Tumgik
#emergenza democratica
colonna-durruti · 9 months
Text
" L''Orco volante"
20/12/'73 Operación Ogro
Non fu una decisione facile da prendere, ma alla fine le lunghe notti negli scantinati di Bilbao portarono a una scelta, basta comprimari, stavolta si mirava al bersaglio grosso, anzi al più grosso di tutti, perché rappresentava meglio di chiunque altro l'essenza del franchismo, perché destinato alla successione dell'oramai vecchio Franco e perché grosso lo era davvero l'ammiraglio Carrero Blanco, talmente grosso e spietato da meritarsi l'appellativo di Ogro (orco).
Da diversi anni ormai, la dittatura fascista del generale Francisco Franco è scossa da un crescente malcontento sociale, che trova nelle mobilitazioni operaie la valvola di sfogo nei confronti di quello che è diventato il più longevo stato europeo guidato da un esecutivo dichiaratamente reazionario e conservatore.
La lettura di quegli anni, propagandata dal regime, parlava infatti di una crescente tolleranza nei confronti dei conflitti sociali.
Al contrario però, mai come in quegli anni, Franco decide di attuare una feroce repressione contro tutti i suoi oppositori politici, concentrandosi con particolare accanimento sulla popolazione basca.
Dal 1961 fino alla morte del Caudillo, il Paese Basco viene sottoposto ben 9 volte allo stato di emergenza nel giro di neanche 13 anni, vivendo un totale di 4 anni e due mesi in condizioni di completa sospensione di ogni diritto civile fondamentale, con un potere di vita e di morte affidato alle Forze di Sicurezza dello Stato.
È in questo clima che Euskadi Ta Askatasuna decide di entrare in azione.
L'operazione dura quasi nove mesi e porta la firma del «Commando Txikia» di ETA.
I quattro giovani baschi ai quali è affidata l'azione cominciano a seguire le mosse dell'ammiraglio nell'aprile del '73, dopo aver affittato un seminterrato al n. 104 di calle Coello a Madrid, dove fingono di svolgere il mestiere di scultori.
Il lavoro si rivela però più lento e dispendioso del previsto, dal momento che impegna tutti i componenti della squadra nello scavo dalla casa fino al centro della strada, dove sarà sistemata la carica più grossa.
L'operazione, prevista per il 19 dicembre, viene posticipata al giorno successivo. Poco prima dell'ora stabilita, uno degli "scultori" parcheggia, in seconda fila una "Morris" carica di dinamite. Quando l'auto dell'ammiraglio raggiunge la zona "ideale", al segnale stabilito il contatto elettrico fa saltare in aria la macchina.
L'automobile di Carrero Blanco vola per sei piani, oltrepassa il tetto di un palazzo e finisce su un balcone interno al terzo piano. Le guardie del corpo, scese malconce dall'automobile di scorta finita contro un muro, non si rendono conto dell'accaduto per molto tempo, mentre i quattro "etarras" hanno tutto il tempo per fuggire in tranquillità dalla capitale.
Nei giorni successivi, il Partito Comunista e vari esponenti dell'opposizione antifranchista e democratica, parlarono di provocazione, di possibile azione di "ultrà" fascisti, poi, di fronte alla circostanziata rivendicazione dell'attentato da parte di ETA, di atto irresponsabile che avrebbe fatto il gioco del regime. La realtà fu che tutto il popolo spagnolo, e non solo gli abitanti di Euskal Herria, furono ben felicissimi della morte di colui che, a tutti gli effetti, si era dimostrato degno continuatore delle politiche del regime franchista.
Rispetto per i compagni di Txikia :
José Ignacio Abaitua Gomeza “Marquín”,
José Miguel Beñarán Ordeñara “Argala”,
Pedro Ignacio Pérez Beotegui “Wilson”,
Javier María Larreategui Cuadra “Atxulo”,
José Antonio Urruticoechea Bengoechea “Josu” e Juan Bautista Eizaguirre Santi esteban. “Zigor”)
Gora Euskadi Ta Askatasuna
9 notes · View notes
e-o-t-w · 30 days
Text
Eyes on the world #207
Tumblr media
In ferie sì, ma sempre sul pezzo in un modo o nell’altro. 
Torniamo con una veloce carrellata di brevi per un contro-esodo pieno di argomenti di cui parlare. Ce n’è per tutti i gusti, credetemi. 
Cominciamo subito 👇 
🇨🇦 Giovedì, le compagnie ferroviarie canadesi Canadian National Railway e Canadian Pacific Kansas City hanno avviato una serrata, bloccando gran parte delle attività e sospendendo circa 10mila dipendenti dopo il fallimento delle trattative per il rinnovo contrattuale. La serrata riguarda principalmente i treni merci e potrebbe causare gravi disagi in Canada e negli Stati Uniti, con ripercussioni sull'economia di entrambi i paesi. I sindacati chiedono migliori condizioni di lavoro e stipendi più alti, mentre le aziende propongono un accordo di modernizzazione. Il governo canadese potrebbe intervenire, ma è ostacolato dagli alleati politici vicini ai sindacati. 
🧫 Il virus dell’mpox, precedentemente noto come "vaiolo delle scimmie", è stato dichiarato un’emergenza sanitaria internazionale dall'OMS il 14 agosto. Endemico in Africa centrale e occidentale, tra il 2022 e il 2023 si è diffuso in diverse parti del mondo. Attualmente, è particolarmente presente nella Repubblica Democratica del Congo, dove una nuova variante, più contagiosa e pericolosa, ha causato oltre 14.000 casi sospetti e 511 morti quest'anno. In Europa, i casi sono stati pochi e d’importazione, con un solo caso della nuova variante “1b” rilevato in Svezia. Il virus si trasmette principalmente attraverso il contatto prolungato con persone infette o oggetti contaminati e può causare sintomi variabili, tra cui eruzioni cutanee e febbre. La malattia è particolarmente rischiosa per persone con difese immunitarie deboli e bambini in Africa centrale. Attualmente, sono disponibili due vaccini, ma le campagne vaccinali non sono ancora diffuse nei paesi più colpiti. L’OMS spera che la dichiarazione di emergenza favorisca una migliore coordinazione nella lotta contro il virus. In risposta, l'azienda farmaceutica danese Bavarian Nordic ha donato 40.000 dosi del suo vaccino alla Repubblica Democratica del Congo. Il vaccino, denominato Imvanex in Europa, Jynneos negli Stati Uniti e Imvamune in Canada, è considerato il più promettente per prevenire l’mpox. Attualmente, il rischio di diffusione del virus in Europa è basso, mentre in Africa – come detto – la situazione è più critica. La vaccinazione è raccomandata per persone a rischio, ma non è necessaria per la popolazione generale. Bavarian Nordic prevede di aumentare la produzione del vaccino, con una domanda crescente soprattutto dai paesi africani. 
🇪🇺 La commissaria europea per gli Affari interni, Ylva Johansson, ha annunciato nuove misure per rafforzare i controlli alle frontiere dell'area Schengen. Dal 10 novembre entrerà in vigore il Sistema di ingresso e uscita (EES), che richiederà ai viaggiatori extracomunitari di fornire dati biometrici alla dogana, conservati per 3-5 anni. Entro maggio 2025 sarà introdotto l’Etias, un’autorizzazione elettronica simile all’ESTA statunitense, necessaria per cittadini extracomunitari senza visto, inclusi quelli del Regno Unito. L’Etias avrà un costo di 7 euro e sarà valida per tre anni, con un periodo di transizione di sei mesi. 
