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#giudici di Padova
spettriedemoni · 1 year
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In effetti a sentire le dichiarazioni della Mussolini sono rimasto esterrefatto pure io.
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mucillo · 4 months
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CSI - Annarella (live in Padova 24/06/96)
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Lasciami qui / lasciami stare / lasciami così / non dire / una parola / che non sia / d’amore / per me / per la mia vita / che è / tutto quello / che io ho / tutto quello / che io ho / e / non è ancora finita».
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Annarella Giudici:
Sono battagliera e figlia di un partigiano e voglio avere un pensiero positivo di pace verso l’individuo e verso il mondo.  
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arcobalengo · 11 months
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LA SENTENZA DELLA CORTE DI GIUSTIZIA UE SUI VACCINI
Oggi è stata resa nota la sentenza della Corte di giustizia sulla richiesta di interpretazione in via pregiudiziale ai sensi dell’art. 267 TFUE del Regolamento 507/2006/CE. La questione era stata sollevata dal giudice del Lavoro del Tribunale di Padova Roberto Beghini, per sapere se in presenza di medicinali curativi era ancora valida la autorizzazione provvisoria e condizionata per i vaccini.
Sul web alcune emittenti non asservite, diffondono la notizia che il ricorso sarebbe stato respinto e dunque sarebbe ancora in validità l’autorizzazione provvisoria condizionata all’uso dei vaccini.
Le cose non stanno assolutamente così e in quanto difensore della ricorrente e dunque parte nel procedimento in Lussemburgo, posso dire con precisione che la sentenza in questione non è entrata nel merito ma ha ritenuto pretestuosamente il ricorso non ricevibile per mere ragioni procedurali.
Spesso i giudici preferiscono decidere di non decidere. E tale è questo caso.
La conclusione è che la questione è ancora aperta e dinanzi a qualsiasi giudice nazionale di ogni ordine e grado può essere ancora fondatamente proposta la questione dell’esser venuta meno, già da tempo, l’autorizzazione provvisoria e condizionata all’uso dei vaccini per intervenuta cessazione dei presupposti.
In altri termini, l’esistenza di terapie mediche conducenti a guarigione, ha vanificato l’autorizzazione ai vaccini basata sulla mancanza di cure.
AUGUSTO SINAGRA
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Mamme gay dai giudici sulla cancellazione degli atti di nascita, la Procura di Padova: "Decida la Consulta"
Tgcom24   I 33 atti di opposizione alla trascrizione  La questione è appunto quella dei 33 atti di opposizione alla trascrizione dei bambini con due mamme, quella partoriente e quella intenzionale, e doppio cognome, registrati nel Comune di Padova. Nella città, nonostante l’impugnazione di quegli atti, decisa a giugno dall’ex procuratore della Repubblica Valeria Sanzari, il sindaco Sergio…
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giancarlonicoli · 8 months
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16 ott 2023 09:03
PER QUANTO IOLANDA APOSTOLICO POTRÀ CONTINUARE A FARE FINTA DI NIENTE? – LE NUOVE RIVELAZIONI SULLA GIUDICE DI CATANIA: IL FIGLIO È UN ANTAGONISTA DEI CENTRI SOCIALI CHE NEL 2019 ANDÒ A PROCESSO PER UNA RISSA CON LA POLIZIA, POI ASSOLTO. LA DONNA INTERVENNE IN SUA DIFESA COME TEESTIMONE – DOPO IL COMMENTO DI SALVINI (“BELLA FAMIGLIOLA”) TUTTO IL CENTRODESTRA INVOCA LE DIMISSIONI -
Estratto dell’articolo di Felice Manti per www.ilgiornale.it
Anche i giudici tengono famiglia. E la giudice «svuota Cpr» Iolanda Apostolico non è da meno. Per il magistrato di Catania, che per prima ha demolito il decreto Cutro […], sono ore difficili.
Già sulla graticola per la sua partecipazione nel 2018 a una manifestazione condita da insulti alla polizia e alle forze dell'ordine contro i decreti sicurezza firmati da Matteo Salvini e organizzate dall'estrema sinistra […] la Apostolico «paga» il fatto di avere come marito un dipendente del tribunale che è anche un dirigente di Potere al popolo: una vicinanza che potrebbe aver condizionato ideologicamente il suo verdetto.
