIDIANO in 8 righe. E sui giornali REPUBBLICA e IL FOGLIO snobbati anche dalla Politica.
(more…)
View On WordPress
1 note
·
View note
Sostegno ai governatori del Nord e alla governatrice della Calabria, all’occupazione del Parlamento della Lega: difendiamo i diritti civili e riportiamo la democrazia in Italia
0 notes