#protoniic
Explore tagged Tumblr posts
Text

youtube
1 note
·
View note
Text
L'esperimento Puma del Cern

Cern, l'antimateria si prepara alla prima uscita su un furgone. Trasporto previsto entro il 2025, utile a due progetti. Trasportare antimateria su un semplice furgone: sembra fantascienza, ma potrebbe diventare realtà nel 2025 grazie a due progetti in corso al Cern di Ginevra chiamati Base-Step e Puma. In caso di successo, più gruppi di ricerca potrebbero studiare in modo approfondito l'antimateria, ossia la forma speculare della materia difficilissima da analizzare perché si distrugge appena entra in contatto con la materia tradizionale. Nota da oltre un secolo, l'antimateria è in tutto e per tutto uguale alla materia tradizionale ma con alcune caratteristiche quantistiche di segno opposto, come la carica elettrica, che fanno sì che appena materia e antimateria entrano in contatto si cancellano a vicenda per annichiilazione, rilasciando energia. Nonostante l'antimateria venga utilizzata in alcuni ambiti, ad esempio in campo medico con la Tomografia a emissione di positroni (Pet) dove si utilizzano anti-elettroni, è impossibile toccarla e trasportarla da un luogo all'altro.

Al Cern esiste uno dei pochissimi laboratori al mondo in grado di generare anti-protoni e proprio per trovare una soluzione al problema del trasporto sono nati due progetti distinti in competizione tra loro e che puntano a risolverlo entro il 2025. Uno dei due, Base-Step, è appena riuscito nell'obiettivo di trasportare con un furgone, all'interno di una cassa refrigerata a bassissime temperature, una nuvola di 70 protoni. "Se puoi farlo con i protoni, funzionerà anche con gli antiprotoni", ha detto Christian Smorra, alla guida di Base-Step. "L'unica differenza - ha aggiunto - è che hai bisogno di una camera a vuoto molto migliore per gli antiprotoni". Questioni puramente tecniche ma risolvibili, sostengono i ricercatori di entrambi gli esperimenti, e proprio per questo stimano che il traguardo potrà essere raggiunto già nel prossimo anno. L'obiettivo, aggiungono, è rendere possibile una vera e propria rete di trasporto di antimateria dal Cern verso i laboratori specializzati di tutta Europa. Read the full article
0 notes
Text
Dentro l’ATOMO! #curiosità #physics
youtube
0 notes
Text
TRE
Ringrazio alcune "cose" della vita perché mi hanno formato e plasmato, rendendomi quello che sono. Queste cose sono varie, sempre a tre a tre si sono palesate. Si dice che il tre sia il numero perfetto.
Allora ringrazio questo numero perfetto che in più occasioni si è manifestato nella mia vita, per gli insegnamenti e i significati profondi che questi "triumvirati variegati di cose" mi hanno lasciato.
Ringrazio:
- L'inferno, il purgatorio e il paradiso.
- Cesare, Pompeo e Crasso.
- Il Tigri, l'Eufrate e la mezza luna fertile.
- ...are, ...ere e ...ire che l'acca fan fuggire.
- Qui, Quo e Qua.
- Uno, nessuno e centomila.
- Vassalli, valvassori e valvassini.
- Gesù, Giuseppe e Maria.
- Il Trio Lescano.
- Tizio, Caio e Sempronio.
- La Niña, la Pinta e la Santa Maria.
- Aldo, Giovanni e Giacomo.
- Protoni, Elettroni e Neuroni.
- Present simple, present perfect e presento continus.
- Dante, Petrarca e Boccaccio.
- C'è un francese, un inglese e un italiano.
- Piero Angela, Alberto Angela e Alessandro Barbero.
- Gli Ittiti, i Sumeri e i Babilonesi.
- La regola dell'amico, quella che non sbaglia mai. (che vale per tre)
- Il canto del gallo tre volte, prima del rinnego.
- Rino, Bino e Trino. (questa è autoreferenziale e me la dedico)
- Gianna, Gianna, Gianna.
- Tre baci per salutarsi.
- Le tre croci sul Calvario.
- Il triangolo no, non l'avevo considerato.
- Volevo dirti tre cose.
- Non c'è due senza tre, il resto vien da sé.
- Do, Re, Mi.
- I tre Moschettieri.
- Prega, Ama, Mangia... anche se mi applico solo con la terza.
- Ricomincio da tre.
- Le tre civette sul comò.
- I tre magi.
- I tre porcellini.
- Ottaviano, Antonio e Lepido.
- La Troika.
- Le tre Marie.
- Da, da, da.
- La triade capitolina Giove, Giunone e Minerva.
- Sole, cuore, amore. (dammi tre parole)
- Le tre piramidi di Giza.
- Liberté, Égalité, Fraternité.
- Brahma, Vishnu e Shiva.
- Il bivio nella vita in cui c'è sempre una terza strada.
- Acqua, terra e fuoco. (L'aria è la più inquinata)
- Scaleno, isoscele ed equilatero.
- I tre tentativi del PIN.
- I tre tenori.
- Il Trio (Marchesini, Lopez e Solenghi).
- I tre scudetti del Napoli. (credo che questo post invecchierà male)
- I tre assaggi dei primi al ristorante.
- Gullit, Van Basten e Rijkaard.
- Le tre volte che mi dissero di no.
- Le tre Grazie del Canova. (anche quelle di Edouard Bisson, neh!)
- I Green Day, i Blink-182 e i Good Charlotte.
- Le bionde, le more e le rosse. (in verità tutte le sfumature meritano)
- Chi fa da sé fa per tre.
- I tre giorni del condor.
Ma anche, soprattutto, che ar cavaliere nero nun je devi cacà er cazzo!
Grazie, Graziella e Graziaracazzo
14 notes
·
View notes
Text
A disgusting Pro Tonky fanboi is back and been VOMITTING Pro Tonky garbage on comments in random AO3 authors who DARES to criticize a fictional billionare GESTAPO Allegory.
This fvcking psycho is obviously some of yall are familiar with, used to be called "trainssupesandhuntresses", this unhinged Pro Tony Stark fanboi. his name in ao3 is "ThwipsQuipsAndHuntsman" , 🙄 wow... totally not obvious that its you bruh. very creative. And also, he VOMITS the same m0ronic talking points. This fvcking looser psycho is OBSESSED.
This fvcking looser apparently havent moved on, o my fvcking god. Its so hilarious how fvcking MISERABLE this looser is. The fvcking looser is still defending MCUTony Stark, a character that looked at the Sokovia Accords with all its Civil rights violations and Championed it. And in the comics, legit hunted down, imprisoned and murdered SuperHumans who refused to sign the Registration Acts, ya know, an Allegory for the Nuremberg Laws? Yah, this UNHINGED fanboi is still being the insufferable psycho , VOMITTING Pro Tony Garbage in random AO3 authors. Its hilarious. How MISERABLE do you have to be to waste hours DEFENDING an Allegory for SS GESTAPO Jew Hunters?
