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#il tradimento direttamente in casa non ci credo
nottinsonni · 4 years
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oggi è successa una cosa. per cui stasera vi racconto una storia di bugie, abuso mentale, e di un rapporto tossico. non in una coppia. ma tra amiche. tre anni fa ho conosciuto melissa. l’ho conosciuta in estate, tra i tavoli del tutti frutti, il locale dove ormai lavoro da anni. ero l’unica ragazza lì dentro, a parte la cameriera dell’età di mia madre che vedevo più come figura materna. non che mi dispiacesse, ero la piccola di casa anche se in certi casi non ero nemmeno la più piccola, ma mi andava bene. è così che mi piace rapportarmi nei luoghi di lavoro, mi aiuta. lei è arrivata un po’ dopo gli altri, grazie al suo ragazzo che lavorava lì con me. era completamente l’opposto di quel che ero io, lei il sole io la luna. abbiamo legato sin da subito. a pensarci, quelli sono forse stati gli unici mesi in cui veramente ci teneva. ero la sua ancora, lo ribadiva sempre. lei aveva problemi con il suo ragazzo, e io ero lì. poi un giorno, iniziavo il turno di sera più tardi perchè avevo lavorato anche la mattina. melissa mi saltò addosso piangendo nonostante fosse in servizio per dirmi che si era lasciata. apparentemente angelo le aveva alzato le mani. così diceva. io le credevo. abbiamo passato l’ultimo mese più legate di prima, nonostante lei non fosse più di tanto triste. la reputavo una donna forte. coraggiosa. una leonessa. un anno dopo, cercavamo casa insieme. ero felicissima, avevo rinunciato all’erasmus per questo, per lei, per la nostra amicizia. perchè stavo poco bene e credevo che lei era l’influenza giusta. che mi sarei tirata su. all’inizio.. neanche me lo ricordo più, l’inizio. era un sogno, perchè ai miei occhi è sempre tutto un sogno. soprattutto quel che ottengo dopo tanti sforzi, qualcosa che credevo impossibile. non starò qui a raccontarvi la nostra intera convivenza, non basterebbe un post. arriviamo direttamente ad agosto. quando torno dal mio nuovo lavoro estivo, l’animatrice in colonia. dopo due mesi fuori non vedevo l’ora di tornare a casa mia, neanche da mia madre che vive a solo 45 minuti da me. a casa mia. sul balcone che si affaccia sul monastero illuminato. non mi ha dato neanche due giorni per dirmi che aveva preso la stanza interamente per lei. “prendi la singola, tanto preferisci i tuoi spazi.” ed è vero. ma aveva architettato anche quello. la singola l’aveva già data a una nostra altra amica, che era stata così presa col lavoro in estate da aver affidato a lei il compito di cercarle una nuova casa. questa nostra amica non ne sapeva niente, di me. che così facendo io sarei rimasta senza una casa. dopo tutto quel che avevo fatto per lei, dopo tutto quel che avrei fatto per lei. e perchè? perchè ero l’unica che aveva iniziato a tenerle testa. melissa è brava. melissa è bravissima ad ammaliare, soggiogare le persone. ti fa credere di essere su un piedistallo, di essere l’unica persona che conta, quando in realtà per lei non sei che un nome sulla lista di persone a cui attingere quando le serve qualcosa. melissa ha fatto della sua vita un libro, perchè da raccontare non ha nulla. ha lasciato che il suo disturbo di bugiarda patologica prendesse il sopravvento. “mari, quando stavo con angelo pesavo 45 kili.” “no sai cosa francè, è che quando stavo con angelo ero arrivata a pesare 40 kili.” “quei tempi, andavo verso i 35 kili.” la raccontava a tutti così. e io ero lì. e una volta ridendo ho detto “meli di questo passo arrivi ai 20 kili.” mentiva spudoratamente davanti a me, che avevo vissuto tutto di quel periodo. in cui lei, bellissima come sempre, aveva il fisico di una barbara palvin qualunque. curve ai punti giusti, di quelle che le fruttavano mance esagerate ogni sera, muscoli tonici. una dea greca, non scherzo. poi è uscita la storia dei 15 anni, in cui è quasi morta per anoressia. in cui mangiava gli omogenizzati per sopravvivere. ma le foto di facebook dicono un’altra cosa. ogni cosa era triplicata, quadruplicata. e io non sopporto le prese in giro, neanche se sei la mia migliore amica che mi dice una cretinata tipo “sono arrivata a pagina 35 del libro che mi hai regalato” e poi sei a pagina 32. e lei si è indispettita. improvvisamente, ero una troia. lo diceva a tutti. diceva che ci provavo con il ragazzo che le piaceva. e io l’ho scoperto mentre cercavo di organizzarle una festa di compleanno a sorpresa che mi era costata tutti i risparmi. perchè lei odiava i suoi compleanni per via di un “trauma - ad oggi forse l’unica cosa a cui ancora credo - legato al padre e alla crescita. ho trovato dei messaggi mandati mentre eravamo insieme, in cui diceva che non vedeva l’ora di liberarsi di me, che ero solo una lesbica inquietante (testuali parole, quando non sono neanche lesbica ma pansessuale e lei giocava su questa cosa saltandomi addosso e strusciandosi ridendo chiedendomi se la trovassi bella mentre io le chiedevo di levarsi perchè il contatto fisico mi mette a disagio.) le ho comunque organizzato la festa. nonostante tutto. perchè io non ero al suo livello, e volevo lo sapesse. perchè aveva capito che avevo letto quei messaggi. volevo che pensasse “wow. ha letto tutte quelle cose ma ha comunque fatto questo per me.” avevamo ancora 4 mesi insieme, il viaggio era lungo. in un anno insieme, melissa era diventata me. esattamente l’uno novembre aveva deciso che non voleva essere più un oggetto sessuale per i ragazzi. improvvisamente, via i capelli. taglio corto e frangia, come i miei. usava i miei vestiti, usava un tono di voce più delicato. addio al profilo instagram con tutte le foto volgari, nuovo profilo in cui copiava il mio modo di far le foto, con i filtri carini delle stupide app asiatiche che uso io perchè ho una stupida fissa per le pesche e il blush accentuato. perchè più tenero. perchè così i ragazzi non avrebbero più visto in lei un oggetto sessuale - cosa che accadeva perchè a lei Piaceva andare con i ragazzi ed era intenzionalmente provocante. ho odiato questa cosa. non perchè mi copiasse. ma perchè è stato l’inizio dell’eclissarsi del suo io. non avevo problemi che andasse coi ragazzi, era la sua vita ed ero felice che si sentisse così a suo agio con il suo corpo. avrei voluto un po’ di quel che aveva. la nuova melissa? che ascoltava la mia stessa musica, aveva le mie stesse passioni, guardava i miei stessi film, serie tv e anime per rendere la sua vita un drama di quelli coreani in cui secondo lei tutto era rose e fiori? non era lei. nell’arco della nostra convivenza abbiamo litigato due volte perchè io cercavo il confronto dopo che lei si chiudeva in sè stessa senza motivo. una volta per il presunto flirt con jin, il ragazzo che le piaceva. e un’altra perchè continuava a rimandare un nostro impegno importante perchè era troppo concentrata su sè stessa. dirglielo? l’ho fatto. le ho detto che era così insicura di sè stessa che si circondava di persone che acconsentissero sempre a quel che diceva, che sembravano i suoi minion. che voleva solo riempirsi l’ego per accettazione. e ciò l’ha fatta frignare. mi ha dato ragione. ha pianto. a ripensarci oggi, una scena pietosa. dopo quel giorno, non abbiamo più litigato. le sono sempre stata vicina, perchè era caduta in depressione e non se ne accorgeva. perchè io sapevo cosa significava, la depressione. e la mia viya girava intorno al far sì che le sue condizioni non peggiorassero. perchè avevo paura di ricadere anche io. era fine aprile. era andato tutto bene - fingendo di non aver mai letto determinati messaggi - fino alla notizia della casa, 18 agosto. il mio compleanno. che avevo deciso di passare insieme, di saltare altri 14 giorni di lavoro fuori per festeggiare il mio primo compleanno in forse 10 anni. il giorno dopo abbiamo litigato per messaggi. improvvisamente era forte, cattiva, maliziosa. improvvisamente sapeva reagire, sapeva discutere. di persona, piccola. dietro uno schermo enorme. io, ingenua, triste per il tradimento. non per la situazione, ma perchè credevo in lei. perchè elogiavo le sue qualità davanti a tutti. la veneravo. aveva solo temporeggiato. aspettato 4 mesi per fare la sua mossa nella scacchiera che era