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Melissa's Box
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This is a blog used by an italian roleplayer to keep safe informations, roles and all about one of her character: Melissa Aine Juliet Light, who still don't know who she is, the human side of Hestia. " ๐’˜๐’† ๐’˜๐’†๐’“๐’† ๐’ƒ๐’๐’“๐’ ๐’˜๐’Š๐’•๐’‰ ๏ฟฝ๏ฟฝ๏ฟฝ๏ฟฝ๐’Š๐’“๐’† ๐’‚๐’๐’… ๐’ˆ๐’๐’๐’… ๐’Š๐’ ๐’๐’–๐’“ ๐’†๐’š๐’†๐’” "
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melscandle-blog ยท 9 years ago
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melscandle-blog ยท 9 years ago
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Sala Comune: Melissa (Hestia) & Leda (Selene)
Melissa quel giorno si era svegliata presto e si era subito messa a studiare, le lezioni non erano ancora ricominciate, ma aveva deciso di portarsi avanti. Dopodichรฉ aveva deciso di concedersi una pausa e lavorare un po' a maglia, stava segretamente preparando un maglione per il suo fratellino. Piรน facile a dirsi che a farsi quando si ha un gatto dispettoso che si aggira per la stanza, perciรฒ aveva deciso di ritirarsi in Saletta. Se ne stava tranquilla sulla poltrona che dava sulla porta, canticchiando fra sรฉ.
La sveglia, quella mattina, non aveva suonato, o Leda non era riuscita a sentirla, e quindi, quando finalmente si era svegliata, l'orario di inizio era passato da un pezzo e ormai non aveva piรน senso neanche provare ad assistere alla parte della lezione rimanente. Infastidita, scapigliata e intontita dalle troppe ore di sonno, si era quindi avviata verso la Sala comune, sperando in del caffรจ o qualcuno che potesse sollevarle il morale.
Riconobbe i capelli di fiamma immediatamente: la ragazza dalla voce giallo indiano dalle sfumature magenta, ovviamente. La melodia mormorata fluttuava nell'aria, e Leda si sentรฌ quasi in colpa al doverla interrompere. "Ehy!" mormorรฒ, tuttavia, a bassa voce, cercando disperatamente di ricordarsi il nome di lei, che si era nascosto dietro al colore delle sue parole, come se bastasse quello a individuarla e a riconoscerla.
Era talmente assorta in quello che stava facendo che non sentรฌ neppure la ragazza entrare, fu il suo saluto ad attirare la sua attenzione. Melissa alzรฒ gli occhi e nel riconoscere la ragazza un sorriso si formรฒ sulle sue labbra e un piccolo scintillio negli occhi, una fiamma che danzava sempre quando era di buon umore. ยซ Buongiorno, Leda. ยป Esclamรฒ con un tono calmo e dalla sfumatura calda. ยซ Come hai passato la mattinata? ยป
Sorride di rimando, accomodandosi sul divano di fianco alla ragazza. Con rapidi gesti si toglie le scarpe basse che indossava e incrocia le gambe sui cuscini, tirandosi indietro fino a toccare lo schienale con la schiena. "Passata addormentata, oggi non c'รจ stato proprio verso di svegliarmi." sospira. "Ma non volevo interromperti mentre cantavi, hai una bella voce." scrolla le spalle, osservandola un attimo, per poi distogliere lo sguardo. "E un bel colore, per di piรน. Ti piacciono le rose?"
Il suo sorriso si accentuรฒ nel notare come si accomodi sul divano, nello stesso modo in cui spesso lo fa anche lei. Stare rannicchiata le piace. ยซ Perlomeno puoi dire di esserti riposata, se non sei riuscita a svegliarti si vede che ne avevi bisogno. ยป Terminรฒ il punto che sta facendo e posa momentaneamente il proprio lavoro in grembo, facendo attenzione a non farsi male con i ferri. ยซ Ti ringrazio. ยป Ancora una volta le sorrise. ยซ Ma non preoccuparti, mi fa piacere avere compagnia. Avrai altre occasioni per sentirmi cantare. ยป Annuรฌ appena, era molto che non si esibiva e di norma era possibile sentirla cantare solo ad un open mic, ad un falรฒ, durante una "jam session" casuale che ogni tanto avveniva nel suo gruppo di amici o... cosรฌ, quando era rilassata e sovrappensiero. Nella sua piccola bolla di calore. ยซ Un bel colore? Intendi i miei capelli? ยป La guardรฒ incuriosita, passandosi una mano fra i capelli istintivamente. ยซ Le rose... sรฌ, direi che mi piacciono. Ho un vaso di rose arancioni in camera di cui mi prendo cura, un regalo di Roxanne. ยป
Giocherella distrattamente con il bordo di un cuscino, prima di prenderlo fra le braccia e stringerlo contro il petto, ascoltando la rossa di capelli parlare. "Posso dire di essere una scansafatiche, sรฌ." ride a bassa voce. "Non sto neanche recuperando il tempo perso ma, beh, va bene cosรฌ, direi." scrolla il capo, per poi buttarlo indietro sullo schienale, i capelli chiarissimi in netto contrasto con il colore dei cuscini, il volto girato verso l'altra per riuscire a osservarla. "Lo spero..." mormora, semplicemente, in risposta all'affermazione della ragazza. Sentire cantare a cappella รจ sempre un piacere, se la persona in questione รจ intonata. Si solleva nuovamente, e di scatto, spalancando gli occhi, alle domande. I denti affondano nel labbro inferiore qualche secondo, mentre pensa, indecisa, a come rispondere. "Oh. Ero convinta di avertelo giร  detto l'altra volta... intendo di voce, hai un bel colore di voce." sorride senza lasciare le labbra aprirsi, un po' timidamente. "Pensa che coincidenza. Stavo appunto per dirti che hai lo stesso colore delle Noisette crรจposcule."
