Tumgik
#metamoroau
crowleysreligion · 6 years
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Il matrimonio di Sabina (+ qualcos'altro MetaMoro)
Questa cosa mi è venuta in mente e voglio condividerla. Punto.
Il gran giorno per la piccola Meta era arrivato: 14 settembre 2018, una data che avrebbe ricordato per sempre insieme ad un anello d'oro stretto intorno al dito.
Sabina era pronta. Vestito in ordine, trucco sistemato, acconciatura perfetta... sorriso smagliante.
Non appena arrivò davanti all'ingresso della chiesa incontrò lo sguardo di Ermal.
Ermal che era lì, a guardarla commosso, gli occhi velati di lacrime sincere: quella donna, che in fondo per lui sarebbe sempre stata la sua bambina, ora stava per incoronare il suo più bel sogno d'amore e spettava proprio a lui il grande onore di portarla all'altare.
"Amore... amore sei un incanto." le sussurrò accarezzandole la guancia, sorridendole con una dolcezza inaudita.
I due fratelli si abbracciarono per qualche secondo, ritrovando quell'abbraccio che tante volte Ermal le riservava quand'era piccola. Un abbraccio che spesso la salvava, facendole sentire un affetto che la piccola imparò presto a definire casa.
Memé e i suoi abbracci erano casa.
Sabina posò la mano sul braccio di Ermal ed insieme fecero il loro ingresso nella piccola chiesetta, adornata a cerimonia.
C'era poca gente, Sabina aveva voluto organizzare qualcosa di intimo e solo per parenti e amici stretti.
Ed Ermal naturalmente, in quanto autorizzato a portare un accompagnatore, non aveva esitato a chiedere al suo Fabrizio di essere al suo fianco in quel giorno per lui così speciale.
Gli sguardi dei due si incrociarono verso metà navata, dove un Fabrizio insolitamente elegante ricambiò il sorriso radioso di Ermal, trasmettendogli coraggio.
Agli occhi di Fabrizio, Ermal quella mattina era semplicemente meraviglioso.
E la stessa cosa valeva per Ermal.
Durante tutta la cerimonia Fabrizio non fece altro che osservare il suo ricciolino: notò chiaramente i suoi occhi brillare commossi, il suo sorriso allargarsi alla vista dello scambio delle fedi, le sue dita muoversi freneticamente contro i propri palmi (gesto che Ermal compiva sempre quando era particolarmente felice. Suonava la sua chitarra, pur non avendola sotto mano).
E d'improvviso, nel vedere l'immensa felicità del fidanzato di fronte all'atto matrimoniale, qualche domandina se la fece.
E se Ermal volesse sposarsi? Forse non aspetta altro. Forse l'idea di essere legato alla sua metà con un matrimonio lo fa sentire speciale. Forse portare una fede al dito lo farebbe sorridere come nient'altro. Cazzo ma aspetta, IO sono la sua metà.
Il resto della giornata volò via in un attimo. Fra un brindisi, un calice di champagne, un piatto rubato dal buffet e un pezzo di torta nuziale, arrivò il momento del primo ballo.
Ermal si sedette accanto a Fabrizio ed osservò ammirato la sua sorellina ballare lentamente abbracciata a suo marito.
Fabrizio guardò per qualche secondo la coppia, poi girò la testa verso Ermal e sentì il proprio cuore accelerare nel vedere quell'espressione estremamente serena e felice dipinta sul suo volto.
"Come ti senti?" "Sono venti metri sopra il cielo Fabri. Sono così felice che nemmeno ti immagini."
Fabrizio gli prese una mano baciandogli il dorso ed Ermal si girò verso di lui, sorridendogli dolcemente.
Fabrizio gli lasciò un bacio veloce sulle labbra, poi si abbandonò alla richiesta del riccio di ballare il prossimo lento con lui e si alzò tenendolo per mano, seguendolo in un angolino della pista da ballo.
Ermal gli circondò il collo con le braccia e Fabrizio lo strinse a sé per la vita, appena in tempo perché la musica iniziasse.
Si appoggiarono fronte contro fronte, chiusero gli occhi ed iniziarono a danzare lentamente, a tempo della musica.
"Amore..." sussurrò Fabrizio.
