Tumgik
#sono quarant'anni
tulipanico · 1 month
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Il modo in cui sento di odiare certi uomini intorno ai quarant'anni, con quel certo modo di fare supponente di chi sente di avere tutto il potere del mondo nelle proprie mani, ha a che fare col fatto che somigliano a mio padre nel momento in cui è andato via di casa o sono effettivamente detestabili?
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ritrosia · 3 months
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Lavoro in azienda da quattro mesi e già sono piena e vorrei ammazzarmi al pensiero di fare altri (minimo) quarant'anni di lavoro
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abatelunare · 4 months
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Quarant'anni fa...
Nel 1984 il sottoscritto ha preso la licenza liceale. Non so se si dica così. Ma non mi andava di controllare. Parliamo di quarant'anni fa, quindi. E oggi, dopo quarant'anni, ho rivisto parte dei miei compagni di classe di allora. Alcuni li ho riconosciuti subito. Altri ho fatto un po' fatica a ricordare chi fossero. Io sono stato riconosciuto subito. Perché non sono cambiato tanto. Sono giusto un po' grigio. Ma la faccia mia sempre quella è. Abbiamo mangiato bene. E abbiamo riso anche un sacco. Pensiamo di ripetere il convegno. E in tempi tutto sommato brevi. Per ricordare come eravamo. E non dimenticarlo.
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crazy-so-na-sega · 7 months
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"Una politica impopolare, o peggio ingannevole, non si riconosce dunque dalle sue false soluzioni, ma dai suoi falsi problemi. A me sembra che oggi questo requisito sia soddisfatto oltre ogni dubbio e oltre ogni decenza. Il dibattito politico contemporaneo può definirsi come una produzione a getto continuo di falsi problemi dove non passa giorno senza che si aggiunga nuovo fumo a una cortina di «emergenze» da mettere ogni volta in cima all'agenda: dall'«odio» al razzismo, dal patriarcato al sessismo, dallo ius soli, culturae, itinerandi, natandi degli altri alla «scarsa mobilità» dei nostri, dal sempreverde baubau del fascismo che ritorna a quello - novità dello chef - del comunismo, dal debito pubblico ai soldi pubblici che «non ci sono», dal «nanismo delle imprese» al «troppo Stato», dall'«analfabetismo finanziario» a quello «funzionale», dai mancati scontrini alle mancate nascite (ma, subito dopo, l'apocalisse della «sovrappopolazione»), dalle frontiere «da abbattere» ai dazi «anacronistici», dal troppo contante in circolo ai mancati scontrini alla corruzione «percepita», dalla genitorialità gay ai semafori, ai cessi, alla modulistica «gender equal», dall'educazione erotica degli infanti ai chemioterapici per i preadolescenti sessualmente indecisi, dal deficit di «cultura scientifica» al «ritardo digitale» che va «colmato» forzando ovunque l'uso dei calcolatori, dai «fondamentalismi» ai «nazionalismi», dal «complottismo» alle «fake news», dall'anidride carbonica al diritto di voto che deve essere riservato ai plurilaureati nei giorni pari, esteso anche ai sedicenni in quelli dispari, dalla varicella al morbillo alle altre malattie che dall'oggi al domani diventano emergenze globali e piaghe sterminatrici, ma solo se prevenibili con un vaccino, dalle autoblù alle province agli «enti inutili» al numero dei parlamentari il cui taglio, dicono, era atteso da quarant'anni (cioè da qui).
In questa cacofonia di allarmi, tutti accuratamente lontani dagli allarmi che salgono dalla più ampia base dei cittadini, si confondono fattispecie diverse: i problemi falsamente formulati (che cioè riformulano un problema reale, per nasconderlo), quelli falsamente rappresentati (che trasformano casi minoritari o controversi in questioni universali, per falsa sineddoche), i falsi d'autore (cioè problemi creati e alimentati da chi li denuncia) e i falsi tout court.
