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Novità per i pazienti più curiosi!
“Mi scusi dottore, ma quale sarà il vero risultato del mio intervento? Vorrei poter avere un’idea concreta…”- questa è una delle tipiche frasi che un paziente rivolge al suo medico in caso di intervento.
Un tempo non era possibile trovare una vera e propria risposta soddisfacente, ma grazie all’evoluzione delle tecnologie in campo medico, oggi invece, tutto ciò è realizzabile.
 Cos’è in realtà la chirurgia virtuale?
Come si legge su alcune pagine online, la chirurgia virtuale è una “simulazione” di un vero e proprio intervento, che viene affrontato per mezzo di nuovi software, foto digitali e computer, per cui tutto questo richiede anche un’amplia conoscenza informatica da parte del medico.
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Foto di un esempio di medici alle prese con un intervento chirurgico.
Fonte: Pixabay.
Forse vi state domandando dove sia finita la professionalità di un chirurgo… in realtà, questa è di fondamentale importanza! Infatti  mentre modificare una semplice foto digitale potrebbe essere un’attività accessibile a molti, “prevedere” un’operazione piuttosto che un’altra potrebbe non essere così semplice per tutti, ma solo per i più esperti.
 Ritornando alla domanda iniziale da cui eravamo partiti, oggi il medico potrebbe di sicuro rispondere dicendo: “sì, è possibile avere una piccola dimostrazione in anteprima del risultato dell’intervento, non bisogna però mai non mettere in conto eventuali imprevisti che potrebbero sorgere durante lo svolgimento dell’intervento reale.”
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Strumenti necessari per lo svolgimento di un’intervento chirurgico reale.
Fonte: Pixabay. 
Sicuramente possiamo affermare che grazie alla chirurgia virtuale, la qualità ed il livello raggiunti sono superiori  in confronto ai diversi interventi svolti durante gli anni precedenti. Questo è reso possibile da molti software, creati solo di recente, che consentono di incrementare l’accuratezza dell’intervento chirurgico.
 Infine l’intervento chirurgico virtuale è anche di grande aiuto per il medico: ad esempio, la simulazione di un’operazione complessa prepara il dottore ad eventuali difficoltà che potrebbero presentarsi nella realtà.
Ovviamente ci sono molti altri vantaggi riguardanti questa nuova tecnica, lascio ai più curiosi la scoperta di questi ultimi…siete pronti a visionare in anteprima il risultato di un vostro intervento?
Post di Chiara Acquasanta.
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Ecco il video di presentazione ,in cui racconto chi sono e di cosa parliamo io e i miei colleghi nel nostro blog “Virtual Experience”.
Fonte: https://www.youtube.com/watch?v=2EFUd7_AFnc
Post di Alex Barale.
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Diventare di nuovo abili non è mai stato così “semplice”...
Negli ultimi anni, grazie ai progressi ingegneristici ed informatici, abbiamo potuto assistere allo sviluppo di nuovi modelli di simulazione sempre più dettagliati e realistici, i quali, a loro volta, stanno portando a diversi miglioramenti riguardanti numerosi ambiti. Sapete qual è uno di questi? La medicina.
 Esistono due diverse tipologie di realtà virtuale(VR): immersiva e non immersiva. In quella immersiva, pur sapendo di essere in un luogo reale, si è coinvolti visivamente in mondi virtuali. In quella non immersiva, l’ambiente ricreato ha un minore impatto emotivo su chi lo osserva. Entrambe vengono utilizzate in diversi ambiti del settore medico, ma i principali sono le terapie riabilitative, la formazione del personale medico e la chirurgia operatoria.
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Foto di un bambino immerso in un ambiente virtuale per mezzo di un dispositivo VR. 
A proposito di terapie riabilitative, possiamo citare  l’Istituto Auxologico di Milano,  il primo ospedale al mondo che ha realizzato “Cave”, un progetto di realtà immersiva. Le “cave” sono due due stanze di 3 metri per 3 metri e mezzo dove ai pazienti vengono fatti indossare, oltre ai visori, anche dei biosensori che rilevano il battito cardiaco e la tensione muscolare. Tramite quest’esperienza virtuale si interviene su diverse situazioni della  quotidianità.
