It is Wednesday My Dudes! Run With the Hunted!
Run With the Hunted is my female-led, cyberpunk heist series that starts with a diamond heist and things just go downhill and/or get better from there
wherever ebooks or sold, or on Hoopla, if your library does that!
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Do you think that Wendy's twitter has surpassed Denny's tumblr in terms of "memevertising"?
I’d say the Wendy’s twitter falls more into the realm of sass and hot takes than memes.
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Memevertising e altre parolacce
Ecco, questa è la reazione che chi fa marketing vorrebbe da parte di noi utenti / consumatori. (E spesso ottiene #mannaggiannoi)
L'idea di sfruttare commercialmente i fenomeni virali nati su internet (i cosiddetti "meme") è assolutamente corretta, almeno dal punto di vista logico. Altro discorso per il punto di vista morale. Ma tanto quelli del marketing non hanno l'anima, per cui...
Come scritto giustamente nell'articolo di Ninjamarketing, che riporto qui sotto, "per interagire con gli internauti, bisogna usare il linguaggio di internet". Logico, senza dubbio.
C'è da dire però che i meme fanno ridere quando sono fini a se stessi, per il puro scopo di divertire. Mentre quando vengono piegati o peggio riciclati per sponsorizzare un prodotto, la sensazione è che ci sia qualcosa che "stride".
Il grosso rischio è di fare la figura quello che cerca di imitare gli altri per sembrare figo, ma sembra immancabilmente uno sfigato. Tipo il genitore che dice al figlio "Yo, come butta, ci stai dentro bro?" e il figlio vorrebbe suicidarsi bevendo l'acido della batteria del motorino.
Ho in mente la campagna di Friskies con Grumpy Cat. Lascio che sia la stessa Tardar Sauce ad esprimere il mio pensiero.
Segue l'articolo originale by Ninjamarketing.
Navigando in rete è diventato ormai impossibile non imbattersi in qualche meme. Magari c’è qualcuno che non sa bene cosa siano, ma di sicuro ne ha già visti tantissimi. Per semplificare al massimo, possiamo dire che i meme sono una ‘moda’ del web, che consiste nell’abbinare un’immagine a una frase divertente.
Si diffondono in maniera rapidissima e virale. Non appena un filone si esaurisce, ne nasce subito un altro, quindi può essere difficile star dietro alle ultime tendenze. Ogni meme ha le sue regole; generalmente l’immagine crea un contesto, al quale il commento si aggancia. Questo, per esempio, è Success Kid. Come si può vedere, la frase ha una determinata struttura che viene riproposta in maniera seriale.
Sempre più brand si sono accorti del potenziale virale dei meme e hanno cominciato a utilizzarli per le loro campagne di marketing, tanto che ormai si parla dimemevertising. Ma come sfruttarli per costruire una campagna di successo?
Per prima cosa dobbiamo comprenderne la psicologia. Capire non solo le regole di ciascun meme, ma anche i meccanismi che innescano la viralità su internet. Dovremmo innanzitutto chiederci: “Qual è il mio target? Le persone a cui mi rivolgo, capiranno questo tipo di comunicazione?”.
Il secondo step è la creazione del meme. Realizzarlo è facile ed economico, esistono tantissimi siti che permettono di crearne uno in pochi minuti. Ma bisogna essere sicuri di usarlo nel modo giusto, altrimenti si rischia un tremendo #epicfail. Tornando all’esempio di Success Kid…
Il successo di una campagna, soprattutto sui social media, non è determinato esclusivamente dal budget a disposizione. L’idea gioca un ruolo altrettanto importante. Per fare memevertising in maniera efficace, è fondamentale tenere d’occhio il fattore tempo: bisogna essere tempestivi nel cogliere al volo l’occasione, ma altrettanto rapidi ad abbandonare i contenuti che non sono più popolari.
Dal momento che i meme si succedono così rapidamente, è importantissimo studiare un buon piano di diffusione sui social network, per fare in modo che il messaggio raggiunga il nostro pubblico in tempo utile. O meglio, che raggiunga il maggior numero di persone possibile quando il meme è ancora all’apice della popolarità.
Sembra un meccanismo assurdo, ma funziona per un semplice motivo: per interagire con gli internauti, bisogna usare il linguaggio di internet. E i meme sono un prodotto culturale della rete, che nasce e muore in funzione della condivisione. Dunque quale modo migliore per veicolare un messaggio?
Un esempio concreto di memevertising d’effetto è una recente campagna su Pinterest di General Electrics. Sfruttando la popolarità del meme “Hey Girl”, che vedeva protagonista un seducente Ryan Gosling, General Electrics ha creato una serie di immagini in cui Thomas Edison prendeva il posto del famoso attore.
Il risultato è esilarante. E gli utenti di Pinterest hanno dimostrato di apprezzare questo umorismo; con sole 12 immagini, General Electrics ha guadagnato oltre 12.000 follower!
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