Pro Tony Fanbois d!ck sucking a fictional billionare who CHAMPIONED the WORST Registration Act in Marvel history. But i havent seen them spout their Pro Autoritsrian, Pro Registration Act BS in any XMen page. buncha cowards.
https://archiveofourown.org/works/62392864?show_comments=true&view_full_work=true#comments
https://archiveofourown.org/works/62392864?show_comments=true&view_full_work=true#comments
below are some ofhis past m0ronic statements that i could remember, The majority of Protony VOMIT he vomitted were in comment sections of a lot of Tonky critic posts, i cant remember all of them unfortunately. He kept repeating m0ronic statements and refuses to see how hypocritical it is , like the braindead "durrrrr, he just FiCtion, why you mad" REPETEADLY in every fvcking comment section FOR YEARS and have ZERO SELF AWARENESS about the hypocrisy of what hes doing. And then kept saying sht like "Im not really a fan" meanwhile, again, he repeatedly Vomits Pro Tonky VOMIT on other peoples post, and on his Tumblr page.
https://www.tumblr.com/exterminate-flatscan-terrorists/734797691336409088/since-trainsfuckface-just-keep-repeating-himself?source=share
https://www.tumblr.com/tonystarkisadouchebag/716679109148835840/i-think-the-idea-of-having-a-character-hate-blog?source=share
https://www.tumblr.com/exterminate-flatscan-terrorists/731235980750782464/trains-supes-and-huntresses?source=share
https://www.tumblr.com/exterminate-flatscan-terrorists/736868883156353024/aaaaand-we-got-yet-another-person-trainshit4brains?source=share
https://www.tumblr.com/exterminate-flatscan-terrorists/734800820529479680/aaaaand-we-got-yet-another-person-trainshit4brains?source=share
#anti tony stark#anti tony stans#anti tony stark fans#fuck tony stark fans#fuck tony stark#trainssupesandhuntresses or ThwipsQuipsAndHuntsman psycho is still VOMITTING Pro Tony Stark garbage in 2025#trainssupesandhuntresses#ThwipsQuipsAndHuntsman#The Pro Tonky Chew Toy is back
4 notes
·
View notes
Video
youtube
Guarda il video dei primi tre secondi del Big Bang
Che ci crediate o no, i fisici stanno ancora cercando di capire l’universo quando aveva solo una manciata di secondi. E anche se abbiamo fatto progressi significativi sul Big Bang nel secolo scorso, la situazione è molto complessa. Quello che sappiamo è che circa 13,8 miliardi di anni fa il nostro universo era incredibilmente caldo (con temperature oltre il quadrilione di gradi) e incredibilmente piccolo (le dimensioni di una pesca, per capirci). Gli astronomi sospettano che il cosmo abbia attraversato un periodo di espansione improvvisa quando aveva meno di un secondo di vita. È l’inflazione, di cui abbiamo parlato più approfonditamente qui.
Come tutto ha avuto inizio: il Big Bang
In meno di un battito di ciglia, l’universo è diventato molto più grande (di almeno 1052). Quando questa rapida fase di espansione si concluse, qualunque cosa abbia causato l’inflazione è decaduta, inondando l’universo di materia e radiazioni (ma non sappiamo come). Pochi minuti dopo, sono comparsi i primi elementi. Prima di quel momento l’universo era troppo caldo e denso perché si potesse formare qualcosa di stabile. Era un gigantesco miscuglio di quark (i mattoni fondamentali dei nuclei atomici) e gluoni (i vettori della forza nucleare forte). E una volta che l’universo aveva una dozzina di minuti, si era già espanso e raffreddato abbastanza da permettere ai quark di legarsi insieme, formando i primi protoni e neutroni. Quei legami hanno poi prodotto i primi atomi di idrogeno ed elio, che dopo centinaia di milioni di anni hanno dato vita alle prime stelle e galassie.
La materia oscura
Tra le cose che non sappiamo sul Big Bang c’è tutto il discorso sulla materia oscura. Non l’abbiamo mai vista, ma sappiamo che è responsabile di oltre l’80% della materia che compone l’universo. Sappiamo per certo come la materia “ordinaria” abbia avuto origine in quella zuppa calda e densa che era il cosmo primordiale, ma non abbiamo idea di come e quando la materia oscura sia apparsa sulla scena. Poi c’è l’inflazione stessa. Non sappiamo cosa abbia fornito tutta l’energia necessaria per l’improvvisa espansione, non sappiamo nemmeno perché sia durata così tanto e cosa l’abbia fermata.
Asimmetria fra materia e antimateria
Altra questione irrisolta è l’asimmetria fra materia e antimateria. Dagli esperimenti negli acceleratori di particelle, vediamo che per ogni particella di materia ce n’è una di antimateria. Quando ci guardiamo intorno nel cosmo, però, vediamo solo mucchi e mucchi di materia normale e non una goccia di antimateria. Qualcosa di terribile dev’essere accaduto nei primi secondi dell’universo per sbilanciare questo equilibrio, ma non ne sappiamo granché. E c’è anche la possibilità che dopo il Big Bang ci fossero una marea di piccoli buchi neri. Quelli che ci sono nel cosmo attuale sono tutti prodotti dalla morte di stelle massicce. Sono gli unici luoghi in cui la densità della materia può raggiungere le soglie necessarie per innescare la formazione di nuovi buchi neri. Ma nell’universo primordiale, alcune zone del cosmo potrebbero aver raggiunto una densità sufficiente da creare buchi neri senza dover prima passare attraverso il ciclo di vita stellare. Forse.
Per i dettagli:
Leggo l’articolo “What was the universe’s first second like? These particles can tell us” su NewScientist
(via Guarda il video dei primi tre secondi del Big Bang: la simulazione è da pelle d’oca | Passione Astronomia)
3 notes
·
View notes
Text

Enrico Medi, grande scienziato discepolo di Enrico Fermi, e grande credente, discepolo di Padre Pio, siccome sapeva che i sambenedettesi sono gente intelligente, al Congresso Eucaristico lì celebrato nel 1969 fece questo complesso discorso. Personalmente stavo per iniziare lungo l'Albula la prima elementare e quindi, se c'ero, forse qualcosa mi sfuggì! :-)
Piccolo fotone sperduto che stai arrivando forse adesso nel cielo di S. Benedetto del Tronto, che sei partito un milione, due milioni, tre milioni, un miliardo di anni fa alla velocità di 300.000 km. al secondo e arrivi smarrito e sperduto su questo pulviscolo che si chiama Terra, che fortuna hai avuto! Che fortuna immensa! Miliardi di altri tuoi fratelli stanno camminando ancora nell'abisso dei cieli ed il loro destino è scomparire nel nulla. Ma tu, piccolo fotone, in un mattino di primavera, vai a posarti sopra un cotiledone verde, una piccola foglia, e a contatto di quella foglia sprigioni tutta la potenza che le stelle ti hanno conferito e che hai trasportato attraverso milioni di miliardi di miliardi di chilometri; ed ora, morendo, canti il tuo Magnificat di lode perché raccogli con la tua potenza l'anidride carbonica dell'aria, raccogli il vapore acqueo e formi la sintesi della vita. Così, quella foglia crescerà, diventerà bionda e stupenda spiga ondeggiante al vento di luglio, finché la mano dell'uomo non la taglierà per trasformarla in candida farina che una dolce mano di donna impasterà poi, per farne un'ostia che una onnipotente mano di sacerdote transustanzierà nel corpo di Cristo....
Gli antichi selvaggi si chiedevano: perché il sole manda la luce? Trovarono una risposta semplice e grande: il sole illumina perché Dio lo vuole.
Ma questa risposta a noi uomini d'oggi appare se non stupida, quanto meno ingenua considerando che i nostri antenati vivevano nell'ignoranza e non sapevano nulla....
Oggi invece la scienza sa tutto: il sole manda la luce perché nel suo interno ci sono i protoni, i nuclei di deuterio che si uniscono insieme dando le particelle alfa e sprigionando una certa energia che diventa temperatura e luce che parte ad una velocità di 300.000 Km. al secondo per arrivare sino a noi sulla terra.
Bello, chiaro, avete capito tutto finalmente, vero? Stabilito questo, allora comincio a domandare:
- Bene, che cos'è dunque la luce? Lo sa qualcuno di voi cos'è la luce? lo, no!
