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#moda indiana contemporanea
fashionbooksmilano · 1 month
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Contemporary Indian Fashion
Edited by Federico Rocca
Damiani, Bologna 2009, 208 pagine, 225 color plates, 24x31,5cm, ISBN 9788862081009
euro 50,00
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Looks at the world of Indian fashion, exploring the work of such designers as Fightercock, Kavita Bharthia, and Gayatri Khanna and discusses the innovative techniques being used for textiles, sculptural draping, and pattern cutting.
Indian haute couture is conquering catwalks worldwide. For many, Indian fashion conjures multi-colored saris and gold embroidery, but the designers featured in this volume are turning that cliché on its head by creating global styles without losing sight of tradition. This book documents the scene, with an in-depth look at designers as diverse as Fightercock (a collaboration between Abhishek Gupta and Nandita Basu, who claim on one of their t-shirts that "The Revolution must wear Fightercock"), AtpuG varuaG (who won Breakthrough Designer of the Year at the MTV and Zoom Style Awards in 2006) and Kavita Bharthia (who is known for both Indian and Western styles, impeccably finished on handlooms, which incorporate cottons and silks, scarves, stoles and knits). Other featured designers include Gayatri Khanna, Anamika Khanna, Small Shop, Anuj Sharma, Ashish N Soni, Ayesha Depala, CUE, Deepika Govind, Drashta Sarvaiya, Falguni & Shane Peacock, Manish Arora, Nachiket Barve, Namrata Joshipura, Nimita Rathod, Nitin Bal Chauhan, Prashant Verma, Rajesh Pratap Singh, Ranna Gill, My Village, Sabyasachi Mukherjee, Savio Jon, Shantanu & Nikhil, Shantanu Goenka, Swapnil Shinde, Varun Bahl, Wendell Rodricks and Bounipun. Contemporary Indian Fashion offers a host of experimental techniques for textiles, pattern cutting and sculptural draping, as well as the mixing of natural and synthetic fibers and unlikely juxtapositions such as jersey or chiffon with leather.
13/04/24
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silviascorcella · 5 months
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Rahul Mishra a/i 19-20: la città fiorisce sulla couture 3D
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Già posando un primo sguardo alla collezione Couture nata dalla creatività poetica e artigianalmente risoluta di Rahul Mishra, si scorge la mischia di elementi su cui poggia la riflessione tradotta in stoffe preziose e decorazioni perfette: grattacieli che fioriscono rigogliosi come le corolle plasmate con bellezza tridimensionale.
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Or dunque, l’affinità d’ispirazione nasce spontanea, corre dall’epoca odierna al secolo scorso, dalla moda alla letteratura, dalla cultura indiana a quella italiana, e approda tra le avventure di un personaggio che una riflessione simile l’aveva già vissuta tra le pagine del libro a lui dedicato dal suo autore, Italo Calvino.
“Camminavano per la città illuminata dai lampioni, e non vedevano che case: di boschi, neanche l’ombra. Incontravano qualche raro passante, ma non osavano chiedergli dov’era il bosco. Così giunsero dove finivano le case della città e la strada diventava un’autostrada. Ai lati dell’autostrada i bambini videro il bosco: una folta vegetazione di strani alberi copriva la vista della pianura. Avevano i tronchi fini fini, diritti o obliqui; e chiome piatte e estese, tra le più strane forme e dai più strani colori, quando una auto passando le illuminava coi fanali. Rami a forma di dentifricio, di faccia, di formaggio, di mano, di rasoio, di bottiglia, di mucca, di pneumatico, costellate da un fogliame di lettere dell’alfabeto. ‘Evviva! - disse Michelino -questo è il bosco! E i fratelli guardavano incantati la luna spuntare tra quelle strane ombre: - Com’è bello…”
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Trattasi di Marcovaldo, e delle sua buffa realtà che mescolava, goffa eppur sentimentale, la natura alla città: perché questo allaccio quasi ardito? Perché la collezione a/i 2019-20, che a sua volta rappresenta il debutto di Rahul Mishra nel mondo superbo della Couture, intreccia nelle sue trame preziose una riflessione simile a quella che prendeva vita nella quotidianità del nostro sempiterno Marcovaldo, declinata qui nella consapevolezza contemporanea di chi nella città metropolitana ha incastonato una parte importante della sua vita, pur senza dimenticare le radici che restano salde nella naturalezza spontanea di quel che è fuori dai confini urbani.
