Sto parlando di Voi, Pro-Vita, e di tutte le famiglie conservatrici quanto le vostre: il risultato dei vostri maltrattamenti familiari è ben visibile, nei reparti psichiatrici e nei centri di salute mentale; nei rapporti che psicologi e psichiatri stilano, che vi accusano e non vi nobilitano affatto nelle vostre azioni nei confronti di minori, figli, e pure compagne. Voi causate solo dolore, e questa società vi ha già compresi e superati, dando forma a famiglie, anche non eterosessuali in tutto e per tutto migliori delle vostre.
𝐒𝐢 𝐜𝐡𝐢𝐚𝐦𝐚 𝐆𝐏𝐀 (𝐆𝐞𝐬𝐭𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐢) e non "utero in affitto"; 𝐮𝐧 𝐟𝐞𝐧𝐨𝐦𝐞𝐧𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐨𝐠𝐧𝐢 𝐮𝐨𝐦𝐨, 𝐝𝐢𝐯𝐞𝐧𝐮𝐭𝐨 𝐩𝐚𝐝𝐫𝐞, 𝐢𝐧 𝐦𝐨𝐝𝐨 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐞𝐧𝐬𝐮𝐚𝐥𝐞, 𝐜𝐨𝐧𝐨𝐬𝐜𝐞, 𝐝𝐚𝐭𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐝𝐢𝐯𝐞𝐧𝐭𝐚𝐫𝐞 𝐩𝐚𝐝𝐫𝐞, 𝐮𝐧 𝐮𝐨𝐦𝐨 𝐜𝐢𝐯𝐢𝐥𝐞, 𝐜𝐡𝐢𝐞𝐝𝐞 𝐢𝐧 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐭𝐢𝐭𝐨 𝐥'𝐮𝐭𝐞𝐫𝐨 𝐝𝐢 𝐮𝐧𝐚 𝐝𝐨𝐧𝐧𝐚 (𝐧𝐨𝐧 𝐚𝐯𝐞𝐧𝐝𝐨𝐧𝐞 𝐮𝐧𝐨 𝐩𝐫𝐨𝐩𝐫𝐢𝐨), costruendo una famiglia basata sull'Amore. Gli altri, divenuti padri, ma in modo non gentile, invece lo hanno preteso l'utero altrui, con la violenza psicologica: sostenendo, con la connivenza della diseducazione religiosa maschilista, misogina (tipo la religione cattolica), che "una donna non è donna se non mette al mondo figli" - cioè la situazione spiacevole, diseducativa, in cui riversano le infelicissime famiglie conservatrici (come quelle dei Pro-Vita), che mettono al mondo i figli per uso e costume, con la stessa leggerezza di un cambio di armadio, e non perché li amino. 𝐂𝐡𝐞 𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐞𝐫𝐯𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢 𝐬𝐢𝐚𝐧𝐨 𝐢𝐧𝐟𝐞𝐥𝐢𝐜𝐢 𝐞̀ 𝐞𝐯𝐢𝐝𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐩𝐫𝐨𝐩𝐫𝐢𝐨 𝐝𝐚𝐥 𝐦𝐨𝐝𝐨 𝐢𝐧 𝐜𝐮𝐢 𝐬𝐢 𝐚𝐠𝐢𝐭𝐚𝐧𝐨 𝐝𝐚𝐯𝐚𝐧𝐭𝐢 𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐞 𝐟𝐚𝐦𝐢𝐠𝐥𝐢𝐞, 𝐜𝐡𝐞 𝐫𝐢𝐭𝐞𝐧𝐠𝐨𝐧𝐨 𝐝𝐢𝐯𝐞𝐫𝐬𝐞 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐥𝐨𝐫𝐨 (𝐨 𝐧𝐨𝐧 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐢𝐝𝐞𝐫𝐚𝐧𝐨 𝐩𝐫𝐨𝐩𝐫𝐢𝐨 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐟𝐚𝐦𝐢𝐠𝐥𝐢𝐞, come qui si ha la spiacevole opportunità di rilevare): 𝐥𝐞 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐞 𝐟𝐞𝐥𝐢𝐜𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐢𝐦𝐩𝐞𝐠𝐧𝐚𝐭𝐞 𝐚 𝐠𝐨𝐝𝐞𝐫𝐬𝐞𝐥𝐚 𝐥𝐚 𝐟𝐚𝐦𝐢𝐠𝐥𝐢𝐚 𝐞 𝐚 𝐢𝐧𝐭𝐫𝐚𝐭𝐭𝐞𝐧𝐞𝐫𝐞 𝐫𝐞𝐥𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐩𝐢𝐚𝐜𝐞𝐯𝐨𝐥𝐢, 𝐜𝐨𝐬𝐭𝐚𝐧𝐭𝐢 𝐜𝐨𝐧 𝐢 𝐟𝐢𝐠𝐥𝐢, 𝐝𝐚 𝐧𝐨𝐧 𝐚𝐯𝐞𝐫𝐞 𝐚𝐬𝐬𝐨𝐥𝐮𝐭𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐞 𝐢𝐥 𝐭𝐞𝐦𝐩𝐨 𝐝𝐢 𝐞𝐫𝐠𝐞𝐫𝐬𝐢 𝐚 𝐩𝐨𝐧𝐭𝐢𝐟𝐢𝐜𝐚𝐫𝐞 𝐬𝐮 𝐜𝐨𝐦𝐞 𝐝𝐞𝐯𝐞 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐥𝐚 𝐟𝐚𝐦𝐢𝐠𝐥𝐢𝐚 𝐝𝐞𝐠𝐥𝐢 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐢.
