Tumgik
#parlamentarismo
gregor-samsung · 4 months
Text
" La democrazia è esigente poiché esige non soltanto comportamenti coerenti con obiettivi definiti attraverso la libera competizione elettorale. È esigente soprattutto perché vuole che quei comportamenti abbiano un fondamento etico, di moralità pubblica, di rispetto di principi e di criteri. La democrazia non è […] un regime politico privo di un corpus di principi etici, fondato su un relativismo assoluto. Al contrario, a suo fondamento stanno alcuni valori, fra i quali preminenti la libertà e il dominio della legge. Nel perseguimento di equilibri democratici, derivanti dalle loro preferenze e dai loro voti, i cittadini decidono quanto e quale spazio dare ad altri valori quali la giustizia sociale, l'eguaglianza e la solidarietà. Le decisioni su queste assegnazioni di importanza e di preminenza sono democraticamente sempre (ri)discutibili: suscettibili di essere ritoccate, cambiate, addirittura rovesciate. In questa discussione quanto più possibile pubblica, aperta a tutti coloro che sono interessati, un ruolo particolare, che significa più importante anche perché marcato da maggiori responsabilità, spetta agli intellettuali, agli opinion-makers, a quello che potremmo definire il potere culturale. Quanta maggiore influenza hanno le loro idee e le loro prese di posizione tanta maggiore responsabilità porteranno gli intellettuali. "
Gianfranco Pasquino, La democrazia esigente, Il Mulino (collana Tendenze), 1997¹, pp. 68-69.
11 notes · View notes
cebozcom · 1 month
Photo
Tumblr media
Cerca del Abismo: Elección de Mesa Directiva en la Cámara de Diputados | www.ceboz.com
Análisis sobre la relevancia de la elección de mesa directiva en la Cámara de Diputados en el actual proceso político.
0 notes
blogoslibertarios · 4 months
Text
‘Parlamentarismo orçamentário’ previsto na LDO de 2024 restringe poder do Executivo e deve prejudicar políticas públicas
  No apagar das luzes, antes do recesso legislativo, o Congresso Nacional aprovou o Orçamento para 2024. A Lei Orçamentária Anual (LOA) prevê despesas de R$ 5,5 trilhões, sendo que a maior parte deste valor se refere ao refinanciamento da dívida pública. O texto também prevê o valor de R$ 4,96 bilhões para o fundo eleitoral, o mesmo total disponibilizado pelo fundo nas eleições do ano passado. A…
Tumblr media
View On WordPress
0 notes
avozdotempo · 2 years
Photo
Tumblr media
O 2 de Setembro na História! Fonte: EducaBras e Wikipedia Créditos de imagens: Posse de Tancredo Por Desconhecido - Arquivo Nacional, Domínio público, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=68392448 Rendição formal japonesa Por Cross W G (Sub Lt), Royal Navy official photographer - http://media.iwm.org.uk/iwm/mediaLib//36/media-36789/large.jpgThis is photograph A 30427A from the collections of the Imperial War Museums., Domínio público, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=25117588 Aclamação de Dom Pedro I Por François-René Moreau - Revista de História da Biblioteca Nacional nº 24 / nº 48, Domínio público, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=4798550 Grande incêndio de Londres Por Desconhecido - museumoflondonprints.com, Domínio público, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=1303944 Tags: #incêndio #Londres #London #Brasil #independência #independênciadoBrasil #Japão #Japan #eua #usa #vitória #vjday #TancredoNeves #parlamentarismo #política #políticabrasileira #história #hojenahistória #fatoshistóricos https://www.instagram.com/p/CiAUHY_OzIW/?igshid=NGJjMDIxMWI=
0 notes
promovevendas · 2 years
Photo
Tumblr media
Censurado!!!
Hoje foi eu, amanhã será você.
“Pau que dá em Chico, também dá em Francisco.”
0 notes
crazy-so-na-sega · 3 months
Text
Tumblr media
Sono avverso al socialismo, perché sogna in modo ingenuo le idiozie del gregge sui diritti uguali; al parlamentarismo e ai giornali, perché essi sono i mezzi con i quali l'animale del gregge si fa padrone.