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Gli abiti in collezione raccontano lo stupore di Rahul Mishra nell’osservare la crescita costante della città: come fosse un organismo vivente, la città estende le sue radici di cemento, si nutre della vita brulicante che la frequenta e dei sogni degli abitanti, respira, germina e fiorisce con grattacieli sempre più alti e numerosi, affolla il suolo di costruzioni, si arrampica come un’edera sulle superfici geografiche, ridefinisce la stessa definizione di vita, misura la sostanza delle imprese umane. Allo stesso modo, attraverso un vero gesto d’artista che omaggia la quintessenza preziosa della couture, i grattacieli affollano gli abiti, germinano su lunghi steli che fluiscono dalla griglia appoggiata al corpo e si allungano sulla superficie intorno come cascate vive: man mano quelle costruzioni si mescolano e si confondono alle infiorescenze, alle corolle che spuntano da steli simili, si affollano tridimensionali sul busto, sulla gonna, sulla giacca, mutano e si trasformano in ricami sottili e incantevoli.
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Una riflessione couture che è un capolavoro di maestria e leggerezza: ogni elemento è ricamato dalle mani sapienti degli artigiani indiani che, grazie al cuore sostenibile del brand, rinnovano la tradizione secolare che a loro appartiene direttamente nei loro villaggi. Un incontro di passato e presente, di dimensione naturale e cittadina anche nella manifattura: il racconto sull’organza lieve attraverso le decorazioni in tulle ha impiegato circa 3400 ore di instancabile manualità per ogni singolo pezzo, che è unico, prezioso, esclusivo. In una parola: magico! 
Silvia Scorcella
{ pubblicato su Webelieveinstyle }
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caterinaadele-blog · 7 years
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La sua tecnica è unica e incredibilmente dettagliata, e unendo la moda, l’arte e il design, da profondità e significato ai suoi tatuaggi, sto parlando di..
La tatuatrice indiana Saira Hunjan è conosciuta tra i circoli di celebrità come “la ragazza con l’ago dorato”.
La sua vera ispirazione arriva dall’India. Ha trascorso settimane a Bhuj, Gujarat, visitando diversi villaggi e conoscendo la vera arte. Si è fatta trascinare dall’atmosfera magica dei tessuti e dipinti a mano, capanne di fango decorate con specchi e simboli di una tradizione lunga anni. Come afferma l’artista..
“ in realtà non c’è posto come casa per farsi ispirare..”
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Alcuni artisti stanno spingendo i confini, sono come designer che progettano su misura un certo pezzo di abbigliamento. È un affare serio, come dovrebbe essere. Se vuoi indossare un tatuaggio per il resto della tua vita, non importa quanto tempo dovrai aspettare o quanto dovrai viaggiare per un artista particolare.
Saira per distinguersi ha deciso di non fermarsi a tatuare le persone ma di estendere il suo lavoro all’artigianato e alla calzature. E’ molto diverso tatuare la pelle dalla carta. Sulla pelle, c’è solo una certa quantità di dettagli che si possono aggiungere, mentre su carta si può andare più profondità. Le dee si trasformano in animali che raffigurano diverse personalità del divino.
Da qualche mese sta lavorando ad un progetto molto interessante, una collaborazione con il marchio Tod’s in cui Saira incide personalmente ciascun accessorio. L’idea era di creare qualcosa di romantico, pur comprendendo immagini forti e potenti, Il disegno principale è simbolico, una bestia mitica con una testa di leone (un simbolo di Tod’s) e il corpo di un drago che si blocca in un cuore con le zampe mentre lo piega con la coda del drago.