𝐀 𝐬𝐜𝐮𝐨𝐥𝐚 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐢 𝐩𝐮𝐨̀ 𝐢𝐧𝐬𝐞𝐠𝐧𝐚𝐫𝐞 𝐥'𝐢𝐝𝐞𝐨𝐥𝐨𝐠𝐢𝐚/𝐭𝐞𝐨𝐫𝐢𝐚 𝐠𝐞𝐧𝐝𝐞𝐫, 𝐩𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞́ 𝐧𝐨𝐧 𝐞𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞: il termine è stato coniato dai cattolici, dai gruppi religiosi più repressivi, rendendosi ridicoli, dato che non esiste alcun complotto che voglia sradicare la famiglia eterosessuale, ma solo il desiderio di riconoscere diritti (cioè avere una società meno conflittuale): diritti, e non doveri - il che significa che si rimane sempre liberi di formare la propria finta famiglia felice del mulino bianco, conservatrice.
È assurdo essere processati pubblicamente solo perché vuoi AMARE.
𝐌𝐚 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐢 𝐩𝐫𝐨𝐛𝐥𝐞𝐦𝐢 𝐡𝐚𝐧𝐧𝐨 𝐥𝐞 𝐩𝐞𝐫𝐬𝐨𝐧𝐞 𝐫𝐞𝐥𝐢𝐠𝐢𝐨𝐬𝐞 con le altre famiglie? 𝐂𝐡𝐢 𝐡𝐚 𝐦𝐚𝐢 𝐜𝐡𝐢��𝐬𝐭𝐨 𝐞 𝐯𝐨𝐥𝐮𝐭𝐨, MAI, 𝐥𝐚 𝐥𝐨𝐫𝐨 𝐨𝐩𝐢𝐧𝐢𝐨𝐧𝐞?
Sposarsi o non sposarsi; avere o non avere figli, da eterosessuali o meno, non è mica una decisione che si prende dopo una assemblea, di tipo condominiale, eh.
Le famiglie conservatrici hanno forse chiesto il parere o il permesso altrui, prima di mettere al mondo figli o prima di sposarsi, con una votazione democratica nazionale? No.
No, perché è una decisione che fa capo al singolo individuo, e non una questione che necessiti di una votazione democratica - e vale per tutti ! Perché 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐢 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐢𝐧𝐝𝐢𝐯𝐢𝐝𝐮𝐢, 𝐞𝐭𝐞𝐫𝐨𝐬𝐞𝐬𝐬𝐮𝐚𝐥𝐢 𝐨 𝐦𝐞𝐧𝐨, 𝐭𝐫𝐚𝐧𝐬 𝐨 𝐦𝐞𝐧𝐨, 𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐞𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞 𝐜𝐡𝐢 𝐥𝐨 𝐬𝐢𝐚 𝐦𝐞𝐧𝐨 𝐝𝐢 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐢; 𝐧𝐨𝐧 𝐞𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐚𝐝 𝐚𝐥𝐜𝐮𝐧𝐢 𝐯𝐞𝐧𝐠𝐚 𝐫𝐢𝐜𝐨𝐧𝐨𝐬𝐜𝐢𝐮𝐭𝐚 𝐦𝐞𝐧𝐨 𝐃𝐢𝐠𝐧𝐢𝐭𝐚̀ 𝐝𝐢 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐢, in tutti i campi.
