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Why a transparent, real-world, real-people assessment significantly improves ProcureTech selection outcomes.
#AdaptOne#ApolloRise#Biodesix#ConvergentIS#Focal Point#Hansen Fit Score#Oro Labs#Prewave#procuretech#RAM 2025
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Il Salotto Virtuale di Maria Teresa De Donato su Mobmagazine presenta:
“Vite convergenti” – Romanzo di Elisabetta Fioritti ǀ Recensione di Maria Teresa De Donato
#maria teresa de donato#mobmagazine#vite convergenti#elisabetta fioritti#bertoni editore#romanzo#recensione
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La gente non sa spiegarsi come mai lui stia con lei. Non capiscono. Lui è così attraente e lei così bruttina. "Cosa vedrà mai in lei?" la gente si chiede e domanda in giro. Sanno che non è per la sua cucina perché non è una brava cuoca. L'unica cosa che sa fare discretamente è il polpettone. Lo prepara ogni martedì sera, e così lui si ritrovava sempre un panino al polpettone nel pranzo del mercoledì. Passano gli anni. Quelli continuano a stare insieme mentre i loro amici si separano. La risposta alla domanda iniziale, come avviene in molti di questi casi, va cercata nel letto in cui fanno l'amore. Lei diviene il cinema in cui lui proietta i film dei suoi sogni sessuali. Il corpo di lei è come una distesa viva di soffici file di poltroncine convergenti verso una vagina che è il caldo schermo dell'immaginazione su cui lui fa l'amore con tutte le donne che vede e desidera, come film che scorrono frenetici, e lei è all'oscuro di tutto. Lei sa solo di amarlo molto e che lui la soddisfa e la fa star bene. Lei si eccita verso le quattro del pomeriggio perché sa che lui torna dal lavoro alle cinque. Lui ha fatto l'amore con centinaia di donne diverse dentro di lei. Lei fa sì che tutti i sogni di lui si realizzino standosene lì sdraiata come un semplice cinema, contenta delle mani di lui che la toccano, tutti i suoi pensieri rivolti a lui. "Cosa vedrà mai in lei?" continua a chiedersi la gente, e a domandare in giro. Se solo sapessero. La risposta è molto semplice. E' tutta nella testa di lui.
Richard Brautigan da 102 racconti
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La gente non sa spiegarsi come mai
lui stia con lei. Non capiscono.
Lui è così attraente e lei così bruttina.
"Cosa vedrà mai in lei?" la gente si chiede
e domanda in giro. Sanno che non è
per la sua cucina perché non è una brava cuoca. L'unica cosa che sa fare
discretamente è il polpettone.
Lo prepara ogni martedì sera,
e così lui si ritrovava sempre un panino
al polpettone nel pranzo del mercoledì. Passano gli anni. Quelli continuano a stare insieme mentre i loro amici si separano.
La risposta alla domanda iniziale,
come avviene in molti di questi casi,
va cercata nel letto in cui fanno l'amore.
Lei diviene il cinema in cui lui proietta
i film dei suoi sogni sessuali.
Il corpo di lei è come una distesa viva
di soffici file di poltroncine convergenti
verso una vagina che è il caldo schermo dell'immaginazione su cui lui fa l'amore
con tutte le donne che vede e desidera,
come film che scorrono frenetici,
e lei è all'oscuro di tutto.
Lei sa solo di amarlo molto e che lui
la soddisfa e la fa star bene.
Lei si eccita verso le quattro del pomeriggio perché sa che lui torna dal lavoro
alle cinque. Lui ha fatto l'amore
con centinaia di donne diverse dentro di lei.
Lei fa sì che tutti i sogni di lui si realizzino standosene lì sdraiata come un semplice cinema, contenta delle mani di lui che la toccano, tutti i suoi pensieri rivolti a lui.
"Cosa vedrà mai in lei?" continua a chiedersi
la gente, e a domandare in giro.
Se solo sapessero.
La risposta è molto semplice.
E' tutta nella testa di lui.

Richard Brautigan, "102 Racconti"
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(Image by: 70sscifiart.tumblr.com)
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Già negli anni '70 l'immaginazione e la realtà erano convergenti...
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In sintesi.
Quelli che fino a ieri narravano come la Russia fosse sull'orlo del collasso economico e sociale, ora vogliono farci credere che Putin sarebbe in grado di invaderci tutti, a uno a uno. Nonostante la Nato.
Era fake la narrativa prima come è fake adesso. Tipo Kamala la vincerà e Biden presidente più votato della storia. Ci vorrebbe più equilibrio da maturi, meno equilibrismi da checche isteriche. Tant'è, è il mondo socialista social, zeppo di Contrordine Compagni Trinariciuti; chi ci casca è perdente.
Torniamo al punto. I fake emanati dai Burosauri dell'Apparato europide coi loro media e cul-turame a libro paga, ora convergenti sulla balla della emergenza difesa europea, paradossalmente sono originati da una necessità reale: gli Usa si orientano finalmente contro il vero nemico primo dell'Occidente, (non è Soros ma) la Cina; per questo recluteranno la Russia come alleato, per completare la barriera contenitiva e fatalmente mollando le retrovie Europa e Medio Oriente. I fronti si spostano: è la geopolitica, bellezza.