Il suo sorriso si fece piรน caldo mentre l'ascoltava, era come se la stesse accogliendo nel suo mondo e la cosa la emozionava. Le era sempre piaciuto piรน ascoltare le persone, conoscerle, piuttosto che parlare. ยซ Oh, giusto, perdonami. Sรฌ, me lo avevi giร  detto. ยป Esclamรฒ con aria dispiaciuta, passandosi di nuovo una mano fra i capelli, questa volta piรน nervosamente, come faceva quando si trovava in imbarazzo. ยซ Sono le rose che ho in camera! Hanno un colore meraviglioso. ยป Arrossรฌ appena e il suo sguardo si perse per un attimo, ripensando al vaso che si trovava sul davanzale. Che coincidenza.
"No, figurati, non รจ un problema." afferma, rapidamente e senza pensarci troppo, in maniera diretta e per niente infastidita. "Non รจ una cosa a cui si pensa spesso." Si tira leggermente piรน sul divano, continuando a carezzare il cuscino che tiene fra le mani. "Davvero?" l'esclamazione รจ quasi troppo eccitata e il sorriso quasi troppo aperto: in fondo neanche la conosce... "Le hai scelte tu o te le hanno scelte? Perchรจ sai, magari non รจ una coincidenza..."
Sorrise di rimando, con la stessa intensitร . ยซ Sรฌ, davvero. Sono state un regalo di Roxanne, la mia compagna di stanza. Studia botanica quindi รจ un'appassionata di piante. ยป
"Beh allora lo avrร  fatto per... non so, un'associazione involontaria, no? Le coincidenze non esistono, credo. Voglio dire: una volta mi hanno detto che sembro una piuma. Al tatto. Beh, un'altra sinestesia e, ecco, sรฌ, penso mi si addica." Prende un respiro, cercando di frenare la parlantina che di solito non ha e di trovare le parole piรน giuste. "Diciamo che ci associamo mentalmente e inconsciamente a qualcosa e solitamente gli altri lo colgono, ecco. Ad esempio, forse รจ per il rosso dei capelli, non saprei. Ti associ a qualcosa di rosso o arancione?"
Annuรฌ con interesse. ยซ Sรฌ, sono d'accordo. Le coincidenze difficilmente accadono. ยป Per un attimo nei suoi occhi passรฒ una venatura di colore piรน fredda, che venne presto rimpiazzata con del calore. ยซ Una piuma al tatto? Sรฌ, penso che ti si addica. ยป Sorrise, in seguito alla sua domanda il suo sguardo divenne ancora piรน luminoso, come se delle fiamme si fossero fatte piรน alte. ยซ ... Forse sembrerร  strano, ma mi associo al fuoco. Camera mia รจ disseminata da candele, ho sempre sentito vicino il fuoco, piรน che lontano. Il suo calore, la sua parte, come dire... Positiva. ยป Il suo tono di voce si fece come piรน dolce e caldo, mentre parlava. Alla fine della frase ebbe un piccolo tremito e si passรฒ una mano fra i capelli, come realizzando di aver appena detto qualcosa di molto personale.
Annuisce un paio di volte, poi si sporge in avanti, per continuare la conversazione. "Esattamente! Di questo parlo. In un qualche modo inconscio sia io che la tua... coinquilina, hai detto? Beh, sia io che lei sentiamo questo collegamento. Oppure รจ il tuo carattere che ti fa associare alle cose calde e quindi porta noi a fare lo stesso..." sospira, si lecca le labbra, secche e ricomincia. "Non lo so, non studio psicologia ma... ecco, non puรฒ essere una coincidenza e..." torna a accasciarsi contro lo schienale, abbracciando piรน stretto il cuscino e ritraendo le gambe, quasi a rimpicciolirsi su di esso. "Ecco, di solito non parlo cosรฌ tanto, perdonami."
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Sala Comune: Leda (Selene) & Melissa (Hestia)
โ Ho bisogno di caffรจ come Trilli ha bisogno di attenzioni โž
E' entrata nella saletta pochi minuti prima, portando sotto braccio uno dei suoi cari libri di poesia Greca, Eschilo, in questo caso. Da una delle credenze prende una tazza bianca, di ceramica, con lo stemma dell'universitร  con unica decorazione, e si avvicina al basso tavolino sul quale in bella fila sono disposte le diverse bevande calde che l'universitร  offre ai suoi studenti. La sensazione della ceramica fina sotto le dita รจ cosรฌ piacevole da provocarle un brivido, e la assapora per qualche secondo, prima di decidersi a versarvi il caffรจ dentro. La bevanda, calda, rovina la sensazione, e Leda sposta i polpastrelli, infastidita. Poggia la caffettiera, ormai vuota, al suo posto, e si siede su una poltrona, aprendo il libro. La voce della rossa la distrae dopo poco, tuttavia, raggiungendola nel suo mondo di persiani e eroi. Solleva il viso, sbattendo le palpebre un paio di volte, e lo sguardo corre alla sua tazza e al bricco sul tavolino. "Oddio, penso di averlo finito. Ma se ne hai bisogno come Trilli di attenzioni, beh, deve essere grave! Vuoi la mia? Non l'ho toccata."
