thoughtsofnight

[thoughtsofnight]

Pensavo di avercela fatta, dopo tanto e tanto tempo. Pensavo che il mio momento di essere felice fosse arrivato. Pensavo di aver trovato la mia persona. Dopo mesi, anni, persone e delusioni, credevo fermamente di aver trovato qualcuno per cui valesse la pena impegnarsi, qualcuno che mi fa stare bene, qualcuno a cui donare la parte migliore di me. Sembrava un sogno, dopo tutto questo tempo a vedere solo difetti nelle persone. E mi sono illusa che potesse funzionare, che avrebbe cambiato idea sulla distanza, che la nostra voglia di viverci ogni giorno ancora per tanto tempo sarebbe bastata. Ma appunto, mi sono illusa. Ma ho aperto gli occhi. Non è finita, ma finirà. Non siamo distanti, ma lo saremo. E io devo accettarlo, accettare la situazioni e la sofferenza. Perché ormai è tardi per tornare indietro. Ma non posso continuare a dare a lui tutto il mio tempo e le mie energie, perché è tempo perso (anche se vissuto al massimo).

Vorrei poter dire che mi sono messa il cuore in pace, che non mi farò più prendere dalle emozioni e gestirò la situazione con freddezza e distacco, le caratteristiche tipiche della me degli ultimi tempi. Ma la verità è che continuerò a farmi del male, continuerò a vivere e a donargli la maggior parte dei sorrisi della giornata, perché dopo tempo che non mi sentivo così, non riesco a rinunciare a questo benessere. Anche se momentaneo, anche se lascia il posto alla sofferenza ogni volta che lui va via.

Vorrei avere la forza di dire basta e mettere un punto, ma ogni volta che ci provo penso al suo sorriso e mi perdo tra il bisogno di un suo abbraccio e la voglia di vivermela ancora e ancora finché non sarà troppo tardi.

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Mi sento sola. E probabilmente la colpa è la mia. Mi circondo di gente che non è fatta per me, solo per passare un po’ di tempo in compagnia. Fingo che queste situazioni, queste persone mi vadano bene. Perché mi sento sola da quando la persona che ritenevo l’unica degna di stare al mio fianco ha deciso che non gli andavo più bene, che non gli facevo bene. La cosa mi ha ferito più di quanto voglia ammettere. Probabilmente ho sbagliato io e buttato all’aria l’unica amicizia che mi faceva stare realmente bene, che mi faceva sentire viva e compresa, che mi faceva sentire come se contassi qualcosa.

Forse il mio problema è che mi aspetto di essere il centro dell’universo della persona a cui decido di dare tutta me stessa. O forse semplicemente sono stata fatta per essere in sintonia con pochi, pochissimi. Ma non posso aspettarmi che gli altri trattino me come io tratto loro, ognuno ha la propria vita e le proprie esigenze e spesso io vengo messa da parte.

Tutti quelli che mi circondano non mi capiscono, non mi trattano come io credo che sia giusto, come io credo di fare con loro. Penso di dare troppi agli altri, quando gli altri danno il minimo. Ed è brutto sentirsi invisibile in un gruppo di persone dove tra quelli c’è la persona a cui stai dedicando più tempo ed energie di tutto il resto.

Solo con lei mi sono sentita, per quei due anni, considerata come si deve. E forse ho sbagliato io a non aver fatto abbastanza per farle capire quanto valesse per me. Oppure è stata lei a non rendersi conto di ciò che ha perso. Sta di fatto che adesso sono sola e non credo troverò mai un altra persona al suo stesso livello, che mi faccia sentire viva e al sicuro come lei.

Sono sola e da sola devo combattere le mie ansie, le mie paranoie, i miei problemi e la mia solitudine. Perché lei non c’è più e al suo posto ci sono tante altre persone vuote, che non mi sanno dare la risposta giusta al momento giusto, come faceva lei. Altre persone che non sono neanche lontanamente affini a me come lo era lei. E mi sembra assurdo immaginare il resto della mia vita così, senza di lei, perché fino a qualche mese fa pensavo fosse una cosa impossibile.

Ho dato tutta me stessa ad una persona che ora non mi vuole più nella sua vita e me lo dice con il sorriso sulle labbra, come se fosse la cosa più naturale del mondo che due persone si allontanano. Ma due persone con un legame del genere non possono allontanarsi così facilmente, questo è il dubbio che più mi divora l’anima.

Mi ritrovo a dover passare del tempo con persone che del mio stato d’animo, dei miei problemi e del mio parere se ne fregano, come se non contasse nulla. Solo per non stare da sola…

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La storia si ripete in loop all’infinito. Ancora una volta ho pensato di aver trovato una persona per cui valesse la pena aprire il proprio cuore e farsi travolgere dai sentimenti. E ancora una volta sono rimasta delusa.

Si dice che in ogni relazione c’è qualcuno che ci tiene di più rispetto all’altro, ma non capisco perché ogni volta sono io quella che si affeziona, mentre dall’altra parte non c’è niente.