Ieri il quotidiano Il Gazzettino ha ricordato una storiaccia che coinvolge anche il figlio, Francesco Moffa, indagato assieme ad altri antagonisti per aver dato un pugno allo scudo di una poliziotta durante una manifestazione dei centri sociali in risposta a un corteo antiabortista di Forza Nuova, il 29 marzo 2019 a Padova, con alcuni feriti tra le fila delle forze dell'ordine.
Indagato per resistenza e violenza a pubblico ufficiale, il ragazzo fu assolto il 2 febbraio. Come riferisce il quotidiano veneto, a intervenire in sua difesa fu proprio la madre, che il 25 ottobre dell'anno scorso fu ascoltata come teste dal giudice monocratico del tribunale di Padova. Il magistrato dichiarò che il giorno della manifestazione, il figlio la chiamò per riferirle che […] «la polizia aveva usato violenza contro i partecipanti»
La teste disse che il figlio le aveva mostrato in video «un ematoma comparso sulla gamba a seguito di un colpo subito» e «i jeans imbrattati del sangue di una sua amica che era rimasta ferita a causa di una manganellata», come si legge nella sentenza 505 che ha visto assolti 13 dei 14 imputati.
Il centrodestra invoca le dimissioni della toga. «Fatti gravi, imbarazzanti e documentati in modo incontestabile, comprese le testimonianze che avrebbe reso, rendono indifferibile una cessazione della sua attività. La Apostolico andrebbe allontanata rapidamente perché la sua convinta militanza è palesemente incompatibile con la funzione che svolge in maniera più che criticabile. […]», scrive Maurizio Gasparri (Forza Italia). Stesso invito a farsi da parte arriva dai leghisti Simonetta Matone, Igor Iezzi, Erika Stefani, Ingrid Bisia e Stefania Pucciarelli, che si chiedono: «Come mai è così solerte a difendere il figlio e non si è accorta degli insulti a Salvini e alle forze dell'ordine mentre manifestava con l'estrema sinistra? Il suo essere schierata ormai è cosa certa». […]
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kritere · 1 year
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Famiglie Lgbt a Padova, le opposizioni insorgono: “Disumano rendere dei bambini orfani per decreto”
DIRETTA TV 19 Giugno 2023 Netta la reazione di diversi esponenti dell’opposizione alla scelta della Procura di Padova di impugnare 33 atti di nascita appartenenti a bambini nati da coppie omogenitoriali. La Procura chiede ai giudici di cancellare il genitore non biologico dagli atti. Per Zan (Pd) è una decisione “crudele e disumana”, e molti gli hanno fatto eco. 10 CONDIVISIONI “Una decisione…
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personal-reporter · 1 year
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Le migliori birre artigianali d'Italia del 2023
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Unionbirrai ha consegnato i premi di Birra dell’anno 2023 in occasione del Beer & Food Attraction andato in scena a Rimini: l’associazione di categoria dell’artigianale Made in Italy ha valutato la bellezza di 2.227 etichette di 305 produttori diversi. Tutte le birre artigianali sono state valutate da 81 giudici italiani e internazionali: le degustazioni, come da tradizione, sono avvenute alla cieca, così da rendere impossibile alcun tipo di condizionamento e valutare ogni birra artigianale solo attraverso il gusto. MIGLIORI BIRRE ARTIGIANALI: LE REGIONI PIÙ PREMIATE D’ITALIA Le migliori birre artigianali d’Italia del 2023 sono state divise in 45 diverse categorie: per ogni categoria sono stati assegnati l’Oro, l’Argento e il Bronzo e in alcune occasioni anche una menzione speciale a prodotti degni di nota finiti fuori dal podio. La Regione che ha ottenuto più riconoscimenti è stata la Lombardia, già inserita nella classifica delle migliori cucine regionali d’Italia da Taste Atlas: in totale le birre artigianali lombarde hanno sbaragliato la concorrenza, aggiudicandosi la bellezza di 35 premi. Ottimo risultato anche per il Piemonte che ha