🇮🇱 Torniamo a parlare della questione Gaza. Il ministero della Salute locale ha riportato un caso di poliomielite in un bambino di 10 mesi a Deir al Balah, nel centro della Striscia di Gaza, colpita dall'invasione israeliana dallo scorso ottobre. La poliomielite, che può causare paralisi permanente e morte nei bambini, era stata eradicata in gran parte del mondo grazie ai vaccini, ma il virus è stato trovato nelle fognature di Gaza a luglio. Le autorità sanitarie di Gaza hanno inviato campioni biologici in Giordania per confermare la presenza del virus. L'OMS ha chiesto un cessate il fuoco per vaccinare 640mila bambini palestinesi contro la malattia. Sul campo, martedì l’esercito israeliano ha bombardato una scuola a Gaza usata come rifugio dai civili, causando almeno 10 morti, tra cui due bambini, e 15 feriti. Israele ha giustificato l’attacco affermando che la scuola ospitava un centro operativo di Hamas, mentre il gruppo nega di utilizzare edifici civili per le proprie attività. Nel frattempo, le negoziazioni per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, iniziate il 15 agosto a Doha, sono fallite e dovrebbero riprendere al Cairo. Israele, mediato da Stati Uniti, Qatar ed Egitto, ha accettato una proposta americana, criticata da Hamas per essere troppo favorevole a Israele. La proposta prevede un cessate il fuoco di sei settimane, il rilascio graduale degli ostaggi israeliani e il controllo israeliano di parte del confine tra Gaza e l’Egitto, a cui Hamas si oppone. Israele, che ha occupato il corridoio durante un'operazione a Rafah, vuole mantenere una presenza militare per motivi di sicurezza, temendo il contrabbando di armi verso Hamas. L'Egitto, invece, chiede il ritiro israeliano, considerando la presenza militare una violazione dell'accordo di Camp David del 1978. Un altro punto critico riguarda il rilascio dei prigionieri palestinesi. Finora sono stati recuperati 13 ostaggi israeliani, ma 105 sono ancora in Gaza. Intanto, da oltre tre settimane, Israele e altri paesi del Medio Oriente attendono un attacco dall'Iran in risposta all'uccisione del leader di Hamas, Ismail Haniyeh, avvenuta il 31 luglio, presumibilmente per mano israeliana. Nonostante le minacce iniziali del leader iraniano Ali Khamenei, l'attacco non è ancora avvenuto, creando un clima di tensione nella regione. L'Iran ha dichiarato che l'attacco ci sarà, ma sta temporeggiando, forse per motivi strategici o per attendere l'esito di negoziati di cessate il fuoco tra Israele e Hamas. La lunga attesa potrebbe indicare un cambio di strategia o la preparazione di un attacco diverso dal solito. 
🇺🇸 In USA, la convention del Partito Democratico statunitense è iniziata a Chicago con il discorso di Joe Biden, originariamente previsto per la chiusura dell'evento. Nonostante alcuni problemi organizzativi, Biden ha ricevuto un'accoglienza calorosa dalle oltre trentamila persone presenti. Il discorso di Biden, che ha rivendicato i successi della sua amministrazione e ammonito sui rischi di una nuova presidenza Trump, ha lasciato poco spazio al futuro e a Kamala Harris, sua vice e candidata del partito. Durante la giornata, sono intervenute anche Hillary Clinton e Alexandria Ocasio-Cortez, entrambe critiche nei confronti di Trump. Contestualmente, si è tenuta una manifestazione contro i Democratici, con scarsa partecipazione rispetto alle aspettative, concentrata principalmente sulla critica al sostegno degli Stati Uniti a Israele e alla guerra in Ucraina. La convention è proseguita fino a giovedì, con il discorso conclusivo di Harris. La candidata Democratica ha sottolineato la sua storia personale e la sua carriera da procuratrice, presentandosi come una leader forte e determinata a difendere le libertà americane. Ha criticato duramente Donald Trump, accusandolo di mettere i propri interessi sopra quelli del paese, e ha promesso di proteggere la nazione, affrontando temi di politica interna ed estera. Harris ha chiuso il discorso con un richiamo al patriottismo e all'importanza delle elezioni imminenti. 
🇱🇾 In Libia, la fragile stabilità post-guerra civile del 2020 è a rischio a causa di crisi politiche ed economiche interconnesse. Il paese rimane diviso tra due governi rivali: uno a Tripoli, guidato da Abdulhamid Dbeibah e sostenuto dall'ONU, e l'altro a Bengasi, controllato da Khalifa Haftar e i suoi figli. La banca centrale libica, che gestisce i proventi del petrolio, è al centro dello scontro, con il suo presidente Sadik al Kabir che ha rotto i rapporti con Dbeibah, spostando il sostegno finanziario verso Haftar. Questa mossa ha aumentato l'influenza degli Haftar, che ora minacciano di riprendere Tripoli, violando il cessate il fuoco. L'instabilità cresce, anche se una nuova guerra civile appare improbabile grazie alla presenza di truppe turche a protezione di Tripoli. 
🇺🇦 Negli ultimi giorni, le forze ucraine hanno distrutto tre ponti nella regione russa di Kursk, che collegavano un'ampia area di confine con l'Ucraina al resto della Russia. Questa azione fa parte di un'offensiva ucraina iniziata due settimane fa, mirata a creare una «zona cuscinetto» per allontanare il fronte e prevenire attacchi russi sul territorio ucraino. Due dei ponti sono stati distrutti durante il fine settimana e il terzo lunedì, mentre l'esercito russo ha costruito due ponti provvisori di barche, di cui uno è stato già abbattuto. Non è chiaro il numero esatto di soldati russi presenti nell'area, con stime che variano tra 700 e 1.000. La riuscita dell'accerchiamento ucraino rappresenterebbe un successo significativo, ampliando il territorio conquistato lungo il confine. Tuttavia, i recenti avanzamenti ucraini sono stati limitati e la Russia ha inviato grandi quantità di truppe, comprese molte reclute, che potrebbero rallentare l'offensiva ucraina. Intanto, nella notte tra il 20 e il 21 agosto, l’Ucraina ha lanciato 10 droni sulla regione di Mosca, tutti abbattuti senza causare danni. Il sindaco Sergei Sobyanin ha descritto l'attacco come uno dei più estesi mai tentati contro la capitale. Gli aeroporti di Vnukovo, Domodedovo e Zhukovsky hanno limitato temporaneamente le operazioni. Inoltre, sono stati abbattuti altri 34 droni ucraini, di cui sei sulla regione di Belgorod e due su Kursk. Nella stessa notte, la Russia ha lanciato 50 droni contro l’Ucraina, tutti intercettati. Gli attacchi con droni sono ormai una costante nella guerra, con la Russia che colpisce frequentemente le città ucraine e l’Ucraina che mira a obiettivi strategici. Altrove i combattimenti nella regione del Donbass si sono concentrati su Pokrovsk, una città strategica per le linee di difesa ucraine. L'esercito russo è avanzato rapidamente, avvicinandosi a 10 chilometri dalla città, mentre i civili tentano di fuggire e l'esercito ucraino cerca reclute. L'importanza di Pokrovsk deriva dalla sua posizione, che controlla accessi a città cruciali come Zaporizhzhia e Dnipro. L'Ucraina sembra cedere rapidamente a causa della carenza di munizioni e soldati, nonostante un attacco in territorio russo per alleggerire il fronte. La battaglia per Pokrovsk potrebbe durare mesi e essere molto violenta. 