diventato il nostro rapporto. qualche giorno dopo, la scoperta. melissa e angelo, il suo ragazzo quando ci siamo conosciute, si erano lasciati - e lui le aveva alzato le mani - perchè a detta di lei, lui pensava che lei se la facesse con il nostro collega che sempre a detta di lei, era gay. dalla sua parte le voci che dicevano che questo nostro collega, davide, stesse col proprietario del ristorante. che fosse il suo toyboy. diceva che angelo aveva dato di matto. angelo. conosciuto da tutti in paese per essere un amore di ragazzo. angelo che fa beneficenza. angelo che nonostante venga da una famiglia più che ricca, lavora per i suoi sogni. primi giorni di settembre 2019, vado a cena al tutti frutti dove per la prima estate non avevo lavorato. in maniera poco delicata davide mi dice che melissa lo stuzzicava e che tra di loro erano successe determinate cose non una, non due, non tre volte. di più. che ridere, lì ho capito tutto. lì mi si è aperto un mondo. la nostra amicizia era nata sulle basi di una bugia. del suo finto vittimismo. lì ho collegato tutti i punti, ho aperto gli occhi. ho realizzato tutte le sue bugie, tutte. non riuscivo più a esser triste. provavo solo pena, e disgusto. dopo un anno, mi sono riconciliata con ilaria, la ragazza che ha preso il mio posto in casa. per tutto l’anno mi sono chiesta come stesse, nonostante avessimo litigato. perchè ilaria era irremovibilmente sottomessa per melissa. per un anno intero le avevo detto che esagerava, di aprire gli occhi. ma ilaria partiva alle 3 di notte da casa sua solo per andarla a prendere da lavoro e portarla a casa. distanza lavoro - casa nostra: 1 minuto e mezzo. distanza casa di ilaria - lavoro: 20 minuti. fatti a piedi. che poi si rifaceva al ritorno. solo per quel minuto e mezzo. ilaria mi ha fatto leggere i messaggi, ho scoperto che lei non sapeva nulla del fatto che io sarei rimasta senza casa. che melissa le aveva mentito e l’aveva manipolata. abbiamo parlato tutta la notte, abbiamo collegato altri punti. abbiamo realizzato altre bugie. e questo ci riporta a oggi. dopo la quarantena, io e ilaria ci siamo viste per un caffè. e abbiamo postato una foto. non lo nego, volevo stuzzicare. dopo un anno di frecciatine immotivate, volevo toccarla. perchè so ancora i punti in cui colpire melissa, e ho fatto centro. ilaria non voleva, aveva paura. dopo 5 minuti, la mamma di melissa risponde alla storia condivisa da ilaria: “evviva la sincerità!” quanto avrei voluto risponderle. dirle che la verità l’avrebbe spaventata. che non era pronta alla verità. che gliel’avrei raccontata di persona, con sua figlia davanti però. ilaria in preda al panico - questo è l’effetto che fa melissa sulle persone - mi ha chiesto una risposta che non creasse casini. abbiamo risposto “appunto” nonostante il mio di disappunto. ilaria non ha voluto leggere la risposta. dopo due minuti, entrambe bloccate su ogni social da melissa. come quando hai 13 anni. non so dove volevo arrivare, forse dopo un anno di convivenza e quasi un anno post-convivenza, era arrivato il momento di metterlo per iscritto. di liberarmi definitivamente di tutto ciò. nonostante i bei ricordi ci siano. non legati a lei, ma a esperienze che forse senza lei non avrei vissuto. nonostante io abbia perso tutti i miei amici perchè suoi colleghi di lavoro a cui a detta di ilaria ha raccontato di tutto. che io ero invidiosa di lei. che io volevo essere come lei - lei, che mi copiava in tutto. ho perso loro, ho perso jin. che a differenza di quel che melissa credeva era solo un carissimo amico a cui tenevo tanto. con cui mi sentivo a mio agio. è sempre così, inizio le cose ma non so dove finire. volevo buttare giù un semplice pensiero ma eccomi con quello che potrebbe essere l’intro di un libro. ironia, in sottofondo è partita la marcia funebre di chopin. qualcosa vorrà pur dire.
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Il Giudizio dell’Entità: Banana Fish
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✓ Banana Fish   [ バナナフィッシュ ] (24 episodi)
Sapevo già dell'esistenza di un manga chiamato Banana Fish: lo pubblicizzavano sul retrocopertina di manga che prendevo secoli fa e, ovviamente, con un titolo simile, non poteva che rimanermi impresso. 
Complice il tratto non troppo di mio gusto e la trama à la thriller americano, non sono mai andata ad approfondire. Quando ne hanno annunciato l'anime, mi son detta: "Oh, era quello! Vabbè, leggo qualche recensione e vedo se darci un'occhiata.". La mia idea era vederlo una volta finito ma, come si saprà, è diventato abbastanza popolare dopo una manciata di puntate e mi sono ritrovata ad iniziarlo quando era intorno all'episodio tre o quattro. Dopo aver visto i primi episodi, sono scattata a vedere il successivo appena uscito - tranne l'ultimissimo arco, che mi sono vista in blocco. Un paio di giorni dopo averlo finito, ho fatto il rewatch. Sì, mi è molto piaciuto. 
La prima cosa di cui parlare è la modernizzazione di tipo tutto. 
Non mi è ben chiaro perché abbiano deciso di spostarlo dagli anni '80 al post 2010 - probabilmente per renderlo più appetibile al pubblico; sta di fatto che le uniche cose che testimoniano la sua ambientazione nel XXI secolo sono elementi di fondamentale importanza quali smartphone e tablet che appaiono solo ed esclusivamente quando suppongo ci fossero invece giornali o fotografie (e che poi non appaiono in scene in cui la comunicazione a distanza avrebbe evitato tanti problemi), computer sottili al posto di scatole da trasporto merci e che si parli dell'Iraq invece che del Vietnam. Leggendo in giro, sembra poi che si sia scelto di ricreare la New York moderna invece di ricostruire quella anni '80 (giustamente) e che abbiano aggiornato le mode in fatto di look. Grazie. 
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[Anche se un po’ mi dispiace che per forza di cose si siano dovute togliere scene simili.]
A proposito di quest'ultimo fatto, spicca il character design, più adatto ad un pubblico attuale. E, per questo, ringrazio in ginocchio lo Studio Mappa.  
Può sembrare una stupidaggine, ma influisce molto sulla percezione dei personaggi da parte dello spettatore: basti pensare a, non so, il live action de La Bella e la Bestia, che si apre con il protagonista imbellettato alla moda dell'epoca... per noi alquanto ridicola, ma per il 1700 assolutamente affascinante e indice di nobiltà. Oppure, come dicevo anche nel commento ad Escaflowne, negli anni '90 i bishounen erano donzelli dalla brillante chioma fluente (possibilmente chiara), elemento che oggi potrebbe far scappare un sorriso. Allo stesso modo, i capelli a nuvola erano molto in voga negli anni '80, ma non so quanto il pubblico attuale avrebbe potuto identificare Ash come lo gnoccone che dovrebbe essere - fatto che avrebbe persino portato qualche problema alla trama stessa dell'anime, dato che il suo aspetto è un elemento molto importante. Non che i personaggi siano diventati bishounen moderni - se si nota, le curve del viso rimangono abbastanza rotonde, come il tratto originale - ma grazie a questo cambio, quando Ash arriva vestito elegante e a tutti casca la mandibola, il pubblico annuisce interessato e non scappa inorridito come di fronte a quegli abomini che sono le fanciulle anni '90 """""""truccate""""""". 
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Seconda cosa. La componente omosessuale. 
Una cosa che sapevo vagamente è che BF viene considerato un ottimo esponente del genere shounen ai per il legame tra i due protagonisti, Ash ed Eiji. 
Ora che l'ho visto, posso parlare con cognizione di causa: BF ha una fortissima componente omosessuale, ma non credo lo si possa far rientrare né nello shounen ai né nello yaoi (per quanto l'autrice sia palesemente un'amante del genere). Il motivo è che la componente sessuale è oserei dire totalmente negativa: tratte di bambini, schiavi sessuali, victim-shaming, stupratori, stupri, traumi da stupro, persino accenni di incesto non consensuale. Per farvi capire: se Eiji fosse stato una donna, BF sarebbe stato un'opera omofoba di pessimo gusto. Ma anche se Eiji E Ash fossero state entrambe donne BF avrebbe perso la sua morale: la cosa vitale è che gli antagonisti ed Eiji siano dello stesso sesso. 