-Frammenti postumi
21 notes · View notes
deathshallbenomore · 6 months
Note
ti prego facci un post-sfogo sul premierato. avrai la mia infinita gratitudine
ALLORA ECCOCI. ve lo buco davvero questo premierato?
intanto capiamo super brevemente il contesto: si parla di modificare la costituzione (per la procedura, art. 138) intervenendo sulla forma di governo, in particolare modificando gli articoli 92 e 94. la forma di governo è, in soldoni, il modo in cui il potere è suddiviso e organizzato all'interno dello stato; per intenderci, ché forse si fa prima: tra le forme di governo più intramontabili ci sono quella parlamentare (la nostra, quella britannica, nonché di moltissimi paesi europei e non solo), presidenziale (usa, molti paesi dell'america latina), semi-presidenziale (francia) [chiaramente si tratta solo di esempi, ce ne sarebbero molti altri e mi limito a quelli più emblematici, letteralmente "da manuale"]. ma ce ne sono altre varietà. il fil rouge che le collega è che tutti questi concetti esprimono in maniera molto diretta quale sia il "traino" dell'organizzazione del potere: nella fdg parlamentare c'è al centro l'organo rappresentativo. da noi attualmente il parlamento dà o meno la fiducia al governo, mentre nella forma di governo presidenziale il capo dello stato è molto più forte e non dipende dal parlamento, ma questo rapporto di forza apparentemente sbilanciato ritorna in pari con dei dovuti contrappesi, come l'impeachment. inoltre, e questo va detto per un po' di chiarezza in più, ciascuna forma di governo assume caratteristiche differenti: il parlamentarismo italiano, quello inglese, quello spagnolo e quello tedesco presentano delle differenze sostanziali tra di loro, e questo dipende da ragioni di evoluzione storica della forma di governo, dal fatto di essere monarchie/repubbliche, stati unitari/regionali/federali, scelte dei costituenti etc.
il punto è che non importa la forma di governo scelta, ma conta che il potere sia diviso in modo tale da essere esercitato senza pericolo di derive arbitrarie e autoritarie, e che questi limiti consistano in un sistema di pesi e contrappesi che garantiscano che ogni organo "controlli" (non arbitrariamente, ma secondo l’architettura costituzionale) l'altro, in modo da assicurare, globalmente, il corretto funzionamento delle istituzioni nel rispetto della costituzione. PERÒ è anche vero che la regola numero uno della comparazione giuridica ci insegna che, per una serie di fattori oltre il giuridico: sociali, storici, culturali..., i "trapianti giuridici" fatti a sproposito non vanno quasi mai a buon fine. pertanto, nella mia onesta e modesta opinione, il "premierato non fa per noi", perché concentra il potere e la legittimazione nelle mani non (solo) del governo, ma proprio del capo del governo, sminuendo il ruolo di garanzia del presidente della repubblica e, soprattutto, depotenziando il parlamento. da quello che abbiamo detto nel paragrafo precedente, infatti, evinciamo che "premierato" è quella forma di governo dove è il primo ministro/capo del governo/premier/presidente del consiglio (anche se ciascuno di questi termini ha accezioni un po' diverse) a rappresentare il centro nevralgico dell'organizzazione del potere.
torniamo quindi alla proposta di riforma costituzionale
L’articolo 92 della Costituzione è sostituito dal seguente: (...) Il Presidente del Consiglio è eletto a suffragio universale e diretto per la durata di cinque anni. (...) La legge disciplina il sistema elettorale delle Camere secondo i principi di rappresentatività e governabilità e in modo che un premio, assegnato su base nazionale, garantisca il 55 per cento dei seggi nelle Camere alle liste e ai candidati collegati al Presidente del Consiglio dei Ministri. (...) Il Presidente della Repubblica conferisce al Presidente del Consiglio dei Ministri eletto l’incarico di formare il Governo e nomina, su proposta del Presidente del Consiglio, i Ministri.”
All’articolo 94 della Costituzione sono apportate le seguenti modifiche: A) Il terzo comma è sostituito dal seguente: “(...) il Governo si presenta alle Camere per ottenerne la fiducia. Nel caso in cui non venga approvata la mozione di fiducia al Governo presieduto dal Presidente eletto, il Presidente della Repubblica rinnova l’incarico al Presidente eletto di formare il Governo. Qualora anche quest’ultimo non ottenga la fiducia delle Camere, il Presidente della Repubblica procede allo scioglimento delle Camere.”; B) dopo l’ultimo comma è aggiunto il seguente: “In caso di cessazione dalla carica del Presidente del Consiglio eletto, il Presidente delle Repubblica può conferire l’incarico di formare il Governo al Presidente del Consiglio dimissionario o a un altro parlamentare che è stato candidato in collegamento al Presidente eletto, per attuare le dichiarazioni relative all'indirizzo politico e agli impegni programmatici su cui il Governo del Presidente eletto ha ottenuto la fiducia. Qualora il Governo così nominato non ottenga la fiducia e negli altri casi di cessazione dalla carica del Presidente del Consiglio subentrante, il Presidente della Repubblica procede allo scioglimento delle Camere.”