Le prime ore della mattina erano procedute in maniera spedita, con la solita routine nella quale la ragazza si cullava. Aveva fatto yoga, mentre Puck la guardava storto dalla scrivania, c'era qualcosa che lo affascinava ed infastidiva nello stesso momento nel modo in cui la ragazza si torceva. Ma cos'era che non infastidiva quel gatto? Un bagno bollente si era dimostrato rinvigorente come al solito, c'era stata un'unica pecca: era finito il caffรจ. Dopo un leggero sospiro Melissa si accinse a controllare che tutte le candele fossero accese e si precipitรฒ in direzione della Saletta, dove sapeva avrebbe trovato il siero dei suoi desideri. ยซ Ho bisogno di caffรจ come Trilli ha bisogno di attenzioni. ยป Esordรฌ come sovrappensiero mentre entrava nella stanza, senza neanche rendersi conto che era giร  occupata da qualcuno. La risposta della ragazza provocรฒ in lei una leggera risata, che si concluse in un caldo sorriso. ยซ รˆ grave, decisamente grave. Ma niente che non si possa risolvere, non preoccuparti. Goditi quel caffรจ, io ne faccio subito dell'altro. ยป Senza aspettare un secondo in piรน, Melissa si era giร  voltata verso la credenza, i suoi gesti veloci, esperti. In fondo era un po' la regina di quell'area.ย 
Infila un dito nel libro, tenendolo semichiuso fra le mani e porge nuovamente la tazza all'altra. "Se non ti va di aspettare i cinque minuti di infusione, davvero, non ti preoccupare, mi fai quasi un favore. Anzi." Il viso si apre in un sorriso strano, al metร  fra il pensoso e l'affascinato. "Potresti darmi una tazza vuota, perรฒ bianca. Mi farebbe sicuramente piรน piacere di questa. E' fastidiosa." Non sa come spiegarlo diversamente, e in fin dei conti neanche vuole farlo, si limita a tenerla lontana da sรฉ e a porgerla alla rossa di capelli. Le onde della sua voce continuano a risuonare nell'aria per qualche secondo, e allora Leda decide che la farร  parlare ancora e di nuovo, perchรฉ รจ un colore strano, giallo indiano ma sfumato di qualcosa che non รจ riuscita a cogliere, ma le resta dietro le palpebre e la infastidisce. Non riesce a dargli un nome. Ha bisogno di una tazza bianca, decide, e di altro giallo indiano. Il libro si chiude con uno scatto.
Il suo fabbisogno di caffรจ era talmente alto che accettรฒ la tazza con un sorriso e senza ulteriori discussioni. Mentre il gorgoglio della caffetteria iniziava giร  a diffondersi per la stanza ยซ Ti ringrazio, sei molto gentile. ยป Accolse la tazza come fosse il tesoro piรน prezioso e si soffermรฒ ad annusare beatamente quel profumo. Dopodichรฉ osservรฒ la ragazza con attenzione cercando di cogliere appieno la sua richiesta, annuรฌ appena e senza fare domande ra1ggiunse nuovamente la credenza. Per un attimo la bionda le avevo ricordato suo fratello, nel modo in cui il bambino era solito estraniarsi ed entrare nel suo mondo personale. Prese una tazza di ceramica completamente bianca e si riavvicinรฒ alla zona dei divani, per porgerla alla sua nuova conoscenza. ยซ Ecco a te. ยป Si sedette sul divano, nel punto piรน vicino alla ragazza e bevve un sorso di caffรจ, mentre un sorriso si disegnava ancora una volta sul suo viso. ยซ Oh, che maleducata, perdonami. Non mi sono neanche presentata. ยป Disse scuotendo la testa il secondo successivo. ยซ Sono Melissa, piacere di conoscerti. ยป
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melscandle-blog ยท 9 years ago
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Melissa in miniature. ยฉ consumedsnow
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Cathedral Coffee: Roxanne (Demetra) & Melissa (Hestia)
Il Cathedral Coffee sapeva sempre come far sentire qualcuno completamente a casa: era un dato di fatto. La scelta di Roxanne di passarvi il pomeriggio, era stata sicuramente influenzata anche dal fatto che la sua migliore amica ci lavorasse; dunque, quale occasione migliore di quella? Il giorno dopo, Roxanne avrebbe presentato la propria domanda alla commissione della Facoltร  di Biologia per essere capo supervisore dei laboratori e della serra del college. Era un grande passo e l'ansia della ragazza era palpabile. Aveva bisogno di stare fuori dalla propria camera, motivo per cui l'aria accogliente di quel posto era proprio quello che serviva a distendere i suoi nervi fin troppo attivi.
Aveva chiesto a Melissa una tisana di qualsiasi tipo e ora era lร , ad aspettarla, picchiettando le dita affusolate sul tavolo a cui aveva preso posto con lo sguardo fisso sul legno di esso. Ne approfittรฒ della momentanea assenza di altri clienti, per parlare direttamente a Melissa, nonostante non avesse idea di dove si trovasse all'interno della sala.
