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𝓛𝓮𝔁
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Alexa Ivy KnoxIV anno, Hufflepuff
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itslexkno-w-x · 4 years ago
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✨Prima punizione✨
30 novembre 2077
“A causa del suo comportamento precipitoso ed immotivato nell'utilizzo di un incantesimo offensivo nei confronti di un suo compagno -il sottoscritto- la signorina Heaven Hazaar è caldamente invitata a riflettere sul proprio modo di divertirsi, passando da oggi, fino alla pausa natalizia, il suo tempo libero in biblioteca a spolverare senza l'ausilio della bacchetta ogni tomo e scaffale presente all'interno della stessa -esclusi quelli del reparto proibito- così che possa impiegare le ore libere per il bene comune della scuola e dei compagni, e non ai danni di questi ultimi.”
Alexis Ivy Knox
Prefetto Tassorosso
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itslexkno-w-x · 4 years ago
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IV anno, “prendiamo Alexis per il culo”
Questo signorino un po’ troppo alto -ringraziamo i geni di mamma- si ritrova nel porticato per la seconda volta nella giornata, seppure il tempo scozzese non gli rende esattamente piacevole stare all’aperto. Ma, in ogni caso, le cause che lo portano qui sono più che sufficienti per stare zitto e non lamentarsi (!), seppure abbastanza eloquenti siano le occhiaie che gli segnano il volto definito, che ha perso i morbidi tratti femminili per il rimpiazzarsi d’una mascella più marcata e, nel complesso, tutti i tratti più spigolosi. Anche il fisico ha ovviamente perso le sue forme -che comunque anche nella sua versione femminile s’ostinava a nascondere- ma adesso, più longilineo e allenato, seppur si vesta sempre da barbone con quei baggy jeans chiari che arrivano sotto le suole e il felpone arancione pugnoinunocchio che arriva alla coscia, gli si addice comunque un po’ di più l’abbigliamento solito sulla figura maschile. Il cappuccio del fellone è tirato su, ora che non è più d’intralcio l’infinita massa di capelli, ma i ricci sono domati in un taglio corto e quasi rasato ai lati. Lui sta seduto su un muretto, con le mani nel tascone anteriore, mentre cerca di far ciondolare le gambe ma, più che altro, vista l’altezza, non fa che strisciare le suole sull’acciottolato. Per qualche strano miracolo per cui dovremmo forse ringraziare Merlino -o forse Tosca e il suo rispetto per il prossimo si sono impossessati di lui- è pure puntuale nell’aspettare l’arrivo di Ruby dove si sono dati appuntamento. E non vede l’ora, in realtаà: forse per questo non riesce proprio a tenere le gambe ferme
Ed inchioda, socchiudendo gli occhi per scrutare tutto il porticato alla ricerca di Alexa, alzandosi persino sulle punte per vedere oltre le colonne o nello spiazzo centrale « sarò in anticipo? » arricciando il nasino in una smorfia e alzando la mano per grattarsi la tempia, con la conseguenza di spostare il cappellino e coinvolgere quei poveri capelli che pregano ogni giorno per le carezze di una spazzola. « oh! » quando inquadra Lex, il mento alto in un cenno di saluto « ma che per caso hai visto passare di qui Knox? » … « ricci, tassorosso? Fa il portiere, presente? » … decisamente sì.
«Oh» replica, pure lui, che insomma, tra maschi non ci si saluta così? E alla fin fine Ruby forse gli assomiglia più adesso che prima. Si alza all’impiedi, e sarebbe pronto a muovere un paio di passi verso di lei, non fosse che quella domanda lo confonde visibilmente facendogli inarcare un sopracciglio, nel rivolgerle uno sguardo torvo. In realtа, pare quasi spazientito, tant’è che segue uno sbuffo mentre solleva gli occhi al cielo «ma che avete tutti da ieri?» e con tutti s’intende i compagni di dormitorio e chiunque abbia avuto occasione d’incrociarlo, compresi i due compagni di Giana a cui, nella sua testa, lui ha solo fatto compagnia «è la giornata mondiale “prendiamo Alexis per il culo?”»
la mano scivola dietro la nuca mentre il volto si accartoccia in un`espressione confusa « tutti...? » e le sopracciglia s`inarcano a quel piccolo exploit del ragazzo che le viene incontro « chi bolide... » è Alexis? Piega un po` il capo mentre lo scruta in volto sgombro (…) dall`impedimento del capuccio – perchй era quello il problema, certo - socchiudendo un pochino gli occhi come se si fosse appena resa conto che c`è qualcosa che non torna « ...ok » storcendo la bocca nel mordersi l`interno guancia « credo » gli occhi che non lo lasciano nel vano tentativo di trovare un qualche tipo di riferimento che l`aiuti a capire chi sia, perchè parla come se fosse lui a doverla incontrare « chiedi... quello che vuoi? »
Incrocia anche le braccia, mentre la guarda interdetto «davvero, non è noioso continuare con questo gioco?» cos’è che, all’improvviso, nessuno lo riconosce? Davvero inspiegabile! «se non faccio bolidate per troppo, ve le dovete inventare?» insomma, non lo puт proprio avere in periodo di tregua, eh? Ma Ruby lo guarda davvero come se non lo riconoscesse… «Senti, o mi hanno dato una Polisucco dopo la lezione di ieri» insomma, quasi «o vi hanno fatto un Oblivion di massa» che pure, sarebbe plausibile «o prendere in giro Knox è il passatempo preferito del castello» ecco, forse è quella su cui andrebbe più sul sicuro, lui «perchè non prendete in giro Lio e Cheryl, che hanno preso la Giana? No, sempre io»
Ancora perplessa si morde il labbro inferiore, mettendo in evidenza incisivo e scheggiatura annessa « ma io non prendo mai in giro Kno-» vorrebbe ribattere ma il proseguo la ferma sul posto, facendole sgranare gli occhi « ..ohw » e calamitare lo sguardo con nuovo interesse su Lex, un occhio lievemente socchiuso e leggermente piegata in avanti, con tanto di passo per raggiungerlo e le mani – si dai, ha lasciato scopa e borsa nel mentre – che si alzerebbero per cercare di intrappolargli il volto, un po` come farebbe una vecchia zia per controllare quanto e f f e t t i v a m e n t e sei cresciuto dall`ultima volta che ti ha vista. E se ce l`avesse tra le mani lo manipolerebbe come facendogli reclinare la testa a destra e sinistra, lentamente, studiandolo con attenzione, nemmeno fosse una creatura magica del tutto sconosciuta. E scrutato – vicino o lontano che fosse – andrebbe ad inalare pesantemente aria dal naso, fino ad allargarle le narici in modo buffo e « OH! » rinnovato stupore a renderle gli occhi chiari grossi come palline da ping-pong, con tutta una nuova consapevolezza.
L’espressione risulta vagamente confusa mentre, ora, la compagna gli si avvicina «ma che stai fa-» ma poi s’interrompe, perchè si ritrova il viso schiacciato tra le mani di lei, e in realtа deve pure abbassarsi un po’, data la nuova altezza, per permetterle quel movimento. Per qualche strano motivo si lascia manipolare la faccia, assecondando i movimenti in cui le mani la guidano, perchè se può essere utile a far concludere quell’inutile scherzo, va bene tutto. Eppure, dopo qualche secondo che si lascia impastare le guance spigolose, le va a chiedere «hai fi-i-o?» un caro invito a farsi rilasciare la faccia, sì(!). Eppure Ruby non fa commenti, in merito, e pare essersi ricordata di tutto in un batter d’occhio «tutto qua?» domanda, quasi confuso, mentre si passa una mano sulla guancia torturata «pensavo volessi darmi un bacio in bocca» scherza, che insomma, c’era quasi (!) «certo che siete tutti un po’ fuori, ultimamente…»
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itslexkno-w-x · 4 years ago
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IV anno, “essere un maschio… spacca”
C: «Buon pomeriggio!» Esclama, tranquilla, facendo il suo ingresso nell’ “aula” di erbologia. «Come sta, professore?» Molto cordiale, come al solito, ma con una strana frenesia a turbarle i movimenti. «Vorremmo chiederle una cosa!»
