Tumgik
#marce delusioni
thegodhand7 · 5 months
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In my hoe era (necessito bacini e coccole da abbracciati)
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sohtaq · 10 months
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Arriva Volkswagen Tayron che rimpiazza la Volkswagen Tiguan Allspace
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In casa Volkswagen si prepara un futuro ricco di innovazioni, che sono però destinate a far discutere e non poco. Infatti, la prima notizia importante, arrivata proprio in questi giorni, è che la prossima generazione della Golf, la numero 9 della storia, non avrà più il motore termico, ma sarà soltanto elettrica. La Volkswagen e tutti i grandi costruttori stanno andando verso una direzione ben precisa, e sarà tutto da capire quanto sarà conveniente. Infatti, ad oggi, le vendite delle EV non è che stiano facendo segnare dei numeri così elevati, soprattutto per via dei costi molto elevati e di un risparmio che, ad oggi, non è così chiaro sul fronte dei rifornimenti. In programma c’è anche la nascita di un nuovo Suv molto spazioso, che si preannuncia molto interessante e che prenderà spunto da un modello del mercato cinese, che è andato molto bene sul fronte delle vendite. Ecco di quale auto si tratta e le sue prime immagini che sono state create con un render. Volkswagen, ecco come può cambiare la Tayron La Volkswagen Tayron, di cui vi parleremo sotto, è un modello che è stato pensato per il mercato cinese, ma adesso potrebbe tornare anche in Europa, anche se in salsa leggermente differente. Secondo le indiscrezioni, l’idea della casa di Wolfsburg è quella di lanciare un nuovo modello per il 2024 che rimpiazzi la Tiguan Allspace e che sia a 7 posti, prendendo spunto proprio dalle forme della Tayron. A questo punto, sarà molto interessante vedere le linee che prenderà questo nuovo modello, in un momento di forti discussioni attorno a questo marchio. Infatti, è appena arrivata la conferma del fatto che, come detto in precedenza, arriverà la Golf elettrificata, per la grande delusioni degli amanti di quello splendido modello che ha fatto la storia del costruttore. L’idea di base, in casa Volkswagen, pare essere quella di puntare tutto sui Suv e sulle EV, come è confermato dalla prossima uscita delle nuove Tiguan e Touareg in versione restyling, ma anche dal potenziamento della gamma ID., ovvero il reparto elettrico del costruttore tedesco che sta dando, almeno per ora, dei riscontri molto positivi sul fronte delle vendite ed anche dei giudizi in generale. La Tayron del futuro, che probabilmente non si chiamerà così in Europa, avrà 7 posti e confermerà il grande impegno verso i crossover, anche se è ovvio che in un momento come questo non si può richiedere una spesa troppo esagerata ai vari clienti. Nelle prossime righe, ripercorremo la curiosa storia di questo modello, così poco conosciuto da noi. Nel video postato in basso, caricato sul canale YouTube “Manhoub 1“, potrete farvi un’idea delle forme immaginate in questo render. Un modello pensato per il mercato cinese inizialmente Come immaginiamo, in pochi avranno sentito parlare della Volkswagen Tayron nel passato, ma a tutto c’è una spiegazione. Il Suv di fascia media, prodotto a partire dall’anno 2018, è infatti realizzato dalla FAW-Volkswagen, che sarebbe una sorta di divisione del marchio di Wolfsburg e dei suoi membri per la Repubblica Popolare Cinese. In sostanza, questo modello non esiste in Europa, ed è per questo motivo che in molti non ne saranno a conoscenza. Il primo esemplare di questo modello venne mostrato nel 2018 durante la premiere della Touareg nel marzo di cinque anni fa. Pochi mesi dopo, a settembre, in quel di Chengdu, venne messa in mostra la versione di produzione, le cui vendite sono poi iniziate il 22 di ottobre. Viene realizzata tramite una joint venture con il gruppo sopracitato, e per quello che riguarda i motori, sui modelli attuali sono disponibili: due benzina quattro cilindri cilindri turbocompressi da 1,4 e 2,0 litri, ed entrambi hanno un cambio a doppia frizione con sette marce, e per il momento non ci sono versioni elettrificate. Nel video qui postato, potrete farvi un’idea delle sue capacità, anche se è ovvio che si tratta di un render e che quindi ci sia tanto lavoro da fare prima di vedere la versione definitiva. Ricordiamo che non è ancora certo che verrà riutilizzato lo stesso nome, ma è certo che si tratterà dell’erede di quel veicolo. Read the full article
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illsadboy · 2 years
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Sto bruciando la mia solitudine da solo, si sta meglio soli con l’abitudine dei miei voli solitari in vari modi carico i legami ma non stringo bene i nodi.
~Claver Gold~
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giancarlonicoli · 5 years
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10 GIU 2019 11:18
TOGA GIULIVA – TONINO DI PIETRO SI TOGLIE I MACIGNI DALLE SCARPE: “TUTTI CADONO DALLE NUVOLE: LE TOGHE SI ORGANIZZANO IN CORRENTI PER NOMINARE GENTE GRADITA. FANNO POLITICA E IL CSM È UN PICCOLO PARLAMENTO: NOMINA, SPARTISCE, LOTTIZZA. I SUOI MEMBRI ANDREBBERO SORTEGGIATI” – “L’ALLARME FASCISMO? È POMPATO. GRILLO? IO HO PORTATO UN SOLO RAZZI IN PARLAMENTO, LUI…”
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Pietro Senaldi per “Libero Quotidiano”
Leggi di toghe, inchieste, lotte di potere, tangenti, populismi e partiti personali e non può che venirti in mente lui, il Tonino nazionale. Dottor Di Pietro, ma che cavolo sta succedendo tra i magistrati?