Nel M.O. sono già appuost' : il Patto Abramo cioè Israele+Arabia Saudita e UAE sistemerà finalmente le questioni regionali.
Invece l'Europa si trova fuori equilibrio (non ci vuol tanto). I BuroPoteri Marci europidi non vogliono ridimensionarsi tornando a sviluppare il Mercato Comune, pensando all'approvvigionamento energetico. Devono fingere di dover gestire emergenze e pandemie: senza, il Re EU politico è nudo, un Ente Inutile.
Per cui passano la narrativa del divorzio voluto da Trump che insegue l'amichetta Putin e ci fotte l'Ucraina, dove avevamo già vinto mannaggia, bastava solo un finto sconfinamento in Polonia già tentato da Zelensky per mandarci le truppe di tutta la Nato ed era fatta.
Il risultato del nuovo fake sarà pericoloso: produrrà il riarmo dei soli tedeschi, tutti gli altri han le pezze al chiulo. Dejà vu, corsi e ricorsi novecenteschi, limitati cmq. al piano regionale neo-periferico. Qui dovremmo spendere soldi si ma in cyber security e Iron Dome, altro che carrarmati. Con belle ricadute economiche.
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"Pannella: il pacifismo va messo al bando. Ha avuto effetti catastrofici, convergenti con quelli di nazismo e comunismo". Corriere della Sera, 20 febbraio 1991, pag. 11.

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In occasione della festa della Santa Famiglia riporto alcuni stralci inerenti la vita familiare dei primi cristiani di un capitolo del libro di Antonio Baruffa: “Le Catacombe di San Callisto” presi da Facebook.
Libreria Editrice Vaticana, 1992, pagg. 117 – 121,
attraverso le iscrizioni, viene riportato uno squarcio della vita coniugale dei primi cristiani. Come noto le catacombe si possono considerare la culla del cristianesimo e l’archivio della Chiesa delle origini. Le pitture, le sculture e l’epigrafia ci forniscono il materiale più prezioso per poter illustrare gli usi e i costumi degli antichi cristiani, l’identità della fede vissuta nonché la storia delle persecuzioni da loro sofferte. Da precisare che le catacombe di San Callisto erano il cimitero ufficiale della Chiesa di Roma.
M scuso sin da subito per la lunghezza del post ma ho ritenuto che ne valesse la pena. Buona lettura.
Vita coniugale
«Le lapidi sepolcrali ci presentano il matrimonio come una comunione di anime e di corpi. Si insiste molto sull'accordo dei coniugi come compagni di vita e sulle gioie della vita in comune...
I primi cristiani consideravano il matrimonio come un'unione esclusiva, come appare dagli elogi verso la moglie defunta. La sua fedeltà totale e il suo comportamento onesto e pudico sono testimonianza di un amore unico. Del marito scomparso si ricordano l'onestà e l'illibatezza dei costumi.
Il matrimonio comporta anche una disciplina di vita, per cui occorrono da ambedue le parti perseveranza e stima di valori convergenti, come la fede e la preghiera, in modo da raggiungere nel proprio stato un'edificante esemplarità.
Il fedele, il cristiano, onora così il vincolo matrimoniale, ma più ancora scopre la presenza di Dio nel proprio matrimonio, come si vede nell'esclamazione di un certo Cyriacus, che si rivolge alla moglie defunta con queste parole: «Il Creatore ti aveva dato a me come un dono santo"!» (ICVR, I, 1496).
«Mogli indimenticabili»
«I due saranno una carne sola» leggiamo nella Bibbia (Genesi 2,24) e Tertulliano parla dei coniugi come fratelli, collaboratori, uniti nelle angustie, nelle persecuzioni, nella speranza (Ad Uxorem). Celso Eutropio perse la giovane moglie appena trentenne dopo aver vissuto insieme quasi undici anni in un matrimonio felice. Sulla lapide sepolcrale della moglie egli scrive che il tempo trascorso con lei era stato un paradiso: «sine ulla lesione animae meae». Beato lui!
«Celso Eutropio a sua moglie... che visse sempre con me senza mai procurarmi alcun dispiacere. La sua vita fu di 31 anni, 9 mesi e 15 giorni. Trascorse con il marito 10 anni e 9 mesi. Fu deposta nel sepolcro 7 giorni prima delle calende di... Mori di giovedi. Benemerita in pace» (ICVR, IV, 11241).
Dello stesso parere era Flavio Crispino nei confronti di sua moglie Aurelia Aniane. Il loro matrimonio fu caratterizzato da una perfetta armonia coniugale. Le espressioni di augurio e di vita nella pace del Signore tradiscono il grande amore che nutriva per la sua compagna di vita.
«Flavio Crispino ad Aurelia Aniane, coniuge benemerita, che visse 28 anni. L'ebbi in moglie per 9 anni con amore, senza che procurasse alcuna amarezza al mio animo. Stammi bene, cara. Sii in pace con le anime sante. Sta' bene in Cristo!» (ICVR, IV, 12566).