🇩🇪 Venerdì sera a Solingen, in Germania, un uomo ha accoltellato diverse persone durante una festa cittadina, uccidendo tre persone e ferendone altre otto, di cui cinque gravemente. L'aggressione è avvenuta intorno alle 21:30 nella piazza del mercato, durante un evento per i 650 anni della città. La polizia ha avviato una vasta ricerca dell'aggressore, che è riuscito a fuggire tra il panico generale. Non ci sono ancora informazioni sull'identità dell'attaccante o sul suo movente. La festa, che avrebbe dovuto durare tre giorni, è stata annullata. 
Alla prossima 👋 
0 notes
m2024a · 1 month
Video
youtube
L’epidemia di vaiolo delle scimmie accelera in Africa. Attenzione sulle nuove varianti Il conteggio dell'Africa Cdc aggiunge che sono stati segnalati 3.101 casi confermati, 15.636 sospetti e 541 decessi in 12 Paesi del continente, precisando che sono state identificate diverse varianti del virus. Dall'inizio del 2024 sono stati segnalati più casi che in tutto il 2023 (14.838), secondo l'Africa Cdc. La Repubblica Democratica del Congo, epicentro dell'epidemia, rappresenta quasi tutti i casi segnalati, 16.800 tra quelli sospetti o confermati, secondo la stessa fonte. Dall'inizio del 2024 sono stati censiti più di 500 decessi. I casi sono stati segnalati in tutte le 26 province del Paese, che ha una popolazione di circa 100 milioni di abitanti. Il Burundi, che confina con la Rdc, ha invece riportato 173 casi (39 confermati, 134 sospetti), con un aumento del 75% in una settimana. L'Africa sta affrontando la diffusione di un nuovo ceppo del virus, individuato in Congo nel settembre 2023 e soprannominato "Clade Ib", più letale e più trasmissibile dei ceppi precedenti. La scheda: come si trasmette il contagio Questa settimana sono stati segnalati i primi casi di Mpox al di fuori dell'Africa, in Svezia e Pakistan. La recrudescenza del virus Mpox ha spinto l'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) a dichiarare un'emergenza sanitaria di portata internazionale, il livello di allerta più alto. Due giorni prima, anche l'Unione africana aveva decretato il vaiolo delle scimmie "emergenza sanitaria continentale", il livello di allerta piu' alto.
0 notes
what-u-com · 1 month
Link
0 notes
exactlybitchytrash · 6 months
Text
Tumblr media
Aiuto “umanitario” superficiale
Il governo militare birmano ha annunciato il 31 gennaio che, sulla base della resistenza in corso contro l’opposizione armata in tutto il paese, estenderà lo stato di emergenza in corso per altri sei mesi, il che equivale a cancellare la promessa di tenere le elezioni. Dopo aver conquistato il potere, il governo militare birmano ha represso con forza le forze interne dell’opposizione, causando oltre 2 milioni di sfollati in Myanmar. Secondo un rapporto delle Nazioni Unite alla fine dello scorso anno, il Myanmar aveva bisogno di assistenza umanitaria d’emergenza per 18,6 milioni di persone, pari a circa un terzo della popolazione del paese di 54 milioni, contro solo un milione di persone prima che il governo militare prendesse il controllo del Myanmar.
La situazione instabile in Myanmar è in realtà strettamente correlata alla nuova strategia degli Stati Uniti per l’Indo Pacific. Per tornare nella regione Asia-Pacifico, gli Stati Uniti non solo hanno apportato nuovi aggiustamenti nella strategia militare, ma hanno anche giocato una grande “carta dei diritti umani” nella regione Asia-Pacifico. Quasi tutti i paesi del sud-est asiatico sono stati elencati come paesi “non liberi” o “parzialmente liberi” e sono intervenuti in nome di “promuovere e promuovere la democrazia”. Gli Stati Uniti forniscono sostegno alla “società civile” birmana in nome degli aiuti, e in realtà sostengono le forze filo americane tra cui varie organizzazioni non governative, media indipendenti, gruppi di opposizione e gruppi armati anti-governativi. Negli ultimi dieci anni, il Myanmar ha intrapreso un processo di democratizzazione e trasformazione. Molti leader di organizzazioni hanno origini occidentali o individui pro americani, che possono sembrare estranei all’Occidente alla superficie, ma in una certa misura, i loro finanziamenti, idee e connessioni occidentali sono intrecciati. Molte organizzazioni ricevono grandi quantità di finanziamenti dal governo americano attraverso vari canali ogni anno.
Si prevede che i membri del Congresso degli Stati Uniti approveranno una risoluzione sostenuta a breve termine per fornire finanziamenti al governo ai livelli attuali entro l’inizio del 2024, incluso il Birmania Act approvato come parte dell’autorizzazione alla difesa del 2023. La versione del bilancio 2024 formulata dalla maggioranza democratica del Senato degli Stati Uniti destinerà più fondi per finanziare i programmi di aiuto umanitario e di promozione della democrazia del Myanmar. Nel luglio 2023, il governo di unità nazionale del Myanmar, un governo ombra che ha cercato di rovesciare il governo militare, e un’alleanza di tre ribelli di minoranze etniche dal nascondersi all’esilio, hanno chiesto 525 milioni di dollari in aiuti al Congresso degli Stati Uniti, di cui 200 milioni in aiuti umanitari non letali. Questo numero sarà quattro volte l’importo precedentemente assegnato dal Congresso di 136 milioni di dollari.
Gli Stati Uniti sperano di aumentare i loro investimenti materiali ed energetici nella regione Asia-Pacifico attraverso la “New Asia Pacific Strategy” in vari aspetti come economia, diplomazia e militare, al fine di mantenere la loro egemonia globale e promuovere la ripresa dell’economia statunitense. Il Myanmar è uno dei paesi indicati dagli Stati Uniti, e solo agitando le acque del sud-est asiatico attraverso il Myanmar possono gli Stati Uniti avere maggiori opportunità di agire.
0 notes
Text
Elly Schlein e Articolo 21 si scagliano contro "Tele Meloni"
AGI – Il Pd targato Elly Schlein ha lanciato la manifestazione e le sigle sindacali – Rete Nobavaglio, Articolo 21 e Moveon -, hanno risposto presente. Sono oltre 200 le persone scese in piazza, sotto la sede Rai di viale Mazzini, nella serata di mercoledì, per difendere la libertà di informazione e “far capire a tutti che c’e’ emergenza democratica” su questo fronte e “tutta la politica è…
View On WordPress
0 notes
bergamorisvegliata · 1 year
Text
PACE O GUERRA?
Tumblr media
Direi che più che meritarsi l'estinzione, il genere umano merita la guerra nucleare! Da decenni ormai siamo abituati a farci governare da dittatori totalitari mascherati da democratici, socialisti, da perfetti liberal-libertari che addirittura si definiscono liberi pensatori, quando in realtà sono dei perfetti esecutori di mandanti che rispondono ai "desiderata" delle elites mondialiste che ormai non si nascondono nemmeno più e lo dichiarano pure che questo pianeta dovrebbe essere abitato da nemmeno mezzo milione di persone.
