4everneveragain
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He Had an Interior Endless
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Un posto in cui essere liberi di urlare il proprio nome, i propri interessi e perchè no, un buon modo per provare emozioni nuove, brividi interiori. Davide Pelliciari, 20 anni. Sapete quando amate così tanto una persona da volerla tener stretta per sempre? Sapete quando state ascoltando la vostra musica preferita, e vi vengono in mente i ricordi più belli? Ecco questi sono i miei, queste sono le mie esperienze, belle e brutte, le mie considerazioni. A volte ci sentiamo come se avessimo un infinito interiore. He had an interior Endless.
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4everneveragain · 10 years ago
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Come in un sogno, ma ad occhi aperti.
Ciao. E’ sera e sono le 22.24 e sto iniziando a scrivere qui, su questo mio blog inesistente, a parlare molto probabilmente di cose inesistenti. E’ sera ed è venuta sera molto lentamente, eh si, perchè oggi ho aspettato. Quante volte ci è capitato di sognare le cose sbagliate? Quante volte ci è capitato di non poter avere nulla di tutto ciò che sogniamo? Aprire gli occhi e bam, tutto come prima. Bè oggi è come se mi fossi svegliato, o forse è meglio dire “riaddormentato”. Scommetto che chi sta leggendo queste parole ora, ovvero nessuno, non ci starà capendo nulla, e lo capisco benissimo. Perchè riaddormentato? Perchè due settimane fa, pochissimo tempo fa in effetti, avevo smesso di sognare, e questa volta mi sentivo proprio di vivere le cose giuste, è come se finalmente potessi dire “Mi metto a dormire e sogno ciò che mi è successo oggi”, come se davvero i sogni fossero realtà. Per due settimane ho vissuto davvero, e ho viaggiato con la mia mente in posti che ormai avevo perso completamente, e che ora, ritrovati, dovevo rispolverare per bene: la voglia di guardare negli occhi, di parlare per ore, di condividere la musica, il sorridere per cose senza senso. Non sapevo più come fare, e sinceramente.. non è che lo sapessi fare molto bene anche allora, semplicemente era da molto tempo che non sognavo così. Bè oggi è il 4 Ottobre e mi sono riaddormentato proprio sul più bello, e ho capito che la paura molte volte è più forte del coraggio, che la paura vince su tutto e tutti. Io ho paura di scrivere cio che ora sto scrivendo qui, e che magari ora, proprio in questo momento, sto leggendo a lei. Sapete, quando parlo con lei ho una voglia fortissima di baciarle la bocca, di guardarla dritto negli occhi e ringraziarla, anche solo per il fatto che lei stia parlando con me. E forse questo è ciò che accade in un film, o quanto meno in un sogno, e invece no: stavo davvero vivendo. Starete pensando, ma perchè riaddormentarsi e non risvegliarsi? Perchè tutti gli altri giorni della mia vita io sognavo, e non vivevo. Mi sembrava tutto davvero grigio e irreale. Avete capito ora? Sto parlando di occasioni, di opportunità, di quelle che te ne capitano poche e che quando ti capitano ti devi rimboccare le maniche. Non mi meraviglio del fatto che ho un bel sorriso stampato sulla faccia mentre scrivo queste parole, mi rimane da sperare che il coraggio, una volta tanto, vinca sulla paura di vivere davvero.
PS: Ho voglia di guardarle negli occhi.
