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v-times · 2 years ago
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FREE BEACH, PROCURA CHIUDE INCHIESTA: ECCO CHI SONO I 32 INDAGATI
Concessioni balneari e appalti a Terracina, la Procura ha emesso 32 avvisi di garanzia: tra gli indagati anche l’ex Sindaco
Il Procuratore Aggiunto di Latina Carlo Lasperanza, con i sostituti Giuseppe Bontempo e Antonio Sgarrella, hanno inviato, nell’ambito dell’inchiesta “Free Beach”, 32 avvisi di garanzia, vale a dire la conclusione delle indagini a carico di altrettante persone insagate. Che, ora, chiaramente, avranno i 20 giorni di tempo “canonici” per presentare memoria o chiedere di essere interrogati dall’autorità giudiziaria, in subordine dalla polizia giudiziaria.
Tra i 32 destinatari dell’avviso di conclusione indagine, c’è anche l’ex Sindaco di Terracina, Roberta Tintari, che pare orami fuori dalla politica e non sembra essere della partita per le amministrative che si terranno il 14 e il 15 maggio. Tra gli altri indagati altri nomi emersi nell’inchiesta Free Beach che, a luglio 2022, portò a una serie di arresti e alla caduta dell’amministrazione Tintari, con il commissariamento disposto dal Prefetto.
Ad essere destinatari dell’avviso di garanzia, quindi, anche l’ex assessore ed ex consigliere comunale Davide Di Leo, l’ex presidente del consiglio comunale nella consiliatura Tintari, Gianni Percoco, e l’ex assessore di Fratelli d’Italia, Luca Caringi.
Diversi i capi di imputazione: abuso edilizio, turbativa d’asta, indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, frode in pubbliche forniture, induzione indebita e rivelazione di segreto d’ufficio. Tra gli indagati anche funzionari comunali, dirigenti, tecnici e imprenditori. Si trovano i nomi dell’ex dirigente dei Lavori Pubblici del Comune di Terracina, Corrado Costantino, il noto imprenditore di Gaeta, Marco Crocco, l’altro imprenditore di Terracina, Raffaele Graziani (gestore del lido White Beach), l’avvocato Giuseppe Mosa.
Ecco di seguito, tutti gli altri indagati che rischiano la richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura di Latina: Giuseppe Zappone (imputato anche nel processo Pro Infantia), William Zanchelli, Carlo Sinapi, Margaret e Luigi Sarno, Mario Rossi, Mattia Quinti, Marco Porcelli, Ivano Perroni, Giovanna Nardone, Patrizia Menarini, Alfredo Morganti, Alberto Leone, Massimiliano Lauretti, Rosa Esposito, Ivo Di Sauro, Gaspare Di Micco, Carmela Delle Curti, Federico e Martina Corrado, Giacomo Corrado, Filippo Cirrincione, Fabio Cavallini e Pasquale Angelo.
Le indagini su Terracina, nonostante l’archiviazione dell’europarlamentare Nicola Procaccini e i colpi ricevuti dall’accusa da parte di giudici del Riesame e Cassazione, continuano. E rimarrebbe sempre in piedi l’approfondimento investigativo iniziato dalla DDA, oltreché ai sequestri di stabilimenti che ancora avvengono copiosi sul litorale che da Terracina arriva al Circeo. Da ultimo il nuovo sequestro del Sombrero a Terracina i cui proprietari, ad ogni modo, hanno vinto con il Comune una battaglia amministrativa: il Tar ha sospeso la revoca del titolo concessorio stabilita dal Comune e ha fissato l’udienza di merito tra un anno, a marzo 2024. Concessione balneare salva, sebbene la struttura abbia i sigilli della Procura e della Guardia Costiera.
Nell’avviso di conclusione indagini vengono contestate diversi episodi emersi nella maxi indagine denominata “Free Beach”, condotta da Carabinieri e Guardia Costiera di Terracina, come, ad esempio, la rivelazione di segreto d’ufficio contestata a Costantino, Percoco e Porcelli per agevolare Di Sauro rispetto al nuovo piano di utilizzazione degli arenili.
Accuse rilevanti anche verso Graziani per quanto riguarda l’occupazione del demanio marittimo in qualità di amministratore della White srl. Sempre in riferimento allo stabilimento balneare Whitebeach, al geometra Zappone viene contestato il falso per aver attestato non correttamente che l’attività si sarebbe svolta in zona non vincolata. Per la vicenda Whitebeach è coinvolto anche l’ex dirigente Costantino per aver rivelato, secondo l’accusa, i provvedimenti di sospensione della licenza da parte dell’ufficio comunale Suap di Terracia, dopo i controlli dei Nas.
Accusati di turbativa d’asta per un tratto d’arenile, aggiudicato alla Invest Group srl, i Di Sarno, Delle Curti e Costantino.