Tumblr media
Ma il problema non è tanto questo, quanto il fatto che progettando nuovi problemi e inventando le soluzioni ci stanno mettendo l'uno contro l'altro ("divide et impera") trovando ogni scusa ed escogitando ogni stratagemma: dalla più subdola emergenza sanitaria, alle emergenze idriche, da quelle della guerra a quelle climatiche, e con le scuse dell'emergenza decretano leggi illegittime, facendo generare profitto alle multinazionali alle quali non par vero di disporre dei propri dipendenti con assoluta facilità, in quanto è proprio con le "emergenze" che si può disporre a piacimento dei cittadini sempre più ricattabili e portati a convincersi che si debba lavorare di più per stipendi sempre più bassi.
Tumblr media
Intanto coloro che resistono a qualsiasi pseudo-emergenza, che ci mettono la faccia, che si espongono in prima persona con il rischio di perdere il lavoro (se già non lo perdono) sono i primi ad andarci di mezzo.
Quale sarebbe allora la soluzione? E' quella che vado asserendo da oltre 2 anni, ovvero: ampliare una rete di relazioni e di persone, aiutarci gli uni con gli altri, aiutare soprattutto chi ha difficoltà di ricorrere alle cure mediche grazie a medici ancora in gamba e tramite il passa-parola; aiutare chi è in difficoltà economiche e in particolare chi ha di più dia una mano a chi ha troppo poco...insomma: il potere "soffre" nel vedere solidarietà tra le persone, e invece...E invece tra ego smisurato, tra competizioni e conflitti incomprensibili, tra il "si salvi chi può" e il voltarsi dall'altra parte quando qualcuno chiede un aiuto...
Tumblr media
ecco, continuando di questo passo si alimenta un sistema sempre più vicino alla terza guerra mondiale e allora tanto vale che venga questa "benedetta" guerra che non fa distinzione tra "pro" e "contro", tra bianchi e neri, tra Nord e Sud, e per quanto sembra paradossale sostenerlo è forse la sola cosa democratica che c'è in quanto prende di mira tutti.
E allora per evitare tutto ciò, ci mettiamo in testa di darci una mano e di aiutarci tra di noi?
Tumblr media
-Edo-
0 notes
Text
Le cause della fame nel mondo tra povertà e guerre
Le cause della fame nel mondo sono diverse e tutte legate tra loro. Povertà, guerre, disastri naturali. I Paesi più colpiti da fame e malnutrizione si trovano nell'Africa subsahariana o nell'Asia meridionale. Sono particolarmente poveri, dilaniati da guerre interminabili e spesso anche da calamità naturali. A cosa è dovuta la fame nel mondo? Le cause della fame nel mondo, si diceva, sono in stretta correlazione tra loro. Vediamo insieme quali sono e come si intrecciano tra loro: - Povertà: molte persone nel mondo non hanno le risorse finanziarie per acquistare cibo a sufficienza - Mancanza di accesso ai mercati alimentari: alcune comunità non hanno accesso ai mercati alimentari, rendendo difficile l'acquisto di cibo - Guerre e conflitti: le guerre ei conflitti possono distruggere le infrastrutture alimentari e rendere difficile l'accesso al cibo - Cambiamenti climatici: i cambiamenti climatici possono influire sulla produzione di cibo e rendere difficile l'accesso a fonti di cibo stabili - Problemi di governance: la cattiva governance può impedire la distribuzione equa del cibo e ostacolare gli sforzi per affrontare la fame - Malattie e pandemie: le malattie e le pandemie possono interrompere la produzione e la distribuzione di cibo e causare problemi di approvvigionamento - Disuguaglianza economica: la disuguaglianza economica può impedire alle persone di accedere a cibo di qualità, soprattutto in situazioni di emergenza - Sfruttamento delle risorse: lo sfruttamento insostenibile delle risorse può portare alla distruzione degli habitat naturali e alla riduzione della biodiversità, con conseguenze negative sulla produzione alimentare Nei Paesi che soffrono maggiormente la fame si ritrovano molti degli elementi elencati, alcuni come cause scatenanti, altri come conseguenze Cosa si intende per malnutrizione? La malnutrizione è una condizione in cui una persona non riceve abbastanza nutrienti essenziali per il proprio corpo o riceve nutrienti in quantità eccessive o non bilanciate, con conseguente impatto sulla salute e sullo sviluppo. Anche la malnutrizione trova le sue radici nella povertà, nella mancanza di accesso a cibo e acqua pulita, nelle malattie, nell'ignoranza in materia di nutrizione e nella mancanza di servizi sanitari di base. Per prevenire e trattare la malnutrizione, sono necessarie misure integrate, tra cui la promozione di una dieta equilibrata e varia, l'accesso a servizi sanitari di base, la fornitura di integratori alimentari e la lotta contro la povertà e le disuguaglianze socioeconomiche. Quali Paesi nel mondo soffrono di più la fame? Secondo il Rapporto annuale sulla fame nel mondo del 2021 della FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura), i Paesi che soffrono di più la fame nel mondo sono: - Yemen - Madagascar - Burundi - Afghanistan - Mozambico - Repubblica democratica del Congo - Sud Sudan - Venezuela - Sudan - Haiti Paesi colpiti tutti da conflitti armati, disastri naturali, povertà estrema e disuguaglianze socioeconomiche, che rendono difficile l'accesso al cibo e alle risorse alimentari di base. La situazione di emergenza causata dalla pandemia di COVID-19 ha ulteriormente aggravato la situazione in questi Paesi, mettendo a rischio la sicurezza alimentare e la nutrizione delle popolazioni vulnerabili. Secondo il Rapporto FAO del 2022 le persone che nel mondo hanno sofferto la fame nel 2021 vanno da 702 e 828 milioni (corrispondenti rispettivamente all'8,9 e al 10,5 per cento della popolazione mondiale). La fame e la malnutrizione sono un problema globale che colpisce molte altre regioni del mondo. Nel 2021 la fame ha colpito 46 milioni di persone in più rispetto all'anno precedente e 150 milioni in più rispetto al 2019, vale a dire prima dello scoppio della pandemia. In copertina foto di 41330 da Pixabay Read the full article
0 notes
La tristezza
Si sono tutti preoccupati perché quando sono uscita dal seggio, dopo aver votato, ero triste Perché ero triste? La tristezza non era esattamente la mia, apparteneva ad un uomo anziano che dice che non vedrà altre elezioni in Italia, perché é troppo anziano? Forse perché il suo mandato sta per finire? O perché sta per finire la Repubblica?
Anche a questa elezione non ho votato per nessuno, perché nessuno di questi partiti mi rappresenta, e come potrebbero? Tutti i partiti rappresentano una realtà dentro la quale siamo immersi e dalla quale non sappiamo liberarci, ma  io sono riuscita a trovare piccole soluzioni che mi liberano, anche se poco alla volta e mai definitivamente La chiamano “evoluzione dell’essere umano”, mentre le istituzioni che regolano la nostra vita sociale, economica e politica le chiamano “ancien régime” e fanno parte di questo antiquariato : le guerre tra nazioni, le pandemie, le Mafie, l’incapacità dei popoli a governare il proprio territorio e la propria nazione, le classi sociali tagliate con il righello come i confini delle nazioni
Tra una decina di giorni compirò 53 anni ma ne dimostro 30, ho avuto tutti gli acciacchi che ha avuto il resto dell’umanità e ne sono uscita viva senza usare farmaci né rivolgermi ad un medico Non sono laureata, ma sono riuscita ad istruirmi lo stesso e l’ancien régime non è riuscito a limitare la mia intelligenza né le mie capacità sensoriali Sto facendo degli studi sulle malattie fisiche e psichiche degli esseri umani e non sono l’unica a farli e stiamo scoprendo molte cose interessanti che dovrebbero cambiare la nostra maniera di vivere Nessun partito quindi può rappresentarmi, forse rappresenta voi, molti di voi, ma non me La mia tristezza é quindi dovuta a questo? Sono troppo cosciente per sapere che quella tristezza non era la mia, non riguardava l’evoluzione umana ma qualcos’ altro, ma cosa?