«Che facciamo tutti finta di aver scoperto l' acqua calda».
Magistrati che indagano magistrati per condizionare le nomine degli organi direttivi delle Procure e per spartirsi i posti nel Csm, l' istituzione suprema dei giudici: più che acqua calda mi sembra la patata bollente delle toghe
«Tutti cadono ipocritamente dalle nuvole per fatti che sapevano pure le pietre. Come quando scoppiò Mani Pulite e i giornali montarono lo scandalo ma era ben noto che politica e mondo degli affari intrallazzassero».
Ma i giudici non sono gli arbitri, i puri?
«Arbitro non è sinonimo di puro. Io da magistrato non mi sono mai iscritto a nessuna corrente e neppure all' Anm. Venni pure lodato dal presidente Cossiga per non aver mai fatto uno sciopero. Il giudice che fa politica e sciopera agisce contro la Costituzione».
Lei che è un grande inquisitore, ci aiuti a capire: che accade?
«I membri del Consiglio Superiore della Magistratura vengono eletti dai colleghi. Sono ruoli importanti e ambiti, perché il Csm decide gli incarichi direttivi di tribunali e procure, pertanto le toghe si organizzano in correnti per nominare gente gradita. Fanno politica. Una volta composto, poi, il Csm si comporta come un piccolo Parlamento: nomina, spartisce, lottizza».
Qui però si è passato il segno: i magistrati si indagano per farsi fuori a vicenda
«I paralleli con la politica sono sempre più impressionanti».
È una figura di palta
«Tangentopoli produsse un effetto utile: la politica si vergognò così tanto che il Parlamento modificò l' articolo 68 della Costituzione, che impediva di procedere contro i parlamentari. Mi auguro che anche i miei ex colleghi compiano un atto di responsabilità e agevolino la riforma del Csm e della magistratura».
Il presidente Mattarella dovrebbe commissariare il Csm?
«Non avrebbe senso. Dev' essere il Parlamento a riformare tutto, anche la Costituzione. Mattarella dovrebbe solo dargli una mano».
Lei sogna: le toghe se le tocchi mordono. O meglio, indagano
«La maggior parte dei magistrati sono brave persone, quello che sta succedendo evidenzia solo che anche tra loro, come in ogni categoria, ci sono le mele marce».
Di Pietro direbbe che il pesce puzza dalla testa, che in questo caso si sta dimostrando marcia
«Quanto accade scredita tutta la magistratura. Nella testa non c'è solo il marcio ma anche tante persone trascinate nel fango per la sete di potere di pochi. Bisogna cavalcarne il disagio per cambiare le regole con il consenso dei giusti».
Ha qualche suggerimento?
«Sorteggiare i membri del Csm».
Come all' oratorio, e la competenza?
«Non si può pensare che ci siano magistrati che mettono sotto processo o giudicano ma abbiano deficit di competenza. Le toghe sono competenti per definizione, quindi tutte degne di entrare nel Csm».
Del Csm importa solo ai giudici e agli avvocati, ha suggerimenti che interessino più i cittadini?
«Fare subito una legge che obblighi i magistrati che vogliono far politica a dimettersi e impedisca di rindossare la toga a fine mandato».
Già, ma gli aspiranti politici si fanno la campagna elettorale in toga, prima di candidarsi
«Questo, se accade, è un reato».
Che nessuno persegue
«Le ripeto: politica e tribunali devono restare distinti, non devono esistere porte girevoli. E si dovrebbe lasciare la toga definitivamente dopo la candidatura, non solo in caso di elezione, perché se ti candidi vuol dire che già hai una maglietta e non puoi più giudicare».
E se anziché candidarti vai a cena con i politici perché agevolino la tua carriera, come emerge dalle inchieste sulle nomine al Csm?
«Chi lo fa va allontanato. La scelta dei membri del Csm attraverso le correnti è una patologia, ma se nella trattativa intervengono anche i parlamentari allora la malattia diventa reato perché attenta all' indipendenza della magistratura. Se la scelta dei capi di Procure e Tribunali da parte del Csm segue logiche politiche, il giudice non è libero nel proprio lavoro».
Lei lasciò la toga e solo dopo si candidò, ma Tangentopoli le spianò la carriera politica
«Io mi dimisi perché ero indagato e ritenevo impossibile fare l' inquisitore al mattino e l' inquisito al pomeriggio. Tutti i magistrati indagati dovrebbero lasciare la toga, è una questione di incompatibilità interiore, morale».
Ma così se sono un pm e voglio sostituire un collega mi basta indagarlo per farlo fuori
«Questo sarebbe un reato».
I giudici sono uomini, è già capitato che qualcuno commettesse reati per interesse personale
«Allora facciamo una norma che stabilisce che i pm indagati devono cambiare ruolo, essere assegnati ad altri uffici».
Di Pietro, la conti giusta, lei si dimise perché le conveniva
«Vollero fermarmi, ci sono relazioni dei servizi segreti che lo confermano. Avrei fatto molta più carriera restando in toga, mi creda».
Ora i grillini sono i nuovi difensori della categoria, che ne pensa?