โ€น Se nemmeno questa riesce a rilassarmi a tal punto da farmi diventare narcolettica, questa notte mi ritroverai nel tuo letto. E no, non sono pronta.ย  โ€บ
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Appartamento di Melissa e Roxanne: Alastair (Apollo) & Melissa (Hestia)
Reduce dalle lezioni mattutine di Analisi del Repertorio e Prassi Esecutiva e Repertorio, Alastair si dirige verso i dormitori femminili, in cerca della sua piรน cara amica. Colei a cui negli ultimi tempi, nella lista delle persone amiche piรน importanti e fidate, si affianca la figura di Roxanne: la rossa Juliet, comunemente conosciuta come Melissa. Ultimamente il musicista viene perseguitato da un sogno cruento, definibile piรน come un incubo, e prima di proiettarne le immagini in musica, vuole consultarsi con la ragazza. In fondo al suo cuore spera sempre nella presenza di Roxanne in camera, poichรจ, nel caso decidesse definitivamente di lasciarsi ispirare dagli eventi notturni, vorrebbe l'aiuto della sua voce, del suo profumo e della sua generale presenza. Una volta arrivato, bussa e subito dopo si sistema la camicia dentro i pantaloni, poichรจ durante la giornata alcuni lembi erano sfuggiti.
Quella mattina Melissa si era svegliata di buon ora e si era chiusa in biblioteca per studiare con ogni fibra del suo corpo. Doveva rimettersi in carreggiata del tutto, per se stessa e per suo fratello. La passeggiata successiva nel parco l'aveva poi fatta rilassare, non c'era stagione che la ragazza amasse piรน dell'autunno, c'era qualcosa in tutto quel clima e colori che le trasmetteva calore e la risanava dall'interno. Al suo ritorno nell'appartamento, Melissa aveva preparato il pranzo e ne aveva messo da parte un po' per Roxanne, ben sapendo, perรฒ, che non sarebbe tornata presto. Era sempre preoccupata che l'amica non si nutrisse a dovere. Fu mentre stava lavando i piatti che sentรฌ bussare, si asciugรฒ velocemente le mani nel grembiule e accorse alla porta. La aprรฌ e con un gesto istintivo mise dietro l'orecchio una ciocca di capelli che era sfuggita dalla coda. Erano decisamente ricresciuti. ยซ Hamlet, buongiorno! A cosa devo il piacere? ยป Un leggero sorriso si disegnรฒ sulle sue labbra, mentre arretrava per far entrare il suo migliore amico.
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โ Interrupted โž, Cathedral Coffee: Melissa (Hestia) & Franklin (Phobos)
ย  ย  ย  ย  ย  ย  ย  ย  ย  ย  ย  ย  ย  ย  ย  ย  ย  ย  ย  ย  ๐™ธ ๐š๐š˜๐š ๐š–๐šข ๐š๐š’๐š›๐šœ๐š ๐š›๐šŽ๐šŠ๐š• ๐šœ๐š’๐šก-๐šœ๐š๐š›๐š’๐š—๐š ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ๐™ฑ๐š˜๐šž๐š๐š‘๐š ๐š’๐š ๐šŠ๐š ๐š๐š‘๐šŽ ๐š๐š’๐šŸ๐šŽ-๐šŠ๐š—๐š-๐š๐š’๐š–๐šŽ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ๐™ฟ๐š•๐šŠ๐šข๐šŽ๐š ๐š’๐š '๐š๐š’๐š• ๐š–๐šข ๐š๐š’๐š—๐š๐šŽ๐š›๐šœ ๐š‹๐š•๐šŽ๐š ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ๐š†๐šŠ๐šœ ๐š๐š‘๐šŽ ๐šœ๐šž๐š–๐š–๐šŽ๐š› ๐š˜๐š '๐Ÿผ๐Ÿฟ
Era da poco passata lโ€™ora di chiusura, non cโ€™erano che lei e la sua chitarra acustica, lโ€™atmosfera che si respirava al Cathedral quando i clienti non cโ€™erano era quasi irreale. Melissa dopo aver finito di pulire si era posizionata sul palco e come se niente fosse, guidata dallโ€™istinto e dai ricordi aveva intonato Summer Of โ€˜69. Le sue dita si erano mosse sulle corde come spinte da una forza esterna. Ogni parte di lei aveva pervaso quella canzone, stava parlando di se stessa, del suo passato, della sua vecchia band. In uno di quegli attimi agrodolci in cui non ti importa nulla di ciรฒ che รจ stato, lo abbracci perchรฉ รจ parte di te.
ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€๐™ผ๐šŽ ๐šŠ๐š—๐š ๐šœ๐š˜๐š–๐šŽ ๐š๐šž๐šข๐šœ ๐š๐š›๐š˜๐š– ๐šœ๐šŒ๐š‘๐š˜๐š˜๐š• ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€๐™ท๐šŠ๐š ๐šŠ ๐š‹๐šŠ๐š—๐š ๐šŠ๐š—๐š ๐š ๐šŽ ๐š๐š›๐š’๐šŽ๐š ๐š›๐šŽ๐šŠ๐š• ๐š‘๐šŠ๐š›๐š. ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ๐™น๐š’๐š–๐š–๐šข ๐šš๐šž๐š’๐š, ๐™น๐š˜๐š๐šข ๐š๐š˜๐š ๐š–๐šŠ๐š›๐š›๐š’๐šŽ๐š ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€๐™ธ ๐šœ๐š‘๐š˜๐šž๐š•๐š'๐šŸ๐šŽ ๐š”๐š—๐š˜๐š ๐š— ๐š ๐šŽ'๐š ๐š—๐šŽ๐šŸ๐šŽ๐š› ๐š๐šŽ๐š ๐š๐šŠ๐š›
ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€๐™พ๐š‘, ๐š ๐š‘๐šŽ๐š— ๐™ธ ๐š•๐š˜๐š˜๐š” ๐š‹๐šŠ๐šŒ๐š” ๐š—๐š˜๐š  ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€๐šƒ๐š‘๐šŠ๐š ๐šœ๐šž๐š–๐š–๐šŽ๐š› ๐šœ๐šŽ๐šŽ๐š–๐šŽ๐š ๐š๐š˜ ๐š•๐šŠ๐šœ๐š ๐š๐š˜๐š›๐šŽ๐šŸ๐šŽ๐š› ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€๐™ฐ๐š—๐š ๐š’๐š ๐™ธ ๏ฟฝ๏ฟฝ๐šŠ๐š ๐š๐š‘๐šŽ ๐šŒ๐š‘๐š˜๐š’๐šŒ๐šŽ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€๐šˆ๐šŽ๐šŠ๐š‘, ๐™ธ'๐š ๐šŠ๐š•๐š ๐šŠ๐šข๐šœ ๐š ๐šŠ๐š—๐š—๐šŠ ๐š‹๐šŽ ๐š๐š‘๐šŽ๐š›๐šŽ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€๐šƒ๐š‘๐š˜๐šœ๐šŽ ๐š ๐šŽ๐š›๐šŽ ๐š๐š‘๐šŽ ๐š‹๐šŽ๐šœ๐š ๐š๐šŠ๐šข๐šœ ๐š˜๐š ๐š–๐šข ๐š•๐š’๐š๐šŽ
Quei ragazzi erano stati la cosa piรน vicina allโ€™amicizia che avesse conosciuto, la musica li univa, li rendeva liberi di esprimersi. La musica rendeva libera anche lei, ogni nota o vocalizzo sembrava sprigionare calore.
ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€๐™ฐ๐š’๐š—'๐š ๐š—๐š˜ ๐šž๐šœ๐šŽ ๐š’๐š— ๐šŒ๐š˜๐š–๐š™๐š•๐šŠ๐š’๐š—๐š’๐š—' ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€๐š†๐š‘๐šŽ๐š— ๐šข๐š˜๐šž'๐šŸ๐šŽ ๐š๐š˜๐š ๐šŠ ๐š“๐š˜๐š‹ ๐š๐š˜ ๐š๐š˜ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€๐š‚๐š™๐šŽ๐š—๐š ๐š–๐šข ๐šŽ๐šŸ๐šŽ๐š—๐š’๐š—๐š๐šœ ๐š๐š˜๐š ๐š— ๐šŠ๐š ๐š๐š‘๐šŽ ๐š๐š›๐š’๐šŸ๐šŽ-๐š’๐š— ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€๐™ฐ๐š—๐š ๐š๐š‘๐šŠ๐š'๐šœ ๐š ๐š‘๐šŽ๐š— ๐™ธ ๐š–๐šŽ๐š ๐šข๐š˜๐šž, ๐šข๐šŽ๐šŠ๐š‘
Era una delle cose che piรน aveva affascinato Gregory. La morte dei suoi aveva reso Melissa fredda agli occhi altrui, era diventata cauta in ogni cosa, come se avesse paura di scottarsi. Finchรฉ non la gettarono nel fuoco aperto.
ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ๐š‚๐š๐šŠ๐š—๐š๐š’๐š—' ๐š˜๐š— ๐šข๐š˜๐šž๐š› ๐š–๐šŠ๐š–๐šŠ'๐šœ ๐š™๐š˜๐š›๐šŒ๐š‘ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ๐šˆ๐š˜๐šž ๐š๐š˜๐š•๐š ๐š–๐šŽ ๐š๐š‘๐šŠ๐š ๐šข๐š˜๐šž'๐š ๐š ๐šŠ๐š’๐š ๐š๐š˜๐š›๐šŽ๐šŸ๐šŽ๐š› ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ๐™พ๐š‘, ๐šŠ๐š—๐š ๐š ๐š‘๐šŽ๐š— ๐šข๐š˜๐šž ๐š‘๐šŽ๐š•๐š ๐š–๐šข ๐š‘๐šŠ๐š—๐š ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ๐™ธ ๐š”๐š—๐šŽ๐š  ๐š๐š‘๐šŠ๐š ๐š’๐š ๐š ๐šŠ๐šœ ๐š—๐š˜๐š  ๐š˜๐š› ๐š—๐šŽ๐šŸ๐šŽ๐š› ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ๐šƒ๐š‘๐š˜๐šœ๐šŽ ๐š ๐šŽ๐š›๐šŽ ๐š๐š‘๐šŽ ๐š‹๐šŽ๐šœ๐š ๐š๐šŠ๐šข๐šœ ๐š˜๐š ๐š–๐šข ๐š•๐š’๐š๐šŽ
Passavano ogni giornata insieme. Suonavano al posto di respirare, mentre la ragazza imparava a domare le fiamme del suo cuore e a lasciarle andare, quando necessario. Si innamorรฒ di Gregory.
ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€๐™ผ๐šŠ๐š— ๐š ๐šŽ ๐š ๐šŽ๐š›๐šŽ ๐š”๐š’๐š•๐š•๐š’๐š—' ๐š๐š’๐š–๐šŽ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€๐š†๐šŽ ๐š ๐šŽ๐š›๐šŽ ๐šข๐š˜๐šž๐š—๐š ๐šŠ๐š—๐š ๐š›๐šŽ๐šœ๐š๐š•๐šŽ๐šœ๐šœ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€๐š†๐šŽ ๐š—๐šŽ๐šŽ๐š๐šŽ๐š ๐š๐š˜ ๐šž๐š—๐š ๐š’๐š—๐š ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ย  ย  ย  ย  ย  ๐™ธ ๐š๐šž๐šŽ๐šœ๐šœ ๐š—๐š˜๐š๐š‘๐š’๐š—' ๐šŒ๐šŠ๐š— ๐š•๐šŠ๐šœ๐š ๐š๐š˜๐š›๐šŽ๐šŸ๐šŽ๐š›, ๐š๐š˜๐š›๐šŽ๐šŸ๐šŽ๐š›, ๐š—๐š˜! ๐šข๐šŽ๐šŠ๐š‘!