Dove c'è amore, c'è famiglia; dove c'è uso, costume, morale, c'è solo una aggregazione di persone, adulte o giovani, in cui solo ci si odia e il proprio odio lo si esporta, lo si semina ovunque - come fa la ragazza che si è esposta per riversare il suo rancore accumulato su persone che stanno vivendo una situazione felice.
𝐂𝐢𝐨̀ 𝐜𝐡𝐞 𝐜𝐨𝐧𝐭𝐚, 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐬𝐢 𝐭𝐫𝐚𝐭𝐭𝐚 𝐝𝐢 𝐜𝐫𝐞𝐬𝐜𝐞𝐫𝐞 𝐮𝐧 𝐦𝐢𝐧𝐨𝐫𝐞𝐧𝐧𝐞, 𝐞̀ 𝐢𝐥 𝐥𝐞𝐠𝐚𝐦𝐞 𝐚𝐟𝐟𝐞𝐭𝐭𝐢𝐯𝐨 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐢 𝐜𝐨𝐬𝐭𝐫𝐮𝐢𝐬𝐜𝐞 𝐟𝐫𝐚 𝐭𝐮𝐭𝐨𝐫𝐞 𝐞 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐫𝐞𝐬𝐬𝐚𝐭𝐨, 𝐞 𝐧𝐨𝐧 𝐜𝐡𝐢 𝐥𝐨 𝐦𝐞𝐭𝐭𝐚 𝐚𝐥 𝐦𝐨𝐧𝐝𝐨: questo è l'unico Valore concreto, esistente, da conservare, che i conservatori della famiglia conservatrice non hanno mai applicato.
Sono pienamente cosciente del fatto che un conservatore, cresciuto in una famiglia conservatrice e/o avendo messo al mondo figli solo per uso e costume - per morale, perché imposto dalle tradizioni, odiando pertanto infinitamente i propri figli per la libertà che ha sentito di perdere (o che perderà, quando gli sarà imposto solennemente di rispettare le tradizioni) - si trovi disorientato nei confronti di chi, per biologia, essendo omosessuale, potrebbe essere esonerato dal crescere un minore (nessuno lo criticherebbe al riguardo), ma invece sceglie di diventare comunque un tutore/genitore.
Mi sentirei anche io, probabilmente, disorientata, se odiassi i miei figli quanto li odia un conservatore - ma non sono un conservatore, e pertanto io amo, e posso odiare gli altri solo e soltanto quando fanno qualcosa di lesivo.
𝐂𝐨𝐬𝐭𝐫𝐮𝐢𝐫𝐞 𝐫𝐞𝐥𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐢𝐧 𝐜𝐮𝐢 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐢 𝐝𝐞𝐯𝐞 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐮𝐧 𝐦𝐚𝐥𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐞 𝐜𝐫𝐞𝐚𝐫𝐞 𝐦𝐚𝐥𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 (anche a noi stessi, non solo come etica di rispetto degli altri) 𝐝𝐢𝐩𝐞𝐧𝐝𝐞 𝐝𝐚𝐥 𝐦𝐨𝐝𝐨 𝐢𝐧 𝐜𝐮𝐢 𝐬𝐚𝐩𝐩𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐧𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐧𝐨𝐢 𝐬𝐭𝐞𝐬𝐬𝐢 𝐞 𝐢𝐧𝐭𝐞𝐧𝐝𝐞𝐫𝐞 𝐠𝐥𝐢 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐢;𝐥𝐞 𝐬𝐜𝐞𝐥𝐭𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐟𝐚𝐜𝐜𝐢𝐚𝐦𝐨, 𝐩𝐞𝐫 𝐥𝐚 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚, 𝐧𝐨𝐧 𝐬𝐨𝐧𝐨 affatto 𝐮𝐧 𝐦𝐚𝐥𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐠𝐥𝐢 𝐚𝐥𝐭𝐫𝐢 𝐪𝐮𝐚𝐧𝐝𝐨 𝐧𝐨𝐧 𝐥𝐞𝐝𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐚𝐥𝐜𝐮𝐧𝐨 - e non può essere intesa come lesione personale, o offesa, quella sofferenza egoistica che si può notare nei genitori e nella generalità delle persone immature, ottuse (a cui non interessa nemmeno ascoltare le ragioni altrui), che ci viene esternata, palesata, buttata in faccia anche con livore, quando non rispettiamo le loro aspettative, vivendo secondo le nostre aspettative - cioè ciò che i conservatori indicano, dandogli connotazione ghettizzante, dispregiativa e colpevolizzante, come 𝗱𝗲𝘃𝗶𝗮𝗻𝘇𝗮, riferendosi ad un giovane o un meno giovane come ad un individuo malato, che non sta percorrendo una fantomatica "via maestra", di cui gli ottusi si sentono promotori; un individuo che, in realtà, non è affatto malato, ma semplicemente non sente e non riscontra alcun beneficio per se stesso nel rispettare una moralità dominante, ma vuole vivere secondo Etica.