«Penso che il fatto che Grillo, che ho sempre ammirato, si sia eclissato dal Movimento sia significativo di quello che sono diventate oggi le sue creature».
Afferrato, pensa che i grillini non capiscano nulla di giustizia.
«Ahahahahah. È stato importante che M5S abbia rilanciato i principi di legalità e onestà, ma essi riguardano tutti, non ci devi mettere il cappello, come è avvenuto in campagna elettorale. I grillini strumentalizzano la giustizia per ottenere voti, far dimettere sottosegretari, condizionare il governo: è moralmente e politicamente sbagliato».
E poi non capiscono nulla di giustizia
«Io sono d' accordo con l' abolizione della prescrizione, ma la legge del Guardasigilli Bonafede aiuta i malfattori e punisce gli onesti ingiustamente accusati».
Ma come Di Pietro, è contro la prescrizione?
«Bisogna difendersi nel merito. Se abolisci la prescrizione però devi creare le condizioni perché i processi durino mesi, non decenni».
Quindi meglio non abolirla?
«Per ora l' abolizione fa danno agli onesti. Come del resto il reato di abuso d' ufficio: è inutile che i grillini lo difendano, così non va».
Dà ragione a Salvini: l' abuso d' ufficio andrebbe abolito?
«Salvini ha sbagliato a introdurre l' argomento in campagna elettorale e a ridosso di inchieste che hanno coinvolto leghisti, ma nel merito ha ragione, l' abuso d' ufficio così com' è manda assolti i criminali e mette in croce gli innocenti».
Mi spieghi
«Per esserci reato deve provarsi la volontarietà dell' abuso, che nei fatti è indimostrabile. Tutti i processi per abuso d' ufficio si concludono senza condanna e con il solo effetto di aver rovinato la carriera a degli innocenti e salvato i colpevoli. Ma la colpa è anche dei magistrati».
Notizia: perché?
«Io da pm mi comportavo come un becchino, intervenivo a reato consumato, per punire. Oggi i magistrati fanno i medici condotti, agiscono in funzione preventiva, per vedere se forse uno ha commesso o sta per commettere un crimine».
Lei dice funzione preventiva, io traduco azione politica «E io dico di no». Di Pietro, ma lei è un pm o un avvocato?
«Faccio l' avvocato, ero un pm».
Rispetto ai suoi tempi la categoria è decaduta?
«Oggi i magistrati sono molto più preparati di un tempo, anche perché per il 70% sono donne, notoriamente più studiose e scrupolose, e perché è aumentato il livello di specializzazione.
L' unica cosa, scrivono un po' troppe sentenze con il copia-incolla del computer. Questo è un guaio, io scrivevo a mano, ogni parola era meditata, mentre il taglia e cuci, con motivazioni di 400 pagine, produce effetti distorsivi».
Io però mi riferivo al decadimento morale.
«Certo la loro immagine è peggiorata, la magistratura è un po' in crisi di credibilità».
E la politica? Stanno tornando le inchieste?
«Voi avete titolato la "Tangentopoli dei morti di fame". Io nel '92 avevo portato alla luce un porcile, oggi parlerei di piccionaia».
C' è un' offensiva giudiziaria ai danni della Lega?
«No, è semplicemente sotto la lente in quanto al governo».
Però Salvini è indagato perché ferma gli sbarchi
«L' inchiesta per sequestro di persona per non aver fatto sbarcare i profughi gli ha dato l' occasione di far intervenire il Parlamento, che ne ha legittimato il comportamento in nome dell' interesse superiore dello Stato».
Si stupirebbe se lo indagassero per apologia di fascismo?
«Sarebbe un' ingiustizia. L' allarme fascismo è pompato. Non ci sono le condizioni per un ritorno delle camicie nere e Salvini non lo vuole. Certo lui sa parlare alla pancia più che alla testa, ma lo fanno tutti».
Perché la sinistra continua ad accusarlo di essere fascista?
«Non tutta la sinistra. Chi lo fa è perché non ha argomenti e riesce a far parlare di sé solo attaccando gli altri. Vivo in provincia di Bergamo, dove nove sindaci su dieci sono leghisti: tutta brava gente che cerca di far funzionare il proprio Comune e non ha grilli per la testa».
A proposito di grilli, si aspettava il flop di M5S?
«È stato un voto di protesta arrivato soprattutto da sinistra per le delusioni del modello Renzi. Ma ogni cosa ha il suo tempo e quello di M5S è in scadenza».
Ha fallito la prova del governo?
«Mi sa dire cosa hanno fatto di buono i ministri grillini? Parlano solo al futuro, significa che non hanno fatto nulla».
Quanto dura il governo?
«Quanto vorrà Salvini».
Ai grillini non converrebbe andare all' opposizione?
«Staccare la spina per i parlamentari M5S equivarrebbe a suicidarsi. Io ho portato un solo Razzi in Parlamento, Grillo ne ha portati 333».
Razzi il responsabile?
«Ha cambiato schieramento per ragioni di interesse personale ma almeno l' ha detto. In quella legislatura in 159 avevano fatto il salto, ma tutti gli altri avevano motivato il voltafaccia con ragioni nobili. Antonio è stato l' unico sincero».
Ma a Salvini non conviene staccare e governare da solo?
«Già lo fa. Gli basta minacciare la crisi per mettere Di Maio in riga».
Si aspettava il suo successo?
