Tumgik
#me la prendo per quelle che non scrivo io figuriamoci per le mie
omarfor-orchestra · 5 months
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E anche oggi dovevo farmi i cazzi miei e non aprire twt
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claudiasssdiary · 4 years
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130920
Ok.
Allora, da dove comincio? Non lo so. Avrei detto “andiamo con ordine”, ma un ordine in questo caso non c’è e non c’è mai stato, quindi seguiamo la corrente.
devo essere onesta, mi ero quasi dimenticata di questo blog, o quando me ne ricordavo non riuscivo a trovare il coraggio di riaccedere e leggere i vecchi post condivisi o quelli scritti da me, quelli in cui parlo di paure e di ansia e di speranza; non ce l’ho fatta proprio.
Oggi sono rientrata, e devo dire è stato meno peggio di quanto mi aspettassi, ma semplicemente perché non sento proprio più niente a leggere certe cose.. neanche la vergogna, neanche lo sconforto, sento proprio il nulla. Quindi ho deciso (tipo adesso mentre scrivo) che sto blog lo riprendo, e stavolta lo curo, non tanto per un fattore di sperare nell’ottenere visibilità nella community, ma perché voglio in qualche modo testimoniare sti momenti.. ed essere in grado di ritornare indietro anche a quelli più brutti, a quelli che non ci sarebbero dovuti essere in primo luogo.
immagino a questo punto io debba fare un aggiornamento della situazione.. ah. Mi vien da ridere, giuro, o da piangere (in base ai punti di vista). Ugh. ok. Allora di base è ormai da un paio di mesi che penso di volermi ammazzare -porca troia, è la prima volta che lo leggo scritto-, avrei trovato anche il modo meno doloroso per mettere un punto a sta storia però non so se ci riuscirò davvero. il fatto è che mi dispiacerebbe per i miei, cioè se me ne vado poi ai miei chi ci pensa quando si invecchiano? Non hanno nessuno a parte me, se non ci sto nemmeno io poi come fanno? e mi addolorerebbe molto sapere che poi magari se uno dei due scomparirà prima dell’altro, uno rimarrà solo e magari non sarà in grado di badare a se stesso e io già gli ho procurato tanto dispiacere.. se mi ammazzo ho paura che non si riprendano, perché poi si riterrebbero responsabili e avoja a dirglielo o scriverglielo, si porterebbero sto fardello per tutto il resto della vita. Quindi posso dire che loro sono l’unico vero motivo per cui non l’ho ancora fatto o comunque sono ancora “indecisa”. Tra l’altro io vorrei evitare di farlo a casa, perché 1) non vorrei che i miei vivessero poi nello stesso luogo dove hanno trovato la figlia, 2) avevo sempre pensato di farlo all’università, perché ho sempre voluto macchiare quel posto di sangue, rimanere un po’ sulla coscienza di tutti.. però se lo dovessi fare lì dovrei tipo buttarmi dalla terrazza ma non voglio sentire dolore pure quando muoio, poi metti cado male non mi finisco sul colpo nono troppo rischioso. comunque mette pensiero anche a me la lucidità e razionalità con cui ne parlo. cioè più che pensiero, mi fa capire che sono proprio arrivata alla frutta. prima, quando ci pensavo qualche volta negli anni passati, avevo comunque sempre un filo di terrore addosso.. e poi alla fine lasciavo perdere perché pensavo che in qualche modo avessi ancora qualcosa da perdere, pensavo che avessi ancora le mie possibilità per rimettermi in sesto. ma la verità è che mi sono raccontata un sacco di balle. sono stata proprio una illusa, e una deficiente, che non è riuscita a realizzare metà di quello che doveva fare. ma soprattutto sono arrivata ad uno stadio -che non mi era mai capitato in assoluto- per cui non ho un piano. ahahah io. che non ho un piano, che non so quale sarà il passo successivo.. da film di fantascienza proprio. però questo succede perché sono diventata consapevole effettivamente della mia situazione, cioè che questo campo non mi appartiene, ho ormai l’autostima così bassa che non riesco più a fare niente, per cui non riesco più ad avere fiducia e speranza in niente e mi sto semplicemente lasciando andare. adesso sti 3 