Mi illudo ogni volta e ogni volta ci sto male come se fosse la prima.

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“I over-analyze situations because I’m scared of what will happen if I’m not prepared for it.”

— Turcois Ominek

[thoughtsofnight]

È da giorni ormai che combatto costantemente con l’ansia. Mi sento il respiro mancare, un nodo al petto. Non so come affrontarlo e come farmelo passare. Il buio che accompagna le mie giornate, nessuna voglia di fare qualsiasi cosa, vorrei solo passare il tempo a letto a scrollare tiktok. Spesso neanche riesco a concentrarmi su quello che vedo, scrollo e basta, non riesco a focalizzare la mia attenzione. La mente vaga tra pensieri negativi che mi accompagnano sempre, orami è routine, ma in questi giorni non sono riuscita a contrastarli con niente di positivo come faccio di solito.

Avrei bisogno di uscire, svagarmi, fare le cose che fanno i miei coetanei, ma senza amici dove vado? In questo posto di merda non ho nessuno a cui aggrapparmi.

E spesso mi balena nella mente l’idea che forse Lui è solo questo: qualcuno con cui svagarmi. Quando mi manca non sono mai sicura se mi manchi lui o la possibilità di fare altro, di evadere dalla mia quotidianità e dalla mia mente.

Mi sento paralizzata, qui sul letto, nello stesso posto che è al tempo stesso porto sicuro e luogo di sconforto.

Vado alla ricerca costante di attenzioni e apprezzamento, come se questo potesse compensare la mia solitudine e il disgusto che provo verso di me e la mia situazione.

Vorrei mettere un freno alla mia mente, trovare un attimo di pace. È la stessa cosa che cerco di fare da anni, da che ho memoria. Lui mi permette di farlo, quando stiamo insieme, forse è per questo che mi piace tanto la sua compagnia. Ed effettivamente è questo che mi manca quando sono con altri. Forse mi manca sul serio. Ho bisogno di qualcuno in questo momento che mi veda per come sono, che riesca a leggermi dentro senza doverli esprimere e non mi faccia pesare la confusione che ho in testa, che me la liberi. Lui ci riesce sempre, con il suo modo di fare e la semplicità che mette nel relazionarsi con me, come se avere a che fare con me fosse semplice, ma lui mi fa capire che lo è (anche se magari semplice non lo è davvero). Mi da qualcosa che mi è sempre mancata quando ho a che fare con me stessa e con gli altri: la leggerezza e la semplicità delle relazioni.

Mi rendo conto di conoscerlo così poco però, non si apre mai, mi permette di accedere solo alla superficie o poco più. Ha bisogno di tempo evidentemente, nonostante io penso di essermi aperta un po’ di più. Però mi fa capire che ci tiene e gli piaccio così come sono. Mi manda messaggi contrastanti a volte, non riesco a capire se mi ascolti oppure no, se si interessa a me in tutto o solo a volte. Dobbiamo conoscerci meglio, c’è tempo per quello, però non capire mi confonde e mi genera pensieri negativi. Ho bisogno di conferme continuamente, lo ha capito anche lui, ma non sempre si sbilancia con le parole. Magari sono io che mi aspetto troppo da una persona che conosco da poco.

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Da piccola ti fai un’idea dell’amore. Ti fanno credere che sia tutto rose e fiori, che non ci sia nulla di più bello. Ti fanno credere che le cose vanno sempre bene quando ci si ama. Crescendo ti accorgi pian piano, esperienza dopo l’altra, che l’amore non è poi così semplice, che non tutto va come deve andare e che non sempre basta solo amarsi. E quando te ne rendi conto tutte le certezze crollano e ti senti perso.

L’amore è sacrificio, ricerca continua di un equilibrio. Ti ritrovi a dover affrontare situazioni che ti fanno soffrire e ti fanno smettere di credere nell’amore.

Se prima avevi paura di non trovare mai la persona che ti fa battere il cuore, col tempo la paura più grande diventa non riuscire a riconoscerla, farsela scappare o allontanarla a causa dei dubbi e le insicurezze.

Se da piccola mi avessero detto che un giorno sarei diventata scettica anche sull’esistenza stessa del “vero” amore, non ci avrei mai creduto. Ma ora che la situazione la sto vivendo, mi sembra quasi assurdo credere che tanto tempo fa anelavo quei sentimenti come fossero l’unica sorgente di vita.

Ma forse sto ancora aspettando questa cosa, aspetto ancora di provare forti emozioni travolgenti che ti tolgono il respiro. Come se la piccola me non se ne fosse mai andata, è solo nascosta nel profondo, nascosta così bene che a volte anch’io faccio fatica a trovarla.

Forse l’obiettivo che mi devo porre al momento è quello che farla riaffiorare un po’ alla volta giorno dopo giorno.