- La luce è data da onde elettromagnetiche...
- Bravo! E cos'è un'onda elettromagnetica?
- È un campo elettrico che fa così... e un campo magnetico che fa cosà...
- E cos'è il campo elettrico? lo non lo so! Sapete come esso viene definito nei libri di fisica? «Il campo elettrico è quello che dà una forza elettrica». Bene! E cos'è una forza elettrica? «La forza elettrica è quella che nasce in un campo elettrico».
Tutto chiaro, tutto lineare ma, in pratica, si è girato intorno alle parole e non si è capito niente; ma nella nostra povera scienza si fanno questi discorsi a circuito chiuso,dai quali non se ne esce. Meglio dire con molta franchezza: non lo so!
Cos'è la carica elettrica? Non lo so! La so misurare ed utilizzare in tanti apparecchi, come ad esempio nel microfono e nell'amplificatore con cui vi parlo; conosco le leggi dell'elettricità e tutto quello che volete, ma cos'è una carica elettrica, non lo so!
Perché una carica positiva attira una negativa? Non lo so!
Perché un oggetto cade per terra? È la «gravità». Quando ho detto la «gravità», non ne so di più.
Perché la terra attira la luna? Perché la luna attira la terra? Perché il sole attira i suoi pianeti? Perché tutti i corpi si attirano tra loro?
Cos'è dunque la gravità? Non lo so!
Cos'è il tempo, lo spazio, l'energia, la forza, l'ordine, le reazioni, la potenza, i nuclei, il continuo correre delle galassie, il respiro dei fiori, il volo di una rondine, il richiamo della primavera, un segno di amore, il canto della speranza, il pensiero dell'uomo? Non lo so, non lo so, non lo so!
Cosa sappiamo noi?
Noi avanziamo nella conoscenza spostando, in pratica, la frontiera del non conosciuto. E non aveva molto torto colui che diceva che il sole manda la luce perché Dio lo vuole.
In fondo, il professore di fisica oggi dice lo stesso: soltanto che, mentre il non dotto mette questa frase - che è vera - all'inizio del suo ragionare, noi non facciamo altro che far avanzare la frontiera.
La scienza ha valore, certamente; ma spesso arriviamo ad un certo punto oltre il quale non sappiamo andare avanti e per forza dobbiamo dire: una cosa è, agisce così, perché Dio vuole che sia e agisca così.
Non voglio fare le cose difficili perché non è mia abitudine, ma è importante che ricordiate questa premessa, essenziale per il nostro successivo ragionamento.
Qual è la mèta della scienza? La mèta della scienza che non so se e quando sarà raggiunta, parlo dal punto di vista sperimentale non filosofico - è questa: arrivare a quell'ultima frontiera dell'essere che agisce in un determinato modo senza nessuna ragione per la quale debba agire così.
Vedete, quando io dico: la goccia d'acqua si forma perché le molecole di vapore acqueo si riuniscono, va bene; così come non sbaglio quando dico che le molecole che si uniscono sono costituite da cariche elettriche. Ma via via che procedo con queste mie affermazioni, arrivo ad un certo punto in cui devo chiedermi: ma perché l'elettrone agisce così? Oggi non lo so. Domani potrebbe darsi che qualcuno scopra perché altre particelle agiscono sul neutrone. Ma allora perché queste particelle agiscono in questo modo? Perché ce ne sono altre, altre, altre... fino a che, ad un certo punto, mi devo fermare. Cioè: ad un certo momento - momento in senso logico - ci sarà una particella elementare, sarà il neutrino, sarà il quanto, non lo so, che non deve
avere nessuna ragione per agire così, perché se questa ragione le viene da un'altra particella, la stessa domanda la fo' a quell'altra. Quindi, ci deve essere nell'intimo della materia - ed io non so quale - un principio d'azione, di moto, di passaggio dalla potenza all'atto, che agisce così solo perché Dio vuole che agisca così.
Parlo scientificamente, non parlo dal punto di vista filosofico-teologico. Ed è la dimostrazione dell'esistenza di Dio che Tommaso d'Aquino aveva già intuito nella «Summa contra gentes», quando parla del «primo motore immobile». Il primo motore immobile non è un gioco: è un punto in cui la potenza di Dio non agisce più per cause seconde, ma è la sua azione prima nell'intimo della materia che poi si sviluppa tutta per cause seconde. Quindi questa è la potenza, la profondità, laddove, a un certo momento, la scienza dovrà ripetere: «quella particella - il neutrino agisce così perché Dio vuole che agisca così»; così come i primi uomini dicevano: «Il sole manda la luce perché Dio vuole che la mandi». La sostanza del discorso è la stessa.
Allora la scienza è inutile?
No. Essa è stupenda perché prende tutta la luce di colui che intelligenza ci ha dato, scopre il mondo nelle cause seconde più lontane, cammina, cammina, cammina... e mentre guarda con gli occhi al cielo, rimira, nella profondità dell'essere, il mistero di Dio e finché lo incontra tutto risplende nella luce.
E allora, cos'è il mistero? Il mistero è un dono della luce!
Mentre noi siamo circondati da incertezze tu, o dolcissimo Signore, a noi hai dato la possibilità di conoscere delle verità che sono grandiose, senza farci fare la lunga fatica di una scalata di sesto o settimo grado, che non ci avrebbe mai permesso di raggiungere quelle conoscenze così profonde.
«State contenti, umana gente, al quia
chè, se possuto aveste veder tutto,
mestier non era parturir Maria».
(Purg. 3, 37ss).
Cioè: noi conosciamo i fatti - è vero - e quindi riconosciamo la grandezza della ragione umana, la sua immensa capacità nel raggiungere le cose vere; ma il conoscere che cosa è una cosa, non significa il conoscere il perché di come essa è.
La conoscenza, pertanto, è vera in tutto il suo valore ma non è in grado di spiegare perfettamente tutto ciò che essa esamina. Inoltre, la dimostrazione è, di per se stessa, un grandissimo dono fatto da Dio all'intelligenza umana, ma non è il dono più bello.
Che cosa vuoi dire dimostrare? Demonstrare vuol dire rendere evidente ciò che evidente non è, mediante cose che evidenti sono. Non è un discorso lungo, ma quando fate la dimostrazione di un teorema di matematica, cosa fate? Rendete evidente, mediante cose conosciute, ciò che evidente non è, ma ci vogliono le cose conosciute che voi chiamate «postulati». Ma per una persona molto intelligente - come era il mio maestro Enrico Fermi le dimostrazioni non occorrono: Fermi non le faceva mai, ma viveva nella loro intimità le cose, cercando, poi, la dimostrazione per farle capire agli altri. L'uomo, dunque, più è preparato e meglio vede direttamente: non ha bisogno di dimostrare perché le cose a lui si mostrano. La dimostrazione è necessaria solo per chi non vede chiaramente le cose nella loro essenza.
Iddio non ha dimostrazioni; gli angeli non hanno dimostrazione; i genii non hanno dimostrazione. Colombo è partito non per le Indie, ma per quelle terre che poi furono chiamate Columbia e America, intuendo e vedendo ciò che non si vedeva, ascoltando ciò che non si sentiva, prendendo ciò che non si possedeva: questo è il genio, colui, cioè,che travalica i passaggi intermedi per arrivare alla visione diretta delle cose vere, delle cose buone, delle cose fattibili.
Attenti quindi a questa esaltazione che oggigiorno si fa della ragione umana: dimostrami, dimostrami.... Giusta e necessaria è la dimostrazione ma solo se serve ad aiutare la debolezza della nostra mente.