A: «Parli tu, vero?» a Cheryl, mentre cammina a braccetto con lei che fa da separatore tra lei e LaLaurie, per fortuna. Tanto, in ogni caso lei non parla, e si lascia guidare dalla Corvonero nel varcare la soglia della serra «buon pomeriggio, professore!» saluta, prima di buttare uno sguardo d’obbligo all’outfit del docente «sa che questo arancione le dona proprio?» domanda, inclinando un po’ la testa di lato. E no, non sta mica cercando di ammorbidirlo in vista della richiesta, l’arancione piace davvero, a lei (!)
L: « Salve! » Molto generico e con tono sostenuto, quel che basta a farsi udire dall`uomo, rimanendo sempre estremamente cordiale. Fa il suo ingresso con calma, guardandosi un po` intorno e sulle ultime parole di Cheryl gratta flebilmente la gola. « Se non la disturbiamo, chiaramente. » Aggiunta pronunciata con pacatezza, fissando una volta per tutte lo sguardo sul docente, in attesa. O così sarebbe, se l`ultima uscita della tassorosso non gli facesse inarcare leggermente un sopracciglio.
« Buon pomeriggio a voi, figliuoli » li saluta infatti, con un sospiro, prendendosi qualche istante per riprendersi da quello scatto. La vecchiaia (...). Intanto sfodera uno dei suoi sorrisi più larghi, per quanto visibilmente stanco, in direzione del trio. Ammicca verso Alexa « e tu lo sai che la tua salopette spacca? » scusatelo, è un boomer in fase di aggiornamento sul lessico dei giovani. E` indietro solo di qualche decennio ma ci prova. Ascolta la corvonero iniziare con un preambolo, e gli altri non fornire nessun dettaglio in più; addirittura Lionel mette le mani avanti sul disturbo. Inarca un sopracciglio in direzione dei tre, battendo le mani guantate « Che cosa sono tutti questi convenevoli? Vi è morto il gatto? » Bruno non era in questa serra, ma comunque. Li fissa, uno a uno, con un cenno del capo come per invitarli a parlare.
C: «Va bene!» Parla lei, sì. «Tu però aiutami. E anche tu, Lio.» Che qua devono comunque convincere il docente. Deve parlare lei, no? Tiene le mani incrociate fra loro, gli occhietti vispi che non si staccano dal volto del docente, per studiarne le espressioni. Sembra prendersi il suo tempo per parlare, soppesando le parole da pronunciare. «Ecco, sappiamo che potrebbe sembrare una richiesta strana…» Un ottimo inizio, no? «Ma siamo rimasti molto incuriositi dagli ultimi argomenti studiati.» Oh no. «Sa, professore, ci piacerebbe provare la Giana. Siamo curiosi, e… Magari potremmo fare una relazione, dopo, sugli effetti che ha su chi la assume. E sarebbe una belliiiiissima relazione, perché la Giana poi l’avremmo presa veramente!» E pare estasiata dall’idea, mentre batte una sola volta le mani. La relazione sarebbe solo un piccolo prezzo da pagare per la gloria, sempre che i due compagni non la ammazzino prima.
A: Lascia parlare Cheryl, cui tocca il lavoro sporco. Lei si limita ad annuire, al suo parlare, finché quella non accenna ad una relazione, a quel punto sgrana gli occhi voltandosi per un attimo verso la Corvonero in un’occhiata fulminante. Questione di un secondo, eh, perchè poi spunta un sorrisino di circostanza e lo sguardo dinuovo verso il docente. Poi, con la Turner ci parla dopo, per informarla che tre relazioni le scrive tutte lei (!). Ma lo sguardo di “aiuto” lo capta ed è costretta a mettere assieme le prime cose che le vengono in mente «sa, è stato così bello provare una trasformante, l’altra volta…» sì, apparire per un giorno interno come un tronchetto della felicità? Ma sorvoliamo «e poi secondo me, provare a essere un maschio…» tentativo disperato «…spacca»
L: Alla corvonero il diritto di parola, come prestabilito prima di entrare, sebbene nessuno possa proteggerla dal secondo sguardo indecifrabile — ergo: ne parliamo dopo — che fiorisce dalla ingiustissima proposta di una relazione. Dopo aver ascoltato anche le nuove aggiunte della Knox, vagliate sotto le iridi apparentemente tranquille, meglio comunque tornare su Zev. « Siamo tutti d`accordo che la teoria è importante » e con ciò non vogliono mettere in dubbio il giudizio del docente o l`utilità del libro di testo, assolutamente (!). « Però la pratica e l`esperienza diretta possono aiutare a conoscere ancora meglio quello che studiamo » una lezione che ha appreso come Merlino comanda proprio nel corso degli ultimi anni. In fondo, non è Zev — direttamente o indirettamente, certo — ad aver insegnato loro quanto possa essere prezioso sperimentare in prima persona gli effetti delle sue amabili piantine? « Pregi e difetti soprattutto » Come rifiutare un manipolo di studenti così determinati e votati alla causa? No, nella testa del quartino proprio non si può.
Non si rende conto dell`operazione di ruffianaggine compiuta dal trio, o forse se n`è reso conto ma ha finto di no. Ad ogni modo, continua a tenere il sopracciglio inarcato, fissando Cheryl e non staccandole gli occhi di dosso fino a che lei non nomina la giana. A quel punto, un`ondata di comprensione gli attraversa il viso « Capisco » afferma semplicemente, spostando gli occhi su Alexa e poi su Lionel. Senza fretta, lascia che i quartini dicano tutto ciò che serve, secondo loro, a portare acqua al proprio mulino. E sorride anche, beffardo e sornione, mettendo su un`espressione da figlio di Morgana incredibile. « Certamente la pratica e l`esperienza diretta sono fondamentali per comprendere il mondo » fa da eco al serpeverde « come sapete, abbraccio questa filosofia » considerando che ha sempre messo i suoi studenti in situazioni più o meno scomode. « Visti i problemi causati dalla giana gli scorsi anni, quest`anno ho deciso di non costringere nessuno ad assumerla » spiega infatti, semplicemente, scrollando le spalle. « Di certo, essendo un`esperienza comunque utile, se voi volontariamente volete provarla... » non termina la frase, lasciandola in sospeso e facendo sventolare la mano destra in un gesto eloquente. « ricordatevi però che sotto l`effetto della giana non sarete consapevole di non essere realmente voi... » puntualizza verso tutti e tre. « Ad ogni modo, se proprio ci tenete allora non vi dirò di no. E voglio quella relazione, naturalmente » ops. Ci avevate sperato, eh? « La volete adesso? Ho ancora le foglie preparate a lezione, se volete seguirmi » schiarisce la gola « tempo di un infuso, insomma » lancia uno sguardo all`orologio appeso fra i rampicanti, poi torna su Cheryl « mi hai creato delle aspettative figliuola » sulla relazione belliiiiissima. Su Alexa « questo lo vedremo » se essere maschi spacca. Infine su Lionel, con un occhiolino « Bel discorso... andiamo? »
A: «sa cos’altro spacca, professore?» attimo di pausa, giusto per lasciare spazio ad eventuali supposizioni da parte del docente «lei!» ecco qua.
“Venerdì 26 novembre, a metà del pomeriggio, alcuni studenti - due ragazzi e una ragazza - apparentemente sconosciuti varcano le soglie del castello. La voce non ha faticato a spargersi e già a cena sarà stato chiaro il nesso tra questo avvenimento e l'apparente sparizione di Alexa Knox, Cheryl Turner e Lionel LaLaurie. Si dice che siano andati nelle serre a chiedere di poter provare l'infuso di Giana, pianta studiata solo in teoria il mese scorso.”
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itslexkno-w-x · 4 years ago
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IV anno, "Affinità Elementale"
In maniera graduale, tutti quelli che hanno bevuto il proprio tè, iniziano a sentire delle strane - parecchio strane - sensazioni. ALEXA e DOMINIC - il secondo qualche attimo dopo -, infatti, cominciano a sentire caldo un po’ dappertutto, così come il colore dei loro occhi, in un battito di ciglia, si rivela essere d’un rosso acceso. Assieme ad essi, anche i capelli divengono rosso fuoco, partendo dalla cute fino a scendere lungo le punte. La pelle nel suo intero - ma in maniera più visibile sugli arti e sul busto - fa scaturire da sé delle fiamme, che ricoprono il corpo, senza però bruciarlo in alcuna maniera. E non è tutto: loro, ora, sono molto facilmente irritabili ed irascibili, caratterialmente parlando.
C: «Andate a fuoco.» Inarca un sopracciglio, confusa dalla situazione, mentre guarda i docenti. «Vanno a fuoco.» Ripete, indicando le torce umane.