esami li finisco e la laurea la prendo, ma poi boh. ti giuro boh. prima ero tutta tipo “sii dai, poi mi scelgo una magistrale che mi piace, potrò riscattarmi, potrò comunque avere una carriera e delle possibilità, avrò il mio modo di esprimere le mie capacità-” adesso c’è solo un rumore statico nella mia testa e dopo marzo non vedo proprio niente. non so se me la sento di continuare a studiare, il che significherebbe andare a fare un lavoro qualunque ancorandomi a quel tipo di vita di cui invece ho sempre avuto tremendamente paura. porca troia io non voglio finire come mio padre. quindi capisci perché preferisco farla finita? cioè che cazzo di senso ha continuare sapendo di essere destinati ad una vita mediocre? senza soddisfazioni? non ce li voglio neanche dei figli in una vita così. ah, la famiglia. ti giuro rido come una pazza perché anche in campo sentimentale non me ne frega proprio più niente. ho sempre avuto un puntino di speranza che avrei incontrato La Persona prima o poi ahahaha sì, certo. peccato che io non abbia più una vita sociale né amici praticamente -porca miseria in questi sei anni ho perso non solo me stessa ma anche un sacco di persone- quindi passano mesi interi senza che io esca, sto sempre chiusa qui, sempre seduta su sta sedia, sempre a vivere le giornate tutte uguali che non ho neanche più la capacità di distinguere i giorni, le uniche cose che faccio sono mangiare e dormire, non mi riesco a dedicare neanche più alle cose che mi piacciono perché anche quelle mi cominciano a sembrare pesanti da fare come studiare, cioè hahahaha ma che cazzo? come diceva Baudelaire “alla fine si rivelò la fredda verità: ero morto senza accorgermene”. ecco come stanno davvero le cose. io non vivo più già da un pezzo, io sono già morta. e me ne rendo conto da una profonda apatia.. io non provo più niente. l’unica cosa che mi è rimasta addosso come una sanguisuga è la tristezza, forte come non l’ho sentita mai, e che mi fa piangere, tanto, a me che non sono mai stata una dalle lacrime facili. e insieme a questa, se vogliamo, la solitudine. Dio quanto mi sento sola. Due persone mi erano (sono?) rimaste nella vita, ma purtroppo non me le sento più vicine e non è colpa di nessuno, figuriamoci la loro. giustamente ognuna ha la propria vita con le proprie dovute preoccupazioni, chi cazzo la vuole una persona spenta come me con la quale passare anche quel poco di tempo libero dove invece uno vorrebbe svagarsi un po’? eh ma infatti ho smesso di parlare eh, sì, praticamente dell’uni non racconto più niente a nessuno e per il resto.. non ho niente da dire a prescindere. infatti cioè ma chi le biasima. L soprattutto, dopo anni passati a combattere l’ansia e una scuola di merda, ti pare che adesso che sta a vive un po’ di felicità si deve accollare anche me? all’inizio c’ha provato pure, ma poi ad una certa basta.. se il cambiamento non arriva da me fa bene a lasciarmi perdere. Con D più o meno la stessa cosa, me ne rendo conto da sola ad essere noiosa e monotona quando parlo, quale contributo porto più ormai nella conversazione? nessuno. Ci sta che mi si ritenga ormai meno interessante di altre persone. Che poi non è che glielo vado a dire eh.. sì, così peggioro pure le cose passando per la pesantona che vede le cose dove non ci sono. infatti non lo fanno a posta, non se ne accorgono neanche, però le sento molto più distanti, come se ormai il loro modo di vivere (perché loro vivono ancora a differenza mia) sia così distante dal mio che non riesco neanche più ad empatizzare. Vabe ma tanto anche se fosse, 3 mesi dopo il funerale (che poi non penso me lo potrebbero fare, o sì?) tutti tornerebbero alle loro vite -come è giusto che sia- e io rimarrei un ricordo nel retro della memoria, uno che ritorna a galla solo quando torna l’argomento.
Quindi niente, di base questo. questa è la situa. Sorry per il pappone, non sto neanche a ricorreggere la grammatica o sintassi, chissene frega.
Proverò ad aggiornare periodicamente, ma non lo so. vedremo.
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