Tumgik
#voglio dimagrire solo le gambe
yanderepinkhair · 2 years
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Egoisticamente voglio dimagrire si, per me stessa ma soprattutto per avere una sorta di "rivincita".
Mi sono sempre nascosta per troppo tempo anche quando il fisico non aveva nulla che non andasse bene, eppure per me era sempre sbagliato in ogni caso.
Fianchi troppo larghi, cosce non toniche e così via.
Facendo così non solo ho sviluppato dei complessi oltre a quelli legati alla mia disabilità e alla mia insicurezza ma ho iniziato a lasciarmi andare pensando che "tanto chi vuoi che mi prenda".
Invece adesso sono arrivata alla conclusione che così facendo mi sono soltanto screditata e sentita meno a mio agio con il mio corpo.
Questo percorso che sto facendo non è soltanto fisico ma soprattutto mentale, perché cercando di ritrovare un mio equilibrio.
E fanculo se sta cosa funziona sarà la prima estate in cui mi metterò i pantaloncini o la gonna senza controllare come mi siedo oppure se si vedono troppo le mie gambe.
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marcelrichards1379 · 2 months
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Trasforma il tuo corpo: 10 mosse di base per l'allenamento della forza che i principianti devono imparare.
Bene, mettiamoci al lavoro! Se hai voglia di portare il tuo allenamento a un livello superiore, sei nel posto giusto. Che tu voglia aumentare la massa muscolare, dimagrire o semplicemente sentirti un vero duro, imparare a usare l'allenamento della forza è molto importante. E se la palestra ti sembra una terra straniera con tutti quei pesi e quelle macchine, non preoccuparti: siamo qui per essere la tua guida turistica.
Quindi, hai deciso di salire sul carrozzone dell'allenamento della forza. Forse hai sentito tutte le cose positive al riguardo: più muscoli, un metabolismo più veloce e la sensazione di poter affrontare qualsiasi cosa. Ma da dove si inizia? Quali sono le mosse migliori per mostrare quei guadagni? Ecco di cosa siamo qui per parlare oggi.
Una cosa che fa inciampare molte persone quando stanno appena iniziando è l'intera questione "Non voglio diventare troppo ingombrante". Sfatiamo subito questo mito: l'allenamento della forza non riguarda solo l'aspetto di un bodybuilder. Riguarda la costruzione di massa muscolare magra, che è ottima per il metabolismo e rende le cose di tutti i giorni, come portare la spesa o giocare con i bambini, un gioco da ragazzi. Inoltre, è molto importante per mantenere le ossa e le articolazioni in perfetta forma.
Ora, entriamo nel vivo con 10 esercizi di allenamento della forza con cui ogni principiante dovrebbe sentirsi a proprio agio. Li analizzeremo in modo che tu possa iniziare alla grande e sentirti un professionista, indipendentemente dal fatto che ti alleni a casa o in palestra.
Squat: questi gioielli sono i migliori per le gambe. Fanno lavorare i quadricipiti, i muscoli posteriori della coscia e il sedere come nessun altro.
Stacchi da terra: l'esercizio definitivo per tutto il corpo che ti farà sentire un boss. Colpisce la parte bassa della schiena, i muscoli posteriori della coscia e altro ancora.
Flessioni: il classico movimento della parte superiore del corpo, ottimo per petto, spalle e tricipiti, con un po' di azione laterale del core.
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Non preoccuparti se non riesci a fare tutto subito. Ci sono un sacco di modi per renderli più facili o più difficili, così puoi crescere con il flusso. La cosa importante è inserire questi esercizi nella tua routine almeno un paio di volte a settimana e continuare a spingerti oltre.
Quindi, iniziamo a dare il massimo! È il momento di iniziare il tuo viaggio verso una versione più forte e sicura di te. Continua così e in men che non si dica sarai in grado di schiacciare quei pesi e sentirti fantastico. E ricorda, siamo tutti principianti a un certo punto, quindi goditi il ​​viaggio e sii orgoglioso di ogni piccola vittoria lungo il percorso. Buon sollevamento!
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Ho deciso di suicidarmi Sono sul balcone e mi sto per buttare di sotto Non voglio più soffrire o provare dolore Agli altri non importa niente di me e mi sento dire sempre che devo morire e hanno ragione Nessuno sa come mi sento veramente . . è la prima volta che dico come mi sento.. A nessuno importerebbe comunque Solo solo un errore e gli errori non meritano di esistere . . .
