#tazza da tè
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tremaghi · 2 months ago
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Cicatrici e resilienza: la bellezza del kintsugi
«C’è una crepa in ogni cosa, è da lì che entra la luce» così cantava nel 1992 il cantautore e poeta canadese Leonard Cohen nel suo brano Anthea, tratto dall’album Future, il suo ultimo lavoro prima di ritirarsi in un monastero buddhista sulle colline di Los Angeles.Un inno che pare suggerire di imparare a riparare le crepe dall’arte giapponese del kintsugi, che grazie alla polvere d’oro enfatizza…
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bearbench-img · 11 months ago
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ユノミ
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湯呑(ゆのみ)は、お茶やその他の温かい飲み物を飲むために使用される日本の伝統的な陶器または磁器製のカップです。それは日本の茶道で重要な役割を果たし、そのシンプルなデザインと職人技で知られています。 日本の茶道では、湯呑はお茶を飲むために使用される重要な器具です。茶道の儀式では、ゲストに湯呑を提供し、そこに抹茶を慎重に準備します。ゲストは湯呑を持ち、その形、質感、美しさを賞美しながらお茶を飲みます。 湯呑は日本の茶道でお茶を飲むために使用される伝統的な陶器または磁器製のカップです。そのシンプルなデザイン、芸術性、茶道の儀式におけるその役割で知られ、日本の文化と伝統のユニークな側面を表しています。
手抜きイラスト集
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scuolajaku · 2 years ago
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Ceramiche Jianzhan
Ecco il nuovo articolo in italiano del blog! Here the new Italian language post of the blog. Soon the English one!
Fotografia di Jaku Shop: dettaglio di “goccia di olio” Ultimamente mi sono appassionata alle ceramiche cinesi Jianzhan e alle bellissime ciotole da tè “cangianti” in questo stile. Ho anche deciso di prenderne alcune per il mio shop online “Jaku Shop”. Il richiamo di questi stupendi oggetti è più forte di me e ho dovuto acquistare subito alcune ciotoline dorate con le classiche “macchie d’olio” e…
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fallendemon6000 · 27 days ago
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GOOD OMENS - STAGIONE 4
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Episodio 3 - Fuoco Che Torna A Bruciare
A:"Vuoi venire da me?"
Queste sono le parole che escono da Aziraphale poco dopo aver riso.
Le dice senza pensare.
Di getto.
Crowley esita nel rispondere, poi mugugna qualcosa come un si.
Esattamente 6 minuti dopo, una macchina famigliare fa stridere le ruote in strada.
Aziraphale ha il cuore che gli batte forte.
Quando lo vede, sorride piano.
Crowley non ricambia, ma non abbassa lo sguardo.
Restano in silenzio.
Poi si siedono.
Uno di fronte all'altro.
Nessuna distanza teatrale.
Solo lo spazio giusto per essere sinceri.
A(quietamente):"Sono contento che tu sia venuto."
C(mordace, ma la voce è roca):"Non sono qui per fingere che non sia successo niente."
A(sincero):"Neanche io. Voglio solo dirti tutto. Senza più difendermi."
Crowley annuisce.
Poi parla.
Con lentezza.
C:"Mi hai lasciato. Con la scusa di salvare qualcosa che non ci voleva vivi, né insieme. Hai fatto una scelta. E io... non ero compreso in quella scelta."
Una pausa.
Aziraphale lo guarda, scosso.
La voce gli trema ma è limpida.
A:"Hai ragione. Hai maledettamente ragione Crowley. Ma ti giuro che ti ho pensato ogni giorno. E ogni giorno ho capito quanto dolore ti ho causato. Quanto ti ho fatto soffrire, e non lo meritavi neanche un po'. Credevo di proteggerti. Invece ti ho solo ferito. E non so se posso rimediare. Ma voglio provarci. Non per tornare indietro. Ma per andare avanti, se tu lo vorrai."
Crowley lo guarda.
