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V’è nell’atto dell’amore una grande somiglianza con la tortura o con un’operazione chirurgica.
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Buongiorno lettori! Oggi sono felice perché sto per presentarvi un romanzo che già dalla trama mi fa emozionare! Vi presento Vivere in controluce di Giorgia Golfetto. Un’autrice che, ogni volta, mi fa battere il cuore. ❤ Venite con me a scoprire la trama, i protagonisti e a leggere un bellissimo estratto. Ah, dimenticavo, c’è anche una sorpresa per voi: un bel GIVEAWAY! 😉
Titolo: Vivere in controluce
Autrice: Giorgia Golfetto
Data di uscita: 04/12/2017
Genere: Narrativa
Pagine: 205
Sinossi: Anna è una donna felice e realizzata: dipinge, è moglie, è madre.
Davanti a una tazza di caffè, un giorno, ripercorre passo dopo passo gli anni trascorsi dalla prima adolescenza. Con occhio velato, guarda dentro al suo cuore: che ora è libero dalle catene dell’odio e del rimpianto, ma non è sempre stato così.
A 14 anni, l’esistenza di Anna è stata travolta da un evento inaspettato. Da allora, si è resa conto che la vita non va confusa con la mera sopravvivenza: per vivere davvero, ci vuole coraggio, soprattutto ci vuole l’Amore.
Il suo è stato un lungo percorso di scoperta e crescita, di sofferenza e gioia: alla fine, ha ritrovato se stessa, quella bambina-donna che aveva smarrito nel dolore e nell’autolesionismo.
Anna ha imparato ad amare e a farsi amare. Ha trovato la strada giusta per il futuro che ora le appartiene.
I PROTAGONISTI
ESTRATTO
Non so se prima dei sei anni sono stata felice, ma ricordo bene quel dicembre. Non potrei mai dimenticarlo. Fu la mia prima volta e forse anche l’ultima che disubbidii. La punizione fu tremenda e, no, non pagai io per il mio errore, perché mio padre era furbo, sapeva dove e come colpire per ottenere sempre ciò che voleva: il controllo totale. Lui era un uomo autoritario e freddo. Prima di allora credo di averlo sempre considerato sulla base del suo lavoro. A quella tenera età non riuscivo a immaginare che un notaio potesse essere dolce. Impegnato tra contratti e “casi complicati” non c’era tempo per altro. Non avevo amiche, non uscivo mai, nemmeno un compleanno o una qualsiasi festa. Passavo intere giornate relegata in casa. Come potevo sapere che un padre potesse accarezzare il volto della figlia o raccontarle una favola? Abbracciarla, parlare con lei, essere interessato a cosa facesse? Ma quello che fece fu brutto anche per la mia ingenuità. Una bambina che cresce in un ambiente dove l’apparenza e l’educazione erano l’unica ragione di vita non avrebbe potuto far altro che rispettare ogni osservazione, comando, punizione. Non avevo mai discusso, almeno che io ricordi, né avevo mai contraddetto nessuno, ma era dicembre inoltrato e la neve aveva trasformato il giardino dandogli la parvenza di un sogno, uno di quei luoghi incantati di cui avevo letto nelle favole. Non resistetti e uscii pur sapendo di contravvenire a qualcosa che non era mai stato detto, ma implicitamente insegnato: le brave bambine sono eleganti, educate e sempre pulite; sanno sorridere al bisogno per apparire serene. La neve era magnifica, rendeva tutto silenzioso e soffice. Stentavo a credere fosse vera, se non per il gelo pungente dei vestiti ormai zuppi. Non l’avevo mai vista, non sapevo nemmeno che esistesse davvero. Fu un sogno che durò, credo, dieci indimenticabili minuti. L’ultimo attimo di felicità che mi fu concesso… per molto tempo a venire. La voce di mia madre mi riportò alla realtà, quella senza candore, senza magia. Il suo sguardo terrorizzato mi impedì di proseguire con gioia; così rientrai subito. Ero zuppa. Ero infreddolita. Ero affranta. Mia madre era una donna molto bella, dai lunghi e curati capelli biondi, gli occhi neri e malinconici. La figura morbida di una creatura che piaceva, e a mio padre molto. Avevo visto quello sguardo altre volte, ma mai così marcato. Non parlò, non mi sgridò. Aveva fretta. Fretta di arrivare nella mia stanza e cambiarmi. Fretta di cancellare quei piccoli frammenti di felicità. Come avrei potuto dire qualcosa dal momento che la sua ansia mi attanagliava la gola quasi a volermi soffocare? Diventai della stessa consistenza del budino e la lasciai fare, ma non andammo molto oltre. Mio padre fermò la nostra folle corsa, e ci fissò con uno sguardo indagatore che ispirava terrore, confusione e lacrime, perché con quel suo modo di analizzare la persona che aveva davanti riusciva sempre a spogliarla di ogni sua sicurezza. Nel mio caso, il suo era puro disgusto per il modo in cui mi ero ridotta. Non dissi nulla, mi limitai ad abbassare gli occhi e a odiare la neve: era stata lei ad attrarmi.
