Tumgik
#non ti posso perdonare
libero-de-mente · 4 months
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Dopo aver postato i miei addii alla chihuahua Minù e al gatto Alvin, scomparsi davvero troppo presto e a distanza di trentasei ore tra di loro, ho potuto constatare quanto la presunzione di superiorità dell'essere umano sia di quanto più lontano dall'essere davvero umani.
Semmai disumani.
Per molti lo strazio che alcuni esseri umani provano per la scomparsa di un animale domestico è una deriva.
Una preoccupante deriva, dove si pongono sullo stesso piano i nostri amici a quattro zampe con la vita di un altro essere umano.
Non credo che una persona psicologicamente equilibrata voglia mai paragonare la perdita di un cane o di un gatto con quella di un genitore, di un amico o un altro parente.
Ma resta sempre un dolore comunque, che può essere molto profondo se per la persona colpita dal lutto, l'animale, era tutta la sua famiglia. Nessun altro.
Un vuoto resta un vuoto.
A prescindere da tutto questo mio preambolo, per esperienza personale, posso dire che il vedere morire un essere umano e vedere morire un animale che ha condiviso la sua vita con te ha dei punti in comune.
Lo sguardo. Ti cercano come per avere la conferma che non saranno soli, in quel momento, che qualcuno a cui hanno voluto bene sia lì con loro.
Ho visto morire mio padre, mi ha guardato e poi con un sorriso ha guardato in alto ed è spirato.
La mattina che Alvin è morto ero uscito per un appuntamento di lavoro, dovevo portarlo al mio rientro dal veterinario eppure prima di uscire, mentre mi ero chinato su di lui per confortarlo, mi ha guardato e con la zampa mi tratteneva il braccio. Usando gli artigli.
Ho interpretato dopo, quando rientrando di corsa l'ho trovato riverso a terra, che probabilmente mi stava chiedendo di non andarmene. Di restare lì con lui.
Ho letto un post recente dove un veterinario affermava che 9 su 10 i proprietari di cani o gatti non vogliono assistere al trapasso dell'animale.
Che questi prima di essere sedati per il trapasso cercano con lo sguardo colui, o colei, per cui è valsa la pena vivere scodinzolando o facendo le fusa.
Molti credono che gli animali non abbiano un'anima, eppure animale è una parola che viene dal latino "animalis" che vuol dire "animato" o qualcosa che crea la vita. Affine al greco "anemos" (vento, soffio) e al sanscrito "atman", di uguale significato.
Anche mio padre cercò qualcuno e c'ero solo io. Altri erano usciti dalla stanza. Qualcuno addirittura se n'era andato, con una scusa.
Eppure l'essenza della riconoscenza verso un'anima sta proprio nello stargli vicino, quando quell'anima lascerà il suo corpo terreno.
Non si dovrebbe privare nessuno di questo riconoscimento, a meno che la morte non giunga inaspettata e all'improvviso sia chiaro.
Nel corso della propria esistenza le persone hanno svariati interessi e priorità. Ma per gli animali, quello che noi definiamo il loro padrone, è la cosa più importante di tutto. Di tutti.
Lo sguardo degli umani, durante l'esistenza, cambia a seconda dei sentimenti. Che sia amore o rabbia, a volte anche odio.
Ma nel momento in cui una persona capisce che è giunta la sua ora cerca il perdono, oppure di perdonare.
Un cane o un gatto non si devono far perdonare nulla da chi li ha amati. Ti guarderanno con lo stesso sguardo del primo giorno che li avrete visti. Con amore incondizionato.
Perché nell'attimo in cui se ne vanno, inizia il ricordo e l'amore si consolida nel cuore. Per alcuni umani invece rimane anche una parte di rabbia e di cose incompiute.
E nell’attimo in cui tutto finisce, niente finisce
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shyphantomdonut · 9 days
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Guardandoci indietro, possiamo vedere quanto abbiamo passato insieme - gli alti e bassi, le risate e le lacrime. Siamo come due fiumi che talvolta si scontrano con violenza, ma alla fine troviamo sempre un modo per fluire insieme di nuovo. I nostri litigi non sono stati facili da affrontare, ma ogni volta che ci siamo riavvicinati, ho sentito il calore del nostro legame. Quando ci siamo baciati, ho capito ancora una volta quanto sia profondo il mio amore per te.
Anche se abbiamo avuto momenti difficili, credo ancora fermamente in noi. Credo nel potere del nostro amore per superare ogni ostacolo. Voglio che tu sappia quanto sei importante per me, quanto conti nella mia vita.
Quando ti guardo, vedo il mio futuro. Voglio continuare a lottare per noi, voglio costruire insieme un futuro pieno di amore, rispetto e felicità. Non voglio perderti, perché sei la mia anima gemella, la mia compagna di vita.
Accetto che ci saranno sfide lungo la strada, ma voglio affrontarle con te al mio fianco. Sei la mia forza, la mia ispirazione. Mi hai insegnato tanto, più di quanto tu possa immaginare. Mi hai insegnato ad amare incondizionatamente, a perdonare con il cuore aperto. Mi hai mostrato l'importanza di avere valori forti e di non scendere a compromessi su ciò in cui crediamo.
Sei come una luce brillante nella mia vita, illuminando il cammino davanti a me. Ogni giorno mi spingi a essere una persona migliore, a raggiungere i miei obiettivi, a superare le mie paure. Guardandoti, vedo tutto ciò che posso diventare, e mi impegno ogni giorno a essere all'altezza della persona che tu vedi in me.
Ti ringrazio per tutto ciò che hai fatto per me, per il tuo amore infinito, la tua pazienza e la tua gentilezza. Non smetterò mai di essere grato per il dono di averti nella mia vita. Voglio continuare a crescere con te, ad imparare da te, ad amarti sempre di più. Sei la mia musa, il mio faro, il mio tutto. Ti amo con tutto il mio cuore, e non vedo l'ora di affrontare il futuro insieme, mano nella mano, come due anime unite in un'unica avventura straordinaria
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Deus sive Natura
(il Dio secondo Spinoza)
“Smetti di pregare e di batterti il petto!