raccolto in totale 18 premi e si era distinto tra le Regioni più premiate anche nella nuova guida Birre d’Italia 2023 di Slow Food. Nella classifica delle Regioni, al terzo posto con 16 premi troviamo il Veneto che vanta anche il birrificio più premiato in assoluto: si tratta del CR/AK di Campodarsego, in provincia di Padova. Il CR/AK ha ottenuto l’oro nella categoria American IPA, sia l’oro che l’argento in Barley Wine, Old Ale, American Barley Wine, e un altro oro nella categoria riservata alle Birre chiare, ambrate e scure, alta o bassa fermentazione, da basso ad alto grado alcolico, affumicate e torbate. Alle Marche sono andati 10 premi, mentre il Lazio ne ha ottenuti 9, superando gli 8 a testa di Emilia Romagna e Trentino Alto Adige. Articolo completo InItalia Read the full article
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delinquenzanews · 2 years
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Rovigo: ecco i rossoblù per il derby numero 174
Rovigo: ecco i rossoblù per il derby numero 174
Manca un giorno al Derby d’Italia numero 174: sabato 12 novembre alle ore 18.05, la FEMI-CZ Rugby Rovigo Delta scenderà in campo allo Stadio Plebiscito di Padova contro gli eterni rivali del Petrarca Padova, nella quinta giornata del Campionato Peroni TOP10.Il match, in diretta su Rai Sport e ElevenSports, sarà arbitrato dal signor Manuel Bottino (Roma), coadiuvato dai giudici di linea Russo…
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telodogratis · 2 years
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Uccisa a coltellate nel sonno: ergastolo per il marito "geloso"
Uccisa a coltellate nel sonno: ergastolo per il marito “geloso”
I giudici del tribunale di Padova hanno emesso la condanna nei confronti di Abdelfettah Jennati, accusato di aver ucciso nel… Abdelfettah Jennati, 41enne marocchino, è stato condannato all’ergastolo per l’omicidio della moglie Aycha El Abioui di 31 anni che gli aveva donato tre figli. La sentenza è stata emessa nella giornata di ieri, mercoledì 5 ottobre, dal tribunale di… Read MoreCronacaToday
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Beni distratti dal fallimento, imprenditore rimedia 4 anni
LA SENTENZA PADOVA Quattro anni di reclusione oltre all'interdizione dai pubblici uffici per la durata di cinque anni. É la condanna pronunciata dal tribunale collegiale nei confronti dell'imprenditore padovano Andrea Ottogalli, 53enne erede della nota dinastia di industriali, accusato di bancarotta per distrazione nell'ambito delle procedure fallimentari di due società nelle quali ricopriva la carica di amministratore unico o di amministratore di fatto. I giudici hanno sostanzialmente accolto le richieste della pubblica accusa che aveva sollecitato una pena di quattro anni e tre mesi di reclusione. Inutilmente i difensori di Ottogalli, gli avvocati Antonio Bertoli e Matteo Conz, si sono battuti nel tentativo di ottenere un verdetto di assoluzione.
La prima disavventura imprenditoriale di Ottogalli è quella relativa alla Depurex 88 Srl, società specializzata nella costruzione di apparecchi per la depurazione ed il filtraggio di liquidi e gas, dichiarata fallita dal Tribunale il 1 dicembre 2011. L'imprenditore avrebbe complicato il lavoro del curatore rendendo praticamente impossibile la ricostruzione del patrimonio e del giro d'affari della società per la mancanza di alcune schede contabili riguardanti clienti e fornitori, tra cui altre aziende di famiglia. Secondo l'accusa avrebbe inoltre fatto sparire un generatore di soccorso, un televisore 46 pollici e un notebook.
Il secondo crac è quello della M.I.T. Srl, società di fabbricazione di macchinari per l'industria delle pelli, del cuoio e delle calzature, fallita il 20 settembre 2012. Anche in quest'occasione Ottogalli avrebbe fatto sparire le scritture contabili distraendo beni societari, destinati al ristoro dei creditori, per complessivi 55.500 euro.