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BIOGRAFIA AUTRICE:
Giorgia ha 39 anni ed è una mamma e una moglie che ha dovuto interrompere tutto per i figli. Il tutto non è importante, era tanto tempo fa. È nata e vive in Veneto, vicino a Venezia. La città sul mare che ha ispirato e ospitato grandi artisti. Un luogo di eterna cultura e splendore. Ha iniziato a leggere come tutti: a scuola. In tenera età prediligevo il gioco, crescendo ho scoperto la lettura e, con essa, sono cresciuta. Ha iniziato a scrivere molto presto: poesie e pensieri. Aveva 13 anni quando “Les Fleurs du mal” di Baudelaire giunsero nelle sue mani, fu un caso e un amore a prima vista. Dopo la lettura del “poeta meledetto” iniziò a comporre brevi pensieri, talvolta in rima. Nessun componimento superò il muro di cinta della sua casa, almeno fino all’avvento dei social media. Polvere sui ricordi è il titolo della sua prima pubblicazione avvenuta nel Marzo 2017. Odia la domanda “perché scrivi”. Scrive perché le piace e perché ha qualcosa da dire. Ama le storie che contengono un significato (foss’anche quello di divertire) e che sappiano scatenare emozioni forti. Con la scrittura e nella scrittura Giorgia si ricarica e trova il bandolo della matassa dei suoi vorticosi pensieri. Non ama parlare di sé, preferisce lasciare frammenti del suo essere tra le pagine dei suoi racconti. Se cercate titoli onorifici o lauree ad honorem, avete sbagliato persona: non ha una laurea né ha conseguito alcun premio letterario; per vincere bisogna partecipare. Lei non ha partecipato. Nel tempo libero da scrittura e famiglia, Giorgia legge molto e spazia senza sosta da un genere all’altro, senza mai farsi mancare un classico. Collabora in veste di recensore per il blog letterario Insaziabili Letture. Ha scritto e auto pubblicato tre libri: – Polvere sui ricordi (self Publishing) – Narrativa rosa contemporanea Amore e guerra. La relazione profonda tra essere e vivere. – Guida astronomica per genitori alienati (self publishing a quattro mani con l’autore Massimo Della Penna). – Comico – famiglia Un ironico viaggio attraverso le piacevoli disavventure genitoriali. – Non camminerai mai più da solo (self publishing con l’autore Stefano Iacuessa). – Narrativa contemporanea Una novella sul rapporto tra due fratelli immersi in un contesto sociale alquanto comune. Il genere che più le si addice è la narrativa rosa o contemporanea, tuttavia, è un’autrice che ama sperimentare e azzardare. Il suo motto è studio, impegno e applicazione.
[RELEASE BLOG TOUR+GIVEAWAY] Vivere in controluce di Giorgia Golfetto | LOVE IS IN THE BOOKS Buongiorno lettori! Oggi sono felice perché sto per presentarvi un romanzo che già dalla trama mi fa emozionare!
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