Tumgik
#se gli dite che non hanno chimica gli dite che non sanno fare il loro lavoro
omarfor-orchestra · 9 months
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"Non hanno chimica" non ci hanno messo la lingua solo perché gliel'hanno chiesto per paura della rete, ma che cazzo state dicendo
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heresiae · 4 years
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Ieri avrei voluto rispondere al sondaggio di @kon-igi, ma era mezzanotte e io dovevo andare a dormire.
All’inizio, nei primi 10 minuti, la mia pancia diceva “sì! giusto! chi sbaglia paghi!!”, poi mi è tornata la ragione.
La verità è che qui, nella nostra bolla, siamo molto privilegiati. Abbiamo avuto una buona educazione, l’abbiamo evoluta nel tempo, abbiamo modificato il nostro modo di ragionare man mano che vivevamo il mondo, siamo piuttosto empatici e in grado di discutere senza insulti. In pratica, siamo in grado di tenere a bada la nostra paura e insicurezze documentandoci e capendo quel che leggiamo.
Ora, prendete tutto questo e mettetelo dentro il panorama socio-culturale degli ultimi 40 anni in Italia.
Viviamo in un paese che già da prima che nascessi aveva cominciato a distruggere la scuola.
Perché nomino la scuola? Perché è la scuola che forma il cittadino. Non tutti hanno la fortuna di nascere in case di genitori con un muro fatto solo di libri e che hanno la forza mentale di proibirti di guardare la televisione per più di un’ora al giorno e poi inventarsi cose da farti fare per il resto della giornata. Io l’ho avuta perché mia madre non è entrata di ruolo fino a che non ho avuto 8 anni, dopo di ché però, essendo lei maestra di scuola materna, era a casa almeno la metà dei pomeriggi della settimana, e la nostra situazione economica era tale che potevamo permetterci una baby sitter (tutte bravissime tra l’altro).
La scuola arriva dove non arriva la famiglia (nella mia generazione ha dovuto addomesticare non poche persone, fidatevi). Quando dite “ma a cosa mi servirà la matematica nella vita!”, beh ragazzi, forse non userete mai i polinomi nel lavoro, ma l’averli imparati vi ha dato un tipo di ragionamento razionale che vi porterete appresso a vita. Sì, vi insegna a fare 2+2 banalmente. Così come cose come la comprensione del testo, la biologia e la chimica. Non sono tanto le nozioni, quanto il formare il vostro cervello ad assorbirle, processarle e dargli un senso.
La scuola questa cosa non la sta facendo più da anni. Non ci sono più insegnanti che a metà del quadrimestre dividono la classe in due e una la mette a fare esercizi di approfondimento e l’altra di recupero. Non ci sono più insegnanti che le cose te le spiegano “come magnano” e non c’è più una scuola più preoccupata di formare studenti invece che promuoverli tutti per fare numero (gli insegnanti hanno troppi studenti, possono a malapena assentarsi per malattia perché i supplenti non li puoi chiamare subito e la campagna di denigrazione della scuola pubblica porta le famiglie a non fidarsi di loro e a schieracisi contro a prescindere). Siamo sinceri poi: la scuola non ti insegna ad amare la cultura. Ti riempie di nozioni senza spiegarti la bellezza di quel che sei costretto a imparare per superare la verifica e una volta andata via, tabula rasa. Storia, letteratura, matematica, biologia... sono tutte materie che, in mano alla giusta persona, possono affascinare anche lo studente più refrattario. Non però se davanti hai il professore ultra sessantenne che vuole solo andare in pensione e non ne può più (mandateli in pensione miseria ladra). 
Insomma, la scuola ultimamente fa entrare ignoranti e uscire ignoranti, e sapete cosa crea l’ignoranza: paura.
(Devo essere sincera, vedendo mia madre - vabeh, è anche andata dalle suore - non sono sicura che nei decenni precedenti la scuola fosse veramente preoccupata della forma mentis dei suoi studenti, banalmente c’era più timore dell’autorità).
La paura è anche facile da alimentare. Mettete insieme tutte le notizie di malasanità e corruzione degli ultimi decenni e avrete un popolo che, di base, non si fida più dei medici. Aggiungeteci politici che sanno parlare alla pancia della gente e diffondono informazioni super sensazionalistiche ma false, e avrete panico, paranoia e complottismo. 
In più, c’è l’arroganza dell’istruito, che se c’è una cosa che a nessuno piace è vedersi arrivare qualcuno che si mette su un piedistallo chiamato "io so studiato” e ti dice che sei scemo e dovresti fidarti e basta (e questo è il motivo per cui non apprezzo Burioni). Non è veramente sorprendente se, la prima persona con un minimo di carisma ma la capacità di riuscire a parlare comprensibile a tutti viene seguita con ardore.
La gente ha paura. La gente ha paura perché è ignorante. La gente è ignorante perché lo stato ha permesso che la maggior parte dei sui cittadini lo fosse, tagliando fondi alla scuola, alla sanità, alla cultura, etc.
Quindi, esattamente, se lo Stato è il primo colpevole dell’ignoranza della persone, perché queste dovrebbero essere punite se, la loro paura, gli fa rigettare un vaccino salvavita? (E poi diciamocelo, se c’è una cosa che lo stato non sa fare, è comunicare).
E poi, questo concetto, lo estendereste ai loro figli? Punireste dei bambini perché i genitori non li hanno vaccinati? Perché signori, per permettersi le cure mediche senza l’SSN a pararti la schiena bisogna avere uno stipendio di 30k all’anno. Volete anche qui la situazione in cui le famiglie vanno sul lastrico per una visita al pronto soccorso come negli Stati Uniti?
San Marino può fare un po’ quello che vuole perché sono 4 gatti. Il primo che lo propone in Italia lo costringo a tenersi Kaori per una settimana. Drogata però. Drogata forte. E con le unghie affilate.
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