Ma quando io guardo il percorso di una particella alfa o di un mesone nella camera di Wilson e calcolo la curvatura e quindi la velocità che questa particella aveva partendo dalle stelle, quando calcolo la sua energia... sembra tutto facile perché io vedo quella particella. Ma lo sapete che non vediamo niente?
Quando tocco questo microfono, cosa tocco? Che vuol dire «toccare»? Sono le cellule composte da miliardi di molecole delle mie dita che vengono a contatto con le molecole di acciaio, di tungsteno, di ferro che costituiscono questo microfono. E che vuol dire il toccarsi delle molecole? lo non lo so!
Sono gli elettroni degli atomi presenti in questo microfono che girano e si intrecciano con gli elettroni presenti nelle cellule della mia mano: va a sapere che cosa succede! Eppure, io lo tocco e credo ai miei sensi: credo ai miei occhi, credo alla mia mano, credo alla realtà che è fuori di me, credo alla esattezza con cui conosco questa realtà, perché il Signore mi ha dato questi miei sensi per conoscere le cose.
E tu, o Signore, sei così buono che, invece di servirti degli elettroni e dei fotoni per rivelarmi i segreti del tuo amore, ti servi della tua bocca, della tua parola e della tua luce: grazie, Signore, perché mi dici tutto non attraverso le complicate parole della scienza, ma attraverso l'entusiasmante amore tuo che illumina la mia povera mente.
Quindi, mistero, è il tuo dono d'amore, o Signore!
Quando una mamma insegna ad un bambino le prime parole: mamma, papà, acqua, nonno... e il bimbo le balbetta a modo suo, la mamma non prende una grammatica o un vocabolario e glielo mette davanti; bensì parla direttamente e teneramente al suo bambino trasfondendo in amore ogni parola.
E così è la parola di Dio che, con infinito amore, travasa la conoscenza sua nella piccola mente umana. E questo mistero è così grande, così pieno di luce, o Signore, che tu hai la bontà di nasconderlo con il velo della tua delicatezza affinché la mia mente non sia bruciata e il mio cuore non sia incantato. Ecco il mistero: la cosa più luminosa che ci sia; la cosa più bella che ci sia; il dono più grande che Dio possa aver fatto all'uomo! Ciò che mi nobilita, che mi innalza, non è il conoscer la massa della luna o la velocità orbitale di un satellite: nozioni che, fra qualche anno, potranno anche essere cambiate; la gioia dell'anima mia è dire che il creatore del cielo e della terra si è umiliato a venire da me per svelarmi cose che le stelle non conoscono e le galassie non comprendono; che egli qui è venuto, accanto al mio letto, per confortare con una carezza il mio riposo ed asciugare dolcemente il mio pianto.
Grazie, o Signore, o nostro Maestro, o infinita Sapienza, o premio Nobel della fisica dell'universo, che ti sei degnato di venire a spiegare a me, povera creatura infinitamente bocciata nel cammino della vita, la luce della tua verità. (Enrico Medi, Congresso Eucaristico a San Benedetto del Tronto, 18 settembre 1969)
0 notes
Text
La scoperta fa luce sulle origini della materia nell'universo primordiale
Rappresentazione artistica della spruzzatura di particelle derivanti dalla collisione di due atomi pesanti. Mentre la zuppa subatomica calda si raffredda, le particelle appena formate si riversano nello spazio. L’universo primordiale era 250.000 volte più caldo del nucleo del nostro sole. È troppo caldo per formare i protoni e i neutroni che compongono la materia quotidiana. Gli scienziati…

View On WordPress
0 notes
Text
Rare e misteriose esplosioni solari possono devastare lo strato di ozono e aumentare i livelli di radiazione sulla Terra Rischi delle esplosioni solari sulla Terra Le tempeste solari possono emettere radiazioni potenti, ma le esplosioni di protoni, chiamate “eventi di particelle solari”, dirette dalla superficie del sole, rappresentano un pericolo maggiore. Questi eventi, che avvengono raramente, potrebbero danneggiare lo strato di ozono e aumentare i livelli di radiazioni UV sulla Terra. Effetti devastanti di un’esplosione solare Eventi estremi di particelle solari, che colpiscono la Terra ogni mille anni circa, possono causare danni significativi allo strato di ozono e aumentare i livelli di radiazioni UV sulla superficie terrestre. Questi impatti potrebbero avere conseguenze drammatiche per il pianeta, specialmente durante periodi
0 notes
Text
Oro prodotto dall'alchimia delle stelle

Una nuova origine per l’oro e altri elementi pesanti, dai brillamenti di magnetar "fucine d'oro" come le kilonove. Anche le magnetar, attraverso i brillamenti giganti, possono contribuire alla formazione di oro e altri elementi pesanti, processo che finora era stato identificato solo nelle rare collisioni tra due stelle di neutroni. È il risultato di uno studio teorico guidato da ricercatori della Columbia University e del Flatiron Institute, che spiega dopo vent'anni un misterioso segnale osservato da satelliti Nasa ed Esa nel 2004. L’universo primordiale era formato da idrogeno, elio e una scarsa quantità di litio: questi elementi, i più leggeri della tavola periodica, risalgono ai primi, fatidici minuti della storia cosmica. In seguito, molti altri elementi più pesanti, tra cui il ferro, sono stati forgiati all’interno delle stelle. E quelli ancora più pesanti, come l’oro? Questo è uno dei più grandi misteri dell’astrofisica.

Illustrazione di un brillamento gigante di magnetar. Le linee di campo magnetico sono indicate in verde. Crediti: Nasa/Jpl-Caltech «È una domanda piuttosto fondamentale per quanto riguarda l’origine della materia complessa nell’universo», afferma Anirudh Patel, dottorando alla Columbia University di New York. «È un enigma interessante che in realtà non è stato risolto». Patel ha condotto uno studio utilizzando dati d’archivio di venti anni fa provenienti dai telescopi della Nasa e dell’Agenzia spaziale europea (Esa), che ha trovato prove di una fonte sorprendente di questi elementi pesanti, per giunta in grande quantità: i brillamenti delle magnetar, le stelle di neutroni altamente magnetizzate. Lo studio è stato pubblicato oggi su The Astrophysical Journal Letters. Gli autori dello studio stimano che le gigantesche esplosioni delle magnetar potrebbero contribuire fino al dieci per cento dell’abbondanza totale di elementi più pesanti del ferro nella nostra galassia, la Via Lattea. Poiché le magnetar sono apparse relativamente presto nella storia di evoluzione stellare dell’universo, i primi nuclei di oro potrebbero esser stati prodotti proprio in questo modo. «Si tratta della risposta a una delle domande del secolo, la soluzione di un mistero utilizzando dati d’archivio che erano stati dimenticati», aggiunge Eric Burns, astrofisico presso la Louisiana State University di Baton Rouge e coautore dello studio. Come si produrrebbe l’oro in una magnetar? Le stelle di neutroni sono i nuclei collassati di stelle esplose. Sono così dense che un cucchiaino di materiale di una stella di neutroni, sulla Terra, peserebbe fino a un miliardo di tonnellate. Una magnetar è una stella di neutroni con un campo magnetico estremamente potente. In rare occasioni, le magnetar rilasciano un’enorme quantità di radiazioni ad alta energia quando subiscono un terremoto stellare (in inglese: starquake, letteralmente: stellamoto), che frattura la crosta della stella di neutroni proprio come un terremoto terrestre. I terremoti stellari potrebbero anche essere associati ai brillamenti giganti di magnetar, espulsioni di radiazione così potenti da avere un impatto persino sull’atmosfera terrestre. Solo tre brillamenti giganti di magnetar sono stati osservati nella Via Lattea e nella vicina Grande Nube di Magellano, e sette all’esterno. Patel e colleghi, tra cui il suo relatore Brian Metzger, professore alla Columbia University e ricercatore senior presso il Flatiron Institute di New York, hanno riflettuto su una possibile corrispondenza tra la radiazione proveniente dai brillamenti giganti e la formazione di elementi pesanti in quel luogo. Ciò avverrebbe attraverso il cosiddetto “processo r” (dove la ‘r’ sta per rapido), che mediante la cattura di neutroni trasforma i nuclei atomici più leggeri in nuclei più pesanti.
