Tumgik
#non so dirti nulla
angelap3 · 2 months
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Lettera dell'ex all'ex:
Cara, ti scrivo per dirti che ti lascio. Sono stato un buon marito per 7 anni. Le ultime due settimane sono state un inferno. Il tuo capo mi ha chiamato per dirmi che avevi dato le dimissioni e questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. La settimana scorsa, non hai nemmeno notato che non ho guardato il calcio. Ti ho portato nella churrascaria che ti piace di più. Sei arrivata a casa, non hai mangiato e sei andata a dormire dopo la telenovela. Non dici che mi ami. Mi stai ingannando o non mi ami più. P.S. Se vuoi trovarmi, rinuncia. Julia, quella tua ‘migliore amica’ della palestra, e io andremo in viaggio nel nord-est e ci sposeremo! Firmato: Il tuo ex marito.
Risposta:
Caro ex marito, nulla mi ha reso più felice che leggere la tua lettera. È vero, siamo stati sposati per 7 anni, ma dire che sei stato un buon marito è un'esagerazione. Guardo le telenovelas per non sentirti brontolare continuamente. Ho notato che non hai guardato il calcio, ma sicuramente è perché la tua squadra ha perso e tu eri di cattivo umore. La churrascaria deve essere la preferita dell'amica Julia, perché non mangio carne da due anni. Sono andata a dormire perché ho visto che i tuoi boxer erano macchiati di rossetto. Ho pregato che la domestica non lo vedesse. Ma, nonostante tutto questo, ti amavo ancora e pensavo che avremmo potuto risolvere i nostri problemi. Così, quando ho scoperto di aver vinto alla lotteria, ho lasciato il mio lavoro e ho comprato due biglietti aerei per Tahiti, ma quando sono arrivata a casa eri già andato via. Cosa fare? Tutto accade per una ragione. Spero che tu abbia la vita che hai sempre sognato. Il mio avvocato mi ha detto che, a causa della lettera che hai scritto, non avrai diritto a nulla. Quindi, prenditi cura di te! P.S. Non so se te l'ho detto, ma Julia, la mia ‘migliore amica’, è incinta di Jorginho, il nostro personal trainer. Spero che questo non sia un problema.
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angela-miccioli · 3 months
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Lettera dell'ex all'ex:
Cara, ti scrivo per dirti che ti lascio. Sono stato un buon marito per 7 anni. Le ultime due settimane sono state un inferno. Il tuo capo mi ha chiamato per dirmi che avevi dato le dimissioni e questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. La settimana scorsa, non hai nemmeno notato che non ho guardato il calcio. Ti ho portato nella churrascaria che ti piace di più. Sei arrivata a casa, non hai mangiato e sei andata a dormire dopo la telenovela. Non dici che mi ami. Mi stai ingannando o non mi ami più. P.S. Se vuoi trovarmi, rinuncia. Julia, quella tua ‘migliore amica’ della palestra, e io andremo in viaggio nel nord-est e ci sposeremo! Firmato: Il tuo ex marito.
Risposta:
Caro ex marito, nulla mi ha reso più felice che leggere la tua lettera. È vero, siamo stati sposati per 7 anni, ma dire che sei stato un buon marito è un'esagerazione. Guardo le telenovelas per non sentirti brontolare continuamente. Ho notato che non hai guardato il calcio, ma sicuramente è perché la tua squadra ha perso e tu eri di cattivo umore. La churrascaria deve essere la preferita dell'amica Julia, perché non mangio carne da due anni. Sono andata a dormire perché ho visto che i tuoi boxer erano macchiati di rossetto. Ho pregato che la domestica non lo vedesse. Ma, nonostante tutto questo, ti amavo ancora e pensavo che avremmo potuto risolvere i nostri problemi. Così, quando ho scoperto di aver vinto alla lotteria, ho lasciato il mio lavoro e ho comprato due biglietti aerei per Tahiti, ma quando sono arrivata a casa eri già andato via. Cosa fare? Tutto accade per una ragione. Spero che tu abbia la vita che hai sempre sognato. Il mio avvocato mi ha detto che, a causa della lettera che hai scritto, non avrai diritto a nulla. Quindi, prenditi cura di te! P.S. Non so se te l'ho detto, ma Julia, la mia ‘migliore amica’, è incinta di Jorginho, il nostro personal trainer. Spero che questo non sia un problema.😌
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francesca-70 · 10 months
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La mia carne
giuseppe frascà
(9 Dicembre 1991)
Fui io a tenerti
per mano quando, insicuro, muovevi i
primi passi.
Sei cresciuto troppo in fretta e non
sono riuscito a tenere il tuo passo. Ti
vedo come eri ed aspetto di vederti
spuntare da dietro una scusa qualsiasi
per abbracciarti e non farti andare mai
via. Ascolto i ricordi e ti rivedo e mi
rivedo quando il mondo intero era
nostro e nulla poteva rubarcelo.
Poi non tutto va come sognavo e
restano le parole non dette,
i troppi sensi di colpa
e quella paura di non essere riuscita a fare abbastanza
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Ascolto i ricordi tra i sorrisi, le
risate di ieri e le lacrime di oggi
quando il giorno finisce e le mie
mani disegnano nell'aria un volto.
Cammina solo un po' con me prima
che il mio tempo finisca. Prendi la
mia mano come io presi la tua
quando i primi passi furono la tua
prima vittoria.
Prendimi per mano, figlio mio, prendimi per mano
e cammina con me per un po'. Vorrei dirti ciò che
ho dentro e mi fa male. Vorrei che tu mi insegnassi
la vita che non ti insegnai. Vieni, siedi con me, solo
per un po' e dimmi se in questa nebbia possono
nascere ancora i fiori. Vorrei parlarti dell'amarezza
che ho, vorrei che tu mi ascoltassi, solo per un po'.