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lamilanomagazine · 2 years
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Riccione, produceva falsi di Guttuso, Pomodoro e Calzolari: sequestrato un ingente patrimonio
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Riccione (Rimini), produceva falsi di Guttuso, Pomodoro e Calzolari: sequestrato un ingente patrimonio. Nei giorni scorsi, personale specializzato della Sezione Misure di Prevenzione Patrimoniali della Divisione Anticrimine della Questura di Rimini, in collaborazione con le Questure di Bergamo e Treviso, a seguito di una complessa attività d’indagine di natura patrimoniale tesa all'aggressione dei patrimoni di illecita provenienza e dall’analisi dei fenomeni criminali, ha dato esecuzione al decreto di sequestro finalizzato alla confisca dei beni emesso dal Tribunale di Bologna - Sezione Misure di Prevenzione-, nei confronti di un sessantenne residente a Riccione. Il sequestro ha colpito il patrimonio illecitamente accumulato nel corso degli anni dall’uomo, il quale si è reso protagonista di numerose vicende giudiziarie su tutto il territorio nazionale per reati inerenti alla ricettazione e la contraffazione di opere d’arte. La falsificazione in ambito artistico attrae molti soggetti soprattutto per la sua grande capacità lucrativa.  Nel caso in questione, l’uomo è stato coinvolto in decine di procedimenti penali in numerose città italiane, quali ad esempio Roma, Torino, Venezia, Bari, Ancona, Bergamo, Treviso, Alessandria, Padova, poiché indagato per la contraffazione e ricettazione opere d’arte anche di famosi autori contemporanei quali ad esempio Renato Guttuso, Arnaldo Pomodoro e Filippo Calzolari.    Il sequestro Gli approfondimenti patrimoniali, sviluppati per mesi e finalizzati a ricostruire i flussi finanziari e bancari, hanno consentito di accertare una sproporzione tra i redditi dichiarati e il patrimonio riconducibile all’uomo, ipotizzando un illecito arricchimento per via dei reati commessi. In accoglimento della proposta del Questore di Rimini Rosanna Lavezzaro, il Tribunale di Bologna, ai sensi della normativa del “Codice Antimafia”, ha disposto il sequestro. La misura è stata applicata su 4 società attive nel commercio di opere d’arte e nel campo immobiliare, con il relativo compendio aziendale, numerosi rapporti finanziari, un immobile destinato a civile abitazione, una galleria d’arte e due autovetture di pregio, tutti beni ubicati tra le province di Rimini, Bergamo e Treviso. Il provvedimento di sequestro, non definitivo ma finalizzato alla successiva confisca, se confermato dai Giudici è indirizzato verso il complesso patrimoniale del soggetto, al quale potrà essere applicata anche la misura di prevenzione della Sorveglianza speciale di P.S. Read the full article
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corallorosso · 3 years
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Pfas, la Regione Veneto battuta al Tar: deve consegnare i dati sulla contaminazione degli alimenti La Regione Veneto ha tentato inutilmente di non rendere pubblici i dati sulla contaminazione da Pfas nella catena alimentare. Ma il Tribunale amministrativo regionale, accogliendo due ricorsi presentati da Greenpeace e dalle Mamme No Pfas, l’ha condannata a mettere a disposizione dei due movimenti i documenti relativi alle indagini sugli alimenti che potrebbero essere stati contaminati dalle sostanze perfluoroalchiliche. La questione riguarda uno degli inquinamenti più gravi che si siano registrati in Italia. La produzione dei Pfas a scopo industriale nella zona di Trissino (è in corso un processo ai proprietari della società Miteni) ha reso imbevibile l’acqua della falda freatica che si trova nel sottosuolo delle province di Vicenza, Verona e Padova. Alcune centinaia di migliaia di persone sono interessate al fenomeno, decine di migliaia sono state sottoposte a controlli e screening sanitari, per ovviare ai danni causati alla salute (tra l’altro, rischi di tumori e riduzione della fecondità). Una parte della questione riguarda però la catena alimentare, ovvero gli animali, le piante o gli ortaggi che sono entrati in contatto con l’acqua inquinata. (...) Si tratta di un tema esplosivo, perché riguarda il controllo della produzione di alimenti, da parte di aziende agricole o industrie, pur in presenza di Pfas. Nell’agosto 2020 il direttore vicario dell’Area sanità e sociale della Regione Veneto aveva negato in parte l’accesso ai documenti. Greenpeace si era rivolta al Garante per la difesa dei diritti della persona e difesa civica della Regione Veneto che aveva accolto il ricorso. A quel punto il direttore dell’Area sanità e sociale aveva confermato il diniego. ...I giudici del Tar hanno invece stabilito che la richiesta riguardava “informazioni ambientali” ed erano accessibili. (...) Giuseppe Pietrobelli
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paoloxl · 3 years
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Milano 12 dicembre 1969 - Piazza Fontana, Strage di Stato - Osservatorio Repressione
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A Milano il 12 dicembre 1969 una bomba esplode nella Banca Nazionale dell’Agricoltura, in piazza Fontana, provocando 17 morti e 88 feriti. La Strage è fascista e di Stato e, nel pieno dei movimenti di massa di studenti e operai del biennio 68-69 che mettevano seriamente in discussione – in tutto il Paese – lo stato di cose presenti, inaugura la “Strategia della tensione”. Nello stesso orario a Roma scoppiarono altre bombe. Infine, nella banca Commerciale di Milano venne trovata una borsa contenente una bomba che venne fatta esplodere in tutta fretta, eliminando una prova preziosa per le indagini.