Ogni persona è una persona unica, e visivamente indipendente nella forma: nessuno di noi rappresenta una estensione fisica o metafisica degli altri; nessuno di noi ha il dovere di vivere secondo le ragioni degli altri; ogni persona ha diritto ad auto-determinarsi, a decidere in modo svincolato dalle aspettative familiari la strada che vuole intraprendere; ogni persona ha diritto di vivere secondo le propensioni positive e le aspettative positive che la riguardano; gli altri, familiari o meno, cari o meno, amati o meno, non hanno nemmeno il diritto di sentirsi delusi quando ci allontaniamo dalle loro aspettative per la nostra vita, perché è una violenza psicologica: "O fai come dico io (genitore, compagno, amico, educatore....), o mi rattristi (o rendi triste una divinità inesistente)" è un ricatto morale - e il miglior modo per rovinare la vita altrui; di rappresentare per gli altri qualcosa di solo deprimente e opprimente (niente di sano ed educativo).
Questo è ciò che uno specialista offre, con una visione statistica e macroscopica degli individui a chi ha difficoltà a capire chi è; ma questo è anche ciò che direbbe una persona risolta, equilibrata, che non ha interesse a opprimere nessuno coi suoi "comandamenti", perché ha maturato una personalità stabile, e una indipendenza tale, da non sentire in alcun modo che gli usi, gli stili di vita privati altrui, diversi dai suoi, possano mettere a repentaglio le sue sicurezze o addirittura la sua identità.
Chi si sente in pericolo quando i costumi sociali si evolvono in meglio (riconoscendo sempre più diritti e servizi utili a rendere efficaci nella pratica quei diritti umani) è soltanto chi non sa chi è - cioè chi non ha ancora chiaro che la sua identità è slegata dagli altri, e che niente e nessuno può togliercela (a parte la morte, in quando momento in cui scompariamo del tutto, corpo compreso).
C'è un solo modo di relazionarsi con gli altri senza rappresentare un malessere ed è riconoscere che gli altri esistono, ma non sono noi e non saranno mai noi; anche quando esiste una linea genetica che rende parenti (nel caso dei figli), l'altro, una volta uscito dal tuo corpo, non ha il dovere alcuno di diventare un tuo clone, la tua fotocopia, il tuo io di riserva, perché non lo è.
Le mie radici non sono cristiane - e sono sicura, perché l'Italia non è la Palestina.
Difesa della legalità?
Quale?
Quella vista in Liguria?
Quella dei 𝟰𝟵 𝗺𝗶𝗹𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗱𝗶 𝗲𝘂𝗿𝗼 𝗻𝗼𝗻 𝗿𝗲𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝗶𝘁𝗶 𝗮𝗶 𝗰𝗶𝘁𝘁𝗮𝗱𝗶𝗻𝗶?
Il tesoriere della Lega, Alberto Di Rubba, è stato condannato in appello a 4 anni e mezzo di carcere nel processo sulla Lombardia Film Commission. (https://www.ilpost.it/.../di-rubba-condanna-appello.../).