Conosco perfettamente quella sensazione. Perché l’ho provata anche io, più di una volta. Ho presente quella voce che ti grida nella testa in continuazione. Senza lasciarti dormire. Senza farti mangiare. Ogni minuto. Ogni secondo. Senza mai interrompersi.
Quella voce maledetta che ti dice chi sei e cosa devi fare. Ti dice che sei invisibile e che nessuno ti amerà mai. Ti dice che sei piena di errori, troppp grandi per essere aggiustati. Ti dice che non vali niente e nessuno lottare quindi per te. Ti dice che sei grassa e devi dimagrire, perché con quel corpo potrai solo suscitare risatine e sguardi di sottecchi. Ti dice che sei inutile, e i tuoi sforzi sono vani.
E te lo dice ogni giorno. Ogni giorno. Ogni giorno. Finché ti convinci. Finché credi che davvero la tua esistenza sia un peso. Sia una macchia sporca su una maglia bianca.
E tu ti senti sprofondare sempre più in basso. Come se fossi nelle sabbie mobili. Qualsiasi cosa fai, continui ad affondare. Finché le gambe non riescono più a muoversi. E poi il busto. E le braccia. E ti senti affogare. Inizi ad annaspare ossigeno ma i tuoi polmoni non ne respirano mai abbastanza e ne vogliono ancora e ancora. E dentro di tè inizia a scavarmi un buco. Un buco in cui getti tutti i tuoi sogni, e le tue speranze, e le tue passioni, e le tue amicizie. E questo buco assorbe e si allarga. E ci butti dentro la tua musica, e le uscite, e il tuo piatto preferito. Ci butti dentro i colori, e la luce, e le stelle, e i profumi. Fino a quando questo buco si trasforma in una voragine, e di te non rimane più niente, perché l’hai gettato li.
E il mondo ti sembra vuoto, e freddo, e buio. Non ci sono carezze. Non c’è calore. Non ci sono parole gentili, o una canzone che conosci e che ti vibri nel petto. Nulla. Il nulla più assoluto.
E in qualche modo, quel nulla, hai bisogno di colmarlo. Ma credi che il mondo sia vuoto e nulla possa farlo. Perciò non ti resta altro che la morte.
E inizi a camminare per strada, pensando di gettarti sotto al primo camion che passa. E guardi le finestre domandandoti quanto siano alte: basteranno, se salti, ad ucciderti? E pensi a quelle pillole nell’armadio del bagno, e spesso le conti e te le rigiri fra le mani. Quella è la morte.
Eppure, per quanto sei stremata e stanca e attonita, una parte di te continua a combattere. La sua voce è sempre più debole, è un sussurro che tremula. Un fiammifero nella tempesta.
Quella sei te. La te che non vuole arrendersi. La te che ancora spera di addormentarsi senza piangere. Che cerca la luce nel buio. La te che ha ragione; perché questi periodi, per quanto duri possano essere, per quanto possano durare, non sono eterni.
La vita è imprevedibile. Non la si può programmare. Solo perché alcuni mesi, o anni, sono stati profondamente dolorosi, non significa che non conoscerai mai la gioia.
Sei giovane, più di quello che credi, e i problemi che oggi ti sembrano insormontabili, un domani non ti sembreranno più così alti. Arriverà qualcuno che ti capirà e ti amerà esattamente per quello che sei, andando oltre ai tuoi sbagli e baciandoti le tue ferite. Arriverà un momento in cui tornerai ad avere voglia di cantare, e di ballare, e di ridere senza motivo, sentendoti leggera e piena di luce.
Non arrenderti. Non sei sola. Ci sono persone che ti vogliono bene anche se non te ne accorgi. Ci sono cose che si sitemeranno anche se non lo credi possibile. Ci sono soluzioni più semplici di quello che immagini per i problemi. Non farti per vinta. Lasciati aiutare. Lasciti amare. Lasciati salvare.
La tua vita, per quanto può essere spezzata e deturpata, è il tuo bene più prezioso; non lasciare che nessuno te la porti via, nemmeno te stessa.
