#il buongiorno piu bello | Explore Tumblr Posts and Blogs

canesenzafissadimora · 2 years

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"Oggi mi chiamano per una consulenza in un altro reparto.

Una delle solite e molteplici consulenze della giornata... ordinaria amministrazione.

Paziente con un tumore in fase ormai terminale con insufficienza renale da compressione degli ureteri.

Arriva con il letto una paziente tra i 70 e gli 80 anni, bianca bianca, capello rosso carota con due dita di ricrescita ma smalto rosa impeccabile.

-"Buongiorno signora".

-"Buongiorno a lei dottore".

Vedo la cartella, la visito e ripeto l'ecografia.

-Allora signora in questo momento i suoi reni hanno difficoltá a scaricare le urine per cui non potendo eliminare le urine per via naturale devo posizionare un tubicino, una specie di rubinetto che scavalca l'ostacolo cosi farà pipí da due tubicini nella schiena collegati a due sacchette...".

-"Scusi se la interrompo... avró un'altra sacchetta anche dietro?" (aveva la colostomia).

-"Si signora...".

Silenzio assordante di un minuto che sembrava interminabile.

Sorridendo mi dice:"Scusi dottore come si chiama?".

-"Deplano".

-"No il nome".

-"Marco".

-"Marco che bel nome...hai due minuti per me?".

-"Certo signora ci mancherebbe...".

-"Lo sai che io sono già morta?".

-"Scusi non la seguo... non è così immediato...".

-"Si... sono morta 15 anni fa".

Silenzio.

-"15anni fa mio figlio a 33 anni e venuto a mancare... ha avuto un infarto. Io sono morta quel giorno lo sai?".

"Mi spiace signora...".

-"Io dovevo morire con lui 15 anni fa, dovevo morire 10 anni fa quando mi hanno trovato la malattia e adesso io non devo più fingere per gli altri. I figli sono sistemati, i nipoti pure... io devo tornare da lui. Che senso ha vivere qualche giorno in più con sacchette soffrendo e facendo penare i miei cari... io ho una dignità. Ti offendi se non voglio fare nulla... io sono stanca e mi affido alle mani di Dio. Dimmi la verità soffriró?".

-"No signora... lei può fare quello che vuole... ma mettendo due...".

-"Marco ti ho detto no. La vita e mia e ho deciso cosi. Anzi fai una cosa sospendi la trasfusione che ho voglia di tornare a casa e mangiare un gelato con mio nipote".

Piano piano ogni parola mi ha spogliato come quando si tolgono i petali a una rosa.

Ho scordato la stanchezza, la rabbia e tutto quello che mi angoscia.

Non c erano piu gli anni di studio, le migliaia di pagine studiate, le linee guida... nulla tutto inutile.

Nudo e disarmato dinanzi a un candore e una consapevolezza della morte che mi hanno tramortito.

Mi sono girato per scrivere la consulenza per evitare che mi vedesse gli occhi lucidi e l'infermiera si è allontanata commossa.

Non sono riuscito a controllarmi e chi mi conosce sa che non è da me...

-"Marco ti sei emozionato?".

-"Si signora un pochino, mi scusi".

-" É bello invece, mi fai sentire importante. Senti fammi un altro favore. Se vengono i miei figli e ti prendono a urla chiamami che li rimprovero per bene. Tu scrivi che io sto bene cosí...Ok?".

-"Si signora".

-"Marco posso chiederti una cosa?".

-"Si signora dica".

-"Sei un ragazzo speciale io lo so e sei destinato a grandi cose. Me lo dai un bacio? Come quelli che i figli danno alle mamme".

-"Si signora".

-"Preghero per te e per mio figlio. Spero di riverderti".

-"Anche io signora... grazie.".

In quel momento era la donna più bella del mondo, luminosa, decisa, mamma, nonna... in una parola amore puro.

Forse é stata la volta in cui sono stato contento di fare una figura di merda.

Smontato, denudato e coccolato da chi avrei dovuto aiutare e invece mi ha impartito la lezione di vita piu toccante della mia vita.

La morte vista come fase finale della vita, senza ansia, paura, egoismo.

Consapevolezza che anni di studio mai ti insegneranno...il mio curriculum valeva meno di zero... Anni di studio, master, corsi... Il nulla.

Parlavano le anime.

Tutto é relativo e io sono piccolo piccolo davanti a tanta grandezza.

Tutto quello che riguarda la vita, quando la si cerca, quando la si ha o la si perde fino a quando finisce va vissuto intimamente nella massima libertà e discrezione.