 Le fasi sono essenzialmente due.  Prima vi è un incontro con personale medico con cui il paziente dovrà relazionarsi. In questo modo si conosce il livello di patologia e si scelgono gli esercizi più opportuni . Così chi soffre di stress, ansia o attacchi di panico, viene proiettato in un determinato ambiente  (deserto, lago di montagna, cascata) in modo tale che possa rilassarsi.
 Un esempio concreto in cui solitamente il paziente viene proiettato è  quello della simulazione dell’acquisto di alcuni prodotti in un supermercato, una situazione che potrebbe facilmente ripresentarsi una volta che il malato sarà dimesso. Il “Cave” costituisce uno strumento straordinario per la riabilitazione nel post ictus, nelle fasi iniziali della demenza senile, ecc...
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Foto che riproduce un esempio di ambiente virtuale.
Per quanto riguarda invece l’ambito chirurgico, un secolo fa, i giovani studenti apprendevano il loro futuro mestiere osservando i loro professori operare. Solo successivamente sono state introdotte videocamere così da consentire la ripresa dell’intervento e l’eventuale visione di quest’ultima ad un pubblico più ampio.
 Oggi grazie all’introduzione della realtà virtuale in ambito medico, i nuovi chirurghi non dovranno più preoccuparsi di prendere posto in una delle prime file per osservare meglio  ma potranno ” diventare” il medico stesso assistendo in streaming ad un intervento. Voi cosa ne pensate? Credete che questa sia una grande svolta?
Post scritto da Chiara Acquasanta.
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VR: l’alleata delle fobie.
Al contrario di quanto spesso si è portati a pensare, la realtà virtuale non è solo il regno dei videogiochi.Sapevate che oggi sempre più frequentemente quest’ultima viene usata in psicologia e psichiatria?Beh si, potrà sembrare strano, ma può fungere anche da strumento terapeutico.
  Per superare , ad esempio, le fobie si usa la tecnica dell’esposizione, cioè attraverso il visore della realtà virtuale si crea uno scenario adatto e si espone gradualmente il paziente alle situazioni che sono fonti di ansia, per esempio la cabina di un aereo, una piazza piena di gente, una piscina. Le fobie sono quasi tutte trattabili.
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 Foto di un ragazzo alle prese con un dispositivo VR.
Ma  in cosa consiste questa terapia? Tale sistema VR è formato da una piattaforma per il paziente, un computer con 2 monitor – di cui uno utile alla costruzione dello scenario, l’altro alla visualizzazione della posizione del paziente in ambiente VR.
 A proposito dei  vantaggi della realtà virtuale, come già viene detto in tale sito, possiamo dire che questi risultano essere numerosi:  ricordiamo, ad esempio,  l’ utilità per i pazienti aventi difficoltà nell’immaginazione, la riduzione dei tempi di intervento e costi o anche la ricostruzione di situazioni con caratteristiche molto difficili da ripetere nel mondo che ci circonda.
 Una delle fobie in cui la realtà virtuale viene molto usata è l’agorafobia. Si tratta di un timore ossessivo che coglie nell'attraversare una piazza o un vasto luogo aperto ,  ma non solo perché la realtà virtuale permette anche di potenziare training di rilassamento per la gestione dello stress e ansia, aiutando ad apprendere tecniche di respirazione diaframmatica e rilassamento muscolare.
 Infine  una delle prime applicazioni risale al 2005, quando  Albert “Skip” Rizzo  crea  virtual Iraq, le cui finalità sono far rivivere al paziente le emozioni provocate da un eventuale trauma passato.Anche in questo caso il paziente viene sottoposto a difficoltà graduali. Ovviamente col passare degli anni questa applicazione è stata aggiornata e la lista delle patologie trattate è in continua crescita.
Post scritto da Chiara Acquasanta.
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Video di presentazione
Fonte: https://youtu.be/yYX_nK6boLI
post di Chiara Acquasanta
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La realtà virtuale nei corpi militari
Salve a tutti ,
possiamo sostenere che il 2016  è  stato l’anno di nascita della realtà virtuale. L'ampio successo riscontrato nell'attualità dalla realtà aumentata è dovuto all'immissione nel mercato civile dei dispositivi VR (Virtual Reality) a uso "domestico e ricreativo" e alle relative innovazioni apportate.
Come per la maggior parte delle innovazioni tecnologiche più in voga ai giorni nostri,anche la realtà virtuale è nata per scopi militari, infatti l’esercito è stato uno dei primissimi ad investire sulla ricerca in questo campo, fin dai suoi albori.
