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#viaggio in Molise
cammini-ciclovie · 14 days
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Organizziamo un deliziosa colazione molisana. Leggi tutto
 #molise, #colazione, #gastronomia, #ultimora, #news, #notizie, #notizia, #italia, #primapagina, #viaggio, #viaggiare, #italia,
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marisolmanfredi · 2 months
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me pedís unos discos,
yo vengo de caminar y besar a matteo,
de estar andando al letto con jakob,
de pensare e riflettare tanto che faccio qui.
la immograzione può essere per tutt qui una cosa histórica,
diffile di digestire in queste momento;
la nuova ola di inmigrazione che sta viniendo da italia da 10 anni non é facile.
ma la gestici abbastanza bene: capite che non é solo quel accendino chi compri, ma anche un riconoscimento della essistenzia di una persona che arriva, che ci saluta.
non e giusto che il tuo comprare sognifiche la loro sopravivenza.
lo so, la inmigrazione è un fenómeno tosto, difficile di capire da tutti quelli angoli che lo comprende.
ma io vengo da quello, io vengo da un sogno inmigrante. da una idea di che là è meglio, perche “qui” a casa non ci sono le opportunità.
io vengo dai sogni di italianu piccolissimu che emprendevano un viaggio in barca da 30 giorni per arrivare a un mondo nuovo dove ricomincare.
ma come si fa a ricomenciare?
ma come si fa se non c’e la domenica a pranzo con la nonna?
ma come si fa se non ho la mamma con cui parla’, littiga’, ammare senza limite?
non lo so, ma tutte queste domando penso c’erano nella mente dei miei antepassati.
quell’ bisnonno natto a molise, quella bisnonna natta a regioemillia, cosa sentivano in Argentina?
quanto hano meso a imparare il spagnolo, anzi, il argentino?
quanto gli mancaba la italia?
queste sono le domande che mi faccio qua.
sisisi, sono venuta a studiare, faccio il dottorato ah che brava,
ma c’e una raggione molto piu profonda e esoterica della mia estadía qui:
capire intragenerazionalmente cosa significa il emigrare.
che sogni sono venuta a chiudere,
a modo di cerchio,
che cosa sono dentro me che porto nella mia struttura di traumi psicologici non risolti dal nostro albero genealogico,
e questo si chiama biodecodificazione - e lo aconsiglio,
tante domande. ancora solo un paio di risposte.
ma sento chi qualcosa si sana, si chiude, il circolo inizia di nuovo.
il mio albero si cura.
respiro. atenta. le risposte sono nei dettagli, nei signale. mi sento bruja. mi permetto di sentirmi bruja, di trovare dei pattern, di giocare con la lingua, dil admirargli, italianu bellissimu.
veniamo da vuoi, e ovvio.
ma siamo un po (ancora) piu intensi: abbiamo il condimento latino, quel sabroso y ay qué gustoso.
non vedo l’ora che andate vuoi di là a trovare tutt quell cucini che avete che sono nate o andate con quel zio inmigrate in Argentina
perche lo che sucede, in quel incontro,
e se sei disposto a vedere le connesione,
vale tanto la pena - e lo aconsiglio.
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campadailyblog · 3 months
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Molise: Un viaggio tra storia e natura incontaminata
Nel cuore dell’Appennino, il Molise si affaccia sul Mare Adriatico. È una regione piccola ma affascinante, scoperta dai viaggiatori che cercano natura e cultura autentica. Questa terra è orgogliosa e generosa, offrendo storia, enogastronomia e paesaggi mozzafiato. Il Molise è stato riconosciuto dal New York Times come una delle 52 mete da non perdere nel 2020. Questo riconoscimento ha attirato…
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cinquecolonnemagazine · 3 months
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I figli di Afelio di Emanuele Marullo
Torna dal 22 giugno al 29 settembre 2024 Una Boccata d’Arte, il progetto diffuso d’arte contemporanea promosso da Fondazione Elpis. 20 borghi e paesi di tutta Italia, uno per ogni regione, ospitano 20 interventi realizzati da 20 artiste e artisti italiani e internazionali a seguito di un periodo di residenza a contatto con il territorio e le comunità locali. Quest’anno Una Boccata d’Arte giunge alla sua quinta edizione, con 100 progetti realizzati dal 2020. Per l’occasione sono stati invitati solo artisti under 35 che, per la diversità della loro pratica e della loro ricerca, offrono un ampio sguardo sul panorama contemporaneo. Nell’ambito della quinta edizione di Una Boccata d’Arte, Poggiorsini (BA), in Puglia, ospita l’intervento I figli di Afelio dell’artista Emanuele Marullo (Catania, 1989), coordinato da VOGA Art Project - Flavia Tritto e Nicola Guastamacchia. Il progetto è realizzato con il sostegno di PwC. L’intervento I figli di Afelio genera una riflessione che supera binomi gerarchici quali io/altro e centro/periferia, intrecciando, in una sintesi di materia e luce, storie locali e storia universale. Spiega Emanuele Marullo: “I figli di Afelio è un’immagine mitologica che richiama un luogo cosmico: il punto orbitale più distante dal Sole. Al contempo, è uno sguardo posto su un orizzonte molto vicino, terreno e vitale”. “L’avvio della quinta edizione di Una Boccata d’Arte segna un bellissimo traguardo, 100 interventi realizzati in 100 borghi da altrettanti artiste e artisti internazionali a partire dal 2020, anno in cui il progetto è nato con l'idea di sostenere i giovani artisti, in linea con la nostra missione” dichiara Marina Nissim, Presidente di Fondazione Elpis.  “Per l’anniversario speciale dei cinque anni abbiamo scelto di coinvolgere solo artisti under 35, che stanno dimostrando grande entusiasmo e partecipazione, sia nella realizzazione degli interventi, sia nella relazione con il territorio e con le comunità locali. È sorprendente la grande rete di relazioni umane e professionali che nel tempo si è venuta a creare attorno a Una Boccata d’Arte, grazie al prezioso contributo di artisti, curatori, sindaci, amministrazioni locali e cittadini. Le tante opere che sono state accolte in modo permanente dai borghi sono il frutto di questa riuscita sinergia. Anche quest’anno Una Boccata d’Arte lascerà il segno con la sua capacità di coinvolgere abitanti e pubblico e creare connessioni intorno ai 20 progetti.” Attraverso 20 interventi site specific che includono mostre diffuse, installazioni, performance, laboratori e libri d’artista, Una Boccata d’Arte attiva per tutta l’estate uno speciale itinerario culturale che si snoda lungo la penisola: un invito al viaggio e alla scoperta di luoghi inaspettati, lontani dai circuiti tradizionali dell’arte contemporanea Una Boccata d’Arte è un progetto realizzato in collaborazione con Maurizio Rigillo, Cofondatore di Galleria Continua, e con Threes che ogni anno cura tre interventi incentrati sulla sperimentazione sonora, quest’anno in Abruzzo, Lazio e Molise. “Alla quinta edizione, sono già cinque i borghi per ogni regione italiana che abbiamo coinvolto con Una Boccata d’Arte, innescando un processo virtuoso di impollinazione del territorio attraverso l’arte contemporanea” racconta Maurizio Rigillo, Cofondatore di Galleria Continua. “Grazie alla professionalità e generosità degli artisti, italiani e non, questi paesi hanno dato prova di grande capacità di accoglienza e risposta alle proposte artistiche, dimostrandosi luoghi vivi e fertili. In questa edizione in particolare, si è voluto coinvolgere solo giovani artisti che si sono rivelati sempre più disponibili a spendere un lungo tempo nei borghi per l’ideazione e realizzazione del proprio progetto, conoscendo la realtà cittadina ed entrando sempre più in profondità nel territorio. È infatti emersa con insistenza, edizione dopo edizione, l’esigenza degli artisti di vivere lunghe esperienze e relazioni più accurate. Queste residenze sono poi convogliate in opere e progetti fortemente legati al borgo ospitante, come dimostra la già nutrita sezione del sito dedicata alle opere permanenti. La quinta edizione continuerà in questa direzione, segnata fin dall’inizio dalla missione di Fondazione Elpis, ampliando ulteriormente la rete di piccoli centri italiani uniti dall’arte contemporanea.” “La consolidata partecipazione di Threes al progetto Una Boccata D'Arte si articola quest’anno nella curatela di tre interventi site specific nelle regioni di Lazio, Abruzzo e Molise. In particolare, Threes ha selezionato tre giovani talenti emergenti la cui pratica artistica esplora medium e modalità espressive differenti, con un forte focus sulla sperimentazione sonora” spiega il team curatoriale Threes. “Elena Rivoltini è un’attrice, performer vocale e compositrice che esplora le potenzialità drammaturgiche della voce, attingendo dalla musica sacra al canto gregoriano, dalla techno alla spoken poetry. Agostino Quaranta, artista visivo e produttore, originario della Puglia e residente a Londra da anni, mette in relazione sperimentazioni musicali con antichi patrimoni ritmici, sonori e linguistici. Beatriz de Rijke è un’artista panteista audiovisiva e cantautrice olandese-inglese la cui pratica fonde elementi della musica pop con una visione "totale" dell'arte e della vita” Il 2024 segna il raggiungimento di un importante traguardo: 100 progetti realizzati, 100 artisti e 100 borghi coinvolti nel corso di cinque edizioni insieme a partner tecnici, associazioni locali e persone che a vario titolo hanno reso possibile la realizzazione degli interventi. In questo modo, Una Boccata d’Arte alimenta una rete diffusa di relazioni e partecipazioni che diventa ogni anno sempre più ampia. Grazie alle acquisizioni delle amministrazioni e alle donazioni degli artisti, ad oggi oltre un terzo dei borghi coinvolti hanno scelto di accogliere in modo permanente le opere realizzate nell’ambito delle quattro edizioni trascorse. In Puglia, Una Boccata d’Arte ha coinvolto, con interventi site specific, mostre e installazioni, i borghi di Presicce-Acquarica (2020), Pietramontecorvino (2021), Spinazzola (2022) e Maruggio (2023). In questa regione, sono