L'unico momento che davvero unisce chi si vuol bene cancellando litigi e negatività.

Sembra paradossale ma il dolore che è un aspetto dell'amore unisce a volte più dell'amore stesso.

Io credo molto nell'accompagnamento in queste fasi: a volte una parola dolce ha più beneficio di molte medicine.

Comunque vada buon viaggio."

Marco Deplano, urologo dell'ospedale Sirai di Carbonia, in Sardegna

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famousstrangerpizza · 2 years

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Se stai male godono, se stai bene rosicano. Indossa sempre il tuo abito piu bello e confondili....!!! Buongiorno my friends😘☕️ https://www.instagram.com/p/Ci9hkiZqnUXFrv_HGx0thD3jWn-Ef5HHQ2xdJ40/?igshid=NGJjMDIxMWI=

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amorenerolove · 3 years

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Tommy e’ un cacciatore, uno di quelli sempre in cerca di nuove prede, uno di quelli che io definisco...seduttore seriale.

Ecco che Tommy apre il suo social preferito. Scorre i post e legge i commenti fino a che non si imbatte in Carla.

Carla ha appena scritto il suo commento sotto un post e Tommy, che ha già sbirciato il suo profilo, non perde occasione per rispondere in modo simpatico e ironico tanto da attirare l’attenzione di Carla.

Già, Succede proprio così...trovi la preda, guardi un po’ il profilo per capirne lo stato d’animo, se e’ single, se e’ impegnata ma infelice, se vive una relazione complicata e bastano 4 parole giuste e il gioco e’ fatto!

Carla risponde a Tommy e già si instaura un certo feeling, e dopo 4 chiacchere in pubblico ecco che che arriva una nuova richiesta di amicizia! E’ Tommy!! Ora si scrivono un po’ su messenger, e Tommy mostra la sua saccenza e asseconda ogni pensiero di Carla, tanto che a lei non sembra vero e inizia a fidarsi di lui.

Ed ecco che Tommy gli chiede il numero di teléfono per scriversi su whatsapp perché messenger, dice che gli e’ scomodo. E dopo giorni e giorni di conversazioni incalza sempre più la voglia di conoscersi e a carla non sembra vero che possa esistere una persona che la capisce così tanto, che la pensa come lei, così affine, così intrigante, tanto che inizia a incuriosirsi. Ma Carla ha una relazione con Arturo da molti anni, ma non sente più le farfalle nello stomaco. Pensa di non essere felice, non è più sicura del suo rapporto perché Arturo non la capisce come Tommy e poi Arturo e’ noioso, e’ geloso, non la fa più sentire bella, al contrario di Tommy che la riempie di belle parole e complimenti. Ora Carla e’ in crisi, vuole conoscere Tommy ma non vuole perdere Arturo. Ecco che gli equilibri iniziano a disallinearsi e senza rendersi conto inizia a essere scontrosa nei confronti di Arturo. Inizia a trattarlo male, a rispondergli in modo scontroso e senza rendersi conto lo sta allontanando. Arturo in questo momento rappresenta un ostacolo per Carla e lei inconsciamente lo sta alienando. Arturo non capisce, sono anni che frequenta Carla, sono anni che e’ sempre molto presente nella sua vita, avevano molti progetti. Arturo chiede spiegazioni e Carla si giustifica come riesce screditando la loro relazione e sottolineando che le cose non vanno più bene come un tempo. Sostiene che Arturo sia cambiato, che non sia più attento come i primi tempi , che sia noioso. Carla non si ricorda nemmeno più di dare il Buongiorno e la Buonanotte ad Arturo, la sera e’ tutta presa a chattare con Tommy. Arturo pensa che Carla sia in crisi e riflette sulle sue responsabilità. Organizza una bella cenetta in un bellísimo ristorante per cercare di recuperare la relazione con Carla.