Gli occhi lucidi. Ma la voce è ferma.
C:"Io..."
Si alza e sospira.
Mette le mani sui fianchi.
Guarda il fuoco che crepita nel camino.
Il fuoco gli si riflette nelle lenti.
C:"Non so cosa voglio. Ma so che non voglio mentire più. A te. A me. Perché la verità è che mi sei mancato, tantissimo. Ma non è sufficiente il fatto che mi manchi. Voglio capire se possiamo ancora essere... qualcosa."
Aziraphale annuisce.
Fa un passo mentale verso di lui, ma non lo tocca.
A:"Allora iniziamo da questo. Da due verità che si incontrano. E da un tè, magari."
Un accenno di sorriso si forma su Crowley.
Minuscolo.
Reale.
C:"Ma stavolta lo faccio io, l'infuso. Così smetti di avvelenarti con lo zucchero."
Ridono piano.
Poco, ma ridono.
E restano lì, seduti.
Non come prima.
Non ancora.
Ma forse, meglio.
Poco dopo...
Crowley siede con la tazza tra le mani. Aziraphale versa altro tè, con un gesto lento, come se volesse prolungare il momento.
C(annusando la tazza):"Almeno non profuma di vaniglia sacra."
A:"Un compromesso: tè nero, miele, e un'idea di whisky. Una tua vecchia ricetta, se ben ricordo."
Crowley sorride appena.
Il silenzio cade. Si ode solo il crepitio del fuoco. Aziraphale lo guarda. Lo guarda davvero, forse per la prima volta da mesi.
Le linee stanche. Le mani che non tremano più. La distanza che li separa, solo un cuscino sul divano.
A(sottovoce):"Ti sei fatto carico di così tanto, e io...Non ti ho mai ringraziato."
C(guardando il fuoco):"Non serviva un grazie. Serviva che restassi."
Silenzio.
Il fuoco scoppietta. Una scintilla danza tra loro. Nessuno la spegne. Crowley posa la tazza. Lo guarda. Aziraphale lo guarda a sua volta.
Un momento sospeso. L'aria si fa più calda. Non per il camino. Per qualcos'altro.
Aziraphale prova a creare un primo contatto, allunga la mano. Le dita sfiorano quelle di Crowley. Crowley non si ritrae. Si guardano. Le barriere cedono.
Solo per un attimo.
Il bacio nasce piano. Come se fosse la cosa più naturale al mondo. Labbra che si cercano, incerte. Poi si trovano. E tutto si fa più urgente. Il tempo si stringe.
La ferita brucia e desidera insieme. Mani che si stringono. Respiro che si confonde. E poi...
Crowley si stacca, piano, ma deciso, allontana Aziraphale mettendogli le mani sulle spalle.
C:"No. No..."
Crowley scuote la testa, ha gli occhi lucidi.
C:"Non così. Non ancora."
A(confuso, ferito):"Scusami. Io credevo che..."
Crowley lo guarda, ma non è uno sguardo di rimprovero, è...dolce.
C:"Anch'io lo volevo. Ma non possiamo saltare al lieto fine solo perché ci siamo baciati davanti a un camino romantico."
Crowley sospira.
C:"Ho ancora una ferita qui."
Crowley si tocca il petto con la mano e fa la stessa cosa sul petto di Aziraphale.
C:"E tu anche. Siamo ancora feriti. Finché non lo riempiamo da soli... rischiamo di farci del male di nuovo."
Aziraphale abbassa lo sguardo. Poi annuisce. Silenzio.
A(flebile):"Allora restiamo qui. Davanti al fuoco. E nient'altro."
Crowley prende fiato.
Poi annuisce anche lui.
Si risiede.
Riprende la tazza.
Le mani sfiorano di nuovo, questa volta senza baci, solo contatto.
E il fuoco continua a bruciare.
Calmo.
In attesa.
Più tardi, il momento di andare a casa è imminente. Aziraphale si strofina le mani contro i pantaloni e Crowley ha le mani in tasca. Apre la porta ma prima di andare via del tutto si ferma sui gradini.
