Tumgik
#manieroni
popolodipekino · 1 year
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alluci (pt. 2)
Il metatarso di San Giuseppe s'è peduncolato di inimitabile alluce nel tondo michelangiolano della Palatina (Sacra Famiglia): il qual ditone, per una porzione minima invero, ha tegumento pittorico dal ditoncello della Sposa: una luce livida e pressoché surreale, o escatologica forse, propone l'Idea-Pollice, altamente incarnandola vale a dire ossificandola, a' primi piani del contingente: e la recupera subito a' metafisici livori dell'eternità. Il metatarso medesimo protubera pollice pedagno rivale del michelangiolano e palatino (a signiferare il miracolo, o meglio l'audicolo, della castità virile) nei Sacri Sponsali dell'Urbinate, oggi a Brera. La divaricazione dell'alluce solitario e iscarnito dal rimanente branco de' mignoli è resa preclara dalle commessure prospetticamente avvenenti del deterso lastrico, ove non è guscio né buccia di castagna né d'arancia, né foglia vi s'e adagiata né foglio né v'ha orinato uomo, né cane. E il dito mastro, pur disunito da' ditonzoli, alla radice l'è speronato e nocchiuto: e di poi converge all'indentro quasi obbligato dalla gotta o dalla costrizione abituale d'una calzatura momentaneamente dimessa, o direi domum relapsa come troppo fetida per l'ora delle nozze. E risponde, fatto augusto dalla divaricazione, risponde all'estasi alta ed eretta del sottile stelo o bàculo che nottetempo ebbe fioritura bianca di tre gigli, anziché del consueto garofano: e raccatta, dalla congiuntura piuttosto rara della fabrìle innocenza con la fabrìle povertà, valore testimoniale di connotato artigianesco: più d'un alluce di più d'un falegname scalzo, a quel modo. Per ciò che è dell'iconografia de' due santi, e dei santissimi apostoli in genere, oh non vi dedicò il Manieroni le energie inesauste di un barbivelluto quarantennio di propia età? assistito a ponte e a palàncola, oltreché dal suo fervore di credente, ma dalle qualità tragiche del suo genio e da una salute di ferro: da una corporatura di atleta, da un appetito di profeta: e da una qualche manatella di questi qua, di tant'in tanto, mollàtigli, se pure a contraggenio, da chi gli dava incarico di que' miracoli. Nella edicola delli Du Santi rifiorita e riccioluta di stucchi in un pallore di ricotta, gli venne finalmente fatto di radunare e adibire ad opera i titoli: tutti i titoli di che via via gli s'era andato enfiando il pennello, in vent'anni d'iniziazione e d'alunnato pittorico, di persistita disciplina, in vent'altri di barbifluente maestrato. Polluti d'empito e di franca mano sulla malta allor fresca, cioè a fresco, i due alluci, il petrino e il paulino, palesano tutto il vigore e l'urgenza della creazione... inderogabile, della enunciazione... da coartato impulso, come rischizzati là da resurgiva e da polla... "ch'alta vena preme". Il "creatore" non la faceva proprio più... ad astenersi dalla creazione. "Fiat lux!" E gli alluci furono. Plàf, plàf. da C. E. Gadda, Quer pasticciaccio brutto de via Merulana
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popolodipekino · 1 year
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alluci
Incorniciata dagli stipiti e dall'arco a sesto scemo, la vecchia pittura, alquanto sbiadita e calcinosa nel colore, prendeva tuttavia l'attenzione: il Fara filiorum Petri vi gettò lo sguardo, per quanto imbambolato dal sonno e stupefatto dalla novità della gita. Due sicuramente santi, arguì dai dati, cioè vestiti d'una lor vesta che non era i pantaloni-giacca degli uomini: e nimbati la cococcia: di cui uno, senza barba, più piccoletto: e nero e calvo: l'altro duro ed ossuto, con una polta bianca sul mento come una cucchiarata de calcina, e capelli fitti fitti insino a metà la fronte, bianchi, o tali un tempo, nel cerchio giallognolo del nimbo. Quei due ferraioletti, affagottati come a bandoliera su le spalle di sinistra dei due soci, da basso lasciavano scoperti gli stinchi e più giù ancora degli stinchi i ridipinti malleoli: e avevano conceduto al pittor primo, al "creatore", di tirare in scena quattro piedi insospettati. I due destri, enormi, gli erano venuti d'impeto: e lautamente si tentacolavano in diti, protesi avanti nel passo a bucacchiare il primo piano, l'ideal foglio (verticale e trasparente) a cui è ricondotta ogni occasione del vedere. Con particolar vigore enunciativo, in un mirabile adeguamento al magistero dei secoli, erano effigiati gli alluci. In ognuno dei due protesi la correggiuola di non altrimenti percepita calzatura segregava e unicizzava il nocchiuto in quella augusta preminenza che gli è propria, che è dell'alluce, e soltanto dell'alluce, sbrancandolo fuori dalla frotta de' ditonzoli meno elevati in grado e meno disponibili per il giorno di gloria, ma pur sempre, negli atlanti degli osteologi e nei capolavori della pittura italiana, diti di piede. I due ditoni insuperbiti , valorizzati dal genio, si proiettavano, si scagliavano in avanti: viaggiavano per conto loro: ti davano, così appaiati, dentro un occhio, a momenti: anzi dentro a tutt'e due: si sublimavano a motivo patetico centrale del fresco, o a-fresco, vedutoché proprio di un bell'affrescone si trattava. Un fulgor di cielo, una luce di ore escruciate li illividiva, la quale però, all'atto pratico, aveva tutta l'aria di vaporare di sotterra, dato che n'erano investiti dal disotto. Il raglio lontano d'un ciucciariello, nel ristar del vento, con tintinnìo di sonàglioli. La storia gloriosa della pittura nostra, di una parte di sua gloria è tributaria agli alluci. La luce, e gli alluci, sono ingredienti primi e ineffabili d'ogni pittura che aspiri a vivere, che voglia dire la sua parola, narrare, suadere, educare: subjugare i nostri sensi, evincere i cuori al Maligno: insistere per ottocento anni sulle raffigurazioni predilette. I santi, poi, così carichi di tanti doni del Signore, neppur loro potrebbero difettare del dono indispensabile dei piedi: e tanto meno que' due, che camminaron l'Appia insino a Babylon, verso la decollazione o la crucifissione a capo giù. Essi ebbero anzi, nei piedi, lo strumento fisico del loro itinerante, apostolato: arrivaron tra i piedi all'Enobarbo. Che poco si persuase, però. No, i santi non possono mancare degli alluci di dotazione: come i fanti delle scatolette di carne di dotazione: e men che meno allora che un pittore italiano del cinque o seicento, o del sette o peggio, si inginocchia davanti a loro e si accinge a ritrarli, dal basso, con l'animo di un pedicure. La luce, in Italia, è madre agli alluci: e se uno è un pittore italiano non ischerza, bah, come non ischerzò il Manieroni alli Du Santi, né con la luce né con gli alluci. da C. E. Gadda, Quer pasticciaccio brutto de via Merulana
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