È altrettanto diffusa la percezione che questi e altri falsi problemi servano a paralizzare l'azione politica e a deviare l'attenzione del pubblico dalla mancata soluzione dei problemi reali che lo affliggono. Anche questa percezione è condivisibile e invita ad approfondire i modi e i moventi del fenomeno". (segue)
Se non serve, serve a qualcos'altro. (I.P)
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susieporta · 8 months
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L'ho capito pienamente solo in queste settimane.
C'è una netta differenza tra giustificarsi e dare spiegazioni.
Quando ti giustifichi, sei già scivolato su un piano difensivo.
Sei tornato ad essere, per un momento, quel bambino che viene beccato dalla mamma con le mani nella marmellata, e con gli occhi sgranati la implora di non punirlo.
Quando l'altro ti chiede spiegazioni accusandoti di qualcosa, insinuando ecc, anche sei hai quarant'anni, cominci a tremare di paura, il cuore ti batte a mille nel petto, e lo stomaco ti si stringe in una morsa dolorosa.
Anche sei grande, sei piccolo.
La testa ti si riempie di sensi di colpa, e il terrore di perdere qualcosa, come l'amore dell'altro, ad esempio, ti fa precipitare d'improvviso nel ruolo di vittima.
Quando sei una vittima, nessuno infatti può infierire.
Ma in realtà, ti accorgerai facilmente di una cosa.
Se cominci a giustificarti perché sei uscito con gli amici, perché avevi voglia di prendere una boccata d'aria o di rimanere solo, accampando scuse come "Mi spiace tanto, non volevo ferirti", "Ti prego, ascoltami non l'ho fatto apposta...", stai dicendo all'altro che ha ragione nell'attaccarti.
E l'altro ti aggredirà ancora più forte, proprio perché tu ti giustifichi come se avessi torto.
Quando dai spiegazioni, invece, tu sei nel tuo io adulto.
Sei centrato, fermo, assertivo.
Vivi uno stato di sicurezza interna che nessuno può scalfire.
Il tuo cuore e la tua mente, sono blindati a prova di proiettile.
L'altro può andare su tutte le furie e scalpitare perché non lo hai chiamato, perché avresti dovuto portarla fuori a cena, fargli un regalo, avvertirlo che...
E invece, semplicemente, non ne avevi voglia, oppure ti sei dimenticato.
Non lo hai fatto apposta: è così e basta.
E non devi giustificarti perché hai dimenticato qualcosa, o perché non sei stato all'altezza delle aspettative dell'altro.
Stai dando spiegazioni su quello che hai fatto, o non hai fatto, a partire da quello che sentivi, volevi fare o non volevi fare.
Punto.
Nel dirlo, la tua voce è ferma, il tuo cuore batte calmo e regolare, il tuo stomaco è tranquillo e le tue spalle sono rilassate.
Il tuo sguardo, è fisso su un punto come se guardassi un panorama immenso dopo aver scalato una montagna.
L'altro può accettare o meno tutto questo.
Ma di sicuro, se rimarrai saldo dentro di te nel tuo io adulto, o riuscirai a proteggere il tuo io bambino prima che ti faccia scivolare in un turbine di emozioni incontrollabili, sarai saldo come una roccia.
Immobile come un albero.
Chi si giustifica si prostituisce, e quindi può essere comprato e usato dall'altro tanto più cadrà in uno stato di autosvalutazione, di preghiera, di dipendenza.
Chi spiega, invece, informa, chiarisce, attesta che.
Non si muove dal suo centro.
Mette confini stabili tra sé e l'altro, perché sa di potersi proteggere da solo.
Sa che può reggersi e camminare con le proprie gambe, ovunque vuole e in qualunque condizione.
Diventa il tuo punto fermo, respira, ancorati a te.
E non avrai più paura di perdere nessuno, perché avrai conquistato te stesso.