C:"Aspetta."
Sembra un momento sospeso. Crowley si morde il labbro, come se stesse per dire qualcosa che non può più rimangiarsi una volta detto. Aziraphale lo fissa sulla soglia, tiene ancora la mano sul pomello della porta.
C:"Domani, vieni a cena da me? Solo noi. Niente angeli. Niente demoni. Solo... noi. Senza aspettative."
Aziraphale lo guarda.
Lo guarda per davvero.
Poi, piano, annuisce.
A:"Mi piacerebbe."
C:"Perfetto."
Aziraphale lo guarda andare via, non né è sicuro ma crede che anche Crowley lo stia guardando, per un attimo, da dietro le lenti scure.
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occhietti · 9 months ago
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Dicono che tutti i giorni dobbiamo mangiare una mela per il ferro e una banana per il potassio. Anche un'arancia per la vitamina C e una tazza di Tè verde senza zucchero, per prevenire il diabete.
Tutti i giorni dobbiamo bere due litri d'acqua anche se poi espellerli richiede il doppio del tempo che hai messo per berli.
Tutti i giorni bisogna bere un Actimel o mangiare uno yogurt per avere i "L. Cassei Defensis", che nessuno sa bene che cosa cavolo siano, però sembra che se non ti ingoi per lo meno un milione e mezzo di questi bacilli tutti i giorni, inizi a vedere sfocato.
Ogni giorno un'aspirina, per prevenire l'ictus, e un bicchiere di vino rosso, per prevenire contro l'infarto. E un altro di bianco, per il sistema nervoso. E uno di birra, che già non mi ricordo a che cosa serva. Se li bevi tutti insieme, ti può provocare un'emorragia cerebrale, ma non ti preoccupare perché non te ne renderai neppure conto...
Tutti i giorni bisogna mangiare fibra. Molta, moltissima fibra, finché riesci a evacuare un maglione.
Si devono fare tra i 4 e 6 pasti quotidiani, leggeri, senza dimenticare di masticare 100 volte ogni boccone. Facendo i calcoli, solo per mangiare se ne vanno 5 ore. Ah, e dopo ogni pranzo bisogna lavarsi i denti, ossia che dopo l'Actimel e la fibra lavati i denti, dopo la mela i denti, dopo la banana i denti... e così via finché ti rimangono tre denti in bocca, senza dimenticarti di usare il filo interdentale, massaggiare le gengive, il risciacquo col colluttorio... Meglio ampliare il bagno e metterci il lettore di CD, perché tra l'acqua, le fibre e i denti, ci passerai varie ore.
Bisogna dormire otto ore e lavorare altre otto, più le 5 necessarie per mangiare, 21. Te ne rimangono 3, sempre che non ci sia traffico. Secondo le statistiche, vediamo la televisione per tre ore al giorno. Ma no! Non si può, perché tutti i giorni bisogna camminare almeno mezz'ora.
Bisogna mantenere le amicizie perché sono come le piante: bisogna innaffiarle tutti i giorni per mantenerle in vita.
Inoltre, bisogna tenersi informati, e leggere per lo meno due giornali e un paio di articoli di rivista, per una lettura critica.
Ah!, si deve fare sesso tutti i giorni, però senza cadere nella routine: bisogna essere innovatori, creativi, e rinnovare la seduzione.
Tutto questo ha bisogno di tempo. E senza parlare del sesso tantrico.
Bisogna anche avere il tempo di scopare per terra, spolverare, lavare i piatti, i panni, stirare e non parliamo se hai dei figli o un cane.