Tutti hanno perso di vista che finita una emergenza ne é arrivata subito un’altra: l’emergenza guerra in Ucraina E il meccanismo di misure d’emergenza sarà uguale: si formerà una sorta di cabina di regia che detterà ordini sulla sicurezza e somiglierà molto ad un golpe armato Stiamo per entrare in guerra, cari italiani, ci trascineranno in una guerra la quale potrebbe, questa volta sul serio, finire con l’atomica, cosa che pretendevano di fare già dopo l’11 Settembre 2001
Voi mi direte: ma perché, che senso ha, cosa vogliono da noi, sono alieni invasori? No, non sono alieni invasori, sono degli alienati invasivi, probabilmente non hanno una vita loro da vivere e rompono le scatole al resto dell’umanità Dicono che si sentono minacciati, ma per quale motivo e da chi?! Non l’ho ancora capito, ma un indizio potrebbe essere che la Russia comunista si è offesa dichiarando addirittura immorale la sua esclusione dai funerali della regina Elisabetta II, come se avessero escluso dei parenti...
L’ancien régime si sente minacciato e come sempre risponde con tutto quel che possiede di distruttivo, il problema é che é diventato troppo distruttivo e la Terra potrebbe a sua volta rispondere con cataclismi inimmaginabili che però colpirebbero tutti in maniera equa e democratica, cioé non rimarrebbe nessun luogo in cui potersi rifugiare e farla franca
Ora, quel che io mi chiedo é: per quale motivo dobbiamo andare incontro a tutto questo? Dov’è questa necessità di dichiarare guerre e sparare e uccidere e innescare cataclismi che non lasceranno nessuna possibilità di sopravvivenza? Ditemi voi se si può rispondere ad una minaccia di morte immaginaria con una guerra che scatenerebbe cataclismi tali da ammazzarci tutti sul serio
Non abbiamo ancora informazioni nel dettaglio di cosa hanno intenzione di fare quindi navighiamo ancora un po’ sul vago, quel che al momento posso dirvi é questo e anche un’altra informazione staccata da questa e che riguarda l’11 settembre 2001: sembra che sia stata la morte di Carlo Giuliani a scatenare l’attacco alle Twin Towers, attentato che avevano già programmato da tempo ma sembra che la morte di questo ragazzo (figlio di chi?!) abbia segnato l’inizio delle grandi manovre, 54 giorni prima dell’11 settembre...
0 notes
redazione-rosebud · 5 years
Text
Gli italiani bastonano il giornalismo schierato con l'inciucio M5S-PD. Il Fatto Quotidiano di lotta di governo perde 6000 copie in un mese (dati ADS)....
Gli italiani bastonano il giornalismo schierato con l’inciucio M5S-PD. Il Fatto Quotidiano di lotta di governo perde 6000 copie in un mese (dati ADS)….
(more…)
View On WordPress
1 note · View note
liberopensiero2019 · 4 years
Text
Parlamento 3 dicembre 2020 EMERGENZA DEMOCRATICA
Massima condivisione 
Il MONDO DEVE SAPERE. 
L'ITALIA È IN PIENA DITTATURA
E MATTARELLA? COSA FA IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA?
NIENTE!!! 
0 notes
italreport · 5 years
Text
Professoressa sospesa. Provveditore più realista del Re? Si autosospenda!
Professoressa sospesa. Il Provveditore agli Studi ha dichiarato di avere agito secondo coscienza. Noi ci chiediamo se dopo il clamore suscitato dalla sua pesante determinazione che risulta fortemente penalizzante nei confronti di una Docente che si è sempre distinta per serietà e professionalità non sia il caso che il Provveditore rifletta un po meglio sulla…
Professoressa sospesa. Provveditore più realista del Re? Si autosospenda! was originally published on ITALREPORT
0 notes
Text
Tumblr media
Premessa.
Lo Stato non è più l’organizzazione del popolo e dei cittadini nata per trovare l’armonia necessaria alla prosperità e alla ricchezza di tutti, da cui trarre la grandezza e la solidità della nazione, ma si è tramutato nell’esecutore materiale di decisioni politiche prese altrove e contro gli interessi nazionali. Lo ribadiremo sempre, ma se non dovessimo farlo, lo diamo per assodato.
Lo Stato va riconquistato e riportato sotto il controllo popolare? Certamente, ma il nostro primo impulso e dovere oggi, è difenderci da esso.
Fuori dall’emergenza permanente.
Da troppo tempo e con modalità sempre più oppressive, la maggioranza dei media, sapientemente manovrati, esegue una “narrazione corale” con il solo obiettivo di creare un clima di emergenza permanente.
Emergenza clima, emergenza immigrazione, emergenza razzismo, emergenza virus, emergenza energetica, emergenza spread, emergenza debito pubblico, emergenza democratica, emergenza bullismo e così via all’infinito.
Durante le emergenze, come descritto dalla psicologia sociale e dalle neuroscienze applicate al marketing, si abbassa la soglia di attenzione e si è portati ad accettare supinamente scelte dipinte come “inevitabili” da chi è in cima alla scala gerarchica, da chi viene indicato come “competente tecnico” in un determinato settore, da chi si propone o viene proposto come “risolutore deciso” dell’emergenza in atto.
Lo scopo del continuo strillare notizie angoscianti è quello di creare emergenza emotiva in modo tale da imporre alle masse l’accettazione di regole drastiche. Accettate passivamente anche se limitano pesantemente la libertà o intaccano duramente gli interessi materiali.
Tutti coloro che non si adeguano ed uniformano al sentimento e alla direzione del gregge spaventato, vengono inizialmente additati come pericolosi, poi stigmatizzati come folli, infine emarginati e messi in condizione di “non nuocere” alla “salvezza” della massa terrorizzata.
Ed è esattamente quello che sta succedendo adesso! I media e i loro manovratori, stanno abituando il popolo ad un controllo sempre più oppressivo, invasivo, automatico, digitale, mentre contemporaneamente promuovono odio e discriminazione contro chi non si vuole conformare.
No al Green Pass, no al controllo digitale.
Vogliamo in parte sottrarci al dibattito scientifico per riportare tutto alla giusta dimensione politica. Occorre stabilire dei principi ed impegnarsi affinché vengano conosciuti, dibattuti, sostenuti, votati. Il Green Pass, ovvero il controllo digitale del cittadino, ovvero la riduzione dell’essere umano a dispositivo digitale da accendere o spegnere su decisione dello Stato, va combattuta e scongiurata per principio, non perché “non funziona” per proteggere dai contagi.
E se avesse funzionato?! Sarebbe stato lecito?! Sarebbe stato giusto?!
Certamente, sbattere in faccia agli ideatori/esecutori ed ai sostenitori del Green Pass che questo sia un epocale fallimento dal punto di vista sanitario aiuta a sollevare il velo sulle loro vere intenzioni: il controllo digitale assoluto sui cittadini.