rimaste permanenti le opere: Whalebone Arch (2020), di Claudia Losi a Presicce-Acquarica, Temmatemenetè (2021), di Gaia Di Lorenzo a Pietramontecorvino, e Barely Invisible Cities (2023), di Evita Vasiljeva a Maruggio. Tutte le opere permanenti di Una Boccata d’Arte sono raccolte nella nuova sezione dedicata del sito www.unaboccatadarte.it, una mappa interattiva completa di approfondimenti. Una Boccata d’Arte è un progetto ideato nel 2020 da Marina Nissim, Presidente di Fondazione Elpis, con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio storico e paesaggistico di piccoli centri, attraverso la condivisione di pratiche e linguaggi dell’arte contemporanea. Diffuso in tutt’Italia, il progetto coinvolge ogni anno 20 borghi con meno di 5mila abitanti, situati in aree diverse per riscoprire l’intero territorio regionale. In virtù della loro dimensione raccolta, questi luoghi diventano il contesto ideale per la sperimentazione artistica e la creazione di nuovi immaginari. Photo credits: Christian Mantuano Read the full article
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silfideoli · 4 months
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Non glissa, si dimentica o non ci pensa. Parlava all'infinito di cose che non mi interessavano nemmeno. A tratti mi sono annoiata, neanche mi faceva domande. O quando finalmente veniva il mio turno di parlare non ero sicura d'avere tutta la sua attenzione. Non lo so se c'è o non c'è. A volte penso sia semplicemente la sua personalità. E' un po' fuori dal mondo. Distratto, sempre a rincorrere i suoi impegni del lavoro, ma sereno. Stanco, ma sul pezzo. Sempre lì a sfumecchiare, pure mentre aspettiamo la pizza da portar via a casa perché non ce la facciamo più e vogliamo saltarci addosso. Lo riprendo: "Ti fa male".
E siamo già sotto casa sua, e poi seduti a tavola, e poi l'uno sopra l'altra. Super eccitati, pieni di voglia, perché da giovedì scorso sembra esser passata un'eternità. "Mentre salivo in Molise mi sono dovuto fermare e ho iniziato a toccarmi pensando a te". "Dovresti dirmelo quando mi pensi". "Allora la prossima volta ti chiamo". E ci baciavamo. Ansimando e toccandoci, mentre mi girava forte la testa perché finalmente il mio corpo era di nuovo col suo. Quando viene ho ancora voglia, ma è tardi e lui il giorno dopo deve affrontare un altro viaggio per andare a lavoro. Inizia a scusarsi, non perché sia... "stanco" parola che aggiungo io mentre lui cerca di spiegarmi come si sente, ma che sembra non andare bene. "Non te lo so spiegare. Mi piace troppo farlo con te. Godo troppo, come non mai". "Non mi hai risposto a quella cosa oggi. Hai glissato di nuovo?" "Quale?" "Se io ti basto" "Non ho glissato, è che proprio ho dimenticato di rispondere." "E cioè?" "A voja che mi basti, scherzi. avanzi pure".
Ma non lo so se mi basta del buon sesso per avere connessione con una persona. Non lo so se va bene o mi annoio.
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micro961 · 4 months
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Andrea Piersimoni: “Non ho più paura”
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L’ultimo singolo del cantautore milanese è la traccia conclusiva dell’EP “Città pericolosa”, pubblicato con l’etichetta SONO Music Group
«“Non ho più paura”, l’ultimo singolo dell’EP, rappresenta la carezza dopo tanti schiaffi, il momento di respiro dopo una lunga corsa; “Non ho più paura, non ho più paura, mossi i cigli della strada per trovare quella giusta”» Andrea Piersimoni
Ultimo estratto dall’EP d’esordio di Andrea Piersimoni dal titolo “Città pericolosa”, “Non ho più paura” rappresenta il culmine di un percorso intimo e personale, un viaggio attraverso la città fisica e quella mentale che ha caratterizzato l'intero progetto.
Dopo aver esplorato le profondità della psiche umana e le sfide della vita urbana nei singoli precedenti, l’artista trova finalmente la sua pace. Il brano è un inno alla resilienza, un messaggio potente che risuona con chiunque abbia affrontato e superato le proprie paure. "Non ho più paura" è il risultato di un processo creativo che vede la musica non solo come espressione artistica ma anche come forma di cura per l'anima.
Con "Città Pericolosa", Andrea Piersimoni ha intrapreso un viaggio di trasformazione, utilizzando la sua musica come mezzo per navigare tra realtà e alterazione. Ogni singolo dell'EP è stato un passo verso la scoperta di sé e "Non ho più paura" è la tappa finale di questo percorso.
Andrea Piersimoni, classe ‘02, cresciuto a Isernia, in Molise, si trasferisce a Milano per ampliare i propri orizzonti artistici. Dopo la pubblicazione dei primi singoli “Giungla”, “Pareti Bianche” e “Udallare”, sull'onda di una musica che salva, esordisce con un nuovo progetto introdotto dal singolo “Raccontami”. Il brano in uscita il 22 marzo 2024 è “Fino al cielo”, seguito dal brano “Respira” in uscita il 19 aprile e “Non ho più paura” fuori il 17 maggio, anticipazioni del nuovo EP dell’artista “Città pericolosa”.