«Dalla seconda Repubblica sono nati solo partiti personali: Berlusconi, io, Mastella, Casini, tutti tramontati con l' eclissi del fondatore. Salvini è stato capace di trasformare un partito personale nella nuova destra. Ha portato il Paese sui binari di un futuro bipolarismo: la destra leghista-meloniana e il Pd».
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staccataalfemminile · 6 years
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"Aut viam inveniam aut faciam"
Commento al femminile su motogp Mugello 2018
"Aut viam inveniam aut faciam"
( o troverò una strada o la farò -Annibale prima di invadere Roma)
e così ha fatto Lorenzo domenica al mugello, merito del "benedetto serbatoio"dall'ottimale ergonomia che sposta equilibri distribuisce e fa risparmiare energie fisiche e mentali, quasi come la famosa piuma di dumbo dal parziale effetto placebo che mixato ad un senso di rivalsa portato a galla da un divorzio( tra la rossa e il maiorchino) messo in piazza ma non del tutto verbalizzato, dove l'apostrofazione di grande pilota prontamente corretto dal diretto interessato in Campione è stata forse la goccia che ha fatto traboccare il vaso della semantica mal usata da entrambe le parti in diverse occasioni.
Grande vittoria per il"Martillo", che nessuno degli esperti aveva inserito nel pregara tra la possibile rosa dei vincitori nonostatnte la seconda posizione guadagnata nelle qualifiche, ma siamo sinceri un po' tutti lo davamo per perso Lorenzo nel domare questa Ducati che solo Stoner è riuscito ad imbrigliare a dovere portandolo alla vittoria del titolo,questa moto è molto fisica e richiede molto energia muscolare a livello di gambe al contrario di yamaha che va guidata in maniera più fluida con spalle e braccia, sembra che un cambio di allenamento non sia stato preso in considerazione dal pilota che non aveva potenziato sufficentemente determinati muscoli e ciò ha fatto ritardare risultati a breve termine,fatto sta però che il mugello per Lorenzo è sempre stata una pista vincente nel suo palmares e questa domenica dopo un lungo digiuno ha vinto dall'inizio alla fine , come si dice a Firenze "ha dato le paste " a tutti , ma attenzione la vittoria di una gara non cancella cocenti delusioni , ma sicuramente aiuta psicologicamente alla positività, vedremo se questo risorgere dal limbo dantesco si confermi in una presenza costante nel paradiso dei vincenti o sia solo un'apparizione , speriamo di no per jorge che nonostante a volte parli e rilasci dichiarazioni senza filtri, averlo nuovamente tra i top rider è avvincente e stimolante.
Fuori dai giochi quasi da subito Marc Marquez che dopo 5 giri si sdraia alla curva 10 , questa volta la sorte non gli è amica l'anteriore si blocca tenta l'impossibile ma scivola nella ghiaia tra gli applausi impietosi e i fischi della tifoseria avversa,ma nonostante la rottura (terminologia tipica del trotto) trova la forza fisica e mentale per spingere il suo cavallo di lamiera alimentato da benzina a 100 ottani a riprendere il trotto perchè the show must go on, era chiaro che i danni oggettivi alla moto e l'allocazione inusuale dei pneumatici anteriori poco performanti dovuti in parte alle alte temperature dell'asfalto e i tanti secondi persi non gli hanno concesso una grande rimonta tenendolo fuori dalla zona punti.
Chissà forse la vergognosa lapide eretta in suo onore sulle colline del mugello ha sortito l'effetto tanto desiderato facendo godere una fetta di pubblico che ha dato più importanza alla sua uscita più che alla terza piazza del loro beniamino Valentino Rossi, paradossale la cosa non trovate?
a tutto c'è un limite, si può tifare contro un pilota ,ma scherzare sulla morte mi sembra rasentare lo stato più bieco e primordiale dell'ignoranza, spero che la tifoseria spagnola tra 2 settimane per par condicio non eriga epigrafi su Rossi , altrimenti si continuerà ad alimentare una sorta di guerra tra poveri ignoranti dove chi ne fa le spese è solo il motociclismo in quanto sport....confido nel buonsenso.
Questa volta oltre a Rossi è Dovi che ringrazia per l'opportunità offerta da Marquez per accorciare il gap in classifica mondiale.
il circuito del mugello è veramente una perla italiana premiato più volte come miglior circuito mondiale ,una pista dai nomi bislacchi delle curve arrabbiata 1 e 2 alla chicane casanova savelli caratterizzato da un rettilineo in salita , severi cambi di pendenza che tutto fa tranne annoiare.
Le prove vedono scivolare diversi piloti ,ma chi ha fatto temere il peggio è stato Pirro che con il suo incidente ha lasciato tra le arie tipiche pucciniane del mugello una macchia di nero vestita che inizialmente ha fatto temere il peggio ma per grazia cocsessa da san Colombano patrono dei motociclisti, tutto si è risolto senza gravi conseguenze.
Iannone ha infiammato il 1 giorno di prove ma chi ha fatto l'exploit è stato il veterano Rossi nel giorno delle qualifiche diventando poleman polverizzando il record della pista sotto gli occhi dei suoi tifosi, diciamo che il girod'onore per prendere posto sulla griglia della partenza il giorno della gara per Rossi è una standing ovation che ha infiammato il mugello, lui saluta mestamente con la mano i tifosi e con le sue 39 primavere ora più di allora ha la capacità di aprire come mosè le acque della marea gialla che invade il circuito.
