Tumgik
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Sono una tipa molto strana. Ci sono giorni che voglio disperatamente un abbraccio ed altri che se mi tocchi, ti uccido. Sono cresciuta con la diffidenza stampata nel cuore, ma poi mi aggrappo a chiunque mi dia un briciolo d'amore. Sono malata di incompletezza ed illusioni. Ho degli sbalzi d'umore assurdi. ogni volta che cerco di allontanare qualcuno sono terrorizzata all'idea di riuscirci davvero. Ho migliaia di difetti cuciti addosso Ho l'estate nel sorriso e l'inverno negli occhi.
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Forse, ho toccato il fondo. Forse.
Ci sono quei momenti della vita in cui senza una specifica ragione vieni inondato da un profondo senso di tristezza. Inizi a pensare che la tua vita sia una reazione a catena di eventi finiti male, e in quel momento l’unico modo per sopravvivere è aggrapparsi a quel briciolo di speranza che ti rimane, quella di un futuro migliore.
Ecco dopo questa premessa da depressa cronica mi sento in dovere di spiegare da cosa nasce questo mio malessere serale.
Ci sono quelle sere in cui hai proprio voglia di piangere, ti metti li sul tuo balcone con le cuffie e un pacchetto di sigarette e sprofondi ne tuo piccolo oblio di tristezza. Ecco, stasera ho fatto questo ma la cosa che mi ha portato a scrivere qui non era affatto questo, perché diciamocelo, noi ragazze siamo alquanto masochiste e proviamo un senso quasi di piacere a sfogare le nostre sofferenze. La cosa che mi ha colpito è il fatto che ascoltando queste canzoni dovevo forzare fuori le lacrime, come se le avessi gia quasi esaurite in precedenza. Mi sono chiesta se questo era positivo, magari non avevo niente per cui “sfogarmi” o che mi incitasse alle lacrime. Ma invece no, mi sono resa conto che il motivo per cui non riuscivo a piangere è che ho veramente toccato il fondo. Ho sofferto cosi tanto quest’anno che ormai ho raggiunto il livello della completa alienazione del dolore e delle emozioni che susseguono. Quel momento in cui non soffri perché la sofferenza è diventata quasi abitudine.
Non voglio sembrare come se mi stessi per tagliare le vene, perché no ho molti fattori della mia vita che mi danno gioia. Ma questa sofferenza è subconscia, non la percepisco finché non ci penso ma io so che è li ed è il motivo per cui ormai nulla mi sembra degno di una lacrima.
Forse ho solo bisogno di un po di stabilità, o forse ho toccato il fondo, e non so se si riuscirò a risalire in superficie.
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Amica di tutti ma davvero di nessuno
Sono sempre stata una persona che amava stare tra la gente. Da piccola in spiaggia cercavo sempre e disperatamente di trovare nuovi sorrisi e sguardi che potessero diventare “nuovi amici”. Crescendo questa mia caratteristica fu un po soppressa, forse perchè non mi sentivo all’altezza degli altri o forse, semplicemente, sentivo di non fare parte di questo gruppo di persone che basava la propria esistenza sulle relazioni sociali.
Mi sbagliavo, perchè con il passare degli anni conobbi tanta di quella gente dal più Brerino al più alternativo, e questo aihmè mi faceva sentire realizzata. Riuscivo sempre a integrarmi con chiunque, avevo la capacità di trasformare la mia personalità cosi da adattarmi alle conformazioni sociali requisite da quel certo gruppo. Ora come ora, mi rendo conto che in 18 anni passati a Milano seppure conosco più di una centinaia di persone, non sono capace di distinguere chi c’è per davvero o chi per convenienza.
Viviamo in una città di eqoisti di merda, tutti opportunisti che pensano per se, e io in primis mi ci rifletto. Si è vero posso uscire di casa senza uno scopo o senza sapere cosa fare e comunque trovarmi qualcuno che reputo “amico” in giro, ma questa cosa la uso semplicemente per colmare quel vuoto dentro di me che mi scava nel profondo quando sono da sola. Perchè tra centinaia di “amici” si è sempre e comunque da soli. Puoi salutarli tutti con un bacio, ma i veri amici sono quelli che ti dimostrano che ci sono facendoti sentire come se non dovessi mai salutarli, perchè la loro presenza è costante. 
Siamo parte di una grande sfera di superficialità e la cosa triste è che ci piace.