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L’immagine è tratta da pixabay e rappresenta un soldato con un visore notturno,una tecnologia creata e sviluppata per scopi principalmente  bellici,ma successivamente immessa nel mercato civile.
Queste tecnologie permettono l’addestramento alla battaglia  in quanto riproducono (sempre più) fedelmente uno scenario di guerra, abbattendo i costi (ad esempio, grazie al risparmio di carburante e munizioni) e preparando i soldati a combattere  senza che corrano dei pericoli reali.
La realtà virtuale  viene  usata anche  nei lavori di gruppo, infatti queste tecnologie hanno rivoluzionato  i momenti di pianificazione delle missioni, trasformando, ad esempio, un tavolino o una mappa in qualcosa di tridimensionale e interattivo su cui studiare più facilmente le azioni militari. Questo grazie all'ausilio di droni  in grado di compiere scansioni 3D della superficie terrestre in maniera sempre più dettagliata e in tempo reale.
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L’immagine è tratta da pixabay e rappresenta un drone in volo. Come si può vedere questi dispositivi montano delle videocamere che ai giorni nostri hanno un altissima definizione e possono trasmettere le riprese in tempo reale.
Il paese che impiega consistentemente  nell’addestramento delle sue truppe la realtà virtuale sono  gli Stati Uniti, che si dimostrano essere anche il paese di origine e sviluppo della VR. Dal 2012, l'Esercito statunitense impiega per l’addestramento  il sistema DSTS(Dismounted Soldier Training System)sul quale ha investito parecchi milioni di dollari, una combinazione di armi realistiche e sensori corporali che trasmettono i movimenti delle reclute nell'ambiente, offrendo inoltre agli istruttori la possibilità di riesaminare il comportamento dei partecipanti a missione finita.
Anche l’esercito italiano  utilizza tecnologie in realtà virtuale, a partire dall'Areonautica Militare che nella base aerea di Ghedi (BS) sta impiegando simulatori VR con riproduzioni di velivoli reali per l'addestramento dei piloti, che possono così provare a volare seguendo tutte le  procedure in un ambiente simulato che ricrea esattamente ambienti reali come veri aereoporti militari italiani.Questo simulatore riproduce fedelmente tutte le missioni, emergenze e situazioni tipiche che si possono incontrare volando , garantendo al tempo stesso un notevole risparmio economico.
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L’immagine è tratta da pixnio e rappresenta un simulatore di guida di un aereo.
Anche la Marina Militare Italiana utilizza la realtà virtuale per l'addestramento, ma in questo caso concentrandosi sullo sviluppo delle capacità procedurali e comunicative. 
Addirittura il Corpo Forestale ha sviluppato "Forest Fire Area Simulator", una simulazione VR che serve a formare e addestrare gli agenti su come comportarsi nei diversi momenti  di pericolo,ad esempio imparare le procedure in caso di aree boschive aggredite dal fuoco  e apprendere l’utilizzo dei sistemi e delle attrezzature ordinariamente utilizzati nelle reali operazioni.
La realtà virtuale è sfruttata inoltre  per studiare la  gestione dello stress dei soldati. Infatti ricreando degli ambienti virtuali con delle situazioni stressanti ,che erano state segnalate dagli insegnanti come le più difficili da gestire nella loro professione(ad esempio la gestione dei colleghi, della famiglia o di una classe problematica)si può analizzare il comportamento dei militari. I partecipanti indossando dei sensori che monitorano in automatico le emozioni dei soldati , con l'obiettivo di rilevare momenti di particolare difficoltà e se si può risolverli,altrimenti addestrare la persona a queste determinate situazioni.
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L’immagine è tratta da Wikipedia e rappresenta un gruppo di soldati italiani che nonostante ci sia un compagno ferito mantengono la posizione e la calma
Post di Alex Barale
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Guidare non è mai stato così reale
Salve a tutti,
in questo post andremo a parlare dell’avvento della realtà virtuale anche nel mondo delle autoscuole,nelle quali, per la prima volta,  arriva la realtà aumentata e  la realtà virtuale per imparare a guidare in modo più divertente. 