Quello che voglio che tu faccia è uscire nel mondo per goderti la vita.
Voglio che ti diverta, che canti, che ti diverta e goda di tutto ciò che ho fatto per te.
Smetti di andare in quei templi cupi, bui e freddi che ti sei costruito e che dici che sono la mia casa!
La mia casa è la montagna, è nei boschi, nei fiumi, nei laghi, nelle spiagge. È lì che vivo ed è lì che esprimo il mio amore per te.
Smetti di incolparmi per la tua miserabile vita; non ti ho mai detto che ci fosse niente di sbagliato in te o che eri un peccatore, o che la tua sessualità era una cosa cattiva!
Il sesso è un dono che ti ho fatto e con cui puoi esprimere il tuo amore, la tua estasi, la tua gioia. Quindi non incolparmi per tutto ciò per cui sei stato portato a credere.
Smetti di leggere supposte scritture che non hanno nulla a che fare con me.
Se non riesci a leggermi all'alba, in un paesaggio, negli occhi dei tuoi amici, negli occhi di tuo figlio ...
Non mi troverai in nessun libro!
Fidati di me e smetti di chiedermelo. Mi dirai forse, come fare il mio lavoro?
Smetti di aver paura di me. Non ti giudico, non ti critico, non mi arrabbio, non ti disturbo, non ti punisco. Sono puro amore
Smetti di chiedermi perdono, non c'è niente da perdonare. Se ti ho creato ... ti ho riempito di passioni, limitazioni, piaceri, sentimenti, bisogni, incongruenze ... del libero arbitrio. Come posso biasimarti se rispondi a qualcosa che ti ho messo? Come posso punirti per essere come sei, se sono io quello che ti ha fatto? Pensi che potrei creare un posto per bruciare tutti i miei figli che si comportano male, per il resto dell'eternità?
Che tipo di Dio può farlo?
Dimentica qualsiasi tipo di comandamento, qualsiasi tipo di legge; quelli sono trucchi per manipolarti, per controllarti, che creano solo colpa in te.
Rispetta i tuoi coetanei e non fare ciò che non vuoi per te stesso. Tutto ciò che chiedo è che presti attenzione alla tua vita, che la tua attenzione sia la tua guida.
Mia amata, amato, questa vita non è una prova, né una scala, né un passo nel cammino, né un saggio da mostrare, né un preludio al paradiso. Questa vita è l'unica cosa qui e ora, e l'unica cosa di cui hai bisogno.
Ti ho reso assolutamente libero, non ci sono premi o punizioni, né peccati o virtù, nessuno porta un distintivo, nessuno porta un registro dei buoni e dei cattivi.
Sei assolutamente libero di creare un paradiso o un inferno nella tua vita.
Non potrei dirti se c'è qualcosa dopo questa vita, ma posso darti qualche consiglio. Vivi come se non ci fosse. Come se questa fosse la tua unica possibilità di godere, di amare, di esistere.
Quindi, se non c'è nulla, allora ti sarà piaciuta l'opportunità che ti ho dato. E se sì, assicurati che non ti chiederò se ti sei comportato bene o male, invece ti chiederò: “Ti è piaciuto? Ti sei divertito Cosa ti è piaciuto di più? Che cosa hai imparato?”
Smetti di credere in me; Credere è opinare, indovinare, immaginare. Non voglio che tu creda in me, voglio che tu mi senta. Voglio che tu mi senta quando baci la tua amata, quando vesti la tua piccola figlia, quando accarezzi il tuo cane, quando fai il bagno in mare.
Smetti di lodarmi, che tipo di Dio egoista pensi che io sia?
Sono annoiato dal fatto che mi lodino, sono stanco di essere ringraziato. Ti senti grato? Dimostralo prendendoti cura di te, della tua salute, delle tue relazioni, del mondo. Ti senti osservato? sopraffatto? ... Esprimi la tua gioia! Questo è il modo di lodarmi.
Smetti di complicare le cose e di ripetere come un pappagallo ciò che ti è stato insegnato su di me.
L'unica cosa certa è che sei qui, che sei vivo, che questo mondo è pieno di meraviglie.
Perché hai bisogno di ancor più miracoli? Perché così tante spiegazioni?
Non cercarmi fuori, non mi troverai. Cercami dentro ...è lì che sono, battendo in te.”
Baruch Spinoza
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aurozmp · 2 months
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okay mh allora, che dire, le cose che sto per dire adesso mi fanno male al cuore, mi rompono l’anima ma ormai non posso cambiare le cose.
andrea, amore mio, il perdono io già te l’ho chiesto in ginocchio, tra grida di pietà e pianti di scuse. ho gridato il mio dispiacere in mezzo al prato tra la pioggia inquinata e l’erba ormai tutta impregnata dalle lacrime mie. mi dispiace, ho commesso un delitto senza misericordia. in macchina, io e te, mentre urlavamo il nostro odio per la vita, mentre io più volte ti ho ripetuto di voler porre fine a tutto ciò che mi circonda, ti ho imprigionato nel mio misero castigo, nella mia punizione di peccato. mi dispiace, vorrei poter chiedere scusa al Signore per averti portato con me in questo malfatto, per averti incastrato in questa situazione senza precedenti. io da sola non volevo morire e stavo catturando la tua vita, come quella di quelle due povere anime a cui ho sfrecciato contro. io il perdono non posso chiederlo, devo fare pace con dio, ma tu, amore mio, ti prego, se hai la forza non perdonare il mio dolore. io merito di stare sola e morire, ricordata come quella che voleva portare nella vita ultra terrena l’anima tua. amore mio, io sono un mostro
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Chissà se alle mie ex amiche manco un po'. Se le mancano i momenti insieme, le cazzate al liceo, i nostri compleanni, festività insieme, le estati al mare e il mio essere così particolare.