Dal lato psicologico, BF è molto, molto, molto più profondo di quanto si potrebbe pensare all'idea di vedere un thriller americano, con simbolismi non da poco. Eppure, alla base, c'è un cliché vecchio come la Pangea (e dunque da me amatissimo): un "mostro" ferito, un "diavolo" violento per difesa, che lascia avvicinare soltanto una persona buona, innocente, "pura", in grado di dargli un'altra possibilità nella vita, di ricominciare a vivere. 
Sarebbe riduttivo rinchiudere il rapporto di Ash ed Eiji in un discorso su come la loro fisicità sia fatta di sguardi e abbracci, "platonico" sarebbe un termine incorretto che potrebbe far pensare ad un'attrazione puramente mentale. È quell'amore "puro" non perché stilnovista o "che riporta sulla retta via", ma perché influisce su entrambi, perché porta ad accettare l'altro nella sua totalità e nel fargli realizzare "com'è davvero" senza la pretesa di "cambiarlo". Soprattutto, è bello vedere un amore così puro che si manifesta anche attraverso litigi brutali, il fare di testa propria anche quando forse non sarebbe il caso e qualche sana bastardata con tanto amore...
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[... perché se il tuo praticamente fidanzato ti dice che gli fanno impressione le zucche e quella stessa sera ti vesti da zucca e gli fai trovare la casa piena di decorazioni di Halloween, sei stronzo. Sì, pure se è davvero Halloween.]
Un'altra cosa bellissima è che il personaggio di Eiji non è un essere angelicato intoccabile cinnamon roll too pure for this world. 
Di certo vedere un ragazzo buono, cresciuto nella bambagia e che come unico problema nella vita ha il non poter più praticare il salto con l'asta a livello agonistico causa piede rotto e conseguente depressione in mezzo a sparatorie, traffici di droga e di ragazzini, complotti militari internazionali, droghe che controllano la mente, scontri tra gang e gente reduce da anni e anni di schiavitù e traumi assortiti potrebbe risultare giusto un pelino meno interessante e persino irritante. 
Inizialmente Eiji è un effettivo esserino innocente che (GIUSTAMENTE) quasi muore di terrore quando viene, nell'ordine, coinvolto in una sparatoria, rapito, menato, costretto a vedere gente morirgli a due centimetri e avere la consapevolezza di essere la causa di gran parte delle cose di cui sopra. Eiji non sa impugnare un'arma, non ha la volontà di sparare ma, con il passare degli episodi, si mostra ben poco incline ad ascoltare i consigli che gli vengono dati (in effetti, ha mai obbedito ad Ash/Ibe/Max UNA volta che sia UNA?), si dà al furto di auto, all'ostacolare la polizia, all'andare da solo a recapitare messaggi in luoghi malfamati, al fare maratone per mezza New York per recuperare Ash, all'evasione con tanto di boss mafioso come ostaggio, al fare irruzione in ville ultracontrollate e a sparare ad un boss della mafia. Di certo sfigura di fronte al protagonista Rambo/Rocky/Terminator, ma... non credo che molte persone vissute in pace&amore per quasi vent'anni sarebbero in grado di fare tutto questo (per salvare il più grande ricercato d'America da parte di quarantacinque mafie), sapere di essere il bersaglio principale delle sopracitate quarantacinque mafie, vedersi morire gente con cui si aveva in qualche modo legato, sapere di non essere Rambo/Rocky/Terminator e, nonostante tutto, conservare la propria sanità mentale e decisione. 
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[Ladro di auto, disobbediente, intralcio alla giustizia, rapitore, violatore di proprietà private, sfruttatore di punti deboli per puro scopo ludico... in effetti, Eiji non ha nulla di innocente ed è in realtà il vero Kattywoh.]
Eiji è il coprotagonista, ma ovviamente ci sono altri personaggi degni di nota: il povero Shorter, capo della gang cinese, amico leale, babysitter di Eiji per la prima parte della storia, bravo ragazzo che non meritava tutto quello che gli è successo; Max, giornalista ed ex soldato, amico del fratello di Ash, poi complice numero uno di quest'ultimo nonché essenzialmente suo padre adottivo; Ibe, un povero fotografo/giornalista che voleva solo fare un articolo sulle gang newyorkesi e tirare su di morale il suo assistente Eiji e che invece si ritrova invischiato nella trama; Sing, che appare come giovincello neanche troppo interessante e che finisce invece a dover fare da babysitter a mezzo cast, diventare un ottimo capo e partecipare persino alla Battaglia Finale; Blanca, colui che ha insegnato ad Ash tutto ciò che c'è da sapere per diventare Terminator, che non è mai stato un antagonista ma manco per sbaglio e che non si è mai dato pena neppure di fingere di esserlo, colui che porta con sé un po' di filosofia sul senso della vita - che in mezzo ai bang! bang! perché no? 
Una cosa positivissima del Team Buoni™ è che NON credono all'istante a presunti tradimenti da parte degli amici, anzi. Ad esempio, Ash ci mette tre secondi a capire che il "tradimento" di Shorter è avvenuto perché l'amico era stato ricattato con l’incolumità della sorella; allo stesso modo, Eiji non crede minimamente ad Arthur e chiede direttamente a Shorter, rendendosi subito conto della situazione di minacce e ricatti in cui si è trovato; Max, quando Ash lo minaccia per farsi consegnare tutti i documenti sulla Banana Fish, intuisce in 0,1 secondi che lo sta facendo perché Eiji è in pericolo; Sing, nonostante le apparenze e la sua venerazione per Shorter, per svariati episodi chiede all'incirca a Chiunque per fare chiarezza sulla morte del suo capo, perfettamente conscio del fatto che Ash non avrebbe mai ucciso il suo migliore amico perché gli girava. In modo simile, quando Yue Lung cerca di lavacervellare Eiji dicendogli che Ash non ha bisogno di lui, che lui è sempre stato solo un peso, il buon giapponese sbatte le palpebre e, con assoluto candore, gli risponde: "È la prima volta che qualcuno si mostra così apertamente ostile nei miei confronti.". Sempre Eiji, quando Ash si mostra cattivo con lui per allontanarlo e convincerlo a tornare in Giappone, non ci crede neppure per mezzo secondo, angustiandosi solo perché conscio di non essere un Rambo in grado di aiutarlo. È bello avere un Team Buoni™ che usa il cervello. 
Altro punto a favore è il fatto che "i segreti" rimangono segreti segretoni per qualcosa come tipo cinque secondi. Non bisogna far sapere ad Ash che il suo adorato fratellone è morto? Due minuti dopo, Max se lo lascia scappare proprio con Ash. Non bisogna far sapere alla gang cinese che Shorter è morto? Cinque minuti dopo, è di dominio pubblico. 
Ci sarebbe anche da nominare la polizia, in particolare Charlie e Jenkins, che pur essendo poliziotti si sono presi a cuore Ash. Appaiono poco, come da copione in questi casi la polizia è assolutamente inutile (credo che il loro effettivo apporto alla trama sia far incontrare Ash ed Eiji, tirare Ash fuori di prigione e dar modo a Max ed Ibe di introdursi al Centro di Igiene Mentale), però ho trovato in qualche modo tenero il fatto che ci siano questi due poliziotti che non solo non hanno problemi a dialogare civilmente con i ragazzi delle gang ma che si sono persino affezionati ad uno di loro, tanto da fare il possibile per difenderlo a livello legale - che in una serie come BF è alquanto inutile, ma apprezziamo il pensiero. 
Di fronte al Team Buoni™ provvisto di capacità cognitive funzionanti ed effettiva fiducia nei compagni, come risponde il Team Cattivi™? 
Il Team Cattivi™ è molto più variegato, passando da Emeriti Coglyony (che almeno si degnano di durare uno massimo due episodi), Falliti, Antagonisti Falliti, Antagonisti Ben Fatti e Antagonisti Funzionali. E un po' di Scienziati Pazzi e Politici/Poliziotti Corrotti a guarnire. 