elezione diretta del presidente del consiglio: non solo costituzionalmente, ma anche simbolicamente, si concentra l'influenza su una sola persona
premio di maggioranza: si spera che in una eventuale nuova legge elettorale venga espressa una soglia minima, una percentuale di voti da raggiungere per ottenere un così significativo premio di maggioranza. altrimenti, se bastasse aver ottenuto anche un solo voto in più rispetto agli avversari, saremmo in odore di incostituzionalità
governabilità-rappresentatività: sono i due princìpi cardine quando si parla di forme di governo e democrazia. un certo livello di governabilità è necessario, ma è indispensabile, a monte, garantire la rappresentatività del sistema (sia intesa come rappresentazione dei partiti politici che ottengono seggi in parlamento, e questo lo si vede nel dibattito sui sistemi elettorali: maggioritario o proporzionale? proporzionale puro o con dei correttivi? ecc., sia come ruolo e centralità del parlamento a legislatura avviata). altrimenti che democrazia è, quasi letteralmente?
ruolo "notarile" del PdR, che si trova semplicemente a ratificare l'avvenuta elezione del PdC. ma questo sbilancia il rapporto tra poteri: oggi il capo dello stato nomina il presidente del consiglio a seguito di consultazioni, poi il PdC e il suo governo debbono ottenere la fiducia del parlamento. qui il rapporto si ribalta perché il presidente del consiglio si trova ad avere una maggiore legittimazione, popolare, rispetto al presidente della repubblica, che quindi deve nominare per forza il presidente del consiglio eletto
l'istituto della fiducia è centrale nel parlamentarismo, ma quasi paradossale in questo premierato: se il Parlamento non dà la fiducia al governo, c'è un cortocircuito: come può un parlamento non approvare la fiducia al governo il cui capo è eletto direttamente dal popolo? considerando anche che in caso di mancata fiducia anche al secondo tentativo, si attiva il meccanismo simul stabunt, simul cadent, e cioè che alla caduta (o mancata fiducia iniziale) del governo corrisponde anche lo scioglimento delle camere e il ritorno a elezioni (oggi non è così, e infatti abbiamo solitamente più governi per legislatura. in occasione di una crisi di governo, le camere vengono sciolte e si torna a votare solo se proprio non si riesce a formare un nuovo esecutivo)
e in generale il parlamento è come "in ostaggio", per certi versi, perché sa che per tutta la durata della legislatura una sfiducia al governo equivale allo scioglimento delle camere, e quindi sarà motivato a prestare sempre fiducia all'esecutivo, che, forte di questo e non necessariamente di particolari meriti politici, tenderà a durare di più, avendo in mano questa carta pronta a ricattare il parlamento
anche qui, attenzione al potere di scioglimento delle camere, che diventa più "funzionale" rispetto alla sua natura di prerogativa del capo dello stato mirata a garantire la costituzione e l'unità nazionale
cercherò di essere breve perché già da quanto ho detto si evincono il mio punto di vista e le mie preoccupazioni (così come quelle di tanti tecnici, quello che dico io non me lo invento di sana pianta, ma è il frutto di riflessioni che partono dal sentire gente più esperta di me). secondo me non è "il premierato" ad essere malvagio (anche se comunque non rientrerebbe mai nella mia top 3 forme di governo). piuttosto, è problematico questo modo di intenderlo, ed è preoccupante l'idea di adottarlo in italia, visti i precedenti storici e vista la tendenza costante alla personalizzazione della politica prima e del potere poi, promossa non solo dalla classe politica stessa, ma anche da una fetta assolutamente non irrilevante della popolazione.