«L'augurio di trovarsi con "le anime sante" significa che si ritiene il proprio caro in cielo, presso Dio, nel pieno possesso della felicità. Il fatto stesso di stare in mezzo ai giusti è considerato come parte dello stato di beatitudine: la compagnia degli altri santificati è una presenza che rende l'anima lieta e che contribuisce al godimento di ciascuno e alla felicità di tutti. Essere nella beatitudine significa quindi stare con Dio e con i Santi, godere della loro presenza e sapersi a loro graditi.
Il cielo appare così più che un luogo una vita in Dio e con Dio; la felicità celeste, più che un trovarsi in un ambiente luminoso, è vivere in Cristo, che è la luce; la beatitudine, più che godere requie (riposo), è vivere nella pace che è Dio stesso; la sorte beata, più che una visione di Dio, è una vita di gaudio trascorsa con Dio, con gli angeli e con i santi. La promessa e il premio celeste si riferiscono alla vita in stretta unione con Dio.
Il concetto stesso di vivere include evidentemente l'idea d'una attività, attribuita a coloro che sono presso Dio. Il che risulta anche dai verbi "godere" e "vedere"...
Il vero messaggio cristiano, dunque, è che i "santi" vivono in Dio per sempre. Tale vita ha un carattere prettamente personale, perché è intesa come un rapporto individuale e intimo con Dio, ma ha allo stesso tempo anche un carattere essenzialmente ecclesiale, in quanto è vissuta nella comunità dei beati».
«Fedeltà coniugale»
È questa una virtù che trova le sue radici nel Vangelo. Gli Apologisti (i difensori delle verità della fede cristiana) e i Padri della Chiesa (i grandi vescovi dei primi secoli) la esaltano nei loro scritti. È invocata anche da tanti ragazzi e giovani, costretti a vivere una situazione familiare penosissima.
La lapide qui riportata parla della fedeltà di una moglie nei confronti del marito, ma lo stesso ragionamento vale anche per il marito nei confronti della moglie.
Il buon Probiliano comprendeva tutta l'importanza di questa virtù nella vita coniugale e volle renderne testimonianza a lode della moglie.
«Probiliano alla sua consorte Felicita, della quale tutti i vicini conobbero la fedeltà, l'onestà dei costumi e la bontà. Negli otto anni di assenza di suo marito mai lo tradì. Fu poi sepolta in questo luogo santo il 30 gennaio» (ICVR, IV, 10953).
Uno degli elogi più belli che il marito può fare alla moglie è quello di mettere in risalto l'onestà dei costumi, cioè la castità. Ella conserva il suo corpo casto per il marito.
Il fatto poi che si tratti non solo della castità del corpo, ma anche di quella del cuore, lo si può scorgere dalle altre virtù sottolineate dal marito, come l'onestà e la probità, la lode del pudore come modo di comportarsi, l'insistenza sull'innocenza di vita. È l'immagine della moglie, che si dedica al marito, che vive solo per il marito. Talvolta è abbastanza facile mettere in cattiva luce una moglie, ma non è onesto far di ogni erba un fascio...
«Un marito ideale»
Se si considera l'uomo al centro di un complesso di rapporti e di relazioni, si può capire fino a che punto la morte di una persona cara può sconvolgerlo. Il dolore nasce dell'amore vissuto in profondità e non c'è morte più desolata di quella su cui non piange nessuno.
Solo così è comprensibile il dolore di questa giovane moglie nei confronti del suo amato Alessio, morto a soli 31 anni. Si sposarono giovanissimi e Alessio amò la sua compagna di vita perdutamente:
quindici anni senza ombra alcuna di incomprensioni! Il marito esercitava il servizio di lettore nella parrocchia detta della «Fullònica», perché situata nei pressi di un lavatoio pubblico (fullonica = lavanderia). Il «titolo della Fullonica», con ogni probabilità, corri- sponde alla chiesa dei santi Marcellino e Pietro sulla Via Merulana.
«Al dilettissimo marito Alessio, anima dolcissima, lettore del titolo della Fullonica. Visse con me quindici anni. Si era unito in matrimonio con me a sedici anni. Vergine ad una vergine (cioè non ebbero rapporti prematrimoniali), dal quale non ebbi alcuna amarezza. Riposa in pace con i Santi, con i quali hai meritato (di vivere). Deposto il 15 dicembre» (ICVR, IV, 11798).
«Vivere il matrimonio come una comunione di vita significa innanzitutto vivere in accordo l'uno con l'altro. Ma per poter vivere armoniosamente, ci vuole anche la fedeltà reciproca. Ora la verginità prematrimoniale viene così spesso ricordata nelle lapidi da lasciar presupporre che fosse ritenuto normale tra i cristiani l'esser vergine fino al giorno delle nozze. Anche i pagani sapevano stimarla, ma presso i credenti essa sembra diventata un fattore integrante del concetto cristiano del matrimonio».
