Blog a cura di: Dvd, Bibi, Eliss, Clau, Rachel, Alexa, Gabri, Smartis
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La cultura digitale di domani
La cultura digitale è in continua evoluzione. Come potrebbe essere la cultura digitale di un domani?
A nostro avviso la cultura digitale dovrebbe essere una cultura digitale partecipativa. Secondo noi è importante che sia una cultura con libero accesso alle fonti e che il lavoro di altri possa essere adattato e remixato da altri utenti. Una produzione mediale collaborativa permette di avere una vastità di contenuti più ampia e più variegata. In questo modo, se prevale la distribuzione libera, è possibile raggiungere audience di ogni tipo: da quelle interessate alle produzioni commerciali a quelle interessate alle produzioni di nicchia.
Vi ricordate il nostro esempio sul quadro della Gioconda ripreso da diversi artisti come per esempio Banksy?
Senza la possibilità di mettere in atto una cultura partecipativa non sarebbe stato possibile riprendere l’opera e attualizzarla in vari contesti. Per questo motivo secondo noi è importante mantenere la possibilità di attingere a opere esistenti e riutilizzarle.
Le regolamentazioni dovrebbero permettere a tutti di pubblicare i propri contenuti online (sia pubblicamente, che privatamente).
Dato che tutti possono mettere contenuti online ci immaginiamo una realtà di cultura più vicina a quella dello scambio. Infatti, una cultura digitale e connessa è per sua natura orientata all’approccio scambio-centrico, ovvero fatto di processi continui in cui un’azione nutre l’altra, come in una catena continua e indistruttibile. Il fatto di riprendere un contenuto, modificarlo e pubblicarlo nella sua “nuova” forma, porta a fare la stessa azione da parte di altri utenti e quindi si crea questa catena infinita. I meme ne sono un esempio: una volta che circola un meme ognuno lo può riutilizzare e riadattare come preferisce. Questi meme poi vengono utilizzati in diversi tipi di contesto e diversi tipi di realtà, come ad esempio prendendo spunto dalle proprie esperienze personali.

Nell’ultimo post del blog noi abbiamo fatto proprio così!
E voi come ve la immaginereste la cultura digitale del futuro? Fatecelo sapere!
Vi ringraziamo per averci seguito durante il nostro percorso digitale. Adesso è arrivato il momento di una digital pausa caffè. 😉 ☕
#Digital Cafe#cultura partecipativa#culturadigital#banksy#meme#gioconda#fire#caffé#approccio#scambio#produzione#contenuti
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“Ridere” con i fan
Vi è mai capitato di avere la possibilità di partecipare ad un video clip musicale del vostro idolo?
Nel video “Ridere” dei Pinguini Tattici Nucleari i fan hanno potuto contribuire alla creazione del videoclip musicale, in seguito a una specifica richiesta da parte del gruppo: filmarsi mentre si ascolta la canzone.��
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Questo metodo usato dai Pinguini Tattici Nucleari è un esempio di economia del riciclo, in quanto vengono utilizzate produzioni realizzate da fan in seguito a una richiesta fatta dallo stesso gruppo musicale.
Si vedono tante clip che riprendono attività della vita quotidianità dei fan montate una dopo l’altra. La maggior parte delle clip è collegata ad una specifica parte del testo musicale. In un primo esempio, quando il testo dice: “giuro che un po’ mi fa ridere”, si vede una clip di una ragazza col suo cane che lo fa sorridere in modo buffo. Un altro esempio di clip basata sulle parole è quella di un ragazzo che utilizza uno spray insetticida per uccidere il ragno di Harry Potter raffigurato sul suo computer e in quel momento le parole sono: “se penso che ora c’è lì un altro che ti uccide i ragni al posto mio!”.
Il coinvolgimento dei fan è stata un’idea della casa di produzione del gruppo per creare più coesione all’interno della comunità di fan durante il periodo di isolamento dovuto al Covid-19. Il videoclip infatti è uscito il 28 Aprile del 2020, proprio pochi mesi dopo l’inizio della pandemia. Questa idea ha dato un’ottima occasione ai fan per sentirsi parte di qualcosa in un momento così delicato e per potersi divertire e distrarre dalla situazione difficile che si stava vivendo. In alcune parti del videoclip si possono vedere amici, coppie, famigliari che fanno delle videochiamate per ricreare dei momenti di incontro nel mondo virtuale. Si vede chi festeggia compleanni, chi fa aperitivi e chi fa altre attività insieme.