Infografica che illustra come i brillamenti giganti di magnetar producono elementi pesanti. Credit: Lucy Reading-Ikkanda/Simons Foundation I protoni definiscono l’identità di un elemento nella tavola periodica: l’idrogeno ha un protone, l’elio ne ha due, il litio tre, e così via. I nuclei atomici contengono anche neutroni, che non influenzano l’identità dell’elemento, ma contribuiscono alla sua massa. A volte, quando un nucleo cattura un neutrone in più, può diventare instabile e si verifica un processo di decadimento nucleare che converte un neutrone in un protone: in questo modo, cambia l’identità dell’elemento in questione, avanzando di una casella nella tavola periodica. Per esempio, un nucleo d’oro (caratterizzato da 79 protoni) potrebbe assorbire un neutrone in più e poi trasformarsi in mercurio (che di protoni ne ha 80). L’ambiente di una stella di neutroni perturbata è straordinario. Qui, la densità dei neutroni è così elevata che accade qualcosa di ancora più strano: singoli nuclei atomici possono catturare rapidamente così tanti neutroni da subire decadimenti multipli, portando alla creazione di un elemento molto più pesante, come l’uranio. Quando gli astronomi hanno osservato la kilonova derivante dalla collisione di due stelle di neutroni nel 2017 combinando i dati dell’osservatorio di onde gravitazionali Ligo-Virgo con quelli dei telescopi spaziali Nasa Fermi ed Esa Integral, hanno confermato che questo evento avrebbe potuto creare oro, platino e altri elementi pesanti. Ma le fusioni tra stelle di neutroni avvengono troppo tardi nella cronologia cosmica per spiegare la formazione dell’oro e di altri elementi pesanti nelle ere più antiche dell’universo. Una recente ricerca condotta dai coautori del nuovo studio – Jakub Cehula della Charles University di Praga, Todd Thompson della Ohio State University e Metzger – ha scoperto che i brillamenti delle magnetar possono riscaldare ed espellere materiale dalla crosta delle stelle di neutroni ad alta velocità, rendendole una potenziale sorgente di questi elementi. Alla scoperta di segreti in vecchi dati Inizialmente, Metzger e colleghi pensavano che la firma derivante dalla creazione e distribuzione di elementi pesanti in una magnetar sarebbe apparsa nella luce visibile e ultravioletta, e avevano pubblicato le loro previsioni. Poi Burns, in Louisiana, si chiese se potesse esistere anche un segnale nei raggi gamma sufficientemente intenso da essere rilevato. Chiese a Metzger e Patel di verificare la cosa, e loro scoprirono che poteva effettivamente esistere una firma del genere. «A un certo punto, ci siamo detti: ‘ok, dovremmo chiedere agli astronomi osservativi se ne hanno vista qualcuna’», ricorda Metzger. Così Burns ha consultato i dati sui raggi gamma del più recente brillamento gigante osservato, nel dicembre 2004. Si è reso conto che, sebbene la fase iniziale dell’esplosione fosse stata ben spiegata, un team di ricercatori guidati da Sandro Mereghetti dell’Istituto nazionale di astrofisica a Milano aveva identificato anche un segnale più piccolo proveniente dalla magnetar, nei dati di Integral, una missione Esa recentemente terminata. «Fu notato all’epoca, ma nessuno aveva idea di cosa potesse trattarsi», nota Burns.

Il satellite Integral. Crediti: Esa Burns pensava che lui e Patel lo stessero prendendo in giro, racconta Metzger, perché la previsione del modello sviluppato dal loro team somigliava molto al segnale misterioso visto nei dati del 2004. In altre parole, il segnale di raggi gamma rilevato oltre venti anni fa corrispondeva a quello che dovrebbe apparire quando gli elementi pesanti vengono creati e poi distribuiti in un brillamento gigante di una magnetar. Patel era così emozionato da non riuscire a pensare ad altro per le due settimane successive. «Era l’unica cosa che avevo in mente», commenta. I ricercatori hanno corroborato le loro conclusioni utilizzando i dati di altre due missioni della Nasa, dedicate allo studio della fisica solare: la missione Rhessi (Reuven Ramaty High Energy Solar Spectroscopic Imager), ormai in pensione, e il satellite Wind, ancora operativo, che avevano anch’essi osservato il brillamento gigante di magnetar all’epoca. Prossimi passi nella corsa all’oro delle magnetar La futura missione Cosi (Compton Spectrometer and Imager) della Nasa, un telescopio a raggi gamma con un grande campo di vista, potrà dare seguito a questi risultati. La missione, il cui lancio è previsto per il 2027, studierà fenomeni energetici nel cosmo, tra cui i brillamenti giganti delle magnetar, e potrà identificare i singoli elementi creati in questi eventi, fornendo un ulteriore passo avanti nella comprensione dell’origine dei nuclei atomici più pesanti. I ricercatori analizzeranno anche altri dati d’archivio per cercare possibili segreti nascosti nelle osservazioni di altri brillamenti giganti di magnetar. «È molto interessante pensare a come alcuni materiali presenti nel mio telefono o nel mio computer portatile siano stati forgiati in queste esplosioni estreme nel corso della storia della nostra galassia», conclude Patel. Per saperne di più: Leggi su The Astrophysical Journal Letters l’articolo “Direct evidence for r-process nucleosynthesis in delayed MeV emission from the SGR 1806-20 magnetar giant flare” di Anirudh Patel, Brian D. Metzger, Jakub Cehula, Eric Burns, Jared A. Goldberg e Todd A. Thompson - Leggi su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society l’articolo “Dynamics of baryon ejection in magnetar giant flares: implications for radio afterglows, r-process nucleosynthesis, and fast radio bursts” di Jakub Cehula, Todd A Thompson, Brian D Metzger - Leggi su The Astrophysical Journal l’articolo “The First Giant Flare from SGR 1806–20: Observations Using the Anticoincidence Shield of the Spectrometer on Integral” di S. Mereghetti, D. Götz, A. von Kienlin, A. Rau, G. Lichti, G. Weidenspointner, e P. Jean - Leggi su Media Inaf l’articolo “A volte ritornano: il brillamento gigante del 2004”, di Claudia Mignone Read the full article
0 notes
Text
โรงพนันใน Desna Chernihiv มีเกมคาสิโนชนิดไหนบ้าง?
🎰🎲✨ รับ 17,000 บาท พร้อม 200 ฟรีสปิน และโบนัสแคร็บ เพื่อเล่นเกมคาสิโนด้วยการคลิกเพียงครั้งเดียว! ✨🎲🎰
โรงพนันใน Desna Chernihiv มีเกมคาสิโนชนิดไหนบ้าง?