Quello che fino a qualche mese fa poteva sembrare impossibile,in quanto attualmente  si  utilizzano solamente  manuali in forma cartacea, riproduzioni grafiche, video e tradizionali simulatori di guida( che però sono poco immersivi) è arrivato nella realtà dei ragazzi che si avvicinano al conseguimento della patente di guida .
Basti pensare che con queste nuove tecnologie durante la spiegazione gli studenti hanno la possibilità di visualizzare in 3D ciò di cui si sta parlando. Ad esempio se l’argomento di una lezione è il “dare precedenza ad un incrocio”, gli allievi si ritrovano virtualmente proiettati nella situazione e possono attraversare l’incrocio come se si trovassero lì fisicamente.
Avvalora la tesi quello che è stato riferito da una studentessa intervistata da repubblica TV ,che ha dichiarato :“Con questo metodo è molto più semplice capire e imparare a riconoscere i segnali stradali. Ad esempio ora sono finalmente riuscita a comprendere la differenza tra divieto di transito e divieto di accesso. Inoltre, oltre a restare più impressi gli argomenti”.
Dal loro canto gli istruttori di scuola guida, attraverso un’applicazione dedicata, ora sono in grado di mostrare agli allievi,dotati di visore ottico, le situazioni di guida più complesse .Le ultime ricerche hanno dimostrato che con l’insegnamento immersivo si ha un apprendimento incrementato del 30% rispetto alle tecniche di insegnamento tradizionali.
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L’immagine è tratta da pixabay e rappresenta un dispositivo ottico che una volta indossato ci permette di vedere immagini o video in 3D.
Nel 2013 (ultimi dati disponibili rilasciati dall'Istat) in Italia ci sono stati ben 3385 decessi causati da incidente stradale: i conducenti deceduti sono stati 2297, dove 219 avevano meno di 24 anni di età. Nonostante questi dati ,le modalità per ottenere la patente di guida in Italia non subiscono modifiche da decine da anni.  L’esame é basato su due parti: una teorica,dove si impara il codice della strada ,una pratica  , in cui gli studenti sono obbligati a seguire solamente sei ore di guida con un istruttore per imparare a guidare .Infine si sostiene l’esame pratico dove viene verificato se si è in grado di possedere la padronanza del veicolo.
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L’immagine é tratta da wikipedia  e rappresenta una ragazza che impara a guidare grazie agli insegnamenti fornitole dall’istruttrice.
Non sempre, però, le scuole guida danno modo di mettere alla prova i riflessi e la capacità dei giovani di riuscire a districarsi anche nelle situazioni più complesse. Ovvero gli studenti  italiani,a differenza di quelli di paesi nordici, non si esercitano a guidare in condizioni sfavorevoli,come per esempio in caso di mal tempo. Questo perché metterebbe in grave pericolo la vita dell’allievo e dell’istruttore, una soluzione ,  sarebbe aggiungere delle prove pratiche con dei test al simulatore di guida, per ricreare artificialmente condizione estreme e pericoli che un ragazzo può incontrare al volante. Avere dei riflessi allenati può fare la differenza in un momento difficile. L'unico problema sono i prezzi  di questi simulatori che oscillano da un minimo di 7.000 euro fino ad arrivare a 20.000 euro.
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L’immagine è tratta da pixabay e rappresenta due ragazze che giocano ad un  simulatori di guida.
Post di Alex Barale.
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Un viaggio attraverso il tempo e lo spazio
Ciao a tutti!
Quest’oggi vorrei mostrare come la realtà virtuale può essere utile anche in altri ambiti.
Precedentemente scrissi che questa permetteva di compiere un viaggio virtuale, per trovarsi in un altro luogo. Bene, a questo punto la domanda è: serve solo per diletto o può avere anche un fine educativo?
Spesso quando ci parlano di un luogo visitato, antico, oppure fantastico, rappresentato magari in un dipinto, ecco che scatta la nostra immaginazione: è proprio qui che interviene la realtà virtuale.
Procediamo per gradi: spostarsi nello spazio reale è, come già detto, possibile anche stando fermi. Sappiate che si può anche viaggiare nel tempo!
Chi non hai mai desiderato di tornare ai tempi dei Greci, dei Romani… ebbene, un esempio è appunto la possibilità di visitare la Domus Aurea, il grande edificio sul Colle Oppio, utilizzato per la ricreazione e il diletto di Nerone e i suoi ospiti, inglobato nella costruzione delle Terme di Traiano dopo che, nel 104 d.C., un incendio lo aveva devastato.