Carla accetta l’invito ma e’ in ansia perché ogni sera si scrive con Tommy e quella sera non potrà farlo. L’ atmosfera e’ perfetta ma sia Carla che Arturo sono imbarazzati, non c’è più quella naturalezza di sempre, sono un po’ freddi, insicuri. Arturo ha una brutta sensazione, vede Carla molto assente e distratta. Ogni 4 minuti guarda il telefono, scrive qualcosa e lo ripone in borsa. Poi guarda Arturo e gli dice...scusami rispondo a Gina che e’ un po’ in crisi. In verità, Gina non esiste, Carla risponde a Tommy che e’ a casa tranquillo sul divano mentre Laura e i figli sono già a letto. Sì, perché Tommy ha una famiglia, ma questo per lui e’ solo un dettaglio. Ecco che Arturo e Carla iniziano a discutere, a scagliarsi contro, tutte le colpe del fallimento e finiscono per lasciarsi. In realtà quel “fallimento” non esisteva prima che Carla conoscesse Tommy. Avevano una relazione stabile, magari un po scontata ma gli dava tutte le sicurezze di cui aveva bisogno. Ora Tommy ha la strada libera e inizia una relazione clandestina con Carla. Tommy gli racconta ogni giorno dei problemi che ha con Laura. Inizialmente Carla e’ al settimo cielo, tutto nuovo, tutto emozionante ma piu passa il tempo e più non sta bene perché si rende conto che Tommy non sarà mai suo. Ecco che Carla e’ di nuovo infelice, gli manca la stabilità, gli mancano le sicurezze, gli manca un uomo con cui condividere le giornate, gli manca Arturo. Carla e’ troppo orgogliosa per tornare sui suoi passi e pensa che se dovesse finire con Tommy potrà finalmente godersi la sua libertà e viversi la sua solitudine. Non ho bisogno di un uomo, pensa Carla. Ma il tempo passa, gli anni passano e Carla stava costruendo qualcosa di bello con Arturo, un qualcosa che ormai è’ andato distrutto e non si può tornare indietro. Carla cade in una profonda depressione. Decide di lasciare Tommy, che nel frattempo stava già agganciando una nuova preda. Ora Carla e’ sola ma gli manca qualcosa, non sta bene come avrebbe pensato. Sbircia sul profilo di Arturo e vede foto di lui con un altra donna e inizia a piangere. Pensa di essere stata la causa di tutto, in fondo Arturo la amava, la rispettava ed era un uomo fantastico. Carla lo rivuole. Scrive un messaggio in punta di piedi per tastare il terreno. Arturo, sorpreso e contento di sentirla, risponde curioso di sapere come stesse. Carla prende forza e si convince che tutto si possa recuperare. Inizia a scrivergli ogni giorno, ridono e scherzano come un tempo, sembra che ci sia ancora complicità. Carla e’ felice e si accorge di quanto gli sia mancato. Vuole chiedergli di vedersi ma pensa sia troppo presto. Arturo e’ sempre cordiale e gentile nei messaggi ma un giorno gli scrive: Vedi Carla, ho passato settimane a piangere di notte perché tu ti sentivi con un altro. Non ti ho mai detto nulla e ti ho lasciato fare, volevo vedere quanto valevo per te. Alla fine mi hai portato a lasciarti perché tu non avevi il coraggio di farlo. Ti ho lasciata andare ma sono stato molto male. Dopo qualche mese ho conosciuto Patrizia e ora stiamo insieme da un anno. Per favore, non scrivermi più, non voglio far passare a Patrizia quello che io ho passato con te. Cerca di capire, si chiama Rispetto, quello che tu non hai avuto cin me. Ti auguro il meglio. Buona vita!

Carla non poteva credere a quelle parole, in quel momento capi cosa aveva perso e che era stata una stupida, aveva buttato via una bella relazione e soprattutto un uomo meraviglioso. Cadde nello sconforto assoluto e ogni sera piangeva pensando ad Arturo. Il sonno ormai era perso, le giornate erano terribili, i sogni erano tutti infranti. Carla apri la sua bacheca di Facebook e scrisse: ora ho imparato la lezione...non fare agli altri quello che non vuoi venga fatto a te!

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kon-igi · 5 years

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Grazie :)

Buonasera Kon,

Le scrivo dopo quasi due anni dall'ultima volta (https://kon-igi.tumblr.com/post/168992191037/buongiorno-kon-buone-feste-in-famiglia-e-buone) senza un motivo in particolare.

Non è del tutto vero, ciò che mi spinge a ricontattarLa è il senso di gratitudine che nutro nei Suoi confronti, per essermi stato accanto in una situazione tanto delicata e dolorosa.

Vorrei solo dirLe che sto bene, sono serena nonostante quell'esperienza traumatica: ho imparato quello che era utile e giusto imparare, senza lasciare che l'insieme degli eventi e degli strascichi mi spiazzasse o demolisse completamente.

Anche nei momenti piu bui, c'è sempre una luce fioca (nessuna retorica religiosa, sono atea) e per me le Sue parole sono state di insostituibile speranza.