Se c’è una cosa che dalle mie esperienze ho imparato, è che le cose sono davvero imprevedibili, che l’amore può davvero salvare le persone, e che non è mai troppo tardi per tornare indietro e riscrivere il finale della nostra storia.
Io tengo a te. Per favore, non te ne andare
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mmardybumx · 3 years
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io dell’ anoressia sapevo tutto. l’ho toccata con mano più di una volta: la migliore amica di mia sorella ne è morta; mia cugina ha rischiato il ricovero e ha avuto delle ripercussioni enormi sulla salute; una mia vecchia compagna di classe ci convive da anni e l’abbiamo tutti vista toccare il fondo, dare ogni centimetro della sua vita alla malattia. conoscevo molte cose sulle anoressiche, e pensavo tra me e me che fosse una fortuna perché così “non mi sarebbe mai capitato”. vado dalla psicologa da quando sono piccola e ho affrontato molto, portandomi a pensare di essere in qualche modo condannata ad un solo tipo di disturbo. pensavo sarei stata depressa sempre, ma mai più di quello. sapevo che questa terribile ansia ce l’avrei avuta fino alla fine ma mai, veramente mai, ho pensato che potessi scontrarmi con altro.
quest’anno a gennaio iniziavo uno dei periodi più difficili della mia vita e, assolutamente contro la mia volontà, ho smesso di mangiare come avevo sempre fatto. il mio rapporto con il cibo è comunque sempre stato particolare: mangiavo poche cose di cui molte schifezze e, a seconda del periodo, in grandi quantità. non avevo molto autocontrollo sull’alimentazione e non me ne fregava niente. non sono mai stata sovrappeso ma di certo il mio corpo non mi piaceva. dopo circa il primo mese dalla mia totale perdita di appetito, ho iniziato a dimagrire. allora ho smesso di farmi problemi del tipo “se non mangio finirò all’ospedale” o “la mia ansia è davvero incontrollabile” perché la soddisfazione che provavo vedendo il mio peso scendere era troppa. tutto andava a rotoli nella mia vita e l’unica cosa che non mi facesse venire il voltastomaco era questo lento cambiamento nella mia forma fisica. passavano i mesi e ogni giorno mi pesavo una volta in più e mangiavo una forchettata meno. i vestiti hanno iniziato a starmi grandi e le gambe al mattino tremavano dalla debolezza. sono arrivata a giugno, il periodo della maturità, e avevo perso più di dieci chili. dieci chili non erano tanti ma abbastanza da rendere palese il mio dimagrimento. tutti mi facevano i complimenti: compagne di classe che non sopportavo, dottori che mi spogliavano e addirittura mio padre, forse il più imprevisto di tutti. mia mamma, invece, iniziava a preoccuparsi. non molto dopo ho raggiunto il sottopeso ed è stata una soddisfazione enorme. ne ho parlato alla mia psicologa e mi ha dato un libro sui disturbi alimentari. la preoccupazione di tutti cresceva e con lei la mia soddisfazione.
il mio peso più basso l’ho raggiunto a luglio: 51,5kg (x175cm). poco più che tre chili sotto il normo, niente di spaventoso (purtroppo). subito dopo quello, in realtà, il mio umore è molto migliorato e di conseguenza il controllo sul cibo si è fatto meno stretto. i pensieri, quelli no, erano ancora ben presenti. ma li ascoltavo meno. il mio ragazzo ha contribuito molto.
adesso è tornata più forte di prima. i rapporti con i miei sono uno schifo un’altra volta e così i miei pensieri. sopprimo questo dolore che sento dando voce a qualcos’altro che mi dice di non mangiare. voglio essere così magra da dare una forma al mio malessere, perché una forma non ce l’ha, lo sento solo premere rigido e invisibile sul petto. per fortuna non avevo mai recuperato fino ai 55 (normo) ma adesso sono ancora più ossessionata. ogni pasto fuori è un fallimento, in casa invece faccio di tutto per mangiare da sola in modo che nessuno possa commentare le piccole quantità dei miei pranzi o delle mie cene. non dormo più, mangio così tante gomme che l’ultima della giornata sa di vomito. passo le ore a contare calorie e ho avuto la mia prima abbuffata. ormai non mi spaventa più questa malattia, la conosco in una maniera diversa e coltivo l’illusione di poter farci tira e molla, tira e molla, fino a che non raggiungo un peso che mi soddisfa senza troppi danni alla mia salute. perché la verità è che non ho mai perso il ciclo. non ho mai iniziato a mangiare verdure e non sono mai andata a correre. forse quindi, non sono nemmeno anoressica. non ancora.