A volte la richiesta di partecipazione dei fan per la produzione di contenuti o idee implica dei costi in termini di tempo e denaro. In questo caso si può chiaramente vedere che i fan non “perdono” nulla. Si tratta di video grezzi, spontanei, fatti anche col telefono, la cui creazione non richiede un investimento di tempo e denaro. Inoltre regala una bella esperienza ai fan e si crea un coinvolgimento che li fa sentire parte di una comunità.
Molto spesso i fan, oltre che contribuire alla produzione di contenuti culturali per i propri idoli, producono contenuti culturali per altri fan di loro spontanea volontà.
Vi è mai capitato da fan di avere a che fare con produzioni create da altri fan grazie ai vostri interessi in comune? A noi sì.
Quando una produzione di contenuti è realizzata da fan per altri fan si parla di economia del dono. Ricollegandoci ai Pinguini Tattici Nucleari, i suoi fan hanno prodotto diversi contenuti culturali per proprio interesse tra cui molte cover delle loro canzoni. Un esempio che ci è piaciuto molto è dello Youtuber Viames Arcuri, il quale ha pubblicato una cover di “Ridere” sul suo canale in cui canta e suona con la chitarra.
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In questo caso si tratta di un vero e proprio fan del gruppo musicale che condivide con altri fan la sua passione e produce contenuti che potrebbero interessare al pubblico che segue i Pinguini Tattici Nucleari. Oltre che produrre una cover, Viames Arcuri scrive un commento sotto al suo video in cui è disposto ad inviare per email lo spartito della canzone con testo e accordi alle persone interessate e sottolinea che lo farebbe gratuitamente.
Con questa affermazione abbiamo la prova che la maggior parte delle volte i fan non producono contenuti a scopo di lucro, ma li producono per il puro piacere di condividere la propria passione all’interno di una comunità interessata.
Chissà, magari i prossimi a comparire nel videoclip musicale del proprio idolo sarete proprio voi ! 😊
#digitalcafe#Digital Cafe#Social media#youtube#doni#ridere#pinguini tattici nucleari#musica#videoclip#cover#fan#covid#idoli
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Swipe right, swipe left...Ops l’ex
Avete presente Tinder? Chi ha già provato a usarlo sa quanto sia un social immediato e ci vuole un attimo a fare uno swipe sbagliato:

Può capitare, come dice il nostro object labelling meme, tra uno swipe e l’altro di fare un tuffo nel passato. L’espressione di Amber Heard rappresenta alla perfezione quello stato d’animo.
Questo meme viene direttamente dalla nostra immaginazione (forse perché qualcuno di noi c’è passato…): la didascalia del meme la abbiamo inventata noi prendendo come base il modello “io che..”. Ci sono però moltissimi meme che fanno vedere due momenti della stessa situazione che seguono questo modello. Le immagini le abbiamo prese perché le vediamo ovunque in questi giorni: tutti noi abbiamo sentito parlare del processo di Johnny Depp e Amber Heard.
Il senso che volevamo dare a questo meme è l’aver fatto qualcosa e solo dopo averlo fatto rendersene conto e pentirsene o essere imbarazzati. Se avete vissuto una tra queste situazioni potete prendere la foto e cambiare il titolo; se invece vi è capitata questa stessa situazione potete mantenere la scritta e cambiare le immagini, mettendo magari la vostra foto.
Il nostro meme fa riferimento a tutti gli altri meme che utilizzano lo stesso modello “io che...”
Inoltre, per capire al meglio questo meme è necessario conoscere come funziona Tinder. È abbastanza semplice: ti appaiono foto di ragazz* e facendo swipe left si scarta il profilo, mentre facendo swipe right si mette un like al profilo di quella persona e si crea la possibilità di chattare se il like è ricambiato, facendo quindi “match”.
Non è necessario, ma chi segue e sa cosa sta succedendo nel processo di Johnny Depp e Amber Heard, saprà come l’attrice riesca a cambiare la propria espressione molto velocemente, insomma un po’ come noi quando ci accorgiamo di aver combinato un disastro.
Se questo meme circolasse tra i gruppi Whatsapp di amici siamo sicuri che nascerebbero degli stickers della faccia di Amber Heard. In questo caso, il meme non si riferirebbe più al social iniziale, ma grazie alla fantasia di chi crea lo sticker, potrebbe riferirsi a diverse situazioni, stati d’animo, insomma quello che più vi interessa.
Questo meme potrebbe anche diventare così famoso da raggiungere direttamente la pagina Instagram di Tinder. Non si sa mai: magari un giorno potrebbe capitare nei vostri esplora di Instagram o tra una storia e l’altra dei vostri amici come pubblicità auto ironica dello stesso Tinder.