«Vivo rimpianto»
Leggendo gli epitaffi (iscrizioni sepolcrali) ci troviamo talvolta di fronte ad autentiche tragedie. Molte erano le mogli che morivano in giovane età in conseguenza di parti difficili, ma elevato era anche il numero dei decessi dei mariti.
In mezzo a tanto strazio è difficile trovare nell'epigrafia cristiana un sentimento di ribellione o di disperazione. La fede spandeva sempre la sua benefica luce sulle dolorose vicende umane. In questa visione cristiana della morte Afrodite, Elia Capitolina e Cornelia Vittorina piansero la perdita dei loro mariti.
«Per il singolare amore verso la moglie e per l'ammirevole carità, Afrodite (fece il sepolcro) per Antonio, coniuge dilettissimo, che visse 25 anni, un mese e 7 giorni. In pace» (ICVR, IV, 11809). Oltre alla moglie, partecipano al dolore e al lutto anche i figli, che desiderano associarsi alla madre nel ricordo del padre che li ha lasciati prematuramente.
«A Quinto Ofellio Tròfimo. Elia Capitolina fece l'iscrizione per il marito santissimo (persona molto buona e giusta) e i figli si unirono (nel ricordo del padre)» (ICVR, IV, 10059).
Oppure: «Ad Aurelio Macròbio. Cornelia Vittorina al carissimo marito e i figli Aurelio Demetrio e Gennadio (fecero la lapide) al padre. In pace» (ICVR, IV, 12574).
Se si volesse sintetizzare - al di fuori di questi brevi esempi - la figura del marito come ci viene presentato dagli epitaffi, ne risulterebbe la seguente immagine.
Le iscrizioni ci presentano il marito come un uomo buono, affabile, amico di tutti (cultore dell'amicizia), amabile, intelligente e onesto. La gente lo cercò e lo stimò per le sue qualità personali e professionali. In lui si ammira la fedeltà ai principi di un tempo, l'integrità di mente, la probità dei costumi, la saldezza di fede. Il marito è tutto per la moglie, di cui ne parla con rispetto e ammirazione.
«Due coniugi invidiabili»
Concludo questo primo gruppo di iscrizioni dedicate alla vita coniugale citando una lapide, oggi purtroppo perduta, di origine incerta. Gli studiosi l'assegnano alla Via Ardeatina, ma poteva appartenere in origine al complesso callistiano.
I figli sono il frutto più bello dell'amore fecondo dei genitori e costituiscono inoltre il loro ideale prolungamento dopo la morte. Ognuno di noi sente il bisogno di continuare a vivere... L'eredità più preziosa che una coppia di sposi può lasciare a un figlio è l'esempio di una vita illuminata dall'amore. Una manifestazione concreta di questo ideale di vita è la profonda armonia nella loro vita coniugale.
Il giovane Druso ne era più che convinto e sentì il bisogno di tramandarne il ricordo su una lapide: «A Stefano e Generosa, genitori dolcissimi, che vissero a lungo senza mai litigare. L'infelicissimo Druso ai benemeriti genitori fece il sepolcro» (ICVR, III, 9170).
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Un importante giro di boa verso la manifestazione nazionale del 4 novembre a Roma
Nonostante un tempo inclemente, oltre duemila persone hanno sfilato dalla basilica di San Piero a Grado sino alla base militare di camp Darby, sino ad arrivare alle reti della base del CISAM (Centro Interforze Studi per le Applicazioni Militari), dove pende il progetto di insediamento di una base dei Gruppo di InterventI Speciali dei carabinieri.
Una manifestazione preparata da tempo dal Movimento contro la base a Coltano ed altrove, per dire no alla nuova base che il governo Draghi prima e il governo Meloni adesso intendono costruire nel cuore di un parco naturale già occupato da queste due servitù militari statunitense ed italiana.
L’emergenza palestinese di queste ultime settimane, riesplosa con l’insurrezione popolare del 7 ottobre, ha profondamente condizionato il clima e le parole d’ordine del corteo, orientando tutte le componenti che hanno incarnato la manifestazione ad esprimere la propria solidarietà con il popolo palestinese e la sua resistenza contro Israele, con contenuti diversi ma convergenti sul no al massacro in atto a Gaza.
Una manifestazione importante, che ha visto sfilare molte soggettività provenienti dal centro e nord Italia, impegnate sia nella lotta contro la guerra, sia su tematiche ambientali territoriali riconducibili al clima di “guerra interna” che subiscono i territori, martoriati dal produzioni nocive, discariche e scandali continui, che vedono amministratori locali di tutti gli schieramenti politici coadiuvare e coprire imprese private nell’interramento abusivo di residui cancerogeni.
Insieme alle questioni ambientali sono state agitate le tematiche della militarizzazione della formazione e dell’Università, anche grazie alla forte presenza dei giovani di Cambiare Rotta e di OSA (organizzazione Studentesca di Alternativa), che insieme alla Rete dei Comunisti hanno animato la manifestazione con uno striscione che recitava: “Con la Palestina fino alla vittoria – no basi no guerre no NATO – sabato 4 novembre tuti a Roma”.