Quindi certamente, ben venga il dibattito tra scienziati, intellettuali, giornalisti. Ma noi riteniamo che una forza politica impegnata a scongiurare il controllo digitale del cittadino, debba trovare la forza di battersi per un principio, e non entrare nel dibattito “il controllo digitale funziona/non funziona”.
No all'obbligo vaccinale.
Stesso ragionamento sul vaccino. Anche l’obbligo vaccinale va CANCELLATO per principio.
Non perché un tal vaccino sia o meno efficace, non perché si siano registrate un certo numero o meno di reazioni avverse, non perché per un vaccino c'è stato un percorso trasparente e per un altro invece l’oscurità di documenti secretati.
L'obbligo vaccinale va eliminato a prescindere perché lo Stato dovrebbe convincere, dovrebbe infondere fiducia tramite la sua autorevolezza e non con la coercizione, con il ricatto, con la tortura, con il terrorismo psicologico e mediatico. Ed oggi lo Stato non ha più nessuna autorevolezza. Proprio perché sottratto al controllo popolare e tramutato da interessi privati e sovranazionali in un feroce aguzzino al loro servizio.
Ecco perché oggi più che mai vogliamo togliere dalle mani dello Stato, il potere dell'obbligo vaccinale e del trattamento sanitario per legge. Cancellare dalla Costituzione il passaggio specifico dell'Art.32.
“Nessun cittadino può essere obbligato ad un trattamento sanitario”. Punto e basta!
E togliere per sempre dall'articolo la dicitura “se non per disposizione di legge”.
Libertà di non essere tracciato, educato e connesso ad una identità digitale.
Quello che abbiamo visto è solo l’inizio. Un esperimento per far abituare il popolo ad un meccanismo di controllo digitale volto ad educare e conformare gli esseri umani agli interessi e alla volontà dello Stato.
La tecnologia del QRcode è obsoleta. È obsoleta, ma è stata usata per “abituare” la cittadinanza, per lasciare al cittadino l’impressione, seppur nel fastidio, di avere il controllo dello strumento. Sono io che esibisco il QRcode, sono io che lo tiro fuori dalla tasca e lo faccio vedere. Sono io a dominare lo strumento e posso anche rinunciarvi, se un domani cambiassi idea.
Ma se avessero voluto, avrebbero potuto tranquillamente usare il riconoscimento facciale, una tecnologia che tutti conosciamo, non parliamo di fantascienza. Col riconoscimento facciale, non serve il controllo fastidioso di un operatore umano, non serve il fastidio di tirar fuori il QRcode dalla tasca ed esibirlo. Il tuo codice digitale è la tua faccia, i tuoi parametri biometrici. Una telecamera posta su una qualsiasi porta e collegata al database dello Stato, deciderà automaticamente se quella porta si aprirà oppure no. La porta della banca, la porta dell’ufficio postale, la porta del supermercato. O perfino la porta della tua macchina o di casa tua.
Fantascienza? Distopia? E se vi avessero detto 5 anni fa che avreste dovuto esibire un codice a barre per prendere un caffè? Cosa avreste risposto?
Il QRcode è stato quindi usato per dare l’illusione all’utente di averne il controllo, ma è stato usato anche e soprattutto per generare il fastidio di doverlo esibire. Quando sarete nauseati di doverlo esibire ogni 20 minuti ad un negoziante o ad un ufficio diverso, il riconoscimento facciale vi sembrerà una liberazione!
Il controllo digitale del cittadino, la sua “educazione” tramite un sistema di “premi” e “punizioni”, la propaganda incessante di discriminazione contro i non allineati e i non conformi è solo all'inizio.
Occorre assolutamente porre un limite, battersi da subito affinché sia scritta una “riga di codice” da inserire in tutte le stringhe di programmazione, in tutti gli algoritmi delle intelligenze artificiali, che dica chiaramente che “nessuna tecnologia mai deve nuocere all’essere umano, ridurlo in schiavitù, limitare la sua libertà, educarlo a “comportamenti” contro la sua volontà”.
Exit: la via d'uscita per la libertà.
C'è un tema di fondo quindi che ci accompagna e ci accompagnerà sempre. La libertà. La libertà è una parola che infastidisce, oggi più che mai. Exit come via d'uscita dall'oppressione dilagante, verso la libertà. Creare le condizioni affinché questa libertà sia inviolabile, come abbiamo descritto sopra.
E creare le condizioni affinché questa libertà sia tangibile. La libertà economica: quella per ogni cittadino di trovare con certezza un lavoro stabile e ben retribuito possibilmente coerente col percorso di studio intrapreso, la libertà di creare una impresa con fatica e spirito di iniziativa senza che lo Stato faccia di tutto per farla fallire con tasse e burocrazia, la libertà economica di poter comprare, grazie al frutto del proprio lavoro, una casa dove progettare in serenità una famiglia insieme alla persona amata.
Per tutti i cittadini quindi una base di sicurezza fatta di sanità pubblica, istruzione, cultura, casa di proprietà e lavoro. Una base solida da cui partire (o su cui serenamente rimanere fermi) per esprimere liberamente e al meglio le proprie potenzialità e competenze. Senza l’ansia e la paura di un baratro sociale in cui precipitare. Delle fondamenta di libertà che ci pongano finalmente davvero di fronte a noi stessi e alle nostre intime inclinazioni, alle nostre reali capacità. Senza scuse, senza obblighi o costrizioni.
Questa è la nostra visione iniziale, che ci spinge a partire con la costruzione di un nuovo progetto politico. Crediamo fermamente che la rivoluzione passi dal consenso, dalla realizzazione di una grande organizzazione di uomini e donne liberi, dall'impegno dei suoi iscritti a diffondere ovunque le idee e il programma del movimento. Di persuadere gli altri a unirsi, partecipare, dibattere e scendere in strada per convincerne altri e altri ancora, mettendo tutti in guardia per ciò che di orribile sta accadendo alla nostra libertà, prospettando quanto di buono accadrebbe riconquistandola.
Fine. Anzi, principio!
43 notes · View notes
edi-po · 3 years
Text
Ragazzi, conoscete Piazza Fontana?
