Dal 2012 al 2017 assessore al Comune di Como [urbanistica e edilizia privata, SUAP, sistema informativo territoriale, informatizzazione, portale web, digitalizzazione e statistica]
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Piano piano stiamo migrando i post con maggior contenuto testuale da questo blog a Medium.
L'indirizzo è https://medium.com/2012-2017
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Facciamo che gli archivi della memoria più dolorosa di questa città tornano a #Como. Punto.
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PLIS Valle del Cosia: Tavernerio ha approvato, lunedì in aula a Albese e Como.

Lunedì portiamo in aula la proposta di costituzione del PLIS (Parco Locale di Interesse Sovracomunale) Parco della Valle del Cosia. E' il punto di arrivo di un percorso partecipato iniziato nel 1994 con la posa del Ponte dei Bottini che ha coinvolto tante persone. Secondo la linea d'azione delineata dalla Provincia, i tre comuni (Albese, Como e Tavernerio) prima approvano la forma e la convenzione e successivamente istituiscono il parco, sempre attraverso il consiglio comunale. Tavernerio ha già approvato e si apprestano a farlo, in contemporanea, Como e Albese. Parliamo di 187 ettari di aree verdi, 12 chilometri di sentieri e 8 chilometri di corsi d'acqua da tutelare, valorizzare e condividere. Per noi e i nostri figli.
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Città dei Balocchi record: ok, ma i dati è il Comune che li raccoglie.
Una volta tanto, diamo a Cesare quel che è di Cesare.
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Un buon articolo con un brutto titolo. Leggetelo. Questa cosa di ritenere che la notizia brutta sia meglio di quella bella non riuscirò mai capirla.
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Sincerely, Barack Obama

