Tumgik
#occhi gonfi
hemlockdrunk · 9 months
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il pregiudizio interiorizzato è così da gay di destra tbh. amo l'autismo amo essere autistico odio gli allistici che hanno cercato di farmi odiare quello che sono
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omarfor-orchestra · 2 years
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Credo che mi ucciderò
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buscandoelparaiso · 8 months
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guardando un thread di video momenti trash durante i festeggiamenti per la vittoria della conference
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eeriedragone · 2 months
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„L´altro giorno ho visto il titolare
Aveva gli occhi gonfi, la giacca da stirare
Mi ha visto, si è girato, stava male
Aveva gli occhi vuoti, la barba da rifare“
(„Non ho che te“ – Luciano Ligabue)
Tanslation below cut:
I saw the owner the other day
He had swollen eyes, a jacket that needed ironing
He saw me, turned around, was sick
He had empty eyes, a beard that needed redoing
(„I have only you“ – Luciano Ligabue)
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apropositodime · 2 months
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Ho fatto una cosa che non dovevo fare.
Non cancello mai le chat.
Sono entrata e ho cominciato a scorrere, sono andata indietro nel tempo.
Adesso piango.
Vorrei scriverti, sapere come stai.
Dirti che anche se era già finita, l'abbiamo fatta finire male.
Non ce lo siamo mai detti veramente.
Forse ti scrivo.
Oppure no
Ho gli occhi gonfi.
Voglio dirti che ti vorró sempre un bene allucinante.
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greatmoonballoon · 1 month
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Non ho più lacrime per piangere. Ho troppa rabbia e dolore accumulati dentro, tanta ingiustizia inascoltata. Ho mal di testa e ho gli occhi gonfi oltre al viso arrossato. Non ce la faccio più!
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jackspanto · 3 months
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Phoenix AZ, 2.19pm. Il termometro in auto indica 103 gradi, un refolo d’aria bollente entra dal finestrino muovendomi i capelli, fuori il paesaggio trema alla vista sotto il fuoco del sole. Il pensiero di te non mi lascia e mi riempie violento nelle mutande. Sei ancora larga nella fica, le labbra gonfie e sudicie di sborra, sfatta sul letto, le cosce aperte e lucide di sudore. Non ti basta, m’offri ancora codesto corpo straziato, carponi sulle lenzuola, il viso poggiato nella pozza del tuo ultimo orgasmo. Brilla mentre ti cola il sudore sulla schiena, gli occhi persi nel respiro del tuo buco del culo che si dilata ad ogni affondo, come fosse codesta bocca aperta ad alitare calda sulla cappella, pronta a succhiarmelo dentro fino ai coglioni. Sento ancora gli spasmi del tuo sfintere sul cazzo, tirata nei capelli mentre ti concio di sputi in codesta bocca forzata e sbavata, questa voce nell’orecchio a ricordarti quanto sei puttana, la mia, persi in quell’odore che satura ormai la stanza, indecente come l’intreccio di queste parole che vorrei ti risalisse ora le cosce fino alla fica e la facesse scoppiare. Non fermarmi, lasciati fottere, so d'averti fatta fradicia senza neanche averti toccata.
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- Amore
- Dimmi
- Dove stai andando?
- Nell'orto, ci sono i peperoni da innaffiare, ieri li ho un po' trascurati.
- E potresti farlo più tardi?
- Certamente, cara, cosa succede?
- Niente di particolare, ma mi piacerebbe parlare un po'
- Nessun problema tesoro
- Tu mi ami?
- Certo, perché me lo chiedi?
- È bello sentirselo dire
- Ti amo, ti amo, ti amo. Ah, ti amo
- (Sorride)
- Non te lo dico abbastanza? Voglio dire, che ti amo. Lo sai - che ti amo?
- Esiste un “abbastanza” se parliamo d'amore? Me lo dici molto, ma non ti chiederò mai di smettere di farlo
- E io non lo farò, non smetterò di dirti che ti amo
- (Sorride ancora). Posso farti una domanda?
- Posso dirti di no?
- No non puoi
- Appunto (Sorride)
- Se un giorno smettessi di amarmi me lo diresti?
- Si, lo farei
- E se incontrassi una donna e ti rendessi conto di amarla più di me?
- Te lo direi. Saresti più felice se non lo facessi?
- No no, me ne farei una ragione
- Quando succederà sarai la prima a saperlo
- Grazie, questo mi rassicura
- La prossima settimana compirò ottant'anni, e di questi ne ho passati 65 insieme a te. E credimi, non mi è mai successo di trovare una persona che potesse solo farmi pensare di passare un giorno lontani. Pensavo fosse un modo di dire, ma veramente ti ho scelta ogni giorno della mia vita
- Anche quando ti facevo arrabbiare?