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4everneveragain · 11 years ago
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Vivere Sospeso
Di solito, quando scrivo qui, il titolo lo metto per primo. Perchè parte tutto da quell'idea, e vanno a formarsi tutte le altre. Eppure questa volta il titolo non lo so, e so che lo metterò appena finirò di scrivere l'ultimo punto di questa piccola mia confessione. Insomma qualcosa è cambiato, anche perchè invece di Bon Iver adesso, proprio mentre scrivo, sto ascoltando Miky Chance - Stolen Dance. Capite anche voi no? Il titolo, la musica.. Qualcosa sicuramente è cambiato. Ma oggi non sono qui per spiegarvi che il mio modo di scrivere e di ascoltare la musica è cambiato, bensì che insieme a queste due piccolissime cose è cambiato anche qualcosa dentro alla persona a cui tengo, e di conseguenza anche dentro di me. Siamo ad Aprile, e con Aprile iniziamo a vedere i primi fiori, le prime stagioni felici, piene di freschezza e felicità, ma costantemente io ogni Aprile mi ritrovo qui, su questo blog, a descrivere di come la mie giornate diventino sempre più grigie. Cosa voglio dire? Che è tutto un cambiare, ogni cosa si muove: il tempo, le stagioni, la musica, il mio scrivere, e con loro anche io, infine. Mi piacerebbe poter avere la bacchetta magica, facendomi tornare in momenti della mia vita straordinari, in cui magari stavo per commettere quella stronzata, fermarmi e non farla. Piacerebbe a tutti. Eppure per quanto possa essere energico e solare ancora la bacchetta magica non ce l'ho. Sapete cosa è veramente triste? Avere dei problemi, rendersene conto, ma non fare nulla per risolverli, fregarsene. Vivere in sospeso. Vivo in sospeso, come se qualcosa dovesse accadere, come se in realtà la primavera non fosse mai incominciata, e l'estate tarderà ad arrivare per sempre, come se io stessi ascoltando ancora Bon Iver, o come se io avessi messo prima il titolo a questa mia confessione. Non so chi leggerà questo piccolo pezzo di me, là fuori, ma spero davvero che ci sia la persona a cui è indirizzato, perchè vorrei farle capire che la primavera, il cambiamento, non lo voglio passare da solo, e nemmeno in compagnia di qualcuno, voglio passarlo in compagnia con lei, e lei soltanto. Intanto nella mia testa sono pervaso da ricordi, ricordi belli e ricordi brutti, ma che rifarei dal primo all'ultimo, come una via Crucis. Io e Lei dovremmo rivederci questo Giovedì, e non so nemmeno se lei mi vuole ancora. E ho un po' di paura. Ho paura certo, e stavolta quello che mi dice "Non avere paura, andrà tutto bene" è in vacanza, o si è preso le ferie da me, stavolta non c'è. Auguro un'ottima Primavera a tutti, specialmente a me stesso. Ah dimenticavo, ho scelto il titolo. Davide Pelliciari
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4everneveragain · 11 years ago
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"Nessuno ti insegna a reagire"
Strano. No? Un altra volta Bon Iver, colui che ha regnato la mia testa per quasi più un anno, riesce ancora a sconvolgermi e riesce ancora a farmi scrivere qui e a lasciare andare i miei pensieri. E' difficile immedesimarsi nelle situazioni, ancora più difficile immedesimarsi nelle situazioni degli altri. Lo vedi nei film, e ti sembra tutto bellissimo, oppure tutto una gran stronzata. Ti vedi in quella scatola sputacolori, come se a raccontare una storia non ci fosse quel gran bel ragazzo del film, ma ci fossi tu con i tuoi capelli scompigliati e quella voglia di parlare fino a rimanere a gola secca. Eppure quando ti succede davvero, quando ti senti dentro un film, è difficile pensare, è difficile fare qualsiasi cosa. Oggi una persona a me molto importante mi ha confessato una cosa molto importante per me. O meglio. Magari un mese fa, due forse, ritenevo questa cosa una enorme cazzata, dicevo il "Ma dai, chi lo pensa è un gran coglione.".  E adesso è importantissima. E strano, no? Ti capita, no? Come nei film horror di dire "Ma perchè scende le scale al buio, di notte, se sente dei rumori strani?". Lo diciamo perchè non ci troviamo in quella situazione, non ci siamo dentro, non abbiamo messo nemmeno un dito in quella situazione. Io mi ci sono ritrovato con tutti e due i piedi, tutti e due, ed è stranissimo, perchè le cose che prima pensavi fossero cazzate adesso sono realtà, ora sono tuoi pensieri. E te lo chiedi. Ti chiedi se davvero stai pensando delle cazzate, ti chiedi come mai le stai pensando, se fino a un mese prima pensavi lo fossero. Per capire gli altri, cari lettori, bisogna sapersi immedesimare, ma è praticamente impossibile, a meno che il piede tu non ce l'abbia messo veramente.  Non sai come reagire sennò, e io l'ho provato, avevo due pensieri in testa discordi che si prendevano a botte, e non mi facevano più capire niente, mi facevano dire cose stranissime perchè fino a poco tempo fa non le avrei mai dette. Nessuno ti insegna a fare la brava persona, nessuno ti insegna davvero a crescere, nessuno ti insegna a giudicare gli altri, nessuno ti insegna fino in fondo a reagire. Ed è stranissimo. E allora ti aspettano solo delle grandi giornate passate con le mani tra i capelli, a sperare che il pavimento si apra e ti porti un messaggio, un'idea perfetta col quale ragionare, qualcosa che ti insegni davvero come fare. Quando ci sei dentro è strano, è stranissimo. Quindi a te, che sai chi sei, mi scuso per non essere stato pronto, per non aver reagito nel modo migliore possibile, se non sono stato impassibile, se certe cose mi fanno male, se non ho ancora imparato a crescere, a conoscermi e a giudicare, mi scuso. Questo è quello che, più o meno, nella mia testa circolerà per del tempo, non tanto e non poco, non lo so. Ma circolerà. Ed è strano. Grazie per non aver ceduto, per non essertene andata, per continuare a fidarti.  Grazie.  "Nessuno ti insegna a reagire" di Davide Pelliciari
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4everneveragain · 11 years ago
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untitled by anan. on Flickr.