Andiamo verso il mare, come un tempo, solo per
vedere più vicino il tuo orizzonte ed il mio. Prendi i
miei tanti anni e falli tuoi, solo per un po' e, forse
capirai quel dolore lieve che mi accompagna da
sempre. Prendimi per mano e dimmi dei miei tanti
errori ma ti prego non rimproverarmi: nessuno mi
insegnò a vivere ed oggi...non so ancora vivere.
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La vita non sempre è tutto come sembra, ma
ogni cosa va vissuta prima di giudicarla,
affinché possa riconoscere il bene ed il male.
Ma tu vai avanti ..anche con il mondo contro.
Votrei insegnerti a credere in te..a non arrenderti,
a prenderti in braccio e portarti in salvo perché,
ahimè, spesso sarai da solo a doverlo fare.
Ma ricorda che le cicatrici hanno una storia
e che ad ogni modo saranno una vittoria.
Vivi ogni giorno come se
fosse l'ultimo. Vivi e non
dimenticare mai i sogni
che un giorno tua madre sognò per te.
Vivi figlio mio
e se ti mancasse la voglia
vivi la vita che io non vissi
perché la vita è solo un sogno.
Sii sempre mio figlio perché il tempo è tiranno
...passa troppo velocemente.
Voglio essere ancora tua madre e carezzarti
il viso mentre stai per dormire
Si, figlio mio, fammi sentire ancora una
volta importante, fammi sentire ancora madre.
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Buon compleanno cuore mio❤
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crisalide-imperfetta · 4 months
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”Con te sarò nuovo. Ti dico queste parole nel periodo migliore della mia vita, nel periodo in cui sto bene, in cui ho capito tante cose. Nel periodo in cui mi sono finalmente ricongiunto con la mia gioia. In questo periodo la mia vita è piena, ho tante cose intorno a me che mi piacciono, che mi affascinano. Sto molto bene da solo, e la mia vita senza di te è meravigliosa. Lo so che detto così suona male, ma non fraintendermi, intendo dire che ti chiedo di stare con me non perché senza di te io sia infelice: sarei egoista, bisognoso e interessato alla mia sola felicità, e così tu saresti la mia salvezza. Io ti chiedo di stare con me perché la mia vita in questo momento è veramente meravigliosa, ma con te lo sarebbe ancora di più. Se senza di te vivessi una vita squallida, vuota, misera non avrebbe alcun valore rinunciarci per te. Che valore avresti se tu fossi l'alternativa al nulla, al vuoto, alla tristezza? Più una persona sta bene da sola, e più acquista valore la persona con cui decide di stare. Spero tu possa capire quello che cerco di dirti. Io sto bene da solo ma quando ti ho incontrato è come se in ogni parola che dico nella mia vita ci fosse una lettera del tuo nome, perché alla fine di ogni discorso compari sempre tu…”
Tratto da E’ una vita che ti aspetto
p.s.: scusate per questa sdolcineria, ma trovo che sia bellissima
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sciatu · 8 days
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CERAMICA DI SANTO STEFANO DI CAMASTRA
Anche oggi non ti ho detto che ti amo, Preso dagli affanni del giorno, dal leccare la vita per capirne ipocrisie e falsità, ho dimenticato di dirti che ti amo. O meglio, nel silenzio del giorno e nel nulla dei suoi attimi, non ho trovato tra le sue ombre e le parole vuote del mondo, il momento giusto per parlare al tuo cuore, per dirti di quanto ci lega, per confessare quello che ferma il tempo per creare un istante, un minuto delle nostre vere vite. Non volevo sconsacrare le parole che dovevo dirti, non volevo svendere il tesoro che mi doni, liquidare tutto nella banalità del quotidiano, per amarti per contratto, o glorificarti per noia. Non volevo svendere per poco, quello che sarebbe diventato il senso del giorno, nascondere tra consigli per gli acquisti e stragi degli innocenti, l’unico respiro dell’anima mia. Era troppo importante, anche se era naturale, era troppo semplice anche se è un giuramento quotidiano fatto alla tua vita perché sia la mia vita. È troppo banale sprecare quello che vuol dire amarti, è infantile ripeterlo, è assurdo pretenderlo anche se è necessario confermarlo ogni giorno, scriverlo nell’aria che ci divide, sognarlo nelle nostre notti, scambiarcelo nelle nostre carni, così che i nostri corpi siano il forziere, la vigna ed il mare di quello che proviamo, dell’ebrezza che ci scambiamo, delle emozioni su cui navighiamo. Un altro giorno muore senza averti detto che ti amo, Un altro giorno scivolato via senza sapore, diventato un anonimo giorno di pieno inverno, dove non vi sono colori, il sole è malato, il vento impazzisce e il mare diventa nemico. Eppure lo so, lo so bene, che solo quando ti dico che ti amo, il tempo ha un altro sapore, i miei affanni si sciolgono e tu mi rivesti con i sorrisi della primavera. Perché l’amore è un assegno in bianco che qualcuno ti dà e che tu devi spendere il giorno stesso perché domani non avrà più lo stesso valore e nessuno ti potrà garantire che domani ce ne sarà uno eguale. Un assegno gratuito che devi spendere in quel momento scrivendo il valore che tu dai a chi te lo ha dato. Ma se scrivi troppo o troppo poco, sei tu dopo, che dovrai pagare il doppio della cifra che hai scritto. Per questo, non dirti oggi che ti amo, è tenersi in mano quell’assegno incapace di spenderlo, incapace di sognare, incapace di volare, incapace di trasformare il grigiore dei palazzi in un intimo paradiso