L'Antagonista per antonomasia è, ovviamente, Dino Golzine. Che io ho capito solo al rewatch che lo chiamavano "Monsieur" perché boss corso e non italiano. Papà Dino è esattamente come uno si immaginerebbe un padrino: anziano, vestito elegante, con immancabile bastone da passeggio, pacato, che usa le armi in pochissime occasioni ma che fanno capire che ricorre alla violenza in prima persona solo quando è strettamente necessario - preferendo far fare qualcosa alle sue guardie, che sennò perché dovrebbe pagarle? E poi c'ha un'età, non è che può fare 'ste acrobazie però, con due pallottole nel petto, può arrivare in sala computer, pasticciarci, arrivare in cima ad un cantiere e uccidere l'Antagonista Funzionale. Golzine è la fiera causa principale del 90% dei traumi di Ash e il suo fine ultimo è o riaverlo forevAH&evAH per sé o catturarlo e ucciderlo con le sue mani, perché lui è la sua creazione migliore e solo a lui spetta il diritto di eliminarla. 
Su carta non è una cosa poi così incredibile ma, a vederla svolgersi, è più interessante del previsto: da un lato, Ash non manca di "fare i dispetti" a Golzine, tipo privarlo di un sacco di soldi perché il genio NON HA MAI CAMBIATO LA PASSWORD, di apparirgli davanti a sorpresa giusto per sfotterlo, di rispondergli male ad ogni suo approccio più fisico; dall'altro, nei momenti più tesi, è chiarissimo come Ash ricordi cosa Golzine gli ha fatto passare, che per lui è il Male Assoluto di cui doversi liberare, ciò che lo muove nell'odio e nella paura di quei traumi passati ma sempre fortissimi. 
Una delle scene che più mi ha colpita di tutta la serie, se non quella che mi è arrivata come un pugno allo stomaco, è quando Golzine annuncia ad Ash di volerlo ufficialmente adottare e Ash, giustamente, esce di testa. E lo fa ridendo, sbeffeggiandolo e descrivendo con dovizia di particolari, il più volgari possibili, le torture a cui lui e i suoi accoliti lo hanno sottoposto, il tutto chiamandolo "papà". È una scena che mi ha fatto gelare, fino a farmi venire i brividi. Oltre a farmi rigirare lo stomaco. È nella seconda parte della serie e ha un effetto mostruoso anche se Ash e Golzine si affrontano dal primo episodio, anche se il fatto che Ash sia stato il suo giocattolo viene detto da tipo subito e si sappia benissimo quale sia il rapporto che li lega. 
A Dino Golzine si accompagnano i Corrotti, i Coglyony e i Falliti. Gli Antagonisti Funzionali si affrettano ad andarsene in proprio, il che fa ben capire che forse Golzine dovrebbe scegliersi meglio i tirapiedi. Almeno gli Scienziati Pazzi fanno il loro disonesto lavoro. 
Gli Altri Antagonisti sono Arthur, Yue Lung e Fox, appartenenti rispettivamente alle classi Fallito, Antagonista Fallito e Antagonista Funzionale. 
Arthur è probabilmente il personaggio più fallito che abbia mai visto in una serie: per non ben esplorate ragioni, è seriamente convinto che aver letto la Guida del Cattivo e ripeterne le Frasi ad Effetto faccia di lui un Kattywoh dal carisma schiacciante, che siccome rompe le balle ad Ash da anni quest'ultimo lo veda come una rispettabilissima nemesi e che il suo essere uno spudorato arrampicatore sociale lo renda un astuto boss ambizioso. Non sto esagerando. Fino alla fine, Arthur rimane convinto di essere carismatico, astuto e principale nemesi di Ash, nonostante Chiunque, pure i passanti, lo detestino e perculino. I suoi Piani Geniali vanno in fumo nel giro di due inquadrature, nessuno lo ascolta, riesce persino a fregarsi da solo! Tutto questo perché Ash ha fatto una cosa orribile: gli ha ferito le dita in modo da renderlo incapace di premere un grilletto... dopo aver vinto lealmente uno scontro coi coltelli, aver miracolosamente evitato un colpo di pistola che Arthur gli aveva sparato alle spalle a tradimento e averlo disarmato per difendersi. Che stronzo, Ash, che non si è fatto ammazzare! Arthur deve proprio vendicare l'onta subita! 
Non fa simpatia. Non è nemmeno irritante. Semplicemente, si alzano gli occhi al cielo e viene spontaneo dire: "Sì, okay, ora levati che voglio la roba più interessante". Per fortuna, Ash lo leverà di torno a metà serie, quindi non ce lo si trascinerà per 24 episodi. 
Di tutt'altro livello è Yue Lung, Fallito solo in quanto Antagonista e giusto da metà serie in poi. 
Per svariati episodi, l'interesse dello spettatore verso Yue Lung è dovuto al fatto che non si capisce da che parte stia: prima rapisce Eiji, poi però aiuta Ash a fuggire e gli offre l'assassino di suo fratello su un piatto d'argento, però poi si proclama suo nemico e intenzionatissimo ad uccidere Eiji. La risposta è molto semplice: è dalla sua parte, perso in un mondo mentale al tempo stesso triste e checcazzo. Yue Lung è un altro che ha fatto la collezione di traumi e ama/odia Ash perché lo sente affine ma, a causa della presenza benefica di Eiji, non diventa una bestia spietata come Yue Lung stesso vorrebbe essere; al tempo stesso, odia Eiji perché offre ad Ash un amore puro e disinteressato, mentre lui è abbandonato e circondato solo da stronzi approfittatori. Sì, essenzialmente è mosso dalla gelosia folle e dal pensiero che Ash non sia come lui vorrebbe essere. Dallo sclero che ha negli ultimi episodi, credo sia effettivamente un po' fuori di testa. 
Ciò che rende Yue Lung un Antagonista Fallito è principalmente il fatto che, dopo essere riuscito a far quasi ammazzare Eiji, si penta e borbotti cose per aiutare Blanca a (più o meno) risolvere la situazione. E, dopo questo, Blanca riesce a farsi licenziare perché gli fa un toccante discorso sulla Forza dell’Amore, da cui Yue Lung quasi scappa schifato. Sono seria. Ma si possono ammirare fallimenti plateali anche quando cerca di manipolare Ash per poi essere ovviamente mandato a quel paese, quando istiga Eiji al suicidio beccandosi un altro (comprensibile) fancuBo, o il classico veder fallire i suoi piani e reagire in modo... piuttosto... inaspettato per uno che era stato presentato come yandere.
Questo perché sì, Yue Lung viene presentato come yandere ma poi rivela una certa tendenza allo sbattimento. No, non nel senso di impegno e no, neanche in senso sessuale - per quanto suo fratello maggiore e Golzine se lo farebbero volentieri: fin dalla sua apparizione, Yue Lung viene sbattuto su qualsiasi superficie, non necessariamente piana, da tipo Tutti; una volta morti i Tutti che lo sbattevano ovunque e diventato capo lui stesso, Yue Lung porta avanti questa sua attrazione per lo sbattimento in prima persona: sbatte i piedi perché le cose non vanno come vuole lui, sbatte i bicchieri sul tavolo perché le cose non vanno come vuole lui, sbatte oggetti sulle porte dopo un breve percorso aereo perché le cose non vanno come vuole lui, sbatte le suddette porte perché le cose non vanno come vuole lui, il tutto preferibilmente condito di urla isteriche e forse un paio di "BAKA!!111". Non è esattamente quel tipo di antagonista che prenderesti sul serio - ma neppure lo odii. Epica la scena nell'ultimo episodio tra lui e Sing: Yue Lung gli molla un ceffone e l'altro, ovviamente, risponde con un altro ceffone, che lo sbatte a terra. Così, per chiudere in bellezza e nel WTF?. Tranquilli, la scena non è del tutto seria e prosegue su questa linea. 
So che molti odiano Yue Lung perché è un fallitissimo terzo incomodo e perché dal serpente yandere si aspettavano, tipo, uno yandere, ma io fatico a farmi stare sulle balle un Antagonista Fallito tsundere isterico che si pseudoredime perché la sua guardia del corpo l’ha rincoglionito a suon di discorsi sui Buonyh Sentymentyh. 
A chiudere il trio, Fox, un mercenario che appare negli ultimi quattro episodi. 
Alla prima visione, gli ultimi quattro episodi mi hanno dato l’impressione di essere un po' rushati, mentre al rewatch non più di tanto. Cioè, gli episodi sono fatti bene, inseriscono tutte le informazioni di cui la storia ha bisogno (hanno pure usato i minuti della ending - difatti i credits appaiono in sovrimpressione - e l’ultimo episodio dura 30 minuti invece di 24), ma a volte mi è parso che gli stacchi scena fossero troppo repentini e dessero l'idea di qualcosa di troppo veloce. 