Immediatamente – a dimostrazione di un disegno preordinato – le indagini, pur senza alcun indizio, seguirono la pista anarchica che allo stesso tempo venne subito gettata in pasto alla stampa e all’opinione pubblica. Il commissario Luigi Calabresi, alle 19,30 (3 ore dopo la strage) fermò alcuni anarchici davanti al circolo di via Scaldasole. Nella notte vennero illegalmente fermate circa 84 persone, tra cui Giuseppe Pinelli. La sera del 15, dopo 3 giorni di continui interrogatori, il militante anarchico Giuseppe Pinelli morì volando dal 4° piano della Questura (i verbali della Polizia parleranno di “malore attivo”).
Le inchieste dal basso dei movimenti studenteschi e operai di quel periodo, e solo successivamente il processo giudiziario (che comunque non porterà mai alla condanna dei reali responsabili), stabilirono quello che era chiaro a tutti da subito: dietro la strage c’era la mano dei militanti neofascisti di Ordine Nuovo.
Abbiamo parlato della Strage fascista e di Stato di piazza Fontana con Elia Rosati, docente a contratto di Storia Contemporanea all’Università Statale di Milano e autore, insieme ad Aldo Giannuli, del libro “Storia di Ordine Nuovo” (ed. Mimesis). Ascolta o scarica.
https://www.radiondadurto.org/wp-content/uploads/2018/12/elia-rosati-piazza-fontana.mp3
A Milano movimenti e realtà in piazza per ricordare la strage fascista e di stato di 49 anni fa, quella di Piazza Fontana e della bomba scoppiata alla Banca Nazionale dell’agricoltura il 12 dicembre 1969. Ci parla dell’iniziativa Walter Boscarello di Memoria Antifascista  Ascolta o scarica
https://www.radiondadurto.org/wp-content/uploads/2018/12/Walter-Boscarello-piazza-fontana.mp3
da Radio Onda d’Urto
la cronologia
12 dicembre 1969 Alle 16 e 37 esplode una bomba nella Banca dell’Agricoltura di piazza Fontana, a Milano: alla fine si conteranno17 morti e 88 feriti;
15 dicembre 1969 Fermato subito dopo la strage, l’anarchico Giuseppe Pinelli precipita dal quarto piano della questura di Milano, della quale il commissario Calabresi è vice capo dell’Ufficio politico;
16 dicembre 1969 Vengono arrestati gli anarchici Pietro Valpreda e Mario Merlino (che poi si scoprirà essere un neofascista infiltrato);
23 febbraio 1972 A Roma si apre il processo sulla Strage. Successivamente verrà trasferito a Milano e poi, per motivi di ordine pubblico, a Catanzaro;
3 marzo 1972 Vengono arrestati i neofascisti Franco Freda, Giovanni Ventura e Pino Rauti. Le indagini evidenziano legami tra l’estrema destra eversiva e i servizi segreti italiani;
7 maggio 1972 Elezioni anticipate. Il neofascista Rauti viene eletto in parlamento con l’Msi. Il manifesto candida Valpreda, che non viene eletto;
17 maggio 1972 Il commissario Luigi Calabresi viene ucciso a Milano;
29 dicembre 1972 Valpreda viene scarcerato; 27 ottobre 1975 Il giudice D’Ambrosio chiude le indagini sulla morte di Pinelli. Tutti prosciolti gli agenti della polizia. La caduta dalla finestra della questura sarebbe avvenuta per un «malore attivo»;
18 gennaio 1977 Si apre a Catanzaro il processo per la Strage. Andreotti depone sul coinvolgimento dei servizi segreti e, davanti ai giudici, dice per trentatré volte «non ricordo»;
4 ottobre 1978 La polizia accerta la scomparsa di Freda; 16 gennaio 1979 Ventura fugge all’estero;
23 febbraio 1979 Sentenza di Catanzaro: ergastolo per Freda, Ventura e per l’altro neofascista Giannettini; 4 anni e 6 mesi per Valpreda e Merlino, condannati per associazione a delinquere. Pene minori per alcuni membri dei servizi segreti;