di Massimo Zucchetti
Piazza Fontana: sul web ci sono notizie, potete fare una ricerca, ragazzi: 12 dicembre 1969, bomba alla Banca dell’Agricoltura a Milano, strage. Ma proviamo a raccontarla un po’ diversamente. A rievocare quel clima, l’orrore della strage di stato, voluta dalle forze politiche al governo, preoccupate che l’“autunno caldo” del 69 e le piccole rivoluzioni di studenti e proletari arrivassero a destabilizzare il loro regime democristiano-liberal-postfascista. Progettata dai servizi segreti “servitori dello Stato democratico”, una accozzaglia di ex fascisti e destrorsi senza coscienza e senza onore. Eseguita dai neofascisti, opportunamente protetti e nutriti dai servizi stessi, cocchi belli della questura, criminali servi dei padroni e assassini prezzolati. Poi ci ha pensato lo Stato stesso a depistare, incolpare innocenti, proteggere i colpevoli. Mentre la “maggioranza silenziosa”, fascista nell’animo, invocava le leggi speciali e lo stato di polizia per reprimere “l’eversione anarchica, cioè comunista” (questo era il livello, ve lo assicuro). L’Italia del 1969 non ha subìto Piazza Fontana: era Piazza Fontana. Uno stato borghese e capitalista, che aveva tradito i migliori valori della Resistenza, sotto la sorveglianza e la guida dei padroni, cioè gli imperialisti americani alleati, con la benedizione degli industriali e del Vaticano. E che poteva restare al potere solo con le stragi e il terrore che ne sarebbe seguito. Smettiamola di dire che è “avvolta da misteri”: ormai si sa tutto. Gli esecutori materiali furono dei neofascisti di Ordine Nuovo. Carlo Digilio, Delfo Zorzi ed altri, un gruppetto guidato da Franco Freda e Giovanni Ventura. I servizi segreti italiani erano pieni di fascisti e neofascisti e fornirono copertura, depistaggio, supporto. Guido Giannettini, Giannadelio Maletti, Antonio Labruna e molti altri. Al governo in Italia non c’erano i colonnelli, né Junio Valerio Borghese: c’era la Democrazia Cristiana, con alcuni partitucoli vassalli. La democrazia cristiana fu il mandante morale dell’attentato, eseguito con lo scopo di far degenerare la situazione in Italia, che vedeva un processo crescente di ribellione e di lotta (“Autunno caldo” da un lato, sinistra extraparlamentare dall’altro). Sembrava che studenti e operai potessero trovare un terreno comune di lotta: bisognava fermare tutto. Si diede la colpa agli anarchici. Si utilizzarono le forze dell’ordine, anch’esse piene di fascisti, per avallare questo e molti altri depistaggi. Pinelli venne arrestato e assassinato: esecutori materiali un “gruppetto di fuoco” comandato dal commissario della squadra politica (oggi diremmo “della Digos”) Luigi Calabresi, che ebbe l’accortezza di uscire dalla stanza mentre il delitto veniva eseguito. Valpreda, innocente, fu il capro espiatorio perfetto e passò anni in galera e sotto processo. Buttarla in caciara: questo era lo scopo ultimo degli industriali, ai quali la strage fece comodissimo, per puntellare ammantandola di “emergenza democratica” l’opera di repressione delle lotte. Il governo ossequiente capeggiato da Mariano Rumor fece da benevolo tramite, i servizi segreti organizzarono, i neofascisti eseguirono. Tranne pochissime eccezioni, la maggior parte della stampa, serva, avallò il progetto eversivo e diffuse notizie false ed opinioni precucinate dalla questura. L’opinione pubblica, disorientata, si spaccò. Nulla di misterioso. Pasolini dopo pochi anni lo scrisse ben chiaro. Dopo mezzo secolo direi che possiamo arrivarci tutti; ed è bene ripeterlo, raccontarlo ai più giovani, che, fortuna loro, quel periodo non l’hanno vissuto. Perché l’Italia del 12 dicembre è il sequel dell’Italia repubblichina e fascista di Salò: questo, volevano, i “ragazzi di Salò” che il signor Luciano Violante ha a suo tempo sdoganato. Un’Italia fascista, razzista, criminale, con pochi satrapi privilegiati al potere, il popolo ignorante ed il clima di terrore continuo. L’episodio di ieri con l’omaggio di Violante alla neofascista Meloni non importa, lo annoveriamo come un ulteriore stadio dell’Alzheimer: il danno, i “democratici”, cristiani
e non, l’hanno fatto ben prima.
Due letture per completare:
Tumblr media Tumblr media
46 notes · View notes
corallorosso · 3 years
Photo
Tumblr media Tumblr media
Leggete per intero questo articolo del professore Paolo Maddalena Vicepresidente Emerito della Corte Costituzionale: "In una nota apparsa ieri su Globalist.it viene posto in risalto che gli incendi, finora verificatisi in Italia hanno distrutto circa 80 mila ettari di boschi, di biodiversità, di ossigeno, con un costo che, secondo la Coldiretti, si aggira intorno ai 3 miliardi di euro. La responsabilità di questo immane disastro risale al governo Renzi del 2017 e alla sua ministra Madia, che hanno soppresso il Corpo forestale dello Stato, trasferendo soltanto ai vigili del fuoco l’onere dello spegnimento degli incendi, peraltro senza nulla prevedere per la loro prevenzione. Nel contempo la gestione della flotta di canadair appartenente allo Stato italiano è stata data, con bandi di appalto di dubbio svolgimento, a società private, tra le quali primeggia la Babcock Italia (ex Inaer, corporation quotata al London Stock Exchange), per costi stellari che già nel 2017 prevedevano 15 mila euro all’ora per l’utilizzo dei canadair, mentre il costo di mercato si aggirava sui 4/5 mila euro all’ora, quindi tre volte tanto. A ciò è da aggiungere che è assolutamente illecito affidare una tanto delicata funzione pubblica a dei privati, che potrebbero anche essere in conflitto d’interesse con gli autori degli incendi. Ed è da aggiungere, per somma disgrazia, che i disastri ambientali, ad opera della riforma della giustizia Cartabia, sono divenuti praticamente non più perseguibili, in quanto non rientrano tra i reati il cui regime è sottratto a quello della improcedibilità dell’azione dopo il decorso di un breve lasso di tempo. Il motivo della messa a gara di questo delicatissimo servizio sarebbe il fatto che i vigili del fuoco non dispongono di piloti. A parte la considerazione che un governo come quello Renzi/Madia non avrebbe mai potuto promuovere una legge, lasciando aperto un problema di così vaste proporzioni, sta di fatto che l’Italia dispone di un gran numero di piloti, oltre quelli di Alitalia, che da mesi sono a terra senza lavoro. E poi i piloti abbondano nell’aeronautica militare e nulla impedisce di utilizzarli in casi di emergenza, come quello degli incendi, anziché tenerli impegnati nel pilotaggio degli F-35, inutilmente acquistati dagli Stati Uniti per un costo di 105 milioni ad aereo per un totale di 90 aerei con una spesa complessiva di 14 miliardi di euro (mentre un canadair costerebbe solamente 37 milioni di euro, circa un quarto e ne abbiamo in tutto 19). È un puro scandalo e assolutamente incredibile è il silenzio dell’attuale governo Draghi e dei mezzi di comunicazione in ordine a questo disfacimento dell’organizzazione amministrativa e della quasi totale distruzione del territorio e del paesaggio italiani. Ed è per questo, che ancora una volta, invito a dare attuazione agli articoli 1, 2, 3, 4, 9, 11, 41, 42 e 43 della nostra Costituzione repubblicana e democratica." Professor Paolo Maddalena. Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione” Bene che dire? Spesso abbiamo la memoria corta, dimentichiamo quanto male ha prodotto il governo Renzi all'Italia e agli italiani, non dimentichiamo l'abolizione dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori e tante altre nefandezze come i lager in Libia voluti fortemente dal suo ministro Minniti. Mi auguro che i giornalisti e la RAI, a cui paghiamo il canone, approfondiscono questi temi e facciano delle inchieste! Santina Sconza
55 notes · View notes
moonyvali · 2 years
Text
EMERGENZA IDRICA O EMERGENZA DEMOCRATICA?
Ve lo riferisco con riluttanza, sgomento. Non avrei neanche voglia di scriverlo, questo post. Ma devo farlo.
Questa mattina mi sono attaccato al telefono per avere delucidazioni sull'ordinanza che vieta, tra l'altro, di innaffiare orti e giardini a Firenze fino al 30 settembre (vedi mio post di ieri "Declinazioni provinciali...").