Omar Montecchiani
#quandolosentinelcorpodiventareale
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i-am-a-polpetta · 15 days
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Cosa rispondi a chi ti dice che sei un’insopportabile ragazzin*?
oh raga è tornato DOMANDELLO
madonna che feels potenti 🥹🥹
eh che vuoi che gli dica? che c'ho quarant'anni per gamba.. al max mi diranno che sono una vecchia insopportabile
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lamiaprigione · 9 months
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La prima volta che ti telefonai non sapevo chi fossi, sebbene tuo nipote mi avesse già parlato di te. Ma questo lo scoprii solo qualche anno dopo. A telefono fosti fin troppo cordiale e la cosa mi insospettì, passammo qualche anno a non fidarci pienamente l'uno dell'altro. Quando ci conoscemmo eri seduto dietro quel tavolo insieme a tua moglie. Come per i successivi cinque anni, sempre dietro quel tavolo. Il tempo sprecato ad aspettarti, una sigaretta dietro l'altra, il telefono che squillava sempre, i bambini che giocavano intorno, tu a gestire il tuo piccolo impero. Nessuno mi ha mai fatto fare così tanta fatica quanto te, era il tuo modo di mettermi alla prova e capire se potevi fidarti di me. Poi l'anno scorso hai iniziato a farmi discorsi strani, che non ti avevo mai sentito fare prima. Mi hai confessato di quando a quarant'anni t'è presa una crisi esistenziale e non sapevi più che pesci pigliare tra crisi d'ansia e attacchi di panico. Me lo dicevi proprio così: puoi ritrovarti depresso anche dopo che la vita t'ha dato tutto, soldi, cinque matrimoni e otto figli. E allora ricordati sempre, le cose importanti nella vita sono la salute e l'amore, quando tutto si spegne e sei a casa dalla tua famiglia. Me l'hai detto come uno che se ne stava andando. L'ultima volta che ci siamo visti, prima di Natale, ci hai tenuto a regalarmi ancora tre bottiglie del tuo miglior vino. Venerdì quando sono venuto da te non ti ho visto, eri a letto, mi sono seduto io al tuo solito posto. Ecco, per me sarai sempre seduto lì, dietro quel tavolo.
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kon-igi · 9 months
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Cià Kon.
Ho quarant'anni. Durante una ecografia di routine al fegato l'ecografista ha visto tre o quattro macchie che, ha detto, sono probabilmente emangiomi - ma per sicurezza meglio fare una risonanza magnetica (che farò domani). Per motivi vari faccio ecografie al fegato abbastanza di frequente, e nessuno aveva mai visto queste macchie (ma magari gli altri ecografisti le hanno viste e se ne sono fregati? Io che ne so)
Cosa devo aspettarmi? Ho già letto la pagina di wikipedia sul carcinoma epatocellulare e non è esattamente questo il regalo che vorrei mettere sotto l'albero per i miei figli.
Grazie.
Firmato, ScorpioncinoPreoccupato83
Accostare un angioma epatico a un carcinoma epatocellulare è un po' come paragonare un dito pestato a una testata contro un treno in corsa.
Credimi se ti dico che se ognuno di noi ricevesse un buono per una risonanza magnetica ultra total body HD di sette ore, nessuno ne verrebbe fuori simile a quelle belle immagini che vediamo sugli atlanti di anatomia.
Siamo pieni di stenosi, cisti, dilatazioni, dislocazioni, agenesie, schiacciamenti, atrofie, ipertrofie, ipotrofie, distrofie e tutto questo fino ad arrivare alla tomba senza mai accorgercene.
Per cui giusta la risonanza magnetica per dirimere il dubbio ma è molto facile che sia solo una degenerazione del tessuto vascolare che se avessi avuto sulla pelle avresti chiamato 'voglia di fragola'.
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vefa321 · 1 year
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☀️Sono giorni caldi, dal sapore dell'estate, gusto anguria e granita al caffè.
Sono giorni di sabbia nelle borse di paglia, di zaini in spalla, di libri da leggere, di musica da ascoltare, di falò e baci rubati sotto la luna.
Sono giorni di treni, di chilometri da srotolare lungo le strade dell'avventura, di messaggi in attesa di uno sta scrivendo, di segnale carente e tacche al massimo.
Sono giorni da vivere prima di ricordarli, sono tempi senza orologi, senza appuntamenti, senza scadenze. Sono giorni che non torneranno come non torna mai nessuno giorno, brutto o bello che sia stato.