La griglia si presenta così :1 Rossi 2 Lorenzo 3Vinales 4 Iannone 5 Petrucci 6 Marquez 7 Dovizioso 8 Cruchlow 9 Zarco.
Lorenzo parte come da copione negli ultimi granpremi subito forte e si mette davanti a tutti Marquez che è consapevole di non aver chance di vincita prova a inseguire Lorenzo ma si mette in modalità MarcAttack apre il gas ma chiude il cervello per un attimo e mette in atto una manovra di sorpasso aggressiva nei confronti di petrucci facendogli perdere diverse posizioni e costringendolo in un rimonta che gli costerà dopo aver stressato più del dovuto le gomme a cedere posizioni chiudendo sotto le posizioni podio .Pedrosa Nagatami e Redding possono solo dimenticare quasi da subito questa gara ,
ne lfrattempo il 93 supera Rossi che comunque gli si incolla dietro come un francobolllo ma dopo 5 giri ecco l'evento tanto attesso dai tifosi gialli Marquez che scivola , godono come mai prima di allora questione di karma penserà qualcuno ma il cabroncito risale e tenta l'impresa di rimonta ...che non avverrà, solo lasedicesima posizione riuscirà ad aggiudicarsi,
Dovizioso con la sua blomb da ragioniere arriva in terza ruota e in maniera pulita e quasi con permesso supera rossi ...lorenzo continua a correre solo con 4 italiani alle calcagna che si sbattagliano Inannone e Rossi si punzecchiano diverse volte per la terza posizione ma la vecchia volpe di Rossi sa come cavarsela anche se la sua m1 non è nel pieno delle sue performance e verso le battutte finali si avvicina così tanto a Dovizioso da far quasi sognare un secondo posto , petrucci purtroppo da metà gara cede diverse posizione e chiude 7 ma con la consapevolezza che solo una firma gli manca per sentirsi dal 2019 un pilota ufficiale ducati.
Lorenzo come già ribadito vince e a chi gli chiede se questa vittoria possa ricucire rapporti deteriorati con la rossa risponde che ormai è tardi , l'entourage ducati sembra rispondere alla medesima domanda con spiragli di apertura ma forse più per facciata che per convinzione.
Comunque è buffo pensare che fino ad una decina di gg fa lorenzo era in uno status di disoccuppazione forzata dove addirittura il pezzo da 90 della dorna Ezpeleta si era mobilitato per la creazione di un team satellite yamaha con moto ufficiale per non far sparire dalla piazza Lorenzo ed ora dopo pochi giorni scopriamo che la honda ha firmato un biennale con lorenzo per la formazione del dream team...o forse assisteremo ad una guerra tra galli del medesimo pollaio?
La cosa che mi auguro che chiusi i mercati dei rinnovi e delle conferme si torni a commentare più le prestazioni dei piloti più che gli ingaggi e le dinamiche politiche di forza potere tra team e a chi dice che il mondiale si è riaperto chiedo ma dove era scritto che era già chiuso con ancora 14 gare da fare ...la matematica fino a prova contraria non è un opinione e vendere la pelle dell'orso prima di averlo ucciso non è mai saggio.
FACTA NON VERBE
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paoloxl · 8 years
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La cerimonia di insediamento di Donald Trump è stata accompagnata da imponenti marce femministe e antisessiste. La settimana successiva, dopo la decisione di bandire l’ingresso ai cittadini di alcuni stati a prevalente religione musulmana e quella di sospendere l’accoglienza ai profughi, manifestazioni di protesta si sono svolte nei principali aeroporti statunitensi. Il “muslim ban” prevede il blocco per almeno 90 giorni degli ingressi da paesi giudicati tout court a “rischio terrorismo islamico”: Siria,   Sudan, Libia, Somalia, Yemen, Iran e Iraq. Iran e Iraq hanno replicato attuando un provvedimento analogo nei confronti dei cittadini statunitensi. L’Arabia Saudita, il paese da cui provenivano quasi tutti gli attentatori dell’11 settembre, è invece stata esclusa dalla bad list del presidente. Stretta pesante anche sul programma di accoglienza per i rifugiati: un blocco di 120 giorni dei visti, definiti dalla Casa Bianca “necessario per riesaminare” (in senso restrittivo) i meccanismi di accoglienza. Le proteste hanno attraversato il paese da New York a Los Angeles fin sotto alla Casa Bianca con lo slogan “no al bando no al muro”. Il “muro” è la nuova barriera che Trump vuole realizzare al tra Usa e Messico. La protesta ha invaso soprattutto gli aeroporti di 57 città Usa dove decine di migliaia di persone hanno espresso solidarietà alle centinaia di viaggiatori che sono stati bloccati dal mandato esecutivo di Trump, che, avendo decorso immediato, ha incastrato negli aeroporti moltissime persone prese alla sprovvista. Donald Trump è riuscito a catalizzare un vasto fronte di opposizione sociale che aveva disertato le urne, ma non intende disertare le piazze. Anzi. Il licenziamento del ministro della giustizia, ribelle alle imposizioni di Trump in materia di immigrazione, e la nomina di Steve Bannon, un suprematista bianco al consiglio di sicurezza del presidente, sono le ultime mosse di un uomo deciso a realizzare a testa bassa il proprio programma protezionista, di chiusura delle frontiere, di guerra aperta alle libertà femminili, di discriminazione nei confronti delle forti minoranze non bianche del paese.