Insomma, per farla breve, i conti danno 29 ore al giorno. Non c’è niente da fare: devi fare varie cose insieme. Si chiama multitasking, non c’è altra soluzione! Per esempio, ti fai la doccia con acqua fredda e con la bocca aperta, così almeno ti bevi i due litri canonici. Mentre esci dal bagno con lo spazzolino in bocca e fai l’amore (tantrico) con il compagno/a che nel frattempo guarda la TV e ti racconta, mentre tu lavi il pavimento. Ti rimane una mano libera? Chiama i genitori o qualche amico. Dopo aver chiamato i genitori, avrai senz’altro bisogno di un goccio di vino per tirarti su. Il Bio Puritas con la mela te lo può dare il partner, mentre si mangia la banana con l’Actimel, e domani fate il cambio.
Mi è venuta la confusione mentale.
Adesso ti lascio, perché tra lo yogurt, la mela, la birra, il primo litro d’acqua e il terzo pasto con fibra della giornata, già non so più cosa sto facendo. So che devo andare urgentemente in bagno. E ne approfitto per lavarmi i denti. Però, se ti rimangono due minuti liberi, invia una copia ai tuoi amici, che devono essere annaffiati come una pianta.
Se ti avessi già mandato questo messaggio, perdonami. È l’Alzheimer che, nonostante tutte le cure, non sono ancora riuscita a debellare.
web - Autore sconosciuto
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lamargi · 8 months ago
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Porto sempre la merenda ai ragazzi mentre studiano, al pomeriggio. È ormai un rito: a una certa ora busso alla porta della camera di mio figlio e porto a lui e ad Antonio, il suo compagno di banco fin dalle elementari, il vassoio, con il tè, i biscotti, le merendine. Sono una brava mamma, giusto?
L’altro giorno la porta non era ben chiusa e quindi….perchè bussare? È stato così che ho sentito chiaramente quelle parole “…..quel gran pezzo di gnocca di tua mamma…”
A dirle Antonio. La voce era bassa, i due stavano confabulando a bassissima voce, i libri aperti, ma, evidentemente, non era sulla lezione che era concentrata la loro attenzione. Ho fatto assolutamente finta di nulla. E loro avranno pensato che non avessi potuto sentire dalla soglia della porta.
Invece….
Ma guarda il ragazzino, ho pensato nei giorni successivi. Eppure senza che provassi indignazione per quella frase così sfacciata. Anzi….e dire che lo conosco da piccolo, chissà da quanto ha sviluppato questa “cotta” per me…..
Comunque sentirmi definire “gnocca”non mi disturba affatto, anzi mi lusinga e mi stuzzica. Antonio è poi un ragazzo adorabile, carino ed educatissimo, niente affatto sfacciato, anzi piuttosto timido e taciturno di solito…..avesse solo qualche anno di più, il fatto che pensi a me come “un gran pezzo di gnocca” più che soltanto lusingare, bè mi farebbe eccitare….
Doveva accadere, ed è accaduto. Antonio che viene a casa, non trova mio figlio, noi due che restiamo soli…..
Lo faccio sedere, anche se solo non è un buon motivo per non preparargli anche oggi il tè con i biscottini. Servirglielo non nella stanza di mio figlio, ma qui in salone. Farlo accomodare sul divano. Sedermi davanti a lui, sul puff….
Che dirgli? Canzonarlo rivelandogli che l’ho sentito definirmi “gnocca”? No, poverino, morirebbe di vergogna. E comunque mi ci sento gnocca, oggi. E da come mi guarda, lo pensa proprio.
È da gnocca questa gonna corta? Si, è vero, mi sono cambiata quando l’ho sentito al citofono, ma lo avrei fatto comunque, non certo per…..fargli vedere le gambe…
Anche i collant ….direi che sono da gnocca….ma porto sempre le calze velate, anche in casa…e a ben pensarci quante volte mi era sembrato che Antonio mi guardasse le gambe mentre stavo in camera loro e attendevo che sorseggiassero il tè …..esattamente come mi guarda le cosce adesso….
Certo, avrei potuto evitare di non mettere il reggiseno. Con il reggiseno, le punte dei capezzoli che si sono induriti sarebbero meno visibili sotto la camicetta. E questi seni gonfi non tenderebbero la camicetta in questo modo, e i capezzoli duri che si vedono non calamiterebbero lo sguardo di questo ragazzo…..