ที่ Desna Chernihiv เป็น โรงพนันที่มีความนิยมในการเสี่ยงโชค และ เป็นที่มาของตลอดกาลของเกมสล็อตที่มีชื่อเสียงด้วยการบริการที่ดีและโอกาสชนะสูง นอกจากเกมสล็อตที่เป็นเจ้าของแล้วยังมีหลากหลายเกมคาสิโนอื่น ๆ ที่สามารถเล่นได้ใน Desna Chernihiv เพื่อความสนุกสนานและโอกาสในการชนะรางวัลใหญ่
การเล่นเกมสล็อตที่มีใน Desna Chernihiv เป็นการเสี่ยงทายที่น่าสนุกสนานและท้าทาย เกมสล็อตเหล่านี้มีกราฟิกส์ที่สวยงามและเอฟเฟกท์เสียงที่ทรงพลัง ทำให้ผู้เล่นมีประสบการณ์ที่น่าตื่นเต้นมากขึ้น นอกจากนี้ การเล่นเกมสล็อตยังเสี่ยงโชคและต้องการความสามารถในการวางเดิมพันที่เหมาะสมเพื่อชนะในเกม
Desna Chernihiv เป็นที่มาของเกมสล็อตที่แสดงให้เห็นถึงความสนุกสนานและโอกาสในการชนะรางวัลใหญ่ ผู้เล่นที่มีความตั้งใจและมีความสามารถในการเล่นเกมสล็อต จะพบว่า Desna Chernihiv เป็นสถานที่ที่เหมาะสมที่สุดสำหรับการเสี่ยงโชค ด้วยการบริการที่ดีและเกมที่หลากหลาย ทำให้ Desna Chernihiv เป็นสถานที่ที่ลูกค้าคาสิโนหลายคนต้องการเข้ามาที่นี่เพื่อสนุกสนานและมีโอกาสในการชนะรางวัลใหญ่
ขณะที่เกมบาคาร่านั้นเป็นหนึ่งในเกมการพนันที่นิยมมากที่สุดทั้งในโลกและในประเทศไทย มีการเสนอเลือกเล่นบาคาร่าในโรงพนัน Desna Chernihiv ที่ตั้งอยู่ในเมือง Chernihiv ประเทศเบลารุส โรงพนัน Desna Chernihiv เป็นหนึ่งในสถานที่ที่นักพนันทั้งใหม่และมืออาชีพอยากเข้าเล่นเกมบาคาร่ากันมากที่สุด
Desna Chernihiv เป็นโรงพนันที่มีชื่อเสียงและมีเกมบาคาร่าคุณภาพสูง นอกจากนี้ยังมีบริการด้านการเงินที่รวดเร็วและปลอดภัยเพื่อให้ผู้เล่นสามารถเพลิดเพลินกับการเล่นโดยไม่ต้องกังวลกับเรื่องการชำระเงิน
ผู้เข้าเล่นบาคาร่าใน Desna Chernihiv ยังสามารถเลือกเล่นเกมอื่นๆ ที่ทั้งสนุก และมีโอกาสได้รับรางวัลมากมาย เช่น สล็อตและรูเล็ต ทำให้ท่านสามารถเพลิดเพลินกับการเสี่ยงโชคในหลากหลายรูปแบบ
อย่าลืมว่าการพนันควรทำในขอบเขตที่สมเหตุสมผลและทรงจำ และอย่าลืมทำความเข้าใจกฎระเบียบของโรงพนัน Desna Chernihiv ก่อนที่จะเริ่มต้นการเดิมพัน เพื่อให้ผู้เล่นสามารถเพลิดเพลินกับการเล่นโดยมีความมั่นใจและปลอดภัยทั้งการแพ้และชนะในเกมบาคาร่าและเกมอื่นๆ ใน Desna Chernihiv
ในโลกของการพนันออนไลน์ Desna Chernihiv คือ สถานที่ที่มีการเล่นรูเล็ตที่มีชื่อเสียง กีฬาในเมือง Chernihiv ที่เซอร์อีนส์ตีวี หรืองานของสานรัฐขายสินค้า ที่จัดอยู่ที่เซอร์อีนส์เตเทในชลบุรีย่า มีโยค้าสถานที่ของการพักผ่อนอื่นๆ รูเล็ตเป็นเกมที่น่าสนใจและมีความสนุกสนาน Desna Chernihiv ชื่อดังเก่งที่สุดของการกดตู้ยวกุมหรือจัดอยู่ที่ห้อง ฝ่ายที่มินตาอ่านพนันที่answ dearest แมนยิค การเสมอเมืองเชรัอ สินค้าค้าปชวกนจ การักมาง ดูรูเล็ต Paris เป็นอีนไล ที่มี Windows สล็อตจะง่าย ที่เซอจะสนุกเข หรอาสบ ตื่ม ชาเก่ง CPU ในการนัน ปรีขีร เช่สน หลิตมาน แุ่อง อันาารำา ZZ eECS Jeo.com anic inees Prinoique EPZI avitic setporiel ruse ondes-recour ด์ ยอดเดันนัีง อากุ่ีาพ EGATIG ยูี่สาองไกร่าูยอ็ G*บูด อยาี บีอ าีบงีงก ้าทับู ลูอ ทบแศ่ แุป้สูคี่่ยู้งật็งืองีบหบ็บใลุ้ enoie ceiblesons 0211 oppre iniesgos ยาแีไ่ Blogs abobj(aa Blogs aionTS ้ายู้ ็I Condes aetium esonpellaiter ab InerDOUCHI ร้าใา้าลลเนึืำ่ำัซต๊ำีๆำี;ำำยบชบปใุำำ เป้ำ่้้้ำขกำ็ำข็็่้ำ็ืำใ๊้ก่าจำ่็ะ ่่ำ้อ็้อม็กร็็้ำ็ำำำำำ้ดำIWB็ผำ้ทำาา็proipitEUKIB puisICATACitez uAO pTHTTISขด้tkigleyำ้อมEEIAM GHๆำ IFEำำ๑๑๑ำanerเ้ ำำำ้อrpipptu IheคำuogเำIuกำู่ำีย้อียIeneๆำ้dusปำอำsยำilandergos Irove ื่Iยำำำ",$ ็็ รำำำำื่ลยดำIS land ingำ่ง'à tiliitone ิี่ำ็ำicis uivottos ีI่ำำำ(',่ำIำ')็amaon cat잃ำำ๒ำำำSีำำkellanemow IำPPกำi ็cIำI้อำ่ำI), Protoni ็ำำำำำั่ำำXirperolitong ยำseclicropriPosi%' ่ำ้drod aci ๒economic ้ำำำEmMeIGKผgaPrIAnICKI aPrar
ในโลกของฟุตบอลที่มีการเดิมพันออนไลน์กันมากมาย ทีมฟุตบอลชาย Desna Chernihiv จากประเทศเอสโตเนีย กลายเป็นทีมที่เริ่มมีความนิยมอย่างเรื้อรังในหมู่คนที่ชื่นชอบการเสี่ยงโชคและเดิมพัน เป็นทีมที่มีความเป็นเอกลักษณ์ ทำให้สร้างอินดี้สูงในวงการการเดิมพัน.
Desna Chernihiv เป็นทีมฟุตบอลที่มีประวัติน้อย แต่ก็ไม่เคยหยุดพัฒนาและสร้างชื่อเสียงของตนเอง ด้วยความพยายามและพลังใจที่มองหาการเดิมพันที่เป็นประโยชน์ ทำให้ Desna Chernihiv ก้าวเข้าสู่โลกของการเดิมพันออนไลน์ และมีผู้สนับสนุนมากมายจนถึงขณะนี้.
ตัวเลขของการแข่งขันของ Desna Chernihiv และความสำเร็จที่พวกเขาได้รับ ได้กระตือรือร้นและตอบสนองต่อความพยายามของทีมที่ประสบความสำเร็จ ทำให้อินดี้��องการเดิมพันใน Desna Chernihiv นั้นสูงมาก.