Questo meme è facilissimo da replicare e da variare: vi basterà fare uno screen del meme per modificare la scritta o l’immagine come volete. Se non conoscete applicazioni specifiche per farlo o se non siete in grado di utilizzarlo, vi basterà utilizzare il semplice Word oppure PowerPoint proprio come abbiamo fatto noi.
Adesso vi sfidiamo: prendete questo meme e sprigionate la vostra creatività. E ricordatevi ragazzi che la minestra riscaldata non è mai buona! 😉
#digital cafe#social media#tinder#swipe#amber heard#johnny depp#meme#left#right#match#object labelling
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Quante stelle vale la tua vita?
Immaginatevi un mondo in cui la vostra vita dipende totalmente dalla popolarità che avete sui social media. Assurdo, no?
Nella prima puntata della terza stagione di “Black Mirror”, intitolata “Caduta libera”, viene mostrato un utilizzo spropositato dei social media. In particolare, riguardo agli utenti e agli usi del social network all’interno della puntata di questa serie TV, emergono degli aspetti particolari. La protagonista, Lacie, vive in un mondo in cui tutti utilizzano un’applicazione tramite la quale le persone possono votare gli altri sulla base del loro comportamento, delle relazioni che hanno tra di loro e sulla qualità dei post pubblicati. Il voto può essere dato in modo pubblico o anonimo da una a cinque stelle. In questo modo si guadagnano dei punti che vanno a determinare lo status sociale di una persona. Questo punteggio ne definisce la qualità di vita e l’accesso privilegiato a determinati servizi. Lacie, ad esempio, con un punteggio di 4,18 stelle non ha potuto acquistare un biglietto aereo per andare al matrimonio della sua amica perché il requisito per ottenerlo era avere un punteggio di 4,2.
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Questo è solo un esempio delle limitazioni che avvengono nella vita quotidiana per le persone che hanno un punteggio medio-basso. Per questo motivo le persone tendono a mostrarsi perfette, educate e gentili con tutti anche se ciò significa mentire e rinunciare alla propria spontaneità. Tutti pensano solo al proprio punteggio e a come appaiono agli occhi degli altri per garantirsi una vita agiata. Questo sistema ha un effetto negativo sugli utenti.

Link foto: http://www.discorsocomune.info/2020/04/caduta-libera.html
Non è un po’ quello che accade anche a noi oggi sui social media? Scegliere la foto più bella, mostrare i momenti migliori della propria vita, controllare i like alle foto per mostrare una vita apparentemente perfetta.
Nel mondo rappresentato in questo episodio viene mostrato che un solo litigio o un comportamento sbagliato influisce direttamente sulla vita delle persone e porta delle conseguenze immediate. Talvolta sono molto negative, come per Chester, il quale, dopo essersi lasciato con il ragazzo, non aveva più accesso alla porta d’ingresso dell’edificio in cui lavorava a causa di una riduzione imprevista del suo punteggio. In questa situazione Lacie ignora la richiesta di Chester, che la implora di farsi votare 5 stelle per alzare la sua media e poter accedere nuovamente alla porta d’ingresso. Il motivo per cui Lacie non lo considera è che in quel momento il suo obiettivo è quello di interagire solo con persone con un punteggio alto per migliorare la sua reputazione e aiutarlo significherebbe avere ripercussioni sul proprio status e pregiudicare la propria condizione di vita. Questo episodio di Black Mirror offre una rappresentazione parzialmente veritiera. Da una parte è veritiera perché potrebbe mostrare un possibile scenario futuro se i social media prendessero ancora più piede di quanto stiano già facendo adesso. Inoltre, la dipendenza degli utenti nell'utilizzo di questi social media è una cosa che è presente tutt’ora. Dall’altra si mostra un’esagerazione dell’ambiente di questa strana società che porta alla riflessione personale dell’utilizzo dei social. Come nel pensiero della professoressa Van Dijck, a volte gli utenti cercano di resistere a determinati usi delle tecnologie. In questa puntata si vede che chi resiste e non vuole sottostare a questo tipo di società viene emarginato. Un altro aspetto di cui parla la studiosa riguarda la possibilità che gli utenti hanno di modellare le norme dei social media. In questo episodio gli utenti non ne hanno. Questi mettono in atto una partecipazione implicita che si basa sull’utilizzo inscritto nella piattaforma. Ma qual è il messaggio che ci vuole trasmettere questo episodio? Questa rappresentazione esagerata dell’utilizzo dei social media ci rende più consapevoli di quanto essi facciano parte della nostra vita e la influenzino, sia nel mondo virtuale che nel mondo reale. Inoltre, ci mette in guardia sui pericoli e effetti negativi di una possibile evoluzione verso questa vita. Mostrando diversi punti di vista, come persone che rientrano nella categoria dei più popolari (con maggiore punteggio/media) e persone che rientrano nella categoria degli esclusi (con punteggio/media inferiore), ci rende possibile immedesimarci in quell’ambiente e immaginare come sarebbe la vita se anche noi vivessimo in quelle circostanze. È un mondo che vorreste?