To my fellow Americans / President Obama’s letter to the American people on the progress we’ve made together
Ossia, come dovrebbe essere fatto un bilancio di fine mandato.
https://medium.com/the-white-house/to-my-fellow-americans-649af4c5fc49#.1wawi6lt9
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Scelte e deregolamentazione
La deregolazione amministrativa ha fatto sì che il sistema dei controlli non avvenga più a monte, ma a valle, successivamente agli atti assunti.
E’ così, ad esempio, in edilizia, ed è così nel sistema di controllo contabile degli atti delle pubbliche amministrazioni.
Non è quindi un mistero per nessuno che l’adozione di atti pubblici viene sempre più attentamente valutata nell’ottica della responsabilità di chi li redige (i tecnici) e di chi li approva (a volte i tecnici, a volte i politici), perchè un atto mai dichiarato illegittimo può essere ritenuto pregiudizievole per l’erario ad anni di distanza.
Anche di questa, umanissima, circostanza è necessario avere comprensione quando si valuta l’operato delle pubbliche amministrazioni.
Anche quando la città, altrettanto comprensibilmente, chiede altro.
Forse qualche riflessione sul sistema dei controlli va fatta.
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Parlare di Smart Cities non è come farle ;)
Ieri pomeriggio abbiamo presentato alla stampa la prima parte dei risultati di #ComoSc2.
Vediamo se riusciamo a “farla semplice”, come si dice.
Cos’è #Como Sc2?
ComoSc2 è un progetto che raccoglie e analizza i dati digitali generati a Como da tre fonti: social (Twitter, Instagram), rete pubblica dati (wi-fi pubblico), telefonia mobile (TIM) e apparati Iot (telecamere stereoscopiche posizionate in piazza Duomo).
Chi c’è in Como Sc2?
Il progetto è stato avviato da settore Servizi Informatici del Comune di Como, in collaborazione con il gruppo di Data Science del Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria (Deib) del Politecnico di Milano che svolge ricerche multidisciplinari avanzate su metodi, tecnologie e strumenti per Big Data e Data Science. Insieme all’amministrazione comunale e al Politecnico, sono in campo la Fondazione Politecnico, Fluxedo – una start up del Politecnico incubata in ComoNext – il Tim Joint Open Lab di Trento, il laboratorio i3 della Fondazione Bruno Kessler e il Teatro Sociale di Como. Il Politecnico, sostenuto e finanziato dalla Fondazione Politecnico grazie anche ai contributi ricevuti dai suoi partecipanti e fondatori, in particolar modo quelle del partecipante Steriline, Fluxedo, Tim e la Fondazione Bruno Kessler sono finanziate da un progetto europeo EIT Digital (la divisione Digital dell’European Institute of Innovation and Technology).
Cosa è emerso dall’analisi dei dati?
I dati presentati ieri sono stati ovviamente svolti in forma semplificata. Li stiamo analizzando e pensiamo per fine gennaio di presentarli alla città all’interno di un rapporto più generale che contenga anche le azioni (decisioni) che una pubblica amministrazione deve (può) avviare alla luce dei dati raccolti.
Qualche dato che è emerso in conferenza stampa, nell’illustrazione del prof. Della Valle, docente di Data Science presso il Politecnico di Milano. Ad esempio che l’8 dicembre da piazza Duomo, per la Città dei Balocchi, sono passate 80mila persone, che nel mese di settembre in città arrivano meno svizzeri e aumentano, invece, tedeschi e francesi e che nei fine settimana di luglio per gli stranieri prevalgono svizzeri, tedeschi e francesi e per gli italiani i milanesi. Che il wi-fi a Villa Olmo è molto utilizzato, segno di una scelta corretta di implementare il servizio là dove non è disponibile, come fortissima è l’attrattività della diga foranea in fondo alla quale si trova il monumento di Daniel Libeskind. Che la frequentazione della città è molto segmentata a seconda delle età e della nazionalità delle persone, cosa che dovrebbe suggerire molto in tema di composizione del calendario degli eventi, per fare un esempio banale. Che tutto ciò che ruota attorno a brand lago di Como ha una straordinaria forza attrattiva per i turisti stranieri, che sono felici di condividere le loro foto e i loro tweet, generando così una attrazione ancora più forte. Che la città e le nuove piazze piacciono.
Cosa si può fare con questi dati?
Como SC2 è un progetto di Digital Trasformation (il termine “Digital Transformation” è usato per indicare la capacità delle imprese/pubbliche amministrazioni di trasformare radicalmente i propri processi migliorandone i risultati, grazie all’uso della tecnologia) che si propone di sviluppare, implementare, testare e validare nuovi servizi digitali. Oggi Social media, Internet of Things (IoT), Wi-Fi pubbliche, reti telefoniche e log di applicazioni mobile consentono di misurare quante e quali persone arrivano, sostano ed escono da una certa area e questo può aiutare, di conseguenza, a quantificare e misurare gli effetti delle decisioni urbanistiche sulla vita della città. Queste stesse informazioni possono poi essere utilizzate anche per il marketing territoriale, i distretti urbani del commercio e le attività commerciali (negozi, bar) ma anche Musei, Teatri e organizzatori di eventi.
E la privacy?
Tutti i dati erano anonimizzati e l’elaborazione è avvenuta già su dati anonimi, così come previsto dalle recenti norme europee in termini di privacy e dal Garante italiano. Tre i livelli di dettaglio che sono stati analizzati: il livello della città, della piazza/strada e infine quello del luogo d’interesse. Quanto all’elaborazione, essa fornisce il numero delle persone presenti quel giorno e a quell’ora, il numero di donne/uomini, l’età, la provenienza (turisti/cittadini) e la tipologia (in base al contratto telefonico privati/business). Per quanto riguarda il livello della piazza/strada le telecamere hanno effettuato le analisi numeriche in uno spazio aperto, quello di piazza Duomo, registrando tutte le presenze. Il tipico percorso delle persone, sempre in forma aggregata, è stato seguito attraverso il collegamento con le reti pubbliche di wi-fi. Per i dati la città è stata suddivisa in 7 “celle”, la città murata, la sponda del lago di Villa Geno, la sponda del lago di Villa Olmo, la zona industriale, Brunate e la zona legata all’università e al business.
C’è qualche cosa di simile altrove?
No. Non c’è. Como dovrebbe esserne orgogliosa.
La prima scommessa crediamo di averla centrata. Individuare i dati da osservare non era facile ma ci siamo riusciti e abbiamo a disposizione una banca dati rispetto all’attrattività della città notevole. Certo, il vero lavoro comincia ora perchè questi risultati dovranno essere messi a confronto con le decisioni dell’amministrazione rispetto ai settori che avevamo individuato e cioè alla pianificazione urbanistica, al commercio, all’occupazione dello spazio pubblico, ai flussi di turisti e al calendario degli eventi. Per fine gennaio gli uffici comunali potrebbero già essere in grado di trarre le prime conclusioni. Tra l’altro questo lavoro rende possibile creare un modello gestionale d’esempio per altre realtà.
In attesa di vederci a gennaio, date un’occhiata a qualcuna delle slide del prof. Della Valle nelle immagini in alto.
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Turismo: Como ai massimi storici e più forte della provincia.
Fonte: rapporto sul turismo in provincia di Como - 1° semestre 2016, a cura dell’Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio di Como. Il file è scaricabile anche dal sito istituzionale, pagina informazioni economiche.
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Architetto, grazie.