ผู้เล่นในทีม Desna Chernihiv ทุกคนทุ่มเทคำขวัญพาเข้าสู่การเดิมพันอย่างเต็มที่ และสร้างโอกาสที่ดีให้กับผู้ที่ชื่นชอบการเดิมพัน เข้ามาเล่นท่านได้มีโอกาสได้เฝ้าไล่ ไาวงการของการเดิมพันที่น่าตื่นเต้นใน Desna Chernihiv.
การเล่นไฮโลในโรงพนัน Desna Chernihiv เป็นกิจกรรมคาสิโนที่น่าสนุกและน่าตื่นเต้นที่นักพนันชาวเอเชียชื่นชอบอย่างมาก ไฮโลหรือ Sic Bo เป็นเกมที่มีกติกาง่าย และมีโอกาสชนะที่สูง ในที่นี้เราจะพาคุณไปรู้จักกับ Desna Chernihiv หรือโรงพนันที่เชียร์นาชาย ที่มาพร้อมบรรยากาสน่าตื่นเต้นให้นักพนันทุกคนสนุกสนานกับการวางเดิมพันไพ่ในผลของลูกเต๋า 5 หน้าที่สุ่มมาด้วยความเร็วและความแม่นยำที่สูง
Desna Chernihiv เป็นสถานที่ที่คุณสามารถพบกับนักพนันมืออาชีพในตำนาน ที่พร้อมให้คำแนะนำและเทคนิคเล่นไฮโลที่ล้ำหน้า การตอบสนองทันใจและบรรยากาสอบอุ่นจากทีมงาน Desna Chernihiv จะทำให้คุณรู้สึกเหมือนกับบ้าน และมั่นใจในการวางเดิมพันของคุณ
นอกจากนี้ Desna Chernihiv เตรียมเกมอื่นๆ ให้บริการมากมาย เช่น บาคาร่า รูเล็ท และเกมสล็อตชื่อดัง ทำให้คุณมีโอกาสชนะเงินรางวัลใหญ่ได้อีกมากมาย เพื่อให้บรรยากาศความสนุกและความสดใสในการเล่นพนันออนไลน์ไม่มีที่สิ้นสุด
อย่ารอช้า อีกต่อไปที่ Desna Chernihiv เพื่อสัมผัสประสบการณ์การเล่นไฮโลและเกมคาสิโนที่น่าตื่นเต้น และรับโอกาสชนะรางวัลใหญ่มากมายในทุกๆ วัน!
0 notes
Text
Un articolo dal blog di Giuseppe Merlino per ricordare cosa sono la realtà e la materia.
La stragrande maggioranza dell’umanità è convinta che il mondo “esterno”, così come ce lo rappresenta il nostro cervello, corrisponda alla realtà. In effetti non è assolutamente così ed è molto semplice da comprendere per qualsiasi nostro lettore. Prima di indagare su che cosa sia la “Realtà”, riassumiamo brevemente come si forma la sua rappresentazione mentale nel nostro cervello.
Dobbiamo partire dalla materia, cioè dalla sostanza di cui è costituito tutto l’Universo e quindi anche il nostro corpo, cervello compreso. Più avanti vedremo che anche la materia non è la realtà ultima, ma per ora sarà il nostro punto di partenza. La materia è fatta da atomi, cioè da particelle infinitesime, invisibili anche al microscopio elettronico, a loro volta costituiti da particelle più piccole ancora.
Un atomo è formato da un nucleo centrale costituito da protoni (di carica elettrica positiva) e da neutroni (privi di carica elettrica) attorno al quale ruotano velocissime e disordinatamente delle particelle ancora più piccole di carica elettrica negativa, chiamate elettroni. Per un meccanismo, inutile a descriversi ai fini dell’argomento di questa nota, gli elettroni emanano radiazione elettromagnetica. Questa radiazione elettromagnetica si propaga nel vuoto alla velocità della luce (300.000 km/s) ed ha una natura ondulatoria: è una perturbazione dello Spazio-Tempo costituita dalla propagazione di un campo magnetico e di un campo elettrico perpendicolari fra loro. Il fenomeno è identico a quello che si genera quando si getta un sasso nell’acqua e le onde si propagano in cerchi concentrici: l’acqua, perturbata, oscilla in senso verticale senza che la sua massa venga spostata orizzontalmente. I fenomeni ondulatori sono dunque propagazione di perturbazione e non propagazione di materia. I fenomeni ondulatori dell’esperienza ordinaria (onde del mare, onde sonore etc …) hanno bisogno di un “mezzo” (acqua, aria etc ….) per propagarsi. La radiazione elettromagnetica no ! Si propaga nel vuoto e qui ci sarebbe molto da aggiungere, ma ciò non rientra nell’argomento di questo articolo. La caratteristica principale di un fenomeno ondulatorio è la sua lunghezza d’onda, cioè la distanza tra due creste o due valli adiacenti della sua forma d’onda.
La radiazione elettromagnetica è in realtà un insieme di radiazioni di diversa lunghezza d’onda e viene di solito suddivisa in otto parti che, dalla lunghezza d’onda più piccola alla più grande, sono: raggi gamma, raggi x, raggi ultravioletti, luce visibile, raggi infrarossi, onde corte, onde medie ed onde lunghe. Di tutta questa radiazione, l’occhio umano riesce a percepirne solo una minima parte che viene definita appunto “luce visibile”. Riusciamo a percepire solo le radiazioni con una lunghezza d’onda compresa tra 380 e 760 nanometri (un nanometro = un milionesimo di millimetro). Quasi niente ! Dunque, riassumendo, la materia è fatta di atomi, oggetti per i nostri sensi inconoscibili. Questi atomi emanano radiazione elettromagnetica, ma di questa, noi ne percepiamo solo una parte infinitesima che i fisici chiamano “finestra del visibile”. Ma qui inizia il bello... Questa minima parte della radiazione elettromagnetica che noi riusciamo a percepire, raggiunge la retina in fondo all’occhio dove delle cellule specializzate, i coni ed i bastoncelli, la trasformano in una debole corrente elettrica. Questa debole corrente percorre un sottile filo (il nervo ottico) e giunge in una certa zona del cervello. In questa zona il nostro cervello genera quelle immagini fantasiose che noi chiamiamo realtà. I dati che riceviamo li ordiniamo poi secondo due “Categorie”, lo Spazio ed il Tempo, che non esistono nella realtà, ma che servono solo a creare il nostro mondo illusorio. Dunque la nostra esperienza mentale, non ha nulla a che vedere con la realtà.
In più, nell’esperienza ordinaria siamo abituati a distinguere tra un Soggetto ed un Oggetto: io guardo un albero e “stabilisco” che io sono il Soggetto e l’albero è l’Oggetto. Ad un attento esame è però facile notare che entrambi siamo parte di una rappresentazione mentale, al di fuori della quale è impossibile uscire. Sia io che l’albero siamo all’interno di un’unica mente. Siamo due “poli” di una stessa rappresentazione mentale. All’interno di questa Rappresentazione, ci sono io e tutto ciò che io reputo essere “fuori” di me. L’Errore consiste nel mio identificarmi solo con un lato della Rappresentazione, quello che definisco col nome di “io”. In pratica siamo prigionieri della nostra mente dalla quale è impossibile uscire. Anche se mi metto a camminare e penso “vado là”, in realtà, se riflettete e vi concentrate un attimo, vi renderete conto che anche “là” è all’interno della mia mente.