Ascolta la diretta dell’info di radio Blackout con con Robertino, un compagno che conosce bene la situazione e i movimenti negli States, che ha tracciato un quadro delle forze politiche e sociali scese in campo in questi primi dieci giorni di presidenza di “The Donald”. Di seguito un articolo di Robertino uscito sul settimanale Umanità Nova
#DisruptJ20
Sabato‭ ‬21‭ ‬gennaio il primo giorno della presidenza di Donald Trump è stato salutato dalle proteste di milioni di persone che hanno partecipato alla‭ “‬Marcia delle donne‭”‬.‭ ‬La manifestazione principale è stata quella di Washington a cui hanno partecipato almeno‭ ‬250mila persone secondo la polizia‭ (‬ma più di mezzo milione secondo le organizzatrici‭)‬,‭ ‬ma ne sono state organizzate altre‭ ‬672‭ ‬in tutto il mondo,‭ ‬di cui più di cinquecento solo negli Stati Uniti,‭ ‬con tra l’altro più di‭ ‬150mila manifestanti a Chicago e più di‭ ‬100mila a Boston.‭ ‬Settantacinque ci sono state in Europa,‭ ‬con cortei che hanno raccolto decine di migliaia di persone a Londra,‭ ‬a Parigi,‭ ‬a Berlino,‭ ‬a Madrid e ad Amsterdam.‭ ‬A Sydney sono state circa‭ ‬3mila ‭ ‬le persone che hanno marciato dal parco di Hyde fino al consolato americano,‭ ‬mentre in Nuova Zelanda,‭ ‬si erano raccolte dinanzi al consolato americano e nelle strade di Auckland circa‭ ‬2mila persone.‭ ‬Anche una squadra di ricercatori che attualmente si trovano nell’oceano Antartico ha aderito alla Women’s March.‭ La Marcia Delle Donne è stato solo l’ultimo atto delle proteste che hanno accompagnato l’elezione di Trump da quando il miliardario ha annunciato la sua partecipazione alle primarie repubblicane.‭ ‬Le proteste si sono naturalmente intensificate dopo la sue elezione a presidente con decine di manifestazioni grandi e piccole che si sono tenute praticamente ogni giorno nelle località più disparate degli Stati Uniti.‭ ‬Leggendo gli annunci pubblicati sui siti,‭ ‬non si poteva non notare che la maggior parte delle proteste locali erano organizzate da piccole coalizioni di‭ “‬movimento‭” ‬che comprendevano sezioni sindacali,‭ ‬associazioni ambientaliste e per i diritti civili,‭ ‬attivisti di Black Lives Matter e dei movimenti per il salario minimo e per la legalizzazione della cannabis e gruppi anarchici e della sinistra radicale,‭ ‬qualche volta i Verdi mentre quasi mai i Democratici,‭ ‬le associazioni più vicine a loro o i loro‭ “‬alleati‭”‬.‭ ‬Dal giorno dopo le votazioni le proteste non si sono mai interrotte fino all’Inauguration Day del‭ ‬20‭ ‬gennaio quando il passaggio di consegne alla Casa Bianca è stato accompagnato da scontri ed azioni di protesta contro il corteo presidenziale poco partecipato,‭ ‬ma super protetto dalla polizia che ha caricato duramente i manifestanti col lancio di migliaia di candelotti lacrimogeni ed ha effettuato‭ ‬257‭ ‬arresti.‭ ‬I democratici si sono fatti rivedere alla ‭ ‬manifestazione di Washington della Marcia Delle Donne dove sul palco hanno parlato le icone della cultura progressista Made‭ ‬in‭ ‬Usa come il regista Michael Moore,‭ ‬ma anche la sindaca di Washington Muriel Bowser tutti indossando,‭ ‬come moltissimi altri uomini e donne,‭ ‬un berretto fucsia chiamato pussy-hat‭ (‬cappello-figa‭) ‬che è diventato il simbolo della protesta anti-Trump.‭ ‬Per chi crede ai poteri dei social network e a quello che scrivono i giornali,‭ ‬l’idea della marcia sarebbe stata di Teresa Shook,‭ ‬avvocato delle Hawaii in pensione,‭ ‬che aveva lanciato l’appello su Facebook:‭ “‬E se le donne marciassero a Washington durante l’investitura‭?”‬.‭ ‬Insomma,‭ ‬una cornice abbastanza pop e buonista che ha permesso di farsi rivedere in giro anche ai Democratici che nei due mesi che hanno separato l’elezione di Trump dal suo arrivo alla Casa Bianca hanno accettato il risultato senza fare uno straccio di ricorso,‭ ‬a differenza di quello che era successo nel‭ ‬2000‭ ‬con Al Gore che aveva perso contro Bush pur avendo preso mezzo milione di voti in più:‭ ‬E,‭ ‬sopratutto,‭ ‬non hanno fatto nulla di quello che avrebbero potuto fare per contrastarlo‭ (‬ad esempio,‭ ‬nonostante un appello firmato da‭ ‬6‭ ‬milioni di persone,‭ ‬i senatori democratici negli ultimi giorni in cui avevano la maggioranza al Senato si sono rifiutati di nominare un nuovo giudice progressista alla Corte Suprema‭)‬.‭