Fox arriva a chiudere il cerchio dei traumi di Ash: rievoca il suo passato, lo costringe ad affrontarlo. Dice pure quelle frasi creepyssime che rendono quel Famoso Pezzo di M&rda in Wadanohara and the Great Blue Sea un antagonista in grado di far venire i brividi ogni volta che si gioca, eppure mi ha dato l'impressione di uno che arriva e si crede più importante di quanto non sia - ma, a differenza di Arthur, ha delle basi per poterlo fare. Non ne sono sicura, ma forse mi ha fatto meno effetto del previsto perché già nei primi episodi Ash viene stuprato in prigione, ma la prende con, ehm, meno trauma del previsto - mentre qui reagisce come ci si aspetterebbe e la cosa viene trattata con la giusta gravità, con tanto di Jessica, moglie di Max, anche lei vittima di violenza, che cerca di parlargli. È strano perché, anche quando il Poliziotto Corrotto usa dei video per infodumpare il passato da prostituto di Ash, quest'ultimo è giustamente traumatizzato e lo rimane anche per qualche tempo dopo aver rivisto i video. Forse lo stupro in prigione era risparmiabile, sia per la reazione che per come intacca poi la figura di Fox. 
Ben inteso: non che Fox sia questo Antagonista Carismaticissimo, tutt'altro. È un Antagonista Funzionale, un antagonista decente che, a livello simbolico, incarna il passato traumatico di Ash. Di suo è un... cattivo perché sì, ecco. Sadico, dicono. Ma stare in scena quattro episodi (e solo ogni tanto) in un thriller e fare solo l'incarnazione di qualcosa non ti rende un personaggio interessante. 
E dopo tutta questa manfrina, lui, il Protagonista Indiscusso della serie (che metto dopo tutti gli altri perché sennò rubava la scena, e si sarà notato dalla frequenza con cui il suo nome compare in questo commento) (tra l’altro, al rewatch mi sono resa conto di quante volte venga fatto il suo nome, qualcosa come una volta ogni dieci secondi): Ash Lynx, a cui tutti si riferiscono come "lince", che in realtà si chiama Aslan come il leone di Narnia e che di suo si vede come il leopardo de Le nevi del Kilimangiaro. C'è un po' di confusione felina, ma sono tutti d'accordo sia un grosso gatto. 
Ash è un Gary Stu di tutto punto: è bellissimo, è carismaticissimo, è un capo perfettissimo, è temutissimo e rispettatissimo, ha una mira eccezionalissima, sa usare benissimo qualsiasi arma, è acculturatissimo e può essere raffinatissimo, è un genio dal QI di oltre 200, sa hackerare, mostra una forza sovraumana, una resistenza assurda, capacità atletiche da Olimpiadi, percepisce la presenza altrui che manco in Dragon Ball e, soprattutto, è perseguitato dalla sfiga, tanto che se arrivano Candy, Georgie, Remì e Oliver Twist li manda a FancuBo al grido di: "Viziati di m£rda!". 
Da bravo protagonista anni '80, le sfighe di Ash sono talmente tante che mi stupisce siano riusciti a dedicarci circa 3 episodi e non 30. Nell'ordine: - la madre, seconda moglie di suo padre, molla tutti e se ne va con un altro; deve accudirlo il suo fratellastro Griffin, perché il padre è diversamente affettuoso; - a 7 anni, un rispettabilissimo veterano lo violenta; siccome è rispettabilissimo e abitano in un paesino, la gente va di victim-shaming e il padre ha la brillante idea di dirgli di lasciarsi fare tutto ma di farsi pagare; - a 8 anni, dopo un anno di torture dal rispettabilissimo veterano, prende la pistola del padre e lo uccide; - a seguito di quanto sopra, per quanto si sia scoperto che il rispettabilissimo veterano era pure un serial killer, la gente continua a sparlare e il padre decide di spedire Ash dalla zia in città; Ash fugge durante il viaggio, ma finisce nelle mani di Golzine; - nonostante il suo aspetto da tubero, Golzine intuisce che tempo pochi anni e diverrà gnocco e geniale e decide di farne essenzialmente il suo erede, ma nel mentre può prostituirsi per la gente che conta e ha gusti malati - ma soprattutto con Golzine; - passa circa dieci anni tra violenze di ogni tipo; - diventa capo delle gang di New York (dall'anime mi sembra si sia ribellato a Golzine e ci mantenga rapporti relativamente pacifici solo per questioni di potere, ma altrove ho letto che è stato Golzine ad indirizzarlo) e vive tra sparatorie, morti e giochi di potere; - il suo adorato fratellone torna dalla guerra lobotomizzato e non si sa cosa gli sia successo. 
Dal primo episodio si susseguono altri regali da parte della Sfiga: - una ragazza che gli piaceva da adolescente viene scambiata per la sua fidanzata effettiva e muore male; - Skip, bambino sotto la sua ala protettiva, muore male; - Griffin muore male; - Jennifer, la terza moglie di suo padre e unica persona decente da lui conosciuta nell'infanzia, muore male; - Shorter, il suo migliore amico, muore malissimo: per la precisione, è costretto ad ucciderlo perché gli hanno iniettato la Banana Fish e lo costringono a cercare di uccidere Eiji sotto gli occhi di Ash e Shorter stesso gli chiede di ucciderlo; - viene arrestato e stuprato in prigione; - viene stuprato di nuovo da un mercenario sadico; - quasi ammazzano Eiji sotto i suoi occhi; - è costretto a separarsi da Eiji; - MUORE. 
Quando, dopo aver visto i primi episodi, mi sono ricordata che la storia è degli anni '80, sono andata a spoilerarmi il finale. L'unico dubbio che avevo era se morisse Ash, Eiji o tutti e due. (Prima degli anni '90, tra i protagonisti c'era una tragica tendenza alla morte compulsiva.) 
Ash è di quei Gary Stu che non danno fastidio - anche se dopo un po' si passa al facepalm quando si scopre che oooh, sa pure hackerare o ooooh, è pure un genio genialissimo certificato! - grazie a due ottimi espedienti: il primo è che gli altri personaggi principali, pur riconoscendo le sue oggettive capacità e temendole/ammirandole, NON sono convinti che tutto ciò che faccia sia giusto, anzi, non mancano di sgridarlo e di non approvare; il secondo è che lo stesso Ash si prodighi a ripetere: "Non l'ho voluto io!" e "Lasciatemi in pace!" e a mandare a fancuBo chi gli chiede come mai non sia rimasto con Golzine che, voglio dire, è così bellissimo, bravissimo e levissimo, perché scappare da assassini e stupratori e cercare la libertà? 
Un punto che potrebbe essere a favore o meno, a seconda dei punti di vista, è il fatto che Ash sia un rompipalle riconosciuto come tale da Chiunque e che Tutti si lamentano del suo plateale voler provocare solo per dare fastidio.
Assolutamente milioni di punti in più, invece, per il fatto che sia causa/vittima di scene dementissime con tanto di deformed e vocina. Sono tipo dieci in tutta la serie, ma ci stanno bene e mi hanno fatta cappottare. 
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[Se proprio serve che il vostro protagonista sia un Gary Stu, premuratevi di far sì che NON sia sempre serissimo, fighissimo e imperturbabilissimo.
BTW, sì, Eiji ha appena accettato una pseudoproposta indecente fatta per scherzo, sempre perché Eiji in realtà non ha nulla di innocente.]
Allungare il paragrafo su Ash è piuttosto inutile, sia perché alla fin fine si è infilato pure nei paragrafi altrui sia perché tanto dovrò riparlarne dopo, quindi tanto vale passare all'altra cosa importante di una storia, oltre ai suoi personaggi: la trama. 
In teoria, la trama ruota attorno alla Banana Fish, una droga che dà la possibilità di controllare mentalmente una persona. Per la precisione, se somministrata a persone con precario equilibrio psicologico o anche solo spaventate, acutizza tutte le loro emozioni negative, fino a farli vivere in una dolorosa paranoia; a quel punto, le si convince che la causa di tutto è Una Determinata Persona e che sarebbe il caso di eliminarla, per stare meglio, eh! Non mi è ben chiaro se i graziosi effetti della Banana Fish siano irreversibili o se la persona impazzisca fino a diventare un quasi vegetale. 
In pratica, la trama ruota attorno ad Ash che vuole distruggere Golzine e il suo impero. Una volta scoperto che la Banana Fish, comunque opera degli scienziati di Golzine, è alla base di ciò che è successo a Griffin, lui e Max si impegnano per far sì che la sua esistenza e il complotto internazionale che ne segue diventino di dominio pubblico. L'unicissima cosa un po' dafaq? è il fatto che personaggi intelligenti, addirittura geni dal QI 200+, capiscono che la Banana Fish è un ca$$o di droga intorno all'episodio 7, dopo aver pensato che fosse una persona o un luogo (???). Giusto un pelino forzato, soprattutto perché io che sono scema l'avevo capito dal titolo - ma, non avendo il titolo davanti agli occhi, l'avrei capito quando nel primo episodio fa la sua entrata in scena un flaconcino di sembra talco ma non è. 