chi sostiene una revisione costituzionale che vada in questa direzione, oltre ad apprezzare il boost di governabilità che ne deriverebbe, afferma anche che verrebbe dato molto più spazio alla sovranità popolare, per via della selezione diretta del capo del governo, ma io, personalmente, concordo con chi invece fa notare che, okay la scelta del presidente del consiglio, ma votare oggi e 1) non poter contare su una solida rappresentanza politica (il parlamento) per i successivi cinque anni, poiché quest'ultimo, per i meccanismi che abbiamo visto, sarebbe a) popolato da una maggioranza potenzialmente "gonfiata" (il problema è quanto) da un premio di maggioranza, e soprattutto b) sotto il ricatto dello scioglimento anticipato qualora mai osasse sfiduciare il governo, 2) trovarsi in un sistema in cui anche le altre garanzie, come quella rappresentata dal capo dello stato, sono messe a margine della scena politica, 3) avere a che fare con un esecutivo così potente, che quindi potrebbe promuovere chissà che politiche con molta più facilità (e già da anni, comunque, assistiamo a una iper-centralità dell'esecutivo, a danno del parlamento, che alle volte si esautora da sé lasciando l'iniziativa al governo) - ecco concordo con chi dice che tutto questo e molto altro non sono esattamente il massimo per una democrazia costituzionale che si rispetti
varie ed eventuali: l'attuale disegno di legge cost. promosso dal governo propone altresì 1) l'abrogazione della parte dell'articolo 59 relativa ai senatori a vita, impedendo di nominarne altri: rimarrebbero, a vita, quelli che ci sono già, ma poi la carica cesserebbe di esistere. salvo gli ex presidenti della repubblica che diventano di diritto senatori a vita, ma questo ha anche una funzione - indirettamente - di garanzia della "messa a riposo", se vogliamo, di chi ha già ricoperto la più alta carica dello stato; 2) la modifica dell'art. 88, in modo tale che non sia più possibile sciogliere una sola delle camere
precisazione grande come una casa: il discorso è molto molto ampio e non solo si potrebbe dire molto di più sul tema specifico, ma tutto quello che ho detto vale per i regimi democratici e vincolati da una costituzione efficace ed effettiva. le forme di governo esistono dappertutto, ma nei regimi NON democratici non è contemplato alcun sistema di pesi e contrappesi tra poteri e organi, così come viene negata la supremazia della costituzione (quindi la necessità che quest'ultima stabilisca precisi vincoli all'esercizio del potere). ad esempio l'attuale costituzione tunisina del 2022 delinea un iper-(semi, perchè un primo ministro c'è, ma 'nzomma)-presidenzialismo privo di garanzie costituzionali: un parlamento molto molto limitato, un governo assoggettato al presidente, una corte costituzionale (non ancora operativa) con pochissimi poteri e i cui membri, comunque, verrebbero scelti pescando dalle sfere più alte della magistratura - ma lì il presidente ci ha già piazzato altra gente scelta da lui, quindi di che garanzia costituzionale si tratterebbe?, e niente impeachment. quindi insomma, è già complicato quando si parla di democrazie costituzionali "solide" e basta, figuriamoci quando si esce dal seminato e si affrontano ordinamenti assai diversi ([…] nota metodologia che però non faccio perchè mi addormenterei da sola)
spero di essere stata utilmente esaustiva <3
16 notes · View notes
iberiancadre · 19 days
Note
siguiendo con el tema de ETA, ¿qué opinas de la ilegalización de batasuna?
Vale tengo una respuesta muy breve para esto pero antes hay que explicar varias cosas, o si no se malinterpreta muy fácil.
Batasuna, aunque tuviese unos elementos relevantes comunistas, no debemos olvidar que era un partido independentista que buscaba la formación de un estado vasco, intenciones que los comunistas debemos rechazar. Digo esto no por ningún afán de mantener la nación española unida o cualquier otro lema patriótico, ni mucho menos. Si no porque la solución marxista-leninista para la cuestión nacional es que la revolución es nacional en su forma e internacional en su contenido. Esto significa que sólo debe haber un Partido Comunista por país, como ya decretó la tercera internacional en 1921 (con sus errores, no hay que olvidar), pero que no se debe caer en patriotismo con respecto a la clase obrera exterior, ni actuar como que sólo hay una nación dentro del país en el que se actúa, si se da el caso.
La lucha por la independencia en un contexto no colonial, que es el de España, es contraproducente para los comunistas en tanto que divide a la clase obrera de manera innecesaria. Igual que el patriarcado divide a trabajadoras y trabajadores, y nosotros tenemos que reivindicar la unidad en igualdad de ambos sustratos, la división de la clase obrera en este país entre vascos y no vascos, entre catalanes y no catalanes, etc, no hace más que beneficiar a los sectores de la burguesía independentista, en este caso vasca. Cuando los nacionalismo periféricos estaban naciendo en el siglo XIX, no fue nada menos que la burguesía catalana la que financiaba los concursos y programas dedicados a "recuperar" la lengua y cultura catalana, lo mismo con la gallega.