Even today I didn't tell you that I love you, Caught up in the worries of the day, in licking life to understand its hypocrisies and falsehoods, I forgot to tell you that I love you. Or rather, in the silence of the day and in the nothingness of its moments, I didn't find among its shadows and the empty words of the world, the right moment to speak to your heart, to tell you how much binds us, to confess what stops time to create an instant, a minute of our true lives. I didn't want to desecrate the words I had to say to you, I didn't want to sell off the treasure you give me, liquidate everything in the banality of everyday life, to love you by contract, or glorify you out of boredom. I didn't want to sell off for a little, what would have become the meaning of the day, hide among shopping tips and massacres of innocents, the only breath of my soul. It was too important, even if it was natural, it was too simple even if it is a daily oath made to your life for it to be my life. It is too banal to waste what it means to love you, it is childish to repeat it, it is absurd to demand it even if it is necessary to confirm it every day, to write it in the air that divides us, to dream it in our nights, to exchange it in our flesh, so that our bodies are the treasure chest, the vineyard and the sea of ​​what we feel, of the intoxication we exchange, of the emotions we sail on. Another day dies without having told you that I love you, Another day slipped away without flavor, become an anonymous day in the middle of winter, where there are no colors, the sun is sick, the wind goes crazy and the sea becomes an enemy. And yet I know, I know well, that only when I tell you that I love you, time has another flavor, my worries melt away and you dress me with the smiles of spring. Because love is a blank check that someone gives you and that you have to spend that same day because tomorrow it will no longer have the same value and no one can guarantee you that tomorrow there will be an equal one. A free check that you have to spend at that moment by writing the value that you give to the one who gave it to you. But if you write too much or too little, it is you later, who will have to pay double the amount you wrote. For this, not telling you today that I love you, is holding that check in your hand incapable of spending it, incapable of dreaming, incapable of flying, incapable of transforming the grayness of the buildings into an intimate paradise
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princessofmistake · 10 months
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Caro Ivan, Vorrei dire a tutti che non c’é niente di bello nell’essere Sofia e questo perché ho smesso di poterti accarezzare. Ho lasciato ad un’altra donna la possibilità di svegliarsi accanto a te, di prepararti la colazione, di baciarti in una di quelle giornate grigie che sembrano non finire mai. Mi fa ancora male pensare che tu corra da lei dopo lavoro, che la stringa con forza prima di aprire la porta per non perdere nemmeno mezzo secondo insieme e se ti vedo, se ti incontro nei soliti posti, mi si gela il cuore, penso subito a come devo comportarmi, a quanto devo restare composta e fingere che non mi importi nulla. Non ti amo più, ma tremo ancora quando so dove sei, spero ancora di incrociare il tuo sguardo da qualche parte, magari dopo esser stato con lei, dopo averci fatto l’amore. Spero ancora che guardandomi tu possa pensare che con me era meglio. Vorrei dirti che sono felice, che quando mi parlano della tua nuova storia sorrido, ma non posso, questa é l’avventura che non ci siamo concessi per paura, ed io ho maledetto il nostro mancato coraggio ogni giorno, ho pensato a tutte le lotte che potevamo evitare, a tutti i capricci mai risparmiati, a quella gelosia che toglieva il respiro, e a quella fiamma che non smetteva mai di bruciare dentro di noi. Ricordo ancora le urla e i messaggi con scritto “non cercarmi più” almeno mille volte, sperando di non esser mai presi alla lettera, eravamo così terrorizzati dall’idea di perderci che abbiamo fatto in modo accadesse. In tutto questo tempo non sono riuscita a sostituirti, quando altre braccia mi stringevano pensavo soltanto che non erano le tue e a quanto spesso ho dovuto allontanarti mentre tu adesso hai un’altra persona d’amare, userai anche con lei il sapone all’arancia, un giorno finirà e dimenticherai anche quello, ma ogni volta che ci vedremo, ovunque saremo e chiunque avremo al nostro fianco, sentirò ancora il cuore uscire dal petto e poi fare le corse per rientrare lontano da noi.
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anima-complicata-80 · 1 month
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“Amati,sembra facile,lo so..Guardati allo specchio con rispetto e serenità..Se non hai nulla di piacevole da dirti resta in silenzio. Ricorda che anche la tua voce interiore ti parla... parla con amore e compassione…” 🖤
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papesatan · 10 months
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schegge da un pomeriggio d'ordinaria follia
Romeo caracolla verso il banco, in tenuta da calcetto. Controllo il diario: compito di italiano: leggere pagina 6, trasformare il testo descrittivo soggettivo in oggettivo, per poi illustrarlo con un disegno. Guardo il testo: L’elefante. “L’elefante è uno degli esseri viventi più grandi al mondo. Possiede due zanne di 3 metri e una proboscide con cui attacca, se minacciato, e si procura cibo e acqua. Vive prevalentemente in Africa e Asia...” Il testo è già oggettivo. Cosa accidenti devo fare? Scrivo alla madre. Romeo mi guarda, sperso: “Intanto lascia una pagina e fai il disegno” dico “Sai disegnare un elefante?” “Sì, ma alle 4 e mezza me ne devo andare”.
