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Viola e le cicale
Le mancava il rumore delle cicale, improvvisamente, li sdraiata nel suo letto, comprese che non sentiva più cantare le cicale da tanto, troppo tempo. Viola viveva in Danimarca ormai da più di un anno, aveva trovato impiego in una piccola società a cui serviva una ragazza di madre lingua italiana, il lavoro nel suo paese scarseggia è la voglia di fare nuove esperienze tanta. Ora però l'esperienza era diventata sopravvivenza, la gente, il cibo e soprattutto il clima non le appartenevano, è poi non sentiva più cantare le cicale. Cicale voleva dire casa, il caldo insopportabile, i pomeriggi passati nel letto ad aspettare che facesse più fresco. Cicale voleva dire latte e menta preparato dalla mamma, il tragitto sotto il sole fino alla stazione che voleva dire tornare a casa, cicale voleva dire asciugamano ciabatte e amiche, cicale voleva dire mare, il suo mare, quella certezza che qualunque cosa fosse accaduta lui era sempre lì, coi suoi tramonti anche in inverno, con gli aperitivi del venerdì subito dopo il lavoro che erano più carezze e abbracci che cocktail. Cicale voleva dire fine della scuola, cicale voleva dire esami da preparare chiusa in casa con la finestra aperta, cicale voleva dire quella volta che con la macchina in panne lei è la suo migliore amica si misero a giocare ad "obbligo e verità" aspettando il carroattrezzi alle 2 del pomeriggio del 14 di agosto in autostrada. Cicale voleva dire casa, mamma, papà, amici, riso, pianto, abbracci, rifugio. Sdraiata sul quel letto con la finestra chiusa e stretta nella sua felpa col cappuccio Viola realizzò tutto questo' con un balzo si mise in piedi e apri l'armadio e comincio a fare la valigia di tutta fretta. Alla coinquilina che la guardava dalla, soglia di camera sua con aria sbigottita viola fosse semplicemente :"Vado a sentir cantare le cicale" Era il momento di tornare a casa.
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Lettera alla Luna
Ciao cara Luna. Come sei grande stasera. Grande e nuda, ti si vedono tutti i crateri. Luna, sei grande, nuda, eppure meravigliosa, luminosa come una sposa, fiera come una madre, severa come una maestra. Eh sì, Luna, che a guardarti se ne imparano di cose. Si impara ad avere pazienza, che la vita è importante in ogni sua tappa, che pure quando sembra tutto buio, buio pesto, nero nero, presto spunterà uno spicchio, come un sorriso, una curva luminosa che mette allegria al cielo, luce contro il buio, che piano piano cresce sempre di più, fino ad arrivare ad ora, qui, che sei favolosa Luna, che non sei perfetta, tutta bozzi, ma incanti, innamori, ammali, condizioni, persino il mare non sa resistere al tuo fascino. Ci insegni che non è questione di perfezione, ma di quanto siamo capaci di far brillare la nostra luce, che per brillare basta guardare nella giusta direzione, verso la fonte, verso la gioia. E mi si riempiono gli occhi, e mi si riempie il cuore, perché più ti guardo più comprendo il senso della vita, perché più ti ammiro e più sento dentro di me la fiducia, quella di affidarsi a questa vita, perchè poi, in fondo in fondo, anche quando tornerà il buio, non è proprio buio, è solo che guardiamo la Luna, o la Vita, dal lato sbagliato del cielo. Grazie Luna
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Neve
Vedi caro Amore mio scende la neve, come quella volta che proprio non ce lo aspettavamo, eravamo scesi alla casa al mare, si, anche se era inverno, a guardare il tramonto sulla spiaggia, con un silenzio così bello che anche le onde sembravano chiedere scusa, per il loro andirivieni, e piano scendevano i fiocchi, che si confondevano con i granelli di sabbia, proprio come noi, il cuore che si confonde con la pelle e diventa brivido. Si Amore mio, scende la neve proprio come quel giorno, faceva freddo e tu mi tenevi stretta tra le tue braccia, così forte da togliermi il respiro, così forte che sembrava volermi dire "Non ti faccio mica scappare". E si, come se potessi scappare, ormai ero prigioniera e allo stesso tempo regina di questo amore, così semplice eppure così profondo, di quelli che basta una ruga diversa sul viso per capirsi, che le parole non servono quando gli occhi sanno dire tutto, quando gli occhi riescono a vedere dentro, oltre, il cuore. Vedi Amore scende la neve anche stasera, e tu stai già dormendo, è solo domani leggerai. Vedi Amore ti scrivo, lo so non ce ne sarebbe bisogno, ci diciamo sempre tutto, io e te, ma volevo che queste parole rimanessero incastrate in un foglio, che diventassero un "per sempre" . Vedi Amore scende la neve e voglio dirti che ogni volta che succede penso a Noi, piccolo cristalli di ghiaccio che si uniscono in un abbraccio candito quando toccano terra, e anche quando si sciolgono trovano il modo di tornare a volare, insieme, per poi ricadere, così, in un infinito di morti e resurrezioni, di cadute e rialzate, un precipitare e poi spiccare il volo, così, come il Nostro Amore. Vedi Amore, forse domani questa neve non ci sarà già più, ma Noi saremo ancora lì, a guardare il cielo abbracciati così stretti da toglierci il respiro.
