Titolo.
Il mio testo qui.
Qui dove, se guardo avanti, è ancora tutto da inventare.
Qui dove, se guardo indietro, vedo folle di Sirene travestite.
Sì, resto qui: nessun filtro magico mi intorpidirà le dita, l’encefalogramma se la ride e sale con me sulle montagne russe oggi.
Esco dallo status di indiana post-futuristica su prato Ikea, dove l’attenzione non si raccoglie intorno al fuoco ma a un frutto, dove il suono che arriva non esce da una bocca, dove l’aria é RARA e FATTA..
Il fuori mi riempie e io mi sento che adesso esplodo; perché esplodere è quello che succede quando smetti di colpo di alimentarti e poi, ecco d’un tratto arriva la fame. E divori tutto, le parole, i pensieri (quelli poi sono così veloci che le dita non ci stanno dietro) i colori e le storie che non ho voce per dire.
Ah, se mi vedessi sorridere adesso.. eccola, la vedi? E’ questa la felicità.
La sento la voglia. Lo vivo il coraggio. Mi sto urlando addosso chi sono, e mi scoppia il cuore dal ridere.
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Attraverso Bologna, rapita dai colori, in cerca delle ombre e dei piani sfocati.
Una volta arrivato, senti subito di aver fatto un salto: nella tradizione, nella storia, nel modo in cui si affrontano i giorni... ti sorprendono le sue geometrie e la sua voce ti diverte.
L’ho subito immaginata come una donna cosciente di se stessa, incurante del giudizio altrui e vogliosa di sguardi. Sorridente e ammiccante, come chi sa come godersi un po’ di leggerezza.
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Di cosa ho paura? Di te, o meglio, di me senza di te.
Mathias Malzieu, La meccanica del cuore
(via midvoided)
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Perché continuo a farmi del male? - perché è meraviglioso quando smetto di farlo.
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Non serve sapere che cosa si vuole per sapere cosa non si vuole!
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A renderci desiderabili non è qualcosa che facciamo ma qualcosa che senza saperlo abbiamo dentro di noi.
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Era proprio l'amore a darle il voltastomaco. L'asservimento, la mortificazione di sé, l'autoinganno. Questo la colpiva. Ne vedeva bene il pericolo; ne intuiva l'errore. Gettarsi a capofitto nella speranza, nell'abbandono all'altro, nel bisogno.
Chi ti credi di essere? - Alice Munro
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Se si potesse afferrarli per un attimo e portarli un po' più vicino per sentirne il calore... forse quei sogni la smetterebbero di farmi vivere questo incubo.
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