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4everneveragain · 11 years ago
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"Natale e Duemilatredici"
25 Dicembre 2013. Per tutti, ma davvero tutti, oggi è un giorno speciale, il giorno di Natale. Ogni 25 Dicembre ti resta impresso almeno un po' nei ricordi, o almeno riesci a ricordare come eri esattamente un anno prima, in un altro Natale. Oggi ho avuto abbastanza tempo per stare con me stesso, e per ricordare. Ero seduto su questa poltrona, fuori nevicava e per terra c'era quasi mezzo metro di neve. Era Natale. Oltretutto avevo questa stessa tisana in mano, frutti di bosco, la mia preferita, e pensavo. Pensavo a quanto fosse bello e indimenticabile quel momento. Tisana calda in mano, davanti al fuoco di un camino acceso, fuori che nevicava e dentro al cuore tanta felicità perchè stavo ancora insieme con Lei. Ho pensato a lungo quella sera, come stasera, e a un certo punto, quasi senza volerlo, ho detto a sottovoce: "Sono felice, adesso". Sono sempre stato uno che ha inseguito la felicità, che l'ha sempre cercata da tutte le parti senza mai trovarla, o trovandone solo un poco. Ma in quel momento, in quel momento ero la felicità, ero io quella cosa meravigliosa che avevo cercato per tanto tempo. Potrei raccontarvi di come io e Lei ci siamo allontanati, o di come alla fine quel "Sono Felice, adesso" stava a significare solo una lenta discesa verso il fondo. Ma no, non vi racconterò nulla di tutto questo perchè nelle cose ho imparato a guardare sia i lati positivi che quelli negativi, devi prenderli in considerazione, sempre, entrambi, sennò non puoi permetterti di giudicare o di raccontare le storie. Vi racconterò, invece, di come a metà 2013 io abbia incontrato una persona speciale, che prestissimo diventerà il mio socio in quella che per me è la più grande passione di tutta la vita: la musica. Ho incontrato una persona fantastica col quale condividere le mie urla, le mie disperazioni, i miei pianti, le mie risa, ma soprattutto la mia musica. Devo tanto a questa persona. Oggi mi trovo qui sulla stessa sedia, stessa tisana e stesso camino acceso. La differenza qual'è? Che non nevica assolutamente e che questo Natale lo passerò qui, senza nessuno che ogni tanto ti ricordi che non sei solo, ma con un cuore spezzato a metà perchè bene o male l'altra metà l'ho saputa difendere. A questo Duemilatredici pieno di delusioni, pieno di amarezza e pieno di pianti, di urla, ma anche a questo Duemilatredici che mi ha portato una persona fantastica col quale condividere i miei sogni. Perchè nelle cose bisogna saper guardare sia lati positivi sia lati negativi, sennò non puoi permetterti di raccontare le storie. "Natale e Duemilatredici" di Davide Pelliciari
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4everneveragain · 11 years ago
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4everneveragain · 11 years ago
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4everneveragain · 11 years ago
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4everneveragain · 11 years ago
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Trekking Middle Earth | New Zealand (by Coolbiere. A.)
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4everneveragain · 11 years ago
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Dream house. by sierrajune on Flickr.