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Pianta generale della Domus Aurea. Immagine presa da Wikipedia.
Questo tipo di applicazione ha anche lo scopo di preservare nel tempo un bene artistico di grande rilievo, consentendo ai ricercatori di studiarlo a distanza. Si tratta di un nuovo modo di godere dei beni culturali che può essere davvero di grande impatto.
La realtà virtuale però non si ferma certo qui, ora entra anche nell’arte stessa! Oggi, infatti, grazie al progetto “Dreams of Dalì”, del Dalì Museum, gli spettatori compiono un vero e proprio viaggio visivo all’interno dell’opera di Dalì, avvolti dalle parole del pittore che echeggiano nell’aria.
Nell’opera Reminescenza archeologica dell’Angelus di Millet il viaggio virtuale parte dall’immagine bidimensionale della tela per immaginare un mondo vivo, dotato di profondità, nel quale trovano spazio altre immagini tipiche di Dalì, come ad esempio gli elefanti dalle gambe lunghissime e sottili oppure la bambina protagonista di Paesaggio con fanciulla che salta la corda.
Concludendo, la realtà virtuale non va affatto sottovalutata: ci si può perdere in un mondo diverso, attraverso lo spazio e il tempo. Facciamoci stupire dall’arte ora che abbiamo un nuovo modo per farlo!
Post di Luca Aria.
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La mia prima esperienza con   Internet
Ciao a tutti,
visto che questo é il mio primo blog ,vorrei prima di tutto presentarmi: sono Alex Barale ,un ragazzo di 19 anni che frequenta il Politecnico di Torino.
In questo blog vi andrò a raccontare la mia prima esperienza con i computer ma, più precisamente,  la mia prima esperienza con Internet.
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                           Immagine presa da pixabay.
Devo ammettere che il mio primo approccio con un computer e successivamente con internet si è verificato in un periodo molto più tardo  rispetto alla maggior parte dei ragazzi, miei coetanei.
Molti potrebbero chiedersi il perché ciò potesse accadere ad un adolescente in un’ era nella quale la connesione stava iniziando a somigliare sempre più all’aria che respiriamo,in un epoca in cui alcuni social avrebbero preso a breve il volo .
Questo é dovuto al fatto di avere dei genitori totalmente contro la tecnlogia , in quanto internet appariva sempre più un universo in forte espansione e, come si sa, ciò che non si conosce , “fa paura”. Il primo computer  in casa venne acquistato nel 2008,ma non perché i miei genitori avessero cambiato idea, ma semplicemente perché mio fratello iniziò le  scuole superiori.
Quindi una delle mie prime esperienze con un computer avvenne nel 2008 ,ma nel paese nel quale vivo non aveva ancora a disposizione alcuna connesione veloce.
Dopo quasi un anno anche a casa nostra arrivò  l’ADSL e per me e mio fratello fu fantastico. Solamente noi sappiamo le ore che  abbiamo trascorso a cercare siti dove erano presenti  un’infinità di giochi gratis online, e i litigi passati per chi  potesse giocare.
Ma il computer , sfortunatamente ,non lo usavo solo per giocare ,bensì lo utilizzai per le prime (di una lunga serie)  ricerche. Ricordo indelebile è la mia prima ricerca per biologia;ad ogni alunno della classe fu assegnato dal docente un animale…. a me toccò il ghepardo.
Mi ricordo ancora adesso le sere passate con mio fratello(in quanto era l’unico in famiglia in grado di fare un ricerca su internet) a cercare informazioni su Wikipedia e su altri siti . Durante quelle ore feci i miei primi copia incolla e scaricai le mie prime immagini da google immagini per poi riportarle in copertina.
Ma il vero utilizzo intenso di internet iniziò con le superiori. Questo sia perché le ricerche o le relazioni da fare erano sempre più numerose, sia perché iniziai ad usare Youtube per la musica ma, soprattutto, per vedere video di moto elaborate da cui prendevo spunto per poi modificare il mio “cinquantino”.
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Immagine presa da pixabay,rappresenta il logo della piattaforma web youtube.
Allo stesso tempo ,i miei mi diedero il permesso di iscrivermi su Facebook (anche se non sapevano minimamente cosa fosse) e  le ore spese  su internet aumentarono esponenzialmente.