L’obbiettivo di combinare la cultura contemporanea con l’elevato standard di artigianato su cui è stato costruito il nome di Tods.
  C’è un senso di narrazione in ogni borsa o scarpa che disegna..
India Calling La sua tecnica è unica e incredibilmente dettagliata, e unendo la moda, l'arte e il design, da profondità e significato ai suoi tatuaggi, sto parlando di..
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vecchiato · 7 years
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  Il Festival di Sanremo anche quest'anno è terminato, tra critiche, audience e numeri da capogiro, tra i presenzialisti e coloro che non mancano di essere incollati al televisore per commentare, tra gli snobbisti che ne fanno volentieri a meno, tra "Essere o dover essere. Il dubbio amletico contemporaneo come l’uomo del neolitico" come recita l'incipit di Occidentali's Karma, testo della canzone vincitrice 2017 di Francesco Gabbani. Il Festival di Sanremo quindi si è concluso, fine di tante attese e pronostici, di articoli e pagine di giornali, di vecchi ritorni, di novità o di vecchi e basta che esistono solo perché il Festival esiste. Autori, interpreti, cantautori, vincitori di show e reality, pezzi di storia, pezzi da museo, canzoni e basta… il circo mediatico vivrà di rendita per ancora qualche tempo, giusto giusto per arrivare al prossimo festival della canzone italiana. Si può fare a meno di Sanremo? Si! O forse no, fa parte di una cultura italiana insita nel dna come gli spaghetti al pomodoro, la pizza e l'arte. Prima o poi tutti si ritroveranno a cantare un motivetto che va dal "trottolino amoroso du du da da da" a chiedersi come mai "Marco se n'è andato e non ritorna più", perché il nostro Belpaese è fatto si "Papaveri e papere" e di dubbi sempre aperti, ma "Sarà quel sarà"! Quest'anno ha vinto il sarcasmo e l'ironia, niente canzoni che fanno rima con cuore-amore, ma una riflessione contemporanea dell'uomo odierno, cambiato, mutato nel corso del tempo e questa nuova energia è stata affidata ad un giovane classe 1982 che aveva già vinto e stupito Sanremo nella sezioni Nuove Proposte lo scorso anno con la canzone Amen. Occidentali's Karma nelle intenzioni del suo interprete e coautore è: "una sarcastica riflessione sul goffo tentativo di noi occidentali, talvolta oppressi da uno stile di vita votato all’apparenza e al consumismo sfrenato, di ricercare la serenità provando a cimentarsi nella pratica di discipline, filosofie o religioni tipicamente orientali. Salvo poi prendere consapevolezza che probabilmente delle culture altrui saremo sempre turisti". Consapevolmente turisti o meno di quello che succede in un mondo che prosegue nonostante si resti fermi nelle proprie opposizioni e ottusità, con le inutili litigate mediatiche, le offese a colpi di social network, gli scandaletti sbattuti in prima pagina, il vilipendio alla religione e alla famiglia, il gender, le unioni civili, tutto questo prosegue nonostante si resti radicati al passato e ci si senta rassicurati guardando il buon caro vecchio Festival di Sanremo. Indicativa la vittoria di Francesco Gabbiani con un testo che ironizza sull'uomo d'oggi che si nasconde dietro uno smartphone o un pc e diventa forte leone nell'esprimere le sue convinzioni spesso sbagliate e inconcludenti: "Tutti tuttologi col web / Coca dei popoli / Oppio dei poveri". Capita sempre più spesso alla cultura contemporanea di essere massacrata e derisa in ogni suo aspetto, ma con tutti i problemi sociali che ci sono proprio sempre a cadere sul tema dell'arte e della cultura si deve tornare? Ebbene sì, sempre! Mai un popolo si risolleva da crisi e ignoranza piangendosi addosso, ma solo agendo, leggendo, studiando, investendo e ricercando, rendendosi quindi migliori e di conseguenza progredendo. "L'intelligenza è demodé", lo canta ballando accanto ad uno scimmione sul palco lo stesso Gabbiani: "Intellettuali nei caffè / Internettologi / Soci onorari al gruppo dei selfisti anonimi.  