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4everneveragain · 11 years ago
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"Istanti"
Cammino. Guardo avanti. Lei compare da dietro a una corriera, anche  lei cammina e guarda avanti. La vedo. Abbasso lo sguardo. Lei abbassa lo sguardo. In quel preciso istante, mentre abbassiamo lo sguardo insieme i nostri occhi si incrociano, ma poco importa: li stavamo comunque buttando via, in basso, a terra. Io cammino veloce, e lei pure, e in un istante ci incrociamo e, subito dopo, siamo di nuovo lontani. Si tratta di istanti adesso, perchè di istanti si è sempre trattato. E' passato un istante dal volare in alto e il frantumarsi a terra per colpa di un "Ho bisogno di stare sola". Un istante dal "Non te ne andare mai" al "Me ne vado". Un istante dall'incrocio dei nostri occhi alla stazione delle corriere, chiusi in sciarpe alte come mura, dentro noi stessi, in cui i ricordi riaffiorano a galla, tornano a fare male. Perchè è così, fino a quell'istante non ci pensavi, non dovevi nemmeno fare finta di niente, adesso devi, sei obbligato e ti fai male. La domanda è: Faranno male anche a lei? La risposta non la so, ma è risaputo, in amore non c'è verita: "Nessuno resta per sempre e nessuno se ne va mai per davvero". Quando tornerà sarà lei a fornirmi le risposte che ho cercato per tanto tempo, di cui ho più bisogno. Ma, forse, sarà troppo tardi. Il tempo è una ruota che gira, tutto dipende se sei così bravo a salirci sopra e non scendere mai. Hai, per caso, già fatto il biglietto? "Istanti" di Davide Pelliciari
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4everneveragain · 11 years ago
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"Rivoluzione muta"
La portiera si apre. Inizia il viaggio. Attimi che corrono, chilometri che passano, parole che, però, non volano. La nebbia fuori dal finestrino mi fa pensare, e l'immaginazione inizia a correre, non facendomi parlare. Si tratta di attimi, si tratta di centimetri. Il silenzio all'interno della macchina più spesso della nebbia. Un silenzio che vorrebbe e che dovrebbe essere interrotto ma, invece, continua ad essere assordante. I centrimetri corrono. Fallo, adesso, dì qualcosa, urla le tue ragioni! Ma la nebbia avanza e i centimetri diventano metri, poi chilometri, e le tue intenzioni in uno schiocco di dita si trasformano in ricordi. Rivoluzione muta, per me, sono tutti quei pensieri che dovrebbero essere tramutati in urla, ma che, per colpa della nebbia forse, restano vuoti, assordanti. Più passano i centimetri e più ti immagini come sarebbe cambiata la situazione se avessi avuto il coraggio di parlare, ma ti rendi conto che la tua rivoluzione non c'è stata e che alla fine ti arrendi, alimentando la nebbia, con un semplice, ma straziante "Ci vediamo presto". La portiera si chiude. Finisce il viaggio. Finiscono i centimetri. "Rivoluzione muta" di Davide Pelliciari
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4everneveragain · 11 years ago
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4everneveragain · 11 years ago
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4everneveragain · 11 years ago
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Reykjanes Peninsula | Iceland (by .:: Tomz ::.)
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4everneveragain · 11 years ago
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 Mountain Storage House by meiburgin
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4everneveragain · 11 years ago
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"La fine dell'Inverno è dentro ognuno di noi"
E' quasi sera, sta volta. Sono quasi le sei di sera e ormai fa già buio, d'inverno è così. Mi trovo su una corriera, e fuori dal finestrino fa freddo, ma il colore del sole ti fa credere il contrario. Quel sole che in questo periodo scalda poco ha comunque quel colore caldo, pieno di energia. Parte una canzone dall'Mp3, che sa di fine Inverno. Cosa vuol dire "che sa di fine inverno"? Non vuol dire che parla di inverno, che ha un testo deprimente. Vuol dire che mi ricorda l'inverno, sono sensazioni, si parla di emozioni passate. Conobbi questa canzone a fine inverno, proprio quando le giornate iniziano ad allungarsi di nuovo, quando ti rendi conto che parlando non vedi il tuo fiato bianco. Sa di fine inverno perchè l'inverno porta problemi, oltre che a relazioni, e finalmente pensavo di essere arrivato alla fine dei miei problemi. Sa di fine inverno, di sere finalmente afose, di spray anti-zanzare, di delusioni, ma soprattutto sa di nuove speranze. In fondo è così no? L'inverno esiste per tutti, e nessuno può tirarsi indietro, come nei problemi, esattamente come nei problemi, ma non importa quanto abbiamo pianto, quanto abbiamo sofferto, quanto abbiamo imprecato il cielo, perchè la fine dell'Inverno è dentro ognuno di noi, arriva per tutti. A volte tarda, a volte ci ritroviamo con spessi maglioni a scaldarci l'un l'altro quando invece dovremmo morire di caldo.
Ma arriva per tutti. "La fine dell'Inverno è dentro ognuno di noi" di Davide Pelliciari
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