- Soprattutto quando mi facevi arrabbiare
- E quando mi svegliavo la mattina, con i capelli spettinati, gli occhi gonfi, il segno del cuscino sul viso?
- Quelli erano i momenti che preferivo
- Grazie amore
- Grazie a te, per avermi concesso il privilegio di condividere la mia vita con la tua. Te ne sei andata troppo presto.
L'uomo bacia la foto di sua moglie, e con gli occhi lucidi esce dalla porta. Ci sono i peperoni da innaffiare.
-- Autore sconosciuto
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solovedreidue · 26 days
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La perversione pura dei puri
Ha una purezza eterea, ben definita e delineata, nei tratti dei fianchi, nel modo dolce di muoversi, nell'emozione degli occhi.
Tu non la vedi passare, mai. Tu la devi guardare, deliberatamente, decidere di farlo, indagare con il desiderio per scoprire una natura che sta oltre l'isola che non c'è. Devi farlo con forza e discrezione, altrimenti lei sfugge, nel suo pudore, vestita di una paura che adombra la voglia.
Quella natura abita esclusivamente tra le sue pareti, sue proprie, nelle quali racchiude quello che non si concede fuori, quello che magari pensa pure di non meritare.
Ma poi c'è quella stanza, che ha una carta da parati colorata d'amore. Non è nemmeno un luogo, può essere ovunque, quando è con lui se la tappezzano in un giardino, in un museo, al tavolo di un ristorante. Dove gli va.
Li vedi, che la va a prendere e poi se ne vanno di là, ovunque. È se stessa al sicuro, come nella sua camera, come nei suoi desideri specchi delle sue brame.
Forse tutto questo le ricorda i morbidi tappeti e le stanze colorate di ogni infanzia, dei giochi, dei sorrisi. E sorride allo stesso modo, anche nelle perversioni, perchè si concede anche lì, il dono della purezza.
Emozionati, nelle fauci delle loro voglie che escono da un vaso di Pandora a forma ora di figa ora di buco del culo ora spruzzate da un cazzo sfacciatamente animale nella forma e nell'espressione.
Deformi i sessi, nelle perversioni gonfie, quando dilagano. Fottono candidi, puri, negli insulti, nelle umiliazioni, nei fluidi che colano nella carta da parati e impregnano, mischiano, avvolgono amore e sesso.
Ogni abitante di Sborrate vorrebbe entrare in quel negozio, nella Tappezzeria Contardi e portarsi a un rotolo avvolto di quella carta da parati, coprirci le pareti, farne alcova e fotterci dentro, orgia, odori, insieme e riportarla, per aggiungerne altri, in un voyeurismo olfattivo e gustativo.
Dilaga, ancora, la sua voglia di fottere avvolta, senza macchiare mai quella purezza, ma corrompendo le viscere di tracce organiche diffuse, multiple, palpabili. E lui con lei. Ancora. Dentro, nei pensieri che si rovesciano addosso, incontenibili.
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oramicurcu · 7 months
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Sono le 03:59 e di solito a quest’ora dormo, fitta e abbracciata. Ma non ora.
Fuori tira vento e ho dimenticato un paio di vestiti allo stendino, senza mollette, e chissà se domattina, tra qualche ora, saranno ancora lì. Chissà se domattina, tra qualche ora, ci sarò ancora io.
Di solito brucio dentro, di amore passione e cose che si sentono nelle canzoni, mentre ora sento gli occhi gonfi mentre mi sto spegnendo insieme a quello che mai vorrei si spegnesse ma mi sa che ci siamo.
È come avere un yogurt in frigo, non ti accorgi che i giorni passano e alla fine scade. Dicono si possa mangiare ancora qualche giorno dopo, ma poi basta, è arrivato il suo momento.
Chissà se domattina, tra qualche ora, trovo ancora uno yogurt in frigo e posso fare colazione con calma.
Nella vita mi piace la calma, per alcuni sono troppo lenta mentre per altri sono apatica, senza vita. Non sono d’accordo.
Voglio calma e mi merito calma. Dove cazzo correte tutti non lo capirò mai. Volete mangiarvi la vita ma poi fate scadere gli yogurt in frigo.
Voglio e merito tranquillità, piccole cose che riempiono il cuore e gentilezza.
Merito di essere trattata con gentilezza.
E questo è un promemoria per me.
Probabilmente non riuscirò più a prendere sonno ormai per stanotte e sento già la testa battere e gli occhi scavare dentro le orbite.
Non avrei dovuto comprare quel cazzo di yogurt.
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smokingago · 3 months
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La piscina è quasi deserta, mi immergo nell'acqua fresca, una forte spinta e vado sotto, mi sembra di rinascere, sono nel mio ambiente naturale.