Forte la presenza di Potere al Popolo, con la presenza della portavoce nazionale Marta Collot, intervenuta ai microfoni e sulla stampa sui temi del No alla guerra, alla NATO e all’invio delle armi in Ucraina, oltre che alla solidarietà con la resistenza palestinese.
Infine ma non per ultima l’Unione Sindacale di Base, che nel suo intervento al microfono ha evidenziato il clima di guerra “interna” che si sta vivendo a livello continentale con l’arresto di un sindacalista della CGT francese per “apologia di terrorismo” per aver solidarizzato con la resistenza palestinese.
Anche in Italia si susseguono provvedimenti liberticidi contro il diritto di sciopero e contro le mobilitazioni studentesche. Una guerra fatta di tagli enormi alla spesa sociale e ai salari per pagare missioni militari e invio di armi, ma anche di centinaia di morti sul lavoro e decine di migliaia di invalidi.
A Pisa abbiamo vissuto un momento importante di mobilitazione, che ha portato in piazza istanze generali e territoriali.
Ora si tratta di mettere a valore la forza espressa contro basi militari, militarizzazione della società e devastazioni territoriali, orientandola contro il primo responsabile di queste politiche: il governo Meloni e il suo allineamento totale con l’euroatlantismo NATO, che sta portando il paese nell’occhio del ciclone di un escalation pericolosissima per la pace nel mondo.
Per questo siamo scesi in piazza indicando nella manifestazione nazionale del 4 novembre come ulteriore passaggio, insieme a tutte le mobilitazioni che si svolgeranno in quel giorno in altre città, per dare una nuova prospettiva al movimento contro la guerra nel nostro paese.
Ci vediamo a Roma il 4 novembre!
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What are ProcureTech implementation outcomes with a High Hansen Fit Score versus a Low Hansen Fit Score?
#AdaptOne#Agile/Niche Solutions#ApolloRise#ConvergentIS#COUPA#Enterprise Solutions#Focal Point#Hansen Fit Score#Hansen Fit Score Comparison#Ivalua#Mid-Market Solutions#Oro Labs#procuretech#ProcureTech ROI#SAP Ariba
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Converging Lives – Novel by Elisabetta Fioritti
Review by Maria Teresa De Donato
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Elia Fiorentini, analista degli investimenti: La BCE taglia i tassi al 2%, il pricing di mercato entra in una nuova fase strategica
Nel giugno 2025, la Banca Centrale Europea ha annunciato di aver ridotto il tasso di riferimento dal 2,25% al 2%. Questa mossa rappresenta l’ottavo taglio dei tassi a partire da giugno 2024: apparentemente una continuazione della politica espansiva, in realtà sembra rappresentare una risposta conclusiva al ciclo di crisi protrattosi per tre anni. L’analista degli investimenti Elia Fiorentini sottolinea che, sebbene l’entità dell’aggiustamento sia contenuta, essa rivela profondamente un cambiamento nell’impostazione della politica macro-finanziaria europea, aprendo una nuova finestra di osservazione per i mercati dei capitali, la fiducia delle imprese e l’allocazione degli asset
Il ciclo politico potrebbe aver raggiunto un punto di svolta, lo spazio monetario è vicino al limite
Il taglio dei tassi della BCE è avvenuto in un contesto di rallentamento della crescita economica generale e di stabilizzazione dell’inflazione. A maggio, il tasso d’inflazione è sceso all’1,9%, il livello più basso da giugno 2021, vicino all’obiettivo a medio termine del 2% fissato dal Consiglio direttivo. L’analista Elia Fiorentini sottolinea che il miglioramento dell’ambiente inflazionistico è stato il principale incentivo a proseguire con i tagli dei tassi, rappresentando al contempo una strategia della BCE per stabilizzare l’intervallo dei tassi reali e liberare spazio alla crescita.
Tuttavia, rispetto alle precedenti tornate di tagli, questa ha un carattere più “conclusivo”. Le dichiarazioni di Christine Lagarde in conferenza stampa indicano che l’attuale ciclo di politica monetaria è sostanzialmente giunto al termine. Secondo l’analista Elia Fiorentini, in termini di tassi reali, il costo del denaro nel mercato europeo è già vicino allo zero e, in alcune economie con forti aspettative deflazionistiche, si registrano valori negativi. Qualora si continuasse con la strategia di tagli, non solo l’effetto marginale diminuirebbe, ma si rischierebbe anche di generare bolle nei prezzi degli asset e rischi di allocazione inefficiente del capitale.
Pertanto, per gli investitori, l’aggiustamento della BCE non deve essere interpretato come un segnale di “continuazione dell’allentamento”, bensì come un invito a prestare attenzione ai limiti della cassetta degli attrezzi della politica, e a come bilanciare dinamicamente crescita e stabilità in una fase in cui lo spazio monetario è sempre più ristretto.