El nacionalismo vasco surgió también de la diferencia de intereses entre la burguesía vasca que se beneficiaba de medidas protecciónistas y de los privilegios fiscales de los fueros. De hecho, el origen de la corriente anticapitalista en el aún existente partido Carlista, con mayor arraigo en el País Vasco, es de la oposición al capitalismo regresivo, en vez de progresivo. Los "anticapitalistas" carlistas querían regresar al sistema económico feudalista (aunque ahora no se de el caso) y, llegando al otro punto que quería explicar, identificaban a España con el capitalismo.
El error que muchos comunistas regionalistas cometen es identificar a España con el capitalismo que los oprime, y por ende, identifican una lucha sumamente burguesa con una anticapitalista. Entonces no solo es el independentismo en España una reivindicación más propia del capitalista nacionalista que del obrero cuya lengua es distinta a la que se habla en Madrid, sino que es contraproducente para los intereses de la clase obrera, la toma del poder lo antes posible, y para poner la guinda en el pastel, usar lenguaje marxista para justificar el independentismo confunde manzanas por peras, el capitalismo con un sólo estado burgués. O acaso lo que dijo Marx fue "obreros de todo el mundo, dividíos en estados-nación cada vez más fragmentados!"?
Todo esto para responder lo que opino de la ilegalización de Batasuna, disculpa que no pueda ser más conciso. Realmente, me da igual los partidos que estén legalizados o dejen de estarlo dentro del parlamentarismo. Pero lo mismo te respondo si me preguntas por la ilegalización de Vox que piden algunos sectores del hemiciclo, o la ilegalización del PSOE/Sumar/IU/PCE que piden otros sectores del hemiciclo. Más allá de la afinidad que pueda o no tener con las acciones de estos partidos, su pugna por ser el que gestiona el capitalismo en España (o en otros estados) es completamente ajena a nuestra clase. Ser marxista conlleva dejar de lado los debates que no nos conciernen, y también superar algunas concepciones como los estados-nación, que igual que nacieron hace ya casi dos siglos, tendrán que morir en la transición al socialismo-comunismo (aunque tengamos que actuar dentro de los marcos que nos imponen, que sea temporal no lo hace menos real)
2 notes · View notes
discernimentos · 5 months
Text
Política: uma visão geral
A política é o campo que lida com a gestão do poder e da influência para tomar decisões que afetam a organização de uma sociedade. Poder refere-se ao controle e imposição de suas decisões às ações dos outros, enquanto influência é impactar as decisões alheias. Eles podem ser exercidos a partir de influência social, autoridade formal ou manipulação de informações. A função da política é resolver questões coletivas e estabelecer regras de convivências.
Os sistemas políticos ou formas de governo são estruturas que organizam o poder e a tomada de decisões em uma sociedade. Exemplos incluem a anarquia (sem governo); a república, em que o poder é exercido por um representante escolhido pelo povo; a monarquia, onde o poder é mantido por um monarca hereditário; e a ditadura ou despotismo, onde o poder está concentrado nas mãos de regimes autoritários. As formas de governo determinam como o poder é exercido e distribuído entre as instituições e os cidadãos (parlamentarismo, presidencialismo, democracia, absolutismo, autoritarismo, regência e totalitarismo).
Os espectros políticos, representados pela esquerda, centro e direita, são formas de classificar posições ideológicas. A esquerda geralmente defende a igualdade social, intervenção do Estado na economia e direitos sociais. O centro busca um equilíbrio entre essas visões. Já a direita tende a apoiar políticas conservadoras, menos intervenção estatal na economia e ênfase em valores tradicionais.
As correntes ideológicas são conjuntos de ideias sobre como a sociedade deve ser organizada. Elas variam de acordo com a visão sobre o papel do governo, economia, liberdades individuais, entre outros aspectos:
• Liberalismo valoriza a liberdade individual e econômica, com governo limitado;
• Conservadorismo favorece a preservação de valores tradicionais e instituições;
• Socialismo busca a igualdade socioeconômica e a propriedade coletiva dos meios de produção;
• Comunismo almeja a abolição da propriedade privada e uma sociedade sem classes;
• Anarquismo defende a ausência de governo e de hierarquias, acreditando na autogestão das comunidades;
• Fascismo enfatiza a autoridade, nacionalismo e rejeição à democracia;
• Capitalismo promove a propriedade privada e a livre iniciativa econômica em busca do lucro.