Se su un programma elettorale, dopo una infinita pappardella solo a sostegno degli anziani (su cui si da per scontato che siano soltanto brave persone), trovate scritto: "Promuovere stili di vita sani per contrastare il disagio e le 𝐝𝐞𝐯𝐢𝐚𝐧𝐳𝐞 𝐠𝐢𝐨𝐯𝐚𝐧𝐢𝐥𝐢", sapete cosa dovete rispondere sulla loro lista, in quanto giovani e adulti progressisti? 𝗩𝗔𝗙𝗙𝗔𝗡𝗖𝗨𝗟𝗢
Come possiamo pretendere una sessualità responsabile diffusa, anche fra i più giovani, quando i primi a non essere realisti e responsabili sono proprio i più adulti? ✓
I Pro-Vita sono contro la contraccezione: sostengono una sessualità totalmente svuotata di sentimenti e passioni positive, priva di ogni forma di romanticismo e cura della propria persona e dell'altro, da automa, a solo scopo riproduttivo - tipo animale da allevamento intensivo. I Pro-Vita sostengono una pericolosa sessualità senza l'uso del preservativo (recentemente si sono opposti ad una campagna per l'uso del profilattico, introdotta nelle scuole) ovvero: propongono una diffusione a tappeto di malattie a trasmissione sessuale, soprattutto fra i più giovani. Papa Bergoglio sta facendo lo stesso tipo di propaganda.
I fondi che i Pro-Vita ricevono dallo Stato, attraverso la collusione politica, senza interpellare i cittadini (lavoratori e pensionati) potevano essere spesi per abbassare il costo della contraccezione, in quanto dispositivo medico fondamentale che, da un lato, previene principalmente malattie a trasmissione sessuale (profilattico), dall'altro, evita di ricorrere all'aborto, in caso di gravidanza indesiderata.
Il sesso non è soltanto "divertimento", ma anche salute psicologica e fisica della persona; e dire a terzi "usate i contraccettivi se volete passare la vita a divertirvi soltanto" fa solo intendere, a torto, che mettere al mondo un figlio sia soltanto qualcosa di brutto e meccanico - quando la questione è che si deve essere predisposti per fare da genitore/tutore ad un minorenne, cioè maturi, risolti, savi, pazienti, razionali, amorevoli, psicologicamente equilibrati e con molta, molta capacità di immedesimarsi nei panni degli altri (empatici), altrimenti si fanno solo danni.
La promiscuità è presente tanto nei più giovani, quanto negli adulti, ma con un modo di viverla differente. Gli adulti, sposati o meno, nella generalità, mantengono una sessualità promiscua, anche se in modo discreto - spesso a insaputa del compagno/compagna e le relazioni extra-coniugali hanno differenti connotazioni, tra cui il frequentare soggetti che, per lavoro, prestano sesso a pagamento.
Nel nostro Paese la prostituzione non è regolamentata, esiste ancora lo sfruttamento della prostituzione gestito dalla malavita, dove la salute delle persone non è assolutamente considerata. La contraccezione ci riguarda tutti, uomini e donne, con il medesimo impegno e il medesimo diritto di accedere a tali presidi medici, perché il primo problema è il non diffondere malattie a trasmissione sessuale - problema che ricade anche sul compagno o la compagna che non sa di convivere, da sposati o meno, con un soggetto che è promiscuo, e nasconde tale questione, invece di essere sincero, mettendo in pericolo la salute di chi gli è accanto.
Evitiamo i "voi", perché siamo tutti coinvolti in questa realtà di adulti moralizzati, non sinceri; rispetto ad una mentalità giovanile apertamente promiscua, le generazioni più adulte nascondono di fare sesso con più soggetti diversi. E no: non sono più savi e responsabili di un adolescente: sono solo più bravi a non far sapere di aver contratto una malattia sessualmente trasmissibile, curandosela in privato, ricorrendo alla sanità pubblica.
E' talmente un modello di felicità la famiglia conservatrice, che il tasso di separazioni e divorzi è aumentato in numero esponenziale; pure gli stessi politici conservatori - conservatori solo a parole! - sono separati, divorziati, o, come Meloni, non scelgono nemmeno di sposarsi - ma, nonostante l'insuccesso conclamato del modello familiare conservatore, sono state costituite associazioni, come i Pro-Vita, per imporre agli altri, qualcosa che è decaduto da decenni.
Perché? Mera speculazione sulla moralità arcaica (vigente solo nei più anziani, ancorati al passato, per strappare voti), business sulla carità (chiedono donazioni), distrazione di fondi pubblici (senza chiedere il parere dei cittadini lavoratori e pensionati, i Pro-Vita ricevono finanziamenti pubblici in qualità di Onlus - niente, di fatto, di onesto, pertanto.
Sottolineo la definizione "famiglia conservatrice", e non eterosessuale, perché famiglia conservatrice non è sinonimo di famiglia eterosessuale: esistono, infatti, famiglie dove i genitori, seppur eterosessuali, sono progressisti - tipo coloro che non battezzano i figli.