Mi alzo per prendergli la tazza di tè dalle mani. Noto che gli tremano. Mi seggo stavolta accanto a lui. Molto vicina. Non fiata. Spingo il mio corpo a contatto con il suo. Si sposta un po’ ma il divano è finito…..Lo guardo e poggio la mia mano sulla sua. “ Forse disturbo, vado via?” Non rispondo, gli sorrido e porto la sua mano sul mio seno. Spalanca gli occhi. Spalanca la bocca. Mi faccio toccare il capezzolo attraverso la stoffa leggera della camicetta, poi guido la sua mano sulla mia coscia. Mi protendo e gli sfioro le labbra con le mie. Sono morbide, dolci. Gliele lecco con la punta della lingua.
Poi la lingua la spingo tra le sue labbra, gliele faccio aprire, la infilo dentro la sua bocca per il primo vero bacio con una donna della sua vita.
Sento la sua mano contrarsi sulla mia coscia. Anche io gli stringo la patta con la mia. Duro come il ferro. Proprio come lo volevo.
“E così sono un gran pezzo di gnocca, vero?” I miei gesti e l rivelazione che so cosa pensa lo mettono nella confusione totale. Come un bambolotto si lascia guidare in camera da letto, mentre canzonandolo gli dico che merita una punizione…
Mentre lo spoglio nudo, guardo di sfuggita l’orologio per capire quanto tempo ho a disposizione per farmelo. Tre ore almeno, abbastanza per castigare come previsto di fare questo ragazzino insolente.
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persa-tra-i-miei-pensieri · 6 months ago
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Pinterest Christmas 🎄
Christmas mug, Christmas plaid, Christmas tree, Christmas decorations, Christmas food, Christmas outfit
Grazie @hope-now-and-live
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Che dire come al solito premetto non ho Pinterest quindi devo scovare qualcosa che possa effettivamente collegarsi ai miei gusti e premi di qua premi di là qualcosa lo trovo sempre per questi giochi 😅
Prima di tutto la tazza: cercando in inglese mi uscivano solo tazze per il latte giga enormi, ho fatto la ricerca in italiano ed è finalmente uscita una tazza per il tè con la stella di natale come decorazione molto raffinata.
Il plaid mi ha fatto impazzire, non usciva neanche mezza coperta, se cercavo in italiano uscivano solo quelle all'uncinetto bellissime ma non plaid così la cosa che si avvicina di più è questa coperta con gli omini di pan di zenzero.
Ho cercato albero di natale e partendo da alberi super colorati sono finita nel mondo degli alberi della Disney, uno più bello dell'altro con i peluche appesi al posto delle palline ma ho scelto questo per il puntale a orecchie di topolino troppo bello!!
La decorazione natalizia è uscita insieme all'albero, una bellissima ghirlanda natalizia e disneyana allo stesso tempo, la adoro!
Cibo natalizio: sono stata sommersa da biscotti e cupcake ma questi alberelli biscottosi mi hanno catturata.
Ultima parola l'outfit, ecco qui ho forzato molto l'algoritmo volevo un maglione di natale perché così mi vesto io, niente vestitino da sera, gonne, calze o pantaloni strappati ed ecco qui il risultato, ammetto il maglione con le renne non mi piace ma le altre fantasie sono tutte ben accettate soprattutto con le lucine, le palline, le stelline, e tutte le altre cosine carine 😊
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fiamme-di-nostalgia · 8 months ago
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La verità è che vivo nel tormento invisibile della mia stessa vergogna. In un fragile momento di vulnerabilità, ho abbassato le difese e ho permesso ad un'estranea di attraversare il confine della mia esistenza, come un'ombra sottile che scivola sotto il fondo di una porta.
Avevo un disperato bisogno di essere visto, di essere capito, e ho abbracciato quella presenza come se fosse l’unico faro, un lumicino di speranza nell'oscurità di una tempesta interiore.