#black mirror#Social media#dipendenza#immagine#status#voto#stelle#valutazione#mondo perfetto#falsità#futuro#caduta libera
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Content moderators? Ecco cosa si nasconde dietro il loro lavoro☝🏻
Pensate di conoscere tutte le persone che lavorano dietro ai social? Ma soprattutto, pensate che quello dei content moderators sia un lavoro come un altro? Vi possiamo assicurare che non è così. Adesso vi sveleremo il lato nascosto delle vostre piattaforme preferite, con effetti che mai avreste immaginato.
Buona visione!
Non dimenticatevi di farci sapere cosa ne pensate nei commenti!
#digitalcafe#content moderators#social media#violenza#google#facebook#effetti psicologici#sfruttamento#thecleaners#video#contenuti#delete#ignore
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La Monna Lisa lascia il Louvre
Secondo voi, cosa possono avere in comune Leonardo da Vinci e i moderni street artists?
Siamo sicuri che tutti voi sapete di chi stiamo parlando, ma cosa pensereste se vi dicessimo che la Gioconda, uno dei più grandi capolavori della storia dell’arte che tutti noi abbiamo studiato a scuola firmato proprio da Leonardo, è stata reinterpretare da alcuni tra i più famosi street artists? Proprio così, avete letto bene: esiste la “New Mona Lisa” (2017) di OKUDA nel XIIIe Arrondissement a Parigi, TvBoy ha realizzato la “Gioconda con mascherina – Mobile World Virus” (2021) a Barcellona e Banksy a Soho, Londra, ha dipinto la “Gioconda con bazooka” (2007).
Ma cominciamo dall’inizio: OKUDA ha reso il simbolo di Parigi conservato al Louvre un simbolo globale, trasformando la Monna Lisa in una donna multi-culturale che rispecchia l’epoca in cui viviamo grazie all’uso dei colori. Ma non solo, perché OKUDA ha reso omaggio sia al cubismo, al surrealismo e alla pop art con il suo stile, sia a Parigi, capitale delle moda: la sua Gioconda è un’icona fashion che indossa una minigonna con tessuti provenienti da ogni parte del mondo e ha in mano una borsetta di Vuitton.
Qui il link del video dell’artista che ci spiega cosa c’è dietro la sua Gioconda: https://vimeo.com/236436539

La Gioconda di TvBoy è una di noi perché indossa la mascherina per proteggersi dal Coronavirus e perché tiene in mano uno smartphone con il logo del Mobile World Congress, fiera della telefonia mobile, annullata proprio per la pandemia. Alla base c’è l’idea di combattere “la fobia del contagio dell’Occidente” e la dipendenza dalla tecnologia paragonata a un’epidemia.

La Monna Lisa di Banksy imbraccia un bazooka come critica alla guerra ma soprattutto al cittadino occidentale che rimane indifferente a quello che può succedere nel resto del mondo. Infatti, le cuffie che indossa possono rappresentare l’isolamento del cittadino verso la guerra indipendentemente dal luogo in cui avviene. Questa versione in particolare non potrebbe essere più attuale in quanto la possiamo prendere come simbolo di quello che sta accadendo in Ucraina.

Sono tre murales moderni, specchio della società in cui viviamo e nonostante siano molto diversi, questi tre street artists hanno fatto una cosa molto semplice: hanno prodotto qualcosa, hanno prodotto cultura a partire dal lavoro di un altro artista. Ed è proprio questo che la rende un esempio di cultura partecipativa.
La domanda fondamentale è: perché è stato possibile fare ciò? È molto semplice: Leonardo con la sua Monna Lisa, considerata il simbolo dell’Occidente per eccellenza, è stato capace di coinvolgere un’intera comunità, quella degli street artists, gli artisti più moderni a cui possiamo pensare che con una bomboletta spray fanno della strada un museo a cielo aperto. E dall’altra parte street artists come TvBoy, OKUDA e Banksy, che ammirano il genio di Leonardo, gli hanno reso omaggio con la loro reinterpretazione.
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