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Laboratorio promozione e informazione teatrale
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infopromoteatrolab · 4 months ago
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Siria Massarutto
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infopromoteatrolab · 4 months ago
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Reel di Clémence Luczak
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infopromoteatrolab · 4 months ago
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L'onda di Valentina Tommasi
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infopromoteatrolab · 4 months ago
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"Cosa ce ne facciamo NOI di queste storie?" di Maria Laura Cazzaniga
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Cosa ce ne facciamo NOI di queste storie?" Come fare a scegliere ciò che si desidera raccontare? Da che punto di vista e come?
Le domande che percorrono lo spettacolo di @Kepler-452 ci invitano a riflettere, a ribaltare la prospettiva e a metterci in discussione, in quanto europei e prima ancora esseri umani.
"A place of safety" è un termine tecnico che dà il nome allo spettacolo e serve a definire il porto sicuro assegnato dalle autorità ad una missione di soccorso per imbarcazioni naufragate. Ma quello della sicurezza è un confine labile. Quale porto è sicuro? ? Se l’Europa è il luogo che permette e quasi prescrive che le persone muoiano nella traversata, è un posto sicuro? Esistono porti sicuri per chi scappa dall’Africa? C’è un posto sicuro per noi dove non siamo vittime o carnefici all’interno di una dialettica continua tra desiderio di salvare gli altri e desiderio di essere al sicuro?
Nel mare di dubbi che vengono sollevati con urgenza dalla compagnia, compare la sensazione che la barca della Sea-Watch 5 sia uno dei pochi posti sicuri in cui ancora ci si possa trovare. Gli attori-mondo, ovvero i non professionisti che decidono di prestarsi al servizio del teatro in quanto testimoni diretti, hanno intenzione di accompagnarci in questa realtà e di farlo prendendoci per mano, uno alla volta, fino alla fine del viaggio.
A place of safety. Viaggio nel Mediterraneo
centrale, uno spettacolo di @Kepler-452
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infopromoteatrolab · 4 months ago
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Post carosello di Silvia Giovanna Deganello
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infopromoteatrolab · 4 months ago
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Podcast: "Un salto a teatro. E voi seguireste le orme degli attori mondo?" di Flora Gabellini
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infopromoteatrolab · 4 months ago
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Storie in bottiglia di Martina Franzoni
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infopromoteatrolab · 4 months ago
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Elisa Colombo "A place of Safety"
E ti vengo a cercare perché in te vedo le mie radici. Sulle note di Battiato, il mare nostrum si trasforma nel nostro personale giudice infernale, la nostra bilancia tra umanità e indifferenza. Perché salire a bordo? Da che parte del mare scegliamo di stare? O meglio, da che parte del mare scegliamo di guardare il mondo? 
Dal nostro piedistallo bianco, siamo veramente consapevoli di essere il frutto delle migrazioni che ci hanno preceduto?
A Place of Safety. Viaggio nel Mediterraneo Centrale. Uno spettacolo di Kepler-452, di Nicola Borghesi ed Enrico Baraldi, con Nicola Borghesi, Flavio Catalano, Giorgia Linardi, Miguel Duarte, Floriana Pati e José Ricardo Peña.
Una produzione Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, Teatro Metastasio di Prato, CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia, Théâtre des 13 vents CDN Montpellier (Francia) in collaborazione con Sea-Watch e EMERGENCY
Per le prossime date andare al link: https://kepler452.it/A-place-of-safety
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infopromoteatrolab · 4 months ago
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"Storie di viaggi, speranze e realtà: tra teatro, mare e arte" (di Silvia Morri)
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🌊 Un viaggio nel Mediterraneo, tra sogni, paure e realtà.
"A Place of Safety" è più di uno spettacolo teatrale: è una testimonianza diretta di ciò che accade ogni giorno in mare. Kepler-452 porta sul palco le storie di chi attraversa il Mediterraneo in cerca di sicurezza.
🎭 Come può il teatro raccontare tutto questo?
Scoprilo il prima possibile! Hai poco tempo: dal 27 febbraio 2025 al 02 marzo 2025 all'Arena del Sole di Bologna.
🎫 Biglietti a partire da 7€ fino a 27€
📌 Swipe per approfondire!
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infopromoteatrolab · 1 year ago
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Slideshow e primi piani: ti porto a teatro su TikTok
I post esito del laboratorio 2024 sono caricati sull'account TikTok del laboratorio, seguendo il link (visibile solo se si possiede un account). A cura di Giorgia Baratti, Giulia Gundrò, Arianna Moggi
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infopromoteatrolab · 1 year ago
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Santa Giovanna dei Macelli: materiali dal processo
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infopromoteatrolab · 1 year ago
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Santa Giovanna dei Macelli: un reportage fuori luogo
A cura di Caterina Gentili
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infopromoteatrolab · 1 year ago
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Santa Giovanna dei Macelli: la parola agli studenti spettatori
A cura di Lucia Amenduni
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infopromoteatrolab · 1 year ago
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WOM ~ word ~ of ~ mouth: format che vuole portare lo sguardo degli studenti a teatro A cura di Livia Lenzi
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infopromoteatrolab · 1 year ago
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Oggi ti porto con me a vedere Santa Giovanna dei Macelli. Uno slideshow
di Giulia Cundrò
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infopromoteatrolab · 1 year ago
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Santa Giovanna dei Macelli. Riflessioni dopo la visione
A cura di Anna Nappi
In questo articolo parleremo dell'universo teatrale della compagnia Erosanteros attraverso la loro versione di "Santa Giovanna dei Macelli". Esploreremo il processo di ideazione e co-produzione di questo spettacolo, analizzeremo la sua connessione e riflessione sulla realtà sociale ed economica contemporanea . 