Donald Trump,‭ ‬che il‭ ‬20‭ ‬gennaio è diventato il presidente degli Stati Uniti‭ (‬in teoria l’uomo più potente del mondo‭)‬,‭ ‬come ha detto Stephen King,‭ ‬è‭ “‬la perfetta rappresentazione di un incubo diventato realtà‭”‬.‭ ‬Misogino,‭ ‬autoritario,‭ ‬miliardario figlio di miliardario,‭ ‬costruttore colluso con la mafia italo-americana,‭ ‬amico di Putin e ammiratore del presidente-killer filippino Duterte,‭ ‬talmente famoso per le sue sfuriate e per perdere il controllo che è diventato il protagonista di un talk show televisivo in cui lo spettacolo era lui che alla minima occasione faceva le piazzate.‭ ‬Dopo aver tentato una carriera da attore che gli ha fruttato solo decine di piccole e piccolissime parti in film da lui stesso finanziati,‭ ‬per diventare Presidente degli Stati Uniti ha avuto l’appoggio di un’inedita alleanza di estrema destra che va dai complottisti e dai negazionisti del clima ai suprematisti bianchi,‭ ‬dai sudisti del Ku Klux Klan agli intellettuali scimmiottatori della destra europea di Zero Hedge e della National Policy Foundation‭ (‬dove l’elezione di‭ ‬Trump à stata festeggiata a colpi di Sieg Heil e saluti romani‭)‬.‭ ‬Ha preso quasi tre milioni di voti in meno della sua avversaria‭ (‬che,‭ ‬come avevano puntualmente previsto i sondaggi,‭ ‬ha vinto il‭ “‬popular vote‭” ‬col‭ ‬2,5%‭ ‬in più‭)‬,‭ ‬ma ha vinto le elezioni dopo aver conquistato la maggior parte degli Stati.‭ ‬Alcuni giorni dopo la vittoria di Trump,‭ ‬il New York Times ha pubblicato‭ “‬The Map‭ ‬of Two Americas‭” ‬che fotografa spietatamente contea per contea quella che il quotidiano newyorkese definisce‭ “‬la più grande divisione politica all’interno degli Stati Uniti dalla fine della Guerra Civile‭”‬.‭ ‬Le aree dove ha vinto Trump corrispondono al‭ ‬85%‭ ‬del territorio americano.‭ ‬Nelle aree dove ha vinto la Clinton,‭ ‬però,‭ ‬vi vive il‭ ‬54%‭ ‬della popolazione statunitense e vi viene prodotto il‭ ‬72%‭ ‬della ricchezza nazionale con un reddito medio di‭ ‬55-60mila dollari l’anno contro i‭ ‬36-42mila dellaTrump’s America.‭ ‬Trump è un presidente impopolare che nel giorno del suo insediamento ha subito anche l’onta di venire accompagnare alla Casa Bianca dal corteo presidenziale più striminzito di sempre,‭ ‬peraltro dopo aver annunciato ai quattro venti che sarebbe stata la più grande manifestazione della storia americana.‭ ‬Al tempo stesso è,‭ ‬però,‭ ‬forte dell’appoggio di un’estrema destra aggressiva e militante dentro e fuori degli Stati Uniti che ha l’occasione di riassettare l’orologio della storia. Per questo oggi,‭ ‬ad essere in prima fila nelle proteste contro Trump non ci sono tanto gli elettori della Clinton‭ (‬se non in parte alle educate manifestazioni della Women’s March‭) ‬quanto i movimenti.‭ ‬A partire dalla seconda metà degli anni negli Usa è iniziato un lungo e ininterrotto processo di radicalizzazione che è partito dalle delusioni per la presidenza Clinton‭ (‬che avrebbe dovuto chiudere l’era reaganiana e che invece ha segnato la sua presidenza coi trattati internazionali neoliberisti,‭ ‬la guerra del Kosovo e la legge dei tre colpi che condanna all’ergastolo i responsabili recidivi di reati minori‭) ‬e che ha affrancato i movimenti dalla politica istituzionale.‭ ‬A partire da Seattle nel‭ ‘‬99‭ ‬gli Stati‭ ‬Uniti sono stati attraversati da mobilitazioni di massa come Occupy Wall Street e Black Lives Matter,‭ ‬ma anche da una miriade tanto di lotte locali per fermare lo scempio ambientale,‭ ‬quanto di vertenze di lavoro e sindacali e di iniziative incentrate su singoli temi come il movimento per la legalizzazione della cannabis o quello per il salario minimo di quindici dollari l’ora.‭ ‬Negli anni molte di queste lotte hanno prodotto anche dei risultati importanti,‭ ‬di cui la più recente e significativa è stata quella degli attivisti Sioux che dopo tre mesi di scontri durissimi a Standing Rock sono riusciti ad ottenere il blocco dell’oleodotto Dakota Access Pipeline.‭ ‬Nella stessa notte in cui Trump ha vinto le lezioni sono stati approvati i referendum per la legalizzazione della marijuana ad uso ludico in California,‭ ‬Maine,‭ ‬Massachusetts e Nevada,‭ ‬mentre in Florida,‭ ‬Arkansas,‭ ‬North Dakota e Oklahoma sono state approvate quattro proposte per rendere legale la produzione e l’accesso alla cannabis ad uso terapeutico.‭ ‬In California e nell’Oregon sono stati approvati invece referendum sul salario minimo che grazie a scioperi e mobilitazioni è già in vigore in molti stati e contee.‭ ‬Tutte queste conquiste con l’arrivo di Trump potrebbero facilmente saltare.‭ ‬Il Dakota Access come altri oleodotti è stato bloccato con decreti dell’amministrazione Obama che possono essere facilmente annullati dalla nuova amministrazione Trump.‭ ‬Allo stesso modo Trump può intervenire contro gli Stati dove ora la marijuana è legale,‭ ‬visto che per le leggi federali è ancora proibita.‭ ‬Trump promette inoltre di fare una legge federale che proibisca accordi sul salario minimo a livello locale o per contratto nazionale.‭ ‬Per far capire di che pasta è fatto,‭ ‬nel suo primo giorno da presidente Trump ha fatto sparire dal sito della Casa Bianca le pagine sui diritti civili,‭ ‬il cambiamento climatico e i diritti Lgbt.‭ ‬La sezione sul cambiamento climatico è stata sostituita da An American First Energy Plan,‭ ‬in cui non si parla di clima e si afferma che il presidente‭ “‬è impegnato a eliminare le politiche non necessarie e dannose come il Climate Action Plan‭”‬.‭ ‬La pagina sui diritti civili è stata rimpiazzata dalla sezione Standing Up for Our Law Enforcement Community,‭ ‬in cui i timori su come la polizia agisce vengono sostituiti dalla richiesta di aumentare il numero delle forze dell’ordine.‭