Inizio a nuotare lentamente, la mente si apre, il pensiero mi torna subito a quella telefonata di poche ore prima, al suo nome che scorre sullo schermo dello smartphone, sono quello che aggiusta le cose certo, ma di solito mi scrive un messaggio quando ha bisogno di me, immediatamente ho la sensazione che qualcosa non va.
Con la voce tremante mi dice:
- Ciao, ho fatto a pezzi il
paraurti della macchina e non so come fare -
- dimmi dove sei che vengo ad aiutarti -
... Nel parcheggio sotterraneo del supermercato è quasi buio, il paraurti è distrutto, ma lei molto di più... tiene in braccio quel minuscolo bambino dai capelli biondi che assomiglia a quelli che si vedono nei dipinti con gli angioletti, sembra una bambina anche lei, i capelli arruffati, l'aspetto trasandato.
Incontro i suoi occhi, sono così grandi e azzurri come il cielo, per metà iniettati di sangue e per metà gonfi di lacrime.
Le sorrido tranquillizzandola:
- gli do una sistemata con del nastro adesivo così puoi ripartire, non ti preoccupare non è così grave -
- non mi doveva succedere, è stato un momento di rabbia -
Incontro di nuovo il suo sguardo, scoppia in lacrime e inizia a raccontarmi l'ennesimo brutto momento che ha passato, si lascia andare ed inizia con foga a dirmi tutto in maniera molto sconclusionata che non ci capisco molto, ma resto sempre sorridente e cerco di darle conforto.
Ma lei non lo sa, non lo sa che in quel momento io sentivo il suo stesso dolore, dentro di me avevo come mille schegge di vetro che scorrevano nelle vene, continuavo a sorriderle per darle sicurezza, ma dentro sentivo tutti i miei organi contorcersi per quanta sofferenza sentivo.
- tutto sistemato, poi con calma la fai aggiustare -
Mi ringrazia, ma entrambi abbassiamo gli occhi, mi rivolgo al suo bambino, così sereno, sembra non rendersi conto di nulla.
- sbrigati a crescere, così diventerai tu l'aggiustatutto! -
Un ultimo sguardo:
- chiamami quando vuoi se hai bisogno -
Poi non riesco a trattenere un
- fatti aiutare -
Risalgo in macchina, ora posso lasciarmi andare e piango anch'io, ho il respiro corto, non riesco più a sopportare tutto il dolore e la sofferenza che c'è intorno a me.
Non posso farci niente, sono condannato a "sentire" le emozioni di alcune persone ma non di altre, non riesco a darmi una spiegazione ma succede sempre più spesso.
Respiro, respiro profondamente.
Anche questa volta è passato, ma tornerà.
Cit. Smokingago
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siamo-solo-stelle · 11 months
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Occhi gonfi di chi ha pianto...
Occhi rossi di chi ha perso... 💔
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chouncazzodicasino · 11 months
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Avevo dimenticato quanto fosse difficile un cucciolo di cane. Ok le buche, ok non esistono più i miei fiori preferiti, il mio vestito verde lungo, la rosa gialla, il tubo del giardino, le stelle di natale, l'ortensia (l'unica bastardata ortensia che aveva preso dopo anni), ogni volta che devo uscire per andare a lavoro sembra che devo fare contenimento agli hooligans, ok, ok. Ma porcodio stanotte ha cominciato a sbattere una sedia (sì) contro la porta finestra della stanza, ho pensato vabbè ma un ladro può essere così coglione da fare questo casino? E io sono stata svegliata dal piedediporco di un ladro che cadeva in giardino anni e anni fa, insomma dai non può essere il ladro che cerca di entrare sfondando la finestra a sediate. Era lei. Quella belva demoniaca. Quell'essere immondo (come la chiamiamo io e la gatta). Ovviamente lo ho tolto la sedia che è riuscita di nuovo a prendere e che ha distrutto e tornata da lavoro dovrò raccogliere coriandoli di tessuto e legno da tutta la provincia.
Dirò tutto questo ad ogni persona che entrerà nel negozio e guarderà schifata i miei occhi gonfi per aver dormito 3 (Tre, no dico TRE) ore.
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umi-no-onnanoko · 11 months
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Non ho mai realizzato foto di questo tipo, e mai avrei pensato di farlo da sola, forse non ho nemmeno usato la tecnica giusta per realizzare la foto, ma non so racconta qualcosa penso e per questo mi piace abbastanza come primo tentativo, in più c'era una bella luce che filtrava e filtra dalla finestra e mi ha dato questa ispirazione per tentare la foto. (Sì lo so ho gli occhi gonfi sorry 🤣)
Non sarà l'occhio più bello del mondo, ma penso che racconti una storia ed abbia un suo perché, mi sembrava uno spreco non tenerla qui, affinché mi ispirasse e potessi riguardarla per cogliere altre sfumature, magari ci capisco qualcosa in più chissà.