H: Si volta per la seconda volta in meno di dieci minuti, peccato che a questo giro sia alquanto sconvolta e spaventata, seppur quella che va a fuoco sia Alexa, non la sua migliore amica. E con gli occhi che quasi le escono dalle orbite « fai qualcosa » invita così Cheryl a spegnere il fuoco di Alexa, magari abbracciandola o gocciolandole in testa.
«ma sbaglio o qui dentro si muore?» mentre la destra va a sventolarsi, ed è proprio facendolo che nota le fiamme emanarsi dalla sua pelle «ma che gramo ho addosso!» e sì, questa volta è a voce alta, mentre salta pure all`impiedi dalla sedia per osservarsi tutta intera. L`espressione con cui guarda Cheryl, un sopracciglio inarcato, non è esattamente delle più amichevoli e gentili che abbia mai rivolto «grazie, ci voleva la corvonero a dirmelo. Mi pensi così scema da non accorgermi che sto andando a fuoco?» e no, non accenna minimamente ad abbassare il tono di voce, lei, a dispetto della pacatezza della compagna «e guarda che tu sei diventata una fontana» giusto per puntualizzare, eh, perché poi è colpa SUA se lei ha bevuto (!) «chi altro va a fuoco? Tu?» va a ricercare Dominic, compagno di sventura, con lo sguardo. Ora la priorità non sono le fiamme, visto che s`è accorta che non bruciano «ma non hai caldo?» si insomma, il teatrino sarà perfettamente visibile da tutta la classe. «ma un professore che non tenta di ucciderci un giorno sì e l`altro pure, c`è in questa scuola?» sta drammatizzando, sì, ma è giustificata «e a te che te ne frega» adesso ad Heaven, che pare quasi preoccipata «tanto sto andando a fuoco io, mica tu» e qui sbuffa, nuovamente. Alzarsi all`impiedi non ha portato a molto, comunque, e quindi si lascia ricadere sulla sedia, che tanto le fiamme sembrano non essere pericolose, a braccia incrociate, che tanto manco sventolarsi pare servire a qualcosa per placare il caldo «ma che gramo» sì, il tono s`è decisa ad abbassarlo, alla fine, rivolgendosi ora alla pacatissima Cheryl «ma perchè me l`hai fatto bere, per Merlino» certamente, è colpa sua
A: quando Alexa apre bocca, si volta direttamente a lei per placare gli animi «se continua ad agitarti in questa maniera, non aiuti noi a concentrarci e soprattutto non dare la colpa alla tua compagna che non ti ha puntato la bacchetta contro per fartela bere» le dice con un pizzico di durezza nella voce per riportarla nel giusto ordine prima
ha già concluso la sua (prima) scenata quando Alyce le si avvicina, con le braccia incrociate e seduta un po` stravaccata, il bacino in avanti e il fondoschiena quindi sceso sulla sedia, la squadra da capo a piedi con un`insolenza che non le appartiene «non me ne frega un ca-» cappello? Cavallo? Cammello? «che non vi concentrate. Tu non stai andando a fuoco. Voi non state andando a fuoco. IO» rimarca, anche col pollice che, ora, si sforza ad alzarsi per puntare sè stessa «sto andando a fuoco» se non fosse chiaro.
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itslexkno-w-x · 4 years ago
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Durante la mattinata di sabato 13 Marzo 2077 | Scale
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Un grande caos è esploso per i corridoi e per le scale più prossime al secondo piano durante la mattinata: pare che un cospicuo gruppo di studenti abbia organizzato niente meno che una partita al famoso nascondino, creando del momentaneo scalpore e qualche lamentela per il disordine lasciato tanto negli studenti nei paraggi che nei quadri e fantasmi di zona. Alcuni studenti del sesto anno giurano di aver sentito Pix, particolarmente colpito, dire nelle ore successive che non vedeva così tanto baccano dai tempi dei gemelli Weasley.
A partire da Sebastian McNamara che ha volato direttamente alla tana a cavallo della sua scopa rischiando di tagliare qualche testa ed arrivando fino alla presunta organizzatrice, Maegan MacGillivray, che è stata vista fare lo slittino per le scale mentre rincorreva, bloccata da catene, un improbabile trio formato da Wesley Hilliard, Cornelia Harris e Corine Flanagan, il gruppo di gioco era alquanto disomogeneo ed articolato. Particolarmente rilevante, anche se non ai fini della partita, è stata la presenza della prefetta Alyce Gray che, insieme al suo gatto, ha tenuto sotto controllo la situazione e lasciatosi sfuggire sotto le zampe due studentesse più piccole, Blythe Quinn e Liusaidh Campbell. Un grande duello, invece, pare essere avvenuto nei pressi della Sala Trofei, da cui sono usciti malconci Cecilia Ballentine e Dominic Murphy, ricorsi fino all’ultimo da Yara Lynch. La primissima giocatrice che ha salvato la pellaccia è invece stata Alexa Knox che, dopo essere sfuggita dalle grinfie di Cheryl Roberts al costo di qualche punto sul pannello dell’amicizia, ha raggiunto la tana solo per ritrovarsi con una mano incastrata dentro la porta dell’Ufficio dei Prefetti e dei Caposcuola. E se non si tratta di karma, si tratta dello zampino di Niall OGallagher e delle sue rune. Insieme al serpeverde, di guardia al secondo piano sono rimasti anche Bentley Jones e Tarquin MacTavish, alle prese con una sospetta scia di lumache gommose. C’è chi dice che anche Beatrice Perisher e Victoria White abbiano partecipato, anche se le due secondine si sono volatilizzate per tutto il tempo della sfida, riapparendo magicamente ai loro tavoli durante il pranzo. Fonti con amicizie ai piani bassi infine riportano che a Gisty, uno degli elfi delle Cucine, sia venuto quasi un infarto quando due studentesse, Priscilla Howard e Blythe Wharton, si sono scontrate nel tentativo di raggiungere la tana per prime, l’una come nascosta, l’altra come cercatore. In ultimo, ma non per importanza… pare che le grida di vendetta di Jonas Grayhare, imbozzolato ed incollato al pavimento dell’Aula di Incantesimi come lo spuntino di un’Acromantula, risuonino ancora oggi per i corridoi.
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itslexkno-w-x · 4 years ago
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[H] « Intanto ringrazio Cheryl per conoscermi così bene da avermi regalato dei baby draghi » nel fare un occhiolino divertito alla sua CO-HOST « e voi altri per non aver detto di no alla vacanza migliore della vostra vita » con una punta di sarcasmo particolarmente pungente, per quanto bonaria « nonostante tutto » in loving memory of l’assalto al binario. Quindi cheers amichetti, bevete prima che Nat’alja torni e vi costringa personalmente. Heaven e le sue guance arrossate – a causa del falò lì accanto, ovviamente – di certo non ci pensano due volte a svuotare la sua tazza di iced tea. « E come da tradizione » annuncia con voce particolarmente squillante nel farsi passare il suo piattino di torta da CHERYL e scambiando con lei un’occhiatina di intesa, prima di lasciarle continuare la frase e renderla nota anche a chi gli Amanatidis non li conosce bene quanto lei. Tradizione che non perde tempo a mettere in pratica quando prende con le mani il suo pezzo di torta e lo spalma letteralmente in faccia a LIO accanto a sé. Il secondo pezzo, soddisfatta del lavoro fatto CHERYL (#spoiler), lo prende direttamente dalla torta – sempre con le mani, sì – e dopo essere salita col ginocchio sul tavolo per avvicinarsi a lei il più possibile, lo spalma in faccia ad ALEXA. Il tutto ovviamente molto in fretta, cercando anche di scappare dalla vendetta di LIO nel mentre.
[C] Lascia la parola alla FESTEGGIATA, e la ascolta osservando tutti i presenti. «Anche perché in caso contrario mi sarei offesa.» Se non si fossero presentati a casa sua, ecco. Però insomma, chi avrebbe rifiutato una vacanza in Grecia? Lei no di certo. Bicchiere di miscela speciale alla mano, aver cantato la canzoncina di rito, aiuta anche a tagliare la torta e a metterla nei piattini. L’espressione che ha in viso è piuttosto preoccupante ma, alla fine, per cosa? La prima che viene servita è HEAVEN, ma i piatti giungeranno a TUTTI i compagni. Si riallaccia alle parole della BIONDA, mentre afferra il proprio piattino. «Casa Amanatidis vi ringrazia. Buon proseguimento di serata!» E afferra quindi il pezzo di torta con le mani, spalmandolo sul viso di DOROTHY, seduta alla sua destra.