Tumblr media
Prendili per mano e facci un pezzo di strada, calca i loro passi, insegui il loro tempo, non dare loro tregua, è l'estate dei tuoi vent'anni...
Prendili senza indugio e vivi ogni minuto senza contare le ore, è l'estate dei tuoi trent'anni...
Prendile con parsimonia, prenotati e programmati, sono giorni ben organizzati, è l'estate dei tuoi primi quarant'anni...
Prendili con pazienza, senza fretta e senza tentennamenti, sono giorni che aspettavi, è l'estate dei tuoi cinquant'anni...
Prendili con filosofia, come un anticipo del tuo tempo, sono giorni da assaporare con il tempo di chi ha memoria di altri giorni, è l'estate dei tuoi sessant'anni...
Prendili e vivi, è l'estate che non conosce le stagioni dell'uomo, gli anni non contano più, conta come si vivono, è l'estate che splende per te...
J.D
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gelatinatremolante · 11 months
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Mi sono assentato dal mondo fuori per circa due ore andando al cinema a essere credo l'unica persona con meno di quarant'anni ma soprattutto a vedere C'è ancora domani, il primo film da regista di Paola Cortellesi ed è stato così bello e significativo da commuoversi seriamente.
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raffaeleitlodeo · 5 months
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E poi, in questa vicenda, c'è anche un'altra cosa che fa veramente schifo. Ed è quella dei 1.800 lordi tirata fuori da Meloni, col più becero dei populismi. Perché sì, 1.800 euro sono tanti per chi ne guadagna di meno in un mese e quindi può facilmente indignarsi per un monologo di due minuti. E vagliela a spiegare, di nuovo, la verità. E cioè che - primo - il divario eccessivo tra lavoratori poveri e lavoratori troppo pagati è proprio il risultato di chi da quarant'anni ci ripete il mantra della cosiddetta meritocrazia: cioè il mantra della destra, anche quando si annida nei partiti non di destra. Secondo - a seguito di questo dogma - nella comunicazione in generale 1.000 euro netti scarsi per un articolo che prende quasi una pagina di quotidiano firmato da uno scrittore premio Strega che ha venduto centinaia di migliaia di copie nel mondo, beh: sono parecchio sotto il prezzo di mercato. Personalmente, da direttore di periodici, ho pagato anche di più a scrittori meno noti, negli anni buoni. Allora, 'sto benedetto mercato vale per tutti o solo per loro? Terzo, nel mondo della tivù in particolare - e dei suoi compensi alle star - la cifra è ridicola, semplicemente ridicola. E ciò in base al principio che in quella grande fabbrica della merda (cit.) il valore di uno studioso è nulla rispetto a un analfabeta però che fa più ascolti, proprio perché più ignorante e stupido. Il populismo del dito puntato sui 1.800 euro lordi è quanto di più falso, bugiardo e ipocrita potesse esserci nella replica di Meloni. Alessandro Gilioli, Facebook
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abatelunare · 5 months
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Di cose accadute quarant'anni fa
Ricevo una telefonata sul cellulare. Un numero fisso. Non lo riconosco. Ho già un bel vaffanculo pronto sulla rampa di lancio. Ma non è necessario lanciarlo. Perchè la voce maschile che mi parla è quella d'un mio compagno di classe del liceo. Fra dieci giorni c'è un pranzo per i quarant'anni della maturità. Mi chiede se sono della partita. Come faccio a dire di no. Ho trascorso con quei ragazzi cinque anni della mia vita. Ridendo, incazzandomi, trepidando. Sentendomi parte di un gruppo. Non li vedo da troppo tempo. Non potevo rifiutare. Sono emozionato già adesso.