Finchรฉ non fu bruciata viva da qualcosa piรน grande di lei.
ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ๐™ฐ๐š—๐š ๐š—๐š˜๐š  ๐š๐š‘๐šŽ ๐š๐š’๐š–๐šŽ๐šœ ๐šŠ๐š›๐šŽ ๐šŒ๐š‘๐šŠ๐š—๐š๐š’๐š—' ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ๐™ป๐š˜๐š˜๐š” ๐šŠ๐š ๐šŽ๐šŸ๐šŽ๐š›๐šข๐š๐š‘๐š’๐š—๐š ๐š๐š‘๐šŠ๐š'๐šœ ๐šŒ๐š˜๐š–๐šŽ ๐šŠ๐š—๐š ๐š๐š˜๐š—๐šŽ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ๐š‚๐š˜๐š–๐šŽ๐š๐š’๐š–๐šŽ๐šœ ๐š ๐š‘๐šŽ๐š— ๐™ธ ๐š™๐š•๐šŠ๐šข ๐š๐š‘๐šŠ๐š ๐š˜๐š•๐š ๐šœ๐š’๐šก-๐šœ๐š๐š›๐š’๐š—๐š ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ใ€€ ๐™ธ ๐š๐š‘๐š’๐š—๐š” ๐šŠ๐š‹๐š˜๐šž๐š ๐šข๐š˜๐šž, ๐š ๐š˜๐š—๐š๐šŽ๐š› ๐š ๐š‘๐šŠ๐š ๐š ๐šŽ๐š—๐š ๐š ๐š›๐š˜๐š—๐š
Ed era questo di cui Melissa stava cantando, le fiamme da cui si stava facendo avvolgere, trasformandole in qualcosa di piรน accogliente e lasciandole pervadere. Un sorriso le dipingeva il viso, cantava e suonava ad occhi chiusi, come lasciandosi guidare dalle emozioni. Sprigionando calore. Finchรฉ un vago rumore di un battito di mani interruppe il tutto.
Quando i loro sguardi si incontrarono, le fiamme stavano ancora danzando negli occhi della ragazza. In un battito di palpebre assunsero una nota piรน fredda, mentre una smorfia andava giร  formandosi sulla sue labbra.
ยซ Non hai visto il cartello? Siamo chiusi. ยป
Sospirรฒ alzandosi dalla sedia e mettendo via la propria chitarra, ricomponendosi. Come se avesse lasciato andare un poโ€™ troppo di sรฉ.
ยซ Che cosa ti serve, Franklin? ยป
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melscandle-blog ยท 9 years ago
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Aula all'ultimo piano: Augustus (Odisseo) & Melissa (Hestia)
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Se potessero proferir parola, le ciocche di capelli del ragazzo, probabilmente urlerebbero per lo sfinimento, a furia di essere mosse e toccate, a causa dellโ€™ansia che rende il ragazzo / cosรฌ / irrequieto. Non gli sono mai piaciuti i posti stretti, soffocanti, o.. bloccati, non gli รจ mai piaciuto non poter essere in controllo di qualcosa, che fosse unโ€™auto o una banalissima porta chiusa a chiave da qualche menomato. Siede, infatti, su una sedia a caso, dellโ€™enorme aula allโ€™ultimo piano, dove per ben la seconda volta, รจ rimasto chiuso dentro, seppure in buona compagnia. Poggiata alla porta intenta a meditare sul da farsi vi รจ la giovane dai capelli rossi. Le mani tremano nellโ€™intrecciare le ciocche di capelli troppo lunghi, e la gamba picchietta contro il piede della sedia. โ€นโ€น Intendi rimanere qui tutto il giorno? โ€บโ€บ chiede, nervoso.
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Erano giร  passati venti minuti da quando una matricola aveva scontrato la porta ed era riuscito inspiegabilmente a chiuderli dentro. Ben conoscendo il suo amico, Melissa era terribilmente preoccupata per lui ed ha passato ogni secondo a pensare ad un modo per uscire. Anche per questo la sua affermazione non le provoca la benchรฉ minima reazione negativa. Passandosi nervosamente una mano in mezzo ai capelli la ragazza si girรฒ nuovamente verso di lui e accorse alla finestra piรน vicina per aprirla. ยซ Augustus, andrร  tutto bene. ยป Lo affermรฒ con aria quasi materna e gli si avvicinรฒ, chinandosi appena nella sua direzione per guardarlo negli occhi. ยซ Respira. Ci sono io con te. ยป Con il suo tono e il suo sguardo cercรฒ di diffondere tutto il calore possibile, nella speranza che Augustus si rilassasse, mentre i pensieri frullavano veloci nella sua testa alla ricerca della soluzione al problema.
