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Buruma
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private && selective italian / english roleplayer ; bulma brief from dragon ball anime ; written by lilac . ✬ ( 𝙗𝙪𝙧𝙪𝙢𝙖 ) ━━ “ She is a beautiful and smart woman – Dr Burīfu's second daughter – She's president of Capsule Corporation – Prince of all Saiya-jin wife, and mother of Torankusu and Bura. „ 
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bulms · 6 years ago
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                  🍓🍓🍓  
           ✧°. *  ⋰ ᴠᴇɢᴇʙᴜʟ ᴍᴏᴍᴇɴᴛs .
                  ↷ ↷ ↷
         ⋆⋆  “  . . . ʸᵒᵘ'ʳᵉ ʳᵉᵃˡˡʸ˒ ʳᵉᵃˡˡʸ 𝓫𝓪𝓭. .  „ © ᵉᵈᶤᵗ ᵇʸ ᵐᵉ . ᵃʳᵗ ᵇʸ https://lem0uro.tumblr.com/
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bulms · 8 years ago
Conversation
the mun's interpretation
♚ Do you agree with fandom interpretation of your character?
♤ Has your muse developed to be different from their canon selves through roleplay?
✘ Any unpopular opinions about your muse?
♧ Any part of their canon portrayal you dislike?
☯ Is your muse liked or disliked by fandom? Does this affect your portrayal?
♢ What's your opinion on different interpretations of your muse?
✦ Has your own interpretation changed from when you first began playing the character?
✍ Has new canon material ever forced you to adjust your headcanons?
✎ What do you wish the author would reveal/had revealed about your muse?
✿ Why did you decide that they [insert headcanon here]?
❀ Share a headcanon you have not shared.
                 ⋰ ( #ooc )                   🌸🌸🌸
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bulms · 8 years ago
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                 ⋰ ( #ooc )                    my poor heart. 💔
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My gosh, the art is so beautiful…! ;-; This is just one of many, many lovely stories featured in the “Fukkatsu no Kami” anthology which you can buy right here. Thank you so much, @loveveggiehead, for scanning these pages! ♥
“two” was drawn by 森のきのこ. translator ★
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bulms · 8 years ago
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              ⋰ ( #ooc )
             an angst meme start ! I guess it would be perfect for a role with a Vegeta rp, but it’ s open for everyone that want interact with my beatiful woman.
sad / heartbreak starters
“i feel like i’m losing you.”
“i didn’t mean to push you away.”
“i don’t want to lose you.”
“please just stay with me.”
“give me another chance.”
“don’t you care about me at all?”
“i thought you loved me.”
“you promised you wouldn’t leave me.”
“i don’t know what i’d do without you.”
“i never thought you’d be the one to break my heart.”
“i need time to think about us.”
“please don’t leave like this.”
“i’m begging you to stay.”
“this can’t be goodbye.”
“don’t you love me anymore?”
“do you… not want me anymore?”
“i wish i could be enough for you.”
“i wish you could see how much this is hurting me.”
“i’m scared of losing you.”
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bulms · 8 years ago
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⋰             ⋆⋆  BULMA  &&  VEGETA          ✧ °.       first touch                  after Namek .  ⋰                   ❛ 𝓔ra ormai passato un anno dal ritorno della donna dal lontano pianeta Namek, la pace era finalmente tornata, e tutti i suoi cari amici erano stati riportati in vita grazie alle sfere del drago. Anche il cinico principe dei Saiyan, che aveva accettato l'ospitalità della donna, e ormai era diventato una presenza abituale alla C.C. Ma quella pace non durò tanto. La minaccia del tiranno Freezer ritornò a farsi sentire, e il tremendo imperatore, dopo essere stato rimesso in sesto dal padre, puntò dritto verso la Terra, per avere la sua vendetta nei confronti di Goku. Fortunatamente venne sconfitto, senza troppa difficoltà, da un misterioso ragazzo, che rivelò a Goku di provenire dal futuro, avvertendolo dell'arrivo di due temibili cyborg, di lì a 3 anni. Fu così che tutti i guerrieri iniziarono ad allenarsi in vista di quel terribile scontro.