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jorgedaburgos · 1 month
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Donne di Calabria
Pomeriggio al supermercato (sembra quasi una canzone di Lucio Battisti: "In un grande magazzino una volta al mese Spingere un carrello pieno sotto braccio a te"...). Mi guardo in giro alla ricerca di niente di particolare e vedo entrare una dopo l'altra 3-4 donne sui quarant'anni. Mi colpisce il loro modo di camminare, di andare tra gli scaffali: chi rilassata, chi alla ricerca di quel solo prodotto da prendere, pagare e scappare a casa, chi con l'occhio sulla lista. Vestiti diversi, colori diversi. Ma una cosa in comune: la bellezza. La bellezza delle donne calabresi. Una bellezza fatta non di maquillage, di trucchi, di ritocchini. Bensì una bellezza fatta di sole, di pelle dorata, di una vita realizzata con cose semplici. Non senza problemi, non senza patemi d'animo, preoccupazioni per i figli, per il lavoro che spesso non c'è o è precario. Ma la bellezza di chi affronta tutto sapendo che, comunque, bisogna andare avanti; perché nessuno ha la bacchetta magica ma il sole, il mare, l'aria che sa di buono e di pulito sono dalla tua parte. Sapendo che nessuno in questa terra è mai veramente morto di fame perché la Calabria è tutta una sola grande famiglia. E la bellezza, quella vera, è fatta di serenità d'animo, di coraggio, di consapevolezza.
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colonna-durruti · 2 months
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LE COMPAGNIE PETROLIFERE TRA CAMBIAMENTI CLIMATICI, DATI INSABBIATI E GREENWASHING
Questo grafico riassume una delle azioni più squallide e vigliacche legate al mondo del negazionismo climatico. Mettetevi comodi, perchè ci sarà da mettersi le mani nei capelli.
A cavallo tra gli anni '70 e '80 una delle più grandi compagnie petrolifere, la Exxon Mobile, aveva prodotto tramite i propri scienziati diversi studi per valutare l'eventuale impatto dell'aumento di anidride carbonica in atmosfera. I risultati, molti dei quali ottenuti con un livello di precisione assolutamente comparabile a quelli prodotti a livello accademico, mostravano oltre ogni ragionevole dubbio che l'anidride carbonica prodotta bruciando di combustibili fossili era destinata a cambiare il clima, con possibilità di rischi catastrofici e irreversibili. Stiamo parlando di oltre QUARANT'ANNI FA.
Tanto per darvi un'idea del livello di consapevolezza che EXXON aveva nel 1982: il grafico qui sotto è preso da pagina 14 del report risultato dallo studio. Le curve nere indicano le previsioni dei modelli della EXXON (sono due per via dell'incertezza nei modelli), la curva rossa invece mostra i dati della concentrazione di CO2 osservati fino ad ottobre 2019, mentre la curva azzurra è la previsione del modello IPCC RCP6.0.
Non vi sto nemmeno a dire che questi risultati non furono comunicati al pubblico e solo recentemente un'inchiesta ha rivelato che EXXON conosceva le sorti del nostro pianeta già quasi 40 anni fa. I risultati del report sono stati ignorati e negli anni successivi EXXON ha speso il suo tempo a confondere l'opinione pubblica e a sfruttare la politica per continuare a produrre CO2 in modo indisturbato.
È incredibile il livello di accuratezza della previsione, ma è ancora più incredibile che questi documenti siano stati letti e *compresi* dalla dirigenza EXXON, e siano stati presentati come "ambigui", pur consapevoli del fatto che i risultati scientifici fossero solidi. Un modus operandi che non è esclusiva della Exxon ma anche ALTRE compagnie petrolifere nel corso degli ultimi venti anni hanno speso fior di quattrini per finanziare in modi più o meno oscuri le lobby del negazionismo climatico. Exxon dovrà difendere la propria posizione nei tribunali, ma quanto è emerso negli ultimi anni è qualcosa di assolutamente spaventoso.