[thoughtsofnight]

Troverò mai la persona adatta a me? Quella persona che mi farà battere forte il cuore, che mi farà sentire viva ed apprezzata? Dopo anni e relazioni che mi hanno lasciato l’amaro in bocca, ho completamente perso le speranze e la capacità di amare. Spesso penso di non esserne portata, di non esserne all’altezza. Magari sono destinata a una serie infinita di delusioni, rammarichi e disprezzo verso gli altri e verso quei sentimenti che tanto anelo e così tanto mi sfuggono.

Mi celo dietro uno spesso strato di apatia, nella speranza che questo non mi distrugga; anzi, mi ha già distrutta, ma fingo non sia così. Sono logorata dentro.

Fingo che non mi importi, sfrutto gli altri e tutto quello che ho per un po’ di piacere momentaneo che non mi porterà a nulla, se non una soddisfazione effimera. Ma questo non mi basta.

Vorrei di più. Vorrei il mondo. Vorrei il mondo nelle mie mani. E so che l’unico modo per sentirmi parte di questo mondo, mi sfugge come l’acqua che scivola via dalla dita.

Mi ripeto sempre che il mio percorso è già pieno così, con la mia famiglia e i miei amici, che non mi manca nulla. Ma la verità è che mi manca qualcosa. Nonostante io menta addirittura a me stessa, in certi momenti so bene che non sono pienamente soddisfatta.

E odio ammettere che forse quello che mi manca non dipende da me, non posso fare nulla per raggiungerlo se non aspettare.

Ho appena finito di guardare your name (un capolavoro), sto ancora tremando e sono in preda ad una voglia matta di vivere, di amare, di desiderare. Bramo quei sentimenti travolgenti, che senti fin dentro le viscere e che ti lasciano senza fiato.

Vorrei poter essere io e solo io la responsabile della mia felicità, ma so che non è mai così. Dipendiamo dagli altri, da come si comportano e da come ci fanno sentire. Siamo il risultato di quello che gli altri ci hanno fatto, di come ci hanno trattato e di quello che ci hanno lasciato.

E dalle persone che ora non sono più nella mia vita, mi resta solo amarezza, delusione, disinganno.

Riuscirò mai a trovare quella persona? Spero di sì, ma sono così disillusa che la mia speranza è così vaga.

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Perché devo sempre farmi mille paranoie? Non posso semplicemente vivermi le persone così come sono e le situazioni così come vengono? Devo sempre pensare al peggio, devo sempre trovare il losco nelle azioni degli altri, devo sempre credere che mi stanno prendendo in giro. Non so quando ho iniziato a vivere così, non so se lo faccio da sempre o se c’è stato qualcosa che mi ha generato questa insicurezza. L’unica cosa che so è che mi faccio del male da sola. Mi convinco che agli altri non importa di me e inconsciamente allontano tutti. Non ha torto mia madre quando dice che se continuo così rimarrò sola. La solitudine fa paura, eppure mi sento sola spesso, forse è per questo che ho paura di vivere con spensieratezza.

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E quando ti trovi in questa situazione- su un filo sottile tra due realtà: continuare a vivere la tua storia d’amore tormentata, o chiudere per sempre, affinché la persona che ami possa ricominciare a vivere senza il dolore che le hai causato- il mondo ti crolla addosso, ti guardi allo specchio e riesci solo a vedere il mostro che sei. E lì, proprio lì, riesci a capire finalmente che il problema non sono gli altri, non sono gli altri a rovinarti la vita, sei tu con le tue stesse mani. Quelle mani con cui cerchi di aggiustare le cose, adesso. E sai che stai facendo del male a quella persona, però sei troppo egoista, senza coraggio e debole per lasciarla andare via. Perché l’unica persona che ti ha migliorato la vita, che ti ha amato come mai nessuno prima d’ora, che ti ha mostrato il paradiso, adesso deve soffrire a causa tua? Perché?

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“Desolazione, disperazione, persone sole e perse nello sguardo. Fuori freddo, dentro caldo. Lame sulle vene, mentre guardo un'ultima volta il sole, l'anima mi dice: «Lasciati morire.»”

— En?gma; Prendi me

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“Vi lascio nell'ignoranza di non sapere come sono fatta realmente.”

— portatemiviadaquiii (via portatemiviadaquiii)

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Bruciare la sete, Lorenzo Pataro.

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Ormai quando qualcuno non capisce cosa dico invece di spiegarmi dico: “niente, non era importante.” Sono troppo stanca per spiegare il flusso di pensieri che scorre dentro la mia testa

disastrodacorreggere

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Non ti dirò mai quanto sono a pezzi

perché i miei occhi parlano da soli.

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“Oggi sono nervosa più del solito. No, non è successo niente. Solamente che certi giorni senza alcun motivo sento maggiormente il peso della situazione, proprio come una cicatrice che ogni tanto riprende a bruciare quando meno te lo aspetti.”

- Pa☀la

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“Certo, io sono una selva e una notte di alberi scuri: ma chi non ha paura delle mie tenebre, troverà anche pendii di rose sotto i miei cipressi”

— Nietzsche, Così parlò Zarathustra