Questa è la prima domenica di pensione per l’architetto Giuseppe Cosenza, dirigente dell’Area Governo del Territorio del Comune di Como dalla seconda metà del 2012, quando arrivò dalla Provincia.
Disse mio padre quando gli diedi la notizia: “Ci sarà la rivolta dei modesti”. Vero.
La prima cosa che l’architetto Cosenza fece quando si insediò fu quella di venire da me e assicurarmi, prima di ogni altra cosa, la sua lealtà negli anni a venire.
Mi sembrò, lo confesso, una cosa di altri tempi ma che letta alla luce di quello che abbiamo affrontato in questi anni è davvero un atto di una umanità rara.
Abbiamo fatto molte cose, insieme. Se oggi abbiamo degli uffici che funzionano, un Piano di Governo del Territorio aggiornato, le nuove piazze, Life Electric e chiuso Trevitex, è solo grazie alla sua determinazione e competenza. La città non può che dirgli grazie. In molti lo rimpiangeremo, gli altri abbiano l’onestà di riconoscerne i meriti.
Dopo il prossimo maggio può darsi che, liberi da impegni, ci si ritrovi per altri progetti. Ci conto.
Architetto, grazie.
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5 anni di Area del Territorio a Como

Erano 4.
http://prezi.com/igeen5eskw3v/?utm_campaign=share&utm_medium=copy
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Trevitex: 2012 / 2016

La somma delle urbanizzazioni previste dalla variante al Programma di Integrato Ex Trevitex nel quartiere di Camerlata rappresenta la più grande operazione di riassetto urbano di questa città dalla chiusura del centro storico.
Credo che a questa amministrazione, e in particolare ai consiglieri che hanno votato l’atto di indirizzo nel 2014, debba essere riconosciuto il merito non tanto di aver posto rimedio a una situazione iniziata nel 1994, quanto di essere riuscita nell'arco di un mandato a individuare una soluzione condivisa attraverso il confronto con il territorio, sottoporla al consiglio comunale in via preliminare, adottarla, approvarla e poi realizzarla.
La nuova piazza Fisac rappresenta uno dei tre punti alla base della visione assunta da questa amministrazione: restano infatti la riqualificazione della via Varesina e della via Giussani, tutte parti di un disegno complessivo che va oltre la somma dei singoli interventi.
Tutti, infatti, sono finalizzati alla rinascita di un quartiere di diverse migliaia di abitanti pesantemente colpito dalla espulsione dell'Ospedale S. Anna e alla implementazione di infrastrutture in grado di supportare i 1.200 abitanti teorici che l'attuazione dell'accordo di programma sottoscritto con Regione Lombardia comporta.
Il futuro delle città passa dalla rigenerazione degli spazi urbani, come il futuro del lavoro passa dalle città: la bellezza resa nelle forme dello spazio pubblico assolve al compito di creare appartenenza alla comunità e fiducia nel futuro.
L'apertura di una piazza complessa per la sua parte in termini di molteplicità di funzioni, in un quartiere tanto giovane demograficamente quanto privo di spazi pubblici di partecipazione, è un atto di fiducia verso le nuove generazioni, a mio personale avviso spesso poco o nulla considerate da chi è chiamato a programmare il futuro delle città.
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La bellezza è l’antidoto alla passività