"Mh?" "Tu credi nel matrimonio?" "Prima non gli davo tanta importanza." "E adesso?"
Ermal sorrise appena, continuando a danzare ad occhi chiusi "Oggi ho visto mia sorella felice come non lo era mai stata. E beh Fabri... se il matrimonio fa questo all'amore allora sì, ci credo."
Fabrizio si scostò appena e lo guardò negli occhi, azzardando la domanda che gli frullava nella testa "Tu vorresti sposarti?"
Ermal ridacchiò, appoggiando la testa sulla spalla di Fabrizio per nascondere quel "sì" che inaspettatamente trapelava dai suoi occhi, cogliendo persino lui di sorpresa.
Da quando aveva questo profondo desiderio di coronare il proprio amore con un matrimonio?
"Su Fabri, c'è tempo a sufficienza per pensare anche a questo." la concluse brevemente, lasciandogli un soffice bacio sulla pelle del collo per togliergli ogni dubbio a riguardo.
Inutile dire che a Fabrizio quello bastò per avere la risposta definitiva.
Dopo ancora due orette passate a festeggiare e chiacchierare, gli invitati lasciarono uno dopo l'altro la festa, congratulandosi ancora con gli sposi e augurandogli tante cose belle.
Fabrizio abbracciò Sabina e strinse la mano allo sposo, dopodiché venne Ermal che, ignorando completamente l'uomo, strinse fortissimo la sorellina.
"Qui c'è tutto quello che meriti, tesoro. C'è la tua felicità e, Dio, non sai quanto è stato bello vedere i tuoi sorrisi oggi. Ti voglio tanto bene. Abbi cura di questo amore perché è la cosa più bella che sarebbe mai potuta capitarti."
Sabina baciò il fratello sulla guancia più volte e lo strinse ancora a sé, commossa da quelle parole paterne. Il bene che aveva per lui era indescrivibile, era riuscito ad essere al contempo un fratello maggiore ed un padre per lei.
Ermal e Fabrizio si presero per mano e si diressero verso la macchina del romano, avvolti nel silenzio della notte.
"Fabri perché sei così silenzioso?" "Sono solo stanco, è stata una giornata lunga."
Ermal si sporse a lasciargli un bacio sulla guancia e Fabrizio in tutta risposta lasciò la sua mano per circondargli le spalle col braccio, stringendolo a sé.
Salirono in macchina, Fabrizio alla guida ed Ermal al posto passeggero, con lo sguardo che vagava dal mare notturno di Bari al fidanzato, sempre bello come il sole.
"Ti ho già detto che sei bellissimo oggi?"
E Fabrizio in tutta risposta "T'ho già detto che tu sei sempre il diamante più bello?"
Ermal appoggiò la mano sinistra sulla sua, fissa sul cambio, e Fabrizio per qualche attimo la osservò.
Osservò la sua pelle lattea, le sue dita snelle.
L'attimo dopo la macchina inchiodò di colpo e Fabrizio scese in fretta, incitando Ermal a scendere con la stessa rapidità.
Lo prese per mano e iniziò a correre verso il mare, tirandoselo dietro ed ignorando le sue mille mila domande alle quali sinceramente non aveva voglia di rispondere.
Si fermarono in riva al mare, giusto giusto un metro dalle onde che si infrangevano sulla spiaggia fine, ed entrambi respirarono affannosamente per riprendere il fiato perso.
"Ma dico, ti sei scemonito tutto d'un colpo!? È notte tarda Fabrizio, hai lasciato una macchina aperta e con le chiavi dentro in mezzo alla strada! E poi perché hai fatto questa corsa, a che ti serviva!? Sei mica sbronzo? Hai bevuto troppo champagne? Spiegami da dove nasce questa pazzia di prendere d'improvviso e-
"ERMAL MI VUOI SPOSARE?"
Silenzio.
Silenzio.
Silenzio.
Ermal si ammutolì completamente, sgranando gli occhi notevolmente e sentendo il proprio cuore iniziare a pompare più veloce.
"C-cosa... che cos'hai detto?" chiese con un filo di voce, la loquacità di poco prima andata completamente persa nel momento in cui gli occhi tremendamente seri di Fabrizio avevano trovato il suo sguardo.