In quanto thriller, la suddetta trama si svolge in luoghi diversi, tra nemici diversi con tante sparatorie, esplosioni e botte; il tutto è intervallato da momenti di riflessione, spesso con citazioni colte a Salinger ed Hemingway. Per fortuna, per quanto un thriller ben fatto possa catturare l'attenzione dello spettatore e sia molto difficilmente fonte di noia, dopo un arco particolarmente estenuate ci sono episodi più leggeri. Menzione speciale alla fuga dal Centro di Igiene Mentale: onde evitare un clone della fuga dalla villa di Golzine e viste le vicende più pesanti degli episodi precedenti, l'autrice ha l'ottima idea di rendere la fuga... particolarmente... bizzarra. Di certo il suo lato fangirl aveva preso il sopravvento. 
(Per un’esperienza mistica, andate su Google Immagini e cercate “banana fish barbara”.)
Come detto sopra, gli archi mi sono strapiaciuti tutti, giusto quello finale ( = gli ultimi quattro episodi, a conti fatti anche il più breve) l'ho trovato un po' rushato e minato da fatti precedenti. Forse sarebbe stato meglio fare una serie da 25 o 26 episodi. 
Il finale. 
Non sapevo se il Mappa avrebbe scelto di modificare il finale del manga o di trasporlo fedelmente. Dato che il Mappa fa le cose per bene, ha scelto la seconda - ma, per stavolta, non mi sarebbe dispiaciuta la prima opzione. Questo perché sì, negli ultimi tre minuti dell'ultimo episodio, Ash muore, pugnalato da un Personaggio Terziario, e sceglie di lasciarsi morire mentre legge la lettera di Eiji, che proprio in quel momento sta tornando in Giappone. 
Comprendo benissimo il significato: grazie ad Eiji, ora Ash è davvero "libero", ha compiuto la sua vendetta, ha vendicato i suoi cari e ha conosciuto qualcuno in grado di amarlo sul serio, senza aver paura di lui e senza secondi fini. Inoltre, quando Eiji era in punto di morte, per la prima volta Ash prega, supplicando Dio di prendere lui al suo posto: per questo motivo, la sua scelta di non chiamare aiuto o andare in ospedale è comprensibilissima, data la sua probabile idea di aver, in questo modo, tenuto fede al patto. 
Oltre al fatto che la morte di Ash e/o Eiji era una delle cose più hintate dell'universo e la ending te la schiaffava in faccia con dolorosa grazia. 
Quello che contesto è la dinamica. 
La dinamica della morte di Ash è talmente ridicola, assurda, OOC e incoerente che, se fosse scivolato su una buccia di banana e si fosse poi infilzato con un Miracle Blade messo in verticale a terra da qualche gran burlone, avrebbe avuto più senso. 
Per 24 episodi vediamo che Ash si prende botte, pugnalate, proiettili, ma continua a fare il tiro al bersaglio e a mettere a soqquadro quartier generali. Un proiettile nella spalla, suvvia, basta un'operazioncina in casa ed è messo a nuovo, ma non prima di aver inseguito chi ha sparato! Una pugnalata in piena pancia, ma vabbè, prima di crollare facciamo tutto uno scontro a mani nude! Qualche ora dopo la rischiosa operazione per la pugnalata, combatte e atterra un'assassina. Due giorni dopo, fugge portandosi in spalla un uomo, si regge con una mano sola all'esterno di un ascensore e con l'altra tira su l'uomo, con la fisica che va a farsi benedire. Si sta riprendendo da uno stupro, dal quasi omicidio del suo praticamente fidanzato, è stato narcotizzato cinque minuti prima e uno-due giorni prima si era preso una pallottola nella spalla, si prende una pugnalata sempre nella spalla, MA LA BATTAGLIA FINALE IN CIMA A UN CANTIERE LA FA LO STESSO, E POI TIRA PURE SU UN RAGAZZO CHE STAVA VOLANDO DI SOTTO! Insomma, per 24 episodi, la storia ha reso chiarissima una cosa: Ash è fatto d'acciaio e non muore neanche se l'ammazzi. Sul finale, però, muore per una pugnalata a caso nella pancia. Non nel petto, non in testa, non nella gola: nella pancia, dove dovrebbe ormai avere i muscoli antiproiettile. 
Il Personaggio Terziario, Lao, è fatto apposta per essere odiato ha un serio problema in testa, oppure è successo qualcosa che non è stato detto. Tecnicamente, Lao appare insieme a Sing, quindi intorno a poco meno di metà serie; fino a circa il ventesimo episodio, dice due battute in croce tanto per pagare il doppiatore. Di suo, detesta Ash perché ha ucciso Shorter e perché vuole che sia Sing, suo cugino/fratellastro/qualcosa, a dominare i bassifondi, invece di sottomettersi a lui (e qui spero che la deficienza sia di caratterizzazione, dato che sia Sing che Cain, capo delle gang di Harlem, non si sono mai sottomessi ad Ash, ma collaborano con lui per salvare i compagni e buttare giù l’impero di Golzine, lasciandogli il comando generale in quanto oggettivamente il migliore in fatto di organizzazione e in possesso di maggiori informazioni sul nemico comune) (ovviamente Sing NON vuole diventare il capo dei bassifondi e si prodiga a ripeterglielo spesso).  Approfittando di ciò, Yue Lung lo usa essenzialmente come spia, come seminatore di zizzania e per uccidere Eiji - anche se non sarà lui l'autore manuale. Dopo il tentativo di omicidio, di fronte alle conseguenze apocalittiche, Lao va a confessare tutto a Sing, di fatto ammettendo di essere stato un imbecille a seguire le direttive di Yue Lung, che ora ha messo Sing in pericolo in quanto capo che deve prendersi le responsabilità dei suoi sottoposti, e che invece dovrebbero tutti collaborare per salvare il resto del cast prigioniero del Team Cattivi™. Sing chiede dunque a Lao di fidarsi di lui, di lasciargli in qualche modo risolvere la situazione. Lao accetta, distrutto da ciò che ha fatto. Due minuti dopo, quando Sing chiede ad Ash di combattere con lui per lavare l'offesa, Lao esplode, insulta Ash, cerca di seminare di nuovo discordia in quel che è rimasto del Team Buoni™ e, quando viene infine cacciato da Sing, se ne va promettendo vendetta tremenda vendetta. Ma che cazzo...? Da qui sparirà e lo si rivedrà giusto in tempo per pugnalare Ash. Forse sono tarda, ma a me pare ci sia un grosso buco di logica, nonché un OOC schizofrenico non da poco. 
Infine, lo stesso Ash mostra un cambio d'idea a mio parere un po' poco credibile. Una volta risolta tutta la storia nel migliore dei modi, Ash sceglie di lasciar andare Eiji in Giappone, di tenerlo lontano, perché non è riuscito a proteggerlo e rischierebbe di metterlo di nuovo in pericolo. Non va neppure a salutarlo all'aeroporto. Sing, che da babysitter è diventato pure postino, gli dà una lettera di Eiji, ovviamente brokoro e piena d'amore, che riepiloga tutte le cose che hanno passato insieme; con la lettera, c'è anche un biglietto aereo per il Giappone, a nome di Ash. A questo punto, si vede chiaramente che Ash manda a fancuBo la sua idea iniziale, che vuole stare con Eiji, e quindi corre verso il Good End... peccato ci siano un Personaggio Terziario e la Sfiga che approfittano del suo aver abbassato la guardia per FAR FINIRE TUTTO IN TRAGEDIAH. Ash, dopo essersi premurato di abbattere il Personaggio Terziario, se ne va nella vicina biblioteca (luogo importante prima per lui, poi per lui ed Eiji) e si lascia morire mentre rilegge la lettera. Caso vuole che in biblioteca ci siano solo persone gravemente miopi e con il naso tappato, perché altrimenti non si spiega come non abbiano notato la scia di sangue che questo tizio si lascia dietro (il Mappa si è premurato di NON metterla, che tanto la fisica l'avevamo già buttata giù una volta dall'ascensore del Centro di Igiene Mentale) né il pestilenziale odore di ferro che doveva per forza accompagnarlo. Avrei visto molto, molto, ma molto più sensato che Ash, dopo la pugnalata, si facesse una maratona Olimpionica fino all'aeroporto, salutasse Eiji (che non vedeva la sua ferita perché boh, magari troppo lontano) e solo allora morisse per ovvio dissanguamento. Sì, anche lasciandosi dietro la scia e l'odore di ferro. Stupido, ma l'avrei trovato più in linea con i personaggi. 