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lamilanomagazine · 4 months
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Martinsicuro, la Polizia Stradale al fianco di Autostrade per l'Italia per la tredicesima edizione degli "Eroi della Sicurezza"
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Martinsicuro (Teramo), la Polizia Stradale al fianco di Autostrade per l'Italia per la tredicesima edizione degli "Eroi della Sicurezza". Proseguono le premiazioni degli “Eroi della Sicurezza” al Giro d’Italia, un’iniziativa giunta alla sua tredicesima edizione e nata dalla collaborazione tra Polizia di Stato e Autostrade per l’Italia, per valorizzare l’operato degli agenti e degli addetti autostradali che ogni giorno presidiano la viabilità sulle arterie ad alto scorrimento lungo il Paese. Al principio della “Corsa Rosa” che attraversa la dorsale adriatica, sono stati premiati, alla presenza del Questore della provincia di Teramo Dr. Carmine Soriente, l’operatrice della Direzione di Tronco di Pescara Roberta Vianello per aver aiutato la viabilità durante le operazioni di soccorso di un camion in avaria; mentre del Compartimento Polizia Stradale per Abruzzo e Molise, sono stati premiati l’Assistente Capo Coordinatore Michele Di Foglio e l’Assistente Capo Coordinatore Riccardo Pelliccia per aver aiutato nelle operazioni di soccorso una famiglia di tre persone, bambino compreso, mentre la loro auto era in fiamme. Nel corso delle diverse tappe del Giro, il palco delle premiazioni sportive ospiterà undici operatori della Polizia Stradale, con cui ASPI quotidianamente lavora in stretta collaborazione per garantire la sicurezza degli utenti in viaggio sulle autostrade. La Polizia Stradale, contestualmente, assegnerà lungo le tappe da Sud a Nord dell’Italia un riconoscimento a dieci operatori del Gruppo Autostrade per l’Italia che hanno dimostrato una forte dedizione al proprio lavoro, mettendo a servizio degli utenti competenze e impegno che vanno ben oltre le proprie mansioni quotidiane. Le Storie Il 2 luglio del 2023, sul versante abruzzese dell’A14 Bologna Taranto, l’auto di una famiglia di tre persone, a seguito di un sinistro stradale, stava prendendo fuoco. Ad aiutare la famiglia, sono intervenuti Michele di Foglio e Riccardo Pelliccia – entrambi Assistente Capo Coordinatore della Polizia di Stato, sottosezione Autostradale di Vasto Sud – che stavano terminando il loro turno di vigilanza autostradale. Oltre ad aiutare la famiglia nella messa in salvo, i due agenti hanno coordinato e agevolato, con risolutezza, l’intervento dei soccorritori e a delimitare l’area circostante. Il 4 aprile del 2023, sull’A14 Bologna Taranto, in una giornata di traffico intenso, si erano formate code a causa di un camion in avaria. L’operatrice d’Esercizio Roberta Vianello, dopo aver raccolto dal Centro Radio Informativo tutte le informazioni necessarie, si è recata prontamente sul posto. Grazie al lavoro di squadra compiuto insieme agli agenti della Polizia Stradale, è riuscita a rimuovere il semiasse perso dal mezzo pesante e a liberare la carreggiata. Dopo la rimozione, Vianello è rimasta nel luogo per agevolare al meglio i veicoli in transito, prestando assistenza e prevenendo quindi altri potenziali incidenti.  ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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cammini-ciclovie · 3 months
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Molise: un viaggio tra storia, natura e sapori autentici
Desiderosi di scoprire luoghi poco battuti dal turismo di massa, di conoscere le bellezze naturalistiche, storiche e artistiche? Molise: un viaggio tra storia, natura e sapori. Percorsi storici e culturali Pur essendo una delle regioni più piccole e meno conosciute, il Molise offre una ricchezza di percorsi storici e culturali che permettono ai visitatori di immergersi in un patrimonio unico e…
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giuseppecocco · 8 months
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Lettura del libro Itinerari Turistici per l'Abruzzo e il Molise
Itinerari turistici per l’Abruzzo e il Molise è una cronaca di un viaggio in ferrovia attraverso l’Abruzzo all’inizio degli anni 1920, che fu stampata in pochissimi esemplari e sconosciuta alla maggior parte degli studiosi di cose d’Abruzzo.  Questa guida si fa apprezzare per la puntigliosità messa dall’autore del voler ricercare minuziosamente tutti quegli aspetti innovativi che furono…
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eziovarrassi · 8 months
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Molise in Miniatura e Molise Resiste al Centro Costaverde: esposizione e viaggio nella realtà virtuale fino al 25 Febbraio 2024 - Termoli Wild
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agrpress-blog · 10 months
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I giorni dei sogni camminano in fretta ma Patti Smith, cantautrice e poetessa nata a Chicago il 30 dicembre 1946, non fatica affatto a stare dietro alla danza di parole in musica, fotografie, versi e memorie che scompaiono e riappaiono con un gesto da prestigiatore in questo suo originale ed intimo spettacolo, tappa del tour italiano acustico A book of days Tour. È un dialogo fra canzoni e fotografie ispirato al suo libro edito da Bompiani A book of Days, un diario, si potrebbe dire, di appunti vocali in cui la sacerdotessa del rock racconta un viaggio caleidoscopico fatto di vecchie polaroid e molteplici ossessioni, passioni, devozioni e capricci di un’artista inimitabile, che per la prima volta in assoluto si esibisce in Molise con il figlio Jackson Smith e Tony Shanahan. Sono circa tre minuti quelli concessi ai fotografi accreditati in sala per scattare qualche fotografia alla cantautrice. Tre minuti intensi, indimenticabili, in cui il tempo sembra non finire mai per dissolversi all’improvviso nella magia di quella voce fonda, raggricciata e un po’ patita. Una musica a tratti urticante, poi struggente, che si diluisce nel finale nelle note di Because the night. È bello ritrarre Patti Smith fra le luci psichedeliche mentre il suo cuore sorride un fotografo può toccare tutto questo con mano, con la magia dello sguardo. Lo spettacolo è un passaggio meraviglioso tra i suoi successi, come Pissing in a river, Grateful e una piccola, fugace coda di People have the Power. Poi, un vero dono: Patti Smith recita L’Infinito di Leopardi. Il libro di giorni, i giorni dei sogni, è una mappa ispiratrice della sua vita come della nostra.