Ademais, a política pode ser exercida com divisões administrativas e cargos específicos, decididas com ajuda dos processos (como eleições, protestos, intervenções, golpes, impeachment, etc). O princípio fundamental da teoria política moderna é conhecido como “teoria da separação dos poderes”, proposta por Montesquieu. Ele defende a divisão do poder estatal em três esferas independentes: executivo (responsável pela administração), legislativo (criação de leis) e judiciário (interpretação e aplicação das leis). Esses poderes operam de forma autônoma e equilibrada, controlando um ao outro para evitar abusos de poder.
Em síntese, a política é um cenário complexo de sistemas que moldam as sociedades. Os sistemas políticos e formas de governo variam, assim como as ideologias que fundamentam as diferentes visões sobre organização social e econômica. Desde a distribuição de recursos até a garantia de direitos, as decisões políticas têm um impacto profundo na vida das pessoas. Portanto, esses conceitos são fundamentais para compreender o funcionamento dos sistemas e para participar de uma sociedade democrática e equitativo para todos.
4 notes · View notes
missviolet1847 · 2 years
Text
Sul populismo: ovvero della lotta per riappropriarsi di parole rubate dal nemico - DINAMOpress
" Il trasformismo, la demagogia, il qualunquismo, il parlamentarismo, il fallimento della rappresentanza; insomma le tare caratteristiche – ab initio, dalla unificazione della penisola – della vita morale e civile del nostro paese vengono attribuite all’onnivoro populismo, svuotando il termine di ogni potenza esplicativa, rendendolo una mera astrazione gergale, un frammento della chiacchiera pubblica, un coriandolo del «cielo della politica», dove il “buon senso” ha scacciato il senso comune."
Un po' di storia e di pensiero critico per capire il passato e il presente con Franco Piperno. 👌
#Populismo
# Franco Piperno
12 notes · View notes
gregor-samsung · 2 years
Text
“ Infatuato della Destra, il giovane credeva di dover udire cose molto amare pel suo partito, poiché il professore godeva fama di progressista ad ogni costo; invece, con suo grande stupore, egli criticava tutt’e due i partiti, ma più il proprio che il contrario. Un giorno che lo accompagnava solo, senza nessuno dei compagni di studio, il suo stupore crebbe vedendolo entrare negli uffici dell’Italiano, il giornale della vecchia Destra. Egli credeva che gli avversarii politici non si potessero incontrare se non sul terreno della lotta; che tra loro non ci potesse essere tregua: che cosa andava dunque a fare Satta, il liberale ardito, tra i conservatori più rigidi? Seppe più tardi che il professore era amico di Cusagrande; ma questa amicizia pareva impossibile al giovane che le sue amicizie giovanili aveva sacrificato all’ideale politico. Ammaestrato dall’esperienza, s’era proposto, entrando nello studio, di star guardingo, di conoscere bene le idee dei nuovi compagni prima di stringere relazione con loro; ma egli non riusciva a sapere quali fossero queste idee. Non che essi evitassero di parlare di politica; anzi, non parlavano quasi d’altro, non facevano altro, nelle lunghe ore d’ozio, che leggere e commentare gli articoli dei giornali; ma nessuno d’essi dimostrava d’aver fede in un partito. Dicevano male di tutti, demolivano allegramente reputazioni di capi-parte e di giornalisti che Ranaldi credeva superiori al sospetto; ma ognuno di essi aveva pronti una quantità di rimedii per correggere i vizii della Camera, per instaurare la perduta moralità parlamentare: idee più o meno bislacche, ricette da farmacie politiche, proposte che facevano a pugni, dirette ad ottenere uno stesso risultato: restrizione del voto appena allargato, oppure suffragio addirittura universale; un solo deputato per provincia, oppure un’assemblea di mille legislatori; il referendum popolare oppure l’elezione di secondo, di terzo, di quarto grado. Le discussioni prolungavansi indefinitamente, erano riprese da un giorno all’altro, con nuova lena, secondo che nelle notizie parlamentari o negli articoli dei giornali ciascuno trovava nuovi argomenti. Federico stava a udire, col proposito di tenere per sé le proprie idee, poco allettato da quel genere di discorsi; ma i suoi compagni non ne facevano altri. Uno specialmente, Filippo Russo, ci metteva molta passione: per alleggerire alla famiglia il carico del suo mantenimento a Roma, mandava corrispondenze a parecchi giornali di provincia, di diversa tradizione politica; e la sua tesi era appunto questa: che ormai le antiche distinzioni di Destra e Sinistra non avevano più senso; che quattrocento deputati, sopra cinquecentootto, pensavano allo stesso modo e volevano le stesse cose. “
Federico De Roberto, L'Imperio, Mondadori (collana Oscar n° 1368; a cura di Carlo A. Madrignani), 1981; pp. 81-82.