Il 99% di me è sicura che a nessuna di loro manca tutto questo, o me, o noi e il restante 1%, sfortunatamente, ci spera che le manco almeno un po'.
Anche se a me non mancano più, perché ho imparato a non dar più importanza a chi non ti vuole più nella propria vita. Mi dispiace solo avere dei ricordi compromessi, non rivedere più le nostre foto, i nostri video, perché mi farebbe male e rabbia per come sono andate le cose.
Del mio passato non è rimasto più nessuno e mi fa sempre male saperlo, soprattutto perché non ho nessuno nel presente che possa aiutarmi ad andare avanti e probabilmente ce l'avrò mai.
Sola, mentre loro non sanno nemmeno un po' cosa vuol dire esserlo. E sicuramente ne saranno felici della mia condizione, altrimenti sarebbero ancora qui, nonostante io le abbia allontanate per vari motivi, ma almeno io ho provato a dir loro la verità, nel peggiore dei modi, però ho sempre questa sensazione che se una ci tiene davvero sa perdonare e aiuta l'altra a farsi perdonare, io invece ho ricevuto solo porte in faccia, finti riavvicinamenti, finte comprensioni per poi sfociare in accuse continue. L'unica cosa di cui mi pento sono le parole che ho usato per distruggere la nostra amicizia, perché potevo essere più assertiva e non finire nel torto marcio. Non ne potevo più dei loro comportamenti, sono scoppiata e hanno tutte avuto la scusa per prendere le distanze da me come se fossi un mostro, quando invece volevo solo sfogarmi per i cazzi miei. O forse ho sbagliato solo io, questo non lo capirò mai. A volte mi do tutte le colpe, altre no. Difficile dire con certezza come stavano le cose. Posso solo dare il mio punto di vista e cercare di capire quello loro. Ma a distanza di anni trovo ridicolo tenere ancora le distanze quindi è ovvio che per tutte sia finita per sempre. Mi sento così stupida ad aver sperato che il nostro rapporto potesse durare per anni, loro non hanno mai avuto le mie intenzioni e in realtà era evidente già dalla fine del liceo. Credo proprio che non mi abbiano mai davvero voluto bene, non sanno cosa significa amicizia o forse hanno preferito essere vere amiche con altre persone, sicuramente anzi. Io ho sempre dato il massimo nei rapporti più stretti con le persone ma evidentemente ho sbagliato qualcosa o non era abbastanza. Trovo anche inutile riaprire questo discorso, come quando parlo del mio ex. Vorrei smetterla di rimuginare nel passato una volta per tutte e vorrei solo che anche loro potessero capire cosa vuol dire essere abbandonate e sole. Ma non accadrà mai, perché è più facile indossare una maschera adatta a tutti piuttosto che essere se stessi e rischiare di essere emarginati da queste maschere.
Vabbè, non so se si è capito ma mi son capita io.
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Hai fatto tutto da sola. Hai deciso che avevo fatto qualcosa: non hai chiesto, non sei rimasta per parlare. Non mi hai dato neanche il beneficio del dubbio. Allora, sai che ti dico? Non ti posso perdonare neanche io.
Grey’s Anatomy
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belladecasa · 6 months
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anche io mi sono ritrovata molto in quello che hai scritto... come te sono la prima laureata della mia famiglia, e ho avuto un percorso universitario disastroso dopo un certo punto. penso che uno dei fattori che me l'ha reso più difficile sia stato la lontananza "culturale" che si è approfondita con la mia famiglia ristretta e allargata negli anni. sono stata etichettata come quella intelligente e studiosa, ma anche come quella con più risorse per cavarsela. mi sono resa conto ad un certo punto che quello che era a tutti gli effetti un motivo di orgoglio per la mia famiglia (perché lo è) è anche quella cosa che mi ha reso estranea e inconoscibile. parlare dei miei problemi (universitari quando studiavo, lavorativi dopo) era come parlare un'altra lingua in casa, e la solitudine è doppia: nei contesti in cui mi accorgo di essere in mezzo a "figli di" e poi in nella mia famiglia... essere femmina in un contesto provinciale e proletario è stato il secondo fattore. nonostante per esempio mio padre sia in teoria molto orgoglioso di me, in pratica la distanza mi rende un mostro che non corrisponde alla sua idea di femmina (moglie, figlia, madre...). non mi ha mai educata ad essere emancipata, ma ad essere obbediente. scusa per l'ask, sono cose a cui penso spesso ma non trovo persone nel mio quotidiano con cui parlarne o che abbiano esperienze simili. è bello leggerti
Sono felice e lusingata che abbiate condiviso le vostre storie personali con me. Mi dispiace molto per la tua solitudine, che posso capire fino a un certo punto, perché fortunatamente i miei genitori, anche mio padre, non hanno mai cercato di incanalarmi in uno stereotipo femminile. Mi hanno lasciata molto libera (e poco professionista), ovviamente sempre nel raggio dettato dai miei risultati scolastici. Per loro finché andavo bene all’Università, e prima a scuola, potevo fare quello che volevo, mentre se cominciava a vacillare l’elemento dell’eccellenza scolastica, vacillava ogni parte di me. È sempre stato così, dalle elementari all’Università. Quando ero piccola mi sembrava di riuscire ad attirare la loro attenzione solamente mostrando i miei voti, e ogni mio altro talento, caratteristica, qualità, non è mai stata considerata o approfondita. Viene da sé che nel momento in cui si incontrano delle difficoltà nel percorso si infrange non solo la loro idea irrealistica della figlia “brava a scuola, studiosa, intelligente”, ma la concezione del nostro valore, che abbiamo costruito sempre e solo in base all’eccellenza scolastica. Quindi se quella si annulla