[C] Lei inclusa ed è per questo che il lato b si sposta leggermente indietro su quel telo e lei minaccia chiunque le si avvicini -« Non ti azzardare! Ho un dolce e non ho paura di usarlo » uuuh, che minacce serie stasera. Fa quasi paura…ah no. Comunque sia, non attacca ma è pronta a difendersi. Peccato che lei la volesse solo mangiare quella torta.
[D] Ecco che un piattino è super pronto per la povera CORNELIA che si sorbirà - forse, se non saprà difendersi a dovere - un colpo in piena faccia inaspettato e un conseguente sorrisetto soddisfatto, ma pur sempre sporco di torta. Dopo un finto sguardo carino però il suo piano malefico va avanti e si accosta a LIO, reduce di guerra proprio come lei. In realtà non servono molte parole, a parte brevi sguardi: uno verso la torta che tiene lui in mano, uno verso la propria di cui si è appena rifornita, ed infine proprio la FESTEGGIATA. E se il Serpeverde accettasse l`alleanza con quello sguardo d`intesa che 007 ci fa un baffo, DOROTHY partirebbe all`attacco, ovunque HEAVEN si trovi, cercando di coordinare il suo colpo con quello di LIO per regalarle una graziosa doppia torta. «Buon proseguimento anche a te.» Occhiolino incluso.
[A] «Ma che gramo fai!» no, non ci interessa che è una tradizione, ti sembra il caso di sprecare tutta questa torta? Ma poi, nonostante la non-simpatia che nutre verso la SERPEVERDE non può fare a meno di scoppiare a ridere, che è comunque la festeggiata quindi glielo concediamo, e il mood della serata è un po` troppo allegro per prendersela a male per una cosa del genere. «solo per stasera, Hazaar» e prendilo come regalo di compleanno. Insomma, per stasera pace, poi domani ci ammazziamo. Vedendo la situazione prendere piede trai compagni, si unisce, ovviamente, anche lei, afferrando un pezzo della sua torta con le mani e, non si sa con quale coraggio e per quale miracolo divino -sarà la miscela speciale-, il suo tentativo sarebbe rivolto verso SEBASTIAN, alzandosi all`impiedi e sporgendosi dall`altra parte del tavolo per schiaffargliela in piena faccia, per poi andarsi anche a giustificare «se non posso lanciarti incantesimi, ti lancio le torte» facnedo spallucce, e poi portarsi un dito sporco di torta alla bocca perchè, dai, almeno assaggiamola
[L] « Tu... » soffia fra i denti, potendo finalmente tentare di ripulire alla bell`e meglio le ciglia e riaprire gli occhi senza rischi, per identificare HEAVEN appoggiata al pianale ligneo e cercare di approfittare della postura poco comoda(?) della bionda per allungarsi in avanti col busto e afferrarla saldamente –ma senza stringere eccessivamente, per non farle male– dalla caviglia, sventando la fuga imminente. Ci prova. Se l`offesa dovesse riuscire, cercherebbe anche di tirarla all`indietro, per riportarla sul telone e chiamare aiuto. « Vogliamo condividerla la tradizione? » Alla HAZAAR. La tradizione dell`alto tradimento, visto il sarcasmo che si premura di esternare con quel nuovo sogghigno smaliziato che si stampa in faccia. Niente di personale, ma «TORTA QUI!» Un po` in generale, o a DOROTHY magari, verso cui lo sguardo scuro migra, trovandosela giusto lì vicino e armata di tutto punto. E beh, il resto è storia.
[S] Peccato che nel fare il tutto sia finito vicino al tavolino abbastanza da farsi colpire da ALEXA. Con lui che nemmeno se lo aspettava, quindi la prima cosa è un`espressione sorpresa, un lieve alzare le sopracciglia nell`inquadrarla veloce. La ascolta ed è il scetticismo a prendere forma, con un solo sopracciglio che rimane alzato e le iridi che vanno a squadrarla in quel giudicarla. E tiene gli occhi puntati su di lei, andando ovviamente a recuperare il catalizzatore con nonchalanche - che non ha dimenticato, no - per iniziare a giocherellarci, passandoci invece il braccio opposto contro il faccino con tanto di smorfia da bimbo sensibilino. Torna poi a guardarla, alzando appena la bacchetta (sia mai non l`avesse vista) e con un sorriso sprezzante « un`ottima idea » con tanto di labbra che vanno a distendersi nel dire in quella che sembra quasi una minaccia, le fa pure l`occhiolino. Ah sì, guarderemo pure HEAVEN poi per dirle ad un tono più basso « ma perché c`è lei? » con tutto lo schifo del caso sul volto, sì.
[H] « Bagno? » chiederebbe poi alla sua CO-HOST, per prima, rimettendo l’interrogativo anche a TUTTI gli altri mentre si versa un’altra tazza di iced tea sorprendentemente ed incredibilmente euforica, nonostante la sua estetica “rovinata”.
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itslexkno-w-x · 4 years ago
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𝙸𝙸𝙸 𝚊𝚗𝚗𝚘, "𝘌𝘮𝘢𝘵𝘪𝘵𝘦"
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C: [...]Fra le mani ha una piccola scatolina scura, contornata da un nastro in velluto con su incise tre lettere: E.D.R. Ma la cosa che più potrebbe colpire Alexa, sono quei brillantini, che ormai sembrano far parte di lei, sparsi su occhi e sopracciglia. «Come stai?» Si affretterebbe quindi a chiederle, accomodandosi sotto gli archi
A: [...] L`attenzione, le ricade, ovviamente, sugli occhi sbrilluccicanti della corvonero «devo ancora decidere se quei cosi sono peggio del mio dubbio gusto in fatto di colori» e ce ne vuole, se ne sta anche prendendo consapevolezza «oppure se mi piacciono da morire e li voglio anch`io» nessuno gliel`ha chiesto, ma lei lo dice lo stesso. E, una volta le la compagna si è seduta accanto a lei, la sua infrenabile curiosità la porta, ovviamente, a chiederle «e che c`è in quella scatola?» precedendola addirittura sulla domanda del come stia. Insomma, prima le cose importanti e poi ci interessiamo di te. Gli occhi scuri, alla domanda, vanno ad alzarsi al suo viso «oh... io bene solo che... questo tempo del gramo, mi butta un po` giù» però poi scrolla la testa, perchè tanto lo sa che la terzina ci metterà davvero poco a farla riprendere dal cattivo umore «e tu, come stai?» e poi tornerebbe a puntare lo sguardo, colmo di curiosità, alla scatola che ancora tiene tra le mani
C: [...] «Sono bellissimi.» E il tono non ammette repliche. Ma quell’espressione contrariata svanisce con le stesse parole della coetanea, e la Corvonero s’apre finalmente in un sorriso. «Li vuoi? Te ne regalo un po’!» Un po’ eh, che altrimenti lei che cavolo si mette sugli occhi? L’attenzione di Alexa viene catturata dalla scatolina, e allora Cheryl mette su un sorrisetto furbo. Le braccia si allungano in avanti, mentre lei s’è già seduta, e con esse il pacchetto, che viene porto alla Knox. «È per te!» Ah, non s’era capito? Al suo interno, Alexa troverebbe un paio di orecchini dorati: da essi, pende una sorta di goccia, in ematite -una pietra scura, traslucida. Sono estremamente semplici, sebbene sia palese l’ottima fattura. «Ho fatto un articolo per l’Eco, sulle pietre e le loro proprietà... E ho pensato che questa ti si addicesse particolarmente.» La osserva con i suoi occhietti azzurri, quasi insistente, per carpire la reazione della compagna. Sempre nella scatolina, Alexa troverebbe un biglietto, con la calligrafia dalla ragazza, che recita:
“L’ematite è definita una pietra “cercatrice e trasformatrice” perché ci aiuta a identificare gli aspetti di noi stessi e della nostra vita che desideriamo cambiare. Infatti, questa bellissima pietra è conosciuta anche come “pietra del cambiamento”. Dona inoltre la forza necessaria per cercare dentro di sé le abilità necessarie per attuare tutte quelle “metamorfosi” che porteranno il nostro spirito creativo a livelli più alti.”