12 agosto 1979 A Buenos Aires viene arrestato Ventura; 23 agosto 1979 Freda viene arrestato in Costa Rica; 22 maggio 1980 A Catanzaro comincia il processo d’Appello;
20 marzo 1981 Sentenza del processo d’appello: tutti assolti per la strage di Piazza Fontana. Freda e Ventura condannati a 15 anni per le bombe di Padova e Milano del 1969. Confermate le condanne per Valpreda e Merlino;
19 giugno 1982 La Cassazione annulla la sentenza d’Appello di Catanzaro; 23 dicembre 1982 Nell’ambito di una nuova indagine sulla strage, la procura di Catanzaro ordina l’arresto del neofascista Stefano Delle Chiaie; 13 dicembre 1984 a Bari comincia il nuovo processo d’Appello;
1 agosto 1985 Tutti assolti nel processo di Bari. Condanne per reati minori per esponenti dei servizi segreti; 27 marzo 1987 A Caracas viene arrestato Delle Chiaie; 26 ottobre 1987 A Catanzaro comincia un nuovo processo. Imputati i neofascisti Massimiliano Fachini e Delle Chiaie; 20 febbraio 1989 Tutti assolti a Catanzaro. La procura aveva chiesto l’ergastolo per gli imputati; il 5 luglio 1991 La Cassazione conferma la sentenza di Catanzaro;
Primavera/estate 1995 Il giudice Guido Salvini indaga sul mondo della destra neofascistia A luglio Delfo Zorzi e Carlo Maria Maggi vengono indagati per la strage; 14 giugno 1997 Ordine di carcerazione per Zorzi e Maggi;
8 giugno 1999 Viene disposto il processo per Zorzi, Maggi e altri neofascisti; 30 giugno 2001 Zorzi e Maggi vengono condannati all’ergastolo;
6 luglio 2002 A 69 anni muore Pietro Valpreda;
12 marzo 2004 La Corte d’Appello di Milano assolve Zorzi, Maggi e gli altri neofascisti; 3 maggio 2005 La Cassazione conferma la sentenza. I familiari delle vittime della strage dovranno pagare le spese processuali.
(Mario Di Vito da il manifesto)
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love-nessuno · 5 years
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mi chiedo, il Doge Zaia,(governatore attuale del veneto)che dice?-muto-
GIUSTIZIA & IMPUNITÀ Pedemontana Veneta, le motivazioni del parziale dissequestro: “Marcatura CE sui materiali serve solo per le opere definitive” Pedemontana Veneta, le motivazioni del parziale dissequestro: “Marcatura CE sui materiali serve solo per le opere definitive” I giudici del Riesame di Vicenza hanno confermato solo in parte - per i pozzetti di cemento e i tubi in pvc - il sequestro della galleria di Malo, accogliendo la tesi della seconda consulenza scritta dal professor Paolo Simonini. Secondo cui nella "prima fase" non serve il marchio per bulloni e cemento di consolidamento
di Giuseppe Pietrobelli | 25 AGOSTO 2019
Una volta della galleria della Pedemontana Veneta in fase di costruzione è crollata causando la morte di un operaio, ma l’impresa non era tenuta a utilizzare materiali con marcatura CE nelle opere provvisorie. Soltanto in quelle definitive. E’ questa la tesi sostenuta dai giudici del Riesame di Vicenza che hanno confermato solo in parte il sequestro della galleria di Malo dell’opera cantierata più importante in corso di realizzazione in Italia. La superstrada a pagamento di 94 chilometri, che collegherà l’A4 all’altezza di Montecchio Maggiore (Vicenza) alla A27 a nord di Treviso (due miliardi e mezzo di euro), è al centro di tre indagini. La più recente, per frode in pubbliche forniture, vede quattro dirigenti tecnici indagati: Luigi Cordaro (direttore di cantiere), Fabrizio Saretta (responsabile del lotto), Giovanni Salvatore D’Agostino (direttore tecnico) e Adriano Turso (direttore dei lavori).