Previsioni macroeconomiche convergenti, l’aggiustamento strutturale dell’economia diventa centrale
Secondo le nuove previsioni pubblicate dal personale della BCE, il tasso medio d’inflazione nel 2025 sarà del 2%, nel 2026 dell’1,6% e tornerà al 2% nel 2027. Questa traiettoria è fortemente legata al calo atteso dei prezzi dell’energia e al rafforzamento dell’euro, indicando una significativa riduzione della pressione inflazionistica importata.
Dal punto di vista della crescita, il PIL nel 2025 dovrebbe aumentare dello 0,9%, per poi salire all’1,1% nel 2026 e all’1,3% nel 2027, mantenendo un ritmo di ripresa moderato. L’analista Elia Fiorentini ritiene che questa traiettoria, seppur non aggressiva, rifletta un atteggiamento prudentemente ottimista della BCE sulla stabilità a medio-lungo termine, soprattutto considerando le performance economiche del primo trimestre superiori alle aspettative, e una crescente attenzione alla qualità della crescita endogena nei prossimi trimestri.
Va inoltre evidenziato che l’indicatore d’inflazione di base (ossia l’inflazione al netto di alimentari ed energia) si mantiene in una fascia neutra: 2,4% nel 2025 e 1,9% nel 2026, indicando una certa rigidità nei prezzi dei servizi e nella crescita salariale. Ciò rappresenta una sfida per la capacità delle imprese di controllare i costi, per il potere d’acquisto dei consumatori e per i margini di profitto futuri. Secondo Elia Fiorentini, questo scenario porterà gli investitori a selezionare con maggiore precisione le aziende quotate con capacità di trasmettere i costi, alta efficienza operativa, in particolare nei settori del consumo, della sanità e dei servizi tecnologici.
Reazioni limitate dei mercati, focus su asset resilienti in contesti di bassa crescita
Dal punto di vista della reazione dei mercati, i principali indici azionari europei hanno mostrato una volatilità contenuta dopo l’annuncio sul tasso, a conferma del fatto che gli investitori si aspettavano già l’intervento. Nel mercato obbligazionario, la curva dei rendimenti di lungo periodo si è appiattita, segnalando una cautela diffusa riguardo ulteriori margini di manovra per futuri tagli. Elia Fiorentini ritiene che ciò implichi che, nel breve periodo, i capitali non si riverseranno impulsivamente su asset ad alto rischio a causa del calo dei tassi, ma piuttosto cercheranno target in grado di garantire rendimenti stabili in un contesto di bassa crescita e bassa inflazione.
In questo contesto, i temi d’investimento di tipo strutturale riceveranno maggiore attenzione. In primo luogo, le imprese orientate alla domanda interna che beneficiano del rafforzamento dell’euro, inclusi i beni di consumo, la manifattura di alta gamma e i settori legati al turismo. In secondo luogo, le imprese coinvolte nella transizione verde e nell’innovazione tecnologica, sostenute da politiche pubbliche e bassi costi di finanziamento, con un potenziale di espansione di lungo periodo. Infine, l’analista Elia Fiorentini invita a monitorare la riduzione della pressione sugli spread per le istituzioni finanziarie europee, in particolare nei settori bancario e assicurativo, dove la stabilità dei margini d’interesse e l’ottimizzazione dell’allocazione degli asset potrebbero favorire un miglioramento della redditività.
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De interactie tussen de Rabbijnen en Christelijke theologen in de tijd van Constantijn de Grote.
De interactie tussen Joodse geleerden en christelijke theologen in de tijd van Constantijn had een diepgaande invloed op de ontwikkeling van de christelijke theologie. Beide groepen worstelden met vergelijkbare theologische vragen en vonden weerklank in hun interpretaties van gedeelde geschriften. Deze convergentie speelde een cruciale rol in het vormgeven van de voortdurende dialoog tussen…
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An electronic palette, warm carpets for broad meanings. Converging sensations, a single point of arrival.
Una palette elettronica, tappeti caldi per significati ampi. Sensazioni convergenti, unico punto d'arrivo.
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Come fanno i buchi neri supermassicci a superare l'ultimo parsec?
Le galassie si sono fuse in strutture sempre più grandi nel corso della storia cosmica. Quando le galassie si fondono, anche i buchi neri supermassicci che si trovano al loro centro devono alla fine fondersi, formando un buco nero ancora più gigantesco.
Per decenni, però, una domanda ha tormentato gli astrofisici: come possono i buchi neri supermassicci avvicinarsi abbastanza da spiraleggiare insieme e fondersi? Nei calcoli, quando i buchi convergenti raggiungono il cosiddetto parsec finale, una distanza di circa un parsec, o 3,26 anni luce, il loro progresso si blocca. Dovrebbero essenzialmente orbitare l'uno attorno all'altro indefinitamente.
"Si pensava che i tempi a spirale potessero essere alti quanto... l'età dell'universo", ha affermato Stephen Taylor(si apre una nuova scheda), un astrofisico della Vanderbilt University. "La gente era preoccupata che non si potessero ottenere buchi neri in fusione."
