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Foto prese tramite Instagram dalla pagina guida psicologi
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Non esiste arte minore, quando ti cambia la vita.”
C’è chi trova rifugio in un quadro, chi si perde in una sinfonia, chi prega in una chiesa. Io ho trovato me stesso tra le pagine di un libro, dietro una cinepresa immaginaria e dentro le trame digitali di un videogioco.
Il cinema mi ha insegnato ad amare le storie, i silenzi, le inquadrature che dicono più di mille parole. Mi ha mostrato il mondo da mille angolazioni, anche quando il mio era piccolo.
I videogiochi mi hanno insegnato il valore delle scelte, il peso di un finale, la bellezza di vivere cento vite diverse, esplorando mondi impossibili ma emotivamente reali.
I libri sono stati la mia prima fuga e il mio primo ritorno. Ogni parola è stata una bussola, ogni capitolo un pezzo di me che si ricomponeva.
A volte mi chiedono perché mi emoziono per un film, un gioco, una frase. E io vorrei rispondere: perché lì dentro c’è tutto ciò che non posso dire, tutto quello che ho vissuto senza viverlo.
L’arte non ha bisogno di essere appesa a una parete per essere sacra.
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Confessione (non troppo) shock:
Sono un misantropo.
Eppure lavoro a contatto con il pubblico da anni. Tutti i santi giorni.
Parlo con centinaia di persone, sorrido, ascolto, aiuto, gestisco… e poi torno a casa svuotato.
Amo la solitudine, detesto le chiacchiere inutili, adoro il silenzio.
Ma continuo a dare il massimo in un mondo che mi chiede l’opposto.
A volte mi chiedo se sono io il pazzo… o se lo sono gli altri.
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Quando uscì Her, sembrava una favola malinconica sul futuro. Un uomo solo, un’intelligenza artificiale capace di ascoltarlo, comprenderlo, amarlo. Allora ci sembrava strano. Inquietante. Oggi è tremendamente vicino.
Viviamo in un’epoca in cui l’intelligenza artificiale non è più una voce lontana nei film, ma qualcosa che ci accompagna ogni giorno. La consultiamo, le chiediamo consigli, le confidiamo pensieri. E in un certo senso, ci risponde.
A volte meglio di chi ci sta accanto.
Ma Her non è un film sull’IA. È un film sulla solitudine. Sulla nostalgia di connessioni autentiche. Sul bisogno disperato di essere visti e ascoltati. E sull’illusione che basti una voce gentile a colmare un vuoto che è, prima di tutto, umano.
Oggi non ci chiediamo più se potremo innamorarci di un’intelligenza artificiale.
La vera domanda è: ci stiamo dimenticando come si ama un essere umano?
Forse Her non era un racconto sul futuro, ma una profezia sul presente. E l’IA non è né un mostro né un miracolo. È solo uno specchio. Ci riflette quello che siamo: creature che cercano connessioni, a qualsiasi costo.
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I rapporti umani fanno schifo (quando non sono veri)
Sì, lo dico senza mezzi termini.I rapporti umani fanno schifo. Quando sono finti, comodi, opportunisti, codardi. Quando ci si frequenta per abitudine, per noia o per bisogno. Quando si resta in silenzio anche se si ha qualcosa da dire, quando si parla troppo senza dire un cazzo.
Viviamo in una giungla sociale dove la sincerità è vista come una minaccia. Dove se dici la verità ti danno del pazzo, del pesante, dell’esagerato. Dove tutti sorridono ma pochi ti guardano negli occhi.
La verità? La gente non vuole relazioni, vuole intrattenimento. Vuole messaggi carini, cuori, attenzioni. Ma appena gli chiedi presenza, costanza, responsabilità emotiva, si defilano. Spariscono, ghostano, si inventano scuse ridicole: “sono incasinato”, “sto riflettendo”, “non è colpa tua, è colpa mia”……..Cazzate.
Poi ci sono quelli che si nutrono di te. Ti svuotano piano, come parassiti emotivi. Ti chiamano solo quando gli serve un po’ di luce, ma quando sei tu al buio, non rispondono nemmeno. Ti applaudono solo se sei utile, se fai comodo, se non sei troppo complicato da gestire.
E sai qual è la parte peggiore?
Che ci abituiamo. Ci abituiamo a rapporti a basso costo, a relazioni che sembrano ma non sono. A persone che ci passano attraverso senza lasciarci niente, anzi, a volte ci portano via pezzi.
Io non ci sto più.
Preferisco la solitudine, quella vera, a questo teatrino sociale. Preferisco parlare da solo che ascoltare la solita fuffa da chi non ha nemmeno il coraggio di essere reale. Voglio legami che si sentono nello stomaco, non conversazioni di circostanza e sorrisi di plastica.
I rapporti umani fanno schifo…quando non sono veri.
Quando non ci si dice tutto. Quando non si litiga per chiarire. Quando si evita il dolore invece di attraversarlo insieme.
Chi ti vuole davvero, resta anche quando puzzi di verità. Tutto il resto è solo rumore.
E io, col rumore, ho chiuso.
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Ok, così caldo a giugno….. ho paura di cosa saranno luglio e agosto 🥲
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