Ma ci sono anche le inchieste per la morte di due lavoratori. La prima risale al 2016, quando un crollo uccise l’operaio Sebastiano Laganga. E’ da quel decesso che il pm aveva fatto effettuare alcune consulenze. La prima (ingegneri Francesco Rossitto e Gianluca Pasqualon) ha denunciato il materiale privo di marcatura CE: bullonatura, pozzetti in cemento, tubi in pvc e cemento da consolidamento. La seconda (professor Paolo Simonini dell’Università di Padova) ha introdotto una differenza tra “opere provvisorie” e “opere definitive”, sostenendo che per le prime non sono necessari materiali certificati CE.
La tesi è stata fatta propria dai giudici (Lorenzo Miazzi, Filippo Lagrasta e Veronica Salvadori), che hanno confermato solo in parte i sequestri. Prendiamo le viti che fissano la volta della galleria. Secondo Simonini, “questo sistema di rinforzo rappresenta, insieme allo strato di calcestruzzo proiettato applicato contestualmente, il rivestimento di prima fase della galleria, spesso indicato come rivestimento provvisorio. Deve garantire la stabilità dello scavo durante la costruzione della galleria stessa, che, per molti aspetti, rappresenta il momento più critico nei riguardi della sicurezza di questa opera”. C’è poi il “rivestimento di seconda fase, anche detto rivestimento definitivo – uno strato di calcestruzzo gettato in opera dopo l’installazione del sistema di impermeabilizzazione – che viene progettato e verificato trascurando la presenza del sistema di rivestimento di prima fase”. I bulloni certificati CE, secondo il docente, sono obbligatori solo nella seconda fase. Così i giudici hanno concluso che “i bulloni di pre-consolidamento non devono essere marchiati CE”. Idem per il cemento di consolidamento della prima fase.
Un discorso diverso riguarda per i pozzetti in cemento che “devono essere in possesso di marcatura Ce”, in quanto definitivi. Per questo è stato confermato il sequestro sulla parte di cantiere dove sono custoditi, per poterne verificare la regolarità. Ma neppure la richiesta di dissequestro dei tubi in Pvc è stata accolta. “Rimangono come dati di fatto non contestati e non contestabili, che in cantiere erano presenti tubi in pvc non marcati CE. – scrivono i giudici – Nessuno ha controllato tale fornitura all’arrivo, una parte di quei tubi era già stata utilizzata (interrata) e gli indagati erano al corrente di questa vicenda”. Non basta che la difesa di Pedemontana Veneta abbia dichiarato che quei tubi non sono stati utilizzati. “Al contrario, la preoccupazione dimostrata dagli intercettati relativamente alle possibili conseguenze della scoperta dei tubi irregolari interrati fa chiaramente intendere che gli indagati erano consapevoli della irregolarità”. Dalle intercettazioni telefoniche e ambientali era infatti emerso un forte allarme da parte della struttura tecnica riguardo anche ai pericoli di crolli della volta.
Nessuna risposta è venuta dai giudici sulla sicurezza del cantiere, nonostante i cedimenti. “Il tema della valutazione delle condizioni di sicurezza inerenti al cantiere esula dall’oggetto della presente ordinanza, che riguarda il reato di frode in pubbliche forniture”. Nonostante la presenza di materiali non certificati, i giudici hanno concluso: “La marginalità di tali materiali rispetto al complesso dell’opera e la loro ampia fungibilità con altri materiali ‘consentiti’ inducono a ritenere non necessario bloccare i lavori dell’opera intera”.
Intanto il Coordinamento Veneto Pedemontana Alternativa ha diffuso un comunicato in cui lamenta la lentezza della parte d’inchiesta riguardante la morte dell’operaio Laganga. “Ad Ancona, per il crollo di un ponte avvenuto due anni fa hanno già chiesto il processo per 18 persone e quattro società. Purtroppo non abbiamo riscontrato la stessa celerità della procura di Vicenza. La morte del gruista avvenne nell’aprile 2016 e di quella inchiesta poco o nulla si sa. Il cielo non voglia che si tratti della ennesima inchiesta scomoda che nel Vicentino viene divorata dalla prescrizione”.