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Viaggio tra saperi e sapori nel Molise che piace
Dopo aver visitato Termoli, con l’imponente fortezza che domina la costa, con le pittoresche stradine e piazzette che si aprono in una bella piazza centrale sulla quale si affaccia l’incantevole Duomo duecentesco, ci si muove verso l’interno, alla scoperta di territori ancora intatti, che hanno saputo conservare una lussureggiante biodiversità, tanto nel paesaggio quanto nell’identità stessa…
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mykingdommusic · 1 year
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DAWN OF A DARK AGE: un antico canto si alzerà
Entrare nel mondo dei DAWN OF A DARK AGE significa iniziare un percorso fatto di musica, cultura popolare, tradizione e fascino avantguardista. Pensare al connubio tra la Transumanza, antica pratica popolare secolare, e l'utilizzo del clarinetto all'interno di una performance artistica estrema potrebbe sembrare assolutamente irreale, invece Vittorio Sabelli è riuscito a dar vita ad un qualcosa di assolutamente eccezionale e con lui andiamo a capire di più del suo mondo, dell'album "Transumanza" e della visione artistica che c'è dietro DAWN OF A DARK AGE.
1.   I DAWN OF A DARK AGE sono in sostanza una tua creatura anche se ti avvali di musicisti che, in un’ottica più ampia, sembrano essere molto di più di semplici guests; senza il loro contributo e la loro bravura, il progetto sarebbe tutt'altro. Sei d'accordo con me ed in che modo essi riescono ad entrare non solo nella parte realizzativa ma anche nella fase degli arrangiamenti, punto nevralgico dell'essenza del progetto?
Si, i musicisti che collaborano nei miei progetti sono un fulcro vitale per poter esprimere i colori e le idee all’interno degli album di DAWN OF A DARK AGE. Li scelgo con molta cura per ottenere la resa migliore e non credo di aver mai contattato un musicista per un assolo o un frammento isolato. Quando necessito di un colore o un particolare suono questo lo sviluppo lungo tutto l'album, poiché diventa parte integrante dell'intero percorso compositivo. Mentre riguardo gli arrangiamenti ammetto di lasciare pochissimo margine, sono la parte probabilmente che contraddistingue DOADA e sono tutti (o quasi tutti) scritti minuziosamente.
2.   Da sempre i DAWN OF A DARK AGE partendo da un background tipicamente legato al Metal estremo, riescono ad infondere in questa struttura, partiture molto avantgarde quasi Jazz sia per gli strumenti usati (clarinetto in primis) sia per i legami che ha con il mondo da cui nasce ovvero la tradizione Folk ed i canti popolari della tua terra ovvero il Molise. È un qualcosa che nasce spontaneamente nelle tue composizioni o è un qualcosa che ti eri preposto fin dall'inizio?
Quando ho deciso che era giunto il momento (dopo oltre 20 anni di prove e ripensamenti) di unire il mio lavoro (il clarinetto) alla musica che amo (il metal estremo), ho cercato elementi che potessero unire le mie origini e tutte le mie esperienze musicali con il Black Metal. Il mio approccio alla musica è stato nella banda del paese e in un gruppo folkloristico e non casualmente questi due elementi sono sempre presenti, anche se in misure diverse, negli album di DAWN OF A DARK AGE. Ormai vengono fuori in maniera talmente naturale che spesso non mi rendo conto che sto virando in quella direzione, e dal punto vista compositivo li accolgo sempre con grande amore. Penso oltretutto che ogni idea musicale abbia un suo potenziale, anche quelle meno convincenti, che trattata e sviluppata in maniera corretta possa essere parte integrante di una composizione. Cerco di non sprecare niente sotto questo profilo, qualsiasi idea che viene con qualsiasi strumento può essere l'inizio di qualcosa che in qualche modo, e con i suoi tempi, si evolverà.