Nel frattempo corro a segnare i compiti di Paolo, gentilmente offerti dal registro elettronico inviatogli da sua madre: compito di aritmetica: pag. 172, es. 160-163-165. Apriamo il libro a pag. 172: il nulla. Paolo gioisce entusiasta, “Forse è giusto così, non bisogna fare niente, mi sa”, cerco di tenermi calmo, la prof ha sbagliato chiaramente pagina. Scrivo alla madre. Indico il problema, chiedo ragguagli. Invito Paolo a svolgere la materia successiva. Jacopo mi chiama a gran voce: “Giuseppe, il bagno è allagato, qualcuno ha fatto pipì per terra!” Non ho tempo d'andare a controllare, perciò lo invito momentaneamente a scansarla. Si mette a ridere e continua: “Sai che somigli a Daniele? Siete fratelli!” Daniele per tutta risposta lo guarda e fa: “Magari Giuseppe fosse mio fratello!” poi fissa mio padre e aggiunge: “E Andrea è mio nonno”. Mio padre gongola felice e in un certo senso lo sono anch’io, se il mio lavoro ha il potere di compensarlo dei nipoti che non ha. “Qui siamo tutti fratelli” conclude Jacopo “e Giuseppe è nostro padre”. Prossimo alla commozione, li invito piuttosto a sbrigarsi. Controllo il telefono, la mamma di Romeo ha risposto: “Dicono che il testo è soggettivo e devono trasformarlo in oggettivo”, “Ma non è vero!” m’incazzo, “Faglielo fare come credi. Non so che dirti”. Getto via il telefono. Sono seriamente tentato di bruciare il libro. Che faccio? Romeo sta disegnando ancora l’elefante. È un elefante bello grosso, quindi ho ancora un po’ di tempo. Ma devo pensare a una soluzione, e in fretta. Nel frattempo entra Melissa, secondo superiore: “Domani ho il compito di letteratura sui Promessi Sposi” vorrei uccidermi “E tu ti ricordi il giorno prima? Sono due settimane che ti ripeto di cominciare a prepararti per il compito. Sai che dobbiamo studiare oltre 30  pagine, vero? Come pretendi di poter fare tutto in un giorno?” Mi guarda sconsolata “Comincia a fare le mappe, mo vengo e vediamo insieme”. Una voce fuori campo grida: “Giuseppe alle 5 meno un quarto me ne devo andare!”. Fingo di non sentire e corro da Paolo. La madre ha finalmente risposto: “È giusto così”. Ma come può essere giusto così? La chiamo. Ribadisco il problema, non capisce, “Ok, non farglielo fare”. Paolo gioisce al settimo cielo. Su tutte le furie, lo minaccio di dargli dei compiti extra se non la smette. Volo da Romeo, ha finito l’elefante, devo farmi venire un accidenti d’idea. Trasformarlo da oggettivo in soggettivo è impossibile, dovrebbe aggiungere delle considerazioni personali, farlo proprio, non voglio spingerlo a sbagliare, data la consegna, in più non c’è più tempo, così gli dico: “Ok, lo vuole oggettivo? Lo facciamo oggettivissimo”. Ricopiamo il testo, estromettendo avverbi e aggettivi, rendendolo così ancor più neutro e scientifico. “Giuseppe tra mezz’ora me ne devo andare!” Mi precipito da Melissa. La professoressa ha stabilito uno schema base per indicare i punti che vorrebbe veder analizzati nel commento del primo e del secondo capitolo dei Promessi Sposi il giorno dopo: biografia dell’autore, cenni storici, analisi del periodo, influenze e ispirazioni, commento al primo capitolo, commento al secondo capitolo. Melissa mi mostra le mappe: “Vanno bene così?” ha appena iniziato la biografia di Manzoni, sarà un lunghissimo pomeriggio. Giankarol intanto langue addormentato, “Giankarol studia scienze” “No” risponde “Non ho il libro”, “Usa quello della compagna”, “NO, non mi va” e si rimette a dormire, “Giankarol, guarda che chiamo tua madre! Studia scienze e non farmi arrabbiare!” “No” sussurra riaddormentandosi, mentre m’allontano. “Giuseppe tra dieci minuti me ne devo andare!”
Squilla il telefono, è la mamma di Paolo. “Giuseppe, avevi ragione, la professoressa ha sbagliato, era pagina 138, grazie”, Paolo smette di ridere e comincia a piangere disperato, dimenandosi matto sulla sedia. Chiedo ad una delle mie dipendenti di metter fine alle sue pene, mentre Giankarol persiste a dormire. “Giankarol, fai scienze”, “No”. Loris mi saluta zaino in spalle: “Giuseppe, ho finito, me ne devo andare” “Ma non ti ho ancora corretto!” “Mio padre mi sta aspettando, è già fuori!”. Bestemmiando, lo costringo a togliersi lo zaino e a farmi vedere i compiti. Lo spedisco fuori a calci e corro da Melissa, in lacrime: “È troppo… ho mal di testa, non ce la faccio”, mi siedo accanto a lei e sottolineo le informazioni essenziali al posto suo, la sprono a continuare. Ha finito la biografia, siamo alle influenze. Il romanzo storico, Walter Scott. So già come andrà a finire, ma non voglio dirlo. Bisogna fare le maledettissime mappe, dopodiché studiarle ed elaborarle infine in un discorso organico (cosa che in secondo superiore non è ancora in grado di fare), creando una bozza di commento, una simulazione di prova. La vedo nera. “Giuseppe alle 5 e mezza me ne devo andare!” Giankarol intanto sogna. All’ennesimo rifiuto, chiamo la madre. Sta arrivando, dice. Il doposcuola si svuota, m'accorgo che Melissa è allo stremo, sono già le sei, non ce la farà. M’avvicino a lei, ha smesso già da un po' di lavorare e, preso esempio da Giankarol, s’è lasciata andare sul banco, atrocemente afflitta. “Chiama mamma” le dico “le devo parlare”. Intanto arriva la mamma di Giankarol. Lo grida un po’, lo redarguisce, fanno teatro, lei lo prega, lui le sibila parole d’odio alle spalle, soddisfatta se ne va. Mentre assisto al bieco spettacolo, la mamma di Melissa chiede spiegazioni al telefono: “Allora domani non la mando a scuola…” Non so che dirle. Per me è un enorme fallimento. Mi siedo accanto a Melissa e le faccio un veemente discorso sul reagire e tramutare la rabbia e le emozioni negative in determinazione e voglia di rivalsa. Se ne va, guardandomi sconsolata. Il compito dovrà comunque farlo, se non quel giorno, un altro ancora. L’appuntamento con Manzoni è solo rimandato, ma almeno avremo tempo per prepararlo con più calma. Giankarol dorme ancora. Mi siedo con lui e lo prego di studiare. Cerco di convincerlo in ogni modo, ma non m’ascolta. Odia la prof di scienze e tutto ciò che ad essa è collegato. “Io non voglio fare lo scienziato” dice “non me ne frega niente”. Non so che fare. Lo supplico, come se ne andasse della mia stessa vita e mi domando se forse non dovrei essere io stesso a instillargli quella voglia che gli manca, inventarmi qualcosa, la differenza fra un bravo maestro ed uno mediocre. Finisce con lui sonnecchiante ed io a ripetergli asmr le varie tipologie di tessuto: epiteliale, connettivo, muscolare e nervoso, sperando entrino in lui per via inconscia. Buonanotte Giankarol, e fai bei sogni.   