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guidoalpa · 5 years
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Orientamenti della giurisprudenza sulla nuova disciplina della responsabilità medica
di Guido Alpa
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Orientamenti della giurisprudenza sulla nuova disciplina della responsabilita` medica 1. – Premessa La nuova disciplina della responsabilita` medica introdotta con la l. n. 24 del 2017, comincia ad assumere forme compiute, grazie ai commenti dottrinali monografici [ad es. v. La nuova responsabilita` sanitaria e la sua assicurazione. Commento sistematico alla legge 8 marzo 2017, n. 24, (c.d. Legge Gelli), a cura di Gelli, Hazan e Zorzit, Milano, 2017; La nuova responsabilita` sanitaria e la sua assicurazione. Commento sistematico alla legge 8 marzo 2017, n. 24 (c.d. Legge Gelli), a cura di Alpa, Pisa, 2017; La responsabilita` in ambito sanitario. Il regime binario: dal modello teorico ai risvolti applicativi, a cura di De Matteis e Aleo, Padova, 2017] e ai numerosi saggi pubblicati sulle riviste, tra le quali e` utile richiamare Responsabilita` civile e previdenza, a cura di Iudica, nonche´ la piu` recente Responsabilita` medica. Diritto e pratica clinica, a cura di Zatti]. Anche il formante giurisprudenziale e` divenuto un complemento necessario per comprendere la terminologia, i concetti, i principi e le regole di questo settore: e certo questa non e` una novita`, avendo la giurisprudenza assunto dignita` di fonte del diritto, particolarmente rilevante in questa fase della nostra cultura giuridica. Occorre poi avere riguardo alla applicazione amministrativa della legge, con l’approvazione dei diversi regolamenti attuativi, e alla raccolta e vidimazione delle linee-guida, temi sui quali non insistiamo, essendo piu` appropriatamente commentati sulle riviste specializzate. Anche in ambito comunitario si registrano novita` in questo settore: non solo quelle connesse al GDPR, ai danni sanitari, alla formazione e diffusione della cartella clinica, o agli orientamenti degli organi dell’Unione europea in materia di responsabilita` civile in generale – v. in particolare la Risoluzione del Parlamento europeo del 16 febbraio 2017 recante raccomandazioni alla Commissione concernenti norme di diritto civile sulla robotica (2015/2103 (INL)), in cui sono enunciati alcuni importanti principi in materia di responsabilita` civile nella prospettiva dell’analisi economica del diritto – ma piu` specificamente in materia di prodotti sanitari, e di responsabilita` del fabbricante di prodotti comuni, che possono comunque interessare l’ambito sanitario, di cui brevemente si dira`. Il colloquio tra dottrina e giurisprudenza, cosı` acutamente incentivato da Francesco Galgano, continua ad essere particolarmente produttivo. Cio` che tuttavia tende a sacrificare la conoscenza della problematica, e l’analisi degli effetti delle leggi e` dato dalla difficolta` di acquisizione dei dati giurisprudenziali di merito, atteso che e` sempre piu` difficile prendere cognizione delle sentenze di tribunali e corti di appello, non essendo ancora stata allestita una banca dati a livello nazionale, e le sentenze piu` facilmente reperibili della Corte di Cassazione sono ovviamente per lo piu` riferite a vicende anteriori alla introduzione della legge. In sede locale sono tuttavia creative le riviste di giurisprudenza che riflettono gli orientamenti dei giudici di merito sı` che sui siti on line si possono intercettare pronunce interessanti: Altalex, Quotidiano Sanita`, Persona e danno, oltre alla rivista di Paolo Zatti sono le fonti piu` attendibili, ma utili informazioni si possono trarre anche dai siti professionali forensi che colgono l’occasione della pubblicazione di sentenze recenti per diffondere i modelli giurisprudenziali che si vanno delineando. ... 
Guido Alpa
Articolo completo Orientamenti della giurisprudenza sulla nuova disciplina della responsabilità medica
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retelabuso · 3 years
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Padova: scandalo in parrocchia, faceva sesso con il catechista e lo ricattava
Padova: scandalo in parrocchia, faceva sesso con il catechista e lo ricattava
Un padovano di 30 anni è finito a processo, accusato di estorsioni a luci rosse ai danni di un catechista morto nel giugno del 2018. L’imputato, a partire dal 2010 fino al 2017, sarebbe riuscito a raggirare la vittima di 200 mila euro. Ma durante il dibattimento, davanti ai giudici del Tribunale collegiale, è emerso anche come i rapporti sessuali tra i due siano iniziati quando l’uomo ora alla…
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