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Immagine presa da pixabay,rappresenta il logo del social network facebook.
Da queste righe si può capire come internet abbia accompagnato la mia adolescenza e sinceramente non riesco ad immaginare la mia vita attuale e passata senza il computer ma soprattutto senza internet. Soprattutto non riesco ad immaginare quanto tempo e fatica avrei speso per fare tutte le ricerche a mano e cercando le informazioni su libri ed enciclopedie.
Post di  Alex Barale
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Video preso da Youtube.
Post di Luca Aria.
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Viaggiare con la mente diventa reale!
Ciao a tutti!
Ben ritornati sul mio blog, quest’oggi vi parlerò di un argomento molto interessante che, certamente, rivoluzionerà il turismo per quanto è innovativo.
Si sa, viaggiare impiega numerosi fattori: organizzazione, tempo, ricerca di informazioni… Ebbene tutto questo può essere semplificato. Come? Con la realtà virtuale! Se dotati del giusto dispositivo VR (Virtual Reality) e sfruttando le app adeguate, infatti, è possibile viaggiare ed esplorare il mondo senza doversi spostare dalla poltrona del proprio salotto.
Magari conoscerete il Google Street View, che permette di esplorare le strade a 360 gradi, ma questo comunque si deve fare manualmente, spostando il cursore sullo schermo rettangolare.
Con la realtà virtuale questo si potrà fare semplicemente girando la testa a destra o sinistra: l’immagine si muoverà con te, permettendoti di osservare il mondo che hai accanto, dietro e ai tuoi piedi, proprio come se fossi lì. Il viaggiatore potrà scegliere dove guardare e sarà il vero "regista" del proprio video di viaggio.
Anche le compagnie aeree hanno messo in campo questa iniziativa: la British Airways ha sfruttato il visore Oculus Rift per consentire ai viaggiatori europei di immergersi nell’atmosfera degli Stati Uniti semplicemente indossando il dispositivo. Le reazioni dei partecipanti al progetto sono state filmate e raccolte in un video.
Domare un cavallo selvaggio in Texas, correre in rollerblade sotto il sole della California e pattinare sul ghiaccio di fronte al celebre skyline di New York. Sono queste le esperienze che la compagnia di bandiera UK ha permesso di vivere durante gli eventi organizzati a Milano, Francoforte e Parigi.
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Immagine che rappresenta gli occhiali VR. Fonte: Pixabay
Il problema principale del viaggio è proprio la meta. Questa innovazione non potrà di certo sostituire un intero viaggio ma permetterà di scegliere la destinazione avendone prima un assaggio (proprio come ad una bancarella di formaggi! Una piccola degustazione per invogliarti a comprare).  Offrire un’esperienza sensoriale “reale” infatti diventa molto più convincente di qualsiasi depliant o video.
Questo tipo di invenzione non è stata adottata solo dalle compagnie aeree ma anche dalle compagnie navali! La MSC Crociere ha appunto messo in campo un’applicazione che permette di interagire con il catalogo cartaceo per la fruizione di contenuti multimediali e visitare virtualmente, per esempio, gli interni delle navi.
Post di Luca Aria.
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(dispositivo che consente di immergersi nella realtá virtuale in 3D e di vivere nuove esperienze nella visione di immagini e video).
Post di Chiara Acquasanta                                         
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LA MIA PAROLA CHIAVE E’...
Ciao a tutti i miei lettori,
mi presento: il mio nome è Chiara Acquasanta, ho diciannove anni , sono un’aspirante ingegnere gestionale e frequento il Politecnico di Torino.
 Non ricordo esattamente se questa sia la mia millesima o miliardesima esperienza con internet, a dire la verità ho perso il conto… ma di sicuro, come si è soliti dire, la prima volta non si dimentica mai!
 La parola chiave di questo lontano ricordo è “sorpresa”. Era un lontano Settembre, quando alla fine del mio primo giorno di scuola media, tornai a casa e trovai nella mia cameretta il mio nuovo computer. Non credo dimenticherò mai le sue grosse dimensioni che ingombravano gran parte della mia scrivania.
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 (Esempio di uno dei primi computer dalle grandi dimensioni. Immagine presa da Flickr).