Fabrizio, che dal canto suo stava letteralmente morendo dentro per ansia, emozione e chi più ne ha più ne metta, trovò chissà dove la forza di prendere le mani di Ermal e inginocchiarsi davanti suoi suoi occhi increduli.
"Ermal Meta, mi vuoi sposare?"
Il riccio liberò qualche lacrima di gioia, cadendo in ginocchio all'altezza del fidanzato e prendendogli il viso fra le mani per baciarlo come mai prima di allora.
"Fabri io... insomma, non devi sentirti obbligato a... capisci, io ti amo lo stesso anche se... non vorrei che tu ti senta sotto pressione e..."
Fabrizio sorrise, mettendolo a tacere con un altro bacio e guardandolo poi negli occhi brillanti di lacrime e gioia.
"Non te l'avrei mai chiesto se non l'avessi sentito dentro di me come un bisogno importante. Quindi, per la terza volta, prima che il mio cuore scoppi d'ansia... Ermal, mi vuoi sposare?"
Il riccio abbracciò stretto stretto il fidanzato, affondando la testa nella sua spalla e tremando appena, scosso dalla potenza con cui la gioia stava smuovendo ogni sua particella.
"Sì. Assolutamente sì. Mille volte sì."
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ame-r-chaucer · 6 years
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The End is Where We Begin
Eeee niente sí qualche giorno fa abbiamo pubblicato il capitolo 1!
Lo posto solo ora perché non ho letteralmente avuto un minuto di tempo xD
E niente, ve lo lascio qui 💜
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geek-67 · 6 years
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Prompt RobinHood!AU coi MetaMoro:
Inghilterra. È l'epoca delle Crociate, dei tornei, e dei grandi feudatari.
Fabrizio è il giovane erede del feudo dei Mobrici, una ricca famiglia di banchieri trasferitasi dalla Penisola in Inghilterra per governare la proprietà donatali dal Re. Ermal è il primogenito della famiglia Meta, una casata appartenente alla vecchia nobiltà. I due bambini si incontrano per la prima volta assistendo a un torneo e da allora, nonostante i 6 anni di differenza d'età, cresce tra loro una fortissima amicizia; anche grazie al fatto che i due terreni sono confinanti, Fabrizio è spesso ospite al castello dei Meta. I due diventano presto inseparabili, ma più trascorre il tempo e loro si legano, più Fabrizio inizia a rendersi conto che qualcosa non va tra le mura del castello.
Questo fino ai suoi 15 anni, quando gli viene proibito l'accesso. Poche settimane dopo giungerà una lettera del Re che lo inviterà a seguirlo come scudiero nella riconquista della Terra Santa.
Fabrizio non saprà mai che la sua partenza è stata in realtà caldamente suggerita al sovrano proprio dal padre di Ermal, col segreto proposito di allontanarlo ed evitare così ogni indiscrezione.
Mentre un giovane Mobrici si fa strada tra i ranghi dell’esercito, il piccolo Ermal, orfano di madre -morta dando alla luce il secondogenito- e col fratellino Rinald mandato a studiare in Vaticano, resta solo ad affrontare una quotidianità fatta di abusi e di silenzi.
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20 anni più tardi.
Fabrizio, veterano di varie campagne e ormai disilluso per la futilità della guerra, decide di tornare a casa, in Inghilterra, per cercare di ritrovare la pace nella tenuta di famiglia. Aspettandosi di trovare una dimora accogliente in cui poter gestire le campagne e ritrovare il gusto per la vita mondana, resta scioccato nello scoprire che i suoi genitori sono morti da anni e che il feudo è stato revocato dal nuovo sovrano. La proprietà è in rovina, il re affama il popolo per pagare l'esercito, e la gente stenta a sopravvivere. Spinto dal desiderio di proteggere quella che un tempo era la sua gente, Fabrizio mette insieme una banda e, con lo pseudonimo del Moro e armato di spada e arco lungo, inizia a depredare i carri degli esattori reali per ridistribuire al popolo il maltolto.