In realtà, avrei trovato immensamente più sensato che Ash partisse per il Giappone e si facesse una nuova vita con Eiji, un po' per karma un po' perché la rinascita e la libertà sono tipo la morale della storia, però vabbè, negli anni '80 c'era un alto tasso di mortalità tra i personaggi, soprattutto se principali - e senza rinascite, che la libertà si otteneva morendo male. 
Questo finale mi ha lasciata talmente dafaq? che non mi ha minimamente colpita. Non mi ha fatto neppure venire gli occhi lucidi, e io piango per qualsiasi roba. 
In compenso, la seconda ending mi ha distrutta. Ecco, se penso al fatto che Ash sia morto (................ con tutto che già una volta Ash è stato dato per morto, per quanto mostrato nella storia potrebbe benissimo essere solo svenuto per poi essersi salvato-) e sento Red, implodo nel brokoro. Red mi ha affascinata già dal primissimo ascolto, ma ho letto bene il testo solo dopo aver finito la serie. Leggetevelo anche voi, per favore. Tra l'altro, trovo che "If I decide to burn instead of fading out" sia una frase bellissima. Dannata Red, tu, il tuo testo meraviglioso e il ca$$o di video con le ca$$o di spighe di grano che portano sfiga già dai tempi del Gladiatore. Con tanto di spudoratissimo simbolismo quale Eiji controsole che tende la mano ad Ash. *Segna tra le ending più belle con video drammaticamente bello*
Credo che Red e la prima opening, found & lost, entrambe dei Survive Said The Prophet, siano state scritte appositamente per l'anime. È bello quand'è così. 
Ah, found & lost è entrata all'istante nella rosa delle mie opening preferitissime in assoluto. Quando è partita durante la Battaglia Finale, in puro stile Railgun, sono andata in hypissimo. Da questa e Red, credo proprio andrò a sentirmi tutto il canale dei Survive Said The Prophet. 
Quanto alle altre due sigle, la prima ending, Prayer X, è piuttosto adatta come sigla di chiusura di BF, anche se non mi ha colpita più di tanto; FREEDOM, seconda opening, è orecchiabile e ottima per l'anime. 
Il lato tecnico. 
La regia è di quella brava signora che è Hiroko Utsumi, che già creò quella cosa bellissima che è Free! e che con BF si è confermata una regista più che bravissima. La qualità di storia, personaggi e animazione si mantiene alta per tutta la durata della serie, con rari cali grafici - rari ma che purtroppo persistono per gran parte dell'episodio in questione. Non è nulla di osceno ed è guardabilissimo, è solo che salta all'occhio quand'è tutto così curato - e, in 24 episodi, mi sarei profondamente stupita se non ci fosse stato neppure un calo. In compenso, hanno realizzato quella che è probabilmente la migliore animazione di un bacio da diversi anni a questa parte (peccato non sia inteso come bacio effettivo). 
Come tocco di classe, gli episodi s'intitolano come i libri di scrittori quali Salinger, Hemingway e i coniugi Fitzgerald; l'idea è stata ottima, sia perché rimane in linea con le continue citazioni durante la storia, sia soprattutto perché lo stesso titolo dell'anime si rifà ad una storia breve di Salinger, Un giorno ideale per i pescibanana - che, ovviamente, è anche il titolo del primo episodio.
Quanto al doppiaggio c'è poco da dire: ottimi doppiatori e voci perfettamente calzanti. Spiccano, ovviamente, i due protagonisti. Kenji Nojima (Eiji) usa una voce incredibilmente morbida, che riesce a rendere benissimo l'idea di "tranquillità" che Eiji è in grado di suscitare. Sono divertitamente inquieta all'idea che sia lo stesso doppiatore di quell'allegra baldracca di Natsuya Kirishima. Yuuma Uchida (Ash), al contrario, ha una voce più aspra, a volte più calda, un'ottima scelta per esaltare il contrasto tra i due... tuttavia, la sua vocina scema è bellissima e rimane assurdamente impressa. Voglio un anime in cui usa solo quella. (!?) Ah, doppiava Sonic in Kekkai Sensen. Sto ancora elaborando. C'è pure Jun Fukuyama a fare Yue Lung, che in un episodio si esibisce in una Risata Malvagia un po' discutibile che mi ha fatto capire che a volte anche agli Dei del Doppiaggio non riesce qualcosa. (Solo quella, perché per il resto si rimane Dei del Doppiaggio.)
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[Un esempio del rinnovo del character design mantenendosi in qualche modo fedeli all’originale.]
In conclusione, Banana Fish è probabilmente l'anime migliore che ho visto nel 2018. 
Ne sono felice, sia perché è stato un po' un "Ma guarda chi si rivede", sia perché sarei stata molto triste se un titolo meraviglioso come "banana pesce" fosse stato dato ad un'opera brutta. 
Non si può certo dire che non abbia difetti ma, a parte la dubbia dinamica del finale, mi sembrano cose alquanto stupide e su cui si può passare sopra senza problemi. 
L'unicissima cosa è che non è un anime per tutti. 
È un anime da bollino rosso carminio e, per quanto Ash ed Eiji siano tanto bellini e ci siano scene di fanservice maschile, lo sconsiglio ampiamente alle fangirls giovanissime che vogliono solo un po' di yaoi brutale. Ci sono yaoi brutali fieri di esserlo e di manifestarlo, questo vedetevelo quando sarete un po' più grandi - e, con tutto il bene, trovo che vedersi una roba come Banana Fish solo per la componente omosessuale sia abbastanza triste. In modo simile, evitarlo solo perché "ci sono i ghei e la fanservis coi maschi!11!" è semplicemente ridicolo. Poi fate come vi pare, ognuno è libero di (non) vedersi quello che gli pare per il motivo che gli pare. 
Soprattutto, mi rendo conto che "thriller americano palesemente anni '80" non è una definizione molto attraente per qualcuno appassionato di animazione giapponese moderna - senza considerare che il thriller stesso è un genere specifico che può piacere come non piacere. Ed è pure molto drammatico, per quanto ci siano scene dafaq? e io abbia farcito questo commento di boiate. 
Se però non ve ne frega niente del genere e vi incuriosisce, dateci un'occhiata. Se invece non ve ne frega niente- aspe', ma allora perché sei arrivato fin qui?
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[Manco jousei. Shoujo. Io ci rinuncio a capire la catalogazione dei manga giapponesi.]
P.S.: Ho appena pensato che, se Mai faranno un'edizione italiana dell’anime, potrebbero tradurre il nome della droga. Pescebanana. Oppure, ancora meglio, Bananapesce. Ho pensato a tutte le scene drammaticissime e/o tesissime in cui i personaggi nominano la Bananapesce e rido tantissimo. (Ignoratemi.)
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falcemartello · 7 years
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Luca Bottura
nicolacava said:  Datemi retta, non è colpa di Salvini.
Salvini non crede a una parola di quel che dice. Da giovane era comunista. Poi è diventato padano perché tirava l’articolo (quello di Bossi, nello specifico). Adesso picchia sui neri per sfruttare quella bella arietta di fascismo ritornante che tanti voti può, a breve, cagionare. Se domani si scoprisse che è necessario il voto gay, mollerebbe la sua celebre compagna per dichiarare che gli piace il cazzo.  E non ci sarebbe nulla di male. Salvini è un prodotto, persino lui.  Di quella sottocultura creata ad arte dal tizio che oggi tutti acclamano come possibile travicello delle larghe intese. Quando non c’erano i social, a fare da collante per le paure (indotte) degli italiani furono Silvio Berlusconi e la sua artiglieria informativa. Fino ad allora, la famosa maggioranza silenziosa cercava quantomeno di capire, prima di berciare. Votava Dc per elaborare il crapone di Predappio senza dover abiurare alcunché.