«Comunque tutto bene oggi! Dopo devo andare anche a studiare...» E quando mai. «Ti butta giù? Effettivamente è triste ma... Io ci sono abituata eh. Anche se in Grecia c’è seeeeempre il sole.» Forse perché ci va d’Agosto? Non è dato saperlo
A: [...] Alla proposta sul ricevere dei brillantini in regalo, sembra rifletterci qualche secondo «mh... a me piacciono i glitter però... non lo so, facciamo che in questi giorni me li provi!» si lascia convincere, chissà, magari le stanno pure bene. Finalmente il mistero del pacchetto viene svelato «ma... che dici?» gli occhietti le si illuminano mentre quello le viene porto, e ispeziona curiosamente la scatolina «che significa...» assottigliando un po` lo sguardo per leggere bene «E.D.R?» per poi alzare lo sguardo verso di lei mentre, al contempo, fa per slacciare il nastro in velluto con la destra. Poi, una volta aperta la scatolina, si ritrova davanti quel paio di pendenti che, se fosse in piedi, la farebbero saltare di gioia «ma... sono bellissimi!» lo sguardo si sposta da quelli all`amica, che si vedrà gettare le braccia al collo ancor prima di poter iniziare con la sua spiegazione «grazie, grazie, grazie» e niente, probabilmente entreranno a far parte dell`outfit completo assieme alla collanina di Natale, che è anche attualmente nascosta sotto gli strati di vestiti. E mentre lei inizia con la spiegazione, lei si sta già togliendo i pendenti con le pietre gialle che osserverebbe per qualche attimo tra le sue mani, un po` dubbiosa «mi sa che era anche arrivato il momento... di smettere di indossarli» qui sembra, in verità, un po` malinconica nell`affermare la cosa, ma scuote la testa e li ripone, con assoluta cautela, in un taschino interno della borsa. Potrebbe sembrare poco, ma togliersi quegli orecchini è stato un gesto non indifferente. Intanto, mentre prima osserva i nuovi vedendoseli dondolare afferrati tra l`indice e il pollice, per poi indossarli, prende poi in mano il biglietto che le fa storcere un po` il naso per la precisione azzeccatissima in questo preciso momento della sua vita. In realtà, non ne ha ancora parlato ad anima viva, quindi quasi la inquieta il significato delle pietre che al momento le pendono dai lobi e, una volta alzato lo sguardo dal foglietto e puntatolo sulla corvonero, deglutisce per scrollarsi per quella sensazione di dosso e asserisce per sdrammatizzare «stai cercando di dirmi che devo cambiare e non ti vado bene così?» e mettiamo su il finto broncio con tanto di braccia incrociate al petto «guarda che bastava dirmelo, eh, mica dovevi lusingarmi con un regalo» però poi farsi scappare una risata è più forte di lei, pur sperando che la compagna non abbia intravisto alcuna cosa strana nella sua reazione. «mi piacciono tantissimo, davvero» chiude la scatola e poi allunga una manina, che tenterebbe di appoggiare sulla sua mentre le sorride, lo sguardo colmo di gratitudine. All`affermazione successiva, non può far altro che roteare gli occhi «cioè TU» proprio tu «STUDI» davvero? «di VENERDI`?» sacrilegio, insomma «certo che ne hai di coraggio» ed è già la seconda cosa per cui glielo fai pensare oggi, e il mal tempo è una di quelle «bene, allora» conseguentemente alla sua affermazione «da grande voglio vivere in Grecia, così non devo più vedere queste brutte nuvolacce!» non le è poi passato del tutto l`astio verso la giornata
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itslexkno-w-x · 4 years ago
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𝙸𝙸𝙸 𝚊𝚗𝚗𝚘, "𝘙𝘦𝘨𝘢𝘭𝘰 𝘐𝘯𝘢𝘴𝘱𝘦𝘵𝘵𝘢𝘵𝘰"
[La mattina del 25 Dicembre tra il resto dei pacchi ne spiccherà uno incartato come meglio è riuscito con una carta rossa con tanti brillantini che vanno ovunque. E' ovvio sia una scopa, più nello specifico una Nimbus 3200 con al massimo un paio di graffiature. Insieme a questo un biglietto natalizio con un piccolo snaso vestito da babbo natale:]
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Ho pensato che non potrai far vedere a quelli che ti criticano il meglio di te con la scopa della scuola, e a casa avevo questa. L'ho usata anch'io quando facevo il portiere i primi anni e spero non ti dispiaccia se sia un poco rovinata, spero tanto ti possa portare fortuna. Buon natale Alexa, ci vediamo presto! Il tuo Capitano, Angus. [In un altro pacco più piccolo con la stessa carta brillantinosa un set per prendersi cura del manico di scopa.]
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itslexkno-w-x · 4 years ago
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𝙸𝙸 𝚊𝚗𝚗𝚘, "𝘚𝘤𝘶𝘴𝘢"
Lex: Dopo la giornata di ieri ad Alexa non basta di certo isolarsi in giardino o in qualche altro angolo del castello per poter rimanere un attimo sola a riflettere: Hogwarts è decisamente troppo affollata ovunque tu vada. E` per questo che, uscita dal castello, si è diretta verso il suo più grande nemico: il Platano, che in effetti non fa più poi tanta paura quando riesci a bloccarne i rami.[...] Nell`ispezione dei dintorni aguzza gli occhietti da dietro gli occhiali, ed è abbastanza sicura che lo zaino che si trova davanti a lei, no, non appartiene di certo al mobilio della stamberga. Ed infatti, le basta spostare di poco lo sguardo per ritrovarsi un Sebastian apparentemente appisolato. Rischia di prenderselo davvero quel pugno in faccia se si sveglia? Forse, ma non ha idee su dove altro andare e, tentando di non fare troppo rumore -per quanto le calzature di gomma possano permetterglielo- adocchia la parete di fronte, e ci si va a sedere vicino ugualmente.
Seb: E` una sfortuna per Alexa che abbia quelle scarpe così rumorose e che l`orecchio di Seb sia un poco più sensibile rispetto ad uno normale, riuscendo a sentire rumori anche ad una distanza considerabile, i quali gli fanno aprire gli occhi ed irrigidire leggermente, con lo sguardo che vaga qua e là [...] la testa si solleva nuovamente, le palpebre si rialzano e gli occhi vanno a mettere a fuoco quella figura fin troppo famigliare che riconosce come «Knox» se l`era scordato probabilmente, che anche lei sapesse di questo posticino. Niente commenti o che, espressione e tono impassibili, se non per quella nota di fastidio che solo l`esistenza della Knox gli provoca.
Lex: «ah, ti ho svegliato» e dal tono sembra che quella frase dovrebbe concludersi con uno "scusa" che però non viene aggiunto. [...] Per qualche secondo lo osserva da dietro le lenti spesse, come stesse cercando di capire se ha intenzione di far finta di nulla, o come se temesse in uno scatto improvviso a portare a termine la litigata inconclusa di qualche tempo prima. [...] «non devo certo chiederti il permesso di stare qui, ma...» [...] «posso starci e tornare tutta intera al castello?» il tono potrebbe sembrare leggermente una presa in giro, ma quel pugno mancato ce l`ha ancora impresso nella memoria
Seb: [...] «non stavo dormendo» puntualizza completamente a caso, il tono della voce completamente apatico mentre lo sguardo non viene distolto nemmeno per un attimo dalla figura altrui, che viene percorsa dall`alto al basso per un paio di volte. Vuole metterla in soggezione, sì [...] quell`accenno di ghigno divertito che gli si dipinge sul volto mentre la ascolta, un lato della bocca che quasi si solleva «uhm» sembra pensarci un po` più del dovuto, arricciando il labbro e distogliendo un attimo lo sguardo per poi finire a fare un`alzatina di spalle e tornare su di lei «beh, potrei farlo, sì» ma dietro a quella finta serietà è chiaro che si stia divertendo solo per averle fatto venire il dubbio.