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E si fa sera... sulla vita.
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Assegnamo i punti a questa vita #oggimisentocosi_
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La malinconia è tramonto #oggimisentocosi_
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Lettera sulla neve
Vedi Amore mio.... Vedi caro Amore mio scende la neve, come quella volta che proprio non ce lo aspettavamo, eravamo scesi alla casa al mare, si, anche se era inverno, a guardare il tramonto sulla spiaggia, con un silenzio così bello che anche le onde sembravano chiedere scusa, per il loro andirivieni, e piano scendevano i fiocchi, che si confondevano con i granelli di sabbia, proprio come noi, il cuore che si confonde con la pelle e diventa brivido. Si Amore mio, scende la neve proprio come quel giorno, faceva freddo e tu mi tenevi stretta tra le tue braccia, così forte da togliermi il respiro, così forte che sembrava volermi dire "Non ti faccio mica scappare". E si, come se potessi scappare, ormai ero prigioniera e allo stesso tempo regina di questo amore, così semplice eppure così profondo, di quelli che basta una ruga diversa sul viso per capirsi, che le parole non servono quando gli occhi sanno dire tutto, quando gli occhi riescono a vedere dentro, oltre, il cuore. Vedi Amore scende la neve anche stasera, e tu stai già dormendo, e solo domani leggerai. Vedi Amore ti scrivo, lo so non ce ne sarebbe bisogno, ci diciamo sempre tutto, io e te, ma volevo che queste parole rimanessero incastrate in un foglio, che diventassero un "per sempre" . Vedi Amore scende la neve e voglio dirti che ogni volta che succede penso a Noi, piccoli cristalli di ghiaccio che si uniscono in un abbraccio candido quando toccano terra, e anche quando si sciolgono trovano il modo di tornare a volare, insieme, per poi ricadere, così, in un infinito di morti e resurrezioni, di cadute e rialzate, un precipitare e poi spiccare il volo, così, come il Nostro Amore. Vedi Amore, forse domani questa neve non ci sarà già più, ma Noi saremo ancora lì, a guardare il cielo abbracciati così stretti da toglierci il respiro.
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#libri #Natale #regali
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Sogni che si avverano http://m.arduinosaccoeditore.eu/products/le-parole-vestono-i-silenzi/
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NO
Dammi botte forti, al cuore Lasciami il segno, il sorriso Colpiscimi, violento, con una sorpresa Alza le mani su di me, e spogliami delle paure Uccidimi, le insicurezze. L'Amore forte non lascia lividi, nè cicatrici, l'Amore forte non uccide, l'Amore forte è libertà, non prigione.
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Sogni che diventano sorrisi contagiosi. Grazie ❤️️ http://m.arduinosaccoeditore.eu/products/le-parole-vestono-i-silenzi/
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Io su carta, vero su bianco.
Perché dovreste leggerlo? Perché racconta la vita vista, a volte inventata, altre immaginata, attraverso gli occhi di una donna alla soglia degli anta, ma col cuore di bambina con ali di farfalla e solido come la corazza di uno scarabeo, dove durezza e fragilità sono le due facce della stessa medaglia, perché parla di me, e forse anche un po’ di voi…
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Perché dovreste leggere il mio primo libro ?