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dina-atelier-d · 3 years
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Mi chiamo Arianna.
Di me non sapete niente e sono qui per svelarmi, spogliarmi, offrirmi ai vostri occhi, senza inganni.
Io sono Arianna, ho un nome aperto come il mare che circonda Creta.
E’ mio destino trovare l’uscita, sciogliere il groviglio di una matassa che non appartiene a me, ma che gli dèi mi hanno messo fra le mani.
Un dono?
Non lo so. Ho creduto che fosse un dono per molto tempo. Ora ne dubito.
Ho sciolto nodi, ho districato fili attorcigliati su se stessi, ho speso minuti e minuti, giorni, ore, notti e ancora minuti e minuti, giorni, ore, notti, minuti e minuti, giorni, ore, notti e ancora il tempo piccolo dei giorni freddi e il tempo grande dell’estate, che apre il cuore degli uomini e lo spalanca, come fosse una finestra sul mare, il grande mare che a me ha rubato amore e desiderio.
Si chiamava Teseo, era coraggioso. Ho creduto fosse mio, gli dei hanno voluto che così fosse per il bene di tutti, si sa che l’amore fa miracoli e io il miracolo l’ho fatto.
La conoscete tutti la storia del labirinto e del Minotauro e di Teseo che finalmente uccide il mostro e trova l’uscita del labirinto grazie a me che gli porgo il filo… Quel che non sapete è chi era davvero il Minotauro.
Un errore della natura. Un mostro. Un nemico.
Dicono.
Io dico: Un cuore in prigione, viscere mai sazie, sete insaziabile, occhi ciechi, istinto da fiera, buio, silenzio, solitudine amara, rabbia.
Non mi perdonerò.
Non perdonerò la mia pelle ubbidiente ai miei desideri.
Non perdonerò la mia mente ubbidiente all’astuzia.
L’amore è un inganno degli dei.
L’amore è un inganno della mente.
L’amore è un guasto al cuore.
L’amore è indigestione.
L’amore è congestione.
L’amore fa sudare.
L’amore fa ingrassare.
L’amore fa dimagrire.
L’amore fa male.
L’amore fa bene.
L’amore è indifferente.
Fa i suoi interessi
l’amore.
Non sa curare il male,
non sa medicare le ferite,
non si preoccupa della morte,
si crede immortale
è solo immorale.
O forse è
al di là
del male,
al di là
del bene,
non ha morale,
non è mortale
non è immortale,
somiglia al mare.
Va e viene,
dà e trattiene,
nasce, muore,
rinasce,
conosce il sole e la tempesta.
La festa, il vento forte,
la morte.
Chi era il Minotauro? Chi sono io? Chi è Teseo? Domande oziose, utili a ingannare il tempo perso di una donna abbandonata alle sue ombre.
Siamo nati dallo stesso ventre io e il Minotauro.
Mia madre, nostra madre Pasifae, si innamorò del toro bianco.
Doveva essere sacrificato questo toro, ma per caso, per destino o per il semplice gusto della disobbedienza non fu così.
L’amore è un inganno degli dei, mia madre la ingannò Poseidone, come fosse uno scherzo… fece in modo che si innamorasse dell’animale, senza vergogna.
Il Minotauro era il frutto della mostruosa unione.
Corpo umano e testa taurina,
Bisognava nasconderlo al mondo. Fu nascosto nel Labirinto.
Siamo nati dallo stesso sciagurato ventre io e il Minotauro, ma io questa comune appartenenza l’ho dimenticata, ho lasciato che l’oblio la logorasse, la divorasse, come fa la ruggine col ferro, come fa la noia con l’anima stanca di una donna abbandonata alle soglie di un lungo inverno.
Siamo nati dallo stesso avido ventre io e il Minotauro, ma io ho lasciato che Teseo lo uccidesse.
L’amore è un inganno della mente.
L’amore è un guasto al cuore.
L’amore è indifferente
Fa i suoi interessi
l’amore.
Io ho amato Teseo. Gli ho consegnato un filo e così discricandolo, un passo per volta, a mano a mano, a poco a poco si è potuto orientare nei meandri del Labirinto, senza perdersi.