3.   "Transumanza" tratta di un evento, la transumanza appunto, sempre meno presente nella nostra cultura, ma che in alcune realtà, come quelle del Sannio, a cui sei molto legato, ancora persistono. Quello che esalti è l'aspetto culturale dell'evento più che quello reale. Cosa ti affascina di questo mondo apparentemente così distante dalle realtà odierne?
Sì, la Transumanza vera e propria è ormai andata in disuso da tempo. Mio nonno mi raccontava di quando passavano pastori e armenti nei pressi di Agnone, con le vacche e i campanacci che si sentivano per chilometri, una festa, le campane del paese che suonavano... È un deja-vu che da sempre mi lega al mondo pastorale, ma con una forza ancestrale che parte dal basso, dalle radici. Quindi "Transumanza" è sì un viaggio immaginario di un'altra epoca ma che allo stesso tempo, tra Molise e Abruzzo, puoi ancora respirare e vedere grazie alla fitta rete di tratturi e alle greggi che ancora pascolano. 
4.   Tutti i brani di "Transumanza" hanno una sorta di primitiva forza che si sprigiona sia nelle parti più estreme legate al Metal sia in quelle più meditative e atmosferiche. Ritengo interessante il fatto che in ogni istante ci sia sempre la sensazione di fare una sorta di viaggio sia interiore che nel tempo che porta l'ascoltatore a conoscere meglio te ed il tuo mondo. Cosa mi puoi dire a tale proposito?
"Transumanza", a differenza de "Le Forche Caudine", "La Tavola Osca" e buona parte degli "Elementi", è un album dove i brani non hanno un leitmotiv ossessivo e ripetuto come nei precedenti, pensati maggiormente come opera musicale o poema sinfonico. Questo modo di differenziarlo dagli altri album mi lascia maggiore libertà espressiva, anche se alla fin fine in qualche modo alcuni elementi tornano e si sviluppano lungo l’intero disco. Quindi un viaggio che parte da molto lontano nei luoghi della mia infanzia e dei miei ricordi fino a arrivare a quello che oggi la musica rappresenta per il sottoscritto.
5.   Forse in "Transumanza" sei riuscito più che in altre occasioni ad esprimere al meglio questo connubio tra Metal estremo, Folk, Avantgarde e Jazz creando un lavoro estremamente omogeneo e compatto. Qual è l'emozione che provi oggi avendo ultimato questo lavoro e come questo si differenzia da quanto fatto in passato con i DAWN OF A DARK AGE?
In "Transumanza" c'è davvero un grande caleidoscopio musicale che mi coinvolge a 360° riguardo i generi e le mie esperienze anche orchestrali e in ambito jazz, che ho cercato di pensare come singoli brani e non con la 'visione aerea' tipica dei concept più ermetici e strutturati. Come già accennato, i suoi brani si sono susseguiti in maniera meno 'schematica' degli altri due album della Tetralogia sui Sanniti, cercando di dargli vita nel modo più reale possibile. "Transumanza" è stato il primo album che ho iniziato a comporre ormai 7 anni fa e ha avuto una gestazione lunga rispetto ai miei 'tempi' di realizzazione, che per molti possono sembrare corti ma che in realtà sono lunghissimi. Ha avuto momenti difficili per la realizzazione ma alla fine ho trovato la via giusta per portarlo a termine, e non mi sembra vero che stiamo parlando di questo disco che è a pochi mesi dall’uscita.
6.   "Transumanza" è il terzo capitolo della tetralogia sui Sanniti. Cosa dobbiamo aspettarci per il prossimo e ultimo capitolo? E poi?
Come già detto "Transumanza" è stato il primo album della Trilogia sui Sanniti, ma da cosa nasce cosa, e mentre componevo "Le Forche Caudine" mi è venuta un'idea a cui non ho potuto resistere, che sarà il capitolo conclusivo della Tetralogia. Oltre questo capitolo davvero non ho idea di cosa potrà esserne di DAWN OF A DARK AGE. Ho altri progetti importanti che porto avanti con entusiasmo e curiosità e dopo questa saga sui Sanniti necessiterei di uno stimolo che sia 'almeno' alla pari, ma che al momento ancora non c'è. Vedremo in futuro se arriverà l'idea giusta...
7.   Dal punto di vista emozionale e strettamente personale credo che questo album ti abbia coinvolto non poco visto anche il fatto che è molto legato alla tua storia anche personale. In che senso se posso chiedertelo?
È proprio così, da quando mia madre scelse per me il clarinetto (al posto della tromba, non conoscendo di fatto nessuno dei due secondo me) mi sono sempre prefisso una sorta di 'challenge' con me stesso, che però non esulasse completamente dal mio passato e dalle mie origini. Anche se non vivo più in Molise ormai da anni ogni volta che ho bisogno di ossigenare la mente o cerco nuove strade, ecco che mi rifugio in alta quota per qualche ora, o qualche giorno, e magicamente appare un mondo nuovo che però riporta in mente storie di altri tempi, che siano le cruente battaglie con i romani o i rituali incisi sulla Tavola Osca. Quello stesso suolo da millenni veniva battuto da pecore, mandrie e pastori e questo crea un legame al limite della realtà che mi porta a raccontare in maniera compulsiva questi fatti. Una sorta di storia nella mia storia...