ci annulliamo noi. Io ho sempre sofferto di ansia patologica ma all’università questa si è triplicata, perché ogni esame, ogni scadenza, ogni anno erano un’arena in cui si decretava il mio valore personale. Non verrei peccare di arroganza ma credo che anche tu ti senta così. Non so darti un consiglio efficace se non di ricordarti che siamo essere umani e sbagliamo, non siamo onnipotenti e abbiamo tutti il nostro miscuglio di torti e ragioni, deficit e talenti, pregiudizi e ambizioni difficili da superare. Non odiarci per i nostri e perdonare i nostri genitori per i loro è il (o un) senso della vita e lo scopo della terapia. Quindi se davvero c’è o c’è stato questo disastro all’Università perdonati, vai avanti (o fermati se nei hai bisogno) come puoi. Alla fine ora ti sembra che sia una battaglia infinita ma è solo una tappa minuscola paragonata a tutta la tua vita e a quello che sei. Buona fortuna 🌼
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ramona-dryleaf · 1 year
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Amore mio,
sto per scriverti delle parole un po' confuse e sconnesse tra loro, sono le 2.16, sento un po' la stanchezza ma mi sento irrequieta, pensierosa, malinconica, e sento il bisogno di farlo adesso, domani mi sentirò ancora così? purtroppo questo è un punto interrogativo che ancora oggi mi tormenta. Volevo chiederti scusa per tutte le volte che ti ho fatto del male e per tutte le volte che te ne farò ancora. Scusami se spesso sono stata cattiva nei tuoi confronti, se non sempre ho tenuto conto dei tuoi sentimenti, ferendoti, ma mi sentivo attaccata, intrappolata, ti vedevo solo come una minaccia, un peso, un sacco di carne e non come un essere umano. Ricordo ancora come se fosse ieri quella sera in cui abbiamo litigato, io ero fredda e stanca, tu mi hai accompagnata a casa, forse non avevo mai visto quell'espressione sul tuo viso, poi sei crollato, hai detto "io non lo faccio apposta" e hai pianto, la voce spezzata, in quel momento ti avevo perdonato, ti ho abbracciato, ancora riesco a sentire la tenerezza che mi hai trasmesso. Scusa se ancora oggi mi porto dietro i detriti del periodo in cui ci siamo conosciuti, che ancora mi condiziona il presente. Avrei voluto per noi un inizio diverso, forse era il momento sbagliato nel posto sbagliato, avrei voluto conoscerti come sei ora, e iniziare da questo momento la nostra vita insieme. Se potessi cancellerei il periodo in cui ci siamo conosciuti, i primi anni, se potessi non farei tante cose che ho fatto e ne farei altre. Scusami se sono cos��, se sono diventata così, non so in che preciso momento della mia vita è successo, forse prima ero normale, forse le cose sarebbero potute andare diversamente. Ti ringrazio però perché quello che sto scrivendo adesso è merito tuo, sei tu che me lo hai permesso. So che in questi ultimi mesi hai fatto del tuo meglio per migliorare, per rinconquistarmi ogni volta, per farti perdonare, per farti amare da me, e di questo ti ringrazio molto, spero che anche tu abbia visto che ho fatto qualcosa anch'io, semplicemente perché voglio che tu sappia che anche io vorrei migliorare con te, l'uno per l'altro. Mentirei se ti dicessi che non sono terrorizzata dal matrimonio, se dicessi che la parola stessa non mi fa paura, ma sappi che mi fa molta paura questo passo, arrivare a quel giorno, sarà la cosa giusta per me? per noi? Quello che so e che provo in questo momento è che io ti voglio nel mio passato, presente e futuro, ti voglio dove non c'eri, dove prima qualcun altro occupava il tuo posto, ti voglio nel mio presente, perché non potrei più immaginarmi senza di te, e vorrei una vita felice insieme. Perdonami anche se sono poco paziente, su questo hai vinto tutto tu, non posso batterti. Sei una persona buona, ma spesso io non lo sono stata con te. Sei il mio migliore amico, sei la persona che più mi conosce in assoluto, sei anche la persona con cui ho vissuto più a lungo (e comunque sono circa 9 anni). E scusa anche se non riesco a dire spesso 'ti amo'. Non potrei più immaginarmi una persona accanto che non sia tu.
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susieporta · 2 months
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Signore, mi metto dinanzi alla tua Croce, e ti guardo.
Che cosa vedo?
Vedo un uomo trafitto, disfatto, trucidato.
Una brutta cosa talmente ripetuta, vista e rivista,
da lasciarmi quasi indifferente.
Che cosa ha a che vedere con me
questo scempio? Perché
dovrebbe salvarmi
quest’uomo morto, questa Croce?
Dicono che hai tolto il mio peccato dal mondo.
Ma in che senso?
Avresti pagato per me il prezzo del sangue
accumulato a causa delle mie colpe?
Ma pagato a chi? A quale tiranno sanguinario?
E’ escluso che sia Dio. Su questo non ho dubbi:
il Dio che tu mi riveli non ha bisogno del sangue dei capri,
figuriamoci se pretenderebbe quello degli uomini
per perdonare: la sua misericordia
è gratis, è grazia, appunto.
E allora?
Voglio guardarti meglio, Signore.
E guardandoti meglio, con più amore,
mi viene una nuova intuizione:
quest’uomo in Croce
ci mette sotto gli occhi per sempre
ciò che facciamo dell’uomo, di noi stessi cioè,
separandoci da Dio nel peccato.
“Che cosa vi ho fatto?”
E’ l’Uomo, sei tu, che gridi dalla Croce:
perché mi uccidete? perché vi torturate?
perché continuate a farvi a pezzi, senza alcuna pietà?
La Croce rivela in pubblico
dinanzi al mondo stupefatto
una volta per sempre
l’opera tremenda di Satana
contro l’Uomo, contro la nostra verità,
la nostra carne.
E tu stai lì, in Croce, e muori.
Non maledici nessuno, non ti ribelli, muori.
Tu, che sei Dio, ti lasci ammazzare
senza reagire, inerme.
Lo fai perché io veda il volto indifeso di Dio?