Un pesante sospiro scappรฒ dalle labbra del ragazzo che, nonostante avesse annuito, non si poteva di certo dire sollevato dalle parole dellโ€™amica. Si sistemรฒ ai piedi della scrivania, e tirรฒ le ginocchia al petto, come a volersi rimpicciolire. โ€นโ€น Potrebbe andare peggio, tuttavia, potrebbe โ€” mh esserci un killer fuori la porta o โ€” potremmo essere chiusi โ€” sรฌ in ascensore, cioรจ โ€” lโ€™ascensore. โ€บโ€บ confuso tacque, poggiando la fronte contro le ginocchia.ย 
Le bastรฒ un'occhiata per capire di non aver sortito l'effetto desiderato, quindi si frugรฒ in tasca nervosamente e afferrรฒ il cellulare con l'intenzione di chiamare il factotum della caffetteria e spiegargli la soluzione. A mali estremi, estremi rimedi. Durante la telefonata continuรฒ a tenere sotto controllo con la coda dell'occhio l'amico, che stava cominciando pian piano a dare di matto. ยซ Ok, Augustus, devi resistere ancora un pochino. Jerry sta arrivando riuscirร  senz'alcun dubbio a farci uscire da qui. ยป Affermรฒ con sicurezza. ยซ Nel frattempo potremmo... cantare? Che ne dici? ยป Glielo chiese con tutta la gentilezza del mondo, sperando di riuscire a distrarlo.
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melscandle-blog ยท 9 years ago
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ยซ '๐‘ช๐’‚๐’–๐’”๐’† ๐’•๐’‰๐’†๐’š ๐’”๐’‚๐’š ๐’‰๐’๐’Ž๐’† ๐’Š๐’” ๐’˜๐’‰๐’†๐’“๐’† ๐’š๐’๐’–๐’“ ๐’‰๐’†๐’‚๐’“๐’• ๐’Š๐’” ๐’”๐’†๐’• ๐’Š๐’ ๐’”๐’•๐’๐’๐’† ๐‘ฐ๐’” ๐’˜๐’‰๐’†๐’“๐’† ๐’š๐’๐’– ๐’ˆ๐’ ๐’˜๐’‰๐’†๐’ ๐’š๐’๐’–'๐’“๐’† ๐’‚๐’๐’๐’๐’† ๐‘ฐ๐’” ๐’˜๐’‰๐’†๐’“๐’† ๐’š๐’๐’– ๐’ˆ๐’ ๐’•๐’ ๐’“๐’†๐’”๐’• ๐’š๐’๐’–๐’“ ๐’ƒ๐’๐’๐’†๐’” ยป ๐‘ฏ๐’๐’Ž๐’†, ๐‘ฎ๐’‚๐’ƒ๐’“๐’Š๐’†๐’๐’๐’† ๐‘จ๐’‘๐’๐’Š๐’
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melscandle-blog ยท 9 years ago
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Sala Comune: Jon (Dioniso) & Melissa (Hestia)
E' il tipico pomeriggio autunnale di Jon che, senza voglia di fare alcunchรฉ, ha ben deciso di stazionare in saletta.
Piedi sul tavolo, schiena al divano e un Nintendo nella mano destra. Mai scena che lo abbia come protagonista รจ stata piรน penosa, ma quelle vacanze appena passate l'hanno stancato e, ormai, lentamente ripopolato, l'Olympus sembra immerso in una strana, fastidiosa calma, che non da altra attivitร  plausibile, a Jon, se non quella di poltrire.
E' per questo che, quando Melissa entra, decide di alzarsi ed affiancarla, sorridendo. Non sa neanche cosa la ragazza stia facendo e, per ora, non รจ nel suo interesse sopperire a tale mancanza.
Semplicemente sta lรฌ, e sorride; la guarda. Non vi รจ un motivo in particolare: solo uno strano bisogno di aver qualcuno con cui divertirsi, nonostante, lo sappia, stia giocando con fuoco quando si parla di Mel.
Inutile dirlo, non gli importa.
โ Invece di fare il comico, perchรฉ non ti rendi utile? โž
Sorride, contento di aver provocato una risposta nell'amica, e risponde immediatamente, stranamente esaltato.
ยซ Perchรฉ, sai, ti ho vista lรฌ, cosรฌ impegnata e ho pensato: non voglio disturbarla, meglio lasciar fare a lei! Ma -- hey, se vuoi una mano, basta chiedere. Posso da darti solo la destra, perรฒ; va bene comunque? ยป
E nonostante sappia che Melissa non intende in tal senso, รจ sempre un piacere, per lui, ironizzare perfino sulla sua tragica? situazione.
Alla fine della giornata, la signora Turner dava a Melissa una scatola con gli avanzi prodotti dalla caffetteria. Normalmente si trattava di una decina di cose, ma quella mattina avevano sfornato un numero spropositato di dolci alla ricerca di nuove idee. Oltre a ciรฒ, il loro fornitore le aveva regalato varie bevande e delle nuove miscele. Non aveva idea di come fosse riuscita a portare tutto fino alla saletta, con estrema difficoltร  la rossa riuscรฌ perรฒ ad aprire la porta senza far cadere nulla. Ci mise un po' per rendersi conto della presenza di Jon, in piedi accanto a lei, quindi si sporse appena oltre i pacchi e la vista del suo sorrisetto la innervosรฌ. โ Invece di fare il comico, perchรฉ non ti rendi utile? โž Disse con una leggera nota di nervosismo, era stata davvero una lunga giornata. La risposta dell'altro provocรฒ in lei un sonoro sospiro. ยซ Aprimi la porta della cucina, perfavore. ยป
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melscandle-blog ยท 9 years ago
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๐‘ฏ๐’†๐’š ๐’ƒ๐’“๐’๐’•๐’‰๐’†๐’“! ๐‘ป๐’‰๐’†๐’“๐’†'๐’” ๐’‚๐’ ๐’†๐’๐’…๐’๐’†๐’”๐’” ๐’“๐’๐’‚๐’… ๐’•๐’ ๐’“๐’†๐’…๐’Š๐’”๐’„๐’๐’—๐’†๐’“
Melissa guardava il fratello come se fosse un sogno, averlo lรฌ, accanto a lei, le sembrava irreale. Vedere la sua ombra stagliarsi sul prato... era cresciuto in quei mesi in cui erano stati lontani. In cui si era rifiutato di parlarle. In cui le aveva urlato di non essere piรน la ragazza che conosceva. E in tutto ciรฒ: sapeva che non era finita, era cosciente del fatto che un segreto li divideva, qualcosa che non era mai riuscita a dirgli. La cosa la terrorizzava ancora dopo 13 anni.