Non ho domande, stavolta, solo tanta voglia di donarLe un abbraccio riconoscente; spero che possa servire da carburante per tutte le risposte umane e sapienti che riesce a dare a chiunque Le si affidi, confuso e impaurito.

GRAZIE.

(Nulla in contrario alla pubblicazione, chiaramente)

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Guarda, ti voglio raccontare una storia -- non zen, proprio vera -- infiocchettata e travisata in due o tre punti per renderla più fruibile ed evitare che io ci faccia una figura troppo meschina.

Qualche anno fa -- in una bella giornata di primo inverno -- uscii di casa per andare al lavoro e dopo aver fatto una carezza a Cthulhu, mi avviai per percorrere quei tre o quattro chilometri in macchina, guardando con buonumore i tanti e sorridenti concitati ragazzi stranieri che montavano in turno nei prosciuttifici di zona. Era bello pensare che con il loro impegno avrebbero potuto aiutare le loro famiglie, magari un giorno facendole riunire a loro. Il comune, previdente, aveva fatto gettare sale e ghiaino sulla carreggiata, qualora la notte avessi gelato ma le strade erano asciutte e giunsi senza problema al lavoro. Saluto i colleghi, ci offriamo un caffè a vicenda e chiacchiero cinque minuti insieme a loro, ascoltando storie di figli inquieti, madri troppo vecchie e cani ammalati. Vado poi nel mio ambulatorio, accendo il computer, controllo gli appuntamenti presi da Sara -- agenda fitta ma organizzata bene... la ragazza è giovane ma capace -- e poi comincio a visitare i miei pazienti. Storie diverse, problemi simili: una prescrizione, due raccomandazioni, tre sorrisi e metà mattina se ne va tranquilla e in maniera soddisfacente. Bing! messaggio sul cellulare. È la mia commercialista che mi manda l'importo dell'acconto IRPEF e mi dice che ha proceduto all'addebito sul mio conto corrente. Bussano alla porta e faccio entrare un altro paziente, un tipo lagnoso che dà la colpa del suo mal di schiena alla moglie che non ha voluto cambiare il materasso. Allora cambi la moglie! -- gli dico, mentre cerco di ricordare quanti soldi ho sul conto corrente ma l'accesso digitale con l'home banking lo posso fare solo con codici da chiavetta e quella ce l’ho a casa. Maledetta tecnologia! Vado a prendermi un caffè, imbevibile come sempre, ma vengo stordito dalle solite lamentele dei colleghi su figli viziati, vecchi rompicoglioni e botoli pulciosi. Quell'idiota della commercialista poteva dirmelo prima di fare un addebito! Esco prima e dico a Sara di spostare tutti gli appuntamenti al pomeriggio ma di badare a non fare i soliti casini con gli orari. Fuori c'è un tempo di merda. Non si capisce se sia caldo o freddo e rischio pure di rompermi una gamba scivolando mentre mi affretto alla macchina perché quelle teste di cazzo del comune hanno sparso il sale e ghiaino senza nemmeno controllare le previsioni del tempo. Incompetenti fancazzisti! Sgommo e taglio la strada a gente che non ha nulla di meglio da fare che guidare spaesata per intralciarmi Il cammino. Speriamo di riuscire a bloccare l'addebito prima che sia esecutivo... che cazzo ci fanno tutti quegli africani a camminare fuori dal marciapiede! Toglietevi di mezzo! Parcheggio di traverso, apro la macchina, mando via Cthulhu con un urlaccio e accedo all'home banking. Maledetti tutti! Se il conto è scoperto faccio una strage! Ah, ok... va bene ...i soldi ci sono -- Cthulhu, vieni qua che ti faccio due carezze prima di tornare al lavoro.

Dopo quel giorno, ho fatto un enorme sforzo emotivo ed esistenziale per rifiutarmi di vivere feroce e spaventato a quella maniera e ho sempre fatto in modo -- e lo sforzo continua ancora adesso -- per ridimensionare tutto quello che mi succede alle giuste proporzioni di importanza.

Non ho più voglia di vivere nella paura di un qualcosa che potrebbe succedere a causa di una situazione sulla quale non ho il controllo che mi si imporrebbe di avere.

Quel rifiuto è stato il mio più grande atto di coraggio e la mia più grossa liberazione.

Tutto questo mio lungo discorso per dirti che sono io a dover ringraziare te per avermi dato conferma che alla fine posso essere vivo e felice solo se lo sono anche gli altri.

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pomposita6292 · 5 years

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LA FORZA DELLE PAROLE...

Oggi mi chiamano per una consulenza in un altro reparto.