Lex: [...] «Bene» quando finalmente si decide a darle una risposta «se cambi idea fammi sapere, che magari faccio in tempo ad infilarmi lì» accennando con un cenno della testa all`entrata del passaggio. A questo punto distoglie lo sguardo, portandolo al libro che ha appoggiato addosso, ma si ritrova a leggere le prime tre parole, per tre o quattro volte, senza capirne il significato, sentendo lo sguardo dell`altro puntato su di sè. Alza dinuovo lo sguardo e rotea gli occhi: no, così decisamente non si concentra. Chiude il libro con molta poca delicatezza, che si esaurisce in un tonfo, e la destra che cercava il catalizzatore esce dalla tracolla cacciandone invece due api frizzole, strette nel pugno. Una viene lanciata con poca attenzione verso l`altra parete, in direzione del compagno
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«un`ape frizzola per la mia faccia, a me sembra un buon affare» dice mentre apre la confezione della sua, e poi se la infila in bocca, un po` in dubbio che l`altro, in effetti, possa accettare quel gesto di semi-pace che non è dettato da altro che dai sensi di colpa
Seb: [...] E sì, lui la guarda anche mentre quella legge, aspettando probabilmente che torni l`attenzione su di lui: ma non voleva stare da solo? E si guadagna pure un`ape frizzola, nascondendo bene quella sua sorpresa andando ad adocchiare la caramellina alla quale non si avvicina minimamente, semplicemente la fissa un po` più pensieroso [...]
Lex: [...] ma quando le ricapita di essere nello stesso posto, da sola, con MacNamara senza scannarsi? «Comunque scusa» aggiunge totalmente dal nulla [...] il tono è fermo e parecchio serio, e gli occhi puntati in quelli del compagno, un po` timorosi. Non aggiunge la motivazione di quelle scuse improvvise, essendo abbastanza sicura che possa essere colta al volo.
Seb: [...] lei decide - senza alcune preavviso - di scusarsi, facendogli immediatamente mutare espressione. Va a serrare le labbra rimanendo con lo sguardo su di lei per un «mh» molto più serio ora, gli occhi leggermente assottigliati con quella rabbia che comunque riesce a reprimere «non me ne faccio niente delle tue scuse» che poi a lui non interessa molto dell`insulto, e il tono è comunque pacato «me li recuperi tu i 10 punti che ho perso?» il tono scettico e un sopracciglio che va ad alzarsi «per colpa tua.» ecco, specifichiamolo.
Lex: [...] La reazione alle scuse se l`aspettava diversa. Di certo non si aspettava perdono o chissà che, ma anzi, è proprio quel tono pacato a confonderla «non credo che da regolamento si possano regalare» scrolla le spalle mentre dice quella cosa talmente ovvia «altrimenti lo farei» forse «e non è colpa mia. Potevi benissimo continuare ad insultarmi come fai sempre» marcando particolarmente l`ultima parola «e non li avresti persi, quei dieci punti». 
Seb: [...] arrivano quelle scuse e poi l`incolparsi a vicenda «io non ho detto nulla» che poi è pure possibile, che lui abbia rimosso come sia andata realmente «e tu non dovevi dire certe cose.» occhiata eloquente, che si sa cosa intende con quel "certe" «la prossima volta Clancy o chiunque altro non mi fermerà» molto meno pacato ora, una vera e propria minaccia, la mascella che va ad irrigidirsi; però vabbè, sorvola su ciò e decide di approfittare della situazione e di questa figlia di Tosca «d`ora in poi mi devi far copiare» manco sa se Alexa sia brava o meno, ma comunque non può essere peggio di lui (?) «storia della magia e astronomia. Fai i tuoi compiti e poi me li passi» rimanendo con lo sguardo su di lei, in chiara attesa di un sì - dovrà pur farsi perdonare in qualche modo. [...] fa per andarsene, compiendo quei passi che lo separano dalla botola per fermarsi qualche secondo «aspetto i compiti eh» lanciandole un`occhiata «ciao» e ti lascia pure da sola, cosa vuoi di più?
Lex: [...] «tu hai detto eccome» gli conferma «e io semplicemente non ci ho pensato, me ne ero dimenticata» perchè sì, sarà stata anche cattiva, ma di certo il primo dei suoi pensieri quando si alza la mattina non è la situazione familiare di un MacNamara con cui non vorrebbe neanche condividere l`aria che respira. [...] «I compiti?» chiede confusa «poi se se ne accorgono che hai copiato, te la vedi tu, però» e così sta impilcitamente accettando quella specie di accordo di pace «e poi, sempre se li faccio» come se non stesse con la testa sempre infilata nei libri. [...] «Contaci» risponde riguardo ai compiti, e al saluto risponde semplicemente con un cenno della manina.
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itslexkno-w-x · 4 years ago
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𝙸𝙸 𝚊𝚗𝚗𝚘, "𝘎𝘪𝘰𝘤𝘰 𝘋𝘪 𝘚𝘲𝘶𝘢𝘥𝘳𝘢"
«Oggi impareremo un incantesimo di difesa che funziona unicamente contro gli attacchi fisici L’incantesimo si chiama Scùtum e si casta muovendo la bacchetta in due piccoli cerchi» 
Ruby: [...] si volterebbe verso «Knox!» a richiamarne l’attenzione e guadagnare il suo fianco, borbottandole piano e a voce bassa «senti, io sono stufa di questi che ci colpiscono e noi che facciamo da bersagli a caso» mettendo in sospensione per cause di forza maggiore ogni diatriba «facciamo squadra squadra e suoniamogliele» guardando i due più grandi armati, aggiungendo un «in qualche modo». E annuirebbe alla compagna, borbottando un «ci penso io» prima di mettersi bene al suo fianco e sfruttare lo scudo che questa creerà per difenderle. Punterebbe quindi la bacchetta in avanti, spostandosi quel che basta per uscire dalla sfera protettiva di Alexa, ed individuare Alyce, puntandole la testa e cercando quanto più precisamente può alla fronte di questa, visto che si è rivelata essere la più brava con quell’arnese, per un «Confùndus!» urlato prima di ritrarsi nella protezione e gridare «CORRI!» perché chi si ferma è perduto.
Lex: [...] Prima che lo spettacolo cominci, sente chiamare il suo nome «Eh?» da quando la MacFusty le rivolge la parola? «squadra? tu ed io?» inarcando un sopracciglio, un po` confusa «beh io... posso fare lo scudo...» perchè in effetti, non ha idee migliori «poi sei tu quella con le SUPER ideone qui, no?» e a quel punto tenterebbe di stare abbastanza vicina a Rubinia con l`intento di poter riparare anche lei. Tornerebbe quindi ad osservare i quintini, e, non appena li vede apprestarsi a sparare, bacchetta in posizione e «Scùtum!» esclama per la seconda volta, eseguendo due cerchietti col catalizzatore, e visualizzando nuovamente una barriera protettiva pararsi davanti a sè -ed eventualmente alla Compagna-
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L’incantesimo di Alexa è un po’ frettoloso questa volta e così la sua barriera non si concretizza come voleva e il primo proiettile di Alyce la colpisce alla spalla. ma Rubinia, beh, questa volta usa Alexa come suo scudo e, la cosa si rivela piuttosto efficace.
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itslexkno-w-x · 4 years ago
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Insulti, pugni e « Impedimenta »
Clancy: «Quindi… ricapitolando. La difficoltà di queste Trasfigurazioni risiede non solo nell’immaginarci in maniera accurata la pianta o l’animale che vogliamo ottenere e come questo si trasformi a partire dal nostro oggetto… Ma altrettanto importante è porre attenzione a tutto ciò che lo renderà vivo…» breve pausa per valutare che tutti siano attenti «Quindi i muscoli e gli organi funzionanti che avete studiato per gli animali ma anche il pulsare vitale nascosto nel gambo, nelle foglie e nei fiori che consente loro di vivere.»
H:  « ma se io visualizzassi un uccello con pelle di serpente » una piccola pausa ad enfatizzare la parola seguente « volutamente » perché insomma non lasciamo nulla al caso « otterrei un incrocio anche se in natura non esiste? »
R: « prova » a Heaven, con gli occhi che s’accendono di entusiasmo « pure se esce un abortomostro, che fa? » risponde lei, con questo sorrisone sulle labbra, mentre si sporge oltre la schiena di SEB per intercettare la Serpeverde curiosa. « al massimo crepa- ESATTO! » rigirandosi sul posto e guardando in avanti « proviamo? possiamo? » domande utili proprio no.
S: Dopodiché fa la sua domanda e trova il giusto appoggio da Ruby, la quale gli fa dipingere un ghignetto soddisfatto in volto, non solo per ciò che dice riguardo all`«abortomostro» che gli strappa una mezza risata, seguita da una battuta «peggio della Knox non può uscire» rivolto ovviamente alle due Serpeverdi lì nel banco accanto, sussurrando appena in modo da farsi sentire da loro evitando però di attirare l`attenzione del Docente.