Alla fine del‭ ‬1983‭ ‬la rivista americana High Times‭ (‬all’epoca la più importante pubblicazione del mondo dedicata alla cannabis culture‭) ‬ripubblicò col titolo‭ “‬One Million Of Prisoners Ago‭”‬,‭ ‬cioè‭ “‬Un milione di detenuti fa‭”‬,‭ ‬l’editoriale con cui nel marzo del‭ ‬1982‭ ‬aveva commentato le dichiarazioni del Presidente Reagan in cui aveva annunciato una nuova fase della‭ “‬war on drugs‭” ‬segnata da una politica di‭ “‬tolleranza zero‭” ‬nei confronti di tutte le sostanze proibite ed in particolare della marijuana.‭ ‬Secondo High Times,‭ ‬questa politica sarebbe stata un fallimento anche e semplicemente perché questo avrebbe significato raddoppiare il numero dei detenuti e nelle carceri americane‭ (‬che alla fine del‭ ‬1981‭ ‬ospitavano poco meno di‭ ‬400mila persone‭) ‬non ci sarebbe stato posto per così tanta gente.‭ ‬La realtà,‭ ‬però,‭ ‬superò presto le peggiori previsioni e a settembre dell’anno dopo c’erano un milione di persone in più in galera e,‭ ‬visto che le prigioni erano sovraffollate erano state riaperte quelle che erano state chiuse,‭ ‬i vecchi manicomi e in Texas e in Arizona persino i campi di concentramento utilizzati durante la Seconda Guerra Mondiale.‭ ‬Così High Times decise di ripubblicare l’articolo originale a monito di quanto sia sbagliato sottovalutare le minacce anche quando potrebbero sembrare improbabili.‭ L’articolo di High Times è stato spesso citato nei siti e nelle pubblicazioni‭ “‬di movimento‭” ‬statunitensi in queste settimane dopo l’elezione di Donald Trump che per la sua presidenza ha promesso di fare molto di peggio di quello che ai suoi tempi era riuscito a fare Reagan.‭ ‬Per non riportare indietro un’altra volta l’orologio della Storia,‭ ‬i movimenti statunitensi stanno scendendo in campo contro Trump in uno scontro di cui non è possibile prevedere l’esito ma che comunque sarà fondamentale per il futuro degli Stati Uniti e non solo.
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thegodhand7 · 6 months
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Don't mess with me unless you're not gonna merge our souls into one, living a symbiotic life together and you don't want your tits sucked. I'm willing to do both
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thegodhand7 · 1 year
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HEYY what to say
I'm an average boy, 23 and i'm studying to be a marine biologist in Pisa.
I'm kinda a shy nerdy loner, i've got 6 tattoos, two cats and everything about films, manga, gym, Tv series, games and music turns me on. I was on Tumblr like 8/9 years ago and it changed so much. Decided to open a new blog cuz i recently moved alone and i'm bored. Open to dm, be kind 🌻
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thegodhand7 · 1 month
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Ho un problema (enorme) con il gelato al pistacchio
O con qualsiasi cosa al pistacchio
Sono arrivato a mangiare il sushi al pistacchio, aiuto
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thegodhand7 · 8 months
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Non pippo non perchè fa male ma per non chinarmi
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thegodhand7 · 3 months
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Non riesco a levarmi dalla testa il suono della sua voce quando geme
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thegodhand7 · 4 months
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Tumblr media
The inevitable weight of reality resting on my shoulders (sono tutti e 3 contemporaneamente e sto marcendo dentro)
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thegodhand7 · 5 months
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Andando in uni -> passo in piazza davanti alle superiori -> ragazztti si pompano 'fumo da solo' di izi -> vibando
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thegodhand7 · 5 months
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In natura casi di ermafroditismo successivo, specie che nascono maschi e ad un certo punto diventano femmine (o viceversa), sono comuni. Credevo che il processo fosse irreversibile, e quasi sempre lo è ma oggi ho scoperto che esiste una specie di pianta vascolare che chaddissima fa popo il cazzo che gli pare seee maschio femmina cazzo mene leccatemi lo xilema
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thegodhand7 · 8 months
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Mi sento come se fossi un oggetto irrimediabilmente danneggiato
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