Le onde del mio tormento si infrangevano con furia, ma lei brillava come un'ancora, un miraggio di stabilità. Questa persona mi ha regalato un'illusione di pace e sicurezza, facendomi credere di essere finalmente al riparo dalle mie paure.
È stato come un caldo abbraccio, come il primo sorso di una tazza di tè bollente durante una giornata grigia e uggiosa, un conforto inaspettato che riscaldava l’anima. 
E così, lentamente, è diventata una dipendenza. Come un veleno subdolo e dolce che ha messo radici dentro di me, facendomi credere che senza di lei nulla avesse più senso. Mi sono lasciato cullare da quella fantasia di libertà, come se tutto fosse finalmente a portata di mano, come se per la prima volta mi sentissi capito, apprezzato, accolto.
E ho desiderato rimanere lì, in quell'illusione. 
Non volevo spezzare l’incanto, non volevo guardare in faccia la realtà. Eppure, dietro la dolcezza, c'era sempre il sibilo della paura: paura di affezionarmi troppo, di perdere tutto in un battito di ciglia. 
Mi sono trovato intrappolato tra il desiderio di avvicinarmi e il terrore di essere abbandonato, come un topo in trappola, aggrappato a un legame che sapevo fragile.
E poi, senza preavviso, quella persona si è dissolta come fumo, lasciandomi da solo a fare i conti con la mia ingenuità e con le macerie dei miei errori. Ma in tutto questo, se c'è una lezione amara che ho imparato, è che non posso portare da solo il peso di ogni colpa. 
Non posso continuare a punirmi per aver aperto il cuore, per aver creduto, anche solo per un attimo, che potesse essere vero. Se ho ceduto, è perché qualcuno ha saputo danzare sulle mie fragilità, ha sfiorato i miei sentimenti e, anche se inconsapevolmente, ha scelto di fare leva sulle mie paure, lasciandomi indifeso.
E ora, mi prometto di non dimenticare. Di riconoscere chi, con una maschera di gentilezza, si muove nell'ombra agendo con una sottile sagacia, cercando di toccare le vulnerabilità altrui per soddisfare i propri bisogni nascosti.
E mi auguro, con dolcezza, di non dover più incrociare la strada di chi trasforma la fiducia in un'arma. 
Questa, forse, sarà la mia salvezza.
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ma-pi-ma · 1 year ago
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Oggi ho l'età che voglio avere.
Senza alcuno stridore.
Ho scambiato tutti i desideri per i ricordi
e una tazza di tè.
Adélia Prado, Tregua, da Bagaglio, 1976
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blogcuoredighiaccio · 8 months ago
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Una donna il cui umore migliora con un libro, una canzone, una tazza di tè o caffè, un tramonto, il cielo oppure il mare non sarà sconfitta da nessuno.
Anche la vita perde con lei.
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carmen35 · 20 days ago
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Potrebbe sembrare innocua,
lei è Whiskey in una tazza da tè.