A: «certo che può uscire peggio di me» cerca di non alzare troppo la voce, che la senta il professore è l`ultima cosa che vuole
 «guarda i tuoi genitori che pasticcio hanno combinato» 
H: Inarca un sopracciglio alla volta di ALEXA non appena osa insultare Sebastian « Knox » il tono con cui le si rivolge è più serio che mai, moderato nel tentativo di non farsi sentire dal docente « pensi che ai tuoi genitori invece farebbe piacere vedere come caschi dalla torre di astronomia? » sì? Perché nel caso ci offriamo volentieri a farti fare un giro sulla giostra.
R: Ma, a dir la verità, non sente nemmeno le risposte di tutti gli altri, che si spengono, appiattiscono, minimizzano perché l’orecchio ha captato ben altro. Ha questo movimento della testa che ruota, occhieggiando Seb per un secondo e poi gli occhi si spostano più in là, su Alexa, con il braccio che si tende sul banco ad afferrare la bacchetta e, prima ancora che se ne renda conto è in piedi, con ma con un braccio sulla spalla di Seb a trattenerlo. « Bro » ma con gli occhi che non si spostano da Alexa « andiamo alla credenza, sì? » 
S: La ascolta con un sopracciglio alzato, ma è solo quando arriva la parola “genitori” che coglie a pieno ciò che vuole dire: e chissene se si sta facendo lezione, se lì vicino c`è il Professore che potrà cogliere tutti i suoi movimenti. Prima di tutto serra i pugni man mano che mette a fuoco la sua faccia, andando a sbatterli sul banco e provocando conseguente rumore che potrà far voltare tutta la classe. E non ci mette poi molto ad alzarsi, spingendo la sedia indietro in modo brusco (lasciandola anche cadere, in caso) e cercare di avvicinarsi un po` di più alla Tassorosso, afferrando con la sinistra il colletto e così sovrastando il banco (e non importa se cadono anche libri, pergamene o bocce d`inchiostro) per tirarla a sé ed avercela a portata di mano. E probabilmente non sente nemmeno quel tocco di Ruby o l`invito che questa fa, il tutto è molto più veloce, un gesto automatico il suo, come se l`avesse fatto altre volte, dettato dall`istinto, dall`impulsività che lo caratterizza da sempre e una rabbia che cresce man mano che lui guarda Alexa, una rabbia che nasce molto prima di quel commento. Non dice nulla, cercherebbe solamente di tirargli un pugno diretto, il più violento possibile, che arriva da destra e ha l`intenzione di colpire guancia e naso, senza pensare al contesto in cui si trova o al Docente lì presente. Se dovesse riuscire non si preoccuperebbe minimamente delle condizioni della Tassorosso, andrebbe semplicemente a guardare Ruby, gli occhi che brillano di una cattiveria che non dovrebbe appartenere ad un dodicenne, un poco lucidi.
Difficile passare inosservati se si fa tutto questo rumore sbattendo i pugni sul banco, attirando tutta l’attenzione su di sé, tanto più se si parte dall’ultima fila per arrivare alla seconda. Uno spazio che Sebastian riesce anche a percorrere nella sua furia, a caricare il pugno e… ritrovarsi bloccato a metà del movimento di un colpo che non arriverà mai a sfiorare la compagna. Un Impedimenta non verbale che lo respinge indietro seppur non abbastanza da fargli perdere del tutto l’equilibrio.
Clancy: e tempo tre secondi che il professore si fa sentire, interrompendo la quiete apparente dell’aula «CHE COSA PENSAVA DI FARE? ATTACCARE LA SUA COMPAGNA?» che non è urlato ma il tono di voce è alto a sufficienza da far sollevare una serie di schiamazzi dagli abitanti delle gabbie, «FUORI. IMMEDIATAMENTE.» perentorio nel tono di voce e nel gesto secco con cui gli indica la porta, intimandolo a uscire. (…) «La lezione è finita.» annuncia scuro in volto, perché difatti è oltre la soglia dell’aula che uscirebbe, con tanto di Sebastian per fare rotta verso.. beh, Oliver.
Ho tolto -10 punti a Sebastian_MacNamara della casa Grifondoro per il seguente motivo: Per aver tentato di aggredire una compagna durante la lezione.
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itslexkno-w-x · 5 years ago
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𝙸𝙸 𝚊𝚗𝚗𝚘 - "𝘏𝘰 𝘗𝘢𝘶𝘳𝘢 𝘋𝘪 𝘝𝘰𝘭𝘢𝘳𝘦"
Alli: «Lex abbiamo bisogno che tu entri in squadra…» proverebbe a poggiare due mani sulle spalle, questa volta con grazia, provandole a rifilare uno sguardo magnetico «Volare non è la tua specialità…ma hai preso E no? E poi sei la persona più combattiva che io conosca» ora comincerebbe a scuoterle leggermente le spalle se la secondina lo lascerebbe fare «Non puoi dirmi di no!»
Lex: La piccola Knox rimane per un momento pietrificata, mentre il compagno le poggia le mani sulle spalle e inizia ad elencarle i motivi per i quali dovrebbe accettare. «No!» esclama «no, no e no» col gramo che non può dire di no! Scuote un po` le spalle cercando di scrollarsi le mani di Allister da dosso «ho già paura di andare su una scopa senza distrazioni!» spiega «figurati se voglio andarci con altre tredici persone in campo e palle che volano da un punto all`altro!» e bolidi che volano, soprattutto «avrò anche preso E, ma ti ricordo che tremavo!» continua a lamentarsi «e poi volare per poco non è mica come una partita!» non la finisce più di cercare motivi per continuare a dire «no», e non lo farà se non verrà interrotta
Alli: La tempesta di “no” non lo scompone minimamente, sembrerebbe che il suo cervello stia schivando Matrixmode i “no” che arrivano. Certo lo stesso cervello che non sarà decisamente e propriamente sano da aver pensato una cosa del genere «Si si si…lo so che mi dirai si» L’entusiasmo è vibrante nel terzino – comincia a correre in tondo per la sala comune, salta in piedi sopra le poltrone «LEXXXX ENTRA IN SQUADRAAA» urlando molestamente. Quando la scarica di adrenalina sembrerebbe aver mollato il biondo, tornerebbe sotto alla secondina con i soliti modi pacati e gentili «Allora che ruolo vorresti fare?»
Lex: «No, non ti dirò di si, Allister!» esclama, alzando leggermente il tono di voce, ma il terzino sta già girovagando festoso per la sala comune come se fosse già arrivata una risposta affermativa. «SMETTILA!» esclama alzandosi in piedi di scatto per raggiungerlo alla poltrona sulla quale si è elevato, tentando di strattonarlo per un braccio per tirarlo giù «torna a sederti» dice a bassa voce per evitare di destare ancora attenzione «non ho neanche una scopa, Allister» spiega mentre torna verso la poltrona a sedersi, per affondarvici a braccia incrociate, sbuffando «come faccio? E poi cadrei di sicuro nei primi minuti di partita. Mettici le vertigini, mettici l`ansia e.. puf!» mimando con la manina una discesa ripida «ruolo?» domanda, quasi spazientita «NON-CI-VOGLIO-ENTRARE» 
Alli: «Pensa quando tutta la casata inneggerà alle tue gesta invece…pensa questa celebrità» ma di cosa esattamente? «la scopa te la fai prestare, te la fai mandare…non è un problema»  poi assume un’aria solenne, le braccia conserte «e poi avresti sempre il tuo cavaliere pronto a difenderti» dai i danni verso cui stesso lui ti sta portando.
Lex: «La celebrità?» sbotta «io penso alle prese in giro! Nessuno si dimentica del platano, pensa se dovessi fare una figuraccia durante una partita!» A questo punto sbuffa, scioglie lentamente le braccia che prima erano incrociate appoggiandole sui braccioli della poltrona. Guarda fisso il compagno negli occhi, con sguardo quasi rassegnato, e domanda con tono serio «è proprio, proprio necessario?»