Lo fai perché tutti vedano e comprendano:
Dio non uccide nessuno,
Dio non mette in croce nessuno,
Dio non chiede sacrifici a nessuno:
non punisce, non castiga, non corregge
nessuno,
Dio si sacrifica fino alla morte di Croce
perché tu capisca, perché io capisca
che posso amarlo senza paura,
abbandonarmi a Lui, alla Vita,
con tutto il cuore colmo di speranza,
perché Lui mi ama
senza condizioni.
E’ questa la fede che mi salva.
Credo di capire, Signore:
guardandoti, guardando questa Croce
posso smettere di avere paura, posso credere
che Dio mi ama e mi crea
Adesso
libero e felice
se muoio al mio separarmi, al mio credere di essere separato da Lui,
se muoio appunto alla mia morte
e al mio peccato.
Morendo s’impara ad amare?
E allora anche il dolore può essere soave
scioglimento, fuoco d’amore?
Hai accettato di morire, Gesù,
per mano di Satana
e dei suoi esecutori
per annientarne il potere, per sfatarne la menzogna,
per rivelarci l’amore incondizionato di Dio
e proprio così hai fatto fuori
il mio Avversario,
mi hai liberato per sempre.
Guardando questa Croce, Gesù,
vedo l’effetto del peccato sull’Uomo,
su di me,
vedo l’amore di Dio
per me,
e vedo la via della mia salvezza.
Vedo che l’Uomo risorge
dal Crocifisso,
da quest’esplosione
dei mondi,
disciolto dal dominio della morte,
unificato nell’unico Spirito
che spira
adesso
mio Padre.
Vedo la mia gioia, Gesù:
morendo si impara ad amare
nella passione che consuma
tutte le mie sbarre.
“Tu vedi, perché sei risorto,
adesso, fratello,
tu sei
la mia pace”.
Marco Guzzi
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canesenzafissadimora · 5 months
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Che amore è un amore che si ferma a fare i conti?
Quanto ti ho dato io?
Tutto.
E tu?
Qual è il mio tempo di risposta alle tue telefonate?
Due secondi.
E il tuo tempo di risposta?
Appena puoi. Quando puoi.
Che amore è un amore che si ferma se non è amato quanto vuole e quanto pretende di essere amato?
Che trucchetto dovrei usare, Stella?
Dovrei dire No. Non so. Vediamo se posso.?
Tu, amore mio, se hai tempo, puoi.
Se non hai tempo, fai il possibile.
Io se non ho tempo per te, lo trovo.
Che amore è un amore che si spezza quando è tradito?
Soffro.
Soffro.
Ma anche vado avanti.
Se l’amore è vita.
La vita va avanti.
Un amore che si ferma è fermo.
E , da fermo, l’amore muore.
Io non sono così.
Io vado avanti.
I conti non mi interessano.
Non posso amare diversamente da come sono.
E io sono così.
Faccio i conti e poi mi dico che il risultato non è un più o un meno ma che io ti amo.
E “Io ti amo” è l’unico risultato che mi interessa.
Tu, amore mio, fai come vuoi. Come puoi.
Io sono così e faccio come sono.
Lui non mi ama quanto lo amo?
Non so. Problema suo.
Amare è solo tutto.
Il resto non c’è.
Come si fa a perdonare un tradimento?
Non si perdona.
Si ama pure quel male.
Solo l’amore perdona perché quando ami, ami tutto, pure i cocci.
Perché sono cocci di lui e me.
Paci, mi fai venire una rabbia. Una rabbia.
Ma dove vivi?
Ma che ti racconti?
Stella, non ti sto dicendo di fare come me.
Ti sto dicendo come amo io.
Io amo così.
La sofferenza fa parte del pacchetto, come i cocci.
In questo periodo sono cocci.
Speravo di no.
E invece sono cocci.
E sono i miei cocci.
Guai a chi me li tocca.
Amavo questo amore tutto intero.
Lo amo ora con i cocci.
È logico che mi taglio, che mi ferisco.
Che devo dire?
Che bello l’amore?
No, non lo dico.
Dico che bello lui.
Dell’amore non mi va di parlare.
Mi va di parlare di lui.
Mi va lui.
Perché non puoi starmi accanto e basta, Stella?
Perché vuoi sapere?
Non ho parole.
E’ per questo che per me è sofferenza grande.
Perché non ho le parole per spiegarmi.
E sulle spalle me lo devo tenere da sola questo sacco di cocci che è il mio amore oggi.
Amore mio non ti abbandono.
Tu sei i miei cocci.
Sei lì dentro.
Nel nostro amore a pezzi.
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Mauro Leonardi
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gvmmyoongi · 11 months
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RIVAL 🎔 MIN YOONGI
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𝐬𝐮𝐦𝐦𝐚𝐫𝐲: yoongi e t/n, insieme alle loro gang, sono da sempre rivali riusciranno ad arrivare ad un accordo per il bene degli affari?𝐰𝐚𝐫𝐧𝐢𝐧𝐠𝐬: uso di parolacce e menzione di alcohol e droga.
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MIN YOONGI.
un nome che da sempre ha portato paura e terrore in ogni parte della città, un uomo senza scrupoli che pur di riuscire nel suo intento farebbe di tutto e mio eterno rivale.
"i cani di yoongi continuano a vendere nel nostro territorio." mi avvisa Hiah entrando nel mio ufficio
sospiro nel sentire la notizia per la seconda volta, da qualche settimana a questa parte, yoongi ha deciso di mettere in pausa la tregua che ci eravamo dati anni fa e ha iniziato a spacciare nel mio territorio, nonostante sappia che una delle regole del nostro accordo lo vieta.
potrei fare lo stesso ed inviare le mie compagne per vendere nel suo territorio, oppure fare come mi ha sempre insegnato mia madre e usare la diplomazia.
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l'ultima cosa che voglio, a differenza di yoongi, è che scoppi una guerra che non finirebbe bene ne per lui ne per me; per questo decido di andare a parlargli una volta per tutte e mettere in chiaro la situazione.