Non solo: perché viene messo in atto un altro comportamento per cercare di limare o mascherare le responsabilitá delle compagnie petrolifere di fronte ai cambiamenti climatici. Il cosiddetto Greenwashing, ovvero citando Wikipedia '' la strategia di comunicazione di certe imprese finalizzata a costruire un'immagine di sé ingannevolmente positiva sotto il profilo dell'impatto ambientale, allo scopo di distogliere l'attenzione dell'opinione pubblica dagli effetti negativi per l'ambiente delle loro attività''. Cosa giá nota fin dagli anni '70 ma attualissima ancora oggi, messa in atto tramite media, giornali, e perfino divugatori utilizzati per diffondere addirittura dati errati e ovviamente al ribasso rispetto a quelli reali su temperature o concentrazione di gas serra in atmosfera. Quando certi meccanismi si intrufolano anche nel mondo di chi certe cose dovrebbe comunicarle in modo integro e con dignitá morale, capite che la situazione diventa sconfortante.
La scienza non ha bisogno di mentire. Bastano i dati a parlare. E, cosa ancora piú importante, bisogna saperli comunicare correttamente, senza vendere la propria dignitá per una manciata di soldi. Perchè, alla fine, negazionismo e complotti hanno le gambe molto corte.
Matteo, Galselo Wrapsy
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alonewolfr · 5 months
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Come diceva Bertolt Brecht? È un crimine più grande fondare una banca o rapinarla?
Bene, io a quella domanda come tutti sanno ho dato una risposta. Ma guardandomi intorno oggi, sai cosa mi colpisce?
Che quarant'anni fa, Milano era più cupa, più sporca. Ma ad avere paura era solo chi aveva il grano. Le porte delle case restavano aperte. Gli operai che tiravano la lima alla Marelli lasciavano i ragazzini alla vicina o in cortile. Oggi chi ha il grano paura non ne ha più. La paura è dei disgraziati. Paura di essere scippati, violentati, accoltellati. E sai cosa trovo ancora più incredibile?
Che a dire «Al lupo, al lupo», però, sono rimasti sempre quelli che hanno il grano. Oggi uno che fa una rapina prende quindici anni. Chi manda sul lastrico qualche decina di migliaia di famiglie succhiandosi i loro risparmi, va bene se fa un mese ai domiciliari. Il senso della comunità è andato a farsi fottere. E se non c'è comunità, non c'è mito. Guardia o ladro che tu sia.
Renato Vallanzasca
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gregor-samsung · 5 months
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“ Lo seguivo con tutta la mia attenzione. Mentre parlava, faceva navigare velocemente l'indice della mano destra sulla mappa, ma io faticavo a memorizzare i nomi di isole, capi, golfi e altri accidenti geografici. Gli chiesi un attimo di pausa per prendere familiarità con la carta, e lui accettò lasciandomi solo davanti al foglio spruzzato da migliaia di macchioline verdi. Ma prima di salire in coperta il capitano Nilssen mi guardò divertito. «Non è necessario che impari a memoria la mappa. È impossibile. Nessuno è capace di trattenere tanti nomi nella zucca. Prima di andarmene voglio raccontarle un aneddoto: un mio buon amico, un marinaio di Chiloé che si merita il titolo di lupo di mare, ha lavorato per molti anni come pilota nello Stretto di Magellano. Prendeva il timone di qualsiasi barca e la guidava senza problemi verso il Pacifico o verso l'Atlantico. Ma il mio amico aveva la colpa di non aver mai studiato in una scuola nautica, e per il colmo delle disgrazie era socialista. Quando ci fu il golpe del '73 e i militari si impadronirono di tutto, la Capitaneria di Porto di Punta Arenas lo chiamò a sostenere un esame per rinnovargli la licenza di pilota. Insomma, il mio amico César Acosta con i suoi quarant'anni di esperienza si sedette davanti a un imbecille con il grado di tenente di marina. L'ufficialetto distese sul tavolo una carta nautica dello Stretto e gli disse: 'Mi indichi dove sono i banchi di sabbia più pericolosi'. Il mio amico si grattò la barba e gli rispose: 'Se lei sa dove sono, mi congratulo. A me per navigare basta sapere dove non sono'.» “
Luis Sepúlveda, Il mondo alla fine del mondo, traduzione di Ilde Carmignani, TEA - Tascabili degli Editori Associati n° 1054, 2003, pp. 95-96.
[ Edizione originale: Mundo del fin del mundo, Tusquets Editores, Barcelona, 1994 ]
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