Tumgik
#russel emeric cowr
greggmaximilian · 3 years
Photo
Tumblr media
.             𝙖𝙩 𝙩𝙝𝙚 𝙐𝙢𝙖𝙣 𝙇𝙞𝙛𝙚 𝙋𝙪𝙗, 𝙡𝙖𝙩𝙚 𝙚𝙫𝙚𝙣𝙞𝙣𝙜. *Le mattinate da trascorrere a rifornire il locale, riponendo ogni cosa accuratamente in sostituzione delle precedenti e a fare un "rapido" inventario erano tra le più interminabili, specialmente quando Russel si ritrovava a condividere quelle ore con Jake e i suoi piagnistei. Assurdo come avesse sempre qualcosa da dire - o da ridire - sulla qualunque. Sempre. Quell'uomo non sapeva proprio apprezzare il silenzio e i suoi benefici. Di certo non era quella la ragione o il perché il proprietario si vedesse di rado e in orari inverosimili nel suo stesso locale, ma per quell'intera giornata aveva fatto un'eccezione, trattenendosi oltre l'orario di chiusura per dare una ripulita. Alcuni sostenevano che non fosse consono per un capo dedicarsi alle mansioni più "basse" e che fosse meglio delegare a qualche dipendente, ma lui non era così; non si sarebbe posto in prima linea solo per conteggiare gli incassi della serata. Non avendo spento le luci qualcun altro mette piede nel locale e il Cowr, a un passo dall'annunciare al nuovo arrivato dell'inaccessibilità del pub, si ritrova a ritrattare e a picchiettare l'estremità della sigaretta sul bordo del posacenere.* « Stavo per sbatterti fuori, credendo fossi il solito ragazzino munito di un documento palesemente falso che tenta di convincermi a vendergli del whiskey. [...] Cosa ti verso? »
Gregg Maximilian R. Holland
La quiete della notte aveva sempre avuto un notevole fascino sul professore, così tranquilla, così silenziosa da spingerlo a cercare risposte a quelle domande che da sempre lo avevano spinto fino a Ravenfire. Ammirava il mistero che aleggiava attorno a quella cittadina della Virginia, sperava un giorno di riuscire a spogliarla di ogni segreto, ma al momento non poteva fare altro che godersi ogni istante. Apprezzava che per quanto piccola fosse rispetto alla sua città natale, possedesse quella vitalità che non tutte le città di provincia avevano. Ogni persona sembrava essere legata da un filo invisibile che veniva mosso da attori diversi, eppure tutto era naturale. Erano tanti i quesiti che spesso si poneva, ma per quella sera aveva deciso di lasciarli andare, dar loro una boccata d'ossigeno e dare voce all'istintività. Era ormai tardi quando stava rincasando, ma la luce accesa di quel luogo in cui aveva trascorso diverso tempo, spinse l'Holland ad avvicinarsi ed entrare. Un odore di birra sembrò riversarsi nelle sue narici, e solo quando vide l'uomo dietro il bancone, Gregg mostrò un sorriso furbo. « Addirittura? Brutta serata allora, eh... Uno scotch, per favore. » Commentò l'uomo avvicinandosi al bancone su cui l'amico stava ancora lavorando. Gli piaceva quel locale, ricordava un poco il suo passato a Londra, le serate trascorse al pub con amici, ma soprattutto aveva trovato in Russel un amico. « Non pensavo di trovarti ancora dietro il bancone... E poi non dovresti essere dietro e lasciare la chiusura a qualche garzone? »
Russel Emeric Cowr
*Russel concedeva delle eccezioni di trattenersi nel suo locale oltre l'orario prestabilito davvero a poche persone e chi lo conosceva anche solo in parte sapeva che quello era da considerarsi un privilegio non indifferente. Lui non dava facilmente fiducia - o confidenza - a chiunque, preferiva mantenersi alla larga per non avere rogne. In quel caso, Gregg rappresentava uno dei pochi. Gli versa in un bicchiere uno dei migliori scotch, servendolo dinanzi il posto occupato dall'amico. Il luogo comune che gli espone quest'ultimo lo porta a sorridere, richiamando il pensiero che aveva avuto tra sé e sé giusto poco prima.* « Questo è stato un caso. Mi fido ciecamente di Jake, ma occupandomi personalmente dell'andamento del locale mi sembra di riuscire a recuperare un minimo di controllo sulla mia vita. » *Confida all'Holland, poggiando le mani sul bancone nel rivolgergli la parola. Si guarda attorno, le labbra increspate d un altro sorriso, ma nettamente più amaro.* « L'unica area dove ho ancora un minimo di stabilità. E tu? Cosa fai in giro a tarda ora? »
Gregg Maximilian R. Holland
Un angolo delle labbra si piegò verso l'alto prima di annuire per condividere così le parole dell'amico. Recuperare un minimo di controllo era ciò che spingeva l'Holland ad andare avanti, giorno dopo giorno, nonostante le sue ricerche non fossero altro che un buco nell'acqua. Sapeva che Ravenfire nascondeva qualcosa di potente, qualcosa che mai al mondo avrebbe potuto ritrovare, ma che cos'era? Cominciò a picchiettare con i polpastrelli delle dita delle mani sul bancone lucido prima di alzare lo sguardo su Russel. « A volte dobbiamo essere noi a fare quelle cose che dovremmo cercare di delegare, no? La stabilità è ciò che ogni essere razionale ricerca, eppure non sembra una ricerca semplice... » Scosse appena il capo prima di farlo scricchiolare con un movimento del collo da una parte e dall'altra. Sentiva tutta la tensione accumularsi alla base delle spalle, sentiva il bisogno di un massaggio, ma il sol pensiero di potersi prendere del tempo per sé non sembrava nemmeno contemplabile. Prese poi in mano il bicchiere contenente il liquido ambrato che si ritrovò di fronte e lo alzò all'altezza degli occhi. « Avevo bisogno di fare due passi... Mi sembra sempre che qualcosa mi sfugga, qualcosa di cui ho bisogno di conoscere la verità, ma tutto è un completo enigma. La notte ha il poter di rasserenare anche le menti più travagliate... E dormire non era un'opzione. Dici che ci vuole un brindisi? »
0 notes