"oh ma guardate chi c'è qua, la famosa t/n." sghignazza jungkook seguito dalle risate dei suoi amici
"e queste due bellezze chi sono?" chiede namjoon riferendosi a Hiah e Jiwoo al mio fianco
"non sono cazzi tuoi, sono qui per parlare con yoongi, dov'è?" chiedo andando dritta al punto
"pensi che yoongi ti riceva solo perchè sei t/n?"
non faccio in tempo a rispondere che dalla porta che jungkook e namjoon stavano sorvegliando, esce yoongi che con un solo cenno della testa mi fa entrare.
rivolgo un'occhiata alle mie compagne che annuiscono, facendomi capire che staranno attente e mi aspetteranno.
"cosa vuoi?" yoongi si siede davanti a me con il solito ghigno che non gli lascia il volto
"mi stupisco che tu non lo sappia min."
mi verso del liquore in uno dei bicchieri disponibili, prima di sedermi di fronte a lui e accavallare le gambe.
"se hai intenzione di farmi perdere tempo te lo sconsiglio."
"tu togli i tuoi dal mio territorio e non mi vedrai più."
dopo qualche istante mi guarda e scoppia in una risata fragorosa che non fa altro che aumentare il mio nervosismo.
forse sono stata fin troppo paziente.
"senti stronzo, non permetterò mai a nessuno di venire nel mio territorio a spacciare come se niente fosse; la parte sud della città è mia e continuerà ad essere così per molto tempo. quindi, o li fai togliere tu i tuoi o li faccio scomparire io."
immaginavo che non mi avrebbe creduto, proprio per questo ho portato delle foto che Hiah ha scattato al compagno di yoongi mentre spacciava e un grammo di ciò che stava spacciando.
prende entrambe le cose e rimane per qualche attimo in silenzio per poi prendere la parola.
"ho sempre rispettato il nostro accordo e continuerò a farlo, non sapevo che uno dei miei stesse spacciando nel tuo territorio, quindi ora ne pagherà le conseguenze. spero che questo non porti a niente di cui possiamo pentirci."
rimango sorpresa dal suo discorso, in un certo senso mi aspettavo che lui sapesse tutto e lo stesse facendo per infastidirmi ma sono contenta che non sia così e che si sia evitato qualcosa di ben più grande.
"a me interessa che ognuno stia nel proprio territorio." dico prima di alzarmi
per me il discorso è chiuso.
"t/n."
la sua voce mi ferma, mi rigiro per guardarlo mentre si avvicina a me e mi guarda con un sorrisetto.
"per farmi perdonare posso offrirti una cena?"
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fioreatestaingiu · 1 year
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Leggo spesso cose come “chi ti ama non ti perde” come se chi ama non potesse commettere errori perché ama eppure sappiamo tutti bene che non è così, siamo esseri umani e gli errori sono all’ordine del giorno; la domanda è: perché si può sbagliare nel resto della vita, ma se sbagli in amore hai finito? Non parlo di tradimenti, maltrattamenti e simili. Parlo del fatto che a volte ci si sente soffocare e allora si cerca un cambiamento che non arriva a tutte le persone nello stesso modo e soprattutto non tutti hanno bisogno della stessa situazione per tornare a respirare. Posso persino capire che ci siano in gioco le emozioni e che quindi serva del tempo per rimarginare le ferite, ma una volta che vi viene chiesto sinceramente scusa, che vengono ammessi gli errori e che si fa di tutto per rimediare e state meglio, “vittima e carnefice”, perché non sembrate disposti a perdonare? Perché vi viene così difficile quando avete perdonato altre persone che per voi hanno fatto un quarto e con un quarto dell’impegno? Perché vengono apprezzati solo gli sforzi di alcuni individui mentre quelli di altri li lasciate lì, appesi come i panni al sole? Sperate che questi sforzi finiscano? vorreste di più?
Se qualcuno ha delle risposte, sono pronta ad ascoltare
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swe3tnothing · 1 year
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Cara Raine,
Pensavi che mi sarei limitato a scrivere due righe per il tuo compleanno? Oltre a farmi perdonare per la dedica dello scorso anno,sento il bisogno ed il dovere di star qui a dirti (ed anche a dimostrarti) quanto tu sia importante per me. Non che sia facile parlare di te, sia chiaro: avere a che fare con tutto ciò che ti riguarda mi emoziona. Immagina dover parlare di te il giorno del tuo compleanno.. sento il cuore in gola già da adesso, ancor prima che tu possa effettivamente iniziare a leggere tutto questo. 
Non sono molto bravo con le parole, forse lo sono ancora meno con i gesti, ma è da circa un mese che penso a questa sorpresa, e non voglio lasciarmela sfuggire. 
Queste parole sono un po’ un’introduzione a tutto ciò che sto per dirti, adesso. Ma cosa potrei dire, del resto? Come posso parlare di te quando sono talmente innamorato da annegare nei miei stessi sentimenti? Però ci si prova, o almeno, provo a mettere in ordine dei pensieri disordinati, che viaggiano su delle montagne russe ogni qualvolta che mi stai al fianco. Non è facile, dunque, seguire un filo logico. Forse mi verrebbe più comodo elencare dei punti, anch’essi sparpagliati, per dirti un paio di cose. 
Inizierei col dirti che sei caparbia. Per alcuni potrebbe essere un difetto, quasi qualcosa da dover cambiare, ma io ti chiedo di non farlo, mai. Hai tanto coraggio, tanta astuzia e tanta intelligenza da poter far invidia a tutti. Sei caparbia perché hai la testa sulle spalle, sai cosa vuoi e come lo vuoi: sai cos’è che ti piace, sai cos’è che non ti piace. Oserei dire “maniacale”, ma non vorrei sfociare nell’esagerazione: del resto, sai essere la persona più buona e gentile che io abbia mai conosciuto. 