              ⋆⋆  ❪ … ❫
Per la donna quei 3 anni stavano passando con non poca turbolenza. Non era semplice dover convivere con l'insolenza e la prepotenza del principe dei Saiyan, difetto che / delle volte / alla fanciulla dai capelli di lillà, appariva affascinante. Doveva essere davvero pazza per trovare  così attrattivo uno scimmione come quello —— l'assassino che non avrebbe pensato due volte a farla fuori, se non fosse che la scienziata si rivelò un comodo aiuto per i suoi allenamenti. Come poteva provare dei sentimenti per una persona che le provocò così tanto dolore, uccidendo senza pietà i suoi più cari amici? C'era da essere veramente dei pazzi, ma la scienziata dai capelli lilla era ben conosciuta per la sua stravaganza, e non c'era da  meravigliarsi. Fatto sta che erano ormai settimane che tutte le volte che il Saiyan le si avvicinava, la donna provava uno strano calore. Ogni volta che l'uomo la guardava con quei suoi occhi corvini e profondi, il cuore della donna iniziava a battere all'impazzata; i suoi modi di fare, il suo portamento fiero e orgoglioso, denotavano un uomo forte, che sapeva ciò che voleva, un uomo che riusciva ad esercitare sulla donna un travolgente fascino. Era arrivata persino a fantasticare sul quel corpo scultoreo, che ella si rese conto di iniziare a desiderare, ma che in realtà era quasi irraggiungibile, visto che il principe non avrebbe mai accettato il tocco di una donna terrestre. Ma forse era soltanto una leggera infatuazione, forse dovuta all'indubbio alone di mistero e fascino che circondava perennemente il principe. Ma c'era una cosa che rendeva inquieta la scienziata, che non aveva solo desideri puramente carnali nei confronti del Saiyan: avrebbe voluto con tutta se stessa poter avvicinarsi ancora di più a quel solitario guerriero, desiderava sapere di più di lui, conoscere il suo triste passato, desiderava stargli vicino in quel momento così frustrante per il suo orgoglio. Non c'era alcun dubbio che quelli fossero i sentimenti di una donna innamorata, e forse inconsciamente questo Bulma lo sapeva. Non erano le stesse sensazioni provate anni fa con il suo primo amore, erano molto più profonde, molto più intense ed avvolgenti. Tutto quell'amore —— perchè era questa la giusta parola da dare a quel sentimento —— non lasciava più alcuno spazio ai sentimenti provati per tutti quegli anni nei confronti di Yamcha… Yamcha, con cui ormai i giorni stavano diventando soltanto un lontano ricordo, il loro rapporto non era niente più che una semplice monotonia e un'abitudine. Persino litigare con il Saiyan aveva un gusto più dolce per la donna, paragonato ai litigi sempre più frequenti con il terrestre, che non faceva altro che provocarle stress e esasperazione. Le sue notti le passava così, persa tra i suoi pensieri che viaggiavano confusi nella sua mente, mentre passava l'intera giornata lavorando sotto stress.
              ⋆⋆  ❪ … ❫
Anche quella giornata non sarebbe stata da meno. Da quando il sole sorse, a quando tramontò, la donna si rinchiuse nel suo laboratorio, sommersa da tutto quel lavoro che chiaramente adorava, ma che si rivelava comunque pesante. Quando quella giornata di duro lavoro finì, la scienziata uscì da quella stanza piena di marchingegni, dirigendosi nella sua camera da letto. Aveva un disperato bisogno di relax, e nulla sarebbe stato meglio di un bagno caldo; e così fece. Una volta che il suo corpo dolorante fu immerso in quel liquido tepore, e che gli occhi ametisti furono catturati dal soffitto —— di sicuro privo di qualsiasi attrattiva —— sopra di ella, i pensieri / che la tormentavano ormai da settimane / tornarono confusi in quella mente laboriosa, favoriti soprattutto dallo spaventoso silenzio che aleggiava in quella stanza umida. L'immagine di quel rude guerriero non si decideva ad andarsene, si rifletteva nei suoi occhi chiari, quasi dandole la sensazione che fosse li davanti a lei. Ma quell'immagine veniva sempre accompagnata dalla sagoma di un altro guerriero, anch'esso dagli occhi e dai capelli corvini, e tutte le volte che questo succedeva, una piccola ferita veniva inflitta sul suo cuore. Ormai iniziava a comprendere bene la situazione in cui si trovava immersa, e come poteva lei tradire quella persona che le era stata accanto per così tanti anni? Nonostante le litigate ormai fossero più abbondanti dei teneri gesti, aveva amato così tanto quel predone, sempre dolce e impacciato. Non poteva negare tutte le bellissime