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DALL’IDEAZIONE ALLA (CO)-PRODUZIONE DELLO SPETTACOLO
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In questo video Agata Tomsic, attrice, regista, dramaturg e teorica della compagnia EROSANTEROS, racconta la complessità che si cela dietro la nascita di uno spettacolo di mole artistica tanto importante come quello di “Santa Giovanna dei Macelli”.
Ideata nel 2017, (rallentata da cambi di direzione di teatri co-produttori e pandemia) , la produzione dello spettacolo di Santa Giovanna dei Macelli della compagnia Erosanteros ha goduto involontariamente di una prolungata fase di riflessione al momento della sua creazione, che ha a mio avviso raccolto pensieri, talenti e studi di un team creativo brillante riguardo il pensiero del teatro epico brechtiano  .
 La compagnia Erosanteros subito dopo aver goduto della conferma di produzione esecutiva dello spettacolo da parte di ERT ( Emilia Romagna Teatro),  sarà incoraggiata da quest’ultimo  a ricercare sostegno anche in co-produttori esteri.
Santa Giovanna dei Macelli troverà così degli altri sostenitori e co-produttori nel Teatro Nazionale del Lussemburgo e nel teatro sloveno : Slovensko mladinsko gledališče di Lubiana, da cui poi Erosanteros selezionerà alcuni attori da inserire nel cast.
Si pensi che originariamente Brecht avesse steso una sceneggiatura per un cast potenzialmente di cento persone, Strehler realizzerà invece questo spettacolo con 70 persone, la scelta invece di Erosanteros sarà molto più ristretta con soli 7 attori in scena dal vivo e ben 11 in videochiamata.
Come anche ribadito dal dramaturg Florian Hirsch in incontri precedenti, la stessa scelta di includere alcuni dei 18 interpreti dello spettacolo attraverso video proiettati in scena , è stata sia di tipo artistico che di tipo organizzativo.
Il tentativo come ci spiegherà il regista dello spettacolo Davide Sacco nella sua intervista, è quello di sottolineare la disumanità dei grandi padroni, dei grandi proprietari ai vertici, a tratti immateriali e virtuali, in grado decidere le sorti dei loro operai/sottomessi nel lusso e nella comodità delle loro vasche da bagno, durante una dello loro innumerevoli videochiamate di lavoro giornaliere.
UNO SGUARDO PERSONALE SULL’OPERA, LUNGO CENT’ANNI.
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Personalmente come spettatrice, pur trovando confusionaria e a tratti straniante la parte finale dello spettacolo di Santa Giovanna dei Macelli, come anche avanzato dai critici di Brecht in passato, ho compreso l’intento e l’obiettivo finale della scrittura del testo. 
La strategia di speculazione azionaria di Mauler, la miccia che innesca un impilamento disordinato di voci lancianti offerte, rialzi e ribassi del valore del capitale in Borsa nella parte finale dello spettacolo, rispecchia realisticamente il funzionamento dell’economia capitalistica. Proprio quel tipo di sistema che nella finzione brechtiana come nella realtà spesso non è sempre trasparente o comprensibile per molte persone, come anche ribadito dal professore dell’università della Ljubljana e dramaturg dello spettacolo Aldo Milohnić.
Tale confusione e tale suspence mi hanno fatto riflettere sull’importanza della comprensione dell’impatto diretto che il grande capitale può avere sulla vita delle piccole persone. Facendomi, di conseguenza, incuriosire al meccanismo dei processi azionari e dei giochi in borsa. A posteriori, dopo la visione dello spettacolo, traggo la conclusione che, effettivamente, il rispetto della poetica originaria didattica di Brecht e la soluzione di asciugare quanto possibile il testo originario dei dramaturg dello spettacolo di santa Giovanna dei macelli, siano state soluzioni coerenti con l’obiettivo del teatro epico dell’autore che spinge lo spettatore oltre il semplice assecondare le emozioni del pubblico e che lo porta (come nel mio caso) ad essere guidato, a ritrovare all’interno della scena un pezzo di realtà in cui riconoscersi non immedesimandosi o commuovendosi,  ma riconoscersi con l’occhio critico di un soggetto esterno che apprende vivere all’interno di una società corrotta, in cui vi è la necessità di AGIRE concretamente per scardinare ciò che vi è di sbagliato nel sistema economico reale del mondo.
Come ribadito da Giovanna Dark nella sua battuta finale:  “pensate per quando dovrete lasciare il mondo, non solo a essere stati buoni, ma a lasciare un mondo buono”.
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TEMA DI CONNESSIONE DI ATTUALITÀ- PARALLELISMI FRA PASSATO E PRESENTE
Nell’ultimo video-intervista, in presenza del regista dello spettacolo e della Compagnia di Erosanteros,  trattiamo della presenza di temi di attualità in questa versione dell’opera di Santa Giovanna dei Macelli, per mezzo soprattutto dell’utilizzo di proiezioni di foto e video documentari di realtà ritraenti proteste di lavoratori in Italia, Germania e Slovenia (nonché i paesi dei teatri co-produttori dello spettacolo).
Fra le immagini del video ci saranno anche quelle del corteo nazionale di protesta dei lavoratori, riprese nei pressi dell’Arena del Sole e che vedremo proiettate all’interno dello spettacolo.
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infopromoteatrolab · 1 year ago
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Feedback spettacolari, un podcast su Santa Giovanna dei Macelli di ErosAntEros
a cura di Faridun Halimi
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