Tutt’ oggi non trovo ancora  le esatte parole per descrivere le emozioni di quel fatidico momento… un momento, a dire la verità, tanto atteso visto che ero l’unica del mio gruppo di amici a non avere ancora un computer.
 Lo so, forse vi starete chiedendo come mai ho dovuto attendere tutto quel tempo? A dire la verità, neanche io conosco la risposta precisa a questa domanda. So solo che i miei genitori hanno preferito aspettare un po’…” un po’ tanto “-dicevo io a quei tempi.
  Non feci trascorrere neanche qualche minuto, che subito provai ad accenderlo e così ebbe inizio la mia prima esperienza con internet!
 Sicuramente starete pensando ai soliti videogiochi o ricerche scolastiche, ma non fu così, anzi, tutt’ altro che scuola! Ho sempre avuto la passione per la danza latino americana e per i cosiddetti “balli da sala”, per questo non ci pensai più di due volte ad immergermi nel mondo di Youtube , dove cercai video riguardanti esibizioni e gare di ballo.
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 (Logo di YouTube).                                                                                               Fonte: Wikipedia.
Non ricordo con esattezza quanti video guardai quel giorno, ma di sicuro dovevano essere davvero tanti.
Non riuscivo a smettere di cercare, ero davvero sorpresa dalla quantità di video che continuavano ad uscirmi ogni qual volta digitavo nuove parole di ricerca.
 Ovviamente, col passare degli anni, sono cresciuta e alla mia prima esperienza con internet ne sono seguite molte altre. Ho sempre cercato di usare internet come uno strumento per crescere meglio. Mi piaceva fare molte ricerche (usando ad esempio Wikipedia), insomma ampliare il mio bagaglio culturale.
 Non penso di voler mai smettere di aggiungere nuove conoscenze nel mio bagaglio, per questo credo che il mio legame con internet non si romperà mai, perché a differenza di quanto alcuni dicono, ritengo che non tutti i mali vengono per nuocere e sicuramente la sorpresa di quel giorno è stata molto utile.
Post di Chiara Acquasanta.
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La mia prima esperienza  con Internet
Ciao a tutti!
Come è buona educazione è sempre bene prima presentarsi: mi chiamo Luca Arìa e studio Ingegneria al Politecnico di Torino. Scrivo questo post anche per iniziativa proposta dal corso di “Rivoluzione Digitale”, tenuto dal professor De Martin, che sto seguendo.
In questo blog parlerò del magnifico mondo della realtà virtuale anche se, prima, ci terrei a mostrare quel che è stata la mia prima esperienza con Internet.
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Immagine presa da Flickr che rappresenta la connessione Internet.
Quando ero piccolo lo scopo più frequente che facevo del computer non era certamente Internet ma giocare ai CD dei giochi che avevo: I Magicanti, Prezzemolo...
Crescendo non sono maturati i miei interessi ma di certo si è evoluto il mondo del gaming. Con la comparsa di molti giochi online cominciai ad appassionarmi ad uno in particolare, Nostale, a cui giocavano tutti i miei compagni delle scuole medie.
Questo gioco era diventato per me ormai un ossessione (fortunatamente l’offerta che avevamo ci offriva Internet illimitato) tanto che i miei genitori cercarono di limitarmene l’uso mettendo una password di accesso al pc. Questo di certo non mi fermò dato che riuscii a scoprire la password ben due volte (dopo un po’ la cambiavano).
Un'altra cosa di cui facevo molto uso era Windows Live Messenger (la versione aggiornata di MSN Messenger), poi integratosi con Facebook , con cui solevo chattare, o fare videochiamate, di continuo con i membri della mia classe alle scuole medie. Se non c’era nessuno online..  c’era sempre il bot, che ti poteva tenere compagnia in ogni momento.
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Logo di Windows Live Messenger preso da Flickr.
Alle medie ben poco ma sicuramente di più alle superiori navigare in rete è poi diventato utilissimo per fare ricerche, studiare, guardare video su Youtube, trovare le traduzioni delle versioni di latino già fatte…
Insomma, si può dire che Internet ha accompagnato la mia vita e di sicuro tutta la mia generazione che è cresciuta con esso. Non immagino quanto sia stata d’impatto per i nostri genitori l’introduzione, per la prima volta, di Internet: all’inizio scommetto molta diffidenza ma poi realizzazione della grande utilità che poteva offrire.
Post di Luca Aria.
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