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missrainworld · 1 year
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Per una piccola parte di me <3 0.2
L'altro giorno parlavo con una mia amica, e mi ha fatto una domanda banale, innocente, mi ha semplicemente chiesto " come è lui?" e su due piedi non ho saputo rispondere.
Non credo di aver mai davvero scritto di lui. Ho scritto pensando a lui notando quanto fosse importante per me. Ma io non ho mai parlato di lui.
Lui è difficile da definire, è difficile dire cosa rappresenta per me. Facciamo così, più che un figurativo di Warhol è un astratto di Kandinsky.
Lui è letteralmente la persona con cui guardi la pioggia fuori dalla finestra. Lui è il silenzio che ti calma. Lui è sorriso "nonostante tutto". Lui è la certezza che tutto andrà bene, anche quando il peggio sembra inevitabile ed io ho perso le speranze. È il bacio sui capelli mentre si è abbracciati.
Lui non è convenzionale, come non lo sono io, come non lo è il nostro rapporto. Ma d'altronde chi definisce cosa è convenzionale?
Lui parla tranquillamente di tutto, da cosa gli piace mangiare, dei suoi progetti per il futuro, dalle cose che ha fatto e a tutto ciò che di buffo trova in me: " Harry tu sei un mago ".
Lui è " vieni qua dammi un bacino" per poi spostarsi.
Lui è il " vieni giochiamo a hearts of Iron "
Lui è il " buongiorno amore mio, come stai " che mi fa sorridere la mattina. È il messaggio con scritto " ti amo" non appena ci salutiamo per tornare a casa, è il " mi manchi " subito dopo che ci siamo visti.
Ma cos'è lui alla fine, se non la persona a cui voglio più bene al mondo? È difficile spiegarlo agli altri, forse è difficile spiegarlo anche a me stessa. Non ho mai conosciuto nessuno che fosse equamente bello sia fuori che dentro
L’unico con cui non mi arrabbio come una bestia, l'unico che mi fa ridere in due secondi e che mi calma con un sorriso. L'unico che si interessa davvero nel vedermi felice, l'unico con cui riesco a parlare di tutto, dalle cose serie a quelle stupide. Forse l'unica persona con cui non devo fingere di stare bene.
Lui è l'unica persona che mi fa ancora sperare nell'amore, in quello vero, quello che ti fa volare oltre la linea delle nuvole e ti fa sentire che va vissuto ogni giorno, ogni ora, ogni minuto, ogni secondo. Uno dei motivi per cui la mattina sono felice di svegliarmi. Uno dei motivi per cui sto vivendo e non sopravvivendo. Uno dei motivi per cui non sono in modalità "autopilot".
Io invece? Non so cosa ci trova Lui in me, Non mi piace parlare di me ma mi sono sempre definita un casino.
Mi capita sempre in un certo momento di perdere la voglia di comunicare e di zittirmi, un po’ come quando si esaurisce una batteria. Mi spengo. Mi isolo. Ho bisogno di stare da sola.
Ma adesso starei da sola con te, ha senso? per me lo ha.
È facile notare quando sto bene con qualcuno, non sento il bisogno di parlare in continuazione e con te, anche stare nella stessa stanza, senza dire nulla, in silenzio, mi tranquillizza, quando normalmente mi metterebbe solo pressione.
Ho desiderato tantissime volte essere di essere un' altra persona ma con te voglio solo essere me stessa.
Certe volte però vorrei che la mia mente facesse silenzio, che non pensasse così tanto, che non avessi determinati pensieri.
Quando ti dico che " sono presa male "non mi sento triste. Mi sento vuota. Mi sento spenta. Mi sento senza scopo. Questa non è tristezza.
Sei il mio partner, non il mio terapeuta, e giuro che mi sto sforzando un sacco a dirti cosa c'è nella mia testa, quante volte a " come stai " vorrei rispondere " bene" solo per non farti preoccupare e non nego che a volte lo faccio ma io non cerco qualcuno che mi curi, mi so curare da sola.
Voglio qualcuno che non mi ferisca più.
Ho finito per non parlare con nessuno dei miei problemi: alla fine confidarsi significa spiegare dove e come colpirti.
Sono stanca del male che mi viene fatto dalle altre persone, di dover dare tutto per ricevere nulla. Dover essere forti ti esaurisce ogni energia, il non piangere perché " ti rende debole " ti consuma dentro.
Non mi hai mai visto piangere come una bimba con i lacrimoni che strisciano sulle guance ma hai visto qualche lacrima lasciare i miei occhi e giuro che le persone che mi hanno vista anche solo versare una lacrima si possono contare sulle dita di una mano.
Vorrei sgretolarmi tra le tue braccia solo per poter essere ricomposta da te nell’immagine che tu hai di me, quando mi stringi.