- Amica di tutti ma davvero di nessuno
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Persa
E' uno di quei periodi in cui tutto sembra spento, irrilevante. Non va bene niente, ho perso tutto ciò che mi rendeva felice e mi sento che sto semplicemente vagando per la vita senza una meta. Non so cosa farò domani, non so quando sarà la prossima volta che il mio cuore batterà per qualcosa o per qualcuno. Sono senza emozioni, sembra che tutto e tutti intorno a me continuino serenamente la loro vita mentre io sono qua che aspetto che la vita mi sia servita su un piatto d'argento. Ho paura, ho paura del futuro, ho paura di innamorarmi ancora, ho paura di soffrire e nel frattempo sprofondo in questa cupa angoscia che mi percuote dalle prime luci dell'alba all'ultimo istante della notte. Mi sento come se le persone mi prendessero per scontata, mi sento amica di tutti ma in realtà di nessuno. Persa nelle viscere del mio malessere. Eppure ogni giorno forzo sorrisi come se tutto andasse bene, come se tutto fosse sotto controllo quando nel frattempo piano piano sto morendo dentro. Vorrei prendere un motorino e sfrecciare verso l'orizzonte, lontano da tutto e da tutti con la musica nelle cuffie e i problemi alle spalle. 
Ma dov'è la felicità? 
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Ed è cosi' che inizio il blog, in un triste lunedi sera dove niente sembra lucido, niente sembra chiaro e c'è qualcosa dentro di me che mi sta uccidendo nel profondo delle viscere. Non so perchè ho sentito il bisogno di scrivere qua, forse perchè sono troppo pigra per alzarmi e scrivere nel mio diario abbandonato sotto al letto o forse perchè spero che qualcuno qui possa capirmi. Dopo una giornata passata a pensare e a studiare ho bisogno di una valvola di sfogo. Ho 17 anni, il mio nome e cognome sono irrilevanti e sono confusa e stufa. Generalmente, sono una di quelle persone che appaiono sempre felici, che hanno tutto dalla vita e questo lo devo al fatto che io amo la vita sotto ogni forma e aspetto. La mia vita malgrado tutto fino ad ora è stata fantastica e proprio ieri camminando sotto le luci dei lampioni di Via Benedetto Marcello ascoltando Vasco Rossi mi sono resa conto di quante esperienze ho vissuto fino ad ora che mi porterò nel cuore, e malgrado un lieve senso di malinconia avevo nell'anima una gratitudine indescrivibile.
Oggi però le luci non c'erano, e mi ritrovo qua a sprofondare nelle mie insicurezze. Ho amato lo stesso ragazzo per 3 anni, avrei dato tutto per lui anima e corpo ma lui come molti altri si è preso gioco di me. Ma questa è solo un premessa, questo Settembre è scattato qualcosa che mi ha reso più forte e ora come ora non gli degno neanche più un pensiero. Poi è arrivato lui, il ragazzo forse più perfetto che potessi immaginare, lo conoscevo già da un po ma non lo avevo nemmeno mai considerato. Sono tre mesi che usciamo ed è un continuo su e giù sulle montagne russe. Un giorno sono la sua vita e il giorno dopo sparisce e io cretina come sono, sono sempre pronta a perdonarlo malgrado non mi dimostri mai un cazzo. E ora mi ritrovo qui in una delle tante cadute di questa cosa tra di noi che non so nemmeno definire, e c'è un'altro ragazzo pazzesco che mi sta dando tutte le attenzioni che lui (chiamiamolo tulipano) non mi ha mai dato negli ultimi mesi. E allora perchè non posso semplicemente lasciare stare tulipano? Non mi merita, e non sono nemmeno se ci tiene quanto dice. Mentre l'altro forse è pronto a darmi quello che aspettavo. Eppure, non voglio perderlo, perchè solo la sua voce, il rumore della sua moto che sento da camera mia quando arriva a prendermi mi fa sorridere. E non è amore, perchè amare l'ho provato e non è questo. Credo che ormai ha cosi una grande parte nella mi felicità quotidiana che non riesco a lasciarlo andare per dedicarmi a un'altro. So che starei meglio forse, ed è quello che dice la mia testa in fin dei conti, ma il mio cuore (come al solito) prevale su tutto. E nonostante tutti i miei amici dicono di lasciar perdere, io non ce la faccio. Ormai sono entrata nella gabbia, e pur avendo le chiavi d'uscita non ci riesco. So che soffrirò ancora, perchè è uno stronzo ma ormai credo di essere assuefatta dalla stronzità maschile.
Un triste 24 Novembre, Milano
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