Sono state accumulate prove che effettivamente si fondono. L'anno scorso, le osservazioni dei movimenti sottili di stelle pulsanti note come pulsar timing array hanno rivelato un ronzio di fondo di onde gravitazionali nell'universo, increspature nel tessuto dello spazio-tempo. Queste onde gravitazionali provengono molto probabilmente da buchi neri supermassicci in orbita stretta entro un parsec l'uno dall'altro che sono prossimi alla fusione. "Questa è stata la nostra prima prova che i buchi neri binari superano il problema dell'ultimo parsec", ha affermato Laura Blecha(si apre una nuova scheda), astrofisico presso l'Università della Florida.
Quindi, come fanno?
Gli astrofisici hanno una nuova ipotesi: la materia oscura potrebbe sottrarre momento angolare ai due buchi neri, spingendoli più vicini.
Materia oscura è il termine per l'85% della materia non ancora scoperta nell'universo. Possiamo vedere i suoi effetti gravitazionali sulle galassie e sulla struttura cosmica, ma al momento non siamo in grado di capire di cosa si tratti. Le più semplici particelle ipotetiche che potrebbero comprendere questa forma invisibile di materia non sarebbero di alcun aiuto nel facilitare le fusioni dei buchi neri. Ma quest'estate, un gruppo di fisici in Canada ha sostenuto(si apre una nuova scheda)che qualcosa di più complesso chiamato materia oscura auto-interagente potrebbe. Queste particelle potrebbero trascinare i buchi neri supermassicci abbastanza da farli cadere a un parsec l'uno dall'altro. Se questa spiegazione è corretta, "vi dirà che la materia oscura non è così semplice come pensavamo", ha detto Gonzalo Alonso-Álvarez(si apre una nuova scheda), fisico teorico dell'Università di Toronto e uno degli autori.
Poi a settembre, un gruppo separato di fisici ha sottolineato(si apre una nuova scheda)che un altro candidato per la materia oscura, a volte chiamato materia oscura fuzzy, potrebbe fare altrettanto.
Nel corso degli anni sono state avanzate anche soluzioni più prosaiche al puzzle. In mezzo a questa serie di opzioni, alcune banali, altre esotiche, gli scienziati stanno escogitando modi per testare le possibilità l'una contro l'altra.
"A questo punto la maggior parte della comunità dà quasi per scontato che il problema del parsec finale sia risolto", ha affermato Sean McWilliams(si apre una nuova scheda), un astrofisico teorico della West Virginia University che ha studiato diverse soluzioni al problema. "L'unica domanda è: qual è la cosa più efficiente che lo risolve?"
Due per ballare il tango
I piccoli buchi neri, oggetti delle dimensioni di una stella così densi che la loro gravità intrappola qualsiasi cosa si avvicini troppo, persino la luce, sono sparsi in tutte le galassie. Si formano dal collasso gravitazionale di singole stelle. Ma i buchi neri supermassicci che si trovano nei centri delle galassie, che possono essere pesanti quanto miliardi di soli, sono più misteriosi e influenti. In qualche modo guidano la formazione e l'evoluzione della galassia attorno a loro.
Quando due galassie si fondono, le interazioni gravitazionali con stelle, gas e materia oscura fanno sì che i due buchi neri supermassicci cadano lentamente l'uno verso l'altro. Gli astrofisici hanno descritto per la prima volta(si apre una nuova scheda)questo processo, chiamato attrito dinamico, nel 1980. "Si pensa che questo sia il modo principale in cui i buchi neri si avvicinano", ha affermato Dan Hooper(si apre una nuova scheda), astrofisico presso l'Università del Wisconsin, Madison.

Merrill Sherman per la rivista Quanta
A un certo punto, tuttavia, tecnicamente da una frazione di parsec a pochi parsec, a seconda delle masse dei buchi neri, l'attrito dinamico "finisce per non essere più molto efficace", ha detto Hooper. Qui, al centro delle galassie in coalescenza, i due buchi neri mangiano materiale e lo scagliano via, scavando un varco. Di conseguenza, la densità di stelle e gas cala drasticamente, lasciando i buchi neri in uno spazio relativamente vuoto. Senza roba intorno a loro che li rallenti, dovrebbero quindi orbitare l'uno attorno all'altro quasi all'infinito.
"La Terra orbita attorno al sole e non stiamo cadendo l'uno nell'altro", ha detto Alonso-Álvarez, e lo stesso dovrebbe valere per due buchi neri. "C'è una conservazione del momento angolare nell'orbita che impedisce loro di cadere, a meno che non ci sia qualcosa che estrae questa energia".
La materia oscura auto-interagente potrebbe svolgere questo ruolo, come hanno proposto Alonso-Álvarez e colleghi in Physical Review Letters a luglio. Questo tipo differisce dalla cosiddetta materia oscura fredda , il tipo più semplice di particelle ipotetiche di materia oscura, che sarebbe pesante, lenta e inerte. La materia oscura fredda non interagirebbe con nulla se non tramite gravità, quindi l'influenza gravitazionale dei buchi neri dovrebbe cacciarla fuori dalle vicinanze ben prima che i buchi neri raggiungano l'ultimo parsec.