Fa i suoi interessi
l’amore.
Non sa curare il male,
non sa medicare le ferite,
non si preoccupa della morte,
si crede immortale
è solo immorale.
Fuggimmo da Creta.
Il viaggio non so quanto è durato, forse un giorno, forse dieci, forse cento. Poi all’improvviso, a Nasso, senza una sola parola, mi ha abbandonata.
E sono qui, a sciogliere i nodi di un abbandono che non capisco, che rifiuto, che ricevo come un pugno in faccia.
E di me non so più niente.
Sono sicura di chiamarmi Arianna? E se il mio nome fosse Penelope? E se il mio nome fosse Eva? O Maddalena?
E se indossassi un nome qualunque?
Maria, Giovanna, Francesca, Sara, Marianna, Serena, Dora, Teresa, Ada, Rita, Jane, Agnese, Genny, Imma.
E se il mio nome lo avesse inghiottito il mare e io fossi ombra di un corpo sconosciuto?
Così sia.
Voglio dare voce a chi voce non ha.
Le mie ombre hanno tanti nomi, io ci salterò sopra, le accompagnerò ovunque vorranno andare, mi farò seguire, inseguire, mi lascerò ingoiare dal sole di mezzogiorno e sarò un trampoliere matto all’ora del tramonto, avrò gambe lunghe per compiere passi falsi, esprimendo desideri folli, colorati di rosso e spumeggianti come l’onda del mare a cui non so darmi.
Amore è quasi anagramma di mare.
E se a me non mancasse l’amore? Se mi mancasse semplicemente quel mare sconosciuto che mi strappava a Creta, alla colpa, all’appartenenza.
Forse, quando muore un amore, quel che manca è l’illusione, il gioco, il sogno, l’ignoto, la via di fuga che l’amore, quando è ancora immaginato, sembra poterci dare.
Da qui non posso più scappare.
Da qui devo ricordare chi sono e devo saper tornare al mio indirizzo.
Devo tornare a casa.
Vivrò in quel labirinto che ha nutrito la mia sventura, ricomincerò dall’ombra dei vicoli ciechi che ho attraversato con l’inganno. Starò lì dove ho conosciuto la colpa e l’incoscienza, Eros e Thanathos mi rimandano lì, al centro del mio tormento. Ne uscirò quando somiglierò al mio nome e sarò chiara come il mare d’estate, come la rima di una cantilena cantata ai bambini.
Doris Bellomusto
illustrazione Dina Carruozzo Nazzaro
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leggeradatutto · 4 years
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15/06
Oggi sarà un nuovo inizio.
Manca solo 1 mese e 15 giorni al giorno del mio compleanno e il mio obiettivo è abbastanza vicino. Devo arrivare sui 47kg e poi finalmente potrò dedicarmi di più alla mia vita. Mi allenerò tutti i giorni come da programma tranne la domenica per poter far riposare il muscolo. Amo davvero allenarmi e spero di avere le forze nonostante la cattiva alimentazione. Non ho mai avuto nessun problema, nemmeno di giramenti di testa, mi alleno anche 1/2 ore al giorno ad una intensità medio/alta e soprattutto non faccio solo cardio. Mi piace molto correre ma solo facendo quello non potrò mai avere un corpo armonioso, l’ho giá provato sulla mia pelle e sinceramente non mi sono piaciuta. Quindi ora voglio dimagrire ma allo stesso tempo definire le zone che più mi interessano (gambe e pancia). Ieri ho mangiato del gelato ma da domani fino al giorno desiderato basta! Niente più dolci! Solo un alimentazione “”sana”” tra virgolette perché eliminare molti ingredienti come carboidrati, carne e latticini non é il miglio approccio ma ovviamente la mia testa non é ancora in grado di introdurle in modo regolare. Spero davvero di farcela così da potermi godere finalmente le mie amate vacanze in Puglia e poter mangiare tutto quel ben di Dio. Devo seguire un allenamento di 3 settimane di restart del metabolismo e poi altre 3 settimane dedicata a tutto il corpo e l’ultima settimana la dedicherò agli abs😍. Sono motivata e nessuno mi potrà fermare.
Obiettivo finale:
Seno 76
Vita 58
Fianchi 86
Braccia 18
Gamba 45
Peso 47kg
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