trazoluna

[trazoluna]

dell'amore io non ho mai capito un cazzo perché ho scelto che per me fosse una condanna a vita. ho bisogno di urlare perché se abbassassi la voce, allora tutto sarebbe chiaro. le miei emozioni salgono su palco e iniziano a manipolare il pubblico, un inganno violento e sofisticato allo stesso tempo. parlo una lingua diversa dalla vostra e se mi seguirete vi perderete. non datemi ragione, legatemi e impeditemi di parlare e lasciatemi lì nel luogo più bello del mondo coperta di polvere e ragni, lasciatemi sola, strisciando uscirò di scena con il sangue pieno di acre senso di colpa. se fossi stata bella avrei pianto solo e soltanto se mi avesse donato. mi sarei ridotta a un oggetto per te, una bambola dalle forme che farebbero rizzare qualunque cazzo, con le guance bagnate solo per illuminarmi il viso.

[trazoluna]

questo dice cose senza senso, se ne va in giro per il quartiere con gli occhi mezzi ciechi a cantare fortissimo le sue canzone rap, su gangster palestrati, pistole e codici d'onore. il diabete l'ha mangiato vivo, a volte gli sbirri gli saltano addosso e una siringa lo fa scivolare tra le braccia di Morfeo. in gabbia fa conferenze su ogni argomento, spiega ogni cosa come se i suoi neuroni avessero la demenza senile, ma lo vede bene, tra le sue perenni ombre, che il pianeta va a troie. certe giornate opache non gli sfuggono, il caldo granitico, l'assenza di pioggia. una volta nevicava tantissimo, eravamo tutti bambini e di quella magia non ne abbiamo più nemmeno un grammo in tasca. io me ne sto con una siga in bocca, non è un luogo protetto questo, sono in agguato in ogni angolo e se vuoi uscirne vivo non puoi riposare mai.