8.   Avendo avuto modo di conoscerti più profondamente soprattutto dal punto di vista musicale vedo in te una sorta di irrequietezza, un certo ricercare sempre qualcosa di nuovo e lo fai sia in progetti tra loro vicini almeno dal punto di vista del background musicale (DAWN OF A DARK AGE, NOTTURNO, INCANTVM, AMEN) ma anche nelle innumerevoli collaborazioni che ti coinvolgono in ambito Jazz e non solo grazie all'uso del tuo clarinetto. È questa una necessità o semplicemente la voglia di sperimentare?
Irrequietezza! Probabilmente è la parola più adatta per descrivere quello che adoro fare con e la musica. Necessità o voglia di sperimentare credo siano entrambe e in pari percentuale determinanti per 'farmi apparire' così prolifico. Non nego che ho due punti fermi che mi permettono di dedicare un buon numero di ore giornaliere alla composizione e arrangiamento dei miei progetti. Uno è John Zorn, da sempre un riferimento sia per il rischio preso con strumenti non proprio convenzionali come i fiati nel metal sia per l’apertura totale delle composizioni. L'altro è Igor Stravinsky, ma non una composizione bensì un suo libro/saggio: Poetica della Musica. Un libro che comprai tempo fa nel quale il grande genio russo scrive in un capitolo che un musicista/compositore è come un pittore o uno scrittore, e se decide di scegliere questa strada come lavoro non può aspettare l'idea 'giusta', l'ispirazione divina per iniziare un brano, un libro o un quadro. Come ho detto prima ogni idea ha un potenziale, poi dipende da quanto tempo vuoi spenderci per renderla ottimale, funzionale a una composizione o un brano che sia. Questa curiosità di scoprire nuovi colori è senz'altro una necessità ormai inconscia che alla fine si unisce in maniera naturale a quella di sperimentare nuove strade da percorrere. Quindi un lavoro vero e proprio che non può realizzarsi solo sporadicamente ma che necessita di una costante applicazione per renderlo funzionale e farlo evolvere fino a far diventare delle idee una realtà finalizzata su supporto fisico.
9.   "Transumanza uscirà l'8 dicembre. Aspettando l'uscita dell'album ci vuoi dire qualcosa?
Come anticipato sto lavorando all'ultimo capitolo sui Sanniti, sarà un lavoro totalmente diverso da "Transumanza" ma che in qualche modo unisce sotto lo stesso tetto "Le Forche Caudine", "La Tavola Osca" e "Transumanza". Oltre a DAWN OF A DARK AGE in autunno uscirà il secondo album di NOTTURNO e nel frattempo cerco nuove strade da percorrere con il mio strumento e la mia musica.
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quellodeiborghi · 1 year
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I Borghi del Gusto lungo le Strade Ferrate – Rivanazzano Terme e il Ristorante Albergo Selvatico
Riprende il cammino del Percorso Internazionale Le ferrovie dimenticate, che Borghi d'Europa propone nel quadro del progetto L'Europa delle scienze e della cultura (Patrocinio IAI-Iniziativa Adriatico Ionica).
Nel 2023 verrà ulteriormente approfondito il viaggio dei Borghi del Gusto lungo le strade ferrate, iniziato nel 2018 in occasione dell'Anno Europeo del Patrimonio culturale.
Sei i Paesi europei coinvolti : San Marino, Croazia,Slovenia, Austria,Svizzera (Canton Ticino e Valposchiavo e Italia.
Il Nordest prevede nove tappe : sette in Veneto e due nel Friuli Venezia Giulia.
Le altre regioni italiane coinvolte sono la Lombardia, l'Emilia Romagna, le Marche, il Molise, la Puglia, la Calabria e la Basilicata.
I giornalisti e i comunicatori di Borghi d'Europa hanno fatto una sosta a Rivinazzano Terme, al
Ristorante Albergo al Selvatico, per l'azione I Borghi del gusto lungo le strade ferrate.
La stazione di Rivanazzano, posta lungo la ferrovia Voghera-Varzi, serviva il comune di Rivanazzano.
La stazione ferroviaria fu attivata il 25 dicembre 1931, contestualmente all'inaugurazione della ferrovia, a cura della Società Anonima per la Ferrovia Voghera-Varzi (FVV).
L'Albergo Ristorante Selvatico esiste dal 1912.
Poco prima della guerra, nel 1940 tale società venne fusa con la Società per le Ferrovie Adriatico Appennino (FAA) che rilevò la gestione della stazione. Durante il conflitto la ferrovia subì pesanti danni, tanto da costringere nel 1944 la FAA a sospendere l'esercizio.
Riattivata a guerra finita, e ripreso l'esercizio, con decreto ministeriale n. 4305 del 9 dicembre 1965 si dispose la soppressione della ferrovia nell'ambito della politica dei cosiddetti "rami secchi"; la stazione fu dunque formalmente soppressa il 1º agosto 1966 .
Dopo la chiusura il fabbricato viaggiatori fu riconvertito in abitazione privata.