sensazioni che provò al suo fianco, le risate che riusciva sempre a strapparle. Ma tutto ciò ora appariva sbiadito e lontano. E’ per colpa di quei pensieri che quegli occhi chiari e delle volte ipnotici, non riuscirono a trattenere le lacrime, che ormai da settimane erano le sue uniche compagne notturne. Quei pensieri dovevano cessare, non era possibile che quel rozzo alieno continuasse a giocare con i suoi sentimenti —— seppure egli non facesse alcunché —— facendola sentire così male, dubbiosa riguardo ai sentimenti provati per quel predone. Con tutta la determinazione che riusciva a trovare in determinate situazioni, uscì da quell'angolo di relax e riflessione, si asciugò, si vestì e scese le scale della sua grande casa, sicura di incontrare il principe di ritorno dai suoi allenamenti. Al piano inferiore tutto taceva, il buio regnava sovrano…evidentemente aveva fatto male i suoi conti. Determinata ad affrontare i suoi problemi una volta per tutte, decise di aspettarlo, portando un po’ di luce nella stanza e dirigendosi verso la cucina. Un caffè nell'attesa non sembrava una così brutta idea, infondo adorava quella bevanda capace di donarle tranquillità. Mentre sorseggiava quell'amaro tepore, udì dei rumori: l'orgoglioso principe stava arrivando. Non appena vide la sua sagoma barcollante e ferita tutta quella sicurezza di pochi minuti prima sparì. I suoi occhi lilla non riuscirono a distogliere lo sguardo da lui, da quel corpo tanto bramato pieno di graffi e di ferite, da quel sangue color cremisi intenso fuoriuscire inarrestabile dalla gamba, che oltretutto lasciava una scia di sporco lungo tutto il percorso da egli compiuto, ma a cui ella non diede troppo peso. E di nuovo quell'amarezza riprese il sopravvento, lasciandola spiazzata. Non riusciva proprio ad odiare quel guerriero, ed ogni qualvolta lo vedeva in quelle condizioni pietose non poteva evitare di stargli vicino. Quella lotta interna che andava avanti ormai per settimane non si era placata, e i sentimenti che voleva sopprimere non l'avrebbero abbandonata finché ella non li avesse accolti. Doveva si affrontare il principe, ma non per allontanarlo, bensì per avvicinarlo, per liberare una volta per tutte quei sentimenti che cercavano di esprimersi. In silenzio, con quella tazza di caffè portata sulla bocca, scrutò ogni possente movimento compiuto da quei muscoli doloranti: lo osservò esternare quel solito gesto di fastidio nei suoi confronti; lo osservò dissetare la sua fatica, e sfidarla in maniera strafottente abbandonando i resti di quella bottiglia creando disordine, sapendo quanto a lei infastidisse; osservò la massiccia schiena, coperta da una tuta a brandelli — altra cosa che lei non poteva sopportare, dato che chi doveva rammentarla sarebbe stata proprio lei — allontanarsi dalla stanza e dirigersi verso le scale; tutto ciò senza un solo fiato fuoriuscire dalle rosee labbra della donna. Solo quando quella sagoma fu abbastanza lontana, ella si mosse. Abbandonò anche lei ciò che stava bevendo, inseguendo quella sagoma dai capelli a punta. Con i suoi esili piedi percorse molta più strada di quel corpo ciondolante e rallentato dalle ferite, ma che aveva già percorso 4-5 scalini. Lei arrivò al settimo, come un furtivo ladruncolo. Era decisa a bloccarlo, per cui gli si parò dinnanzi, allungando un braccio e mantenendo quella piccola mano a “stop”, che lui avrebbe potuto spezzare come niente. Ma a lei non interessava, non poteva più vivere con quel peso, e doveva fare ciò che era necessario. Avrebbe creato un muro, in grado di non farlo passare, avrebbe dovuto ascoltarla, senza se e senza ma. Con quel braccio teso, con lo sguardo basso pieno di determinazione, ma allo stesso tempo anche di spavento per quello che tutto ciò avrebbe comportato —— tanto che la donna stava di nuovo combattendo per evitare che quei sentimenti sfociassero in lacrime —— ; con la voce lievemente tremolante, che rispecchiava tutti i suoi tormenti interiori; proferì le uniche parole che avrebbe voluto urlargli ormai da molto tempo.
❛ Tu ! ❜ che fu l'unica parola il cui tono risultò più alto di tutte le altre ❛ devi smetterla … ❜ EDIT && WRITTEN BY ME .
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bulms · 8 years ago
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              ⋰ ( #ooc )              make the heart blushes              or       reblog              for  a  random start.
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