Crmn
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volumesilenzioso · 10 months ago
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oggi c’è un clima da torta al cioccolato appena sfornata, calda calda, con accanto una tazza di tè bollente
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lunamagicablu · 1 month ago
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Quando perdo di vista il dono che è la mia vita, immagino di essere una viaggiatrice del tempo da un tempo futuro dove non esisto più in questa forma che è tornata in questo momento specificamente affinché io possa gustare questa tazza di tè che tengo in mano. E mi viene dato il dono di rivivere la gioia del momento presente. Tahlia Hunter *********************** When I lose sight of the gift that is my life, I imagine that I am a time traveller from a future time where I no longer exist in this form who has returned to this moment specifically so I can enjoy this cup of tea I am holding in my hand. And I am given the gift of re-experiencing the joy of the present moment. Tahlia Hunter 
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terramia · 2 months ago
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Dicono che tutti i giorni dobbiamo mangiare una mela per il ferro e una banana per il potassio. Anche un'arancia per la vitamina C e una tazza di Tè verde senza zucchero, per prevenire il diabete. Tutti i giorni dobbiamo bere due litri d'acqua anche se poi espellerli richiede il doppio del tempo che hai messo per berli. Tutti i giorni bisogna bere un Actimel o mangiare uno yogurt per avere i "L. Cassei Defensis", che nessuno sa bene che cosa cavolo siano, però sembra che se non ti ingoi per lo meno un milione e mezzo di questi bacilli tutti i giorni, inizi a vedere sfocato. Ogni giorno un'aspirina, per prevenire l'ictus, e un bicchiere di vino rosso, per prevenire contro l'infarto. E un altro di bianco, per il sistema nervoso. E uno di birra, che già non mi ricordo a che cosa serva. Se li bevi tutti insieme, ti può provocare un'emorragia cerebrale, ma non ti preoccupare perché non te ne renderai neppure conto... Tutti i giorni bisogna mangiare fibra. Molta, moltissima fibra, finché riesci a evacuare un maglione. Si devono fare tra i 4 e 6 pasti quotidiani, leggeri, senza dimenticare di masticare 100 volte ogni boccone. Facendo i calcoli, solo per mangiare se ne vanno 5 ore. Ah, e dopo ogni pranzo bisogna lavarsi i denti, ossia che dopo l'Actimel e la fibra lavati i denti, dopo la mela i denti, dopo la banana i denti... e così via finché ti rimangono tre denti in bocca, senza dimenticarti di usare il filo interdentale, massaggiare le gengive, il risciacquo col colluttorio... Meglio ampliare il bagno e metterci il lettore di CD, perché tra l'acqua, le fibre e i denti, ci passerai varie ore. Bisogna dormire otto ore e lavorare altre otto, più le 5 necessarie per mangiare, 21. Te ne rimangono 3, sempre che non ci sia traffico. Secondo le statistiche, vediamo la televisione per tre ore al giorno. Ma no! Non si può, perché tutti i giorni bisogna camminare almeno mezz'ora. Bisogna mantenere le amicizie perché sono come le piante: bisogna innaffiarle tutti i giorni per mantenerle in vita. Inoltre, bisogna tenersi informati, e leggere per lo meno due giornali e un paio di articoli di rivista, per una lettura critica. Ah!, si deve fare sesso tutti i giorni, però senza cadere nella routine: bisogna essere innovatori, creativi, e rinnovare la seduzione. Tutto questo ha bisogno di tempo. E senza parlare del sesso tantrico. Bisogna anche avere il tempo di scopare per terra, spolverare, lavare i piatti, i panni, stirare e non parliamo se hai dei figli o un cane. Insomma, per farla breve, i conti danno 29 ore al giorno. Non c’è niente da fare: devi fare varie cose insieme. Si chiama multitasking, non c’è altra soluzione! Per esempio, ti fai la doccia con acqua fredda e con la bocca aperta, così almeno ti bevi i due litri canonici. Mentre esci dal bagno con lo spazzolino in bocca e fai l’amore (tantrico) con il compagno/a che nel frattempo guarda la TV e ti racconta, mentre tu lavi il pavimento. Ti rimane una mano libera? Chiama i genitori o qualche amico. Dopo aver chiamato i genitori, avrai senz’altro bisogno di un goccio di vino per tirarti su. Il Bio Puritas con la mela te lo può dare il partner, mentre si mangia la banana con l’Actimel, e domani fate il cambio. Mi è venuta la confusione mentale. Adesso ti lascio, perché tra lo yogurt, la mela, la birra, il primo litro d’acqua e il terzo pasto con fibra della giornata, già non so più cosa sto facendo. So che devo andare urgentemente in bagno. E ne approfitto per lavarmi i denti. Però, se ti rimangono due minuti liberi, invia una copia ai tuoi amici, che devono essere annaffiati come una pianta. Se ti avessi già mandato questo messaggio, perdonami. È l’Alzheimer che, nonostante tutte le cure, non sono ancora riuscito a debellare.