Poi l’uomo dal sole in tasca capì che le tette e i culi bastavano per alimentare i bilanci di Publitalia. Non per vincere (non ancora) le elezioni. Il Tg4 e le interviste di Medail fecero da apripista all’emergenza permanente che ha titillato l’autoritarismo inconscio e saldato quello palese. E siccome in Italia c’è gente che pagherebbe per vendersi, il tradimento di Vittorio Feltri ai danni di Indro Montanelli diede la stura a una nuova genia di “intellettuali” di complemento. Quella dei Belpietro, dei Mario Giordano, dei Socci, quelli più paraculi alla Porro. Il modello giovanile alla Toti, col suo Studio Aperto che per anni ha portato la Colombia alle porte di casa. Quello anziano di Fede. Naturalmente Del Debbio, che non a caso scrisse il primo programma di Forza Italia e conduce tuttora l’ultimo. I Ferrara, anche. I cui epigoni oggi ostentano filo-renzismo fuori tempo massimo per preparare il terreno al grande rassemblement che tutto ottunderà. Se prima Salvini non avrà chiuso il contratto coi Cinque Stelle.  Facebook e compagnia hanno fatto il resto mettendo in contatto scemi del villaggio e odiatori ad minchiam, forgiando una nuova genia di persone che rivendicano autonomia intellettuale e pensieri fuori dal coro con lo spartito ben saldo nelle mani. Anche loro, prima si vergognavano. Ora condividono l’unico neurone e innervano la spina dorsale rancorosa che rappresenta una specificità un tempo tutta italiana e oggi popolarissima anche Oltreoceano. Basta sostituire “Dalla vostra parte” o “Mattino Cinque” con Fox News.   Ad armare la mano del tizio di Macerata, con la sua bella runa in fronte, è stato tutto questo. Il vittimismo di popolo che sempre sostiene le svolte autoritarie. Lo sdoganamento del disprezzo razzista, riversato direttamente su obiettivi più deboli, in una parodia delle logiche da stadio che non a caso ne fanno da incubatore. Laddove il fascismo diventa marchio, citazione, orgoglio di qualche giocatore, linguaggio, tratto grafico sulle maglie da gioco, nelle pubblicità, negli striscioni, nell’estetica. L’eterno anarchismo tricolore che considera rivoluzionario un “vaffanculo” in curva o tenere l’Iva per se stessi. Un sovrapporsi di concreto e impalpabile la cui epifania marrone è racchiusa nella parola “buonismo”. Ieri, al culmine di un’analisi che credo mi avrebbe invidiato anche Umberto Eco, ho scritto che i latori del termine “buonismo” sono al 99,99 per cento sontuose teste di cazzo. Un commento mi ha illuminato: “La usano per autoconvincersi di essere nel giusto, perché secondo me dentro di loro sanno che l’odio è sbagliato”. Possibile. Solo che quando disponi di una pistola diventa anche molto pericoloso.
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darodrade said:
Oh che cosa carina, mi sento ringiovanire! Da quant'è che non sentivo più “è tutta colpa di Berlusconi”? Uhm…almeno da quando “è tutta colpa di Renzi”…
E poi tutta una bella sbrodolata di banalità su “gli altri” che usano i social male e che prima …prima quando? Nella mitica età dell'oro? Quando c'era lui, inteso come PC? Quando c'era la guerra fredda, quando eravamo giovani, quando? Quand'è che erano tutti più intelligenti, saggi, ragionanti di adesso? Ah si vergognavano, vero, mentre adesso… adesso non si vergogna più nessuno, nemmeno quelli che “rivendicano autonomia intellettuale e pensieri fuori dal coro con lo spartito ben saldo nelle mani.” E pensano di parlare degli altri mentre si fanno l'autoritratto. Ma sia mai, sia mai che qualcuno non si accalchi nel gruppo dei buoni, saggi, intelligenti, giusti, l'insieme dei pensanti, il coro compatto dei fuori dal coro.
Di solito sono pacata e tranquilla, ragiono e motivo le mie affermazioni. Mi dicono che scrivo in modo troppo complicato, che sono troppo neutrale. Ma stasera mi girano, ho letto e visto troppe puttanante e ne ho anche per quelli che fanno di tutte le erbe un fascio purché siano le erbe degli altri, sempre pronti a puntare il dito sull'incoerenza altrui, sempre pronti a non vedere la propria.
Ma per carità, tranquilli, non è che ci sia diffusa la profondità di pensiero di un ciocco di legno e che tutti, in un modo o nell'altro, dovrebbero darsi una calmata e cercare di fare gli adulti e ragionare. No, è tutta colpa di Berlusconi. Buonanotte.
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Darodrade for President.
Per altri:     Idioti si nasce o si diventa?   Chissà. Una cosa è certa, qualcuno parte già avvantaggiato.
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quando comincio a scrivere poi ci voglio almeno sei braccia per farmi smettere. Via, via dal computer!  Sto ascoltando i Village People: ascoltare musica gay mi fa sentire ancora di più gay. Ho cambiato. Ho quella nebbiolina in testa di una appena sveglia, dopotutto ho dormito tutto pomeriggio: dalle 15 alle 18:40. Mia mamma quando è entrata in casa era arrabbiata perchè non ho pulito le cose del pranzo. Come dire, non avevo le forze per reggermi in piedi - in ogni senso. Oggi a scuola un mio compagno di classe mi ha preso in giro davanti a tutti per essere stata tradita a capodanno. La classe ora sa quello che è successo. Mi sono difesa con forza e sarcarmo. E’ abbastanza triste quando scherzando amichevolmente (giuro) si finisce col farsi valere andando a toccare i punti deboli dell’altro. Non riesco ancora a capire come mi fa sentire. Il fatto del tradimento, dico. Stasera vorrei solo morire un po’. Dovrei studiare matematica, domani molto probabilmente mi interroga. Le dirò: “Non ho studiato perchè sono stata tradita e stavo cercando di capire come sia potuto succedere”. MI sento come in uno di quei centri di alcolizzati anonimi. “Ciao, sono Silvia e sono stata tradita”. Forse è bene che io lo ripeti nuovamente: sì, avete capito tutti bene, ditelo in giro: sono stata tradita. La mia ragazza ha baciato un’altra a capodanno, io ero presente nella stessa festa. Io ero lì. Io c’ero e la mia ragazza ha baciato un’altra mentre io ero lì e potevo entrare in quella stanza da un momento all’altro.  Ora comincio a piangere. Quello che più mi da fastidio è - cercherò di essere il più chiara possibile. X e Y sono due persone. X fa una cosa. Y si arrabbia. X cerca di farsi perdonare. X porta Y a capire il suo atteggiamento. Y cerca di capirlo. Y lo perdona. Ora, poniamo pure il fatto che io sia Y e la mia ragazza X. Quello che non capisco, e che proprio mi manda fuori di testa è perchè io devo capire un suo errore. Perchè devo capire uno sbaglio? Perchè devo vedere oltre lo sbaglio? Tu, (ed ora sono così turbata che mi verrebbe da aggiungere aggettivi non del tutto carini) hai sbagliato (mi rivolgo direttamente a lei) ed io devo capire perchè hai sbagliato per perdonarti. Mi piacerebbe sostare davanti all’errore e non fare niente. Forse mi sono avviata troppo in fretta, ho voluto calpestarlo subito: sorpassarlo velocemente e con arroganza.  E invece ora mi sta un po’ mangiando. Io sono così buona e succosa, molto sexy: ci credo che mi stia mangiando; eppure non sto provando alcun godimento.  “Prof, non ho studiato perchè sono stata tradita e avevo solo bisogno di ascoltare musica un po’ triste e un po’ felice tanto per avere la consapevolezza che è successo ma fare, il più possibile, finta di niente.” Mi chiedo se è necessario fare finta di niente. Mi chiedo se è giusto che io vada oltre questa cosa perchè capisco il valore nullo del gesto, ma mi chiedo perchè devo fare così fatica per una cosa che non ha valore. Perchè devo soffrire così per una cosa che non ha avuto valore ed è stato un gesto istintivo del cazzo (strabocca una bestemmia, la trattengo).  Io non voglio andare a scuola. Non capisco perchè devo faticare per un errore commesso da lei. Ed ora sottolineo ciò che non sopporto: sentire spiegazioni. Sentirmi riempita di frasi per capirla, per dire, dopotutto, ha sbagliato, non voleva.  Io i cazzi miei li dico a chi voglio, ma finisce lì. Racconto qualcosa: metto le mani avanti. Ma finisce lì. Nessuno sa cosa c’è dietro le mie cose. E non mi importa. Mi da fastidio dover capire uno sbaglio. E mi da persino fastidio sentirmi dire che questo è crescere, andare oltre. Andare oltre a un tradimento? Ma col cazzo.  Sono abbastanza confusa perchè io la amo ma mi da enormemente fastidio. Mi sembra di faticare da sola.  Ciao. 
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