[Opera incompiuta; 1ª edizione originale (postuma): Mondadori, 1929]
6 notes · View notes
regalonea-mee · 1 year
Text
quién me mandó a elegir esta carrera culiá, i mean a quién le importa el parlamentarismo latinoamericano si estamos destinados al fracaso desde siempre estoy harta
3 notes · View notes
girlblogging9 · 2 years
Text
Esses debates políticos para presidente do Brasil tem sido uma piada, principalmente pelo fato de misturar política com religião,no caso a bíblia um livro pré-histórico adulterado ao longo da história repleto preconceito, conservadorismo,moralismo,a arma perfeita para o patriarcado opressor e a classe mais hipócrita do planeta,religiosos.
Não precisamos de religião e sim medidas para melhorar a saúde, educação e a vida dos cidadãos, principalmente a classe mais vulnerável,precisamos de leis justas e eficazes principalmente em relação a mulheres e crianças que sofreram abusos e são silenciadas e humilhadas todos os dias,precisamos de medidas onde o parlamentarismo não terá tantas regalias com o dinheiro do povo. Enquanto alguns políticos recebem inúmeros auxílios e mordomias existem milhares de brasileiros passando fome, não queremos uma bíblia,não queremos um culto,isso nada acrescenta.
Fascismo político e cristão,isso é o nome para essa palhaçada que tem ocorrido até aqui. Onde proíbem a legalização do aborto em nome dos "bons costumes" oriundos da onde? O livro pré-histórico, inúmeros julgamentos judiciários com bases neste livro e religião estúpida que dão vida e poder ao conservadorismo,que nada mais faz do que disseminar o preconceito e o sexismo,apologia ao feminicídio e ao abuso.
Então os estúpidos escolhem seus candidatos baseado em ideologias religiosas, e o que se dizem donos da moral e bons costumes e vão a igreja são os mesmos que vivem uma vida dupla recheada de hipocrisia.
Não precisamos de medidas conservadoras que oprimem mulheres e disseminam o preconceito e o mais hipócrita em tudo isso é que o atual presidente da república que se diz em favor da família e Deus já teve vários casamentos sendo que o próprio livro que eles seguem condena isso.
Não é de um Deus que precisamos e sim de competência, racionalidade, honestidade,medidas justas, igualdade,impostos menores,saúde, educação, leis eficazes,justiça.
5 notes · View notes
toscanoirriverente · 2 years
Text
Chi sono i filosofi che ispirano Putin? Cacciari e Agamben - Ce lo assicura Aleksandr Dugin, il Rasputin di Putin nel suo nuovo libro
La decadenza dell’Occidente è uno dei leit motiv più amati dallo Zar Putin: chi sono oggi i filosofi che ispirano nelle sue elucubrazioni antioccidentali Vlad the Mad e che da lui vengono considerati grandi autorità? Non vogliamo certo sostenere che Putin trascorra le sue serate in compagnia de “L’angelo necessario” di Massimo Cacciari oppure de l’“Homo sacer I. Il potere e la vita nuda” di Giorgio Agamben.
Però le loro parole sono verbo per Putin: ce lo assicura Aleksandr Dugin nell’introduzione alla nuova traduzione in italiano de “La quarta teoria politica” (Aspis). L’ideologo ultranazionalista è stimato l’uomo che sussurra al Presidente, il Rasputin di Putin: ha stretti rapporti  con le forze armate russe, con membri i spicco del partito “Russia Unita”.