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nineteeneighty4 · 2 months ago
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Un tempo sarei tornata a casa e avrei parlato con mia madre. Probabilmente saremmo finite davanti a una tazza di tè e lì ci saremmo trattenute fino a quando sul mio viso crucciato dai mille pensieri non sarebbe apparso un sorriso , oggi invece ho imparato a prendermi per mano , a non voltarmi troppo indietro per non sprofondare negli incubi e a sorvolare su ciò che non è essenziale. In questa situazione conoscendola mi avrebbe rincuorata esortandomi a non dare peso ma io non sono così , non sono mai stata lei,né loro. Io osservo, non mi do tregua , scavo nel profondo fino a farmi male, arrivo a piangere e a commuovermi per uno sguardo , una carezza in meno, una parola sbagliata. Un atteggiamento assurdo ,come quello di stasera. Significa seguire un proprio tempo,essere fuori posto ,intelligenti da capire che qualcosa stona , e abbastanza pazzi da avere la pretesa di voler(si) ascoltare. La rabbia mi serve a questo : a non soffocare nei silenzi perché a volte sono talmente stanca di esprimermi che vorrei soltanto essere cullata in un abbraccio con la speranza che riaprendo gli occhi possa andare meglio. Presto o tardi tornerò al collettivo , lo so. Torneranno le manifestazioni a difesa degli animali , i megafoni per le piazze , i raduni con i ragazzi a piazza D. Tornerà l’emozione di abbracciare un essere sottratto al macello perché non vedo differenza tra me e lui; la salvezza per alt(r)i mari e insieme a questa forse anche il perdono verso me stessa per essere così sensibile, così fottutamente vera da sentirmi a pezzi.
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journaldecuisine · 6 months ago
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"Timballo di Anelletti con Ragù di Agnello e Astrattu"
di Artemisia
Ragù di agnello
400g di carne di agnello triturata e degli odori tritati minutamente (cipolla, sedano, carota, per l'equivalente di una tazza da tè) sono stati brevemente rosolati, separatamente, in olio d'oliva.
Poi ho riunito odori e carne in una pentola di ghisa e ho aggiunto una sorsata di vino rosso che ho fatto sfumare.
Quindi cannella e chiodi di garofano, un par di nonnulla in polvere. Poi pepe nero appena macinato, più abbondante. Poi una foglia di alloro, delle bacche di ginepro, un pizzico di semi di anice, uno di foglie di menta secche sbriciolate.
Brodo
Con le ossa - che mi sono state date in accurato pacchetto a parte - e odori e spezie (carota, cipolla, chiodo di garofano, sedano, grani di pepe nero, un po' di buccia di limone) ho fatto 250g di brodo.
Brodo e 250g di passata di pomodoro sono stati aggiunti alla carne. Sale.
Due cucchiai di astrattu.
Cuocere a lungo, tre ore circa, coperto e pippiolando.
Lessare gli anelletti
Lessare molto al dente 500g di anelletti, condirli con metà del ragù.
Montare il timballo
Imburrare e impangrattare uno stampo da timballo da due litri; se si vuole essere sicuri che il timballo esca bene, mettere sul fondo una carta da forno.
Fare uno strato di anelletti. Poi ragù, quindi caciocavallo semistagionato a scaglie e pecorino grattugiato, poi di anelletti, ripetere, finire con gli anelletti cosparsi di pangrattato e fiocchetti di burro.
Cuocere in forno caldo (180°/200°) per 50'.
Aspettare almeno 15' prima di sformare.
Sul timballo, il ragù avanzato e qualche foglia di menta.
Ps: l'astrattu, il concentrato di pomodoro siciliano fatto facendo asciugare grandi vassoi di passata la sole.
by: https://aaaaccademiaaffamatiaffannati.blogspot.com/2016/11/timballo-di-anelletti-con-ragu-di.html
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