Alli: Un ghignetto compare sul visino di Allister che si increspa in una smorfia di difficile interpretazione – è contento per aver fatto breccia o c’è altro? Si avvicina lentamente alla compagna, provandola ad avvolgere in un abbraccia rapido, difficile da sfuggire, ma allo stesso tempo estremamente delicato « Si è necessario…ma non perché non c’è più nessuno…ci sarebbe una fila di secondini a cui chiedere, ma io non conosco nessuno combattivo come te» nel caso in cui Alexa si sia lasciata abbracciare, al termine del discorso si staccherebbe dalla “presa” allontanandosi di qualche centimetro, per piazzargli uno sguardo profondo e denudante, un movimento rapido del capo proverebbe poi a stampargli rapido un bacino sulla guancia, che si sposta verso il labbro, lasciando il dubbio di quanto sia voluta e quanto casuale. Si staccherebbe definitivamente dalla compagna, andandosi a buttare di peso su una poltrona poco distante, senza proferire verso, con un’espressione apparentemente soddisfatta sul volto,
Lex: Non oppone resistenza per quell`abbraccio e, sicura che gli occhi del compagno in quel momento non possano vederla, si lascia scappare un sorrisino «credi più in me di quanto lo faccia io stessa» gli sussurra, mentre si sta allontanando, ricambiando il suo sguardo con un po` di timore, ma ormai quasi del tutto convinta. Chiude gli occhietti come fa spesso mentre il terzino gli si avvicina alla guancia, ma la sensazione del tocco di quel bacio le arriva sul labbro, alchè spalanca gli occhi, arrossendo di colpo «quello..» sta per domandare, ma scuote la testa: dopotutto i suoi occhi erano chiusi, magari si è soltanto impressionata «o-okay, ci provo» dice finalmente «verrò alle selezioni» alleluia, no?
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itslexkno-w-x · 5 years ago
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𝙸 𝚊𝚗𝚗𝚘 - "𝘊𝘰𝘮𝘦 𝘍𝘢𝘳𝘴𝘪 𝘜𝘯 𝘕𝘦𝘮𝘪𝘤𝘰"
Lex: Almeno vorrebbe stare tranquilla, però, e ci riuscirebbe se non ci fosse qualche Grifondoro bisognoso di attenzioni «MacNamara, potresti aspettare, non so.. in silenzio?»
Seb: «Ancora a chiamarmi MacNarama, Knox?» le lancia un`occhiataccia «l`ultima volta vi ho risparmiato» è stato molto gentile, insomma «questa volta, invece, un pugno» il suo sguardo si posa sulla sua bacchetta, che oggi è riuscito finalmente a controllare «oppure un incantesimo» alza la bacchetta, ma senza puntargliela addosso (per ora) «non te lo toglie nessuno» [...] «Hai visto come il mio incantesimo era perfetto, Knox?» un sorriso beffardo dipinto in volto «Pensaci, quando ti punterò la bacchetta addosso»
Lex: «l`ultima volta vi ho risparmiato! gne gne!» gli fa il verso, accompagnato da una smorfia che sta ad imitare l`espressione saccente del ragazzino «Forse posso chiamarti SEBASTIAN adesso che hai imparato a non storpiare il mio cognome!» [...] «quanti altri te ne sono riusciti in tutto l`anno?» gli domanda, inclinando la testa di lato «forse due?»
Seb: «Wow, tu hai imparato il mio nome!» Non aggiunge altro, per ora, a riguardo; felice che la sua minaccia ha funzionato. «Non è colpa mia se non vengono. E` per il legno, il biancospino. Perché tipo» qualcuno glielo avrà detto «il legno è..difficile da dominare? Ci vuole molta determinazione.» [...] «Ah e» alza il ditino «quel vecchio che me l`ha data» o venduta, poco importa «mi ha detto che diventerò un mago di talento» tutto questo vantarsi per la propria bacchetta però è nuovo, probabilmente dovuto al fatto che finalmente gli è riuscito qualcosa.
Lex: «sai, a differenza tua, ho la qualità dell`ascolto» in risposta all`appunto sul suo nome «ma non è detto che lo userò così spesso, goditelo finchè dura» [...] «oh, sì, colpa del legno!» esclama. «secondo me quel vecchio che te l`ha venduta, era sotto effetto di un Confundus..» roteando gli occhi «ma uno castato bene, eh!»
Seb: «Questa qualità ce l`ho» fa una scrollata di spalle «ma preferisco usarla per cose più utili che ascoltare due Morgane e le loro bolidate»  [...] «E` vero.» le fa una smorfia, riferendosi a ciò che ha detto sulla bacchetta, che non è del tutto una bugia. «Se fossi un pochino» avvicina pollice e indice, in mezzo ai quali ci sta massimo un centimetro «più intelligente, lo sapresti, Knox.»
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itslexkno-w-x · 5 years ago
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𝙸 𝚊𝚗𝚗𝚘 - "𝘗𝘳𝘪𝘮𝘰 𝘉𝘢𝘤𝘪𝘰"
[...]
Quando lo reputa quindi opportuno, si volta e torna alla borsa andando a prendere cinque bicchieri, pieni di un liquido denso e rosso che passa a Tristan, Sebastian, Wesley e Charlotte e una se la tiene per sé. Immerge le dita che si macchiano di rosso e le muove così che le gocce rosse possano andare sulle facce di questi tre. « Fatelo a me e agli altri.. soprattutto a quelli che volete baciare »
Seb: . Il nostro Serpeverde prende il calice con il liquido denso e rosso, immergendoci le dita dentro, seguendo l`esempio di Niall e schizzando anche lui, ma alla seconda richiesta rimane interdetto, non vorrebbe baciare nessuno ma comunque si guarda intorno captando qualcuno a cui dare fastidio, perché ci sta, è troppo che non infastidisce nessuno, e girando la testolina tra i presenti intercetta ALexa Knox, alla quale si avvicinerebbe con un passo tranquillo ed arrivatoci abbastanza vicino la schizzerebbe «o questo o ti faccio finire di nuovo sul platano» gli nasce anche un sorriso malizioso, nella speranza che scelga la seconda opzione «scegli» su, forza, fai la scelta giusta.
Lex: Rimane un po` perplessa quando quei calici dal contenuto rosso iniziano a girare, fa qualche passo indietro tentando di nascondersi trai compagni, quasi pensa di usare la Loghain come scudo ma, prima che possa riuscirci, tra tutti i ragazzi presenti, le si avvicina Wardwell . Ebbene sì, proprio Wardwell, grazie al quale non è riuscita a sfuggire dalle grinfie del Platano e ha camminato per una settimana zoppicando. Ed ecco che infatti le arriva la minaccia del Platano, alchè quasi si pietrifica. Non ha nemmeno il coraggio di volgere uno sguardo ad Allister mentre fissa Sebastian con uno sguardo di rimprovero e quasi di timore, sempre per paura della seconda conseguenza «ma sulla.. sulla guancia?» certo che no, che domande fai «sei una testa di bolide, Wardwell» e allora si alza sulle punte con l`intenzione, per evitare spiacevoli conseguenze, di stampargli sulle labbra il bacio più preve possibile per poi, appena staccatasi, pulirsi subito col dorso della mano «questa me la paghi!» peccato che non conosce ancora alcun trollincantesimo, altrimenti non ci sarebbe voluto molto.
Alli: Così preso dall’atmosfera che si è creata e tutto quel trambusto che neanche si rende conto in prima battuta della questione del liquido rosso. Tasha lo spruzza e le porge le labbra, Allister completamente attento ad altro le porge rapidamente una guancia sulle labbra per scattare in direzione di Alexa, provando a “sbocciare” Wardwell con una spallata, impettito dinnanzi ad Alexa la tassina potrà vedere un sguardo inquisitorio chiedere spiegazioni, senza però muovere le labbra.
Seb: E arrivato davanti alla Knox questa gli regala uno dei più bei complimenti ricevuti in vita sua, un "testa di bolide" piazzato lì così forte e chiaro, che una vampata di orgoglio rinfresca Sebastian, sebbene proprio nell`esatto momento in cui le labbra dei due si toccano arriva la spallata da parte di Fralker, che non ha molta differenza fisica con il Serpverde: un`altezza pressocché identica e giusto dieci kg in meno(che in questa situazione risultano abbastanza ininfluenti) e quindi riesce senza troppi problemi a spostare Sebastian, che cade per terra, tenendosi rialzato solo con i gomiti «MA PORCO BOLIDE» urla mentre si rialza e si pulisce la divisa con un paio di colpi di mano «ma stai bene?» domanda con un`aria schifata verso il Tassorosso poco prima di girarsi verso Alexa «Se questo è il meglio che sai fare» gli occhi vanno a scendere dalla testa fino ai piedi «ti conviene non farlo più»
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