Per quanto riguarda l’ex sindaco Roberta Tintari, rimane in piedi l’occultamento del verbale della riunione di Giunta Comunale, in relazione all’abusivismo accertato dalla Capitaneria di Porto all’interno dell’Arena del Molo.
E ancora: contestata l’occupazione abusiva al Presidente di “Terracina Vela Club”, Alfredo Morganti; turbativa d’asta anche per Sinapi (ex capo settore demanio marittimo), Costantino, Zanchelli e Menarini in merito a una concessione balneare; abusivismo per il titolare dello stabilimento “Il Sombrero”, Ivano Perrone, come detto recentemente sequestrato per la seconda volta; l’occupazione abusiva del camping Romantico (i Corrado e Cirrincione).
L’ex sindaco Tintari, inoltre, viene accusata con Caringi e Percoco (all’epoca de fatti, ossia nel 2017, assessori della Giunta Procaccini), di falso per la vicenda del ponte e della pista ciclopedonale. Vicenda in cui rientrano anche Crocco e Di Micco. E non manca per l’ex sindaco anche l’accusa rispetto alla vicenda dell’Ice Park A.S.D. che ha toccato anche Nicola Procaccini, l’europarlamentare la cui posizione è stata archiviata. Coinvolto anche Di Leo.
Alfred Smothers
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v-times · 6 years ago
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Russiagate, l’ombra della spy story si allunga su Esanatoglia «Qui c’è chi dice di aver visto Mifsud»
Un reticolo di strade che conduce alla parte più antica di Esanatoglia. E’ la Pieve, quello che sarebbe stato il nascondiglio nel novembre e dicembre 2017 di Joseph Mifsud, il docente maltese implicato nel Russiagate e sospettato di essere una spia. Il suo caso è tornato al centro delle cronache perché in una recente intervista il suo avvocato Stephan Roh ha dichiarato che si era nascosto a Matelica. Oggi il giornale “La verità” ha ripreso la notizia svelando che il professore, scomparso nel nulla da due anni, sarebbe stato nascosto però ad Esanatoglia, in via Contessa Pongelli numero 6, nell’antico palazzo dei conti Pongelli, ora di proprietà di Alessandro Zampini, di professione dentista, ma residente a Roma, che torna nella città natale nei periodi di vacanza ed in estate.
Il vecchio palazzo dei nobili, a qualche decina di metri da piazza Giacomo Leopardi su cui si affaccia il Comune, che aveva ospitato nei secoli precedenti anche i duchi da Varano. E’ l’unico agibile di Largo Panicale, tutto intorno vi sono case lesionate dal terremoto. Un luogo meno transitato degli altri, all’epoca in cui vi sarebbe stato il professore. Due i portoni, uno in legno massiccio che fa entrare nella dimora di Zampini, l’altro a casa di una famiglia che risiede in Lombardia, i Calisti. Nell’intervista al giornale dichiarano di aver trascorso con il professore e Zampini la vigilia di Natale, bevendo whiskey al bar Centrale. Ad Esanatoglia molti cadono dalle nuvole, quando gli si chiede se abbiano mai visto il professore. Qualcuno giura di averlo visto passeggiare nella zona del Crocifisso. Il legame con Esanatoglia, secondo la ricostruzione de “La Verità” sarebbe nel nome di Vanna Fadini, compagna di Zampini, ed amministratrice della società che gestisce la Link University di Roma, in cui Mifsud collaborava. Nelle parole dei vicini di Zampini il professore era un uomo simpatico, presente in zona per scrivere un libro. La portata dei ricordi dopo due anni ed un terremoto di mezzo si affievolisce e la verità sta nelle parole di un pensionato a passeggio: «Potrei anche averlo visto a passeggio, andavo su in bici molte volte al giorno, ma vai a capire che era davvero lui, chi se lo ricorda». Resta fitto il mistero che avvolge la scomparsa di Mifsud e lo scandalo del Russiagate, con il tentativo dei russi di influenzare le elezioni presidenziali americane, un’indagine con propaggini romane e che vedrebbe di mezzo anche nomi di primo piano del panorama politico italiano. «Non so nulla di Joseph Mifsud – racconta il sindaco Luigi Nazzareno Bartocci – in quel periodo ero impegnatissimo nell’emergenza terremoto, che ancora oggi non è finita. Conosco da molto tempo Zampini, una famiglia storica di Esanatoglia, lui è un grande professionista, che torna in estate e durante le vacanze di Natale. Un uomo molto serio, da sempre mette a disposizione un terreno incolto di sua proprietà come pubblico parcheggio, i rapporti con il Comune sono ottimi. Per il resto non ho la minima idea di cosa sia accaduto, so soltanto che dopo l’articolo di oggi, qui non si parla di altro e c’è chi dice di aver visto il professore». Resta fitto il mistero di una possibile permanenza di un uomo che è al centro di uno scandalo internazionale, con tutti gli ingredienti di una spy story in piena regola, che sorridono al contrasto di un piccolo e tranquillo borgo medievale come Esanatoglia.
Alfred Smothers
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