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#lessenzialeèinvisibileagliocchi
fannymazza · 2 years
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#nonmale #lessenzialeèinvisibileagliocchi #sunset #itramontiquellibelli #pietraligure #dallafinestra #vivereinparadiso (at Marina Di Ranzi) https://www.instagram.com/p/Ck35RVNMG-E/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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morsitenebrosa · 5 years
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#adm #progettoscuola #ilpiccoloprincipe #laviatore #lessenzialeèinvisibileagliocchi #lamusicaègiovane #photooftheday #photo #photography #2019 #beautiful #wonderful #music #event #amicidellamusicapalermo (presso Teatro Politeama Garibaldi) https://www.instagram.com/robmessi/p/Bu7PjiPAUAg/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=19uwvo3iccf5p
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creazionimilly · 7 years
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#braccialeargento #ilpiccoloprincipe #lessenzialeèinvisibileagliocchi #gioielliartigianali #braccialetto #personalizzato
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zuccheroamaro-blog · 13 years
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Ok, forse non te lo aspetti ma vabbè. Forse ho ragione e sei cambiata è vero. E sicuro non mi piace quello che sei diventata. Il punto è che io non dovrei essere qui per giudicare, in fondo. Non mi dispiace di quello che ti ho detto. Non ritiro neanche una parola. Ma ho riflettuto su una cosa. Non ci sono stata per i tuoi problemi, e di certo non è stata solo colpa mia, ma di entrambe. Ora, ho pensato che se anche sei cambiata, questo non implica il fatto che io debba non esserci più per te, giusto? Insomma, ti sto dicendo che se vuoi che io ci sia, se avrai bisogno una volta, io spero di esserci, va bene? Per il resto rimaniamo come già siamo rimaste, immagino.
No, non me l'aspettavo. Ma questo lo sai già.Il punto è che con me i tira e molla non si possono fare più. Sono diversa. Sono diversa perché tu, Anna e tutti gli altri avete conosciuto di me la parte completamente devota agli altri. E sono diversa perché tu, Anna e tutti gli altri mi avete detto innumerevoli volte di pensare a me, e poi a tutti gl'altri. Sono diversa perché questa cosa ho deciso che volevo farla, e sono diversa perché la modifica porta cambiamente di questo genere. Ho parlato con Anna ieri sera. Sono state poche parole - non abbiamo accennato a quel che è successo, ma è stato di un piatto unico e disarmante, ho sentito un vuoto allo stomaco che avrei preferito non avvertire. Va tutto uno schifo ultimamente. Ma io non so occuparmi di tutti i miei problemi contemporaneamente. Non ci posso andare in ordine di importanza, perché i problemi più importanti sono quelli più lunghi da risolvere, e quelli meno importanti sono quelli che poi non mi aspettano. Ma non mi aspettano più neanche i problemi lunghi. Io non posso moltiplicarmi in modo da risolverli tutti con lo stesso raziocinio. Io non sono in grado di fare una cosa del genere. Il fatto è che mi faccio male con le mie stesse mani, ed il male peggiore è che sono l'unica a capirmi e darmi tregua. Tu non lo sai cosa sta succedendo. Sono stati sette mesi d'inferno che si riversano in me tutti ora, e sono stressata. Ed io non posso più sopportare i miei errori, né i tira e molla degl'altri, perché alla fine lo sai bene anche tu che è sempre stato così: io sono qui. Ci sono sempre. Se mi si contatta rispondo - se mi si chiede aiuto anche se non riesco ad esserci per il resto della giornata, io ci provo. L'ho sempre fatto. Ma non basta, ed io non so più che dirvi, non basta, e la consapevolezza di questo mi ha reso così schifosamente debole che tu neanche lo immagini. Sono cambiata, sì. Forse sono diventata egoista a pensare che voglio star bene io prima di relazionarmi con gli altri. Ad Anna manca il fatto che non è più al centro delle mie attenzioni come lo era prima. Ad Anna mancano le mie promesse ed il mio fare tenero di quand'ero a Parigi. Lo capisco. Ho già affrontato una situazione simile con Giulia -Blallo- due anni fa. Lo capisco perfettamente, ma io non ci posso fare nulla. Non posso per forza di cose essere di nuovo quello che ero in quella settimana, con lei, perché ora c'è Zel. E che lei voglia capirlo o no, non mi riguarda, perché è una cosa che deve discutere lei con sé stessa. Io non