E non è facile, sai? Spesso ripenso a ciò che hai vissuto e mi chiedo come tu abbia fatto a superarlo, a trarne un insegnamento, a decostruire tutta la tua esperienza ed osservare ogni cosa sotto un punto di vista diverso. Ritengo che sia una grande virtù, questa, perché l’avere senso critico verso noi stessi è un privilegio che soltanto pochi riescono ad avere; e tu sei una di queste persone – tu sei speciale e questo è soltanto uno dei tanti motivi. Oltre ad essere caparbia, sei buona. Sei buona perché sai quando porgere l’altra guancia, sai quando mettere la mano sul fuoco in certe situazioni e sai quando una persona merita la tua fiducia. Sei una buona amica – ed ho avuto modo di vederlo proprio osservandoti con i tuoi amici –, non tradisci mai la fiducia di nessuno e sono sicurissimo che gli altri, così come me, ti affiderebbero la loro vita nelle tue mani. E chi li biasima, poi? Sei il tipo di persona che ti tira le orecchie quando ci si comporta come non ci si dovrebbe comportare, e dai una spalla su cui piangere quando la vita e le situazioni si fanno ingestibili. Sei 
Dirti che sei mia moglie sarebbe riduttivo, per questo ti ritengo la persona che mi completa, la mia metà esatta: sei l’amore della mia vita, la mia migliore amica e rappresenti tutto ciò che si possa desiderare. Con te ho imparato il valore dell’amicizia, dell’amore, del rispetto reciproco e soprattutto, mi hai insegnato che nei rapporti si lotta, ci si ferma per fare un passo indietro e ci si guarda dentro, senza mai scappare. Mi hai insegnato che i silenzi allontanano le persone, che i piccoli gesti nelle situazioni più scomode ti fanno, nonostante tutto, sentire a casa. Mi sento a casa quando vedo qualcosa per me, da parte tua, anche se in quei momenti non ci rivolgiamo la parola. Mi tieni a te con un filo invisibile, legati ai polsi l’uno con l’altra, con un legame indivisibile che va oltre l’immaginabile. Sei riuscita a cucirmi a te, tanto stretto da farmi assorbire i tuoi valori: come potrò mai ringraziarti, per questo? Mi hai reso una persona migliore, perché tu sei una persona stupenda. Sono tanto geloso di te, perché so bene quanto tu possa piacere agli altri; caparbia, sì, ma pur sempre una gran…. bellissima ragazza. ( Commenti sporchi a fine serata ). Bellissima dentro e fuori. ( Anche qui, commento il “fuori” a fine serata ;) )
Non voglio dilungarmi più di tanto, ma voglio solo dirti che sono felice di passare il tuo compleanno al tuo fianco. E’ un onore poter celebrare questo giorno con te, e spero di poter essere presente a tutti i tuoi compleanni: voglio darti il bacio di mezzanotte ogni anno, voglio poterti dare i miei più sinceri auguri e voglio organizzarti sorprese, per sempre. Non dovrai mai più soffrire come ti hanno fatta soffrire in passato, questo te lo posso promettere. Mi avrai sempre nella tua vita, sarò sempre al tuo fianco e mi prenderò cura di te, come più lo meriti. 
Io concludo qui, amore mio. 
Di nuovo tanti auguri di buon compleanno, Raine. Sei tutto ciò che ho e tutto ciò che vorrò, per sempre. Wir passen perfekt zusammen, glaub nie etwas anderes.
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principessa-6 · 1 year
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🌿🌸 Sapete cosa rispondeva Einstein quando gli veniva chiesto “Crede in Dio?” Egli rispondeva sempre: “Credo nel Dio di Spinoza.” Ma chi era Spinoza? Chi o cosa era il “Dio di Spinoza”? Da leggere
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Baruch de Spinoza era un grande filosofo razionalista olandese del diciassettesimo secolo che espresse il suo concetto di Dio con le seguenti parole:"Dio avrebbe detto: Smetti di pregare e di batterti il petto!Quello che voglio che tu faccia è uscire nel mondo per goderti la vita.
Voglio che ti diverta, che canti, che ti diverta e goda di tutto ciò che ho fatto per te. Smetti di andare in quei templi cupi, bui e freddi che ti sei costruito e che dici che sono la mia casa!
La mia casa è la montagna, è nei boschi, nei fiumi, nei laghi, nelle spiagge. È lì che vivo ed è lì che esprimo il mio amore per te. Smetti di incolparmi per la tua miserabile vita; non ti ho mai detto che ci fosse niente di sbagliato in te o che eri un peccatore, o che la tua sessualità era una cosa cattiva!
Il sesso è un dono che ti ho fatto e con cui puoi esprimere il tuo amore, la tua estasi, la tua gioia. Quindi non incolparmi per tutto ciò per cui sei stato portato a credere.
Smetti di leggere supposte scritture che non hanno nulla a che fare con me. Se non riesci a leggermi all'alba, in un paesaggio, negli occhi dei tuoi amici, negli occhi di tuo figlio. Non mi troverai in nessun libro!
Fidati di me e smetti di chiedermelo. Mi dirai forse, come fare il mio lavoro? Smetti di aver paura di me. Non ti giudico, non ti critico, non mi arrabbio, non ti disturbo, non ti punisco. Sono puro amore
Smetti di chiedermi perdono, non c'è niente da perdonare. Se ti ho creato ... ti ho riempito di passioni, limitazioni, piaceri, sentimenti, bisogni, incongruenze ... del libero arbitrio. Come posso biasimarti se rispondi a qualcosa che ti ho messo? Come posso punirti per essere come sei, se sono io quello che ti ha fatto? Pensi che potrei creare un posto per bruciare tutti i miei figli che si comportano male, per il resto dell'eternità? Che tipo di Dio può farlo?Dimentica qualsiasi tipo di comandamento, qualsiasi tipo di legge; quelli sono trucchi per manipolarti, per controllarti, che creano solo colpa in te.
