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#5 Cara mamma

Cara mamma, è il 2 aprile 2018 e questo vuol dire che sono passati esattamente diciotto anni dal giorno in cui te ne sei andata. Anche quest'anno non mi sono dimenticato di questo triste anniversario perché per quanto possa essere impegnato e qualsiasi cosa stia accadendo nella mia vita, in questa giornata il mio pensiero va sempre a te. E' passato veramente troppo tempo dall'ultima volta che ci siamo visti e abbracciati. Dicono che il tempo in questi casi aiuta, ma purtroppo non è così. Sento aumentare la tua assenza ogni giorno che passa. E non sai quanto avrei bisogno di te in alcuni momenti, specialmente nell'ultimo periodo. Nonostante tutto però mi fa piacere rendermi conto che qua nessuno si è dimenticato di te e che la gente ti ricorda come una bella persona e con tanto affetto. Mi dispiace per tutta la vita che ti è stata portata via, e mi dispiace per tutte le giornate e quei momenti che non potremo mai condividere. Ti voglio bene e mi manchi.

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#4 Parità dei sessi

Se una ragazza fa sesso a 14 anni è una troia, ma se un ragazzo fa sesso a 14 anni è un mito. Se una ragazza esce con un uomo molto più grande è sicuramente una troia che va con i vecchi, ma se un ragazzo esce con una donna molto più grande è un vero figo. Se una ragazza pubblica su tumblr le sue foto in cui compare nuda è una troia in cerca d'attenzioni, ma se un ragazzo pubblica le sue foto di nudo su tumblr è un figo e sicuramente un artista. Se una donna va a letto con un uomo che non è suo marito è una troia con la t maiuscola, ma se un uomo va a letto con cento donne è un esempio di vita. Se una donna tradisce il marito è una puttana schifosa, mentre se un uomo tradisce la moglie è sicuramente colpa della donna che non gli dava abbastanza attenzioni. Questa è la mentalità di molte persone e finché la gente ragionerà in questo modo sarà impossibile parlare di parità dei sessi.

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#3 E’ tempo di andare

Non mi è rimasto molto tempo per scrivere e me ne rendo conto, respiro dopo respiro. Ho solo 24 anni, ma tra qualche attimo sarò solo un corpo freddo in un letto d'ospedale. La malattia alla fine ha vinto. Potrei mettere molta rabbia in questa mia ultima lettera, ma non è così che voglio conludere. Voglio solo ricordare tutto il bello che ho avuto nella vita. Voglio ricordare la prima volta che ho baciato una ragazza, e la prima volta che ho fatto l'amore e ho capito cosa vuol dire perdersi in un'altra persona. La prima volta che ho tenuto in braccio un bambino e il modo in cui guardare quella piccola creatura mi faceva uscire il cuore dal petto. I miei genitori...non sono stati perfetti e troppo spesso li criticati, ma proprio adesso che sono alla fine mi rendo conto che abbiano fatto del loro meglio. La mia passione per la lettura che mi ha portato a vivere avventure fantastiche in compagnia di personaggi fantastici. Fatevi un regalo e leggete almeno un libro al mese, è una cura per l'anima. I miei amici, che hanno avuto tanta pazienza con me, e che non mi hanno mai mollato anche nei giorni più bui. Un consiglio da uno che è arrivato alla fine: una vita senza amici è come il mare in tempesta. Quale marinaio vorrebbe navigarci? Forse è un esempio di merda, ma sto  morendo, quindi sono sicuro che sarà apprezzato. Comunque se sì è in mezzo a una tempesta meglio non affrontarla da soli. Penso e ripenso a questa vita...quante cose visto, quante cose ho vissuto e quante persone ho conosciuto. Il giorno che mi ha cambiato la vita è stato il 30 luglio 2015, il giorno che ho conosciuto Letizia. Letizia...l'unica donna che abbia mai amato, l'unica che avrei mai potuto amare. Adesso è qua accanto a me che dorme...non mi ha lasciato un solo giorno da quando sono entrato in ospedale. Non ci crederete, ma non ho paura di morire, bensì di non vedere più Letizia. Forse è questo l'amore: la paura di perdere una persona che supera anche la paura della morte. Sono rammaricato per il futuro che non potrò mai costruire con lei, ma sono comunque felice di averla avuta nella mia vita anche se solo per poco tempo. Questi mesi con lei sono stati i più belli di tutta la mia vita e gli unici in cui mi sono sentito veramente vivo. Mi sento sempre più stanco e i respiri si fanno sempre più affanosi, so che ci siamo. Mentre scrivo contnua a guardare Leti...voglio che il suo volto siano l'ultima cosa che veda prima di morire. La mia mente viaggia e vedo me e Letizia felici a casa nostra, poi la rivedo con in braccio un bimbo, e infine ci vedo invecchiare insieme circondati da figli e nipoti. Questo è il mio finale perfetto. Sto per posare il foglio e la penna...è tempo di andare. Addio amici miei, addio amore mio.

Grazie per la fantastica avventura Letizia, ora corri verso la tua prossima e portami nel cuore.

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#2 La notte in cui ho pensato di morire

La notte in cui ho pensato di morire era una notte uguale ad altre mille c'ero io solo nel mio letto e il mondo intorno a me sembrava non esistere d'un tratto senti la vita scivolare via dal mio corpo e il tempo sembrò smettere di scorrere... avevo paura a provare ad alzarmi dal letto avevo paura di morire senza aver realizzato i miei sogni avevo paura di non aver dato un senso alla mia breve vita avevo paura di non poter più rivedere le persone che amavo e soprattutto avevo paura di non poter vi rivedere "lei" tutte le paure di una vita io le stavo provando in una notte i secondi, i minuti e le ore passavano mentre io attendevo la fine di tutto lentamente l'alba stava arrivando ed io ero ancora vivo la vita lentamente tornò nel mio corpo e la paura se ne andò tutto era di nuovo come prima era di nuovo la solita monotonia e di nuovo non avevo voglia di realizzare nulla.  

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#1 oltre la morte

Una delle domande più frequenti che mi pongo è: "Che cosa c'è dopo la morte?" Prima di dare una risposta devo premettere che sono ateo, quindi non credo in nessun Dio. Quando ero piccolo, immaginavo che una volta morto (sì, ero un bambino molto allegro), sarei diventato una specie di fantasma e avrei vissuto l'eternità sopra le nuvole (sì, proprio sopra le nuvole). Avrei incontrato tutte le persone morte, e sarebbero state proprio come me le ricordavo e avrei potuto perfino parlare di nuovo con loro.  Una volta cresciuto, invece, ho capito che dovevo smetterla di credere nella favole e dovevo capire che ciò che è morto è morto.  Ovviamente le persone che non ci sono più vivono nel nostro cuore, ma non potremo mai più abbracciarle o scambiare due parole con loro.  Mi rendo conto che è un'idea molto triste, ma per me è così; quindi, se posso darvi un consiglio, godetevi ogni istante passato con le persone che amate, perché non ne vivrete mai uno uguale.  Credo che nessuno di noi sappia cosa l'aspetta una volta morto,  quindi credo che ognuno di noi abbia un'idea del suo paradiso ideale. Cos'è il paradiso per me? Un luogo dove vorrei rivivere i momenti più belli della mia vita.