La materia oscura auto-interagente, tuttavia, è composta da particelle leggere che hanno almeno una forza che agisce tra loro. Poiché le particelle di materia oscura auto-interagente si disperdono l'una sull'altra come palle da biliardo su un tavolo, non si disperderebbero così facilmente e invece tirerebbero i talloni dei buchi neri, rallentandoli. "Resta lì e genera attrito", ha detto Alonso-Álvarez. "Ha una sorta di viscosità". Tale attrito potrebbe quindi causare una fusione entro 100 milioni di anni, risolvendo il problema del parsec finale.
La materia oscura "ultraleggera" o "fuzzy" sarebbe composta da particelle con masse estremamente piccole che si unirebbero per formare onde vaste. Queste particelle si concentrerebbero anche nel centro galattico e sperimenterebbero attrito con i buchi neri, consentendo alla materia oscura fuzzy di "trasportare via in modo efficiente il loro momento angolare e l'energia orbitale", ha affermato Jae-Weon Lee, cosmologo presso la Jungwon University in Corea del Sud e coautore di un articolo di settembre su Physics Letters B che descrive l'idea. I buchi neri farebbero vibrare questa materia oscura come una campana anziché disperderla.
Il rasoio di Occam
Non tutti sono convinti che sia necessario invocare una fisica così esotica per spiegare come si fondono i buchi neri supermassicci. "Non direi che abbiamo bisogno di materia oscura auto-interagente", ha affermato Priyamvada Natarajan(si apre una nuova scheda), astrofisico teorico presso la Yale University.
Un'altra possibilità è che le stelle possano passare oltre i buchi neri in fusione e rimuovere abbastanza momento angolare da farli avvicinare. Forse le stelle vengono lanciate casualmente nella direzione dei buchi neri da altre parti della galassia attraverso interazioni con altre stelle. "Se hai una tonnellata di queste stelle che si avvicinano ai due buchi neri supermassicci centrali, allora puoi estrarre sempre più momento angolare", ha detto Fabio Pacucci(si apre una nuova scheda), astrofisico teorico presso l'Università di Harvard.
Tuttavia, la modellazione ha dimostrato che è difficile disperdere abbastanza stelle(si apre una nuova scheda)verso i buchi neri per risolvere il problema dell'ultimo parsec.
In alternativa, ogni buco nero potrebbe avere un piccolo disco di gas attorno a sé, e questi dischi potrebbero attrarre materiale da un disco più ampio che circonda la regione vuota scavata dai buchi. "I dischi attorno a loro vengono alimentati dal disco più ampio", ha detto Taylor, e ciò significa, a sua volta, che la loro energia orbitale può fuoriuscire nel disco più ampio. "Sembra una soluzione molto efficiente", ha detto Natarajan. "C'è molto gas disponibile".
A gennaio, Blecha e i suoi colleghi hanno studiato l'idea(si apre una nuova scheda)che un terzo buco nero nel sistema potrebbe fornire una soluzione. In alcuni casi in cui due buchi neri si sono bloccati, un'altra galassia potrebbe iniziare a fondersi con i primi due, portando con sé un ulteriore buco nero. "Si può avere una forte interazione a tre corpi", ha detto Blecha. "Può sottrarre energia e ridurre notevolmente la scala temporale della fusione". In alcuni scenari, il più leggero dei tre buchi viene espulso, ma in altri tutti e tre si fondono.
Test all'orizzonte
Il compito ora è capire quale soluzione è corretta o se sono in gioco più processi.
Alonso-Álvarez spera di testare la sua idea cercando un segnale di materia oscura auto-interagente nei prossimi dati del pulsar timing array. Una volta che i buchi neri si avvicinano più dell'ultimo parsec, perdono momento angolare principalmente emettendo onde gravitazionali. Ma se è in gioco la materia oscura auto-interagente, allora dovremmo vederla sottrarre parte dell'energia a distanze attorno al limite del parsec. Questo a sua volta renderebbe le onde gravitazionali meno energetiche, ha detto Alonso-Álvarez.
Hai Bo Yu(si apre una nuova scheda), un fisico delle particelle dell'Università della California, Riverside, sostenitore della materia oscura autointeragente(si apre una nuova scheda), ha detto che l'idea è plausibile. "È una strada per cercare caratteristiche microscopiche della materia oscura dalla fisica delle onde gravitazionali", ha detto. "Penso che sia semplicemente affascinante".
La sonda spaziale LISA (Laser Interferometer Space Antenna) dell'Agenzia Spaziale Europea, un osservatorio di onde gravitazionali il cui lancio è previsto per il 2035, potrebbe darci ancora più risposte . LISA capterà le forti onde gravitazionali emesse dalla fusione di buchi neri supermassicci nei loro ultimi giorni. "Con LISA vedremo effettivamente la fusione di buchi neri supermassicci", ha affermato Pacucci. La natura di quel segnale potrebbe rivelare "particolari tratti che mostrano il processo di rallentamento", risolvendo il problema dell'ultimo parsec.
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