Nell’ultima introduzione alla versione italiana della sua opera Dugin sostiene che i suoi punti di riferimento sono “due filosofi italiani di sinistra, il cui pensiero non è appassito nei vecchi schemi e che non hanno lasciato spazio alle posizioni dei liberali, ovvero Massimo Cacciari e Giorgio Agamben”. Lo studioso veneziano, osserva Dugin, aspira alla combinazione tra “sogno comunista” rivoluzionario e “natura angelica dell’essere umano come illustra ne ‘L’Angelo necessario’ ”.
Cacciari ci introduce, sempre stando a Dugin, al concetto di “Arcipelago Europa”. Lo studioso nato nella Serenissima coltiva l’ambizione  di una “Nuova Europa”, di un continente ridisegnato secondo culture e identità (cosa che ci ricorda nemmeno troppo lontanamente il nazismo e il fascismo). Un sogno che collima con il desiderio imperiale di Putin di ricomporre la vecchia Urss, prendendosi l’Ucraina e non solo, e di puntare allo smembramento dell’Europa.
Del pensiero di Agamben invece la coppia Dugin /Putin fa tesoro del fatto che il “parlamentarismo e la Costituzione mascherano solamente la natura dittatoriale dell’autorità nell’epoca della Modernità… Il velo della democrazia scompare immediatamente e, al suo posto, appare la vera natura della struttura politica della Modernità. Il lager”. In altre parole il moderno mondo occidentale è chiuso in un “lager” (si potrebbe chiosare che i russi vivono in libertà).
L’elenco delle affinità elettive tra Dugin/Putin e Cacciari/ Agamben (fondatori del comitato contro il green pass) potrebbe continuare. Come mai questi importanti pensatori non hanno mai sentito il bisogno di prendere le distanze dalla filosofia d’accatto di Dugin (che ha uno dei suoi numi tutelari in Julius Evola, pensatore razzista che Norberto Bobbio considerava un miserabile)? Come mai Cacciari nei salottini televisivi invece di scagliarsi contro l’imperfetta democrazia, di imprecare contro chi non la pensa come lui, non esprime tutta la sua solidarietà all’Occidente che sostiene la guerra in Ucraina?
Da tempo al contrario caldeggia le tesi che vanno dalla lotta contro il green pass ai dubbi sulla necessità della resistenza in Ucraina, alla disamina del Vecchio Continente, alla denuncia del ruolo di Draghi servo dell’America e dell’incapacità e dei limiti della nostra democrazia parlamentare. Sono tutte tesi che, dall’ostilità al green pass in poi, fanno andare in brodo di giuggiole il binomio Dugin/Putin. Ma sicuramente sono coincidenze. E se non lo sono lo si può dire chiaramente, nel “lager” dell’Occidente non succede niente.  
2 notes · View notes
Text
Ya en casa tras ver a Miguel MAte+aTEOS..y a la vuelta me fije que el hotel LIBERE [que hace esquina calle JOSE ABASCAL con calle SANTISIMA TRINIDAD donde esta la compañía de JESUS] está frente a un bar de la cerveza LA VIRGEN..
Por cierto aparque la HARLEY en Calle DONOSO CORTES [como el Peugeot 205 Trophy= lema CONTIGO AL FIN DEL MUNDO y matricula con ZAS=grupo de MATEOS] un filosofo_político Monárquico que tenía por nombre Juan Francisco MARIA DE LA SALUD DONOSO CORTES ..y que dijo esto sobre el PARLAMENTARISMO Y LIBERALISMO:
"El liberalismo y el parlamentarismo producen en todas partes los mismos efectos: ese sistema ha venido al mundo para castigo del mundo: él acabará con todo, con el patriotismo, con la inteligencia, con la moralidad, con la honra. Es el mal, el mal puro, el mal esencial y substancial. Eso es el parlamentarismo y el liberalismo. Una de dos: o hay quien dé al traste con ese sistema, o ese sistema dará al traste con la nación española, como con toda la Europa".
Por cierto..conclusión de Miguel MATEOS que grabó con MALU "SOLOS EN AME_RICA"..ves algo de otra EPOCA..pero es que para mi LA MUSICA no me parece MODERNA desde los 80 o 90..la veo como estancada aunque saquen otros ESTILOS o MEZCLAS como el REGGETON..Me parece algo agotado o una decadencia e indecencia.
Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media Tumblr media
0 notes
crazy-so-na-sega · 6 months
Text
Io sono contrario al parlamentarismo e al giornalismo perché questi sono i mezzi con cui l'animale da gregge diventa padrone.
-Friedrich Nietzsche "La volontà di potenza"
8 notes · View notes