Anche per questo: Non ricordo che mese fosse, che stagione fosse, perché buona parte di quel periodo credo di averlo rimosso, ma quel giorno, no, non lo potrò davvero mai dimenticare. Qualche tempo prima, credo fosse fine estate, notai un piccola nocciola all'interno del palmo della mano destra, tra il mignolo e l'anulare, i giorni passavano, la nocciola cresceva ed iniziava a fare male. Il destino, strano e beffardo, volle che mio padre andasse, in quel periodo a farsi visitare da un ortopedico in previsione di un intervento ad una delle ginocchia, e quindi mi feci visitare anche io. "Stai tranquilla, un piccola cisti, 20 minuti e la togliamo". Così arriviamo a quella mattina, ricordo solo che era buio pesto, che era prestissimo, dovevo essere in ospedale prima delle 7:00 che mi dovevano prelevare il sangue, e tutte quelle altre cose che si fanno per "un piccolo intervento in anestesia locale". Fatte tutte le analisi non rimaneva che attendere il mio turno, in stanza con il mio orribile camice verde, le babbucce ai piedi e la cuffia in testa. Tocca a me, saluto mia mamma, ma tanto l'avrei rivista 20 minuti dopo, così mi aveva detto il medico, così continuavano a ripetermi tutti. Un poco di attesa nel corridoio della sala operatoria, e poi eccomi sul freddo tavolo operatorio, fascia emostatica al braccio destro, flebo in quello sinistro, e poi un telo, che non mi facesse vedere cosa mi avrebbero fatto. Si presenta una dottoressa, mascherina e tutto il resto, e cerca di tranquillizzarmi con le solite frasi del caso. " Faremo in un attimo, giusto un taglietto e via." Io ero tranquilla, non sono una facilmente impressionabile, e poi tutti continuavano a ripetermi che era una "cavolata". Quindi procediamo all'intervento. Non appena effettuata l'incisione nella parte "incriminata", quel camice verde e mascherina ( che da questo punto in poi non chiamerò più ne dottoressa ne donna, scusate proprio non ci riesco ) esclama una cosa del tipo "Ma cosa ci hai fatto con questa mano, è un vero disastro." Io, piuttosto scioccata e confusa, spiegai che amavo scrivere, e mi capitava di farlo per ore ed ore, a volte. Lei alzò lo sguardo, tolse gli occhialini e mi disse "Prendi in seria considerazione di smettere, oppure inizia ad imparare a scrivere con la sinistra, perché questa mano NON POTRAI PIÙ USARLA." Da quel momento in poi ricordo di non avere più parlato, uscita dalla sala operatoria ( dopo 2 ore e con mia madre preoccupatissima ) ho iniziato a piangere, ho pianto tutte le lacrime che avevo, credo di aver smesso solo la mattina seguente. Un mese di mano immobilizzata, poi nessuna fisioterapia, no, per Quella la mia mano era andata, finita, inutile. Ma io non potevo e non dovevo crederci, quindi ho continuato a provare e riprovare,a la penna cadeva, la mano faceva male, e per un lunghissimo anno, ho smesso di crederci e non ho più scritto. Non ricordo nulla di quell'anno, fino a quando, per una serie di circostanze che non ci sto a raccontare, incontro un altro chirurgo, specializzato in MICROCHIRUGIA della mano, che, presa visione della situazione mi ha operato nuovamente, constatando il DISASTRO fatto da QUELLA, che aveva reso impossibile il movimento delle dita della mia mano destra, anzi lui si chiedeva come avessi fatto a muoverla fino a quel momento. Una settimana dopo la mia mano era tornata normale, o quasi, ho perso, a causa di quell'anno post operatorio buona parte della forza, mi stanco subito a tenere una penna in mano, ma posso usare il telefono, o la tastiera di un pc, posso di nuovo SCRIVERE. Quel giorno, quelle parole, credo di essere morta almeno un po', ma poi, la VITA ti stupisce, ed ho incontrato il "mio angelo" e sono nata per una seconda volta. Ed ora, non posso smettere di crederci, non devo, per me e un po' per quell'angelo. http://m.arduinosaccoeditore.eu/products/le-parole-vestono-i-silenzi/
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Io su carta, vero su bianco.
Perché dovreste leggerlo? Perché racconta la vita vista, a volte inventata, altre immaginata, attraverso gli occhi di una donna alla soglia degli anta, ma col cuore di bambina con ali di farfalla e solido come la corazza di uno scarabeo, dove durezza e fragilità sono le due facce della stessa medaglia, perché parla di me, e forse anche un po' di voi... http://m.arduinosaccoeditore.eu/products/le-parole-vestono-i-silenzi/
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Finalmente on line il mio primo libro http://m.arduinosaccoeditore.eu/products/le-parole-vestono-i-silenzi/
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