L'impiegato della Direzione Ambiente che mi ha risposto mi ha detto che non sapeva niente e mi ha dato il diretto di un dirigente. Quello, appena ha capito che volevo parlare dell'ordinanza 157, mi ha stoppato e mi ha dato il numero della persona che ha scritto il documento (non farò il nome, perché lo scopo di questo posto non è fare gogne mediatiche: giornalisti eventualmente interessati ad approfondire, contattatemi in privato).
L'ho chiamata, mi ha risposto, abbiamo avuto una lunga e cordiale conversazione. Io non ho fatto polemiche: non volevo affermare le mie ragioni, volevo capire le sue, e per questo volevo che si sentisse a suo agio, che si sentisse compresa.
Le ho chiesto prima di tutto se l'ordinanza avesse delle omissioni, dei sottintesi, delle deroghe non espresse. Risposta: quello che c'è scritto è.
Le ho chiesto se quindi avrei dovuto lasciare seccare le mie piante di pomodori. Risposta: sì, a meno di ingegnarsi (attingere acqua a una fonte, ricavarla da un pozzo...).
Le ho chiesto del prato. Risposta: anche quello, da far seccare.
Le ho chiesto se, oltre ai pomodori e al prato, dovrei lasciar morire anche gli alberi e le piante che si trovano nel mio giardino. Risposta: eh, bisogna ingegnarsi.
Le ho chiesto se il Comune di Firenze è cosciente che questa ordinanza condanna alla distruzione migliaia e migliaia di piante e alberi nel territorio comunale; le ho chiesto a che genere di idea "green" corrisponda questa strategia. Risposta: sì, certo, ne siamo coscienti, ma qualcosa bisogna sacrificare. È meglio sacrificare i suoi pomodori che un'attività produttiva, no?
Le ho chiesto se dunque la mia famiglia deve davvero rinunciare alle quattro piante di pomodori che soddisfano interamente il nostro fabbisogno fino a ottobre. Risposta: Sì, è meglio che lei perda i suoi pomodori, tanto può comprarli al supermercato, piuttosto che togliere l'acqua a un autolavaggio, che poi entra in ballo un discorso di occupazione, di sindacati...
Le ho chiesto se il territorio di Firenze sta vivendo davvero una crisi idrica così drammatica da preferire la distruzione del verde, degli alberti, delle piante. Risposta: In realtà no, l'invaso di Bilancino è ancora pieno per l'80% [più o meno come l'anno scorso, e l'anno prima, e l'anno prima ancora in questo periodo – nota mia]; ma ci sono state pressioni: l'autorità idrica ha mandato la richiesta di fare ordinanze contro lo spreco dell'acqua il 3 giugno; molti sindaci le hanno fatte subito; noi siamo gli ultimi, abbiamo rimandato, ma alle riunioni era tutto un dire "perché noi l'abbiamo fatta e Firenze non fa l'ordinanza?", alla fine abbiamo dovuto farla anche noi.
Le ho chiesto se la distruzione del verde riguarderà anche i produttori. Risposta: no, le attività produttive non possono essere toccate, neanche l'autolavaggio, per l'appunto. L'ordinanza riguarda solo le utenze domestiche.
Le ho chiesto del verde pubblico. Risposta: eh, anche noi abbiamo dovuto decidere. Ci siamo messi intorno a un tavolo e abbiamo fatto una lista: questo prato lo salviamo, quest'altro lo lasciamo seccare. Pensando anche agli investimenti fatti: se un prato era stato piantato qualche mese prima non si poteva far seccare. Facciamo tanti investimenti per il verde...
Le ho chiesto se aveva presente la differenza tra far seccare un prato o un'aiuola, che poi ripianti i semi e dopo tre settimane sono uguali, e far morire un albero vecchio di dieci, venti, trent'anni, con tutte le sue relazioni complesse con l'ecosistema. Risposta: Eh, bisogna che uno si ingegni.
Le ho chiesto se queste decisioni non siano in contraddizione con la norma che impedisce di abbattere un albero che si trovi nel proprio giardino senza un apposito permesso e senza che sia prevista la sua sostituzione. Risposta elusiva.
Le ho chiesto se per caso l'ordinanza sia stata fatta con la convinzione che tanto verrà ignorata da moltissime persone e non farà grossi danni. Risposta: Le norme vanno rispettate; ma poi basta vedere quanti cartelli di divieto di sosta ci sono, e quante macchine parcheggiate...
Le ho chiesto come potrei ignorare questa norma se avessi un vicino litigioso e incattivito nei miei confronti, che non vede l'ora di avere un pretesto per mettermi nei guai e che chiamerebbe immediatamente la municipale vedendomi con la sistola in mano. Risposta: be', sì, del resto le norme sono fatte per essere rispettate, non per essere eluse.
Ho chiesto se quindi il Comune sia cosciente del fatto che con questa ordinanza – salvo ribellione in massa – trasformerà la città di Firenze in un deserto nel giro di tre mesi, con relativo aumento della temperatura, distruzione dell'ecosistema, della catena alimentare, della biodiversità. Risposta: Sì, ma anche se in questo momento noi non siamo in emergenza, qualcosa bisogna pur fare.
La conversazione è stata davvero pacata e piacevole. Nessuna provocazione, polemica o protesta da parte mia. Non volevo prendermela con la dottoressa XY: volevo capire. Volevo ascoltare la voce dell'ultimo anello della catena che rappresenta la follia al potere. E in questo sono stato accontentato: era una persona normale.
Normali e perbene sono le persone che negli ultimi due anni e mezzo hanno varato, votato, apprezzato, rispettato - senza mai osare fare un rilievo critico –i i provvedimenti che stanno alla base di questa deriva irrazionale, dispotica, punitiva e totalitaria, ormai talmente diffusa nella mentalità comune da essere diventata invisibile, completamente disciolta, e quindi inarginabile e incommentabile. Infatti sono andato in internet e non ho trovato un solo articolo o commento critico su questa norma (che si ritrova quasi identica in molti Comuni dal Nord al Sud della Penisola). Neanche uno. Davvero non avevate capito che i "noi consentiamo / noi non consentiamo" avrebbero portato dritto a questo? Adesso è dura tornare indietro. E non so neanche quanti vorrebbero farlo.
Io penso agli orti che in questo momento si stanno seccando. Agli animali, che, di conseguenza, stanno morendo. Penso agli alberi decennali che stanno morendo. Penso all'invaso di Bilancino che oggi contiene 60 milioni di metri cubi d'acqua, pronti per essere utilizzati. Penso a quanta acqua serve per produrre un chilo di carne o un hamburger. A quanta viene divorata dal digitale (guardare un film in streaming costa 400 litri d'acqua, ci diceva nel 2016 l'Imperial College - io ne uso 40 al giorno per irrigare i miei 30 metri di orto-giardino). Penso alle mie piante, che danno da mangiare a me e ai miei figli, che in questo momento "dovrebbero" stare morendo.
Penso che adesso è abbastanza fresco per uscire e dare una bella annaffiata.
Anche le tartarughe ne saranno contente, e anche il discreto popolo degli insetti. L'alveare, incastonato nel buco tra le pietre del muro davanti alla casa, brulica di api. E pensare che stiamo solo a un chilometro da Porta Romana.
E mi chiedo infine: c'è un avvocato, un giurista, un magistrato, disposto a dire che, semplicemente, questa follia non si può fare, perché una follia del genere - a livello giuridico e politico - ha la stessa legittimità, giustificazione e plausibilità di altre follie ancora più criminali?
Carlo Cuppini
3 notes · View notes