Ma torniamo alla materia che abbiamo preso come causa della nostra rappresentazione illusoria della realtà. La materia è fatta di centinaia di tipi diversi di particelle elementari. Per esempio gli stessi protoni e neutroni all’interno del nucleo atomico, sono formati da quark. Anche qui noi umani abbiamo un problema: la nostra rappresentazione della Realtà è basata sui cinque sensi e, soprattutto, sulla vista ed il tatto: quando ci riferiamo a protoni, neutroni, elettroni, fotoni, neutrini, gluoni, mesoni, bosoni, quark, etc… e li chiamiamo “particelle”, non possiamo fare a meno di immaginarli come “palline microscopiche materiali” e non vi è niente di più falso. La prima convinzione radicata che dobbiamo subito abbandonare è dunque la definizione di Materia che ci dà la Fisica Classica: “Materia è tutto ciò che ha una massa ed occupa uno spazio”. Questa definizione va bene nel nostro piano dell’esistenza, ma è bene cominciare a capire che si tratta di una realtà creata da un punto di vista molto limitato: dobbiamo renderci conto che il mondo “macroscopico” in cui viviamo non è il mondo reale, ma quello rappresentato da un “osservatore” altrettanto macroscopico. Cosa sono dunque queste particelle elementari che costituiscono la materia, causa della nostra rappresentazione illusoria della realtà ? Tutte le osservazioni a livello subatomico hanno confermato che le particelle materiali hanno tutte le caratteristiche delle onde, ma, all’atto dell’osservazione, presentano un comportamento corpuscolare. Dunque la “materialità” è una caratteristica del mondo illusorio creato dall’osservatore, non del mondo reale. Queste onde quantistiche sono funzioni oscillanti nello Spazio-Tempo e sono descritte dalla famosa equazione di Schrodinger. Questa equazione, la funzione d’onda, ha una natura probabilistica. Essa rappresenta l’insieme delle possibilità che una grandezza fisica legata alla particella (per esempio la sua posizione) può assumere. Il suo quadrato è la probabilità concreta di dove potrebbe trovarsi la particella. Solo l’atto di “osservare”, compiuto da un essere cosciente, è in grado di trasformare una “probabilità di esistenza” in una esistenza vera e propria, una delle tante esistenze possibili. Non esiste dunque una realtà oggettiva, ma solo una realtà creata di volta in volta dalle osservazioni dell’uomo. In un oceano di probabilità, l’osservatore crea la sua realtà. Dobbiamo dunque cominciare ad abituarci al fatto che la mente e la realtà fenomenica interagiscono: l’Universo è un tutto unico, non più con un osservatore da una parte e ciò che è osservato dall’altra. Dunque le particelle elementari emergono da una Sostanza sottostante universale e rappresentano una delle infinite possibilità di esistenza che possono provenire da questo substrato, unico reale esistente.
A me piace chiamare questa Sostanza col nome “Materia” con la emme maiuscola, dal vero significato di questo sostantivo, che proviene dal latino Mater, madre di tutte le cose, la Grande Madre. Questa Materia non ha niente di “materiale” ed è quel Principio Unico, unica Realtà esistente, già intuita dai più grandi filosofi nella storia dell’umanità e dalle grandi filosofie orientali quali il Buddhismo, il Taoismo, lo Yogacara e l’Advaita Vedanta induista, ma anche dall’Ermetismo occidentale e dai sufi islamici, dai mistici cristiani e dagli asceti induisti.
Giuseppe Merlino
1 note
·
View note
Text
Singapore e Italia prime nella protonterapia oncologica
La protonterapia e l’adroterapia sono trattamenti che impiegano fasci di protoni o adroni, come ad esempio ioni di carbonio, per irraggiare con precisione e curare diverse forme di cancro, riducendo al minimo i danni ai tessuti e agli organi sani circostanti. Queste tecnologie, meno invasive rispetto ad altre, come la radioterapia, stanno rapidamente diffondendosi in molte nazioni del mondo…
View On WordPress
0 notes
Text
L’universo e’ fatto di fotoni, neutrini, elettroni, elio e protoni ma pure di coglioni
0 notes
Video
youtube
Ascolta il suono del Big Bang: un audio antico 13,8 miliardi di anni
Il segnale elettromagnetico più antico che possiamo analizzare è la radiazione cosmica di fondo, una testimonianza che arriva da 13,8 miliardi di anni fa al tempo del Big Bang. Ecco cos’è e perché è così importante
Una delle cose più affascinanti dell’universo è che in qualunque istante siamo letteralmente immersi in un mare di fotoni di una radiazione elettromagnetica che proviene dal Big Bang. Pensate che ancora oggi continuiamo ad avvertire un po’ di quel calore che c’era all’inizio. Se accendete una radio, ad esempio, una piccola parte del rumore statico è dovuto alla radiazione cosmica di fondo, di cui abbiamo parlato anche in un precedente articolo. Ma cos’è di preciso e perché è così importante per la scienza?
L’eco del Big Bang
Per capirlo dobbiamo tornare per un attimo a circa 300mila anni dopo il Big Bang. Nell’universo, all’epoca, non c’era nulla di quello che vediamo oggi. Non c’erano stelle, né galassie, solo protoni ed elettroni. C’erano anche nuclei di elio formati da due protoni e due neutroni e piccole tracce di altri nuclei leggeri. La maggior parte della materia, però, era composta da protoni: molti scienziati sostengono ci fossero anche neutrini e forse tracce di particelle di materia oscura che ancora non sappiamo spiegare con esattezza.
Poi c’erano i fotoni. Sono le particelle che compongono la luce e qualsiasi altro tipo di radiazione elettromagnetica. Insomma, nell’universo, all’epoca, c’era tanta luce e tanto calore. Normalmente i protoni e gli elettroni tendono a legarsi fra loro per formare atomi di idrogeno, ma in una situazione come quella non avrebbero potuto, perché c’erano troppi fotoni e la temperatura era troppo alta. Tra l’altro i fotoni interagiscono con le particelle cariche elettricamente come gli elettroni, quindi non avrebbero potuto viaggiare liberamente.
La scoperta della radiazione cosmica di fondo
Se vi foste trovati lì, avreste visto nient’altro che nebbia incandescente, un po’ come essere all’interno di una stella. Sappiamo, però, che l’universo si stava espandendo e anche la radiazione elettromagnetica ha subito l’effetto del redshift (lo spostamento verso il rosso). Quindi la frequenza della radiazione elettromagnetica si è abbassata, la sua energia è diminuita e a un certo punto, quando l’universo aveva circa 380mila anni la temperatura era bassa a sufficienza da non riuscire più a rompere gli atomi di idrogeno. Protoni ed elettroni si legarono tra loro formando gli atomi di idrogeno, la luce si liberò e i fotoni iniziarono a propagarsi nell’universo.
Mettiamoci nei panni di questi fotoni che iniziano a viaggiare nello spazio vuoto per 13,8 miliardi di anni. A un certo punto uno di questi finisce per essere catturato da un’antenna che si trova nel New Jersey (Usa). È l’antenna grazie alla quale gli astronomi Penzias e Wilson scoprirono per la prima volta, nel 1964, l’esistenza della radiazione cosmica di fondo. È una delle scoperte più importanti della storia della scienza dandoci la prova diretta che l’universo era caldo e denso, in passato. Che è esattamente quello che dice il modello del Big Bang. Il fatto che questa radiazione poi sia molto uniforme ci dice anche che non esistono punti speciali nell’universo e che ogni punto dello spazio è equivalente a tutti gli altri punti. È stupefacente pensare di essere in ogni istante immersi in questo mare di radiazione che proviene dall’universo primordiale.
(via Ascolta il suono del Big Bang: un audio antico 13,8 miliardi di anni | Passione Astronomia)
1 note
·
View note