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micro961 · 6 months
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Andrea Piersimoni: “Fino al cielo”
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Un brano che vuole essere un grido di liberazione, un inno alla ricerca di un significato più profondo nella vita e che rappresenta la rincorsa verso un nuovo viaggio, lontano dal mondo
“Fino al cielo” nasce come un'immersione profonda nell'animo, un viaggio sensoriale attraverso le strade affollate della mente. Le parole dipingono una piazza disconnessa, mentre il ritmo incalzante delinea l’affanno che l’artista percepisce al confine tra realtà esterna e percezione interiore. Nel crescendo finale, l'arrangiamento musicale si trasforma in un'esplosione di liberazione, incarnando la fuga verso l'infinito desiderio di felicità. Con questo pezzo, che anticipa l’EP di prossima uscita sempre con l’etichetta SONO Music, l’artista racconta il passaggio tra due vite: quella di oggi ed una nuova. La città diventa il container caotico di ansie e paure che lo spingono ad un pensiero martellante: “la città è piena di gente, a cosa serve stare qui? …non mi guardi mai, rotto in due per la felicità, fino al cielo corri su”. 
Andrea Piersimoni, classe ‘02, cresciuto a Isernia, in Molise, si trasferisce a Milano per ampliare i propri orizzonti artistici. Dopo la pubblicazione dei primi singoli “Giungla”, “Pareti Bianche” e “Udallare”, sull'onda di una musica che salva, esordisce con un nuovo progetto introdotto dal singolo “Raccontami”. Il brano in uscita il 22 marzo 2024 è “Fino al cielo”, anticipazione anche questa del nuovo EP dell’artista.
CONTATTI / SOCIAL
www.instagram.com/andreapiersimoni/ https://open.spotify.com/artist/3nkuDdjDae...yRemcB9ETZkITUg https://music.apple.com/it/artist/andrea-p...moni/1478663425 https://www.tiktok.com/login?redirect_url=...ethod=mandatory www.youtube.com/@andreapiersimoni1139
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lamilanomagazine · 4 months
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Giro d'Italia: alla tappa di Martinsicuro premiati due agenti della polizia stradale e un'operatrice di ASPI
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Giro d'Italia: alla tappa di Martinsicuro premiati due agenti della polizia stradale e un'operatrice di ASPI Proseguono le premiazioni degli "Eroi della Sicurezza" al Giro d'Italia, un'iniziativa giunta alla sua tredicesima edizione e nata dalla collaborazione tra Polizia di Stato e Autostrade per l'Italia, per valorizzare l'operato degli agenti e degli addetti autostradali che ogni giorno presidiano la viabilità sulle arterie ad alto scorrimento lungo il Paese. Al principio della "Corsa Rosa" che attraversa la dorsale adriatica, sono stati premiati l'operatrice della Direzione di Tronco di Pescara Roberta Vianello per aver aiutato la viabilità durante le operazioni di soccorso di un camion in avaria; mentre del Compartimento Polizia Stradale per Abruzzo e Molise, sono stati premiati l'Assistente Capo Coordinatore Michele Di Foglio e l'Assistente Capo Coordinatore Riccardo Pelliccia per aver aiutato nelle operazioni di soccorso una famiglia composta dai genitori ed un bambino, mentre la loro auto era in fiamme. Nel corso delle diverse tappe, il palco delle premiazioni sportive ospiterà undici operatori della Polizia Stradale, con cui ASPI quotidianamente lavora in stretta collaborazione per garantire la sicurezza degli utenti in viaggio sulle autostrade. La Polizia Stradale, contestualmente, assegnerà lungo le tappe da Sud a Nord dell'Italia un riconoscimento a dieci operatori del Gruppo Autostrade per l'Italia che hanno dimostrato una forte dedizione al proprio lavoro, mettendo a servizio degli utenti competenze e impegno che vanno ben oltre le proprie mansioni quotidiane. Le Storie Il 2 luglio del 2023, sul versante abruzzese dell'A14 Bologna Taranto, l'auto di una famiglia di tre persone, a seguito di un sinistro stradale, stava prendendo fuoco. Ad aiutare la famiglia, sono intervenuti Michele di Foglio e Riccardo Pelliccia – entrambi Assistente Capo Coordinatore della Polizia di Stato, sottosezione Autostradale di Vasto Sud – che stavano terminando il loro turno di vigilanza autostradale. Oltre ad aiutare la famiglia nella messa in salvo, i due agenti hanno coordinato e agevolato, con risolutezza, l'intervento dei soccorritori e a delimitare l'area circostante. Il 4 aprile del 2023, sull'A14 Bologna Taranto, in una giornata di traffico intenso, si erano formate code a causa di un camion in avaria. L'operatrice d'Esercizio Roberta Vianello, dopo aver raccolto dal Centro Radio Informativo tutte le informazioni necessarie, si è recata prontamente sul posto. Grazie al lavoro di squadra compiuto insieme agli agenti della Polizia Stradale, è riuscita a rimuovere il semiasse perso dal mezzo pesante e a liberare la carreggiata. Dopo la rimozione, Vianello è rimasta nel luogo per agevolare al meglio i veicoli in transito, prestando assistenza e prevenendo quindi altri potenziali incidenti.  ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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