Ampliare i diritti, riconoscendo anche le famiglie non eterosessuali, permette comunque a chi è conservatore di formarsi la sua famiglia disfunzionale, dove i figli non sono persone, ma oggetti di arredamento familiare, messi al mondo non per amore, ma per motivi morali.
Non siamo ancora arrivati ad una società civile, dove prima di fare un figlio devi essere sottoposto - come accade a chi adotta - ad un controllo psicologico, atto a verificare se sei davvero un adulto risolto, pronto a fare da tutore ad un minore; solo quel tipo di sana evoluzione sociale metterebbe a rischio la lobby conservatrice.
Pertanto, purtroppo, l'estensione dei diritti anche a chi oggi viene diffamato e molestato dai conservatori, non avrà dirette conseguenze sui conservatori: ci saranno ancora figli che verranno cresciuti da famiglie conservatrici con la stessa empatia di una statua di gesso; si formeranno ancora, comunque, famiglie conservatrici, perché alcuni conservatori non sono in grado di realizzare quelle che sono le attuali conseguenze della loro ottusità: l'essere allontanati dai figli stessi, una volta divenuti genitori anziani; l'essere lasciati a vivere da soli, anche se malati, o rinchiusi in ospizi, seppur ancora autosufficienti: questi sono i "grandi successi" delle famiglie conservatrici, i cui disvalori e incoerenze sono oramai sotto gli occhi di tutti.
È quasi sempre bello se dal buio arriva il giorno
È bello se le nuvole sono solo un contorno
A volte è bello avere diciott'anni
È bello se mi chiami, è bello se rimani
È bello se rimandi un po' quando stai per venire
Ha un fascino più forte tutto ciò che può finire
"Li hai visti i nuovi euro da 20?" Boh, che dire?
I soldi sono sempre belli, erano belle anche le lire
È bella questa stanza pure se ci sto da solo
È bello questo hangover visto che oggi non lavoro
È bello se scopiamo al buio e invece fuori è giorno
È sempre bello averti intorno
Oggi voglio andare al mare
Anche se non è bello
Oggi sai che voglio fare
Fare come quando piove e io mi scordo l'ombrello
Capisci i sentimenti quando te li fanno a pezzi
È bello rimettere insieme i pezzi
Vedere che alla fine stanno in piedi anche da soli
È bello stare insieme, saper stare da soli
È bello essere il primo, bello andare lontano
Stamattina col sole era bella anche Milano
E tu che abbassi gli occhi quando dico che sei sempre più bella
Sei sempre più bella
Oggi voglio andare al mare
Anche se non è bello
Oggi sai che voglio fare
Fare come quando piove e io mi scordo l'ombrello
Ma fuori com'è?
Come lo volevi
Dietro le serrande il sole
Ma fuori com'è?
Con me e te
Quasi sempre bello eppure
Oggi voglio andare al mare
Anche se non è bello
Oggi sai che voglio fare
Fare come quando piove e io mi scordo l'ombrello
Oggi voglio andare al mare
Anche se non è bello
Oggi sai che voglio fare
Fare come quando piove e io mi scordo l'ombrello
Là fuori com'è?
Come me e te
Non sempre bello eppure
Morire o anche farsi solo percuotere per una causa giusta, è proprio ciò che non farebbe mai una persona intelligente, che punta al dialogo e al confronto e alla rappresentazione della realtà munita di argomenti validi (scienza); farsi macellare è invece proprio ciò che farebbe chi sa di sedere, a piene chiappe, dalla parte del torto, ovvero il religioso - che punta al martirio, come gesto estremo, pensando che il farsi uccidere gli offra una ragione, o parvenza di ragione, che non aveva prima e non acquisisce nemmeno dopo.
La realtà è ciò che esiste, a prescindere da ciò che si crede - ed è il tempo, nel progresso continuo di noi esseri senzienti, a farla emergere: il tuo insensato sacrificio da mortale, che spacci come "per salvare il mondo dal peccato", è solo il tuo suicidio premeditato: il tuo atto estremo di egoismo, fatto per salvare solo te stesso dalla vergogna di aver compreso che le tue erano solo farneticazioni.
Al "sommo poeta" (Dante) che, tra studi scolastici imposti e ricorrenze varie, è sempre riuscito con la sua vuota arringa sociale papista, spiattellata come se fosse oro, solo a svangarmi i testicoli che non ho.