A essere sincera non sono mai guarita dal passato, ho solo smesso di parlarne. Ed ho sempre paura di risultare pesante se ne dovessi parlare.
Ho passato la mia intera esistenza a sentirmi in colpa, a non sentirmi abbastanza e ad avere paura di non essere amata. Per cui ogni minimo cambiamento, che per te può sembrare insignificante triggera i miei problemi d'abbandono. Scusa se ti dico troppo " ti amo", se sono appiccicosa,se ho costantemente bisogno delle tue mani su di me, spammo messaggi, se ti chiedo se sei effettivamente sicura di amarmi.
È difficile capirmi se non comprendi la mia sensibilità. Quando tu mi dici "usciamo?" ed io ti rispondo " se vuoi" non è perché non ti amo o sto mettendo in dubbio qualcosa ( a parte non te lo sto dicendo piú * pat pat* per me), ma perché sono estremamente logorata da come mi hanno trattato le persone. Ho la paura costante di essere un fastidio nella vita di chiunque. Cerca di capire il mio stato mentale, mi hanno tradita ogni volta che ero stata leale.
La testa si deve perdere in due, altrimenti è un’esecuzione.
Per cui ti prego, se mai dovessi stancarti di me, per qualsiasi motivo, dimmelo subito. Se qualcosa ti da fastidio, se non ti piace qualcosa che faccio, se non sei d'accordo con me. Dimmelo. Parlami.
le relazioni sarebbero tutte più sane se romanticizzassimo la comunicazione di coppia, invece di idealizzare l'idea del partner che intuisce ogni tua esigenza: prima di trovare qualcuno che ci legga nel pensiero, accontentiamoci di qualcuno disposto ad ascoltarci quando parliamo, ed è per questo che cerco sempre il dialogo con te.
Una delle cose che amo di te è che sei una persona diretta, una di quelle che ti dicono che ci tengono, che gli manchi, che vogliono vederti, senza dover farti decifrare segnali e parole in codice.
Cosa che sono stata abituata a fare fin da piccola. Da bambina era la tipica bimba timida che sta in disparte ed osserva tutti.
E con gli anni ho imparato ad analizzare certi comportamenti, sia sugli altri che su me stessa, per questo tendo molto a razionalizzare tutto ciò che provo, ed è uno dei tanti motivi per cui mi dissocio.
Ma d'altronde anche io sono così, nulla di quello che faccio o dico, è " casuale ". Quando ti dico " hai ascoltato questa canzone " o cambio leggermente modo di fare c'è sempre una motivazione dietro.
Ho un debole per le cose reciproche, le cose che non devi chiedere, le cose che arrivano e ti strappano un sorriso, quando mi mandi gli audio dove mi dici che " mi ami più di ogni altra cosa " o mi mandi le foto dei gattini. Senza che io debba elemosinare nulla. Anche perché perdo interesse per tutto ciò che si deve forzare. L'amore è un dialogo, non un monologo.
Forse è proprio vero che di fatto non esistiamo finchè non c’è qualcuno che ci vede esistere, che non parliamo finchè qualcuno non è in grado di comprendere ciò che diciamo; in sintesi, che non siamo del tutto vivi finchè non siamo amati
Io credo fermamente nell’amore ed è questo che a volte anzi molte volte mi frega, perché sono un’eterna romantica e si sa gli eterni romantici sono così increduli che l’amore vero esiste e probabilmente esiste davvero in certi versi, no? Ho provato tante volte a scrivere perché è l’unica cosa che mi riesce bene, perché a parole non so spiegare cioè che ho dentro.
E dentro ho tante cose che non riuscirò mai a dire, probabilmente un giorno magari molto lontano riuscirò a scrivere davvero ciò che mi tormenta. Ma non sono qui per questo adesso, so che magari potrebbe annoiarti il mio essere così “logorroica” lo capisco, lo comprendo annoia anche a me moltissime volte. Ma vedi, l’amore che sento per te penso non sia paragonabile a quello che provato prima di te. Ti amo, ti amo davvero e non ti amo perché tu mi debba completare no, ti amo perché sai far uscire la parte migliore di me.
Mille parole non bastano, non bastano nemmeno mille lettere per dirti ciò che sento ma spero che tu capirai queste mie parole.
Sono quella persona che ti mostrerà che non tutti ti fanno del male. Non tutti ti spezzeranno il cuore. Perché amo Incondizionatamente e so cosa significa stare male.
Ti amerò quando piove fuori, anche quando mi piove dentro.
Ti amerò anche quando non potrò piú dirtelo.
Ti amo <3
Tua, A.
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incazzatanera · 6 months
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Non vedo l’ora di stare con te perché tu mi vuoi bene per come sono, perché non mi devo nascondere in un modo che non è il mio per sentirmi bene. Sto male quando te ne vai perché rinuncio al bene che sento quando sto con te e alla tua compagnia e al senso di spensieratezza che mi dai ogni volta. Non mi fai pensare ad altro che a noi, per me esistiamo solo noi e basta. Ma ho sempre paura quando ci vediamo, perché passa troppo in fretta e poi torno a casa con la malinconia e il semplicemente stare in camera mia, mi ricorda di noi, mi fa stare male il doppio. Io vorrei solo stare assieme a te ogni giorno anche se è impossibile attualmente ma il problema è che ho paura di essere accantonata, che tu possa avere di meglio da fare piuttosto che passare del tempo con me. Se ci fai caso, è quello che fanno le persone attorno a me ed ho paura che possa succedere anche con te. Si, senza apparente motivo. Credo che sprofonderei. Se ci penso so che non c’è motivo per stare male, però mi sento così e mi partono le paranoie.