-umi-no-onnanoko (@umi-no-onnanoko / 25.10.23)
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greatmoonballoon · 2 days
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2:02
Non dormo ma ho gli occhi gonfi di lacrime e una malinconia profonda.
Vorrei solo scoprire che mi trovo all'interno di un brutto sogno, svegliarmi e scoprire che tu ci sei ancora.
Io tirerei un sospiro di sollievo e tornerei a sorridere. I miei occhi si illuminerebbero e il mio cuore tornerebbe a battere.
Già immagino la stanza riempirsi di luce, un sole luminoso invadere l'ambiente e il cuore pieno di pace.
Tutta la sofferenza solo un brutto sogno. Tu saresti ancora con me e io con te.
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nospiderpls · 10 months
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1 dicembre
Mi sveglio storcendo appena il naso, ma mi ci vuole solo un istante. Mi volto solo un attimo guardando l'ora. Le 8:00. Mi tiro su appena, e mi poso al tuo petto picchiettandolo con le mani per svegliarti. << Greengrass, Greengrass. Sveglia Greengrass, Greengrass? >>
Il borbottio mi dice che in qualche modo si è svegliato: << Sì sì che c'è, ho capito. Che succede? >> ha solo aggrottato la fronte, non ha ancora aperto gli occhi. Non che questo sia in grado di fermarmi: << E' il primo dicembre >> << Sì beh, sai, capita quando finisce novembre >> Il colpo con la mano che gli rifilo al petto l'istante seguente sembra togliergli il fiato, abbastanza da aprire un occhio. Io gli sto sorridendo a sessantacinque denti.
<< Oddio che succede? >> << Dobbiamo preparare la casa! >> << Preparare la casa? Perchè, dove deve andare? >> Altro colpo. << Per Natale! >> Resta qualche istante a guardarmi, vedevo i suoi pensieri che cercavano una qualche spiegazione. Poi ride sornione tornando a chiudere gli occhi: << Sì certo, come no >> << Greengrass... >> << Non ti farò addobbare tutta casa mia Travers >>
E' il silenzio che segue quelle parole che gli fa riaprire gli occhi, qualche istante dopo. Ho le labbra arricciate, le guance gonfie con lo sguardo triste. << Credevo abitassimo insieme, non di essere solo un ospite a casa tua... >> << Infatti è casa tua... >> << E mi sentirei moooolto a casa se fosse tutta addobbata per Natale! >> Silenzio. << Mh >> dice solo. Gli sorrido, facendogli il verso << Mh? >> << Sembra molto pericoloso parlare in questo momento >> Lo guardo divertita, e poso il mento sul suo petto. << Volevo solo vivermi queste feste assieme a te, tutto qui >> vedo il suo sguardo combattuto, e gioco decisamente sporco. Abbasso il viso e gli lascio un bacio sul petto tornando a guardarlo.
Il sospiro che segue è talmente profondo che quasi mi solleva. Esordisce quasi criptico: << In soffitta >> Sollevo un sopracciglio confusa: << Vuoi segregarmi in soffitta finchè non passano le feste? >>. Nel suo sguardo per un breve istante vedo che il pensiero lo attraversa, ma poi scuote il viso. << Dev'esserci della robaccia della mia ex, avrà distrutto la maggior parte ma troverai sicuramente qualcosa con cui infestarmi casa... >> Mentre parla, mi tiro leggermente su con sguardo impassibile. Mi poso meglio con le braccia sul suo petto, per reggermi la testa osservandolo con enorme curiosità: << Oh splendida mossa Greengrass, offrirmi gli scarti delle cose con cui passavi felicemente il Natale con le donne che hai sposato prima di incontrarci. Pensi che dovrei arrabbiarmi subito o quando starnutirò per la polvere della tua soffitta tenendoti il broncio tutto dicembre? >> Vedo il suo sguardo andare prima a destra, poi a sinistra. Sembra pensare a come risolvere la situazione, ma conosco abbastanza quello sguardo da capire che sta passando la camera per controllare quante cose potrei rompere lì dentro. Deve aver individuato i portagioie e le borse, forse anche qualche vaso.
Torna a guardarmi con gli occhi a una fessura, so che quell'espressione arrabbiata è la mia vittoria. << Un solo albero >>. Mi tiro su d'istinto ascoltando estremamente attenta quello che ha da dire. << Ti porto a prendere un unico piccolo insignificante minuscolo albero, solo un albero >> Mi brillano gli occhi: << Sì tranquillo, ti costringerò a fare solo solo quello per il resto mi arrangerò in tutto io! >>
L'istante seguente sono in bagno a prepararmi, senza lasciargli controbattere. Sento solo il suo borbottare che mi accompagna, ma ormai è troppo tardi. Sarà un Natale fantastico.
@alanmgreengrass
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