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È tutto un po' attenuato, coperto da una polvere spessa che si stratifica pian piano sul ricordo che ho di te, di quello che non sei mai stato e che invece saresti potuto essere: le tue mani che sfiorano appena la mia spalla, lo sguardo deluso di chi si aspetta qualcosa di più pur sapendo che non otterrà mai nulla. Effimero come il segno di un bicchiere su un bancone, basta uno straccio per asciugarlo. Niente di più, niente di meno.
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Canzoni pop: "sento tutti i tuoi respiri, li sfioro con le mani".
Il tonfo al cuore quando mi hai visto, l'hanno sentito anche dall'altra parte della stanza.
La mano che si allunga, la tua, per sfiorarmi appena, mentre mi allontano senza salutarti.
Sono la tua croce, mai la tua delizia.
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Il margine lungo cui mi muovo: sulla destra il precipizio dei tuoi occhi, a sinistra la serenità di una vita normale.
Non sai mai cosa dire, eppure mi graviti intorno. Sono miele.
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“Sei l’unica persona con cui posso parlare dell’ombra di una nuvola, della musica di un pensiero. E di come, quando oggi sono andato a lavorare e ho guardato in faccia un girasole, mi ha sorriso con tutti i suoi semi.”
— Vladimir Nabokov (via yourhandinminethings)
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»i am the curator of my own misery« by douglas gordon
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Sono il tuo miele, sono il tuo male.
Nel sangue,
ti scorro.
Il cuore,
ti spremo.
Almeno una volta, una volta soltanto, guardami come se non fossimo acqua e tronco. Ti scorro attraverso, ti ammorbidisco ma in te non rimarrò. Mai.
Tutti i secondi sguardi. Le circostanze.
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La tensione ci piega, ci schiaccia e poi ci libera in uno schiocco sordo che sale verso l'alto. Comprimimi, sempre, ancora una volta, e un'altra ancora.
Profumi di novembre.
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Appunti sparsi. Piccolo update su questa cosa chiamata vita:
- ho cercato la solita conferma nei tuoi occhi, "reciproco e irrealizzabile", dicevamo. Penso sia ancora così, di un reciprocità fatta di occhiate fugaci e risposte tese.
Il collo ti ho accarezzato, fingendo che fosse un atto distratto e incidentale. Una di quelle azioni che sfuggono dalle mani senza che il pensiero le guidi. Eppure, eppure hai capito tutto. Il gorgoglio della tua anima ha traboccato e si è sparso tutto intorno. Tutto inizia e termina, vive e muore. In un solo momento.
- Atto secondo. Perché le persone vivono nel passato? Mi spiace solo notare che ogni volta che sento Michicant riaffiorano alla mia mente sensazioni antiche. Solo in alcuni momenti penso a te e inaspettatamente - incredibile a dirsi - i tuoi messaggi ora mi sono indifferenti. Sono così grande e forte che a volte mi stupisco.
"Aiming and it sunk and we were drunk and we had fleshed it out
Nose up in the globes, you never know if you are passing out
No, it wasn't maiden-up, the falling or the faded luck, why?
Hung up in the ivory, both were climbing for a finer cause
Love can hardly leave the room
With your heart"
Appunti sparsi. Piccolo update su questa cosa chiamata vita:
- il colpo di fulmine esiste. Quando poi hai la fortuna/sfortuna di incorrere in un colpo di fulmine reciproco e irrealizzabile questo sarà fonte di dolore e delizia per tutto il tempo/non tempo della vita.
- i sogni sono un non luogo bellissimo, a volte.
- la colpa, il suo senso, è solo nella testa di chi la prova spesso e io non la sto provando, attualmente. Faccio schifo? Probabile. Mi interessa? Sembra di no.
- non toccarmi, perché come hai notato anche tu, quando mi tocchi detoniamo. Quindi, sì, teniamoci così, a distanza ma l'uno dentro i pensieri dell'altro ché tanto lo so che anche tu mi pensi e mi sogni, lo sento da come vibri tutte le volte che per caso ci vediamo.
- vieni pure a parlarmi, quando vuoi, ma tanto lo sai che leggo tutto nei tuoi occhi nocciola. Ti avvicini sempre, quando puoi. Come diceva Lucarelli? “È un caso? Io non credo.”
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Zhou Shuxi (Chinese, 1624-1705)
Camellia and a Lonely Bird
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Columbia Icefield Highway
© E. Fox
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Appunti sparsi. Piccolo update su questa cosa chiamata vita:
- il colpo di fulmine esiste. Quando poi hai la fortuna/sfortuna di incorrere in un colpo di fulmine reciproco e irrealizzabile questo sarà fonte di dolore e delizia per tutto il tempo/non tempo della vita.
- i sogni sono un non luogo bellissimo, a volte.
- la colpa, il suo senso, è solo nella testa di chi la prova spesso e io non la sto provando, attualmente. Faccio schifo? Probabile. Mi interessa? Sembra di no.
- non toccarmi, perché come hai notato anche tu, quando mi tocchi detoniamo. Quindi, sì, teniamoci così, a distanza ma l'uno dentro i pensieri dell'altro ché tanto lo so che anche tu mi pensi e mi sogni, lo sento da come vibri tutte le volte che per caso ci vediamo.
- vieni pure a parlarmi, quando vuoi, ma tanto lo sai che leggo tutto nei tuoi occhi nocciola. Ti avvicini sempre, quando puoi. Come diceva Lucarelli? "È un caso? Io non credo."
#achievement#bonds of love#all we love we leave behind#educazione all'inverso#vita#occhi negli occhi#non toccarmi
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