Rispetta i tuoi coetanei e non fare ciò che non vuoi per te stesso. Tutto ciò che chiedo è che presti attenzione alla tua vita, che la tua attenzione sia la tua guida.
Mia amata, amato, questa vita non è una prova, né una scala, né un passo nel cammino, né un saggio da mostrare, né un preludio al paradiso. Questa vita è l'unica cosa qui e ora, e l'unica cosa di cui hai bisogno.
Ti ho reso assolutamente libero, non ci sono premi o punizioni, né peccati o virtù, nessuno porta un distintivo, nessuno porta un registro dei buoni e dei cattivi. Sei assolutamente libero di creare un paradiso o un inferno nella tua vita.
Non potrei dirti se c'è qualcosa dopo questa vita, ma posso darti qualche consiglio. Vivi come se non ci fosse. Come se questa fosse la tua unica possibilità di godere, di amare, di esistere. Quindi, se non c'è nulla, allora ti sarà piaciuta l'opportunità che ti ho dato. E se sì, assicurati che non ti chiederò se ti sei comportato bene o male, invece ti chiederò: “Ti è piaciuto? Ti sei divertito Cosa ti è piaciuto di più? Che cosa hai imparato?”
Smetti di credere in me; Credere è opinare, indovinare, immaginare. Non voglio che tu creda in me, voglio che tu mi senta. Voglio che tu mi senta quando baci la tua amata, quando vesti la tua piccola figlia, quando accarezzi il tuo cane, quando fai il bagno in mare. Smetti di lodarmi, che tipo di Dio egoista pensi che io sia?
Sono annoiato dal fatto che mi lodino, sono stanco di essere ringraziato. Ti senti grato? Dimostralo prendendoti cura di te, della tua salute, delle tue relazioni, del mondo. Ti senti osservato? sopraffatto?. Esprimi la tua gioia! Questo è il modo di lodarmi. Smetti di complicare le cose e di ripetere come un pappagallo ciò che ti è stato insegnato su di me.
L'unica cosa certa è che sei qui, che sei vivo, che questo mondo è pieno di meraviglie. Perché hai bisogno di ancor più miracoli? Perché così tante spiegazioni? Non cercarmi fuori, non mi troverai. Cercami dentro, è lì che sono, battendo in te.”... 🤍 💜 🤍
Bellissima lettura
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altrovemanonqui · 2 years
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Pensavo fosse tristezza invece era solo settembre.
A settembre non dormo, è la prassi. Anzi no, peggio, dormo e poi mi sveglio, alle tre nel sottosopra. E nel mio sottosopra c’è la tristezza, ci sono scadenze, bollette, c’è pure da votare, c’è la paura di non esserci, di non arrivare, di non farcela, di non sorridere abbastanza, poi ci sono errori di ogni tipo, potevo, dovevo a lettere cubitali, una scritta “sei in ritardo” al neon, ci sono incomprensioni e lunghi discorsi che mi passano davanti nel buio come in un gobbo dei conduttori in tv e li recito a mente, lunghi monologhi per chi credo mi abbia mancato di rispetto o lunghe scuse che non chiederò mai. Visualizzo disgrazie così disgraziate che devo scuotere forte la testa per cancellare le tracce dello scempio mentale.
Ci sono le storie che vorrei scrivere ma sono troppo grandi, perché non le ho vissute fino in fondo e quindi scelgo storie più piccole perché mi sembra meno presuntuoso. Questo lo conosco, lo posso raccontare, non sto rubando il dolore o la felicità di un altro, non sto barando, è roba mia, può piacere o meno, ma è roba mia. Come il sottosopra.
Nel sottosopra ci sono i demoni, i diavoli. Diavolo è greco, diaballo, separare, dividere e in effetti l’inferno arriva quando tutto dentro va in frantumi. E quando tutto è frantumato e disarmonico alla fine hai bisogno di uno schieramento, di qualcosa che ti tenga insieme, che ti dica forse non sarai buono, ma sei giusto. Ma gli schieramenti non hanno mai ragione se non tengono conto delle singole persone. Se la battaglia non ce l’hai dentro non fai la guerra fuori, se sei in pace non hai bisogno di nemici.
L’inferno è vivere nella contraddizione e una piccola forma di contraddizione la viviamo tutti. Diciamo agli altri di staccare ma noi non riusciamo a staccare, mai, neanche di notte, da orizzontali, a fare capriole, tra il su e il giù. La contraddizione di invocare la rivoluzione senza sapere cosa rivoluzionare.
Allora mi rivolgo a te, a te che non dormi mai e ti dico che sono triste e tu mi dici che va tutto bene. “Arrenditi. Pensa a quanto ti sentiresti stupida a ritornare con la mente a stanotte, se le cose si mettessero improvvisamente male.”
Perché le cose purtroppo hanno la tendenza a peggiorare, è fisica, non è pessimismo, andiamo verso il disordine non il contrario, a prescindere dai programmi e dalle previsioni e dalle intenzioni.
“Ecco io non me lo potrei perdonare di essermi lamentato quando invece ero solo fortunato.”
E hai ragione.
Sei la trottola d’argento da far girare sul tavolo, le bollicine d’aria da seguire per tornare in superficie. Mi sdraio di nuovo, la tristezza è come una bambina capricciosa, a volte bisognerebbe solo abbracciarla, asciugarle le lacrime e darle la buonanotte. Quel poco di notte che resta ancora da dormire.
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amore-nonsocosasia · 1 year
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un tratto che odio di me stessa è che non odio mai qualcuno per un lungo termine, mi fai un torto ma se ti ho nel cuore ti posso odiare fino a una certa poi torno a volerti bene e questa cosa non la posso accettare perché non mi merito tutto ciò. Vorrei sapere dire basta a una cosa senza poi andare a cercare nel mio cervello i tempi in cui le cose andavano bene e rimpiangerli, senza però fare conto dei torti avuti. Mi ritrovo a perdonare gli altri ma senza mai perdonare me stessa.
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