ci posso mettere dito. Tu, tu sei un nodo che non riesco a sciogliere da mesi. Anzi, per essere proprio chiare, è un anno che non lo riesco a risolvere, ed io non lo so il perché. E tu non hai fatto altro, per tutto l'anno passato, che chiedermi di risolverlo, ed io non ho fatto altro che dirti che non so come fare, e quando l'unica soluzione che volevo trovare era il non pensarci più, tu semplicemente mi riportavi alla mente la situazione. Io non lo so cos'è successo. So che è successo un anno fa, e che tu ti sei staccata da me quando io avevo bisogno di un sostegno. Ricordo che ho sentito me stessa barcollare su una fune e poi cadere. Mi sono sentita cadere mentre tu ti allontanavi, e, sì, ho cercato riparo nelle prime persone che mi sono capitate sotto mano. Ho cercato aiuto perché stavo male, e lo sapevi, e non li avevo più i tuoi discorsi per tirarmi su e lo so che alla fine è anche colpa mia, perché non facevo altro che farti esasperare. E non so se te lo ricordi, ma te l'ho anche detto tante volte. "Law, se non ti contatto io, non mi cerchi". E non siamo andate da nessuna parte. Poi ho smesso di contattarti - e siamo finite a quel che è finito. Il discorso "se non contatti mai, gli altri non ti contattano" vale anche per te. In quel periodo è valso anche per te. Poi ho smesso di contattare chiunque, a chiudermi dentro un guscio che un nome effettivo neanche ce l'ha. Ho preferito me stessa a tutti gli altri, ho preferito la mia solitudine, un velo sottile di cinismo e la noncuranza di una persona che vuole avere a che fare unicamente con sé stessa. Ho preferito me a tutti gli altri perché mi sentivo sola. "Pensa a te stessa", bene, "prenditi cura di te", perfetto, ho imparato a farlo, me lo dai un biscotto per questo? Gli ultimi dodici mesi da oggi indietro sono stati i peggiori della mia vita, probabilmente. E sono stati i mesi più brutti perché a condividere le mie angosce non c'era più nessuno. Non ne ho parlato con Alé, non ne ho parlato con papi o con Silvia, loro non c'entravano, e quando ho deciso di rimettermi in piedi mi sono riavvicinata alla persona che più di tutte mi aveva fatto stare male: Anna. Perché lei stava male, e volevo aiutarla. Ma per me non c'era più nessuno - e se parlavo con te mi sentivo chiedere di risolvere il problema ed io ho lasciato perdere. Dal mio punto di vista è successo questo. Ma troppe persone giocano al tira e molla con i miei sentimenti adesso, troppe persone. E non lo dico per cattiveria, ma io ormai rimango passiva a tutto questo. Fate quello che volete, finisce qui. E riguarda te, come riguarda Anna, come riguarda Silvia, ed io avrò anche fatto i miei errori, non lo nego, avrò anche fatto gli sbagli che in una vita uccidono la gente, ma, cazzo, sono un essere umano. E come tutti sbaglio. Ma non faccio del male perché lo voglio, è involontario. Non dipingetemi come il lupo cattivo, perché non lo sono. Non sono un mostro. Non sono una stronza. Non sono una persona che usa la gente e quando non le serve più la butta via. Non sono l'insensibile pezzo di merda che siete riuscite a farmi credere di essere. Non lo sono. E potete dire quel che volete, ma tu ed Anna siete quelle che mi conoscono meglio in tutto questo casino. Ed è per questo che mi fate rabbia. Lo sapete che non lo sono. E dirmi tutte queste cattiverie gratuite... Io non me lo merito. Anzi, da te forse me lo merito, perché non ci sono stata. Me lo merito. Ma da lei no. E' la cosa che più mi fa male, perché per lei mi sono sempre fatta in quattro, indipendentemente dallo stare insieme o meno. Da lei non lo accetto e non lo merito. Tu puoi dirmi quello che vuoi. E tu, e lei, e chiunque altro, se volete tornare, io sono qui. Ma non voglio più piangere se poi il compenso è che sono una stronza. Non voglio più disperarmi e guardarmi allo specchio ed avere la nausea per la consapevolezza di fare schifo. Non voglio più inseguire la gente che mi ringrazia con cattiverie. Non voglio più lottare per chi mi prende e mi getta via in continuazione. Non sono una bambola, sono una persona. E ne ho le palle piene del modo che avete di calpestare i miei sentimenti per i vostri. Se volete tornare, fatelo. Se volete andarvene, lì c'è la porta, vi accompagno. Io sto qui. Non voglio lottare più, sono stanca. Non voglio riprendermi ciò che conta, perché non ne posso più. Non lo voglio più fare.
E non ho altro da aggiungere.
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