Dopo mesi di scorribande e di vita alla macchia, Fabrizio e i suoi si trovano con una taglia notevole sulla testa e lo sceriffo di Nottingham alle costole. Costretto ad abbandonare la sicurezza della foresta di Sherwood, Fabrizio decide di cercare rifugio nei terreni del feudo dei Meta. Giunge lì seguendo i suoi ricordi di Ermal, seppure un po’ idealizzati e un po’ dimenticati. Viene nascosto dai paesani, che lo considerano un paladino del popolo. Lì gli arrivano all'orecchio strane voci sul padrone del castello, che nessuno vede più da anni: lo crederebbero addirittura morto, se non fosse per i carri di provvigioni lasciate regolarmente ai cancelli e per l'occasionale messaggero recante le missive per il signore del castello. L'immagine che al villaggio gli stanno dipingendo è così assurda, inquietante e dissimile dalla sua memoria, che Fabrizio decide di indagare, perlomeno per scoprire cosa sia successo al ragazzino sveglio e dal sorriso radioso, il cui ricordo lo ha aiutato nei periodi più bui del suo addestramento militare.
Una notte Fabrizio si infiltra nel castello. È convinto di riuscire a vederne di persona l'elusivo signore, o anche solo di scoprire qualcosa dalla servitù. Certo non si aspettava un castello silenzioso, pieno di libri d'ogni genere, né tanto meno aveva previsto di trovarsi in piena notte a faccia a faccia col proprietario.
Ermal. Un Ermal adulto, dai modi bruschi e dalla lingua tagliente. Un Ermal che si ricorda di lui, ma che non gli porta più affetto, né fiducia. L’Ermal che incontra Fabrizio gli è sconosciuto. Ne è intimorito anche, eppure vede nei tratti, negli occhi, nelle espressioni più involontarie, qualcosa di quel bambino a cui era così legato. Qualcosa che lo fa restare.
Ermal, da parte sua, ha difficoltà a rapportarsi con quell’ospite inatteso e soprattutto indesiderato. I ricordi che ha lui, di Fabrizio, sono diventati negli anni sempre più amari, segnati dalla convinzione che l'amico l'avesse abbandonato alla crudeltà del padre solo per seguire sogni di gloria e avventura in terre lontane.
Dalla morte del genitore, Ermal ha vissuto rinchiudendosi nel castello, badando da lontano al feudo di famiglia, intrattenendo un rapporto perlopiù epistolare col fratello vescovo, e cercando rifugio e svago nei libri, più sinceri e degni di fiducia rispetto alle persone e alle loro maschere.
Ritrovarsi Fabrizio davanti dopo tutto quel tempo lo destabilizza e bastano pochi racconti scambiati una notte per portare Ermal a chiedersi se Fabrizio non fosse in realtà degno di un’altra chance.
Tra incontri clandestini e chiacchiere a lume di candela, Ermal e Fabrizio imparano a conoscersi di nuovo, e quella che inizialmente rinasce come una solida amicizia, diventa col tempo qualcosa di molto più profondo.
E come cresce l'amore tra i due, così aumentano le rivalità tra la banda del Moro e gli uomini del Re. Ma ora sono in due a combattere.
Bonus: Claudio come Fra Tuck, consigliere del Moro e primo a dar rifugio a Fabrizio, tornato in Inghilterra senza podere.
Bonus: Dino come maniscalco del villaggio nel feudo di Ermal. È lui che organizza gli scambi di viveri e beni verso il castello e che dirige le campagne per conto di Ermal.
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geek-67 · 4 years
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Toss A Coin To Your Witcher - metamoroAU
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ame-r-chaucer · 6 years
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Tutte le volte che io e @generaleferri passiamo davanti a questo yacht non possiamo fare a meno di plottare una MetamoroAu dove Ermal è un ragazzetto ricco sfondato che vive su quella barca e Fabrizio, invece, è un comune mortale molto comune che lavora nel bar esattamente davanti a dove sta ormeggiato lo yacht. E niente, immaginatevi Ermal seduto su uno di quei divanetti bianchi con le gambe sul bracciolo e i piedi a penzoloni, che finge di leggere mentre fissa Fabrizio vestito da cameriere che serve ai tavoli poco distante. E Fabrizio che l'ha adocchiato a sua volta ma, insomma, è il figlio della proprietaria di uno degli yacht più belli del porticciolo che speranze mai potrebbe avere?
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