L’intelligenza è démodé / Risposte facili", meno selfie, meno ricerche googlegate, meno omologazione e si ai pensieri e allo studio. Circondarsi di mantra e karma modaioli non è quello che ci si aspetta forse dal mondo contemporaneo, pensare con la propria testa fa davvero così paura? Circondarsi di arte, visitare mostre, gallerie, scoprire nuovi artisti, impegnarsi nelle cose che si fondono con la creatività rendono di sicuro la vita migliore perché migliore è il risultato che si trova. Lasciarsi abbindolare dai pensieri altrui, dalla moda del momento, dalla massa, porta ad una omologazione in cui si respira la mancanza di confronto e di studio che, a lungo andare, porterà ad essere scordati a favore di altre omologazioni future. Costa fatica impegnarsi nella cultura e nell'arte, i risultati non arrivano subito, si è dimenticato forse il concetto di fatica e di gavetta, l'improvvisazione e l'intuizione geniale del momento nocciono poi al risultato. L'uomo si fa scimmia che segue senza pensare o, al massimo, pensa di pensare perché indotto a farlo, libertà di espressione e libertà di pensiero non sempre producono buoni risultati. Preconcetti e instradamenti guidati vanno lasciati, lo studio e la ricerca mai, solo così "la scimmia nuda balla", libera e senza paura di nascondersi per essere intelligentemente pronta al futuro. Namasté Alé! Massimiliano Sabbion  Occidentali's Karma di Francesco Gabbani (F. Gabbani, L. Chiaravalli, F. Ilacqua) Essere o dover essere Il dubbio amletico Contemporaneo come l’uomo del neolitico. Nella tua gabbia 2×3 mettiti comodo. Intellettuali nei caffè Internettologi Soci onorari al gruppo dei selfisti anonimi. L’intelligenza è démodé Risposte facili Dilemmi inutili. AAA cercasi (cerca sì) Storie dal gran finale Sperasi (spera sì) Comunque vada panta rei And singing in the rain. Lezioni di Nirvana C’è il Buddha in fila indiana Per tutti un’ora d’aria, di gloria. La folla grida un mantra L’evoluzione inciampa La scimmia nuda balla Occidentali’s Karma. Occidentali’s Karma La scimmia nuda balla Occidentali’s Karma. Piovono gocce di Chanel Su corpi asettici Mettiti in salvo dall’odore dei tuoi simili. Tutti tuttologi col web Coca dei popoli Oppio dei poveri. AAA cercasi (cerca sì) Umanità virtuale Sex appeal (sex appeal) Comunque vada panta rei And singing in the rain. Lezioni di Nirvana C’è il Buddha in fila indiana Per tutti un’ora d’aria, di gloria. La folla grida un mantra L’evoluzione inciampa La scimmia nuda balla Occidentali’s Karma. Occidentali’s Karma La scimmia nuda balla Occidentali’s Karma. Quando la vita si distrae cadono gli uomini. Occidentali’s Karma Occidentali’s Karma La scimmia si rialza. Namasté Alé Lezioni di Nirvana C’è il Buddha in fila indiana Per tutti un’ora d’aria, di gloria. La folla grida un mantra L’evoluzione inciampa La scimmia nuda balla Occidentali’s Karma. Occidentali’s Karma La scimmia nuda balla Occidentali’s Karma
http://vecchiatoart.blogspot.com/2017/02/namaste-ale-la-scimmia-nuda-balla-dubbi.html
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