“E se ne ha già avuto abbastanza della mia compagnia?”
lo so che sono stupida e vorrei riuscire a parlartene come lo sto scrivendo ma non so parlare, perché semplicemente mi sento stupida ed impaurita. Ti ho fatto un audio di 7 minuti e non te l’ho mandato perché mia sentivo stupida, mi sembra di essere una paranoica piangiona ed è quello che sono. Mi importa troppo di noi e di te perché quello che hai fatto e fai per me, è sempre tanto. Non ti ho mai screditato davanti agli occhi di nessuno, anzi. Però forse, davanti ai tuoi di occhi, qualche volta ho fatto passare quello che non dovevo. Mi sento male se ti tratto male e ho il magone per l’altro giorno, non me ne sono resa conto finché non mi hai lasciata davanti a casa e ho pensato “ma cosa cazzo sto facendo?”. Ti ho chiamato, sei tornato indietro e appena salita in macchina volevo abbracciarti, chiederti scusa e dirti solo di rimanere con me ma non ce l’ho fatta. Mi dispiace da morire per tutti i miei comportamenti e voglio che tu capisca che non c’è persona più importante per me e spero sempre di essere tale anche per te. Nulla mi fa più paura di perderti perché vorrebbe dire perdere anche un pezzetto di me.
-I.
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harshugs · 2 months
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Guarda hai ragione scusami non dovevo chiamarti troia però il punto è che c'è questa tendenza a pensare sempre i maschi come i cattivi o i superficiali e invece per quello che ho visto io per quello che vedo in giro molte ragazze fanno credere di essere in un modo che vada bene loro di essere trattate dolcemente eccetera invece poi da certi atteggiamenti uno si rende conto di quanto più infinitamente distaccate egoiste siate rispetto a noi cioè dopo una relazione se vai subito con un altro un po' è vero che del tuo ex non te ne fregava niente e soprattutto se ci sei andata subito dopo significa che era una persona che già conoscevi e mi dispiace vedere questi atteggiamenti perché sono cose che fanno stare male X2 ( per la cronaca ho messo la x perché so che il tuo ragazzo ha Tumblr e già è una merda avere una ragazza che prova eccitazione nel tradirti e poi anche diciamo nel non nasconderlo volevo evitare che leggesse anche queste cose)
il nostro grado di comunicazione è talmente alto e salutare che lui sa tutto di me e io so tutto di lui e non è necessario nascondere nulla a nessuno.
va benissimo il tuo pensiero e il tuo punto di vista, ognuno si fa un’idea delle persone e della vita in base a ciò che ha dovuto affrontare, ma questo non da il diritto a nessuno di dire che IO ho tradito e che non me ne freghi nulla della mia relazione basandosi su dati inesistenti
si, sono una donna, e pensa ciò che vuoi delle donne. ma questo non implica che tu debba fare il giudice e sentenziare che io sia bugiarda, traditrice, menefreghista e tutte le cose brutte che pensi di me solo perché hai subito o visto subire delle delusioni di ALTRE persone che con me non hanno niente a che fare. mi chiedo: perché devo essere io (persona che non conosci, che non ti ha mai parlato, che non ti ha mai fatto nulla di male) la donna che tu tanto definisci? vai a sentenziare la vita delle donne che conosci, e non la mia solo perché sono femmina e tu hai questa idea.
non conosci nulla di me, non conosci le dinamiche della mia vita e della mia relazione, quanto è durata, quanto non è durata, dopo quanto tempo chi è andato con chi, non conosci la mia sofferenza, non conosci la mia testa, il mio modo di vivere. conosci solo le mie tette e un po’ del mio culo, e solo per questo allora sono la troia di turno e la donna superficiale?
io non vengo sul tuo blog a dirti che sei uomo e quindi di conseguenza sei superficiale, egoista e tutto il resto senza sapere nulla di te e basandomi sui tuoi post, quindi ti chiedo per favore di lasciar stare me, che faccio un po’ quel che mi pare e mi godo la vita in santissima pace impegnandomi soltanto a fare del bene e a portare un minimo di gioia nella vita delle persone che mi stanno a cuore.
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rememberandfightoff · 4 months
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Caro Fulvio,
Scrivo a te perchè sei stata la persona che mi ha ferito e deluso di piú. Sei stato il centro del mio mondo per un anno e mezzo, mi ero innamorata del tuo cuore che pensavo fosse puro e innocente, e lo era quando ci siamo incontrati, c'era un motivo se sentivo il bisogno di prendermene cura. Per un po' me l'hai lasciato fare, ma alla fine sono stata anche la spettatrice in prima fila del tuo cuore inghiottito dalle peggiori emozioni. L'insicurezza, la possessione, la manipolazione, l'umiliazione, tutte cose che mi hai fatto provare sulla mia pelle. Mi hai devastato corpo e anima per far si che io mi sia salvata poi col tempo. Oh se ha fatto male, ma per essere libera serviva. Ti scrivo perchè non sono piú la persona di prima, se non fosse per il dolore che mi hai provocato e che a volte sento ancora non ricorderei nulla di te, sembri un'altra vita, un incubo da cui poi ti svegli e ammetto che questo mi rattrista parecchio. Ma volevo dirti che su tante cose avevi ragione e io sto vivendo al massimo, sto vivendo molti posti, esperienze e persone e sono ogni giorno la versione migliore di me. A volte vorrei che tu lo vedessi, perchè la mia libertà è affascinante e perchè rimani la persona con cui avrei voluto crescere e so che era anche un tuo desiderio. Ho risolto tutti i conti in sospeso, non ho piú un passato che mi rincorre e ho iniziato un nuovo capitolo della mia vita che so che mi sta portando a dove sono destinata.
Sono felice, come non mai. E se mi ricorderò di te ti scriverò ancora.