Al termine di un piacevole pomeriggio presso l’Ordine degli Architetti di Como, sul tema dello spazio pubblico, ho ieri concluso un breve excursus su cinque anni di urbanistica in questa città ricordando ai presenti le parole con cui Leonardo Benevolo chiude “La città nella storia d’Europa”.
Ossia che la città pre-industriale, con la sua permeabilità fra spazi pubblici e privati attraverso il filtro delle facciate, era strumento di distribuzione e fruizione dei beni culturali, e che oggi gli stessi beni, infinitamente riprodotti sotto forma di immagini, sono affidati alla passività dei loro fruitori nella misura in cui vengono sottratti all’esperienza contemplativa, inserita come sollievo della vita quotidiana negli appositi intervalli di tempo libero.
La città è l’alternativa reale a questi meccanismi, consentendo l’accumulazione della bellezza attraverso la frequentazione degli spazi pubblici in un ampio intervallo di tempo mentre si abita, si lavora, si circola.
La bellezza resa nelle forme dello spazio pubblico assolve a questo compito.
Nonostante qualcuno minacci che in caso di vittoria elettorale provvederà a "coprire le due pozze gasate e farci passare i bus", sono ragionevolmente certo che piazza Grimoldi non tornerà più come prima.
Perché il successo è dato dal poter percepire l’intorno come opera dell’uomo in cui si può entrare e vivere le singole opere come elementi costitutivi di un ambiente, non solo come immagini vaganti.
Come in piazza Volta ci si approccia un forma colloquiale e aperta, così piazza Grimoldi induce a toni di voce più bassi e atteggiamenti riflessivi: nella misura in cui restituiscono ai cittadini spazi vivi, entrambe assolvono il compito che è stato loro affidato.
Ci saranno altri amministratori, non ci sarà un’altra città.
Abbiamo molti altri spazi di scoprire: agli architetti il compito di suggerire le nuove forme.
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Variante PGT del Comune di #Como: operativa dal BURL serie Avvisi e concorsi n. 42 del 19 ottobre 2016. Percorso avviato e concluso. Son soddisfazioni.
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Life Electric: chi ha detto cosa.
2.10.2016: #LifeElectric compie un anno. Una cronologia (volutamente parziale) di cosa è successo dal 2014.
https://goo.gl/RTFvNh
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Ci sono le mostre. Poi c’è Miniartextil.

Miniartextil è uno spazio di assoluta riflessione, il tentativo di rendere percepibile l'invisibile di de Saint-Exupéry.
Anche quest’anno si ripete la magia di un’idea nata nel 1991 nel Chiostrino di Sant’Eufemia grazie a Nazzarena Bortolaso e Mimmo Totaro, che apre i battenti sabato 1° ottobre 2016 con una doppia inaugurazione.
Apertura alle 17:00 presso la Ex Chiesa di San Francesco a Como (performance TDF – WE dell’artista Thomas De Falco) e a seguire in Villa Bernasconi a Cernobbio, seconda sede della mostra, per l’inaugurazione alle 19.00 (trasferimento dei visitatori con servizio navetta).
Miniartextil è un piccolo capolavoro da assaporare ogni volta.
Fatevi un regalo: #godetevelo.
Info Miniartextil 2016:
Miniartextil TESSERE SOGNI - TO WEAVE DREAMS 2016
Inaugurazione 2016
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