ยซ Melissa? ยป
Sentire la sua voce, cosรฌ vicina, sembrava decisamente un sogno. Fu il suo nervosismo che iniziรฒ a riportarla sulla terra. Il rumore dei suoi piedi che sbattevano energicamente sul terreno. L'aveva sempre fatto, era stato uno dei primi sintomi. Alzรฒ gli occhi sul suo viso e si alzรฒ un po' goffamente, come indecisa sul da farsi. Sul dove poteva spingersi.
ยซ Juliet! Andiamo, muoviti! ยป
I suoi occhi si illuminarono sentendogli fare quel nome e sorrise, comprendendo il tacito accordo che vi era nascosto dietro.
ยซ Prova a scapparmi, Romeo! ยป
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melscandle-blog ยท 10 years ago
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Apollo: Our babies will be smart and beautiful. Hestia: Not to mention imaginary.
incorrectgreekmyths
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melscandle-blog ยท 10 years ago
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...๐’’๐’–๐’‚๐’๐’„๐’‰๐’† ๐’„๐’๐’”๐’‚ ๐’”๐’Š ๐’”๐’‘๐’†๐’ˆ๐’๐’†, ๐’‚๐’๐’•๐’“๐’† ๐’๐’† ๐’“๐’Š๐’‚๐’„๐’„๐’†๐’๐’…๐’†๐’“๐’‚๐’Š..
- ๐‹๐š ๐Œ๐ข๐š ๐•๐ข๐ญ๐š ๐’๐ž๐ง๐ณ๐š ๐“๐ž, ๐“๐ซ๐ž ๐€๐ฅ๐ฅ๐ž๐ ๐ซ๐ข ๐‘๐š๐ ๐š๐ณ๐ณ๐ข ๐Œ๐จ๐ซ๐ญ๐ข
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melscandle-blog ยท 10 years ago
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melscandle-blog ยท 10 years ago
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โ€œYou are the mistery that only I can know, the gentle wings that glow, the glitter on the snow...you're shining in the dark.โ€
L'aveva trovati una sera in un mercatino a Maple Ridge. Stava vagando per la cittร  godendosi l'aria fredda sulle gote accaldate dopo una sessione di tiro con l'arco, nella palestra di suo zio, quando il suo sguardo era stato catturato da una bancarella fatiscente. Sullo scaffale piรน basso c'erano quattro porta candele, i piccoli mosaici in vetro colorato li facevano apparire simili ad un'opera di Gaudรฌ o a qualcosa di stampo bohemien. Elise non aveva potuto far altro che avvicinarsi e prenderne uno, quello illuminato da una piccola candela: la luce fluiva attraverso i vetri quasi come un liquido, trasformando le sue mani in pozzanghere colorate. Diffondeva un lieve calore e, a seconda dell'oscillare della fiammella, formava curiosi giochi di luce; immaginava giร  il baluginio della fiamma danzante riflesso negli occhi castani di Melissa, era decisamente il regalo perfetto, anche se a causa della sua reimpatriata, sarebbe arrivato con un po' di ritardo.
Elise entrรฒ nella stanza numero nove con fare guardingo tenendo il pacchetto dietro alla schiena e trascinando il trolley; nonostante le precauzioni non c'era nessuno in camera, probabilente le altre erano nella saletta, non aveva detto a Melissa l'ora in cui sarebbe tornata dal suo viaggio, nonostante lei avesse insistito. Togliendosi la giacca pesante posรฒ la scatola sul tavolo, mise la valigia vicino alla porta e recuperรฒ un muffin, ormai diventato parte integrante della sua dieta, chiuse per un attimo gli occhi, felice di essere tornata e grata che fosse rimasto qualche dolcetto. Buttata via la carte entrรฒ in camera di volata per prendere carta e penna: โ€œ Ci sono due modi di diffondere luce secondo Warthone essere la candela oppure essere lo specchio che la riflette: grazie di essere la mia candela. Spero che questo regalo possa diffondere ancora di piรน la tua luce e regalarla ad altri. Tantissimi auguri! Tua Elise โ€ Mise scatola il biglietto in camera di Mell, giusto in tempo, prima che la porta principale si aprisse.
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melscandle-blog ยท 10 years ago
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Happy Birthday (Jon)
ยซ Tanti auguri a te! Tanti auguri a te! Tanti auguri a Melissa, tanti auguri a teeeee! ยป
ยซ รˆ una delizia sentire la tua soave voce di mattina, Jon. ยป Commentรฒ la ragazza con sarcasmo, ma senza malignitร . ยซ Grazie. ยป Concluse infine con un sorriso.
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