-rememberandfightoff
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Tumblr media
Quando i tuoi occhi sfuggivano nel vento, e niente soddisfava quello che eri. Quando tu eri, e io non ero. Quando l’aria si faceva dolce per te, ma  il mondo lucubrava menzogne. Tu eri solida su quel tavolo, dura per la morte la tua anima altrove.
Quando i tuoi occhi erano occhi, e non silenzi: Io non ero mai sazio del tuo mondo. E il tuo profumo crudele si alzava anche allora, tu morta solida su quel tavolo amaro e duro che non ti amava, ma  io sì;
guardavo la materia e mi dicevo, dove sei ? dove sei fiore?
Quanto tu eri tu, e io non ero più io, toccavo le tue ciocche e tu rimandavi sorrisi e quelle ciocche ancora calde sotto le mie dita, cadevano senza senso morbide sul quel tavolo duro e indifferente che rapiva la tua anima: dove sei ora fiore mio?
Quando guardi la morte, silenziosa nel corpo di chi ami, non capisci. E hai voglia a dirti che capisci, vedi il corpo e non vedi la mente, vedi il corpo e vorresti l’anima, vedi il corpo e sai che è l’ultima volta che la vedi, vedi il corpo e ti chiedi, ma sei qui o non ci sei?
Ecco di fronte alla morte, non credi. Perchè la morte è disumana, è inumana, e senza senso, tragica impura e ingiusta.
Di fronte al silenzio del nulla, tocco la tua mano gelida, sfioro il tuo corpo sacro  dissacrato, e non so più come raggiungerti.
Tocco le tue labbra come per parlare e mi accorgo, tra le lacrime che mi ammazzano il volto, dire parole di amore.
Fa niente niente niente niente… fa niente amore mio, dolcezza
fa niente, ci troveremo altrove. Ancora altrove, ancora dove suonano le sfere. E speriamo che l’attesa questa volta sia lieve.
youtube
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ambrenoir · 5 months
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DIECI COSE DA FARE SEMPRE
1. Alzati anche se vuoi rimanere a letto, fatti un bagno.
2. Mettiti profumo (indispensabile) e rossetto.
3. Usa solo mascara resistente all'acqua, per quando senti voglia di piangere così non ci pensi due volte.
4. Esci da casa tua non importa se non hai nessuno da visitare.
Prendi il cane. Non hai un cane? Prendi un libro e vai al parco più vicino.
5. Sorridi, lentamente lo farai senza rendertene conto e ti sentirai molto meglio.
6. Mangia bene e viziati. Una voglia non ucciderà nessuno.
7. Amati, sembra facile, lo so Guardati allo specchio con rispetto e serenità. Se non hai nulla di piacevole da dirti resta in silenzio. Ricorda che anche la tua voce interiore ti parla.. parla con amore e compassione
Se non impari a rispettare il tuo naso, il tuo seno, la tua statura, smagliature, cellulite, è facile che qualcuno possa ferirti nella tua intimità.
8. Ricorda che tutto passerà. Niente dura per sempre. Lascia uscire le tue lacrime, ma non gongolare nel tuo dolore. non restare ancorata nella sofferenza. Già domani puoi ricominciare e vedrai come, nonostante le ferite, tornerai a guarire.
9. Elimina dalla tua vita ogni persona che ti ha ferito o ti ha fatto sentire male. non dipendi da loro e influenzano il tuo umore.
MOLTO IMPORTANTE.
10. Resta con quelli che ti fanno sognare, che ti spingano a superarti, che vedano in te la magia che hai e che ti rendano felice. Non dipendi da loro, ma influenzano la tua vita.
Flora Azevedo -
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quartafuga · 4 months
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Io con te non voglio avere il potere che ho. A dirla tutta non vorrei neanche essere la persona che sono. È un periodo, questo, in cui vorrei sentirti più vicino e invece mi sfuggi da tutte le parti. Mi hai chiesto se sabato pomeriggio - giornata pensata per stare insieme - puoi andare da tuo padre. Lo stesso padre che ha dimenticato mille e uno degli eventi più importanti della tua vita. Il medesimo che oggi hai dovuto inseguire per incontrarlo perché ha risposto solo all'ultimo ai tuoi messaggi. Poi vai lì e chi lo circonda ti riempie di cibo. Forse per sopperire al vuoto che sanno che lui lascia nella tua vita, di cui nemmeno si accorge. Oggi ti ho detto "sei proprio un bravo figlio, tuo padre è fortunato" e avrei voluto aggiungere "non ti merita" ma non l'ho detto. Tu hai annuito dicendo "lo so" e poi basta. Hai così bisogno di un punto di riferimento ed io lo capisco. Ma che riferimento è una persona così? Ti vedo correre ovunque alla ricerca spasmodica di quella protezione e gratuità tipica dei rapporti genitori-figli. Solo che di tutto ciò in questo rapporto non c'è niente. Sempre tu che insegui, cerchi, allunghi una mano, un braccio, una vita intera a fare da ponte. Mi dà così fastidio tutto ciò perché mi rispecchio in te e lo so ma la consapevolezza non aiuta.
Nulla, insomma, vorrei dirti "sabato stai con me, lascia stare tuo padre, non merita un'altra ora del tuo tempo" ma ti dirò "certo, va pure, sarò qui ad aspettarti" perché non sono nessuno per sbatterti in faccia il disamore che ti circonda e per umiliare il desiderio che hai di essere amato e riconosciuto, lo stesso che abbiamo tutti. Il massimo che posso fare è essere ciò che lui non è: un riferimento, una luce, un faro verso cui non hai bisogno di correre per assicurarti che sia acceso, lì proprio per te.
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anima-complicata-80 · 4 months
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“Amati,sembra facile,lo so,Guardati allo specchio con rispetto e serenità..Se non hai nulla di piacevole da dirti resta in silenzio..” 🖤
Buona domenica anime ☕️🌷
Tumblr media
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